Tag: josè mourinho

  • Mourinho, firma imminente con il Real Madrid. Contratto di 4 anni

    L’addio di Mourinho, annunciato dallo stesso tecnico in diretta tv al termine della finale di Champions League di ieri, sta per essere formalizzato ufficialmente. E’ solo questione di ore, forse qualche giorno, poi, ormai l’ex allenatore dell’Inter, firmerà un contratto quadriennale con il Real Madrid.

    L’accordo con il presidente Perez è stato già raggiunto nella giornata di venerdì, alla vigilia della finalissima di Madrid, secondo quanto riporta il Times che parla anche di cifre: 10 milioni a stagione per il tecnico di Setubal che comincerà a lavorare per riportare il Real Madrid ai vertici del calcio europeo e per stabilire un record individuale, quello di vincere la Champions League alla guida di 3 squadre diverse, la motivazione del divorzio con il club nerazzurro.

    Il quotidiano spagnolo Marca scrive che il contratto verrà firmato tra martedì e mercoledì quando verrà ufficializzato pure l’esonero dell’attuale tecnico delle merengues Pellegrini. Poi a Madrid comincerà l’era Mourinho.

  • AS: L’Inter vuole Hiddink, ma domani incontrerà Mihajlovic

    AS: L’Inter vuole Hiddink, ma domani incontrerà Mihajlovic

    Secondo il quotidiano spagnolo AS, la prima scelta di Massimo Moratti per il dopo Mourinho sarebbe Guus Hiddink, attuale allenatore della nazionale turca. L’olandese, che vanta di un ottimo palmares, sarebbe l’ideale per la società nerazzurra che dovrà avere il grande compito di non fare rimpiangere il portoghese Josè Mourinho, ormai considerato il nuovo allenatore del Real Madrid. Ma a frenare le trattative per il momento ci sarebbe la Federazione Turca che difficilmente si priverà di un grande allenatore a cuor leggero.

    In attesa di conferme, la dirigenza nerazzurra incontrerà l’allenatore del Catania Sinisa Mihajlovic che attualmente sembra l’alternativa più rischiosa, ma anche più probabile, vista l’estrema facilità con cui il serbo potrebbe liberarsi dalla società sicula.

    L’incontro dovrebbe esserci già domani, e solo allora si saprà se il patron nerazzurro Massimo Moratti affiderà la panchina al serbo oppure continuerà con altri sondaggi.

    Chi sostituirà Mourinho?

    • Capello (35%, 188 Voti)
    • Mihajlovic (26%, 140 Voti)
    • Hiddink (14%, 76 Voti)
    • Altro (13%, 68 Voti)
    • Benitez (12%, 67 Voti)

    Totale Votanti: 539

  • Times: “Mourinho al Real, ha firmato venerdi”

    Poco dopo la fine della partita del Bernabeu che ha riportato l’Inter al vertice d’Europa dopo 45 anni l’edizione online del Times ha pubblicato un articolo sul futuro di Josè Mourinho. Per il tabloid inglese il tecnico portoghese ormai prossimo al Real Madrid avrebbe trovato l’accordo decisivo venerdi notte a 24 ore della partita contro il Bayern Monaco.

    Josè lasciò l’albergo verso le 23 e a questo punto forse per incontrare Florentino Perez. Il giornale è pieno di particolari, dà per sicuro un quadriennale da 11 milioni di euro a stagione per i prossimi quattro anni e con lui a Madrid arriveranno tutto il suo staff composto da Farias, Silvino e Morais.

    Pare che alla base dell’accordo ci sia il completo controllo dello spogliatoio, libertà assoluta nelle cessioni e soprattutto in sede di campagna acquisti. Mourinho si concentrerà sulla difesa e il centrocampo e i nomi son quelli di Maicon, Kolarov per la difesa e Lampard o Gerrard per il centrocampo.

