Tag: josè mourinho

  • Il Real Madrid umilia il Barcellona 3-1: Messi sotto accusa

    Il Real Madrid umilia il Barcellona 3-1: Messi sotto accusa

    Barcellona-Real Madrid non è una partita come tutte le altre. Vuoi perchè in campo ci sono i migliori giocatori del mondo, vuoi per le tradizioni opposte che risiedono dietro gli stemmi delle due squadre, il Clasico è uno degli eventi sportivi più sentiti nell’intera Spagna e non solo. Da una parte il Barcellona, simbolo della Catalunia e delle spinte autonomiste, dall’altra il Real Madrid, formazione orgoglio della capitale spagnola e dell’ideologia politica opposta a quella blaugrana. Nella lontanissima storia iberica, il Real ha per larghi tratti dominato la scena fino a quando, con un’accurata gestione del settore giovanile, non è nato anche il mito del Barcellona che ha portato la squadra catalana a diventare la leggenda che conosciamo oggi. Nonostante questo sembrano ormai passati e sepolti gli anni della manita o della frustrazione del Real Madrid di Mourinho incapace di battere gli alieni del Barcellona. E’ vero che i blanocos sono nettamente distaccati nella Liga ma nella semifinale di Coppa del Re sono riusciti a eliminare i favoriti blaugrana. L’andata giocata qualche settimana fa al Bernabeu era finita 1-1 con gol di Fabregas e recupero finale madrileno con un colpo di testa di Varane. Dopo quel risultato la stampa spagnola era certa che il Barça avrebbe controllato facilmente la situazione e sarebbe approdato in finale senza troppi fronzoli. Previsione errata perchè nella sfida di ritorno al Camp Nou, tempio del Barcellona, il Real Madrid ha letteralmente umiliato i catalani sconfiggendoli per 3-1 davanti alla loro gente.

    Cristiano Ronaldo man of the match: due gol al Camp Nou | © Jasper Juinen / Getty Images
    Cristiano Ronaldo man of the match: due gol al Camp Nou e Barça eliminato| © Jasper Juinen / Getty Images

    FINE DI UN CICLO? – La sconfitta a San Siro contro il Milan è stato il primo campanello d’allarme per Roura. Squadra che non crea, che non segna e che trasforma il possesso palla, fino ad ora arma micidiale, in un qualcosa di fazioso e di inconcludente. La difesa, ormai evidentemente vecchia e logora, concede moltissimo agli avversari e in una formazione nettamente predisposta a un gioco offensivo, è un suicidio sportivo, un lusso che il Barcellona non può permettersi. Contro il Real Madrid ci sono stati dei flop clamorosi. Basti pensare al veterano Puyol, saltato come un giocatore qualunque da Di Maria nell’azione che ha portato i blancos a segnare la seconda rete della serata. Tutti nella metà campo madrilena, pallone allontanato dalla difesa di Mourinho e calciato in avanti dove la rapidità di Di Maria e Cristiano Ronaldo ha letteralmente fatto a fette la difesa di burro del Barça. La sensazione è che i fenomeni catalani abbiano intrapreso la via del declino. Sia chiaro, la qualità è sempre ai massimi livelli e le vittorie continueranno ad arrivare per un bel po’ ma dobbiamo scordarci della squadra di cannibali dell’era Guardiola. Adesso il Barcellona si può battere, anche sul proprio campo. Una dolce melodia per le orecchie del Milan.

    CR7 MATTATORE – Tornando alla semifinale di ritorno, Mourinho questa volta è stato tatticamente impeccabile. Real Madrid chiuso e ordinato pronto a ripartire per far male a Messi e compagni. Proprio l’argentino ha deluso ancora: la stampa spagnola lo ha attaccato come uno dei responsabili della debacle. La verità è che il Real, così come aveva fatto il Milan, ha saputo contenerlo con una vera e propria gabbia attorno a lui. Già al 12′ Piquè interviene malamente su Cristiano Ronaldo: calcio di rigore e gol del portoghese. Nella ripresa arriva il raddoppio dello stesso Cr7 al termine di un’azione solitaria di Di Maria. Spazio anche per Varane che di testa, come all’andata, su azione da corner, trafigge Pinto per la terza volta. Nel Barcellona non basta il gol finale di Alba su magnifico assist di Iniesta, opaca fotografia di una manovra eccelsa ormai sbiadita.

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  • Mourinho lascerà il Real, Moratti è pronto a farlo tornare all’Inter?

    Mourinho lascerà il Real, Moratti è pronto a farlo tornare all’Inter?

    Che Stramaccioni non rimarrà a lungo sulla panchina nerazzurra è una scommessa troppo facile da vincere. Ma su chi sarà il suo prossimo sostituto c’è molto da indovinare. Si è parlato di Diego Simenone, ex idolo della curva, calciatore con un passato a tinte interiste e biancocelesti, con la grinta e il giusto carisma per guidare la banda argentina sin troppo irrequieta nello spogliatoio dei clan (cit. Ibra.). Poi è venuto fuori il nome dell’attuale tecnico del Napoli Walter Mazzarri, in continua polemica con tutto l’ambiente partenopeo, nonostante gli ottimi risultati avuti in questi ultimi anni, agli azzurri è mancato quel salto di qualità per diventare una squadra in grado di vincere qualcosa di importante. Il valzer delle panchine o il fantallenatori è partito prima del mercato estivo con i classici nomi già sulla bocca di tutti gli esperti di calciomercato. E se niente niente, l’amarcord italico riportasse il Vate di Setubal, l’uomo della provvidenza, lo Special One e chi più ne ha ne metta, sulla panchina dell’Inter?

