Tag: josè mourinho

  • Inter-Bayern cresce l’attesa. Madrid invasa dai tifosi

    Inter-Bayern cresce l’attesa. Madrid invasa dai tifosi

    Cresce l’attesa per la finale di Champions League di sabato sera tra Inter e Bayern Monaco, in palio un ampio pezzo di storia, uno fra i più ambiti, come ricorda Josè Mourinho prima della partenza per Madrid:”Per me è più importante di una finale di Champions. Ebbene sì, così è per Josè, così sarà per i giocatori, entrambi accomunati dalla voglia di scrivere un ampia pagina di storia nel libro delle vittorie nerazzurre.

    Lasciata Milano ieri sera i nerazzurri sono approdati a Madrid intorno alle 23.15 laddove sono stati accolti calorosamente dai tifosi interisti con applausi e cori per Josè Mourinho. La vittoria di domenica in campionato è ancora fresca, ora c’è da pensare all’ultimo tassello fondamentale per completare la stagione come mai nessuno in italia.

    Operazione 3 tituli, operazione Champions League, già Mourinho nonostante la sua diplomazia “L’importante è partecipare”, è stato chiamato apposta per l’ambito trofeo dal patron nerazzurro Massimo Moratti, e chissà non lo possa ripagare proprio nella sua ultima partita con i colori nerazzurri. Oggi pomeriggio l’Inter assaggerà l’aria di Madrid, nella seduta pomeridiana programmata alle ore 17.00 nel centro sportivo madrileno. Per certi versi la partita di sabato sarà anche una rivalsa per i vari Sneijder, Samuel, Robben, e Cambiasso scartati dal Real Madrid, ma tasselli fondamentali rispettivamente per Inter e Bayern Monaco.

    Sarà una grande partita, affermano entrambe le squadre, anche se, non manca qualche frecciatina da parte dei dirigenti. La sfida verbale dunque è già partita, ma è solo il campo del Santiago Bernabeu che decreterà la regina d’Europa con l’augurio di vedere grande spettacolo da entrambi i lati.

  • Inter: ecco il nuovo allenatore

    Inter: ecco il nuovo allenatore

    Josè Mourinho e l’Inter formano una coppia perfetta che molto probabilmente andrà avanti fino a Sabato, fino alla finale di Champions League che vorrà dire molto (o poco?) per il prosieguo in panchina del tecnico di Setubal.  Mourinho ha già fatto sapere che dopo la finale vorrà prendersi dei giorni di riposo per riflettere sul suo futuro e considerare la scelta migliore da fare. Inter o Real Madrid, è questo il dilemma: da una parte l’amore dei tifosi interisti, della società, di tutto l’ambiente che ha trovato in lui una sorta di condottiero dell’armata nerazzurra, un allenatore che rispecchia in tutto e per tutto l’essere, le idee e lo stato d’animo dei tifosi interisti; dall’altra parte la voglia di provare un esperienza nuova, di conquistare altri “tituli” e altre tifoserie.

    In mezzo a tutto questo c’è l’Italia, che Mourinho ha più volte dichiarato di non amare. Resterà Josè Mourinho alla giuda dell’Inter? Difficile, se non impossibile, mai come in questo periodo le strade del tecnico lusitano e dell’Inter sono state così separate. Tanti i nomi per una panchina naturalmente ambita, ma proviamo a stringere il cerchio e a considerare quelli che saranno i probabili sostituti di Mourinho all’Inter: Fabio Capello e Rafa Benitez. Il favorito attualmente sembra quest’ultimo, a rafforzare le nostre considerazioni, i rapporti instabili che ormai il tecnico spagnolo ha con i giocatori e la voglia di far cassa della dirigenza del Liverpool. Fabio Capello è il secondo candidato, dotato di grande esperienza e ampia bacheca. Il tecnico di Pieris è stato già contattato in passato dal patron nerazzurro Massimo Moratti durante l’ultima stagione di Roberto Mancini, ma l’idillio tra il tecnico friulano e il numero uno di corso Vittorio Emanuele non scoppiò mai per via delle famose dichiarazioni che rilasciò Fabio Capello sulle vicende di Calciopoli: “Altro che scudetto degli onesti, il titolo alla Roma? Sarebbe troppo bello…” affermazione che il patron nerazzurro, persona che non dimentica, non mandò affatto giù. Mihajlovic, Guardiola, Hiddink, Allegri e Prandelli sono solo voci infondate o meglio chiacchiere da bar. I nomi attualmente in corsa per la panchina solo solo due, anzi forse tre con un ripensamento di Mou.

