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  • Mourinho al veleno: “Se mi cacciano allenerò in Italia”

    Mourinho al veleno: “Se mi cacciano allenerò in Italia”

    Il solito Mourinho, in conferenza stampa usa parole forti, e ne ha un po’ per tutti, dimostrando come non sia proprio un bel momento per il Real Madrid. Infatti dopo il pareggio contro il Deportivo e l’allungo del Barcellona in classifica la Liga sembra definitivamente in mano alla squadra blaugrana.

    Problemi opposti dunque per gli allenatori di Barcellona e Real Madrird, con  Pep Guardiola sofferente per il mal di schiena che rischia di non partire per la trasferta di Valencia al Mestalla,  e  il portoghese Josè Mourinho sembrato  più nervoso del solito nella conferenza stampa del pre partita contro il Malaga, in un clima  di guerra contro il Barcellona e chiunque non sia in linea con il suo pensiero. Storia già vista in Italia e nel nostro campionato prima del suo addio (con il portoghese che aveva parlava di prostituzione intellettuale di certa stampa).

    Josè non conosce mezze misure e attacca i giornalisti che gli hanno fatto notare come sia facile lamentarsi del calendario della Liga dopo i risultati negativi: “Io non mi sono lamentato del calendario dopo il pareggio col Deportivo, dopo un risultato negativo. L’avevo fatto prima, e chi dice il contrario mente. Viviamo in un mondo un tantino ipocrita. Ora è uscito il calendario del prossimo fine settimana. Il Barcellona giocherà martedì in casa con l’Arsenal e domenica andrà a Siviglia, il Valencia giocherà mercoledì in Germania e il sabato a Saragozza. Così come il Barcellona ha giocato sabato scorso e stasera sfida il Valencia che è sceso in campo domenica.

    L’affondo contro i giornalisti spagnoli continua, ricordando l’ultimo suo periodo italiano quando parlava di prostituzione intellettuale: “Se volete essere ipocriti è un problema vostro, io mi rifiuto. Preferisco essere il sacco della boxe, colpito da tutti i codardi riuniti. Sono nato e cresciuto così e sarò sempre così, non ho paura di dire la verità. So già che domani una banda di codardi mi attaccherà però io vado avanti per la mia strada”.

    Il tecnico portoghese spiega la situazione non facile del giocatore brasiliano Kakà, lanciandogli un’ancora di salvataggio: “Kakà soffre da tantissimo tempo, soffrono il suo talento, il suo gioco, la sua esplosività, e non è una situazione facile. Quando è rientrato non pensavo certo che tornasse subito ai livelli del Milan, del Pallone d’Oro. Il suo è un processo di recupero normale, naturale, difficile”.

    Solo parole al miele per l’ex idolo milanista, nella speranza di ritrovare il grande campione che tutti aspettavano al Santiago Bernabeu, cercando di non mettere fretta al ragazzo: “Kakà lavora sempre bene qui in allenamento, e in campo ci prova. Alcune partite gli vengono meglio di altre per le circostanze stesse della gara, però io continuerò ad appoggiarlo e dargli opportunità perché possa migliorare. È un giocatore e una persona fantastica: bisogna avere pazienza e lasciarlo lavorare. Da parte mia nei suoi confronti non c’è nessuna pressione”.

    Domani la squadra del portoghese dovrà affrontare il Malaga dell’ex tecnico dei blancos Pellegrini.  Tra i giornalisti in sala  c’è chi gli fa notare come a questo punto nello scorso anno il Real fosse primo in classifica con il Barcellona e avesse un punto in più rispetto a quest’anno. Mourinho non fa mancare la sua risposta piena di polemica:

    “Due verità, senza dubbio. Però è anche vero che quel Madrid era stato eliminato al primo turno della Copa del Rey e in Champions doveva rimontare dopo la sconfitta di Lione. E poi c’è una cosa che mi distingue da Pellegrini: che se mi cacceranno io non andrò mai ad allenare il Malaga. Se mi cacciano io andrò ad allenare una grande squadra, in Italia o in Inghilterra”.

