Il soggetto preferito per i suoi strali Mourinho l’ha avuto sempre del Barcellona accusato di esser super tutelato da arbitri e Federazione e per questo ancor più vincente. I complotti son sempre difficili da credere ma allo stesso modo son difficili da dimostrare quel che è certo però sono i comportamenti ambigui e poco chiari delle federazioni chiamate a tutelare e vigilare sul normale svolgimento.
Nella scorsa stagione il “consiglio” di Mourinho a Sergio Ramos e Xabi Alonso a farsi ammonire per ripulire la “fedina penale” e arrivare agli appuntamenti importanti di Champions League immacolati fu tacciato di antisportività e per questo ai due calciatori fu comminata una giornata aggiuntiva di squalifica. Questa settimana, settimana che precede il Clasico, a tener banco è il caso Piqué: il difensore catalano forse senza consiglio alla Mourinho con l’intento di non perdersi Real Madrid Barcellona si è fatto ammonire nel match contro il Rayo Vallecano infiammando l’attesa per il match e costringendo la federazione spagnola ad una riunione supplementare.
Bene quest’oggi il gesto di Piquè non è stato considerato intenzionale dalla Federazione grazie al referto arbitrale che lo ha ritenuto un gesto non premeditato. Il difensore dunque sarà in campo contro il Real Madrid ma aspettiamoci presto i nuovi strali di Josè Mourinho e questa volta guardando le immagini non si può che dargli ragione.
Quest’anno però le parti sembrano essersi in parte invertite o quantomeno il gap tra le due squadre non sembra esser cosi evidente come nel passato. Il Real Madrid guida infatti la Liga con 3 punti di vantaggio ma con una partita in meno e con la possibilità di sfruttare lo scontro diretto per iniziare seriamente a credere in una fuga verso il titolo. Mancano ancora 15 giorni al match ma il clima inizia già ad esser infuocato e il “primo” caso è la possibile squalifica di Piqué ammonito dall’arbitro per perdita di tempo nel finale del match stravinto contro il Rayo Vallecano.
I tifosi madrileni chiedono che sia attuato nei confronti del difensore lo stesso metro usato nei confronti di Sergio Ramos e Xabi Alonso nel match dello scorso anno contro l’Ajax quando su suggerimento di Mourinho si fecero ammonire per togliersi la diffida e scontare la squalifica in un match meno proibitivo. Guardiola nel post partita ha difeso Piqué ma dalle immagini è chiaro l’atteggiamento del difensore che stando alle indiscrezioni che arrivano dalla Spagna rischia adesso due turni di squalifica con il conseguente stop nel big match tra Real Madrid e Barcellona in programma il prossimo 10 dicembre alle 22 come anticipo della Liga.
Dalla Serie A alla Liga, il passaggio in un altro campionato che concepisce una cultura calcistica diversa dalla nostra, non ha cambiato le “abitudini” di Josè Mourinho che da quando è approdato a Madrid è riuscito comunque a far parlare di sè esattamente come gli capitava di fare in Italia, “importando” anche nel campionato spagnolo veleni, vittima prediletta il Barcellona, provocazioni di ogni genere disertando anche le conferenze stampa, innescando polemiche arbitrali e mettendo veri e propri show in campo.
L’ultima “impresa” dello Special One sabato sera al Mestalla nella partita vinta dal suo Real per 3-2 contro i padroni di casa del Valencia: il tecnico portoghese al gol dell’1-3 di Cristiano Ronaldo a 10 minuti dal termine di una gara tiratissima e ad alta intensità si mette a correre a bordocampo e finisce per esultare “cavalcando” sulle spalle di Callejon che si stava scaldando.
L’esultanza “a cavallo” non è piaciuta per niente nè ai tifosi del Valencia che si sono messi ad intonare il coro all’unisono “Messi, Messi” e alla stampa catalana che l’ha definita provocatrice ed antipatica. Sicuramente Mourinho sta attirando su di sè tutte le antipatie della Liga, da battibecchi con allenatori a quelli con i calciatori, ed esibendosi in atteggiamenti provocatori. Ma questo suo comportamento, che è stata sempre uno dei punti di forza del tecnico lusitano, potrebbe presto ritornargli indietro come un boomerang perchè in questo modo non sta facendo altro che aiutare il rivale di sempre e il nemico da battere Barcellona ad instaurare nuove “alleanze” con gli altri club della Liga a causa dell’antipatia che oggi si nutre verso il Real di Mou, come è accaduto ieri a Valencia.