    Josè Mourinho ©  CHRISTOPHE SIMON AFP
    Josè Mourinho © CHRISTOPHE SIMON
    AFP
    Sognare non è vietato, ma parlare di un ritorno di Josè Mourinho in quel di Appiano Gentile, più che di favoletta sa di pura fantascienza. Ragionando sull’attuale situazione del portoghese, è utile comunque lasciare qualche spiraglio di speranza ai tifosi nerazzurri. In primis perché l’addio del tecnico blancos dal Real Madrid è cosa ormai certa, con i quotidiani spagnoli che parlano di una decisione già presa dallo stesso Florentino Perez, (che avrebbe deciso di liquidarlo con un assegno di 10 milioni di euro come buonuscita)stanco di vedere il suo Real Madrid terzo in campionato e a meno 16 punti dal Barcellona. I rapporti pessimi con tutto lo spogliatoio avallerebbero le scelte del presidente Perez, considerando come il caso Casillas sia stato gestito malissimo da tutto l’ambiente blancos.

    A prendere il posto di Josè, sarebbe prontissimo Carlo Ancelotti, attuale tecnico del Psg, che scambierebbe volentieri la sua poltrona con il suo nemico di derby milanesi Mou, per accomodarsi al Santiago Bernabeu. Lo special one in questo modo potrebbe ritrovare in quel di Parigi un campione come Ibra, affiancato da altri giocatori di levatura altissima, e perché no magari trascinarsi dietro ( a fronte di un’offerta irrinunciabile) anche Cristiano Ronaldo dal Real Madrid.

    Questa è l’ipotesi più probabile, ma volendo andare avanti con l’immaginazione, e volendo sognare come è giusto che faccia ogni tifoso interista, si potrebbe ipotizzare un ritorno di Mourinho in abiti nerazzurri? Lo stesso tecnico del Real non ha mai negato la sua fede interista, confessando con continuità nelle interviste calcistiche la sua voglia di tornare un giorno ad allenare la SUA inter. Certamente volendo essere realisti è difficile pensare che questo possa accadere giusto per un paio di buoni motivi:1) Massimo Moratti in piena epoca austerity difficilmente potrebbe permettersi un ingaggio nemmeno vicino alla metà dell’attuale compenso del portoghese; 2) lo stesso Josè non tornerebbe mai in Italia per competere per la quarta o quinta posizione del campionato, e per l’Europa League, considerando l’attuale rosa nerazzurra, (con qualche reduce pensionabile del vecchio Triplete) e i nuovi mediocri innesti non possano dare risultati migliori.

    Sognare non costa niente, ma ricostruire una squadra crollata nel corso degli anni con dirigenti non proprio svegli come Branca e soci è un altro contro. Chiedere a Moratti.

  • Mourinho, buonuscita e addio a fine stagione. Destinazione Parigi?

    Mourinho, buonuscita e addio a fine stagione. Destinazione Parigi?

    L’addio di Mourinho dal Real Madrid a fine stagione è sempre più scontato e secondo le ultime voci in arrivo dalla Spagna, il presidente del club Florentino Perez avrebbe già trovato l’accordo con il portoghese per la rescissione del contratto a fine stagione con tanto di buonuscita importante per l’ex tecnico dell’Inter. Si parla di 10 milioni di euro, circa l’ingaggio annuale da lui percepito in terra spagnola. A quel punto lo Special One si ritroverebbe libero di firmare per qualsiasi società e il suo passaggio al Paris Saint Germain non è del tutto scontato, viste le continue voci che vedrebbero i francesi poco intenzionati a trattenere Carlo Ancelotti, visti i risultati non eccellenti in un campionato che sulla carta dovrebbe vincere a mani basse. Insieme a Mourinho, il Real perderebbe anche Cristiano Ronaldo, sempre con destinazione Parigi.

    Mourinho, l’uomo dei miracoli?

    Mou pensieroso, starà riflettendo sul suo futuro? © Denis Doyle/Getty Images
    Mou pensieroso, starà riflettendo sul suo futuro? © Denis Doyle/Getty Images

    All’Inter viene ricordato per il clamoroso triplete conquistato nella stagione 2009-2010, che l’ha portato tra gli idoli della tifoseria nerazzurra, che tutt’ora lo rimpiange e cerca di convincerlo per tornare ad allenare alla Pinetina. Lo Special One è stato anche il tecnico che ha portato il Chelsea a trionfare in Premier League e anche lì, via di rimpianti. Al Real Madrid invece non è e non sarà l’allenatore più amato, per il suo modo di fare molto scontroso, forse diretto, che poco si avvicina alla cultura delle merengues, abituati più a far parlare per le giocate dei suoi giocatori piuttosto che dei battibecchi e delle manie di protagonismo del suo tecnico. Anche qui però, il suo lavoro l’ha fatto. La Liga conquistata nella stagione 2011-2012 ha un sapore speciale, visto il dominio imponente del Barcellona negli anni precedenti (e anche in quello successivo, l’attuale!). L’unico rammarico rimane la Champions, vero obiettivo del club nei tre anni di Special One. Quest’anno gli spagnoli sono ancora in corsa ma dopo il pareggio interno contro lo United, la strada verso la Finale si fa dura.