    (Fonte: Gazzetta dello Sport)

  • Il Real si inceppa a La Coruna, Barcellona vola a +7

    Il Real si inceppa a La Coruna, Barcellona vola a +7

    Non è servito a JOsè Mourinho caricare i suoi a pallettoni con l’ennesima conferenza stampa infuocata, il Real Madrid è costretto al pari dal Deportivo la Coruna e il Barcellona vittorioso a Maiorca vola a +7. Il Real paga forse la partita di CHampions League a LIOne e un pò di sfortuna sotto porta co due pali colpiti di Adebayor e Cristiano Ronaldo, i catalani invece passeggiano grazie al solito Lionel Messi autore di un gol e ispiratore del gioco, a segno anche Villa e Pedro.

    Atletico Madrid-Siviglia 2-2
    42′ Negredo (S), 47′ Koke (A), 66′ Rakitic (S), 77′ Reyes (A)
    Espanyol-Real Sociedad 4-1
    42′ aut. Estrada (R), 44′ Estrada (R), 54′ Garcia (E), 81′ Callejon (E), 90′ Marquez (E)
    Sporting Gijon-Saragozza 0-0
    Maiorca-Barcellona 0-3

    38′ Messi, 57′ Villa, 66′ Pedro
    Deportivo La Coruña-Real Madrid 0-0

    In programma oggi:
    Hercules-Getafe
    Levante-Osasuna
    Racing Santander-Villarreal
    Athletic Bilbao-Valencia

    In programma lunedì:
    Malaga-Almeria

  • Ibra: “Per Mourinho avrei anche ucciso”

    Ibra: “Per Mourinho avrei anche ucciso”

    Zlatan Ibrahimovic in un’intervista a Eurosport stupisce facendo una vera e propria dichiarazione d’amore al suo ex tecnico interista Josè Mourinho. Solo parole positive per il portoghese e ancora una volta parole piene di veleno per Pep Guardiola che lo aveva voluto con forza in Spagna. Parole dure che mostrano l’amarezza di un giocatore non capito fino in fondo da Guardiola che aveva addirittura speso 50 milioni di euro e deciso di rinunciare a Samuel Eto’o pur di averlo in squadra.

    “Se non hai qualcuno che ti motiva, non sei portato a lottare ed è per questo che esistono gli allenatori” questa il Zlatan pensiero che subito sottolinea con parole forti: “Per Mou avrei ucciso, per le motivazioni che mi ha dato, per come mi ha stimolato, con l’altro (Guardiola) c’era il calcio, ma un allenatore deve adattare il suo gioco ai calciatori che ha, specie se ne ha comprato uno per 70 milioni di euro. E se l’ha comprato non l’ha comprato per lasciarlo a guardare gli uccelli sugli alberi”. Parole pesanti che ancora una volta ricalcano i problemi avuti dallo svedese in Spagna.

    Nel Barcellona ho capito come nel calcio le cose possono cambiare velocemente. Il mio problema lì è stato un uomo, e cioè ‘il filosofo’( riferendosi proprio al tecnico blaugrana); io non avevo problemi con nessuno, non c’è nessuno che può dire che ho fatto qualcosa di male e nei primi sei mesi era tutto eccezionale, andava tutto bene ma poi è successo qualcosa, anche se non so che cosa. Sto ancora aspettando una risposta, ma fatto sta che dopo i primi due mesi del 2010 non mi ha parlato più”.

    Adesso lo svedese è il giocatore migliore dei rossoneri guidati da Massimiliano Allegri, raggiungendo  già quota 17 gol e dichiarando più volte come senta che questa probabilmente sia la sua stagione migliore. Certamente i tifosi nerazzurri non gli perdoneranno mai il passaggio in maglia rossonera e Zlatan  nell’intervista parla anche del suo passato. Prima tende una mano ai tifosi nerazzurri parlando di momenti splendidi, ma subito dopo parla del suo Milan ridimensionando la società di Massimo Moratti in cui ha militato fino a due anni fa. “Non posso parlare male dell’Inter perché lì ho vissuto momenti fantastici, ma storicamente credo che il Milan sia un club più importante; quando sono arrivato qui mi è stato presentato un progetto che ruota attorno a me e mi sono state promesse tante cose su cui si sta lavorando. È un progetto che sta crescendo e credo che il prossimo sarà l’anno giusto per lottare su tutti i fronti”. Affermazioni che mostrano comunque una diplomazia sconosciuta allo svedese in passato.