  • Mourinho e Milito gelano prima il Bayern e poi Moratti

    Mourinho e Milito gelano prima il Bayern e poi Moratti

    Alla gioia per la conquista della Champions League, la terza nella storia dell’Inter dopo un’astinenza durata 45 lunghi anni, a rovinare, tra virgolette, la festa al popolo nerazzurro sono gli addi di Mourinho (maturato già da un pò) destinazione Real, e quello probabile di Milito, l’eroe di Madrid.
    L’addio dell’allenatore portoghese era già nell’aria da tempo e confermato dallo stesso a fine festeggiamenti:

    • Se resto o no? Al momento, le percentuali di permanenza all’Inter sono bassissime. E’ vero, sono mesi che penso alla possibilità di lasciare il calcio italiano e, dopo questo tris di vittorie, credo possa essere arrivato il momento giusto; io ho fatto la storia dell’Inter e voglio essere il primo allenatore a vincere la Champions League con tre squadre diverse. Sono più vicino ad altre scelte che all’Inter. Il Real Madrid è l’unica società che si è avvicinata a me e da domani ci penseremo seriamente. L’Inter mi ha dato tanto, ma io ho dato tutto e per questo mi sento libero di fare le mie scelte. Non dimenticherò mai questa società, questi calciatori ed i tifosi, fantastici. Sono molto grato a Massimo Moratti, è lui l’anima del club ed è importante che sia lui a restare, non io: vederlo esultare ed alzare la coppa mi ha emozionato e soddisfatto tantissimo“.

    Ma se i tifosi nerazzurri erano già preparati per l’addio di Mourinho, non si aspettavano certo quello del Principe Milito che arriva come un fulmine a ciel sereno. Il man of the match della finale dichiara di aver ricevuto una grossa offerta e che deciderà se accettarla o meni nei prossimi giorni:

    • E’ una gioia mai provata in vita mia, è incredibile. Sono felicissimo per tutta l’Inter ma soprattutto per il Presidente che si merita una soddisfazione così. Il calcio è strano, due anni fa lottavo con il Saragozza per non retrocedere e ora sono Campione d’Europa. Sono felicissimo, davvero. Ringrazio tutti, il Presidente, il Mister, tutti. L’anno prossimo? Ho ricevuto un’offerta importante e ci penserò. Vediamo, nel calcio non si può mai dire“.

    Sembra che la squadra in questione sia il Real Madrid, sotto espressa richiesta di Josè Mourinho che nella prossima stagione siederà sulla panchina delle merengues. Sarà difficile trattenere Milito a meno che Moratti non tenti di dissuaderlo con un rinnovo di contratto a cifre astronomiche.

  • Bayern Monaco – Inter: le formazioni ufficiali

    Non cambiano rispetto alla vigilia gli undici titolari di Mourinho e Van Gaal. Tra i tedeschi sarà Altintop a sostituire lo squalificato Ribery. Nell’Inter ci sarà Zanetti a centrocampo con Chivu sull’out sinistro di difesa, solo panchina per Balotelli e Stankovic.

    Bayern Monaco – Inter
    Bayern M. (4-2-3-1):
    Butt; Lahm, Demichelis, Van Buyten, Badstuber; Schweinsteiger, Van Bommel; Robben, Muller, Altintop; Olic. All.: Van Gaal
    Inter (4-2-3-1): Julio Cesar; Maicon, Lucio, Samuel, Chivu; Zanetti, Cambiasso; Eto’o, Sneijder, Pandev; Milito. All.: Mourinho

  • Finale di Champions League Bayern Monaco – Inter, le ultime da Madrid

    Finale di Champions League Bayern Monaco – Inter, le ultime da Madrid

    Attesa snervante per tutto il popolo nerazzurro. Tra poco più di due ore, calcio d’inizio alle 20:45, a Madrid Inter e Bayern Monaco scenderanno sul prato del Bernabeu per giocarsi la finalissima di Champions League.
    In ballo stasera c’è l’occasione per una delle due squadre di centrare la tripletta (campionato, coppa nazionale e Champions), impresa che era riuscita soltanto a 5 club prima di stasera: al Celtic nel 1967 quando aggiunse oltre ai titoli nazionali anche la Coppa Campioni vinta proprio contro l’Inter, stessa sorte per l’Ajax di Cruijff che nel 1972 conquistò il trofeo continentale più ambito nella finale di Rotterdam e, ironia della sorte, ancora una volta a farne le spese furono i nerazzurri. Nel 1988 è ancora l’Olanda la grande protagonista, questa volta con il Psv Eindhoven di Guus Hiddink, poi toccò al Manchester United di Sir Alex Ferguson nel 1999 centrare la tripletta battendo in finale questa volta il Bayern Monaco mentre l’anno scorso è stato il Barcellona di Guardiola e di Messi a dettare legge in patria e in Europa vincendo la finale giocata allo stadio Olimpico di Roma contro il Manchester United per poi continuare la striscia di successi con le vittorie in Supercoppa Europea e nel Mondiale per Club (l’ex Coppa Intercontinentale). Stasera si aggiungerà la sesta. Nessuna squadra italiana e tedesca era riuscita prima d’ora nell’impresa.

