Tag: jorge lorenzo

  • Lorenzo in pole a Laguna Seca

    Lorenzo in pole a Laguna Seca

    E’ stata una battaglia sul filo dei millesimi ma alla fine a spuntarla è stato Jorge Lorenzo. Sul circuito di Laguna Seca dove nella sera italiana si correrà il Gran Premio degli Stati Uniti, decimo appuntamneto del Mondiale MotoGP, lo spagnolo della Yamaha si è aggiudicato la pole position numero 3 del 2012, che in stagione mancava dal 28 aprile scorso dal Gran Premio di Jerez, e la 21esima nella classe regina, ai danni di Casey Stoner che è uno dei migliori interpreti della pista situata nel deserto californiano avendoci vinto due volte (al pari di Nicky Hayden). Il crono di Lorenzo di 1:20.554, con il quale ha preceduto di soli 74 millesimi l’australiano della Honda nonchè campione in carica, è anche il tempo record del circuito che apparteneva proprio a Stoner (1:21.376) stabilito nel 2010 in sella alla Ducati.

    La gara, che come da tradizione è riservata alla classe regina, sembra sia questione tra loro due poichè anche se a completare la prima fila c’è Dani Pedrosa, lo spagnolo della Honda è staccato di 3 decimi e mezzo dal miglior crono. Il vincitore del Sachsenring cercherà di rimanere il più possibile nella scia di Lorenzo e Stoner per approfittare del loro primo errore e inserirsi nella lotta per la vittoria finale. In quarta posizione ad aprire la seconda fila Ben Spies che nei giorni antecedenti il Gran Premio ha dato il suo addio ufficiale alla Yamaha al termine della stagione; mezzo secondo il ritardo dell’americano dal compagno di team Lorenzo con l’auspicio di poter battagliare per il podio. Quinto tempo per Cal Crutchlow e sesto per Andrea Dovizioso per una seconda fila tutta Yamaha, 7 decimi il gap del britannico, quasi un secondo per il forlivese che forse non si trova del tutto a suo agio sul magnifico circuito di Laguna Seca. Il pilota italiano precede la Honda Gresini di Alvaro Bautista ma sarà arduo per lui centrare il quarto podio consecutivo.

    Jorge Lorenzo © ROBYN BECK/AFP/GettyImages

    Passiamo alla nota dolente: Valentino Rossi, che con il tempo di 1:22.544 non è riuscito a fare meglio della decima posizione. Pesantissimo anche il distacco del campione di Tavullia dal miglior tempo assoluto, quasi due secondi che non fanno ben sperare in vista della gara, ma soprattutto per un possibile prolungamento anche per il prossimo anno del rapporto tra Valentino e la casa bolognese che sembra ormai agli sgoccioli. Il pesarese ha chiuso alle spalle della Honda LCR di Stefan Bradl ed è staccato inoltre di ben otto decimi dalla prima delle Ducati, che è quella dell’idolo indiscudsso di casa Nicky Hayden in ottava posizione, che sul circuito Californiano ha già vinto le prime due edizioni. Il Dottore quindi di fatti è l’ultimo tra i piloti ufficiali e ha preceduto di soli tre decimi la ART di Randy De Puniet, che come al solito è il primo pilota ad aprire la colonia delle tantissime CRT, seguito da Aleix Espargaro e Colin Edwards.

    Peggio di Rossi ha fatto Karel Abraham che con la moto prototipo si è piazzato in 14esima posizione alle spalle delle tre CRT ed è staccato do oltre tre secondi dalla vetta. Staccatissimi tutti gli altri; Michele Pirro ha chiuso in 16esima posizione davanti a Toni Elias, mentre Mattia Pasini non è riuscito a fare meglio della 18esima posizione davanti a Danilo Petrucci, autore anche di una caduta durante lo svolgimento del turno. La wild-card Steve Rapp ha chiuso il gruppo a 6 secondi e tre decimi di distacco dalla vetta.

    Appuntamento alla gara come di consueto alle ore 23 italiane in virtù del fuso-orario di nove ore in meno della California rispetto al nostro paese. Per quanto riguarda le condizioni atmosferiche invece non dovrebbero variare rispetto alle qualifiche quindi tutti i piloti potranno avere un quadro molto chiaro delle proprie potenzaialità sul passo di gara.

  • Pedrosa il più veloce nelle prime libere a Laguna Seca

    Pedrosa il più veloce nelle prime libere a Laguna Seca

    E’ stato Daniel Pedrosa il pilota più veloce nelle prime due sessioni di prove libere sul circuito di Laguna Seca, teatro del GP degli Stati Uniti dove domenica come di consueto soltanto le MotoGP prenderanno parte al decimo appuntamento del Motomondiale.

    Il pilota spagnolo si è aggiudicato entrambi i turni di prove staccando il miglior tempo nella seconda sessione, conclusasi da pochi minuti, grazie al tempo di 1:21.088, inferiore soltanto al record della pista fatto segnare da Casey Stoner nel 2008 sulla Ducati  (1:20.700). Il centauro della Honda si è inoltre concentrato nella messa a apunto delle due versioni della RC213V, la nuova, quella portata nei test del Mugello, e quella utilizzata finora.