  • Mourinho: “All’Inter ho dato tutto. Sapranno scegliere il mio sostituto”

    E’ un fiume in piena Josè Mourinho nella conferenza stampa del martedi di preparazione alla finalissima del Bernabeu che vedrà di fronte la sua Inter e il Bayern Monaco del suo maestro Van Gaal. La finale è vicinissima ma a tener banco è il futuro del tecnico portoghese, dalla Spagna arrivano conferme di un futuro ai Blancos di Florentino Perez e anche dalle sue parole il divorzio è più di una ipotesi. Di seguito vi riportiamo i passi più salienti della conferenza stampa tratti da Sportmediaset:

    Hai mai pensato di allenare la nazionale portoghese e il risultato di Madrid può cambiare qualcosa per te?
    Il risultato di una partita non cambia la mia consapevolezza di aver dato tutto all’Inter. In Portogallo mi vedo come ct ma in un futuro molto lotano”

    Perché è meglio la Spagna dell’Italia ed è vero che indicherà il prossimo tecnico dell’Inter?

    “Non dico che la Spagna è meglio dell’Italia, ci devo pensare. Il tecnico dell’Inter ora sono io e ho un contratto fino al 2012 o 2013 e nulla… non do indicazioni su nessuno. Visto che la società ha scelto bene con me così far anche la prossima volta. La dimensione umana di un tecnico aiuta la squadra a crescere”.

    Secondo lei il calcio italiano tutto tiferà Inter?
    “Non lo so. Ci sarà qualcuno che penserà prima al ranking e al prestigio del calco italiano. Ma questo succede in ogni parte del mondo”.

    Cosa pensa che la faccia essere “special”?

    “Prego molto. E scherzi a parte io credo di avere una buona leadership con i giocatori e con il team. Tutti per me fanno parte del gruppo. Per la finale io spero che sia la miglior partita del mondo. Poi, non nascondo che sono un buon cristiano e prego in Dio”.

    Il futuro di Mou. “Come ho già detto dopo la finale prenderò la mia decisione. L’Inter non può fare altro. Non è un problema di contratto, guadagno tanto e mi vergogno pure un po’ con la crisi che c’è. Solo che non mi sento rispettato in questo Paese. Però, ripeto, non sono l’allenatore del Real, sono l’allenatore dell’Inter”.

    Prime domande su Val Gaal. Mou ripercorre il passato insieme:
    “Se mi ha chiesto di rimanere con lui per altri due anni significa che era contento del mio lavoro e io ero contento di lavorare con lui. Il nostro rapporto non lo dimentico, ogni tanto ci sentiamo con qualche sms. E’ un bravo allenatore”

    Può essere un vantaggio conoscerlo come allenatore?
    “Io lo conosco come allenatore tra il 1997 e il 2000. Da allora fino a oggi lui ha avuto una strada completamente diversa. Ha allenato la nazionale olandese, l’Ajax, ora il Bayern. E’ un allenatore diverso. Lui mi conosce solo come assistente, non come allenatore. Da allora ho fatto una strada lunghissima e le persone cambiano”

    Visto che lo chiami il mio capo, c’è qualcosa che ti ha insegnato e ti può essere utile sabato?