    Il Bayern Monaco può portare a casa la sua quinta Coppa dei Campioni, l’ultimo successo risale alla stagione 2000-2001, per l’Inter potrebbe essere la terza. Van Gaal dovrà fare a meno di Ribery, squalificato, e punterà su Robben, il trascinatore dei tedeschi. Mourinho affiancherà Zanetti a Cambiasso optando per un centrocampo più muscolare, Eto’o, Sneijder e Pandev agiranno alle spalle dell’inarrestabile Milito. L’allievo Josè può superare il maestro Louis e alzare al cielo la Coppa dalle “grandi orecchie”.

    Oltre che per l’Inter quella si giocherà a Madrid sarà una sfida dal sapore unico anche per il tecnico Josè Mourinho, lui che, dopo aver vinto la Champions con il Porto, ha fallito in passato con il Chelsea e nella prima stagione in nerazzurro. Il condottiero nerazzurro stasera potrebbe regalare una gioia immensa ai propri tifosi: l’Inter mancava da una finale di Champions League da ben 38 anni e l’ultimo successo risale addirittura nella stagione ’64-’65 quando ancora la televisione trasmetteva in bianco e nero. Tra qualche ora tutto ciò potrebbe essere soltanto un dolce ricordo e non un’ossessione, stasera c’è il Bayern Monaco, stasera si gioca per la storia.

    Probabili formazioni BAYERN MONACO – INTER (ore 20:45)

    BAYERN MONACO (4-2-3-1): Butt; Lahm, Demichelis, Van Buyten, Badstuber; Schweinsteiger, Van Bommel; Robben, Muller, Altintop; Olic.
    A disposizione: Rensing, Contento, Pranjic, Gorlitz, Tymoshchuk, Klose, Gomez.
    Allenatore: Van Gaal.
    INTER (4-2-3-1): Julio Cesar; Maicon, Lucio, Samuel, Chivu; Zanetti, Cambiasso; Eto’o, Sneijder, Pandev; Milito.
    A disposizione: Toldo, Cordoba, Materazzi, Stankovic, Muntari, Balotelli, Arnautovic.
    Allenatore: Mourinho.

  • Mourinho: “L’Inter gioca per la storia, gli italiani tiferanno Bayern”

    Oltre che per l’Inter quella di domani sera a Madrid sarà una sfida dal sapore unico anche per il tecnico Josè Mourinho, lui che, dopo aver vinto la Champions con il Porto, ha fallito in passato con il Chelsea e nella prima stagione in nerazzurro. Il condottiero nerazzurro domani potrebbe regalare una gioia immensa ai propri tifosi: l’Inter mancava da una finale di Champions League da ben 38 anni e l’ultimo successo risale addirittura nella stagione ’64-’65 quando ancora la televisione trasmetteva in bianco e nero. Domani tutto ciò potrebbe essere soltanto un dolce ricordo e non un’ossessione, domani c’è il Bayern Monaco, domani si gioca per la storia.
    E nella consueta conferenza stampa (in versione integrale e tratta da Sportmediaset) probabilmente l’ultima da allenatore dell’Inter, il condottiero Mourinho risponde ai giornalisti:

    Van Gaal ha raccontato un aneddoto particolare, la vostra riunione di Barcellona. Tu ti arrabbiasti e lui capì che tu eri “speciale”. Cosa ricordi? Cosa hai imparato da lui?