    Pedrosa ha preceduto il diretto rivale nella classifica mondiale Jorge Lorenzo, che si è piazzato alle sue spalle in entrambe le sessioni migliorando di poco il suo tempo nella seconda. Il maiorchino è staccato di oltre tre decimi dal connazionale ma ha preceduto, seppur di pochi millesimi, Casey Stoner, che al contrario del suo compagno di squadra ha preferito provare soltanto il nuovo motore sulla vecchia moto.

    Alle spalle dell’australiano l’altra Yamaha di Ben Spies, cha ha da pochi giorni annunciato il suo divorzio dalla casa dei tre diapason a fine stagione, seguito dalle due Yamaha clienti di Andrea Dovizioso e Cal Crutchlow. Da notare che le prime sei posizioni sono state pressochè identiche sia al mattino che al pomeriggio mentre in settima posizione troviamo la prima delle Ducati con Nicky Hayden, fresco di rinnovo contrattuale per un altro anno con la casa bolognese e da sempre idolo indiscusso dei tifosi della Laguna, che però paga un secondo e tre decimi di ritardo dalla vetta occupata dal suo ex compagno di team alla Honda Pedrosa.

    Daniel Pedrosa © Mirco Lazzari gp/Getty ImagesL’americano ha scalzato in settima posizione il suo attuale compagno di team Valentino Rossi, che dalla settima piazza della mattinata è sceso alla nona del pomeriggio, a tre decimi da Hayden. Tra le due Ducati ufficiali si è classificata la Honda LCR di Stefan Bradl. Decima posizione a chiudere la top ten per la Honda Gresini di Alvaro Bautista, tornata a “vestire” di bianco già dal GP d’Italia al Mugello la scorsa settimana in memoria di Marco Simoncelli.

    Più in difficoltà Toni Elias che dopo essere stato appiedato dal suo teamin Moto 2 è stato chiamato dalla Ducati Pramac per sostituire fino a settembre Hector Barbera, infortunatosi a tibia e perone nei test del Mugello. Il primo campione del mondo della Moto 2 si è classificato in 14esima posizione, alle spalle anche delle tre CRT di Aleix Espargaro, Randy De Puniet e Colin Edwards. Peggio di lui Karel Abraham che con la Ducati Cardion ha chiuso in 16esima posizione. Per trovare gli altri italiani dobbiamo scendere fino alla 17esima posizione dove troviamo Mattia Pasini precedere Michele Pirro. Ultima posizione invece per Danilo Petrucci.

    Tante le cadute nella seconda sessione. Ne hanno fatto le spese prima Crutchlow con una brutta scivolata, seguito successivamente da Bautista e sul finire del turno anche da Rossi, al quale ancora una volta viene meno l’aiuto della ruota anteriore che perde aderenza scaraventandolo per l’ennesima volta contro le barriere di protezione, che a causa dei danni ricevuti, hanno causato anche la prima e unica bandiera rossa del turno per far si che venissero riparate. Gli ultimi minuti di prove dunque hanno visto quasi tutti i piloti scesi in pista nel tentativo di migliorare i tempi, senza successo visto che il traffico ha impedito loro di abbassare i tempi.

    Domani si terranno le terze e ultime libere in attesa delle qualifiche che decreteranno la griglia di partenza per il GP di domenica che con il fuso orario in Italia andrà in onda alle ore 23:00.

  • Lorenzo domina al Mugello. Quinto Rossi

    Lorenzo domina al Mugello. Quinto Rossi

    Jorge Lorenzo vince il Gran Premio d’Italia sul circuito del Mugello. Lo spagnolo si aggiudica la sua quinta vittoria della stagione proprio al giro di boa del campionato, alla nona tappa del Mondiale dando un segnale forte agli avversari che lo seguono nella cvlassifica iridata. Il pilota della Yamaha riscatta, anche se non per colpa sua, le qualifiche di ieri in cui ha dovuto rinunciare alla pole per un problema elettronico sulla sua M1, dominando la gara dall’inizio alla fine forte di un passo gara inarrivabile per gli avversari messo in mostra sin dalle libere del venerdi.

    Questa volta non basta la solita paretenza razzo di Daniel Pedrosa che deve accontentrasi della seconda posizione a oltre cinque secondi di ritardo sul traguardo dal connazionale. Il pilota della Honda prova per tutta la gara a stare nei tubi di scarico del maiorchino che si prende la prima posizione dopo sole due curve e impiega poco per accumulare un vantaggio rassicurante nei confronti della concorrenza. La gara si spacca subito in due tronconi con Lorenzo a fare l’andatura, Pedrosa ad inseguire e Andrea Dovizioso e Stefan Bradl a lottare per la terza posizione. Più indietro Casey Stoner deve battagliare con Nicky Hatden che dopo le prime battute di gara abbasstanza arrembanti deve cedere il passo ai piloti più veloci. Hecto Barbera, scattato terzo perde la posizione anche nei confronti di Valentino Rossi e Cal Crurchlow. Ben Spies come al solito trova più difficoltà del previsto e subisce il sorpasso tanto inaspettato quanto clamoroso della CRT di Randy De Puniet.