    Il dopo Mou al Real…

    In casa merengues già si pensa al dopo Mourinho. La sfida a due inizialmente comprendeva Wenger, tecnico dell’Arsenal e Klopp, tecnico del Borussia Dortmund, ma nelle ultime ore sarebbe spuntata l’interessante pista Ancelotti. L’ex mister di Milan e Chelsea, attualmente al Psg, potrebbe scambiare la panchina proprio con lo Special One e arrivare (con qualche anno di ritardo) sulla panchina del Real Madrid, sognata fin dai tempi rossoneri. Ci sarebbe stata una prima chiacchierata tra le due parti, pronte a mettere nero su bianco a fine stagione. Con l’addio di Mou, si fa sempre più scura la conferma di Cristiano Ronaldo, che avrebbe rifiutato al momento qualsiasi trattativa per il rinnovo contrattuale. In caso di addio del fenomeno portoghese, Florentino Perez investirebbe il ricavo della sua cessione con gli acquisti extra lusso di David Silva, Neymar, Bale e Isco.

    Chi sceglierà lo Special One?

    Paris Saint Germain, Chelsea, Manchester Uniter e City. Con in tasca un assegno da 10 milioni, offerto gentilmente da Florentino Perez per lasciare la panchina del Real Madrid, Mourinho si ributterebbe subito in una nuova avventura. I francesi al momento sarebbero favoriti per i grandi investimenti dei ricchi proprietari e perché il portoghese ha sempre amato ricostruire una società e portarla al vertice. In secondo luogo le altre inglese, con lo United in ultima posizione a causa di un Ferguson che non intende lasciare la panchina dei Red Devils. Ma attenzione… E se spuntasse l’amata Inter?

  • Balotelli attacca Mourinho: “Perché parla di me?”

    Balotelli attacca Mourinho: “Perché parla di me?”

    Nel post-partita di Milan-Parma, match che l’ha visto nuovamente protagonista con la rete gioiello su punizione, Mario Balotelli ha attaccato il suo ex allenatore Josè Mourinho. La vicenda è già nota: di recente il portoghese era intervenuto sul trasferimento di Balotelli al Milan, dal momento che un giornalista continua a stupirsi di come un calciatore dell’Inter possa trasferirsi a Milanello. Mou è stato al gioco, se così possiamo dire, e ha sottolineato come la notizia dell’arrivo di Mario in maglia rossonera non lo abbia più di tanto scioccato, aggiungendo che per lui sarebbe una sorpresa soltanto se un calciatore come Javier Zanetti scegliesse di andare al Milan.

    Detto senza giri di parole, Balotelli mercenario versus Zanetti bandiera. Strano che a dirlo sia un allenatore che scappa dalla sua amata squadra ogni qual volta vinca qualcosa, salvo poi dire una settimana dopo che un giorno tornerà perché quella è la squadra del cuore. Ormai sono già tre, chissà dopo che andrà via dal Real cosa dirà il buon Mou.

    Josè Mourinho | ©Jasper Juinen/Getty Images
    Josè Mourinho | ©Jasper Juinen/Getty Images

    Balotelli, che tanti peli sulla lingua non ha (e in questo forse una mano gliel’ha data Mino Raiola), rispondendo alla provocazione di Mourinho ha detto testuali parole: “Perché parla di me? Dovrebbe pensare a vincere la Champions con il suo Real Madrid, non a parlare di me”. Il che non fa una grinza.  Ma in un calcio che vive di interviste e di dichiarazioni campate per aria giusto per mettere un po’ più di sale al condimento, le dichiarazioni di Mario potrebbero essere anche rivoltate e contrattaccate a loro volta. E sapete, qualche idea già ce l’ho su chi possa strumentalizzare queste parole. In fondo l’Italia è un Paese piccolo, in tutti i sensi.