    • Sono stati tre anni che abbiamo lavorato insieme, dove la mia casa e la sua distavano 50 metri e si lavorava per 24 ore. Abbiamo avuto un rapporto per me speciale, prima lavoravo con un altro allenatore. Arrivare e avere fiducia in uno che già trovi lì è stato molto onesto e particolare. E’ stato un piacere lavorare per lui. Come ho detto qualche giorno fa, lavoravo come un animale, ma con tantissimo piacere. Ho imparato da lui che per arrivare devi lavorare tanto, e questo mi è rimasto. Sembra ieri, invece sono passati 12-13 anni. Non dimentico il periodo e la persona, che è stata fantastica con me“.

    E’ da 45 anni che l’Inter non vince questa Coppa? Cosa significherebbe?

    • La finale della Champions è sempre importante, anche se è la prmia volta, o solo l’ultima, non conta il tempo. E’ il significato della Champions che conta. Immagino che per i tifosi dell’Inter sarà un evento straordinario, perché 45 anni sono tanti. La maggior parte dei tifosi non era ancora nata. Negli ultimi anni comunque l’Inter ha avuto una storia di successi, quindi non è che non siamo abituati. Ma questa vittoria sarebbe speciale e per me sarebbe fantastico dare il mio contributo per una occasione simile. Il Bayern è stato grande, ha vinto tanto, ci sarà un’atmosfera speciale“.

    Come sente la pressione, come vive queste ultime ore? Giocando poi al Bernabeu…

    • La pressione la sentirò domani, perché mi conosco. So come vivo le vigilie, mi conosco perfettamente. Domattina mi sveglio e mi dico “Fra qualche ora gioco la finale di Champions”. Il cuore più veloce, la temperatura del corpo si alza un pochino, poi si lavora ancora, si prepara la partita. Quando arrivo allo stadio ed esco dal pullman finisce tutto, perché inizia quello che mi piace, il mio habitat naturale. Su Madrid e il Real? Non è un problema per me. Chi gioca una finale di Champions non può pensare un’altra cosa per essere preoccupato di altre. Penso solo a questo sogno, che non è un’ossessione. Ripeto, noi giochiamo per un sogno. Non per un’ossessione. Domani dopo la partita vita nuova per tutti. Vacanze, campionati del mondo, stesso club, un altro club… ma fino a domani nessuno pensa a queste cose“.

    Sarà l’ultima partita con l’Inter? Davvero non ci pensa?

    • Non posso dire oggi l’ultima partita e non lo dirò domani. Se davvero cambierò, deciderò di cambiare sì, sarà triste, brutto. Non dimentico gli amici con cui ho fatto delle guerre, sportive. Anche quando sono tornato a Stamford Bridge mi sono messo a piangere. Ma è una cosa che farò 4, 5 giorni, una settimana dopo questa partita“.

    Van Gaal ha detto che Chelsea, Barcellona e Manchester rimangono le più forti?

    • Quando la Champions comincia è normale che ci si guarda intorno e si evidenziano quelle che sono le squadre più forti. Che hanno maggiore qualità, le individualità più forti, anche i bookmakers ragionano su queste cose. Il Barcellona è eccezionale, il Real Madrid poteva giocare la finale qui in casa, il Chelsea è stata già presente in finale o in semifinale. Il Bayern Monaco non era prevedibile, l’Inter neanche, ma le cose cambiano. Passo dopo passo, si arriva in finale con idee diverse. Può succedere. E non è un caso. Inter e Bayern sono riuscite a fare questo viaggio, hanno vinto i loro campionato. Siamo delle grandi squadre, e per questa ragione siamo giunti fino alla finale. Non so se ci sono squadre migliori“.

    E’ la partita più importante della sua carriera?

    • Sì..E’ sempre la prossima. La prossima partita è sempre la più importante, anche quando giochi in Coppa Italia contro il Livorno. E’ solo così che puoi vincere, solo così che abbiamo vinto tutto quest’anno. E’ chiaro che quando arrivi all’ultima partita stagionale e giochi la partita più grande del calcio di club, perchè per me l’Intercontinentale è una cosa piccola, diventa una cosa grandissima“.

    Van Gaal ha definito molto difensivo il gioco dell’Inter..

    • Forse non ha visto molte nostre partite. Abbiamo giocato diverse volte in attacco, forse ha visto solo Barcellona-Inter. Non ci ha visto a S.Siro con Chelsea e Barcellona, col Cska, tante partite che abbiamo disputato con tattiche diverse“.

