Tag: josè mourinho

  • Mou rimanda il ritorno all’Inter: “Resto al Real”

    Mou rimanda il ritorno all’Inter: “Resto al Real”

    Fresco vincitore della Coppa del Re con il suo Real Madrid, Josè Mourinho spegne le voci circa un suo possibile grande ritorno all’Inter a luglio. Certo, i suoi mesi trascorsi a Madrid non sono stati semplici, i veleni con il dg Jorge Valdano sono noti a tutti e ultimamente erano aumentate anche le incomprensioni con il presidente Florentino Perez ma il trionfo nella finale di Valencia contro gli eterni rivali del Barcellona hanno ridato nuovi stimoli allo Special One e convinto i vertici della società madridista a puntare su di lui se si vuole costruire un club vincente e che possa contrastare lo strapotere mostrato in questi anni dal Barcellona.

    Mourinho ha così ammesso di voler rispettare quel contratto firmato la scorsa estate all’indomani del trionfo dell’Inter in Champions League proprio in quel Santiago Bernabeu che poi sarebbe diventata la sua casa “Il mio futuro? Resto al Real. Le voci di un mio ritorno all’Inter per la prossima stagione sono false. Voglio solo lavorare con tranquillità e sentire che la gente mi vuole, che vuole che io rimanga qui, mi fa sentire tranquillo” ma allo stesso tempo non chiude la porta in faccia ai colori nerazzurri “Io e l’Inter un giorno lavoreremo di nuovo insieme, ma non il prossimo anno. L’Inter ha un presidente incredibile e attorno a lui uno staff di tantissima gente al top. Lasciate che loro e Leonardo lavorino tranquillamente“.

    Nelle scorse settimane erano trapelate delle voci che riguardavano l’iscrizione dei figli in una scuola di Lugano, a pochi chilometri da Appiano Gentile, nell’istituto dove peraltro avevano frequentato durante la permanenza a Milano che, sommate alla sua sofferenza al Real e il pensiero sempre vivo verso i colori nerazzurri con una squadra in evidente crisi, avevano fatto pensare ad un suo imminente ritorno nella sua amata Inter.

  • Mourinho conquista Perez “è il numero uno al mondo”

    Mourinho conquista Perez “è il numero uno al mondo”

    Senza la vittoria in Coppa del Re molto probabilmente il rapporto tra Josè Mourinho e il Real Madrid si sarebbe interrotto alla fine della stagione. Ma il calcio non si fa con i se e lo Special One ha condotto l’ennesima impresa della sua florida carriera conquistando la quarta coppa nazionale con quattro team diversi.

    La Coppa del Re era il trofeo che mancava alla bacheca personale di Florentino Perez e la conquista permette a lui di fregiarsi di un altro titolo e al Real Madrid di trovare la fiducia giusta per il proseguo della scalata. Il presidente delle merengue elogia il tecnico ed è sicuro che la coppa conquistata è solo il primo titolo di un nuovo progetto

    “La Coppa è stata importante perché ci mancava e per il blasone degli avversari”
    , dice Perez al quotidiano spagnolo ‘As’. “Il Barcellona ha fatto un’ottima stagione due anni fa, nella passata stagione ha conquistato un titolo e quest’anno penso che vincerà la Liga ma gli manca la continuità. Il Real Madrid ha fatto un salto di qualità e speriamo di tornare ancora una volta al vertice del calcio spagnolo”.

    E continua “Certo, i giocatori faranno tutto il possibile. Ma prima bisogna eliminare il Barcellona. Non è un compito facile ma abbiamo dimostrato che si possono battere. Il Real è una squadra giovane con il migliore allenatore e lavoreremo per questo”.

  • L’Inter e i consigli di Mou: “Presidente tieni Leonardo”

    L’Inter e i consigli di Mou: “Presidente tieni Leonardo”

    Anche nella sera in cui ha riportato la “Coppa del Re” a Madrid dopo 18 anni, Josè Mourinho riserva un pensiero alla “sua” Inter e dispensa consigli al presidente Moratti:“L’Inter è campione di tutto: d’Italia, d’Europa e del Mondo. Non è un dramma se questa stagione dovesse finire un po’ male. In ogni caso auguro alla squadra di arrivare seconda in campionato e di vincere la Coppa Italia. Per tornare a vincere bisogna ricostruire, Moratti ha ottime capacità di analisi e Leonardo è un allenatore che può fare benissimo programmando la nuova stagione fin dall’inizio”.