  • Real Madrid-Manchester United 1-1: Ronaldo salva Mourinho

    Real Madrid-Manchester United 1-1: Ronaldo salva Mourinho

    Real Madrid-Manchester United sembra una finale e invece ieri sera al Santiago Bernabeu si giocava una “banale” andata degli ottavi di Champions League. I sorteggi, a volte, regalano anche questo. Alla vigilia del match, tutti o quasi i riflettori, erano puntati su Josè Mourinho, allenatore dei Blanocs che in questi giorni è finito al centro delle critiche. Prima i dissidi interni con alcuni giocatori, poi i risultati inferiori alle aspettative sul campo e, infine, gli immancabili screzi con i giornalisti, hanno reso la panchina dello Special One abbastanza traballante. Si sa bene che a Madrid resta chi vince. Prima della partita con il Manchester, il Real era virtualmente escluso dalla lotta per la Liga, ormai imprendibile il Barcellona, con un piede fuori dalla Coppa di Spagna, l’andata con i catalani al Bernabeu finì 1-1 e, per i gol in trasferta sono avvantaggiati gli uomini di Villanova e ora, dopo i primi 90′ contro Ferguson, la storia si ripete. Un altro pareggio interno che per via del conteggio delle reti segnate in casa e in trasferta penalizza il Real Madird. I blancos non vanno oltre l’1-1 e adesso servirà una partita perfetta nel ritorno che si disputerà all’Old Trafford per ribaltare i favori: vittoria o pareggio con più di 1 rete altrimenti Mou verrà eliminato. Passiamo ad analizzare il match, veramente avvincente dal primo all’ultimo minuto di gioco dove le due squadre si sono affrontate a viso aperto alternando il gioco “spensierato” – per usare un termine che tanto fece infuriare Stramaccioni- a una ferrea tattica.

    Cristiano Ronaldo salva Mourinho: suo il gol del pareggio del Real Madrid | © Jasper Juinen/Staff / Getty Images
    Cristiano Ronaldo salva Mourinho: suo il gol del pareggio del Real Madrid | © Jasper Juinen/Staff / Getty Images

    PRIMO TEMPO – Nei primi 45′ minuti di gioco avviene il meglio: infatti, entrambi i gol segnati, vengono realizzati proprio in questo lasso di tempo. Il primo tentativo pericolosissimo è del Real Madrid che, con Coentrao, va vicino al gol: il terzino portoghese raccoglie una corta respinta della difesa madrilena e conclude dal limite dell’area ma il suo tiro si stampa sul palo a De Gea battuto. Dall’altra parte il Manchester reagisce bene e trova addirittura il vantaggio con Welbeck bravo ad anticipare un disastroso Ramos su azione da corner: la zuccata dell’inglese vale il preziosissimo vantaggio dello United. Il Real Madrid tiene comunque il pallino del gioco: come ogni spagnola che si rispetti, fa un grande possesso palla e sferra le sue sfuriate con gli uomini chiave. Ronaldo e Di Maria sembrano molto ispirati e danno un gran da fare alla retroguardia inglese che comunque trova in Rio Ferdinand un baluardo quasi insuperabile. Alla mezz’ora arriva il pareggio del solito Cristiano Ronaldo con un preciso colpo di testa: il pubblico del Bernabeu spera nella rimonta completa.

    SECONDO TEMPO – Nella ripresa i ritmi non stentano a calare. Il Real Madrid, giocando in casa, fa di tutto per cercare il vantaggio: un 1-1 è un risultato molto pericoloso perchè costringerebbe gli uomini di Mou a cercare di vincere o di pareggiare con più di due reti all’Old Trafford. Per questo i tentativi e il pressing del Real salgono vistosamente. Il possesso dei blancos è bello da vedersi però, il più delle volte sterile e fine a sè stesso: solo in una circostanza Di Maria impensierisce De Gea con un bel tiro dal limite. La sfera esce davvero di un nulla alla sinistra dell’estremo difensore. Al 53′ avviene un episodio che farà discutere: buco clamoroso della difesa spagnola, lancio filtrante dalla tre quarti inglese per Evra. Il terzino capitano del Manchester si invola verso la porta di Lopez ma un recupero di Varane salva il risultato: peccato che il difensore del Real trattenga vistosamente Evra: poteva starci l’espulsione per fallo da ultimo uomo ma l’arbitro fa sorvolare. Prima della fine del match, spazio per due nitidissime palle gol: il Manchester va vicinissimo al vantaggio con Van Persie che, per due volte nel giro di pochi minuti, fallisce due occasioni facili facili. Nel primo caso, l’ex gunners, colpisce la traversa, nel secondo conclude a tu per tu con Lopez in un modo pessimo: pallone che supera il portiere ma Xabi Alonso salva sulla linea. Il Real si tende ancora una volta pericoloso con Coentrao ma una conclusione ravvicinata del terzino spagnolo è parata di piede, d’istindo da De Gea. 1-1 e tutto rimandato alla gara di ritorno. Sorride il Manchester United che ha sfiorato l’impresa: si rammarica il Real Madrid che perde un altro treno.

    Pagelle Real Madrid-Manchester United:

    Welbeck 7,5 Migliore in campo, si da un gran da fare. Segna un gol pesantissimo e lotta su ogni pallone.

    Ferdinand 7 Una roccia. Non passa nessuno dalle sue parti, neppure sua maestà Ronaldo. L’esperienza al servizio del Manchester United.

    Ronaldo 6,5 Salva i suoi da una sconfitta che avrebbe potuto far davvero male. Sembra il più in palla dei blanocs.

    Ramos 5 Imbarazzante. Si perde Welbeck sul primo gol e mette in mostra troppe insicurezze. Serata da dimenticare.