    Pensa che ci siano compensazioni arbitrali dopo gli episodi favorevoli avuti con gli arbitraggi sia dall’Inter che dal Bayern?

    • L’Inter arriva alla finale dopo un’ora a Barcellona in dieci. Quando doveva giocare in 11. Un danno molto peggiore che un episodio singolo durante la partita. Non mi sembra che quello che è successo anche in Fiorentina-Bayern abbia significato, oggi. Il Bayern è stato aiutato, tra virgolette, nella partita con la Fioerntina: non credo che per questo sarà vittima di una legge di compensazione. Così come noi. L’arbitro vuole vincere domani, quando arriva una finale di Champions anche chi dirige vuole vincere. Per questa ragione mi fido di un loro grandissimo lavoro, in questa occasione. E’ il top del top anche per loro“.

    L’Italia dovrebbe tifare l’Inter per questioni di ranking Uefa…

    • Non conosco un tifoso del Benfica che tifava Porto e viceversa, quando hanno giocato le finali. E’ la nostra cultura, e anche la vostra. Un tifoso del Milan e della Juve non può tifare l’Inter. E’ la normalità e non è un problema. I tifosi del Real non sono tristi di non vedere qui il Barcellona. Non possiamo cambiarci: Galliani tifa per noi? Lui vede le cose da dirigente, da responsabile, non da tifoso“.

    Come si è trovato al centro del Real Madrid e cosa pensa del nuovo progetto di Perez?

    • Del Real Madrid conosco la storia. Non conosco realtà, ambizioni, filosofie. Non conosco questo nuovo progetto e oggi non sono preoccupato di conoscerlo. Il centro di allenamento è fantastico, le persone sono ok. L’Inter si è sentita a casa e li ringrazio per questo“.

    Pandev giocherà? Chi pensa possa essere l’uomo decisivo per l’Inter?

    • L’Inter gioca da squadra, non pensiamo ai singoli, a chi può decidere. Non siamo una squadra di stelle, tutti sono stelle, non è importante chi fa il gol o non lo fa, se Pandev può segnare o no. E’ la nostra filosofia e sarà così anche stavolta“.

    Si saluterà con Van Gaal prima della partita? Vi siete sentiti via sms…

    • Quando ci siamo qualificati per la finale ci siamo abbracciati e ci abbracceremo dopo la finale. Sicuramente. Il mio gioco difensivo? So cosa vuole, ma non glielo darò“.

    Lei è ancora un tecnico che impara? O ormai sa tutto del calcio?

    • Imparo tutti i giorni. In Portogallo, in Inghiterra, in Italia. Non sono nessuno per consigliare nessuno: se non dicendo che se sei allenatore o giocatore, non fare tutta la carriera nello stesso paese. E’ un errore. Le esperienze professionali e umane ti fanno molto più ricco. Ho lavorato in Spagna, in Inghilterra, ora in Italia, più gli anni nel mio Paese. E sono un privilegiato. Per questa ragione, posso dire che il calcio italiano mi ha migliorato

    Non le verrebbe voglia di vincere anche Supercoppa e Intercontinentale con l’Inter?

    • Qualcuno ha detto che dove c’è un campo di calcio, giocatori e qualche pallone, io sarò felice. E’ così anche per me. Se ho una squadra da allenare, con buone condizioni di lavoro e obiettivi definiti, io lavorerò. Se ho facilità di comunicare non sarà un problema per me. Non può essere la Germania, non parlo tedesco. Ma di base posso lavorare in tutti i posti, non sarà mai un problema per me. Ripeto: la Intercontinentale è importante per il club, può dire di essere campione del mondo. Ibrahimovic ha vinto l’Intercontinentale: cosa ha fatto per vincerla? Giocare con gli australiani e l’Estudiantes. Quelli che hanno fatto il tragitto per arrivare lì, hanno fatto un’altra cosa. Quindici partite per arrivare con piacere a un traguardo del genere. Ma se non l’hai fatto, non mi sembra un grandissimo successo. L’Eldorado del calcio è la Champions. La Supercoppa è una partita. La vinsi alla prima volta con l’Inter e dissi che quel titolo era di Mancini, perché lo scudetto l’aveva vinto lui. Supercoppa e Intercontinentale sono delle conseguenze. Sono cose piccole“.

