Tag: johan cruyff

  • Johan Cruyff è morto. Il mondo del calcio in lutto

    Johan Cruyff è morto. Il mondo del calcio in lutto

    Il mondo del calcio piange Joahn Cruyff vera leggenda del calcio olandese e mondiale, rivoluzionario assoluto del mondo del calcio, da giocatore prima e da allenatore poi.

    Cruyff, che avrebbe compiuto 69 anni ad aprile, ha perso la sua lotta contro un cancro ai polmoni che durava da 2 anni. A darne l’annuncio il sito ufficiale del campione:

    Il 24 marzo 2016, Johan Cruyff è deceduto a Barcellona, circondato dai suoi cari, dopo una dura lotta contro il cancro. Chiediamo con grande tristezza che si rispetti la privacy della famiglia“.

    Cruyff-Cropped

    Tra i soprannomi più rappresentativi della sua straordinaria forza “Profeta del gol” e il “Pelè bianco“. Già perché tra i grandi nomi dell’Olimpo del calcio un posto d’onore è anche per Johan Cruyff che ha cambiato per sempre il modo di intendere il calcio facilitandone la nascita del concetto di “calcio moderno“.

    Grande trascinatore, ambidestro, passava con disinvoltura a ricoprire il ruolo di centravanti e quello di trequartista. Dotato di un super senso di leggere in anticipo il gioco ed imprendibile per gli avversari nella ripartenza palla al piede, non ha mai risparmiato le sue forze in ogni match, aiutando tutti i reparti. E proprio in questo si è compiuta la sua rivoluzione: “tutti fanno tutto“.

    Mise in atto la sua rivoluzione con l’Ajax e la nazionale olandese prima e con il Barcellona poi, sia come giocatore che come allenatore. Il suo palmares conta 9 campionati d’Olanda, 6 coppe d’Olanda, tre Coppe dei Campioni consecutive tra il 1971 e il 1973 sempre con la squadra olandese e 3 palloni d’Oro (1971, 1972, 1974). Passato in blaugrana, dove è diventato un punto di riferimento prima in campo e poi in panchina, ha conquistat da tecnico la prima Coppa Campioni nella storia del club catalano nel 1992. Con la nazionale olandese Cruyff ha raggiunto due finali mondiali consecutive nel 1974 e nel 1978 perse contro Germania e Argentina.

  • E’ morto Giorgio Chinaglia, l’ex laziale colto da infarto

    E’ morto Giorgio Chinaglia, l’ex laziale colto da infarto

    E’ morto Giorgio Chinaglia. Ad annunciarlo, alle 17:37, le agenzie di stampa. Il 65enne ex attaccante della Lazio, ribattezzato Long John, si è spento in Florida, dove si trovava da diverso tempo. Considerato latitante dalla giustizia italiana che aveva emesso un mandato di arresto europeo nei suoi confronti per riciclaggio, Chinaglia si trovava  in una clinica a seguito di un infarto che lo aveva colpito appena due giorni fa. Sembrava aver superato la fase critica ed invece stamani il suo cuore ha cessato di battere. Dal 2011 era ambasciatore dei New York Cosmos, squadra dove ha militato a fine carriera e di cui fanno parte nel ruolo di presidente Pelè e come direttore tecnico Cantona.

    Nato a Carrara Giorgio Chinaglia ad appena 9 anni si sposto con la sua famiglia in Galles dove mosse i primi passi da calciatore. A 22 anni il rientro in Italia dove militò prima nella Massese, poi nell’Internapoli e infine nella Lazio nel corso della stagione 69/70. Dotato di un grandissimo fisico ma di scarsa tecnica, Chinaglia mette a segno 12 gol nelle prime due stagioni di A. Nonostante la retrocessione resta in Serie B, inizialmente controvoglia, con la Lazio, mettendo a segno ben 21 reti che consentono ai biancocelesti di ritornare prontamente nella massima serie.

    Giorgio Chinaglia © Donald Bowers/Getty Images

    Sempre nel ’72, ancora in B, viene convocato dalla Nazionale italiana esordendo con un gol dinanzi alla Bulgaria. In A arriva la sua consacrazione visto che conquista anche uno scudetto, il primo della storia laziale, condito da 24 reti, prima dei mondiali del 1974 dove comincia il suo declino. L’anno dopo infatti resta alla Lazio siglando 14 gol e nonostante la fascia di capitano decide di lasciare il calcio italiano per giocare nei New York Cosmos, squadra che annovera tra le proprie fila Pelè, Beckenbauer, Carlos Alberto e Cruyff.

    Nel campionato americano Chinaglia fece faville, con 193 gol in 213 partite conquistando anche quattro titoli nazionali. Torna in Italia per rivestire il ruolo di presidente della Lazio nel 1983 ed allo stesso tempo ha parte delle azioni dei Cosmos ma nel 1985 decide di lasciare tutto causa problemi economici. Nel corso degli anni ha avuto modo di collaborare con Foggia, Lanciano e Lazio ma senza riuscire a ripetere da dirigente i fasti del Chinaglia giocatore.

    Nel 2006 iniziano i guai di Chinaglia con la giustizia. La Dda di Napoli lo accusa di riciclaggio per conto della camorra e sempre nello stesso anno la Guardia di Finanza richiese un ordine di custodia cautelare nei suoi confronti per estorsione e aggiotaggio a causa di alcune irregolarità in un tentativo di scalata nell’acquisizione della Lazio, società tra l’altro quotata in borsa. Secondo la Gdf Chinaglia voleva riciclare i soldi appartenenti alla famiglia dei Casalesi acquisendo la società biancoceleste.