    Benzema 5 Chi l’ha visto? Praticamente zero il suo operato. Mai utile per i suoi compagni.

    Rooney 5,5 In attacco si vede poco e così il numero 10 inglese arretra fino a dare una mano anche in difesa. Non sempre va come dovrebbe andare.

    Tabellino Real Madrid-Manchester United

    Real Madrid (4-2-3-1): Diego, Arbeloa, Varane, Sergio Ramos, Fabio Coentrao, Xabi Alonso (82′ Pepe), Khedira, Di Maria (74′ Modric), Ozil, Ronaldo, Benzema (59′ Higuain). A disp: Adan, Essien, Callejon, Kakà. All. Mourinho.

    Manchester United (4-2-3-1): De Gea, Rafael, Ferdinand, Evans, Evra, Carrick, Jones, Welbeck (73′ Valencia), Rooney (83′ Anderson), Kagawa (63′ Giggs), Van Persie. A disp: Amos, Cleverley, Nani, Hernandez. All. Ferguson.

    Marcatori: 20′ Welbeck (M), 30′ Ronaldo (R)

    Note: Ammoniti: Van Persie , 39′ Rafael , 84′ Valencia (Man. Unit)

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  • Real Madrid-Manchester United e Shakhtar-Borussia, le formazioni

    Real Madrid-Manchester United e Shakhtar-Borussia, le formazioni

    Gli ottavi di andata di Champions League, dopo l’apertura di ieri con i successi esterni di Juventus e Paris Saint Germain rispettivamente contro Celtic e Valencia proseguono questa sera alle 20.45 con gli altri due match di questa settimana, prima che il tabellone dell’andata venga completato il 19 e 20 Febbraio. Il menu propone, così, il “piatto forte” di Real Madrid-Manchester United al Santiago Bernabeu, lo scontro tra titani che si incontrano troppo presto, andando ad ostacolarsi vicendevolmente nel proseguio del cammino in Champions, ma anche l’interessante scontro fra outsider Shakhtar Donetsk-Borussia Dortmund che metterà di fronte due tra le sorprese positive messesi in mostra nella fase a gironi del torneo soprattutto in termini di gioco e di briosità.

    Real Madrid-Manchester United è il match clou, che metterà di fronte le merengues di Josè Mourinho e i Red Devils di Sir Alex Ferguson, due tra le squadre più blasonate d’Europa e del mondo, e tanto basta per capire perchè la gara verrà seguita da circa 200 milioni di spettatori in tutto il pianeta, come se fosse la finale del torneo. E di finale anticipata, a conti fatti, si tratta. Lo spettacolo dovrebbe essere assicurato dallo stato di forma degli ospiti, dominatori incontrastati in Premier League con ben 12 punti di vantaggio sulla seconda, il City, e pertanto già proiettati alla dimensione Europea per cercare di centrare il prestigioso obiettivo “double”, campionato e Champions League, ancor di più nella stagione che si preannuncia come l’ultima della lunghissima carriera del tecnico dei Red Devils.

    Questa sera, inoltre, il match vivrà dell’atteso scontro tra Cristiano Ronaldo ed il suo passato, contro la squadra che lo ha reso grande ed il tecnico che lo ha lanciato nell’Olimpo del calcio mondiale, un incontro che lo emozionerà come lo stesso CR7 ha Twittato alla vigilia: “giocare contro il Manchester United è una partita speciale per me”, e la sua presenza in campo, anche secondo i bookmakers, potrà essere decisiva nell’influenzare le sorti di Real Madrid-Manchester United, anche se non sarà ovviamente l’unico nome di peso illuminato dai riflettori del Bernabeu. Basti pensare all’attacco dello United composto dalla coppia delle meraviglie Rooney-Van Persie, ma anche il trio delle merengues formato da Ozil, Ronaldo (appunto) e Benzema. Per Josè Mourinho questo match è “la partita che tutti vorrebbero giocare” ed è, probabilmente, la cartina di tornasole della stagione del suo Real Madrid, che punta sulla Champions League per risollevare la propria stagione.

    Real Madrid-Manchester United, le formazioni | © Jasper Juinen/Getty Images
    Real Madrid-Manchester United, le formazioni | © Jasper Juinen/Getty Images

     

    Probabili formazioni Real Madrid-Manchester United:

    Real Madrid (4-2-3-1): Lopez, Arbeloa, Pepe, Ramos, Coentrao; Khedira, X. Alonso; Di Maria, Ozil, Ronaldo; Benzema. Allenatore: Josè Mourinho

    Manchester United (4-4-1-1): De Gea; Rafael, Ferdinand,Vidic, Evra; Nani, Carrick, Cleverley, Valencia; Rooney; Van Persie. Allenatore: Alex Ferguson