    Jorge Lorenzo © FILIPPO MONTEFORTE/AFP/GettyImages

    Contro questo Lorenzo è praticamente impossibile competere  e il vantaggio nei confronti di Pedrosa aumenta con il passare dei giri, lo spagnolo della Honda ragiona in ottica mondiale accontentandosi della seconda posizione che comunque gli fa perdere altri cinque punti nei confronti del rivale in classifica Mondiale. La lotta per la terza posizione la vince ancora una volta Andrea Dovizioso, bravo a recuperare su Stefan Bradl e a superarlo nel momento decisivo di gara. Il forlivese conferma ancora una volta il suo ottimo periodo di forma bissando il risultato del Sachsenring conquistando il suo secondo podio consecutivo e quarto stagionale, unico pilota di un team clienti ad esserci riuscito.   Bradl invece devve accontentarsi della quarta posizione ma il tedesco campione del mondo della Moto 2 cresce ad ogni garae sta dimostrando che l’ottima prestazione nel GP di casa non è stato un episodio isolato.

    Alle loro spalle in quinta posizione un convincente Valentino Rossi, che nel GP in cui ha vinto più di ogni altro pilota, sette successi in 16 anni di carriera, non poteva non fare bella figura. Il campione di Tavullia dopo una grande rimonta dalla 12esima posizione riesce ad arrivare sino ai piedi del podio, ad un secondo dalla terza posizione di Dovizioso. Per il Dottore si tratta del miglior risultato della stagione sull’asciutto , bisognerà vedere se il Mugello resterà un episodio isolato oppure si darà una continuità ai progressi mostrati oggi. La risposta a Laguna Seca nel prossimo GP degli Stati Uniti in programma il 29 luglio.

    Alle spalle di Valentino Rossi la Yamaha di Cal Crutchlow, stretto nella morsa delle Ducati ufficiali con Nicky Hatden in settima posizione. Ottavo un deludente Casey Stoner autore di un diritto nella ghiaia a metà gara che lo porta fuori dalla lotta per le prime posizioni. Per l’australiano si tratta molto probabilmente dell’addio definitivo alle sue speranze mondiali e alla riconferma come campione del mondo prima del suo ritiro a fine stagione.

    Chiudono la top -ten la Ducati Pramac di Hector Barbera e Alvaro Bautista con la Honda del team Gresini ritornata bianca in memoria di Marco Simoncelli. Soltanto 11esimo Ben Spies, sempre più in crisi di risultati, davanti soltanto alle CRT guidate da Randy De Puniet con il quale lotta per tutta la gara. Bandiera nera invece per Michele Pirro, rientrato ai box da una zona illegale nelle prime fasi di gara per un problema alla moto.

  • Jorge Lorenzo domina le libere al Mugello

    Jorge Lorenzo domina le libere al Mugello

    Nelle prove libere del venerdì al Mugello, teatro domenica del Gran Premio d’Italia, dominio assoluto di Jorge Lorenzo che fa sua sia la prima sessione che la seconda. Sul circuito toscano il pilota spagnolo ha portato la sua Yamaha davanti a tutti ipotecando la pole position di domani. Al mattino Por Fuera ha fermato il cronometro sull’1:48.141 mettendosi davanti le due Honda Hrc di Casey Stoner e Dani Pedrosa, fresco di rinnovo contrattuale con la casa giapponese, staccati rispettivamente di mezzo secondo e 7 decimi.

    Quarto tempo per Nicky Hayden con la prima delle Ducati, il pilota statunitense, che ha pagato 8 decimi, è sì lontano dal leader ma molto vicino alle due Honda ufficiali. Seguono le due Yamaha clienti Tech3 di Cal Crutchlow e Andrea Dovizioso, il forlivese ha preceduto di soli 36 millesimi Valentino Rossi che ha chiuso a sua volta con un 1:49.074 che gli è valso il settimo miglior tempo della mattinata. In difficoltà invece Ben Spies e Stefan Bradl: il secondo pilota ufficiale Yamaha non è andato oltre il nono tempo mentre il tedesco campione in carica della Moto2 della Honda del team LCR va a chiudere la top ten.

    Jorge Lorenzo © GIUSEPPE CACACE/AFP/GettyImages

    Nelle libere del pomeriggio Jorge Lorenzo si è ripetuto stampando in pratica lo stesso tempo ottenuto la mattina migliorandolo di un niente, 1:48.076 contro 1:48.141. Ma se nella prima sessione il distacco dal suo più immediato inseguitore era abissale, in questa lo spagnolo campione del mondo 2010 ha preceduto di soli 31 millesimi Pedrosa e di 81 un Hayden in palla e che potrebbe inserirsi nella lotta al podio. Gran tempo anche quello di Hector Barbera a poco meno di due decimi dal leader e che ha fatto meglio di Dovizioso e Stoner a testimonianza che la Ducati al Mugello può dire la sua. Il pilota di punta di casa Borgo Panigale, Valentino Rossi, però non è riuscito a replicare il tempo fatto registrare dai compagni di marca terminando la sessione con il nono tempo alle spalle del duo Yamaha Spies e Crutchlow. Il Dottore deve sobbarcarsi quasi un secondo di ritardo da Lorenzo. Decimo e undicesimo tempo per la Honda LCR di Bradl e quella Gresini di Alvaro Bautista, mentre a guidare il plotone delle CRT è Aleix Espargaro con la ART del team Aspar.