    Nel 2007 la Consob infligge allo stesso Chinaglia una multa di 4,2 milioni di euro per la vicenda relativa alla Lazio, in quanto lo stesso avrebbe ostacolato l’attività di vigilanza dello stesso organo, accusando l’ex attaccante di aver messo in diffuso la notizia che un gruppo chimico farmaceutico era pronto a rilevare le Aquile. Nel 2008 poi Chinaglia viene colpito da un mandato di arresto per riciclaggio, ma come accaduto anche passato risulta latitante per la giustizia italiana essendo residente in Florida.

  • Santos Barcellona da Pelè vs Cruyff a Neymar vs Messi

    Santos Barcellona da Pelè vs Cruyff a Neymar vs Messi

    Sin da quando Barcellona e Santos alzarono al cielo Champions League e Libertadores si era iniziato a parlare del confronto tra Messi e Neymar rispettivamente fiore all’occhiello di Argentina e Brasile e attualmente considerati i due migliori giocatori al Mondo. La sfida Santos Barcellona ha riaperto il dibattito su quali giocatore sia il più forte al mondo, ovviamente i confronti con il passato tornano prepotentemente a rubare la scena ma mai come nel caso di Lionel Messi si è riuscito ad avere un cosi largo consenso. La Pulce infatti riesce praticamente a fare un plebiscito di consensi strappando di diritto l’appellativo di erede più prossimo alla leggenda di Maradona e sicuramente il miglior giocatore attuale.

    Santos Barcellona: Neymar Messi | ©Foto dal web
    Chi non è d’accordo è ovviamente Pelè, O rei protagonista in tutti i match Santos Barcellona, notoriamente in contrasto con gli Argentini e Maradona ha già designato Neymar come suo erede e come giocatore più forte al mondo. I match Santos Barcellona non sono tantissimi e l’ultimo dista ben 37 anni data in cui il Santos di Pelè fece visita al Camp Nou al Barcellona di Cruyff finito per 4-1 in favore dei catalani ma con la firma del brasiliano dagli undici metri. Il bilancio complessivo è comunque in favore del Barcellona per 3 successi a 1 ottenuto dal Santos nel 1959 al Camp Nou con una doppietta di Pelè.

    Domenica sarà un’altra storia, forse l’ultimo match di Neymar con il Santos prima del suo passaggio in Europa, forse proprio al Barcellona che da tempo ha messo i suoi emissari sul talento brasiliano. La partita spettacolare per il duello a distanza Neymar Messi in realtà vede come favorita assoluta il Barcellona di gran lunga superiore come qualità di gioco ed individualmente, qualche problema però potrebbe averlo Guardiola per le assenze di David Villa, protagonista di un terribile infortunio nel match contro l’Al Saad, e Sanchez nuovamente alle prese con noie muscolari.

    Video Messi vs Neymar i duelli che impazzano su Youtube
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  • Pelè: “Messi il più forte ma meglio Di Stefano, Platini e Cruyff”

    Pelè: “Messi il più forte ma meglio Di Stefano, Platini e Cruyff”

    Pelè, uno dei più grandi calciatori di tutti i tempi, insieme a Diego Armando Maradona, a margine di una conferenza per la lotta alla violenza durante la prossima Coppa Libertadores 2011, ha parlato in modo trasversale di calcio ed in particolare di talenti di oggi e di ieri, in una serie di parallelismi fra presente e passato.

    A tal proposito, Pelè ha consacrato Lionel Messi come il più forte calciatore in attività, ma ha voluto lasciare un margine fra la Pulce argentina ed altri due mostri sacri del passato, ossia Cruyff, Platini e Di Stefano. In particolare, Pelè ha voluto ricordare le straordinarie capacità di Alfredo Di Stefano stesso, storica bandiera del Real Madrid fortissimo tecnicamente con entrambi i piedi, ma anche nel gioco aereo.

    La minore incisività di Messi, secondo Pelè, sarebbe legata alla sua stazza fisica di dimensioni ridotte, che lo costringe a compiere sforzi fisici maggiori rispetto ad i suoi avversari nel corso degli incontri. Il calcio moderno, inoltre, molto più dinamico e fisico del passato, costringe infatti ad un dispendio energetico molto più elevato, e da ciò consegue la durata inferiore dei cicli calcistici, così com’ è accaduto a Kakà ed a Ronaldinho, ben presto sopravanzati proprio da Messi e da Cristiano Ronaldo.

    Infine, Pelè ha voluto rilasciare un commento anche sulla prossima finale di Champions League fra Manchester Utd e Barcellona, fotografando le caratteristiche delle due finaliste: una con un gioco tipicamente “inglese”, l’altra con il plusvalore Lionel Messi.

  • Cruyff “Meglio perdere 3-1 con furto che 2-1 giocando bene”

    Johann Cruyff dimostra ancora una volta di non saper perdere. L’ex stella dell’Ajax e simbolo del “barcelonismo” attacca l’Inter continuando a protestare contro le decisioni dell’arbitro Benquerenca e si mostra estremamente fiducioso sulle possibilità del Barcellona di ribaltare il 3-1 dell’andata: “Io dico che è meglio perdere 3-1 giocando male e con un furto che perdere 2-1 giocando bene. Ma sono sicuro che riusciremo a rimontare lo svantaggio”.