    Shakhtar Donetsk-Borussia Dortmund è, come detto, il match tra le due outsider del torneo, le squadre “rivelazione” come si suol definire le formazioni che esprimono buon gioco e riescono a raggiungere risultati sorprendenti rispetto alle quotazioni iniziali. In particolare, gli ucraini guidati da Lucescu hanno ben impressionato nella fase a gironi nel raggruppamento della Juventus, riuscendo a mostrare bel gioco corale e buone individualità in particolare con il giovane brasiliano Willian che, però, è stato nel frattempo ceduto all’Anzhi. La squadra ucraina questa sera avrà il vantaggio del fattore campo, dove ha costruito le migliori prestazioni in Europa, grazie al gioco brillante dei suoi gioielli in rosa, da Fernandinho a Teixeira, fino al bomber (noto per lo scarso fair play nella gara con il Nordsjaelland) Luiz Adriano. Il Borussia Dortmund di Klopp, dopo uno scoppiettante inizio di stagione in cui hanno brillato nel girone del Manchester City e del Real Madrid, non sta attraversando attualmente un buon momento ed è reduce dalla sconfitta in Bundesliga con l’Amburgo per 4-1. Questa sera, però, proverà ad affidarsi alla vena del bomber Lewandowski, oltre che dei due talentini Reus e Gotze.

    Probabili formazioni Shakhtar Donetsk-Borussia Dortmund: 

    Shakhtar Donetsk (4-2-3-1): Pyatov; Srna, Kucher, Rakitskiy, Rat; Hubschmann, Stepanenko; Alex Texeira, Mkhitaryan, Taison; Luiz Adriano. Allenatore: Lucescu

    Borussia Dortmund (4-2-3-1) Weidenfeller; Piszczek, Subotic, Hummels, Schmelzer; Gundogan, Kehl; Blaszczykovski, Goetze, Reus; Lewandovski. Allenatore: Klopp

  • Real Madrid-Barcellona: il Clasico fra spettacolo e veleni

    Real Madrid-Barcellona: il Clasico fra spettacolo e veleni

    Real Madrid e Barcellona. Alla fine sono sempre loro le due squadre destinate a spartirsi il malloppo in patria. Sia in Coppa del Re che in Liga, le merengues e i blaugrana sono gli attori protagonisti per eccellenza. E’ vero che il Real in questa stagione ha perso molti punti e si ritrova adesso terzo superato dai cugini dell’Atletico Madrid, ma nessuno può negare lo stra potere economico e sociale del club di Florentino Perez. Da una parte la capitale della Spagna, i galacticos comprati dall’estero a son di milioni di euro, dall’altra  gli “indipendentisti” della Catalogna, orgogliosi delle proprie tradizioni e origini. La differenza sostanziale è proprio alla base delle due corazzate spagnole. Mentre il Real Madrid fonda la propria squadra su fenomeni e talenti di fama mondiale prelevati da altre squadre -è il caso dei cari Kakà, Cristiano Ronaldo, Ozil..- il Barcellona raccoglie i propri giocatori direttamente dalla Masia, storico vivaio blaugrana. In molti casi, i catalani, presentavano formazioni con anche dieci elementi provenienti dal settore giovanile. La Cantera più famosa del mondo contro le stelle trapiantate a Madrid. Il Clasico, termine utilizzato per indicare una delle sfide più interessanti a livelli mondiale, si gioca almeno su due fronti: quello sportivo e quello sociale. Analizziamo la sfida che si disputerà questa sera a Madrid al Bernabeu alle ore 21.

    Lionel Messi, l'uomo decisivo per il Barcellona che questa sera affronterà il Real Madrid | © AFP/Staff / Getty Images
    Lionel Messi, l’uomo chiave per il Barcellona che questa sera affronterà il Real Madrid | © AFP/Staff / Getty Images

    REAL MADRID – Mourinho è al centro di molte critiche. In Spagna, Sara Carbonero, giornalista e compagna di Casillas ha lanciato una frecciatona allo Special One: “Nessuno parla più con lui”. Da Madrid smentiscono ma la sensazione è che le cose fra il tecnico portoghese e alcuni giocatori del Real Madrid non siano rose e fiori. Nello specifico, Sergio Ramos e lo stesso Casillas avrebbero criticato in più di una circostanza l’operato di Josè. Questa sera per i Blancos mancheranno molti giocatori fondamentali. Pepe e Casillas sono fuori per infortunio mentre Sergio Ramos, Coentrao e Di Maria sono squalificati. Formazione dunque molto rimaneggiata per il Real Madrid. Ecco che in porta c’è il via libero per Adan, difesa con Essien e Varan a sostituire gli indisponibili: reparto che si conclude con le presenze di Carvalho e Arbeloa. A centrocampo Xabi Alonso e Khedira agiranno da schermo e da collante dietro al trio delle meraviglie composto da Modric, Ozil e Ronaldo. Unica punta Benzema.

    BARCELLONA – Situazione diversa in casa Barcellona. I blaugrana sono praticamente al completo eccezion fatta per il solito Abidal alle prese con la fase di recupero dopo la grave malattia avuta. Quindi, 4-3-3 classico per il Barça: unica differenza dalla formazione tipo riguarda la porta difesa dal portiere di coppa Pinto. Difesa con Dani Alves, Piquè, Puyol e Jordi Alba. In mezzo al campo ci saranno i giocolieri Iniesta, Xavi e Busquets. Davanti Iniesta, Messi e Pedro. L’impressione è che il Barcellona parta nettamente avvantaggiato rispetto al Real Madrid. Intanto i blaugrana giocano in trasferta con un Real molto rimaneggiato e potrebbero fare cassa grande riuscendo magari a segnare qualche gol in vista del ritorno. Poi il morale del Barcellona è alle stelle: primato in Liga indiscusso e battuto ogni record. Occhio però all’orgoglio del Real Madrid che in partite come queste conterà molto.