    “No. E’ una persona che lavora tanto e fa lavorare tanto i suoi collaboratori. Questo è un messaggio che ho ricevuto in quel periodo là. Quello che faccio questa settimana è esattamente quello: lavorare tanto per preparare la squadra al meglio possibile per la partita di sabato. Lavorare e lavorare”

    Perché Van Gaal è preoccupato dell’arbitro della finale?

    “Lui è preoccupato dell’arbitro, io sono preoccupato di voi giornalisti. Sono preoccupato con i vulcani, perché mi piacerebbe andare solo venerdì a Madrid e pare che dobbiamo andarci domani. Questa è la mia preoccupazione perché mi piace lavorare qui, mi piace che i giocatori tornino a casa la sera e mi piace partire solo il venerdì. Dell’arbitro io non mi preoccupo, si preoccupa lui e si sono preoccupati gli italiani cui non è piaciuto il gol preso dalla Fiorentina”

    Van Gaal dice a lei interessa solo vincere mentre a lui interessa il bel gioco…
    “Penso che in questa Champions non mi ricordo di una partita come la gara Inter-Barcellona. Una squadra che abbia attaccato così aggressivamente come noi. Abbiamo battuto i campioni d’Europa anche grazie alla partita di Barcellona. Hanno detto che là abbiamo parcheggiato il bus davanti alla porta. Per me noi abbiamo parcheggiato l’aereo, ma eravamo in dieci e partivamo del vantaggio di San Siro. Non ricordo che nessuna squadra abbia giocato come noi a Stamford Bridge. E il Chelsea è una grande squadra. Contro il Lione, Van Gaal non ha fatto una cosa molto diversa: quando Ribery è stato espulso, ha messo Tymoschuk”

  • Mourinho si avvicina al Real. Non rinnova l’iscrizione a scuola dei figli

    Non possono considerarsi ancora prove ma continuano ad emergere nuovi indizi che fanno pensare ad una sempre più probabile separazione a fine stagione tra Mourinho e l’Inter. L’atteggiamento di ieri al fischio finale che ha decretato i nerazzurri campioni d’Italia per la 18esima volta, gli occhi quasi lucidi durante i festeggiamenti, l’abbraccio quasi “freddo” con Moratti ma, soprattutto, le dichiarazioni post scudetto “Non voglio parlare ora del mio futuro, tra una settimana c’è la finale di Champions e sono concentrato solo sull’obiettivo….Solo dopo allora prenderò due, tre giorni di tempo per riflettere e prendere la decisione giusta per me” sono segnali da tenere in considerazione.

    Anche oggi continuano a circolare indiscrezioni di vario genere sul suo prossimo trasferimento a Madrid sulla panchina del Real. Una di queste è che Mourinho non avrebbe rinnovato l’iscrizione dei suoi due figli alla Scuola Americana nel Canton Ticino che hanno frequentato quest’anno. La scuola è a pochi chilometri da Lugano e molto vicina anche a Como, dove il tecnico abita con la famiglia da quando siede sulla panchina nerazzurra. La notizia, per il momento non confermata, si è appresa da genitori di ragazzi compagni di scuola dei figli di Mourinho, che aggiungono di aver saputo che i Mourinho si sarebbero già interessati per l’iscrizione dei ragazzi in una scuola madrilena.

  • Moggi: “se va via Mourinho all’Inter arriva Capello”

    Luciano Moggi nel suo consueto appuntamento della domenica in “Studio Stadio”, trasmissione di approfondimento di 7 Gold ha lanciato interessanti segnali di mercato per la prossima stagione. L’ex dg bianconero si è detto sicuro dell’arrivo di Fabio Capello sulla panchina dell’Inter qualora Mourinho dovesse cedere alle avance del Real Madrid, sempre per quanto riguarda gli allenatori dà per certo il passaggio di Prandelli alla guida della Nazionale con Marcello Lippi al Milan come direttore tecnico:

    Mourinho al Real Madrid? Io credo che la squadra spagnola punterà ancora una volta su Capello. Di certo se Mourinho andrà in Spagna, Capello allenerà l’Inter! La pista Benitez è solo un depistaggio, così come non è mai stata una pista concreta per la Juventus che sarà allenata da Del Neri. Prandelli sarà il prossimo allenatore della Nazionale con Lippi che potrebbe finire al Milan come Direttore Tecnico.”