  • Pedrosa Super, pagelle GP Germania

    Pedrosa Super, pagelle GP Germania

    L’ottavo appuntamento del Motomondiale se lo aggiudica Daniel Pedrosa che sul circuito del Sachsenring vince il Gran Premio di Germania. Per lo spagnolo è il primo successo stagionale, il terzo consecutivo sul circuito tedesco sul quale conferma un grandissimo feeling. In seconda posizione chiude Jorge Lorenzo che si riporta nuovamente in testa alla classifica del Mondiale complice la caduta di Casey Stoner che alla penutlima curva dell’ultimo giro si stende nel tentativo di superare Pedrosa. Doppia beffa per l’australiano che perde il primato in classifica e anche la seconda posizione in favore del suo compagno di squadra.

    Si conferma ancora una volta bravissimo Andrea Dovizioso, che per la terza volta nelle ultime quattro gare sale sul gradino più basso del podio, tra l’altro unico pilota di un teamclienti ad esserci riuscito quest’anno. Buona la gara di Valentino Rossi che chiude sesto davanti ai suoi compagni di marca ma anche ad Alvaro Bautista e  Cal Crutchlow. Diamo ora i voti ai protagonisti del GP.

    Pedrosa 10: al Sachsenring non ce n’è per nessuno e Camomillo lo dimostra a tutti ancora una volta. Terzo successo consecutivo sul circuito tedesco, quinto in carriera che gli vale il primo sigillo stagionale ma soprattutto la soddisfazione di aver finalmente battuto Stoner e di averlo superato al secondo posto nella classifica iridata. Ora può pensare in grande.

    Lorenzo 7: un week-end abbastanza anonimo per uno come lui che comunque aveva la scusante di non essere nelle perfette condizioni fisiche per il crash di Assen con Bautista. Ma nonostante ciò recupera con gli interessi la caduta della settimana scorsa riprendendosi la vetta della classifica Mondiale, e tutto questo non nella sua migliore gara dell’anno. La fortuna questa volta lo ha premiato.

    Daniel Pedrosa © Mirco Lazzari gp/Getty Images

    Dovizioso 8,5: terzo podio nelle ultime quattro gare, secondo consecutivo, per il pilota italiano, che si sta dimostrando il migliore dei piloti clienti e non solo. Infatti oltre a bastonare come al solito il suo compagno di squadra Crutchlow, tiene dietro con le unghie e con i denti il compagno di marca Ben Spies (voto 6)con la Yamaha del team ufficiale. I risultati ottenuti potrebbero portarla presto, già dall’anno prossimo, nelle sue mani.

    Bradl 8: Il tedeschino davanti al suo pubblico si esalta e già dalle prove dimostra di avere un ottimo passo. Guida per tutto il GP il gruppetto composto dalle Ducati restando anche vicino al trio Yamaha composto da Dovizioso-Crutchlow-Spies, e alla fine sfruttando gli errori degli altri piloti agguanta una meritata quinta posizione con la quale bissa il miglior risultato di quest’anno ottenuto a Le Mans nel GP di Francia.

    Rossi 6,5: non fa cose straordinarie restando ultimo del quartetto guidato da Bradl per tutta la gara. Poi esce alla distanza e nel finale piazza la zampata del campione superando i pari marca e arrivando ad un soffio dalla Honda del tedesco. Buona la sesta posizione finale ma i 28 secondi di ritardo sul circuito tortuoso del Sachsenring fanno capire che la strada per migliorare è ancora lunga.

    Stoner 2: butta la leadrship del campionato ad una sola curva dalla fine nel tentativo di superare Pedrosa che tra l’altro non era neanche troppo vicino. Lo Stoner di qualche mese fa si sarebbe accontentato della seconda posizione che avrebbe consolidato il suo primato, ma forse quello Stoner non esiste già più.

    Bautista 7: parte dal fondo dello schieramento per la penalità inflittagli dopo il disastro alla partenza al GP d’Olanda ad Assen. Lui non si scompone e si esibisce in una grande rimonta che lo riporta in settima posizione. Visto il passo gara senza la penalità avrebbe sicuramente lottato per il podio.

    Crutchlow 4: non ne può più di arrivare dietro a Dovizioso e vista la velocità in gara questa sembra la gara giusta per finirgli davanti. Come non detto perchè Cal ne combina un altra delle sue arrivando lungo alla prima curva nel tentativo di superare il compagno che lo costringe all’errore, rimanendo invischiato al suo rientro in pista nel gruppetto delle Ducati. Deve capire che oltre alla velocità un bravo pilota deve saper usare anche la testa. Impari da Dovizioso.

  • MotoGP, Pedrosa vince al Sachsenring, Stoner out

    MotoGP, Pedrosa vince al Sachsenring, Stoner out

    E’ Daniel Pedrosa il vincitore del Gran Premio di Germania del Motomondiale, ottavo appuntamento della stagione. Il pilota della Honda si aggiudica la sua prima vittoria della stagione confermando il buon feeling che lo lega al circuito tedesco di cui è vincitore da ben 3 edizioni consecutive.