    Dichiarazioni finali sul voto che ha potuto esprimere come capitano della Svezia, nelle votazioni per il Pallone d’oro. Ibrahimovic svela il suo podio: “Iniesta primo, secondo Sneijder e terzo Xavi”, ma a sorpresa parlando di uno dei suoi ex compagni di Juve e Inter emerge che: “il migliore con cui ho giocato è Patrick Vieira, è un buon esempio, gioca e lotta per la squadra”.

    L’ultimo pensiero è per Ronaldo e sul suo ritiro dai campi da gioco:”È una grande perdita: non c’è stato nessuno migliore di lui negli ultimi 15-20 anni; guardando indietro non vedo altri giocatori al livello suo e di Zidane –  Zlatan usa parole che mostrano una sincera ammirazione per chi ha avuto Ronaldo come idolo fin da bambino- Per me è stato sufficiente essere sullo stesso campo con lui: di Ronaldo ce n’è uno solo. Come diceva Maradona, ci sono molti re, ma un solo Dio. E questo vale anche per Ronaldo”.

    L’Ibra che non ti aspetti!

  • Inter – Bayern Monaco: un Mercoledì da Leoni!

    Inter – Bayern Monaco: un Mercoledì da Leoni!

    Se fosse un film sarebbe “Un mercoledì da Leoni” quello che attende i nerazzurri stasera in campo a San Siro nell’andata degli ottavi di finale di Champions League contro il Bayern Monaco. I tedeschi vedono in questa sfida l’opportunità di una rivincita dopo la sconfitta nella finale del 22 maggio a Madrid. Entrambe le squadre in estate non hanno praticamente fatto grandi colpi di mercato riconfermando gli stessi uomini.

    Stesso anche l’inizio di stagione in salita, forse pagando la stanchezza per l’annata precedente, con l’Inter che si è saputa riprendere solo dopo l’arrivo di Leonardo con 8 vittorie su 10 partite e il Bayern di Van Gaal che è tornato a macinare gioco e vittorie solo in quest’ultimo mese, abbandonando definitivamente la conquista del titolo.

    La differenza rispetto al 22 maggio sta nell’assenza pesantissima di Diego Milito, che ha vissuto in quest’anno calcistico il periodo più travagliato della sua carriera, non riuscendo praticamente mai a recuperare dai numerosissimi infortuni che l’hanno colpito. Dall’altra parte Van Gaal che nella finale spagnola aveva dovuto rinunciare a Frank Ribery perché squalificato, stasera potrà schierare tutte le sue stelle, proponendo in attacco anche il bomber Mario Gomez utilizzando alla massima potenza il potenziale offensivo della sua squadra.

    “L’Inter non è cambiata molto – ha spiegato ai giornalisti Louis Van Gaal – e finora io non l’ho mai vista giocare in modo diverso. Chi ha visto la finale di Madrid lo sa bene, e poi basta vedere come l’Inter gioca ogni settimana. Anche contro il Cagliari nella ripresa si è chiusa dietro senza fare nulla mentre l’avversario attaccava.

    Il tecnico del Bayern attacca Leo e la società per il modo di giocare troppo difensivista:

    “Si vede che allenatore e società hanno deciso di giocare così, io invece voglio offrire un calcio più attraente per i tifosi: attaccare è più difficile rispetto a pensare solo a difendersi, ma è la mia idea di calcio”.

    Una squadra con Ribery, Robben, Muller e Gomez ha sicuramente nel suo dna elevatissime doti offensive, ma come ha dimostrato in Bundesliga la squadra di Van Gaal ha evidenti limiti in fase difensiva.

    Leo dal canto suo ha voluto puntualizzare sull’aspetto relativo alla stanchezza della squadra e sul fatto che la sua squadra subisca troppi gol.

    “La squadra ha risposto molto bene a un momento dispendioso e arriva a questa gara di Champions con stimoli altissimi. Punti deboli e forti del Bayern? Tutti ne hanno. Se mi andrebbe domani una vittoria 3-2? Sappiamo le regole, in Champions, a differenza del campionato, non è un gran risultato.”

    Volendo analizzare la partita a livello tattico è necessario vedere come scenderanno le squadre in campo.

    Van Gaal non lascia nulla al caso, essendo un abilissimo allenatore, dovrebbe schierare la stessa formazione scesa in campo contro il Manz con quattro difensori: centrali Badstuber e Tymoshchuk con Lahm a destra e l’ipotesi Luiz Gustavo a sinistra. Centrocampo di contenimento con Schweinsteiger e Pranjic a dare un po’ di copertura poiché in fase offensiva agiranno sulle fasce Ribery e Robben con Muller libero di svariare dietro l’unica punta Mario Gomez.