    E altra stoccata alla Gazzetta dello Sport parte attiva in Calciopoli
    “Chissà se Ruggero Palombo avrà il coraggio di rispondermi a quanto gli ho scritto dalle pagine di Libero di ieri. Il suo compagno di banco Maurizio Galdi e il colonnello Auricchio sono amici dal 2003 ed è stato utilizzato per apprendere notizie investigative nell’ambito del calcio, mentre il Maresciallo Di Laroni chiedeva a Galdi in merito alle modalità del sorteggio arbitrale. Ecco perché la Gazzetta dello Sport conosceva le sentenze in anticipo, perché è stata parte attiva in Calciopoli. Si saranno pure inventati qualcosa appositamente?”

    Leggi il resto delle considerazioni di Moggi sul blog di Stefano Discreti

  • Inter: Milano è nerazzurra, Mourinho diserta la torcida

    Un bagno di folla nerazzurra ha accolto i giocatori di ritorno da Siena. Oltri mille tifosi alla Malpensa e in cinquantamila affollavano le vie del Duomo in attesa del pullman con a bordo i giocatori. Giocatori e e tifosi in estasi per una sensazionale stagione che sabato prossimo potrà diventare superlativa.

    Pragmatico come suo solito il tecnico portoghese ha disertato i festaggiamenti proprio per curare nei dettagli la partita di domani e non aver cali di concentrazione. Niente giro tra la folla e niente cena con la squadra in albergo dove risultano assenti anche il presidente Moratti, Mario Balotelli e Dejan Stankovic.

    Il tripudio nerazzurro:

  • Scudetto Inter, Mourinho commosso: “Ora la Champions, poi penserò al mio futuro”

    Interrompe il suo silenzio stampa Josè Mourinho nel giorno della conquista del suo secondo scudetto italiano (il 18esimo per il club nerazzurro). Un giorno speciale per il tecnico portoghese che ha voluto celebrare il suo trionfo con queste dichiarazioni:

    E’ la prima volta che vinco così, all’ultimo minuto, un’esperienza che non voglio ripetere. Vincere campionato e Coppa nella stessa stagione e’ sempre fantastico. In un campionato alla fine ci sono 40 partite e vince sempre chi merita. Abbiamo meritato, doveva essere piu’ facile, avevamo un vantaggio interessante a meta’ campionato poi per ragioni diverse, qualche colpa nostra qualcuna no, abbiamo perso tanti punti. E giocare quattro partite di Champions con Chelsea e Barcellona ha reso tutto piu’ difficile“.

    L’atteggiamento di Mourinho però è parso come quello che sta per abbandonare la sua squadra per approdare altrove (Real Madrid ndr). Al fischio finale il tecnico si è infilato subito negli spogliatoi, poi è rientrato sul rettangolo verde, giro d’onore visibilmente emozionato; poi è rimasto per lo più defilato non partecipando alle foto di rito con il resto della squadra che alzava al cielo il trofeo. Non ha neanche indossato la maglietta celebrativa preparata per l’occasione. E sul suo futuro dice:

    Ora la finale di Champions. Poi avrò bisogno di due-tre giorni per pensare. Ma sono lontanissimo dall’essere l’allenatore del Real. Andrò a Madrid, ma torno a Milano. In questo momento non sono egoista per pensare a me stesso, penso solo all’Inter, ai miei giocatori. Dopo Madrid ci sara’ il tempo di essere egoista per uno, due, tre giorni e pensero’ a quello che mi fara’ piu’ felice dal punto di vista professionale, devo pensare. Ho avuto problemi in Italia, non mi sento a casa. Ho dovuto tacere per evitare altri problemi, perché ogni volta che parlavo interveniva il Procuratore, la Commissione Discipinare, la Lega. Anche oggi ho rischiato di non essere in panchina. Ma adesso, al 100%, posso dire che non e’ vero che sto con un piede e mezzo al Real“.