    Lo spagnolo, scattato come al suo solito come una fionda già dalla partenza dimostra di avere un altro passo insieme al suo compagno di squadra Casey Stoner che già dopo i primi giri accumulano un vantaggio incolmabile per la concorrenza. Cosi dopo aver dominato in lungo e in largo per tutta la gara il team HRC si prepara a festeggiare una importantissima doppietta in risposta alla Yamaha nettamente in diffcoltà su questo circuito in cui l’aerodinamica la fa da padrona. Ma nel finale di gara il vero colpo di scena lo regala Stoner, che confeziona letteralmente un regalo al compagno di team e al rivale nella classifica del Mondiale Jorge Lorenzo. All’ultimo giro l’australiano infatti perde l’avantreno della sua RC213V alla Sachsen Kurve nel tentativo di superare il compagno di squadra e termina la sua gara con una rovinosa caduta ad una sola curva dal termine, pareggiando lo zero in classifica ottenuto da Lorenzo ad Assen lo scorso week-end.  Come se non bastasse il campione del mondo in carica perde nuovamente la testa della classifica proprio ai danni del pilota della Yamaha e viene scavalcato anche da Pedrosa che ora diviene il diretto inseguitore del maiorchino a sole 14 lunghezze di distacco. Bel risultato per Pedrosa che in un sol colpo ottiene la sua prima vittoria in stagione e si prende la soddisfazione di scvalcare il suo team-mate nella classifica del campionato.

    Daniel Pedrosa © Mirco Lazzari gp/Getty Images

    Ma chi esce più contento dal week-end tedesco è sicuramente Lorenzo, che nonostante il passo insufficiente per lottare per la vittoria conquista una seconda posizione preziosissima per ritornare in vetta al Mondiale ringraziando Stoner che per un momento ritorna quello di un tempo compiendo una ingenuità imperdonabile che gli costa cara ai fini di un Mondiale molto equilibrato.

    Al terzo posto ma staccato di tantissimo ancora una volta c’è Andrea Dovizioso, che per la terza volta quest’anno riesce a salire sul gradino più basso del podio. Il pilota forlivese fino ad ora è l’unico ad esserci riuscito con una moto satellite, e questa di per sè e già una grande notizia, in più è bravissimo a restare davanti alla Yamaha ufficiale di Ben Spies che fino all’ultimo combatte per un posto sul podio, senza riuscirci perchè il Dovi è bravissimo a resistere. Cosi come con il suo comapgno di squadra Cal Crutchlow, arrembante nei suoi tubi di scarico fino a pochi giri dal termine e forse anche più veloce ma la resistenza del pilota italiano lo costringe a forzare la prima staccata con risultato un lungo che lo porta nelle retrovie a giocarsi la posizione con le Ducati.

    Anche perchè l’attuale campione del mondo della Moto 2 Stefan Bradl è bravo a piazzarsi in quinta posizione, proprio davanti alle moto della casa bolognese, prime delle quali è quella di Valentino Rossi, sesto a pochi decimi sul tragurado dalla Honda LCR. Il nove volte campione del mondo dopo un inizio in sordina che fa presagire ad un altra gara scialba è autore di una bella rimonta che lo porta dalla decima alla sesta posizione. Percorso invece per il suo compagno di squadra Nicky Hayden, calato vistosamente nel finale, che da quinto chiude decimo ai margini della top-ten.

    Tra le due Ducati ufficiali troviamo la Honda Gresini di Alvaro Bautista, anche lui in rimonta, poi appunto la Yamaha di Crutchlow e l’altra Ducati, quella Pramac, di Hector Barbera. Poi solo CRT con Randy De Puniet appena fuori dalla top-ten in 11esima posizione davanti a Colin Edwards e ad Aleix Espargaro.  16esima posizone per il test driver Ducati Franco Battaini davanti al connazionale Danilo Petrucci e Ivan Silva in ultima posizione. Ritirati gli altri due italiani Michele Pirro, per un problema alla catena della sua FTR Gresini e Mattia Pasini, centrato in pieno da Yonny Hernandez nelle prima battute di gara e autore di un week-end davvero sfortunatissimo.

  • Stoner trionfa ad Assen. Lorenzo ko, calvario Rossi

    Stoner trionfa ad Assen. Lorenzo ko, calvario Rossi

    E’ Casey Stoner il vincitore del GP d’Olanda, teatro del settimo appuntamento stagionale del Motomondiale. Il campione australiano torna a vincere e lo fa nel migliore dei modi quì ad Assen, all’Università del Motomondiale, dopo un filotto di tre gare in cui aveva visto trionfare il suo diretto rivale Jorge Lorenzo, che aveva dato anche un bello scossone al Mondiale ma questa volta la fortuna è stata tutta dalla sua parte. Il suo compagno di team Alvaro Bautista infatti al pronti via arriva lungo alla staccata centrando in pieno il maiorchino della Yamaha in terza posizone, che incolpevole finisce a terra concludendo nel peggiore dei modi la sua gara. Arriva subito dunque il primo e il più importante colpo di scena.

    Fuori Lorenzo, l’unico in grado di contrastare il dominio della Honda con il suo passo gara, per gli uomini HRC la strada si fa tutta in discesa, con le due Honda di Dani Pedrosa e Stoner a fare l’andatura con un ritmo indiavolato e a seguire tutti gli altri. Ben presto la lotta per la vittoria diventa affare solo per due con il gruppetto degli inseguitori che inevitabilmente si stacca dal codone delle Honda che viaggiano assieme verso una doppietta che ormai nessuno può togliergli, favoriti anche dalla scelta di montare gomme morbide a differenza degli avversari, tutti sulla mescola dura. Ma resta in gioco la vittoria, e a 10 giri dal termine Stoner si scorda dei suoi acciacchi procurati nella caduta delle libere del venerdi e supera Pedrosa un pò in crisi con le gomme nel veloce cambio di direzione, involandosi inesorabilmente da solo al traguardo, andando a prendersi la prima vittoria dopo l’ annuncio del suo ritiro alle corse alla fine di questo campionato.