    Probabili formazioni Real Madrid-Barcellona

    Real Madrid (4-2-3-1): Adan; Essien, Varane, Carvalho, Arbeloa; Xabi Alonso, Khedira, Ronaldo, Ozil, Modric; Benzema. A disp. Diego Lopez, Albiol, Nacho, Marcelo, Callejon, Kakà, Higuain. All. Mourinho

    Barcellona (4-3-3): Pinto; Jordi Alba, Piquè, Puyol, Dani Alves; Xavi, Fabregas, Busquets; Iniesta, Messi, Pedro. A disp. Valdes, Adriano, Mascherano, Song, Thiago, Sanchez, Villa. All. Villanova

  • Sara Carbonero contro Mourinho, polveriera Real

    Sara Carbonero contro Mourinho, polveriera Real

    Le donne… Croce e delizia degli uomini! E quando si tratta di calcio, spesso sono più croce che delizia. Pungenti, spesso cattive e con pochi peli sulla lingua. E così ci ritroviamo con Yolanthe Sneijder che punge l’Inter per il trattamento ricevuto dal proprio amato (pressando verso una cessione che poi è arrivata pochi giorni fa) e una certa Sara Carbonero (per i maschietti non penso ci siano presentazioni) che spara a zero su Mourinho. Ah, dimenticavo, la bella giornalista spagnola è la fidanzata di Iker Casillas, portiere del Real Madrid, uno dei giocatori della vecchia guardia merengues che ha messo alle strette la società con l’ultimatum “o noi o lui” (ogni riferimento allo Special One è del tutto voluto!). E non ce ne voglia il presidente Perez che di tutto ha fatto per smentire le malelingue su uno spogliatoio pronto ad esplodere.

    Cosa non si fa per il proprio fidanzato? Così la Carbonero ha alimentato il caos che regna intorno all’ambiente Real, confermando che all’interno dello spogliatoio merengues il clima non è dei migliori.

    Carbonero conferma la spaccatura tra i giocatori e Mourinho © Robert Smith - Pool/Getty Images
    Carbonero conferma la spaccatura tra i giocatori e Mourinho © Robert Smith – Pool/Getty Images

    Ahi Ahi, brutto periodo per lo Special One e il suo fedele presidente Perez. Mourinho però tiene duro e prepara l’imminente sfida di Copa de Re contro il Barcellona. Ma riuscirà il portoghese a reggere queste continue voci e guidare la squadra verso un finale di stagione sempre più difficile? Ad attenderlo c’è anche la doppia sfida di Champions contro il Manchester United. Non si discute la professionalità del gruppo merengues, ma in queste condizioni, pare quasi impossibile un passaggio del turno da parte del Real Madrid.

    Ma la Carbonero avrà notizie certe oppure ha deciso di mettersi contro Mou per appoggiare il proprio fidanzato? Chissà! Sicuramente non avrà avuto difficoltà a decidere da quale parte schierarsi e avendo lei un ruolo importante nel giornalismo spagnolo, la sua recente dichiarazione ha avuto un risalto mondiale.

    A fine stagione, l’addio dello Special One pare scontato. Destinazione Premier League!

  • Mourinho 50 anni da Special One

    Mourinho 50 anni da Special One

    Josè Mourinho è forse l’allenatore di calcio più conosciuto e chiacchierato dell’intero pianeta. I motivi sono presto detti. Non solo vittorie su vittorie ma anche tante polemiche, molti gesti forti e litigi con tecnici e avversari. In un modo o in un altro, Mourinho trova sempre il modo di far parlare di sé. Sembrerà strano a guardare il palmares di Mou, ma tutte quelle coppe sono state vinte prima di arrivare al cinquantesimo compleanno: domani infatti il tecnico portoghese spegnerà cinquanta candeline. La carriera fatta dallo Special One fino ad ora è di quelle da far rabbrividire tecnici pluridecennali come Ferguson e Wenger. Certi guru del calcio non hanno fatto quello che ha fatto Mou in una vita intera. Sembra quindi doveroso soffermarsi per ripercorrere la carriera vincente di Josè Mourinho, lo Special One.