    Mourinho poi rende onore al Siena e ripercorre le tappe della stagione soffermandosi sul periodo più difficile da superare:

    Il momento piu’ difficile e’ stato dopo la partita con la Fiorentina. A quel punto noi eravamo secondi e non dipendevamo solo da noi. Sapevamo che non bastava vincerle tutte e poi giocavamo con la Juve che non sarebbe venuta a Milano per vincere ma per non far vincere all’Inter il campionato. Poi la Roma ha perso con la Sampdoria, noi siamo stati di nuovo proprietari del nostro destino ed e’ stato facile.
    Il Siena ha fatto una grande gara per una squadra che voleva pareggiare e tu devi aspettarti questo dal tuo avversario anche se sta gia’ in B. Gioca per orgoglio, sono professionisti, qualcuno giocava anche per la Roma. Abbiamo avuto tranquillita’, abbiamo creato e costruito: mi aspettavo di finire con altri gol, tu sai che la Roma ha la partita in tasca e basta un dettaglio per farti perdere tutto. Ma la squadra con tranquillita’ e concentrazione ha vinto
    “.

    Lo Special One conclude da par suo punzecchiando come al solito le rivali:

    Si, oggi potrei dire due tituli Inter, zero Juventus, zero Milan. Ma lo direi con tranquillità, così come accetterei che loro dicessero lo stesso se noi non avessimo vinto niente. Questo è il calcio“.

  • L’Inter fa 18, niente miracolo per la Roma

    L’Inter fa 18, niente miracolo per la Roma

    L’Inter è Campione d’Italia! Lo squadrone nerazzurro batte il Siena e conquista il suo 18esimo scudetto.
    Serviva una vittoria alla Roma di Claudio Ranieri per continuare a sognare il titolo se fosse arrivato un passo falso dell’Inter in Toscana. La vittoria è arrivata, ma contemporaneamente, oltre al 2-0 dei giallorossi a Verona contro il Chievo, è avvenuto anche il successo dei nerazzurri all’Artemio Franchi.

    La gara di Verona è stata condotta dall’inizio alla fine dalla Roma con un dato inequivocabile: 63% di possesso palla, molte palle gol e le reti di Vucinic al 39esimo e di De Rossi al 46esimo.
    Poi la lunga attesa attendendo buone notizie dall’altro campo, ma inutilmente.

    L’Inter invece sblocca il risultato solo nella ripresa e dopo aver trovato qualche difficoltà forse dettata dalla tensione. Come al solito il match winner è il “Principe” Diego Milito che al 12esimo del secondo tempo batte il pur ottimo Curci e regala il titolo alla sua squadra. Da segnalare, in una partita piuttosto ben diretta, un episodio a sfavore dei senesi che pochi minuti prima del vantaggio interista hanno protestato per un fallo di mano di Motta (molto evidente in verità dei fatti) in area di rigore, che magari avrebbe potuto cambiare l’ordine delle cose.
    Al 90esimo esplode la gioia di tifosi e giocatori per un’annata che sta regalando una soddisfazione dietro l’altra. Tutti a festeggiare per una notte e poi largo alla preparazione della sfida di sabato prossimo contro il Bayern Monaco per cercare di portare a casa anche la Champions League, vero obiettivo stagionale della corazzata di Josè Mourinho.