    Bel risultato per l’australiano che in un sol colpo ottiene la terza vittoria stagionale ma soprattutto ritrova la vetta solitaria della classifica Mondiale dopo un periodo molto difficile per lui a livello sportivo. Per Lorenzo invece, che avrebbe potuto dare la mazzata definitiva al campionato in caso di vittoria, soltanto l’amaro in bocca per essere stato abbattuto dopo neanche un giro di corsa.

    Casey Stoner © Mirco Lazzari gp/Getty Images

    Alle spalle delle due Honda un superlativo Andrea Dovizioso, che vince il duello in famiglia con la Yamaha ufficiale di Ben Spies. L’italiano è l’unica nota positiva della giornata del team Yamaha, (che comunque ha sporto reclamo contro la manovra di Bautista), prendendosi di forza la terza posizione che a pochi giri dalla fine sembrava ormai persa. Il forlivese infatti dopo aver commesso un errore, recupera tutto lo svantaggio di otto decimi all’americano e dopo aver bussato più di una volta sul codone della sua Yamaha rompe gli indugi proprio all’inizio dell’ultimo giro superando Spies alla prima curva prendendo quel margine necessario per arrivare in sicurezza sotto la bandiera a scacchi. Traguardo meritato per Dovizioso ancora unico pilota di un team satellite ad andare a podio, ma buona anche la gara di Spies che dopo un inizio di stagione tragico, sta recuperando in fretta in termini di prestazione.

    Quinta posizione troviamo Cal Crutchlow che completa il terzetto formato dalle Yamaha, mantre in sesta posizione troviamo la prima delle Ducati con Nicky Hayden. L’americano è bravo a recuparare dopo un dritto nella ghiaia ad inizio gara e complice gli errori degli altri piloti si piazza in un’ottima posizone. Alle sue spalle l’altra Ducati di Hector Barbera, sempre in lotta con lui sin dall’inizio della gara ma nel finale lo spagnolo arriva lentissimo e lontanissimo da Hayden al traguardo forse a causa di un problema sulla sua GP12.

    Dopo di chè troviamo la CRT di Randy De Puniet, che precede il “suoi compagni di marca” Michele Pirro e Mattia Pasini, che chiudono con un ottimo risultato entrando nella top-ten. 11esimo invece, appena fuori, Danilo Petrucci, mentre per trovare Valentino Rossi dobbiamo arrivare fino alla 13esima nonchè penultima posizione. Il campione di Tavullia nonostante la scelta di montare una gomma dura, distrugge il battistrada a circa metà gara mentre lottava per la quinta posizione con Crutchlow, Hayden e Barbera, problema che lo costringe a rientare ai box e montare una nuova gomma. Rientrato in ultima posizione è riuscito a recuperarne soltanto una ai danni James Ellison, troppo poco per il nove volte campione del mondo che a fine stagione darà inevitabilmente il suo addio alla Ducati.

  • MotoGP, Lorenzo vince a Silverstone davanti a Stoner e Pedrosa

    MotoGP, Lorenzo vince a Silverstone davanti a Stoner e Pedrosa

    E’ Jorge Lorenzo il vincitore del Gran Premio di Gran Bretagna, sesto appuntamento stagionale del Motomondiale. Sul circuito di Silverstone il campione spagnolo dopo un inizio di gara sottotono ha recupera dalla quarta posizione iniziale raggiungendo Casey Stoner che inizialmente aveva tentato la fuga superandolo definitivamente a nove giri dalla fine nellaparte nuova del circuito, dopo un duello carena contro carena che per pochi istantiha fatto presagire ad una battaglia fino alla fine della gara. E invece Lorenzo, forte anche di una scelta di gomme migliore rispetto a quella degli avversari (dura all’anteriore, morbida al posteriore), una volta superato il rivale, ha avuto la forza di allungare e di controllare la gara fino alla fine, salvo un brivido nel finale quando la sua M1 per poco non lo disarcionava a terra mentre affrontava la Becketts.

    A parte questo il pilota della Yamaha ha vinto meritatamente , ottenendo con quella di oggi la terza vittoria consecutiva e quarta totale della stagione, rafforzando ancor di più la sua leadership nella classifica del Mondiale che ora con 140 punti lo vede allungare nei confronti del suo più accreditato rivale Casey Stoner, secondo a 115 punti.

    Al secondo posto troviamo proprio l’australiano, che anche questa volta non è riuscito ad azzeccare  la scelta della gomma giusta in virtù dell’aumento della temperatura atmosferica di Silverstone che ha reso vana la scelta di montare due gomme morbide, sia all’anteriore che al posteriore. E dopo un tentativo di allungare all’inizio la prestazione della gomma è decaduta improvvisamente, il che ha permesso non solo a Lorenzo, ma anche a Daniel Pedrosa e Alvaro Bautista di avvicinarsi alla sua RC213V. Ma l’australiano  è riuscito a mantenere la seconda posizione e vincere il duello in famiglia con le altre due Honda.

    Sul podio assieme al campione del mondo in carica il compagno di team Pedrosa, mentre Bautista, dopo la bella pole ottenuta nelle qualifiche di ieri, si è dovuto accontentare della quarta posizione, ma lo spagnolo è sempre in continua crescita e nella prossima gara potrebbe aspirare sicuramente a qualcosa di più.