    Leo stasera si affiderà alla vena realizzativa di Eto’o che in Champions ha già segnato 7 gol. Non avendo a disposizione Milito e non potendo schierare Pazzini perché già utilizzato dalla Sampdoria in Champions dovrà cambiare la formazione. In difesa ci sarà il ballottaggio tra Cordoba e Ranocchia per chi dovrà affiancare il rientrante Lucio. Maicon a destra stakanovista dei nerazzurri ha praticamente giocato tutte le partite. A sinistra c’è il rebus sul possibile utilizzo di Chivu permettendo a Zanetti di tornare a centrocampo. La linea dei mediani vedrà quindi Thiago Motta play basso con Zanetti e Cambiasso di supporto. Sneijder e Stankovic dovrebbe svariare e non dare punti di riferimento alla difesa bavarese, con l’unica soluzione offensiva rappresentata da Samuel Eto’o.

    Curiosità per gli interisti, Josè Mourinho ieri ai giornalisti ha detto che stasera tiferà Inter davanti alla Tv: “Io sono sempre con i miei amici. Voglio sempre che vincano tutte le partite ma sarà tosta perché il Bayern è una grandissima squadra, Io sarò con la mia maglia a guardare la partita in Tv”.

  • Lione – Real Madrid: Mou “Facciamo un gol in più e passiamo il turno”

    Lione – Real Madrid: Mou “Facciamo un gol in più e passiamo il turno”

    Stasera in campo torna l’Europa che conta con uno scontro già riproposto lo scorso anno tra Real Madrid e Lione. Stavolta però sulla panchina dei galacticos siede lo Special One Jose Mourinho, l’uomo dei dettagli che vede nella Champions League il suo “habitat naturale”. Il Real Madrid da 6 anni non raggiunge i quarti di finale e nemmeno l’esborso stratosferico della precedente gestione con gli acquisti maxi milionari di Ronaldo Kaka e soci ha portato i risultati attesi, con l’eliminazione già agli ottavi di finale proprio da parte del Lione. Le statistiche non sorridono agli spagnoli che in 6 sfide dirette contro i francesi ne hanno perse 3 e pareggiate altrettante a dimostrazione di come la sfida sia tutt’altro che facile.

    Josè in conferenza stampa ha curato tutto nei minimi dettagli, professando un silenzio stampa riguardo l’undici da schierare, dichiarando come stavolta la formazione “la conosco soltanto io”, ha detto ai giornalisti, lasciando molti dubbi sullo schieramento iniziale.

    “Non è cambiato niente, abbiamo parlato stamattina ed analizzato il nostro avversario. – ha aggiunto il tecnico portoghese- Abbiamo bisogno di tempo per mettere in pratica le parole, il Lione è una buona squadra. Tanti nuovi giocatori si sono integrati nel nostro gruppo, non erano qui lo scorso anno e quindi non ci sarà l’aspetto psicologico. Marcheremo un gol in più e passeremo il turno. Sappiamo che il Lione è un avversario tosto, con esperienza, e che abbiamo già incontrato più volte. Le statistiche esistono perché possano arrivare ad un termine. Le lasciamo nel passato e pensiamo al presente. Siamo pronti e ci aspettano due gare impegnative. Siamo il Real Madrid, i campioni dei campioni nella storia d’Europa. E’ una pressione, ma anche un valore da dover difendere. Dobbiamo superare gli ottavi di finale, è da sei anni che non accade. Una barriera simile l’ho abbattuta anche all’Inter, dove poi ho riportato la Champions dopo 50 anni”.

    I continui riferimenti ai nerazzurri faranno sicuramente piacere ai suoi ex tifosi italiani, ma soprattutto hanno il compito di  motivare una squadra che troppe volte in questi ultimi anni è stata ridimensionata nella cornice europea.

    Il dubbio principale sulla formazione dei blancos è quello relativo al ballottaggio tra Adebayor che parte leggermente in vantaggio rispetto a Benzema (ex Lione).  Lo schieramento dovrebbe essere più difensivista rispetto al normale con una linea di centrocampo composta da  Khedira, Xabi Alonso e Lassana Diarra, sacrificando l’esterno argentino Di Maria.In difesa dovrebbe esserci Arbeloa più che Ramos. Infine un dettaglio su Cristiano Ronaldo che essendo diffidato deve far attenzione alle ammonizioni per non saltare la gara di ritorno.