    Dunque il tecnico brasiliano incassa l’appoggio dello “Special One” che a questo punto difficilmente tornerà dalle parti di Appiano Gentile nella prossima stagione. Ma quali sono i giocatori che serviranno all’Inter per riaprire un ciclo vincente? I nomi sono tanti a cominciare da Carlitos Tevez, attaccante perfetto per completare il reparto offensivo nerazzurro magari al posto di Pandev. A centrocampo piacciono Montolivo (su di lui anche la Juventus) e Nuri Şahin, il talentuoso trequartista turco in forza al Borussia Dortumund. Ma il reparto che andrà maggiormente rivisto è sicuramente quello difensivo, che va svecchiato e arricchito di elementi di valore capaci di sostituire i vari Chivu, Materazzi, Cordoba e probabilmente Maicon che forse l’Inter avrebbe fatto bene a cedere la scorsa estate, assecondando i “mal di pancia” dell’esterno brasiliano.

  • Mourinho da record, Guardiola ancora ko

    Mourinho da record, Guardiola ancora ko

    Josè Mourinho trascina il Real Madrid alla vittoria della Coppa del Re dopo 18 anni diventando il primo tecnico a vincere il trofeo nazionale con quattro club diversi. Bella rivincita per il tecnico portoghese su chi lo criticava aspramante e aspettava la sconfitta nel Clasico per formulargli il ben servito.

    La partita del Mestalla è stata entusiasmante, vissuta ritmi forsennati da far sembrare lo scontro italiano tra Milan e Palermo una partita di categoria minore, ed ha ancora una volta dimostrato che solo l’alchimia tattica del portoghese può metter in difficoltà il Barcellona di Guardiola. Il Real Madrid ieri sera ha replicato modulo, atteggiamento e modo di stare in campo dell’Inter dello scorso anno riuscendo però, sopratutto nel primo tempo a ripartire grazie alla velocità di Cristiano Ronaldo e sopratutto di Di Maria.

    Se nel primo tempo ai punti i Galattici meritavano il vantaggio nella ripresa il Barcellona ha alzato il ritmo andando vicinissimo al gol scontrandosi però con un Casillas in versione mondiale. I supplementari regalano ancora emozioni e rivedono il Real pericolo nelle ripartenze e da un errore di Messi nasce il gol vittoria con Di Maria che indovina il traversone per la capoccia di Cristiano Ronaldo che regala il trofeo al Real e da consapevolezza per il doppio confronto di Champions League.

  • Mou Re di Madrid ma il primo pensiero è per l’Inter

    Mou Re di Madrid ma il primo pensiero è per l’Inter

    Josè Mourihno è l’uomo delle imprese impossibili, dopo il triplete in nerazzurro riesce a riportare a Madrid la Coppa del Re dopo ben 18 anni. Il tecnico portoghese mai banale e sempre con la risposta pronta intercettato dall’inviato di Mediaset Premium Sanvito alla fine del match ha parole per la sua Inter e i tifosi nerazzurri: “l’Inter e gli interisti questa sera saranno contenti per me. I madrinisti? Non tutti”

    Lo Special One era visibilmente emozionato e frastornato da 120′ tesissimi e difficili decisi solo nei supplementari da una capocciata di Cristiano Ronaldo su assist di Di Maria.

  • Mou, sgarbo Real “Di Stefano? Sono io che alleno”

    Mou, sgarbo Real “Di Stefano? Sono io che alleno”

    Dicono che ogni uscita di Mourinho sia studiata a tavolino, che ogni sua parola segue un disegno ben preciso e lo aiuta ad arrivare sempre al traguardo che si è prefissato. Sicuramente ad inizio stagione il tecnico portoghese aveva come obiettivo quello di entrare nella storia del Real Madrid, di sbarrare la strada al dominio del Barcellona del rivale Guardiola ed esser il primo allenatore a vincer la Champions League con tre club differenti.

    Questi mesi nella Liga sono però stati difficilissimi per via dei diverbi interni con Valdano e il presidente Perez spesso contrario ad alcune esternazioni di Mou. Per poi continuare con i giornalisti e adesso con una leggenda del calcio madrileno come Alfredo Di Stefano. Se a questo aggiungiamo le indiscrezioni sulla scuola dei figli e il contatto con il personale che lavorara nella sua residenza milanese, lo schema dello Special One potrebbe aver una lettura… il divorzio dalla merengue e un ritorno in nerazzurro.