    Jorge Lorenzo © Mirco Lazzari gp/Getty Images

    Al quinto posto Ben Spies, partito benissimo al contrario del compagno di squadra, ma si è poi perso nel prosieguo della gara, dopo l’errore che ha permesso a Stoner di scavalcarlo. Da li in poi la sua gara è stata tutta in discesa, ma rispetto alle prestazioni di inizio stagione, anche un quinto posto può essere considerato un buon risultato ma soprattutto anche un punto di partenza per lui che alla fine dell’anno potrebbe rischiare di perdere il posto in Yamaha.

    Alle spalle dell’americano troviamo l’altra Yamaha dell’idolo di casa Cal Crutchlow, eroico nell’affrontare una gara che sembrava compromessa già nelle terze libere della mattinata di sabato in cui a causa di una caduta si è procurato un problema ai legamenti della caviglia. E invece il britannico è stato eroico nel voler gareggiare a tutti i costi correndo una gara strepitosa spinto dall’apporto del pubblico di casa, che alla fine è stato fondamentale nella sua rimonta dall’ultimo posto della griglia alla sesta posizione.

    Il pilota della Yamaha si è anche permesso il lusso di superare Nicky Hayden nell’ultimo giro di gara, recuperandogli tre secondi negli ultimi tre giri. Segno che la Ducati, anche se nelle mani del suo miglior pilota di oggi, ha fatto veramente fatica a amntenere il passo. In effetti lo statunitense era partito bene, battaglaindo nelle battute iniziali con i piloti davanti per le prime posizioni, poi ha dovuto cedere il passo ai più veloci chiudendo la gara in crisi di gomme in settima posizione, comunque primo tra i piloti Ducati.

    Completo disastro invece per Valentino Rossi, che con l’altra Ducati si piazza in nona posizione ma a ben 21secondi dal suo compagno di squadra, 36 totali dalla vetta. Il Dottore non è riuscito a trovare il feeling con il circuito inglese sin dall’inizio del week-end, la tanto invocata pioggia non è arrivata, anche se il cielo sopra Silverstone era minacciato da nuvoloni neri, e la scelta disperata di montare la gomma dura al posteriore non ha dato i frutti sperati. Alla fine il campione di Tavullia è riuscito a spuntarla solo su Hector Barbera, che ha chiuso la top-ten con il decimo posto, mentre tra le due Ducati ufficiali di Rossi e Hayden si è piazzato il tedesco Stefan Bradl, con la Honda LCR, in ottava posizione.

    Delusione anche per Andrea Dovizioso, caduto verso metà gara mentre lottava per le posizoni di vertice. Il forlivese è poi riuscito a riprendere la moto rientrando ai box per sistemare la leva del freno danneggiata nella caduta senza nessun risultato. Ultima posizione per il pilota della Yamaha dietro anche a tutte le CRT.

  • MotoGP, Bautista in pole a sorpresa a Silverstone. Rossi è 10°

    MotoGP, Bautista in pole a sorpresa a Silverstone. Rossi è 10°

    Alvaro Bautista conquista a sorpresa la pole position del Gran Premio di Gran Bretagna sul circuito di Silverstone, che domani ospiterà la sesta gara del Motomondiale.

    Il pilota spagnolo del team di Fausto Gresini ottiene la sua prima pole position nella classe regina capitalizzando al massimo le prestazioni delle gomme morbide montate sulla sua Honda RC213V facendo segnare il tempo di 2:03.303 a circa venti minuti dalla fine, prima che la pioggia prendesse il sopravvento. La sessione di qualifica infatti, iniziata su pista asciutta ma con cielo carico di nuvoloni neri, alla fine si è svolta sotto una leggera pioggia che comunque ha impedito ai piloti in pista di migliorare i propri tempi, congelando tutte le posizioni.

    Una qualifica inedita visto che al secondo si piazza Ben Spies, con la prima delle Yamaha. Il tempo di Bautista è migliore di circa un decimo rispetto a quello fatto segnare dal texano, che dopo i progressi mostrati a Barcellona nello scorso Gran Premio di Catalunya due settimane fa, dimostra di essere in ottima forma anche in condizioni difficili come queste di Silverstone, in cui tutti hanno più o meno guidato sulle uova. In terza posizione troviamo Casey Stoner, che chiude la prima fila alle spalle del pilota americano nonostante nelle terze libere della mattina era risultato il pilota più veloce in pista.

    Quarta posizione per Jorge Lorenzo che al contrario del compagno di squadra non riesce a trovare il giro buono per portarsi almeno in prima fila, forse anche sorpreso dall’arrivo della pioggia che comunque un pò tutti si aspettavano. Lo spagnolo è in compagnia del connazionale Dani Pedrosa, anche lui staccato di circa mezzo secondo dalla vetta ma decisamente non tagliati fuori per la lotta alla vittoria. Completa una seconda fila tutta spagnola Hector Barbera, di fatto prima delle Ducati, che porta il team Pramac a partire dalla sesta casella della griglia.