    Tra le ipotesi del suo futuro, c’è anche un ritorno in Premier League, al Chelsea?

    • A Stamford Bridge per 90 minuti non ho pensato di giocare contro degli amici. Poi ho visto che i miei amici stavano fuori dalla competizione. E’ il calcio. Ecco perchè certi giocatori non festeggiano, fa parte dell’empatia che hanno le persone. Avevo tanti amici al Chelsea, mi sembra di appartenere ancora un po’ a loro e viceversa. Ma se non avessi vinto con l’Inter lì, non sarei qui oggi. Fa parte della vita. Penso che se Ancelotti tornasse contro il Milan piangerebbe anche lui. Uno dei due, tra me e Van Gaal, si troverà in queste condizioni. L’ho visto in forma, sereno, forti dei titoli già vinti. Se non ce la farà domani, o io, ce la faremo in futuro“.

    Un giornalista inglese, a sorpresa, regala una corona da Re a Mourinho. Che sorride, accetta e regala al giornalista, in cambio, la giacca della tutta. Non la indossa però: “Domani, forse“, ride.

    L’importanza della partita può spostare qualcosa dei vostri equiilbri psicologici?

    • E’ la finale di Champions, ma le cose della nostra vigilia saranno le solite. E’ un rituale. E’ qualcosa che dobbiamo vivere con naturalezza. Se un giocatore non riesce a dimenticare cosa sta facendo, cosa si sta giocando e non riesce a esprimersi, vuol dire che non è in grado di essere a questi livelli. Dopo la partita, sarà indimenticabile in ogni caso. Bisogna viverla con tranquillità: se perdi, non finisce il mondo. Se vinci, non finisce la tua carriera“.

    Moratti sente questa partita come 45 anni fa…

    • Moratti è una persona molto speciale, che mi ha voluto . Che mi piacerebbe vedere domani piangere, vederlo con la Coppa in mano, mettere la sua foto vicino a suo padre ad Appiano Gentile. Per tutta la famiglia Moratti sarebbe una cosa incredibile e mi piacerebbe tanto, tanto, tanto dare il mio piccolo contributo per questo“.

    E’ sicuro di potere vincere?

    • Purtroppo no. Il Bayern ha preparato le magliette, il pullman, la festa. Noi niente“.
  • Moratti – Mourinho, stretta di mano d’addio?

    Il numero uno nerazzurro Massimo Moratti ha fatto visita nel pomeriggio alla squadra mentre stava effettuando l’ultimo allenamento prima della grande sfida di domani sera al Santiago Bernabeu nella finalissima di Champions League contro il Bayern Monaco. Il presidente, sorridente, si è avvicinato al tecnico Josè Mourinho: stretta di mano e pacca sulle spalle al portoghese. Ed è stato inevitabile per i giornalisti chiedere a Moratti se fosse stata una stretta di mano d’addio con le voci sempre più insistenti che vogliono il tecnico di Setubal sulla panchina del Real Madrid, la stessa sulla quale siederà domani da allenatore, ancora, dell’Inter:

    • Non era certo un addio, lui (Mourinho ndr) risponde sempre con la stessa professionalità e sono sicuro che domani farà bene. Non credo abbia già firmato per il Real Madrid“.

    Poi il presidente si esprime sulla partita che andrà in scena domani:

    • Sarà il giorno emotivamente più importante. C’è lo stesso pensiero e cioè la felicità di partecipare a una bellissima cosa e sentire anche intorno tanta felicità. La sensazione è soprattutto di felicità, non di esaltazione esagerata, ma di vera felicità di partecipare alla finale in questo posto meraviglioso.
      In finale sono arrivate obiettivamente le due squadre più forti, che hanno eliminato squadre importanti, l’Inter in particolar modo. Ho piena fiducia in questo gruppo. Chi si meriterebbe di essere il protagonista della finale? Zanetti. Per la sua crescita costante e la sua professionalità. Io tengo assolutamente Zanetti sempre in palmo di mano.
      Avevo sognato di vincere a Siena ed è andata bene, per il momento non ho ancora sognato nulla…
      “.
  • Verso Inter – Bayern Monaco: Van Gaal elogia Mourinho

