Tag: Josè Mouninho

  • Carlo Ancelotti, uomo dei record che cancellò Mourinho

    Carlo Ancelotti, uomo dei record che cancellò Mourinho

    Non si può dire solo la famosa frase “Buona la prima!“, nel suo caso si può tranquillamente affermare “Da record la prima!“. (altro…)

  • Mourinho carica Cristiano Ronaldo: “Se gioca così da triste è perfetto”.

    Mourinho carica Cristiano Ronaldo: “Se gioca così da triste è perfetto”.

    Arriva anche Josè Mourinho a mettere una parola sulla storia del “mal di pancia” di Cristiano Ronaldo: il tecnico portoghese ha infatti dichiarato che il suo pupillo sta facendo bene, nonostante si siano create molte ipotesi sulla frase che era uscita dalla bocca del giocatore. Secondo l’allenatore infatti tutte le discussioni di questi giorni sono state creazioni dei media per poter riempire i giornali di qualche notizia aspettando l’arrivo di cose più importanti, ma a smentirlo sono i fatti: Ronaldo ed il presidente Florentino Perèz si sono incontrati per mettere fine a questa “finta tristezza” e l’aumento tanto atteso arriverà a breve.

    Com’è giusto che sia però Mourinho ha spiegato che lui giudica il giocatore solamente per quanto fatto in campo e che fino ad oggi il bomber numero 7 ha regalato grandi prestazioni ed emozioni a tutti i tifosi e all’intera squadra:

    Mourinho e Ronaldo © Jasper Juinen/Getty Images

    “Gioca al massimo e segna, aiuta la squadra, è esemplare negli allenamenti, non mi preoccupo di altre cose che non sono fondamentali. Io penso solo al bene della mia squadra, se non vinciamo mi ammazzano, idem se i giocatori non stanno bene. Cristiano fa benissimo da due anni e il merito è suo al 99%, solo l’1% è merito mio”.

    Parole importanti quelle del tecnico del Real Madrid che fanno capire quanto sia fondamentale la presenza di Cristiano Ronaldo tra i blancos. Sicuramente a pesare tra le decisioni del club c’è stata anche l’opinione di Mourinho, il quale ha sempre fortemente voluto che il fenomenale calciatore rimanesse a sua portata, a costo di qualsiasi richiesta espressa.

    Nella stessa conferenza stampa arrivano anche parole per due giocatori italiani: Josè ha infatti voluto spezzare una lancia in favore di Inzaghi e Del Piero. Sul primo ha parlato della scelta di diventare allenatore, augurando all’ex attaccante rossonero di poter far carriera e spiegando inoltre di aver consigliato “Super Pippo” di cominciare proprio dal Milan, in quanto ambiente di casa. Per quanto riguarda invece Del Piero non sono mancati i complimenti: il tecnico si è infatti detto orgoglioso di aver avuto la fortuna di incontrare sul campo un campione come lui, augurandogli una grande stagione.

  • Liga: passo falso del Barca, Mourinho a +7

    Liga: passo falso del Barca, Mourinho a +7

    Dopo l’ennesima eliminazione rimediata nei confronti diretti con il blaugrana, per il Real Madrid di Josè Mourinho la 21esima giornata della Liga ha in serbo una bella sorpresa, probabilmente insperata, ossia un mezzo passo falso da parte del Barcellona, impegnato contro i “sottomarini gialli” del Villareal, al Madrigal, che non è riuscito ad andare oltre il pareggio a reti inviolate, soprattutto per merito della grande unità difensiva del Villareal, che è riuscito a chiudere bene gli spazi ai blaugrana, limitandone così l’immenso potenziale offensivo.

    Un pareggio che potrebbe costare molto caro alla truppa di Guardiola in vista dell’obiettivo rimonta in classifica, soprattutto perchè – con l’imminente ritorno della Champions League – e con gli impegni in Coppa del Re (prossima sfida contro il Valencia, ndr) sarà più difficile concentrare le energie fisiche e mentali sulla Liga.

    La partita con il Villareal è stato, così, il solito testa-coda con tanto di insidia, che ha mandato fuoristrada il Suv blaugrana. Il Barca, però, qualche occasione importante l’ha costruita nel corso della gara: già dopo tre minuti dal fischio d’ inizio, Dani Alves si era ritrovato a tu per tu con il portiere del Villareal, ma senza successo. Nel corso del primo tempo, poi, altre occasioni per Messi, con un delizioso pallonetto che esce di pochissimo, ma anche per i gialli che si rendono pericolosi in alcune circostanze, senza troppi timori reverenziali nei confronti dei campioni d’Europa: al 27′, Piquè in azione difensiva sfiora il clamoroso autogol su colpo di testa, al 35′ si registra una bella conclusione di Marcos Senna, deviata da Victor Valdes, e poi al 37′ Gonzalo Rogriguez trova il gol per il Villareal, ma viene annullato per posizione di fuorigioco.

    Nel secondo tempo, le due squadre ritornano in campo con meno brio ed intrensità di gioco, fattore sorprendente soprattutto per i blaugrana: le occasioni da gol sono poche, ma negli ultimi dieci minuti il Barcellona prova a scuotersi e trasforma gli ultimi minuti di gara in un vero e proprio assedio alla ricerca del gol del vantaggio. Al 79′ gran tiro di Fabregas, deviato però dal portiere del Villareal fino a colpire la clamorosa traversa; all’ 87′ azione da pallone d’oro di Lionel Messi che da solo dribbla tutta la difesa avversaria, tira in porta (ma il portiere respinge), e sulla deviazione Fabregas non riesce a segnare nonostante la porta sia sguarnita.

    pep guardiola | © KAZUHIRO NOGI/AFP/Getty Images

    Il Barcellona, così, porta a casa solo un punto dalla trasferta di Villareal, e vede allontanarsi la vetta della classifica, dove le merengues di Mourinho sono ora a +7, dopo la vittoria di ieri per 3-1 contro il Saragozza, ultimo in classifica. Una vittoria, quella dei Blancos, in pefetto “stile Mou”, giunta con grinta ed in rimonta: gol realizzati da Kakà, che pareggia il gol del Saragozza (Lafita al 10′ del primo tempo, ndr), e poi da Cristiano Ronaldo e dal tedesco Ozil.

    Un passo falso per gli uomini di Guardiola che in campo non hanno mostrato il solito mordente offensivo e che, anzi, si sono mostrati alquanto appannati e stanchi: fisiologico verrebbe da dire, soprattutto se si parla di una squadra che nelle ultime stagioni ha scritto realmente la storia del calcio, ma preoccupante per gli amanti del pallone, perchè la fine dell’epopea Barca significherebbe la fine di un sogno, di un capolavoro da Oscar.

    Fra gli interpreti blaugrana, su tutti Fabregas e Dani Alves hanno mostrato un rendimento inferiore ai soliti standard, con Fabregas, in particolar modo, responsabile di alcune clamorose occasioni da gol non concretizzate, ma sono state soprattutto le assenze importanti a penalizzare il rendimento della formazione di Guardiola che non può pretendere dal suo funambolico pallone d’oro, Lionel Messi, di risolvere da solo tutte le partite.