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  • Altafini e Costacurta testimonial di Star Player. Video Sponsorizzato

    Altafini e Costacurta testimonial di Star Player. Video Sponsorizzato

    Heineken, sponsor ufficiale della Uefa Champions League, presenta Star Player, gioco che ad oggi non ha eguali. Testimonial di questa applicazione rivoluzionaria sono due grandi campioni del calcio come Jose Altafini e Billy Costacurta. Dopo aver segnato oltre 200 gol in Italia e vinto in Europa come pochi altri al mondo, i due calciatori si tuffano insieme in questa nuova avventura.

    Heineken Star Player spinge al limite il tuo istinto. L’applicazione per smartphone e tablet ti permette infatti di pronosticare in tempo reale cosa succederà in quella stessa partita che stai guardando da solo o insieme ai tuoi amici. Ti sarà chiesto ad esempio di prevedere se il calcio d’angolo porterà al gol o meno, se Messi fallirà o meno dal dischetto, e tante altre variabili del gioco: tutto questo live, in tempo reale.

    Altra caratteristica particolarmente eccitante di Heineken Star Player per ciascun giocatore è quella di indovinare se ci sarà o meno un  gol nei successivi 30 secondi. Profezia allo stato puro, divertimento assicurato. L’applicazione è totalmente gratuita per dispositivi smartphone, iPhone e tablet. Si può interagire live, e quindi fare il proprio personalissimo pronostico, soltanto nei match di Champions League di cui Heineken ricordiamo è il partner ufficiale. Ogni “profezia” esatta vi permette di guadagnare uno speciale “budget” in termine di punti che a fine partita andrà a sommarsi con gli altri pronostici, fino a stilare una classifica definitiva di giornata. Heineken Star Player, il gioco che eccita le sinapsi di fede calcistica e trasforma la partita come non l’avete mai vista prima. Star Player, adesso sei tu il protagonista della Champions League.

    Video Sponsorizzato Heineken

  • Puzzle Sport. Gli ex calciatori ora commentatori tv

    Puzzle Sport. Gli ex calciatori ora commentatori tv

    Mario Sconcerti, storica firma del giornalismo sportivo italiano, parla dei grandi ex calciatori che, una volta appesi gli scarpini al chiodo, hanno intrapreso la carriera di commentatori televisivi. In un articolo apparso sul Magazine Sette del corriere della Sera (24-01-11) illustra pregi e difetti di coloro che, dopo aver animato sul rettangolo verde le domeniche di milioni di tifosi, ora commentano le gesta dei loro eredi sul campo.
    Su Massimo Mauro: “è rimasto quello che mi sembrava fosse anche venticinque anni fa. Un ragazzo di Calabria solare che ancora combatte per redimersi da peccati che non ha mai commesso. E’ fastidioso e importante nel diverbio come quando era nehli spogliatoi, così almeno mi dicono i suoi mister. Un leader suadente come i dribbling sulla fascia, la saggezza lenta di quando è passato a centrocampo. Credo sia rimasto fedele a se stesso”.

    Su Gianluca Vialli: “ ho conosciuto un Vialli esplosivo da calciatore, il piacere vero di avere forza e talento, una specie di arroganza atletica attraverso cui arrivava la sicurezza, una coscienza di vivere profonda. L’ho ritrovato testimonial attento, elegante, misurato, un’evoluzione imprenditoriale che era distinguibile nel piglio del leader, non nell’amore che dedicava alla sua perfezione. Se volesse osare diventerebbe Presidente della Federazione. Ma oserà?”
    Su Beppe Bergomi: “è rimasto forse spiazzato, come disilluso dal primo dovere di un opinionista: la condanna a dividere. Oggi come trent’anni fa, è una pasta di ragazzo che vorrebbe solo parlare di calcio puro, senza distinguere a chi giova e a chi no”.
    Su Luca Marhegiani: “ho imparato da lui la pacatezza della tecnica. Lui, non un eroe fisico, l’ultimo dei portieri straordinari e normali che porta nel mestiere nuovo lo studio di chi ha dovuto sempre avere un’idea in più. Altrimenti avrebbe vinto la vita”.
    Su Josè Altafini: “mi sembra dolce e solitario, settantenne ancora dentro una partita tutta sua, che ruba i gol agli avversari e i minuti alla vita giocando con ironia doppia, come se l’unica cosa seria fosse prendere in giro il passato ed il presente”.

    Su Claudio Onofri: “è stato un libero che costruiva gioco e che vede il calcio in funzione sempre della qualità. E’ un maestro, un capitano di ragazzi, che si ritrova a essere un professore. Spero ne caisca anche i vantaggi, non solo i limiti”.