    Alla vigilia della finale di Champions League in programma domani sera al Santiago Bernabeu di Madrid tra Inter e Bayern Monaco, il tecnico dei bavaresi Van Gaal si presenta nella classica conferenza stampa deciso e senza timori reverenziali nei confronti dei nerazzurri strafavoriti sulla carta. Van Gaal, oltre a parlare della grande sfida di domani, riserva anche parole d’elogio per il suo ex vice ai tempi del Barcellona e ora tecnico nerazzurro, Josè Mourinho:

    • Mourinho l’ho conosciuto a Barcellona con Robson e mi disse subito chi era. Poteva andarsene dopo un anno e invece è rimasto 3 anni. E’ stato un co-allenatore bravo: faceva ottime analisi degli avversari e alcune volte lasciavo che allenasse alcune partite perché aveva qualità eccellenti. Non avrei mai pensato che potesse avere così successo, però. Mourinho era un ottimo allenatore già in passato e ora è uno dei migliori al mondo.
      Siamo diversi nel gioco, simili invece nelle filosofie tattiche e psicologiche. E’ il migliore della sua generazione.
      Lui vede il calcio in una maniera più difensiva, ma ha dei calciatori che possono decidere una partita. E’ una scelta di gioco. Io, semplicemente, la penso in un’altra maniera, giochiamo per noi e anche per il pubblico, dobbiamo fare un gioco che sia attraente. Abbiamo visto le partite giocate dall’Inter contro il Chelsea e il Barcellona, squadre che insieme al Manchester United per me rimangono le più forti d’Europa. Un allenatore deve sempre cercare un modo di vincere la partita e Mourinho l’ha trovato. Bisogna coinvolgere i calciatori sulla tattica e deve convincere i calciatori a vincere, questa è l’arte dell’allenatore. E in questo senso abbiamo uno stile simile. Che cosa ha preso da me? Bisogna chiederlo a lui, non posso dirlo io.
      La mia filosofia è quella dell’attacco, giocare all’attacco, giocare nel campo dell’avversaria. La Germania ci segue e cercherò di dare un’immagine positiva del Bayern. E’ un po’ cambiata durante la stagione, abbiamo offerto un gioco interessante, per questo sonomolto contento e credo che sia per questo che tutti i tedeschi faranno il tifo per noi. E soprattutto i nostri tifosi, quelli del Bayern. Avremo 70mila spettatori all’Allianz Arena con lo schermo gigante. E speriamo di farli felici.
      Chelsea, Barcellona e Manchester United sono le squadre migliori. Ciononostante, la Coppa la possiamo vincere noi. Abbiamo dimostrato il nostro livello e abbiamo avuto un pizzico di fortuna. Ma l’abbiamo meritata. Una squadra di livello più basso può vincere. E’ lo sport, il calcio. Il miglior calcio d’Europa, quest’anno, l’ha giocato il Barcellona. Sono i dettagli che decidono le partite, o quando l’arbitro non fa quello che deve fare. Non voglio fare previsioni, dobbiamo concentrarci e basta. Concentrazione è la parola chiave. Ed è difficile
      “.
  • Mourinho al Real con lo “sconto”. Anche Kolarov e Maicon clausole dell’accordo

    Mancano poco più di 24 ore all’attesissimo incontro di Madrid che assegnerà la Champions League all’Inter o al Bayern Monaco ma l’argomento principale per tabloid e rotocalchi è il futuro di Josè Mourinho.
    E’ difficile credere che lo Special One questa settimana si sia dedicato al suo futuro piuttosto che preparare i suoi undici guerrieri ad evitare le trappole congeniate dallo stratega Van Gaal.

    Fatto sta che in Spagna e in Inghilterra continuano a rimbalzare dettagli e quelli odierni parlano addirittura dei particolari del contratto con Mourinho disposto a far uno “sconto” di due milioni di euro a Florentino Perez firmando un triennale da 10 milioni di euro a stagione. Il passaggio dai 12 dell’attuale contratto ai 10 di quello madrileno sarebbero però ricompensati dal calciomercato e sopratutto dai ricchissimi premi obiettivo.

    Il Real Madrid tenterebbe l’assalto a Kolarov e Maicon regalando al portoghese due suoi pupilli e sopratutto due ali importanti e congeniali al suo gioco.