    Intanto non rinuncia alla polemica e nella conferenza stampa del secondo Clasico consecutivo ribatte a Di Stefano e ovviamente ai giornalisti “La partita di domani non c’entra niente con la gara di sabato e con le semifinali di Champions League – ha detto Mourinho alla vigilia – Non ci sono favoriti, le due squadre hanno le stesse possibilità e mi aspetto che tutto vada bene sugli spalti. Ho giocato molte finali contro squadre inferiori e le gare sono sempre state equilibrate. Lo stesso è accaduto quando ho giocato contro formazioni più forti”

    Il presidente onorario del Real Alfredo Di Stefano ha evidenziato la superiorità del Barcellona nel match di sabato. “Di Stefano è un pezzo di storia del Real Madrid, io non sono nulla. Bisogna solo rispettare le sue parole, non commentarle. Io sono l’allenatore e io decido”. Le critiche ricevute dalla stampa: “Domani giocheremo con 4 difensori, 3 centrocampisti e 3 attaccanti. Quando gli avversari avranno il pallone, ci difenderemo da squadra: vale a dire, in 11. Voi eravate abituati a una squadra che si difendeva in 6”.

  • Real – Barcellona: il Clasico delle polemiche, Iniesta, Messi e l’erba

    Real – Barcellona: il Clasico delle polemiche, Iniesta, Messi e l’erba

    La finale di Coppa del Re di questa sera al Mestalla non sarà immune dalle polemiche, come è giusto che sia per un Real Madrid – Barcellona. Dopo la conferenza stampa “muta” di Mou alla vigilia del match di campionato di sabato scorso, le polemiche di questi giorni riguardano l’ammonizione del blaugrana Iniesta (che era diffidato) rimediata nel match valido per l’andata dei quarti di Champions League contro lo Shaktar, finalizzata a scontare la squalifica nella gara di ritorno (dato il rassicurante 5 a 1 dell’andata che assicurava al Barca una facile partita di ritorno) ed essere disponibile, poi, per la semifinale, che si disputerà il 27 Aprile ed il 3 Maggio contro il Real Madrid.

    L’episodio dell’ammonizione ottenuta da Iniesta è stato contestato dall’Uefa, tacciando il centrocampista di aver adottato una condotta non regolamentare e non appropriata, poichè avrebbe volontariamente cercato l’ammonizione, non rispettando una distanza su un calcio di punizione durante il secondo tempo della gara di andata con gli ucraini di Lucescu.

    Iniesta, ora, rischierebbe una giornata di squalifica ulteriore, che potrebbe essere ufficializzata domani dalla commissione disciplinare dell’Uefa, ed il provvedimento gli farebbe saltare la semifinale di andata con il Real Madrid. Il Barcellona, però, ha già annunciato di voler presentare ricorso, puntando sulla buona fede del giocatore, e contestando la natura sproporzionata della sanzione.

    Un altro episodio, accaduto nella partita di Liga di sabato scorso, sarebbe al centro dell’attenzione dei due club, in una guerra continua di nervi tesi che avrebbe coinvolto anche un calciatore dall’animo placido come Leo Messi:  nel finale di gara al Bernabeu, la Pulce non riesce a controllare un pallone sulla fascia sinistra e, deluso, scaraventa il pallone in fallo laterale colpendo uno spettatore in prima fila. L’ arbitro Muñiz Fernández, però, comemttendo un errore di valutazione non ammonisce l’argentino, suscitando l’ira delle merengues ed, in particolare, di Pepe, che si avvicina a Messi con aria minacciosa “dandogli del matto”.

    Ma le polemiche non finiscono qui: il protagonista dell’ultima “questione” pre Clasico è, come spesso accade, Josè Mourinho, accusato di aver ordinato agli addetti del Bernabeu di non tagliare l’erba del Santiago Bernabeu prima della sfida di sabato, e di non bagnare il campo fino a due ore prima della gara, per provare a contrastare con l’abile trucchetto il palleggio rapido del Barcellona. Molti calciatori del Barca hanno ravvisato l’anormalità del manto erboso poichè i ciuffi d’erba risultavano di tre o quattro centimentri più alti del normale, ma, nonostante l’accortezza il Barca ha ottenuto ugualmente l’ 80% del possesso palla.