    CHIEVO-ROMA: 0-2

    Chievo (4-3-1-2): Squizzi; Sardo, Scardina, Yepes, Jokic; Luciano, Ariatti (13’st De Paula), Iori (37’st Moro); Bentivolgio; Granoche (20’st Bogdani), Pellissier. A disposizione: Sorrentino, Frey, Rigoni, Marcolini. All.: Di Carlo
    Roma (4-2-3-1): Julio Sergio; Motta (30’st Mexes), Burdisso, Juan, Cassetti (2o’st Tonetto); De Rossi (27’st Brighi), Pizarro; Taddei, Perrotta, Vucinic; Totti. A disposizione: Lobont, Cerci, Menez, Toni. All.: Ranieri
    Arbitro: Tagliavento
    Marcatori: 39′ Vucinic (R), 46′ De Rossi (R)

    SIENA-INTER 0-1

    Siena (4-1-4-1): Curci ; Rosi, Terzi, Cribari (1′ st Brandao), Del Grosso; Codrea (36′ st Reginaldo sv); Jajalo, Vergassola, Ekdal, Ghezzal; Maccarone (9′ st Calaiò). A disposizione: Ivanov, Malagò, Jarolim, Tziolis. All.: Malesani.
    Inter (4-2-3-1): Julio Cesar; Maicon, Materazzi, Samuel, J.Zanetti; Cambiasso, T.Motta (9′ st Pandev); Eto’o, Sneijder (28′ st Chivu), Balotelli (13′ st Stankovic); Milito. A disposizione: Toldo, Lucio, Mariga, Muntari. All.: Mourinho.
    Arbitro: Morganti
    Ammoniti: Del Grosso (S), Cribari (S), Brandao (S), Codrea (S)
    Marcatori: 12′ st Milito

  • Ancelotti meglio di Mourinho. Il Chelsea vince anche la Fa Cup

    Ancelotti meglio di Mourinho. Il Chelsea vince anche la Fa Cup

    Storico successo per il Chelsea di Ancelotti che, a distanza di una settimana dalla conquista della Premier League, vince anche la Fa Cup (la Coppa d’Inghilterra) completando l’accoppiata campionato – coppa nazionale riuscendo li dove aveva fallito ai suoi tempi Mourinho. E Ancelotti diventa così sempre più Re Carlo.
    In realtà si tratta del terzo trofeo per i Blues quest’anno se si conta anche il Community Shield vinto in estate (la supercoppa nazionale) che però viene poco considerato dagli inglesi.

    A Wembley il Chelsea vince, come da pronostico, contro il Portsmouth dell’ex Avram Grant, fresco di retrocessione in Championship, solo 1-0 ma con il risultato che poteva essere più schiacciante: ben 5 i pali colpiti dai londinesi prima di passare in vantaggio con il solito gol del bomber Drogba al 58′ direttamente su calcio di punizione, questa volta aiutato dal “legno”. Eppure il Portsmouth aveva avuto la sua grande occasione soltanto due minuti prima con il rigore decretato a favore per atterramento di Belletti su Piquionne che Boateng aveva sprecato come peggio non poteva.
    Più tardi anche Lampard fallisce un penalty ma poco importa perchè il Chelsea riesce ad alzare al cielo di Wembley la Coppa in una giornata in cui il numero 6 diventa legge: 6 come le Fa Cup conquistate dal club di Londra nella sua storia e da Ashley Cole nella sua carriera da calciatore (record), 6 come i legni colpiti dai Blues durante la gara, 6 come i gol di Drogba a Wembley, 6 come le squadre che prima del Chelsea erano riuscite nell’accoppiata campionato – Fa Cup (Preston, Aston Villa, Tottenham, Arsenal, Liverpool e Manchester United).