    Il tecnico del Lione Puel parla di Josè facendogli i complimenti: “E’ ovviamente uno dei migliori acquisti del Real ma non possiamo dimenticare la grande qualità dei giocatori che sono arrivati . Sappiamo che è un allenatore capace di far funzionare le sue squadre, il Real mi sembra più equilibrato rispetto allo scorso anno e le sue stelle riescono a esprimersi”.

    Sfortunata la squadra francese per l’assenza di Lisandro Lopez, poiché l’attaccante argentino ex Porto, si è infortunato calciando un pallone durante la sessione di allenamento. Un’assenza di peso come spiega il tecnico Puel in conferenza stampa: “Ci mancherà davvero molto Lisandro. Tanto più che si tratta di un match troppo importante. Può raggiungere il suo miglior livello molto velocemente e sa trainare la squadra. Mancherà in questa partita, è un dato di fatto. Ma abbiamo altri giocatori che sono disponibili e in forma”.

    Al posto di Lisandro Lopez dovrebbe giocare Delgado con Bastos a insidiare il reparto difensivo degli spagnoli.

    La parola al campo per una partita che segnerà in un modo o nell’altro il destino dell’allenatore più discusso e chiacchierato degli ultimi anni!

  • Champions League: oggi tocca a Mourinho e Ancelotti

    Champions League: oggi tocca a Mourinho e Ancelotti

    Dopo le prime 4 gare disputate settimana scorsa nelle quali si è assistito ai ko di Milan e Roma e in attesa della sfida dell’Inter di domani sera, gli ottavi di finale di Champions League proseguono stasera con gli impegni esterni del Real Madrid di Mourinho e del Chelsea di Carlo Ancelotti.

    Cristiano Ronaldo e soci saranno di scena al de Gerland di Lione per prendersi la rivincita sui francesi carnefici dei madridisti, allora guidati da Pellegrini ed eliminati negli ottavi della passata stagione. Il tecnico portoghese, ancora in piena corsa nella Liga anche se a 5 punti dal Barcellona capolista, sarà chiamato a sfatare una volta per tutte il tabù ottavi di finale. E’ infatti dal 2004 che il Real Madrid non riesce ad approdare ai quarti di finale: nell’edizione 2004-2005 fu la Juventus di Capello a far fuori le merengues, alla quale seguirono in successione Arsenal, Bayern Monaco, Roma, Liverpool e lo stesso Lione che in casa vinse 1-0 e staccò il pass al turno successivo grazie al pari per 1-1 ottenuto al Santiago Bernabeu nella gara di ritorno. Allo Special One l’arduo compito di invertire la rotta.

    Sull’orlo del baratro invece Ancelotti che con il suo Chelsea ormai fuori da tutto vede nella Champions League l’unica àncora per salvare una stagione disastrosa. I Blues infatti rischiano clamorosamente di fallire la qualificazione alla prossima Champions per questo il patron Abramovic a gennaio ha aperto il portafogli e sborsato circa 70 milioni di euro per portare allo Stamford Bridge Fernando Torres e David Luiz con l’intento di raddrizzare le cose.
    Stasera i londinesi saranno impegnati a Copenaghen contro la vera rivelazione di questa edizione della Champions League: i danesi guidati da Solbakken, inseriti nello stesso gruppo del Barcellona e che ha dato tanto filo da torcere agli stessi blaugrana nel doppio confronto, sono una squadra assolutamente alla portata del Chelsea ma che sulle ali dell’entusiasmo potrebbero giocare uno scherzetto all’undici inglese.

  • Mourinho: “Dio ha un’ottima opinione di me”

    Mourinho: “Dio ha un’ottima opinione di me”

    In due anni di militanza italiana lo abbiamo imparato a conoscere ma solo adesso che siede sulla panchina del Real Madrid di Mourinho ne sentiamo la mancanza.

    Lo Special One a turno ha fatto arrabbiare e perder la pazienza a tutti i tifosi non nerazzurri ma da tutti è sempre stato ritenuto un abile e mai banale oratore. Nell’ultima sua intervista ha ancora avuto parole per l’Italia e per la sua Inter legandosi, se ancora ce ne fosse bisogno, in maniera indissolubile al neroazzurro.