    La stregoneria di Mou, dunque, non ha avuto riscontri positivi, così come accadde quando allo Stamford Bridge – negli ottavi di finale della Champions 2006 – il Barcellona sfidò il suo Chelsea: anche in quel caso non servì aver ordinato di irrigare il campo fino al limite del normale perchè i blaugrana si imposero ugualmente per 2 a 1.

    Nella finale dell Mestalla di Valencia, inoltre, Mou non potrà ricorrere allo stratagemma del campo poichè l’erba del Mestalla sarà tagliata per sette volte fino al giorno della finale,per non avere fili d’erba che superino è i 25 mm di lunghezza. Pertanto, bisogna attendersi che Mou studierà qualche altro diversivo: tattico, grottesco o altro?

    Bisognerà attendere domani per scoprirlo.

  • Real Madrid – Barcellona: il bis del Clasico per la Coppa del Re

    Real Madrid – Barcellona: il bis del Clasico per la Coppa del Re

    Il giorno del bis sarà domani, mercoledì 20 Aprile, allo stadio Mestalla di Valencia, per disputare la finale di coppa del Rey. Il “bis” in questione è il Clasico, Real Madrid – Barcellona, a soli quattro giorni di distanza dal pareggio nella Liga per 1-1 al Santiago Bernabeu di Madrid. Lo stadio di Valencia ospita la finale a 21 anni di distanza dall’ultima occasione e si preannuncia tutto esaurito per la finale del primo trofeo stagionale in Spagna.

    La partita secca, però, è sempre un’altra storia, soprattutto con Mourinho in panchina, abilissimo nel caricare i suoi per le grandi sfide dal punto di vista psicologico. In casa Barcellona, Pep Guardiola lo sa bene e per questo mette i suoi in guardia dalle capacità delle merengues, non fidandosi dell’avversario apparso sottotono. “Il Real Madrid può giocare diversamente. Non ha giocato tutta la stagione come sabato scorso. Non parliamo di cosa abbiamo fatto l’altro giorno, ma di cosa faremo domani”.

    Il match di sabato scorso non ha regalato particolari emozioni con le due squadre che hanno deciso di studiarsi e di non scoprirsi eccessivamente, puntando sui propri punti di forza: il Barcellona sul palleggio, il Real su qualche folata verticale. Anche lo scontro fra le due “punte di diamante”, Messi e Cristiano Ronaldo si è concluso in perfetta parità: entrambi autori degli unici gol del match, entrambi segnati su calcio di rigore. Per la partita di domani, dunque, ci si attende un maggiore pathos, anche se è plausibile ritenere che le due squadre possano esprimere il massimo del proprio potenziale nelle due sfide decisive, quelle di Champions, valide per le semifinali in programma il 27 Aprile ed il 3 Maggio.

    Come in tutte le finali, non è secondario analizzare i precedenti delle due squadre in campo. Il Barcellona è la compagine che si è aggiudicata la Coppa del Re per un maggior numero di edizioni, ben 25, mentre il Real Madrid è terzo nella classifica del trofeo Nazionale con 17 vittorie, tenendo conto anche delle 19 finali perse, dietro all’Athletic Bilbao con 23 trofei. Nella scorsa stagione la finale fu insolita, Siviglia – Atletico Madrid, vinta dagli andalusi per 2-0 con reti di Capel e Navas.

    Quest’anno, invece, la coppa Nazionale ha ritrovato gli onori della cronaca grazie alla blasonatissima finale, ed è certo che entrambe le squadre faranno di tutto per assicurarsi il trofeo, oltre che per incutere timore all’avversario in vista dei prossimi decisivi due match di Champions League. Finora la marcia di avvicinamento in Coppa del Rey alla finalissima è stata impetuosa per entrambe con il Real che ha eliminato in semifinale il Siviglia (detentore del trofeo), vincendo in trasferta per 1-0 ed al Bernabeu per 2-0. Il Barcellona, invece, aveva liquidato la pratica Almeria vincendo per 5-0 al Nou Camp e per 3-0 in trasferta.

    Per quanto riguarda le formazioni, entrambi gli allenatori sembrano intenzionati a riproporre gli undici titolari visti sabato scorso in campo. Pep Guardiola sceglierà certamente il consolidatissimo duo Villa – Messi, supportati da Pedro, e lo schieramento tattico sarà un 4-3-3 con i seguenti uomini: Valdes; Dani Alves, Piqué, Puyol, Adriano; Busquets, Xavi, Iniesta; Pedro, Messi,Villa.