Anche in Spagna, come ai tempi dell’Inter, si sono ormai abituati alla vis polemica di Josè Mourinho, ed ecco, dunque, che il tecnico portoghese non lascia trascorrere troppo tempo dalla sua ultima performance. Questa volta le “vittime designate” sono i calciatori del Levante, squadra che ha battuto il Real Madrid, accusati di essere maestri del “perder tempo”, oltre che delle provocazioni, al contrario dei suoi blancos che Mourinho ritiene essere stati fin troppo corretti in campo e non capaci di adattarsi alle furbizie degli avversari.
Oltre ai giocatori del Levante, poi, inevitabile un attacco agli arbitri, colpevoli di aver lasciar troppo spazio alle provocazioni dei giocatori del Levante, che hanno causato l’espulsione di Khedira, per doppia ammonizione, dopo una spinta su Bastelleros che, secondo Mou, è “caduto come un attore di teatro”. Un episodio importante ma non decisivo nell’ equilibrio della gara, con un Real poco pungente e quasi mai pericoloso, eccessivamente nervoso ed ingenuo, caratteristiche che hanno portato la prima sconfitta nella Liga, e la vetta della classifica ora distante tre punti, dalla coppia Betis Siviglia-Valencia.
Il fine settimana negativo di alcune squadre della nostra Serie A sembra aver contagiato anche alcuni ex-protagonisti del campionato del Belpaese. Prendete Mourinho per esempio, che affonda sul campo del modesto Levante e deve abbandonare la vetta della Liga. Le “merengues” si complicano la vita con l’espulsione di Khedira al 40′ e subiscono l’1-0 per colpa di un errore difensivo di Marcelo. Insomma, una solidarietà col mondo nerazzurro che forse lo Special One avrebbe volentieri evitato. Si rimette in marcia il Barcellona che dopo il pareggio della scorsa settimana rifila ben 8 reti al povero Osasuna, di cui 3 messe a segno da Messi. Chi si illudeva che lo strapotere blaugrana potesse finire dovrà mettersi l’anima in pace.
Altra vecchia conoscenza nerazzurra che conclude il week-end con l’amaro in bocca è Roberto Mancini al quale non bastano le ennesime reti del “Kun” Aguero per portare via i 3 punti dal Craven Cottage di Fulham. In vantaggio di due reti i “citizens” si fanno rimontare nel secondo tempo da Zamora e Murphy. Ne approfittano i cugini dello United con Ferguson che infligge la prima lezione al neo-tecnico dei Blues Villas Boas. A trascinare i Red Devils ci pensano Nani (forse valeva la pena fare uno sforzo in più quest’estate per strapparlo agli inglesi) ed il solito Rooney. I rossi di Manchester sono adesso soli al comando.
La “nouvelle vie” di Pastore sotto la Tour Eiffel continua ad essere un pò luci ed ombre. Il talento argentino va a segno nel pareggio contro l’Evian e da il via alla rimonta dei parigini, sino a quel momento sotto di due reti. Il progetto di Leonardo necessita di tempo e soprattutto di difensori all’altezza dei giocatori presi in attacco. Se il PSG riuscirà a centrare la zona Champions, la prossima campagna acquista sarà ancora più consistente dell’ultima. Per la panchina si pensa a due grandi nomi: Ancelotti e Wenger.
Chi sembra invece aver ritrovato l’antico spirito vincente è il Bayer Monaco, che dopo l’ultima deludente stagione, ha cominciato la Bundesliga nel migliore dei modi: 5 vittorie in 6 giornate. L’ultima è arrivata contro lo Shalke 04 di Raul, sconfitto per 2-0 grazie alle reti di Petersen e Mueller. Nonostante l’assenza del bomber Gomez, i bavaresi riescono a portare a casa il match grazie ad uno straripante Ribery. Con la finale di Champions da disputare a Monaco, sognare è lecito.