    “Io sono il tipo di persona che si dedica forse troppo alla sua squadra per allenare una rivale, non posso allenare la Juve dopo aver vestito la maglia dell’Inter.

    Il rapporto con il Real Madrid sembra non esser cosi solido come ad inizio stagione ma il tecnico portoghese si dice convinto di restare con i Galatticos per tutta la durata del suo contratto “Se non mi cacciano resto. Quando ho firmato per quattro anni l’ho fatto con l’intenzione di rispettare il contratto. Quando lasci una squadra come l’Inter per il Real Madrid non è per un anno. Voglio rimanere e se siamo tutti uniti e crediamo in questo progetto, è ovvio che rimarrà”.

    L’ultima considerazione è l’emblema del Mourinho pensiero “Dio deve pensare che sono un bravo ragazzo, altrimenti non mi avrebbe dato così tanto. Ho una famiglia straordinaria, faccio il lavoro che ho sempre sognato, deve avere un’ottima opinione di me”

  • Liga: il Real Madrid accorcia sul Barcellona

    Liga: il Real Madrid accorcia sul Barcellona

    Con un gol di Marcelo il Real Madrid vince in casa della seconda squadra di Barcellona, l’Espanyol, e si riporta sotto in classifica sui blaugrana di Guardiola, che avevano pareggiato 1-1 a Gijon nell’anticipo di sabato, ora distanti solo 5 punti.
    Liga riaperta per la squadra di Mourinho che trova il successo addirittura in inferiorità numerica per l’espulsione dopo appena 120 secondi del portiere Casillas; gol vittoria del terzino brasiliano al 24′ del primo tempo.

    Con due gol di due ex conoscenze italiane l’Hercules supera il Saragozza per 2-1: dell’ex Inter Farinos e dell’ex Juve Trezeguet le reti della rimonta in favore della formazione di Alicante. Il Villarreal cade a La Coruna e scende in quarta posizione scavalcato dal Valencia: per il Deportivo decide Lopo. Con lo stesso risultato di 1-0 vincono anche Levante e Real Sociedad mentre termina 2-2 Malaga – Getafe (a segno l’ex Roma Julio Baptista su rigore). Stasera il posticipo Maiorca – Athletic Bilbao.

    Risultati e marcatori 23 Giornata Liga

    Atletico Madrid – Valencia 1-2
    3′ Reyes (A), 41′ Joaquin (V), 87′ Joaquin (V)
    Deportivo – Villarreal 1-0
    60′ Lopo
    Espanyol – Real Madrid 0-1
    24′ Marcelo
    Hercules – Saragozza 2-1
    4′ Braulio (S), 81′ Farinos (H), 90′ Trezeguet (H)
    Levante – Almeria 1-0
    54′ Caicedo
    Malaga – Getafe 2-2
    8′ Miku (G), 24′ Colunga (G), 81′ rig Baptista (M), 96′ Gimenez (M)
    Sporting Gijon – Barcellona 1-1
    16′ David Barral (S), 81′ Villa (B)
    Racing Santander – Siviglia 3-2
    12′ Fernandez (R), 19′ aut Rakitic (S), 40′ Fazio (S), 84′ Luis Fabiano (S), 93′ Arana (R)
    Real Sociedad – Osasuna 1-0
    74′ Tamudo

    stasera
    Maiorca – Athletic Bilbao

    Classifica

    1. BARCELLONA 62 23
    2. REAL MADRID 57 23
    3. VALENCIA 47 23
    4. VILLARREAL 45 23
    5. ATHLETIC BILBAO 38 22
    6. ESPANYOL 37 23
    7. SIVIGLIA 31 23
    8. GETAFE 31 23
    9. REAL SOCIEDAD 31 23
    10. ATLETICO MADRID 30 23
    11. MAIORCA 28 22
    12. HERCULES 25 23
    13. RACING SANTANDER 25 23
    14. DEPORTIVO LA CORUNA 25 23
    15. LEVANTE 24 23
    16. SPORTING GIJON 23 23
    17. SARAGOZZA 23 23
    18. OSASUNA 22 23
    19. ALMERIA 20 23
    20. MALAGA 19 23
  • La panolada della discordia. Moratti sorride, Nicchi sbotta

    La panolada della discordia. Moratti sorride, Nicchi sbotta

    Il rapporto tra l’Inter e Tagliavento si incrinò lo scorso anno in quel famoso incontro con la Sampdoria che costò a Mourinho la squalifica per l’ormai famoso gesto delle manette. Da allora il cammino del miglior arbitro italiano e quello dei nerazzurri ha smesso di coincidere se non nel derby d’andata perso contro il Milan.