    Josè Mourinho, l'uomo dei record domani compie 50 anni | © DANI POZO/Stringer / Getty Images
    Josè Mourinho, l’uomo dei record domani compie 50 anni | © DANI POZO/Stringer / Getty Images

    CAPOLAVORI – Josè Mourinho nasce il 26 gennaio 1963 a Setubal, Portogallo.  Mou si accorge subito di non essere adatto a fare il calciatore quindi ecco il ruolo da allenatore che passa prima da settori giovanili poi da esperienze da vice -fra cui al Barcellona assieme a Van Gal- e poi la grande occasione. Prima la modesta panchina del Leira che fa da trampolino per quella del Porto. Con i portoghesi Mou riuscirà nella titanica impresa di vincere la Champions League del 2003/2004. Dopo il Porto arriva la grande chance in Premier League alla guida del Chelsea del russo Abramovic. In Inghilterra Mourinho non riuscirà a ripetersi in Europa ma vincerà due scudetti consecutivi.  Successivamente si trasferisce all’Inter dove vince di tutto: memorabile la tripletta (Triplete) della stagione 2009. Champions League, Scudetto e Coppa Italia in una squadra come quella nerazzurra che non era mai riuscita in una simile impresa. Dopo via in Spagna alla corte di Florentino Perez per guidare il Real Madrid. Mourinho ha vinto il campionato nazionale in Italia, Inghilterra, Portogallo e Spagna oltre che aver portato a casa due Champions League con due squadre diverse.

    VITTORIE – Il palmares di Josè Mourinho mette letteralmente impressione. Per cominciare una Coppa Catalunya nel 1999/2000 alla guida del Barcellona. Certo, non un premio blasonato ma sempre dal basso bisogna iniziare. Dopo arrivano i pezzi forte: due campionati portoghesi, Coppa di Portogallo e Supercoppa di Portogallo con il Porto con il quale vincerà come detto anche la Champions League e una Coppa Uefa. In Inghilterra vince quasi tutto: due campionati inglesi, Coppa di Lega, Community Shields e Coppa d’Inghilterra. All’Inter due scudetti, una coppa Italia e una Supercoppa Italiana oltre che una Champions League. In Spagna, con il Real Madrid, fino ad ora si contano: una coppa di Spagna, una Supercoppa di Spagna e un campionato. Anche a livello individuale Josè Mourinho è qualcosa di sovrumano  riconoscimenti di ogni tipo. Da allenatore a uomo dell’anno fino a Panchina d’Oro e miglior attrazione mediatica (ebbene sì, precisamente nel 2012 riconosciuto da Globe Soccer Awards). La cosa impressionante è che davanti a Mourinho c’è ancora tantissimo tempo per riuscire a raddoppiare e incrementare ancora di più il proprio bottino personale. L’unica cosa è che in alcuni frangenti si è parlato dello Special One più per i suoi discorsi e gesti che non per i fatti: su questo forse il portoghese potrebbe e dovrebbe migliorare. Comunque tanto di cappello per quello che ha fatto vedere fino a questo momento.

  • Casillas e Ramos vs Mourinho “o noi o lui”

    Casillas e Ramos vs Mourinho “o noi o lui”

    Ma in casa Real Madrid regna davvero il caos? L’autorevole giornale spagnolo “Marca” ha pubblicizzato questa mattina un possibile scontro tra la vecchia guardia del Real Madrid e il tecnico Mourinho con tanto di ultimatum da parte dei senatori verso Florentino Perez circa il futuro del portoghese sulla panchina della prima squadra di Madrid. Una situazione diventata insostenibile per tutto l’ambiente dei “blancos”, soprattutto in una stagione che li vede lontani dal primo posto, occupato guarda caso dai rivali del Barcellona ed un secondo posto nelle mani dei cugini dell’Atletico Madrid. C’è sempre una Champions League da portare avanti e con il clima infuocato di quest’ultimo periodo sembra diventare un’impresa poter superare gli Ottavi di Finale contro il Manchester United.

    Le smentite da parte di Florentino Perez sono arrivate puntuali come un orologio svizzero, attraverso una conferenza stampa annunciata a sorpresa e di tutta fretta qualche ora dopo questa fuga di notizie.

    Clima bollente al Real... © DOMINIQUE FAGET/AFP/Getty Images
    Clima bollente al Real… © DOMINIQUE FAGET/AFP/Getty Images

    O noi o lui – Che i rapporti tra vecchia guardia e Mourinho siano tesi non si scopre di certo ora e l’ultimo caso Casillas, che ha visto il forte portiere spagnolo relegato in panchina a favore della riserva Adan (con pessimi risultati) dimostra la solita personalità del tecnico portoghese nel voler far parlare sempre di se. In difesa dell’estremo difensore della Nazionale spagnola ha avuto l’appoggio del suo connazionale Sergio Ramos. I due avrebbero avuto un acceso confronto con l’amministratore delegato del club, minacciando di lasciare la società spagnola in caso di conferma di Mou (avvisando lo stesso dirigente che altri giocatori sarebbero disposti a fare questa scelta).

    Le smentite – Florentino Perez non ci ha visto più e ha indetto una conferenza stampa lampo per negare e smentire ufficialmente queste insistenti voci circa la spaccatura tra spogliatoio e Mourinho. Il massimo dirigente del Real Madrid ha accusato la stampa spagnola (e soprattutto la redazione di Marca) di mettere in giro voci per minare l’ambiente del club merengues.

    Voi credete nelle voci messe in giro da Marca circa l’ultimatum dato da Casillas e Sergio Ramos “O noi o Mou” oppure alle parole di Florentino Perez e le sue smentite?