    ALBO D’ORO dal 1990

    2009-2010 CHELSEA
    2008-2009 CHELSEA
    2007-2008 PORTSMOUTH
    2006-2007 CHELSEA
    2005-2006 LIVERPOOL
    2004-2005 ARSENAL
    2003-2004 MANCHESTER UNITED
    2002-2003 ARSENAL
    2001-2002 ARSENAL
    2000-2001 LIVERPOOL
    1999-2000 CHELSEA
    1998-1999 MANCHESTER UNITED
    1997-1998 ARSENAL
    1996-1997 CHELSEA
    1995-1996 MANCHESTER UNITED
    1994-1995 EVERTON
    1993-1994 MANCHESTER UNITED
    1992-1993 ARSENAL
    1991-1992 LIVERPOOL
    1990-1991 TOTTENHAM
    1989-1990 LIVERPOOL

    ALBO D’ORO – Vittorie per club

    11 MANCHESTER UNITED
    10 ARSENAL
    8 TOTTENHAM
    7 LIVERPOOL
    7 ASTON VILLA
    6 NEWCASTLE
    6 BLACKBURN
    6 CHELSEA
    5 EVERTON
    5 WEST BROMWICH
    5 WANDERERS
    4 BOLTON
    4 MANCHESTER CITY
    4 SHEFFIELD UNITED
    4 WOLVERHAMPTON
    3 BURY
    3 OLD ETONIANS
    3 SHEFFIELD WEDNESDAY
    3 WEST HAM
    2 PORTSMOUTH
    1 NOTTINGHAM FOREST
    1 PRESTON
    1 SUNDERLAND
    1 BARNSLEY
    1 BLACKBURN OLYMPIC
    1 BLACKPOOL
    1 BRADFORD CITY
    1 BURNLEY
    1 CARDIFF CITY
    1 CHARLTON
    1 CLAPHAM
    1 COVENTRY
    1 DERBY COUNTY
    1 HUDDERSFIELD TOWN
    1 IPSWICH
    1 LEEDS
    1 NOTTS COUNTY
    1 OLD CARTHUSIANS
    1 OXFORD
    1 ROYAL
    1 SOUTHAMPTON
    1 WIMBLEDON
  • Finale Madrid: Tifoso Inter incontra e ringrazia Mourinho per il biglietto regalato

    Continua il sogno per Paolo Sacco, tifoso nerazzurro protagonista ieri di una giornata incredibile. Primo a presentarsi con la dovuta documentazione in banca per aggiudicarsi dei biglietti per la finale di Madrid, il tifoso interista è stato premiato da Josè Mourinho, con un biglietto (dalla sua dotazione a pagamento) per assitere alla grande serata contro il Bayern Monaco. Stamane Paolo si è presentato alla pinetina di Appiano Gentile, per ringraziare il tecnico portoghese che ha ricambiato con attestato di stima nei suoi confronti: “Ho qui i soldi da dare in beneficenza come chiesto dal mister. Posso darli subito al capitano per la Fondazione Pupi“. Javier Zanetti gli ha quindi spiegato che bisogna fare, tutto e sempre, secondo le regole, quindi dovrà effettuare il versamente presso la sede della fondazione, in via Corno di Cavento 7 a Milano.

    Ci vado lunedì“, ha assicurato Paolo che, poi, ha dovuto rispondere alle domande più… difficili. Infatti, emozionatissimo, in sala stampa, ha incontrato Mourinho. E l’allenatore ha voluto sapere tutto: da che ora era in fila, che cosa fa nella vita (“il cameriere, dove capita, a Milano, ma se volete vengo qui a servire i calciatori… “), come andrà a Madrid (“in auto, in pullman, in bicicletta, ma grazie a lei ci sarò; grazie, semplicemente grazie… “). “Comportati sempre bene – lo ha istruito Mourinho – sei un tifoso dell’Inter, sei ragazzo fortunato, puoi vedere l’allenamento con il tuo amico, e ora concentrati anche tu sulla gara di Siena“.

    Paolo, tremando, ha abbracciato l’allenatore e, con un filo di voce, gli ha sussurrato: “La mia voce, tutta la mia voce per la squadra, sempre… “.