    Mourinho, invece, schiererà Casillas; Sergio Ramos, Ricardo Carvalho, Arbeloa, Marcelo; Pepe, Khedira, Xabi Alonso; Di María, Cristiano Ronaldo, Özil lasciando inizialmente in panchina sia Benzema che Adebayor.

    Una nota curiosa a margine dell’incontro sarà relativa all’esecuzione dell’inno nazionale Spagnolo, la marcia reale, che – come accadde durante la finale di due anni fa Barcellona – Athletic Bilbao – potrebbe essere fischiato sonoramente dai tifosi catalani. In quell’occasione i tecnici televisivi dovettero adoperarsi per evitare di trasmettere la protesta plateale in diretta televisiva, alla presenza del re Juan Carlos.

    Questa volta la protesta potrebbe ripetersi da parte dei tifosi blaugrana, ma i madrileni potrebbero contestare la protesta dei catalani fischiandoli a loro volta: l’inno, però, non avendo parole non potrà essere cantato.

  • Roma, spunta Mancini. Ancelotti al Real per il dopo Mou

    Roma, spunta Mancini. Ancelotti al Real per il dopo Mou

    E’ in atto un autentico valzer delle panchine che rischia di sconvolgere gli equilibri del calcio europeo rivoluzionando gli scenari tattici e tecnici dei migliori campionati europei. Al momento tra le big sicuri di rimanere in sella alle proprie squadre ci sono solo Allegri in Italia, Ferguson al Manchester United e Wenger all’Arsenal per il resto è pura bagarre.

    Iniziamo dalla trattativa più suggestiva: il ritorno di Mourinho all’Inter, come vi abbiamo detto questa mattina l’ipotesi non è più remota anche se è ancora presto per capire i margini di riuscita. Il Real però sarebbe già corso ai ripari e approfittando della voglia di cambiamento di Abramovic, Florentino Perez vorrebbe coronare il sogno di portare Carlo Ancelotti alla guida del Real Madrid. In Inghilterra danno la trattativa per cerca con i Blue pronti a dar una chance in panchina a Van Basten con Hiddink nel ruolo di direttore tecnico.

    In Italia poi oltre l’Inter che comunque segue anche Villas Boa a cambiare cercano un allenatore la Roma americana e la Juventus. I bianconeri sono all’ennesimo bivio e stanno decidendo per un rinnovo di fiducia a Del Neri o affidarsi a Van Gaal con la super regia di Raiola.

    La scelta più interessante è quella della Roma perchè farà capire le reali intenzioni di DiBenedetto e Pallotta. I giallorossi in un primo momento sembravano orientati su Ancelotti ma la titubanza del tecnico ha aperto nuovi scenari che potrebbero riportare in Italia Roberto Mancini stimato da Baldini e alleato all’epoca di Calciopoli nel rivendicare gli illeciti di Moggi.

    Leggi anche:

    Mourinho all’Inter, ecco il secondo indizio
    Juve, Del Neri con la valigia. C’è Van Gaal
    Calciomercato: tutte le news, indiscrezioni delle ultime 24 h

  • Mourinho all’Inter, c’è un altro indizio

    Mourinho all’Inter, c’è un altro indizio

    Conoscendo il modo di pensare di Mourinho mi vien difficile da credere un ritorno di Josè Mourinho a Milano. Il tecnico portoghese, ambizioso e calcolatore, dimostrerebbe per una volta di lasciar spazio anche ai sentimenti e per uno che si definisce Special potrebbe esser sintomo di debolezza. Come sarebbe una sconfitta lasciare il Real Madrid da sconfitto, senza riuscire a vincere la Liga e la sua terza Champions League.

    Proprio la vittoria della Champions potrebbe esser il nulla osta del tecnico portoghese per un ritorno in Italia e all’Inter dove gode di stima ed affetto incondizionato. La Gazzetta dello Sport oggi riporta però una nuova indiscrezione che avalla ancor di più la teoria di un accordo tra Moratti e Mourinho per ricominciare insieme il restyling nerazzurro.

    Dopo la domanda di iscrizione dei figlia alla scuola di Lugano (poco più di 30 km da Appiano Gentile) pare infatti che Josè Mourinho abbia contattato il personale che lavorava nella sua dimora milanese. Certo, è ancora poco. Ma due indizi iniziano ad esser una prova.