    Alvaro Bautista © ADRIAN DENNIS/AFP/GettyImages

    Subito dopo troviamo la prima Ducati ufficiale, quella di Nicky Hayden, che sembra essere a suo agio su questa pista e aprirà la terza fila in settima posizione. Ma per lo statunitense pesa l’errore alla “Vale Curve” che lo ha portato ad una brutta quanto strana caduta proprio mentre stava realizzando il giro buono, che probabilmente avrebbe potuto portarlo quanto meno in prima fila. La stessa modalità di caduta in cui poco prima è incappato il compagno di team Valentino Rossi, uscito di pista sempre nello stesso punto ad inizio sessione. Il campione di Tavullia ha poi ripreso a girare anche se con la moto di riserva ma non è riuscito ad andare oltre la decima posizione che gli vale la prima piazza della quarta fila, ma, dato ancora più preoccupante, sono i due secondi di ritardo accusati dalla vetta della classifica, che in caso di pista asciutta domani in gara, sembrano a dir poco incolmabili. Ma le condizioni del tempo potrebbero giocare un ruolo importante e dare una mano al Dottore.

    Davanti a Rossi troviamo la Yamaha di Andrea Dovizioso, il primo degli italiani in ottava posizione, e la Honda LCR di Stefan Bradl, nono, e di fatto il nove volte campione del mondo chiude la top-ten con l’ultimo dei prototipi. Dopodichè troviamo la ricca colonia di CRT aperta da Aleix Espargaro e chiusa da Ivan Silva. In mezzo troviamo Michele Pirro in 14esima posizione, Mattia Pasini in 16esima, e Danilo Petrucci in 18esima posizione.

    Non hanno invece preso parte alle qualifiche il pilota della Yamaha Monster del team Tech 3 Cal Crutchlow, che a causa di una caduta nelle libere del mattino si è procurato un problema ai legamenti della caviglia, e Karel Abraham, che nei recenti test si è infortunato ad una mano. Mentre per il secondo la presenza nel Gran Premio di domani sarà sicuramente da scartare, per il primo non è da escludere che potrebbe provare a correre, anche se comunque non nelle migliori condizioni fisiche.

  • MotoGP, libere Silverstone: sul bagnato Rossi poi Stoner

    MotoGP, libere Silverstone: sul bagnato Rossi poi Stoner

    I primi due turni di libere del Gran Premio di Gran Bretagna si sono svolte in condizioni differenti, nella prima sessione infatti una leggera pioggia ha bagnato la lunga pista di Silverstone quel tanto che bastava per consentire a Valentino Rossi di mettere la sua Ducati davanti a tutti mentre nella seconda, con l’asfalto che si è asciugato progressivamente, il più veloce è stato Casey Stoner.

    Alla luce dei risultati odierni il box Ducati spera in un week-end bagnato, le libere della mattina sono state dominate dalla casa di Borgo Panigale con Rossi che ha preceduto il compagno di team Nicky Hayden sulla seconda Ducati. Per il Dottore miglior tempo di 2:19.328, 77 millesimi più veloce dell’americano. Più staccati gli altri con Andrea Dovizioso, terzo tempo per il forlivese, che ha chiuso a 8 decimi dal leader (2:20.127) poi Stoner a quasi un secondo mentre i distacchi si fanno abissali dal quinto tempo in poi con Cal Crutchlow che ha accusato un ritardo da Rossi di 2 secondi, Stefan Bradl di due e mezzo e Dani Pedrosa di oltre 3 secondi. Quasi 4 invece quelli di Jorge Lorenzo, fresco di rinnovo contrattuale con la Yamaha, che ha terminato le sue prove con il miglior tempo di 2:23.174.

    Il meteo da una tregua nel pomeriggio, la pista asciutta ha ristabilito le reali forze in campo con il campione del mondo in carica che ha fatto segnare il miglior tempo chiudendo il giro in 2:04.791. Stoner ha preceduto una fantastico Ben Spies, l’unico capace di stare al passo con l’australiano della Honda, firmando un incoraggiante, viste le sue deludenti prestazioni stagionali, 2:04.825. Terzo tempo per Alvaro Bautista in sella alla Honda Gresini davanti alla prima Ducati, questa volta però quella di Hayden, staccato di oltre mezzo secondo dal leader. Giornata poco proficua per Lorenzo che non è riuscito a fare meglio del settimo crono, evidentemente in Yamaha hanno preferito lavorare più in ottica gara cercando di capire il degrado delle gomme, fattore questo vero punto di forza della casa giapponese, a discapito della prestazione sul giro secco.

    Valentino Rossi © Mirco Lazzari gp/Getty Images

    Per trovare Valentino Rossi bisogna scorrere più indietro, all’undicesima casella per la precisione con un ritardo di 2 secondi e 3 decimi. Distacco pesante dalla vetta che diventa maggiore se si guarda al tempo fatto registrare da Hayden. Va bene che in Ducati sono ancora lontani dal risolvere i noti problemi di messa a punto della moto, ma ciò non giustifica il gap che intercorre tra il pilota statunitense, che riesce ad essere costante con qualsiasi condizione di pista si presenti, e il sette volte campione del mondo della classe regina che continua a naufragare nelle retrovie crollando letteralmente quando la pioggia non accore in suo aiuto. A ciò va sommato anche che Rossi si trova esattamente a metà distacco tra l’ultima “mille”, la Ducati privata di Hector Barbera, e la prima delle CRT, quella di Randy De Puniet. Il team bolognese sta lavorando tanto per offrire al Dottore una moto che sia in grado quantomeno di poter battagliare con le Yamaha clienti, quasi sempre a ridosso della zona podio, ma nonostante i progressi intravisti nelle ultime uscite, l’obiettivo rimane ancora abbastanza lontano.