    Ieri sera nel big match contro la Roma vinto dai nerazzurri per 5-3 ha fatto reincontrare l’Inter e Tagliavento ma l’accoglienza non è stata delle migliori. L’arbitro, al primo giallo, eccessivo forse, per Kharja da un settore di San Siro è partita una improvvisa e quanto inopportuna panolada che ha lasciato in molti perplessi.

    Le telecamere hanno subito ripreso il sorriso compiaciuto e soddisfatto del presidente Moratti ma hanno fatto inbufalire il presidente dell’Aia Nicchi. Il patron nerazzurro forse memore di lanci motorini e di bombe carta era compiaciuto della maturità raggiunta dal suo tifo ma il gesto dei tifosi è apparso inadeguato e prematuro.

    L’Inter quest’anno per ben due volte ha usufruito delle sviste arbitrali per concludere la partita in undici nonostante la condotta violenta di due suoi tesserati poi squalificati con prova tv.

    Nicchi questa mattina ha difeso l’operato di Tagliavento “Ha condotto bene in porto la partita. La panolada è stata una cosa assurda, senza senso. Non è una cosa violenta ma non era necessaria”

    LA PANOLADA DI SAN SIRO
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  • Mourinho vince la Panchina d’Oro 2009-2010

    Mourinho vince la Panchina d’Oro 2009-2010

    A Coverciano è stato assegnato il premio per il miglior allenatore nella stagione 2009/2010. Il tecnico portoghese Josè Mourinho si è aggiudicato a sorpresa la Panchina d’Oro, battendo il tecnico juventino Del Neri autore nella scorsa stagione di un’annata splendida con la Samp con la conquista del 4° posto, e Claudio Ranieri tecnico della Roma, arrivato terzo con lo scudetto perso all’ultima giornata di campionato dello scorso torneo.

    Questa vittoria serve anche a cancellare le polemiche dello scorso anno, quando il portoghese fu battuto da Massimiliano Allegri tecnico del Cagliari, nonostante il portoghese avesse vinto Campionato e Coppa Italia.

    Per l’occasione sono stati premiati anche altri allenatori. Pierpaolo Bisoli (per la promozione con il Cesena) viene votato come miglior tecnico della serie B vincendo la “Panchina d’Argento”.

    La Panchina d’Oro per la Prima Divisione è andata a Giuseppe Sannino (Varese), e la Panchina d’Argento per la Seconda Divisione a Giancarlo Favarin (Lucchese). La Figc ha inoltre consegnato un premio speciale ad Alberto Zaccheroni per i suoi successi nella coppa d’Asia alla guida del Giappone.

    Josè non era presente alla premiazione ma comunque l’Inter lo ringrazia attraverso il suo sito ufficiale:

    “È motivo di grande orgoglio e di felicità l’assegnazione della Panchina d’Oro 2009-2010 a José Mourinho. Il premio, istituito al termine della stagione 1990-1991, è stato assegnato stamane al tecnico portoghese che, in due stagioni alla guida dell’Inter, ha vinto 5 titoli: 2 scudetti, 1 Coppa Italia, 1 Supercoppa italiana, 1 Uefa Champions League.”

    Per la storia della Panchina d’Oro, Mourinho è il secondo tecnico straniero a vincere il principale riconoscimento del Settore Tecnico dopo Raymond Goethals, tecnico dell’Olympique Marsiglia, premiato proprio in occasione della prima edizione (allora la Panchina d’Oro era a livello internazionale; quella d’Argento per l’Italia e venne assegnata a Vujadin Boskov).

    Volendo stilare una classifica dei club invece, l’Inter sale al secondo posto, con 3 allenatori premiati: il portoghese, come Roberto Mancini (’07-’08), riceve il premio dopo aver concluso la sua esperienza sulla panchina nerazzurra.

    Conclusione del sito nerazzurro: “A Josè Mourinho i complimenti di tutta l’Inter e di tutti gli interisti”.