Occhi cerulei, quasi 1.83, comunitario fermandoci tra i mister X tracciati dall’identikit di Massimiliano Allegri ed Adriano Galliani rientrerebbe sicuramente anche il francese della Roma Jeremy Menez. Leggendo le varie testate giornalistiche online oggi, tutti, cercando il titolone incalzati dalle indiscrezioni di Sportmediaset accociavano il francese all’uomo che dovrebbe sostituire Pirlo tecnicamente e tatticamente nella mediana rossonera. laroma.blog.tiscali.it Lo sbaglio sta proprio in questo. Menez, non è una mezzala, se negli inserimenti offensivi e nella tecnica ci potremmo esser, il giallorosso sicuramente non ama i dettami tattici e la fase difensiva. Intendiamoci. Menez può arrivare al Milan, anzi, è una trattativa più che fattibile visto che i rossoneri aspettano una assegno da 10 milioni di euro per completare il trasferimento di Borriello, ceduto lo scorso anno in prestito ma con il diritto di riscatto fissato sulla parola. L’arrivo del transalpino però andrebbe a far concorrenza a Robinho, Pato e Cassano nel ruolo di seconda punta al fianco di Ibra e rimetterebbe in discussione sopratutto il futuro del barese.
L’Inter pareggia 1 a 1 contro la Roma e si qualifica di diritto alla finale di Coppa Italia in programma il 29 maggio all’Olimpico contro il Palermo. Leonardo non nasconde la felicità, mentre per Montella e Montali c’è un pizzico di amarezza per non aver saputo cogliere l’occasione e riuscire a battere i nerazzurri nella loro ‘tana’.
Ecco alcune delle dichiarazioni più importanti dei due tecnici nel post partita ai microfoni Rai.
INTER: LEONARDO
Il tecnico interista che con questa partita conquista la sua prima finale da allenatore è davvero pieno di gioia: “E’ stata una partita difficile da prendere, un primo tempo a ritmi bassi fatto di studio e prudenza, mentre nella ripresa abbiamo alzato il baricentro creando di più e arrivando al gol. Poi è normale che la Roma abbia attaccato tanto da trovare il pareggio, ci può stare in una semifinale di soffrire nel finale. Io penso ai risultati, questo gruppo ha fatto quattro mesi e mezzo di grandissimo sacrificio, siamo stati penalizzati al massimo in campionato ed in Champions ma la squadra non è mai mancata, adesso vogliamo chiudere bene. Ora sento che parlate di Eto’o difensivo alla Mourinho, però una settimana fa si parlava di una squadra troppo offensiva, adesso mi si dice di essere un difensivista, scherzo su questo discorso ma sapete che dentro sono un brasiliano, mi piace una squadra che faccia tre o quattro gol a partita ma ovviamente bisogna cercare di prenderne meno possibile. Eto’o ha capito il momento di bisogno ed oggi come tante altre volte ha dato una mano, ha fatto una stagione straordinaria, superba, ma detto questo devo dire che tutti questi ragazzi meritano la finale per un impegno che mai è mancato.
FUTURO- Al momento dopo le dichiarazioni di Moratti nel prepartita che suonano come una conferma totale per la prossima stagione su Leonardo, il tecnico brasiliano aggiunge il suo punto di vista sul suo futuro: “Dubbi su di me? Io non ne ho mai avuti, ma ormai dall’esterno gli allenatori sono sempre nel mirino, anche perché tutto è molto passionale e cercherò sempre di mantenere un rapporto con Moratti come lo ho adesso, perché è una persona che ha un gran senso del rispetto, c’è complicità e chiarezza in ogni momento con il presidente, da quando abbiamo preso questa scelta difficile, non ho mai avuto dubbi su quello che poteva succedere, anche se detto queste si pensa ai risultati e sono decisivi, lo sappiamo”.
GATTUSO– Ancora una volta invitato dai giornalisti a rispondere all’episodio che lo lega al centrocampista rossonero, Leonardo commenta: “Rimango male per essere coinvolto in delle cose che considero fuori luogo, però ho fatto un comunicato perché non c’era la conferenza stampa. Ho posto due domande a Gattuso, non ho avuto una risposta alla domanda in cui chiedevo le verità di Gattuso e poi l’altra era la posizione del Milan, ma da quello che ho letto preferisco non commentare, ognuno ha il suo stile, lo rispetto. Ora però non voglio più parlarne, voglio che tutto questo finisca”.
ROMA: MONTELLA
L’amarezza di Vincenzo Montella è evidente, ma il tecnico giallorosso ammette come gli infortuni e le squalifiche abbiano penalizzato la sua squadra in questa doppia sfida: “Avremmo potuto fare meglio, però avevo tre giocatori non in buone condizioni e due squalificati, però la squadra ha cercato di vincere fino alla fine sul campo di una squadra forte. L’arbitro? Non parlo mai degli arbitri e non lo faccio neanche oggi.
JEREMY MENEZ– Sulla scelta del francese, visto il rapporto tra i due non proprio idilliaco, Montella aggiunge: “Menez? Io non do possibilità a nessuno, metto in campo chi penso sia utile alla squadra. Con me lui ha giocato tanto, si è impegnato per quanto possibile con il suo atteggiamento, ha provato a dare il massimo e secondo me ha fatto il suo. Credo che nella sua testa lui sappia di essersi impegnato al 100%, anche se non so se per la squadra è abbastanza.
SFORTUNA- Il fattore decisivo secondo il tecnico giallorosso è stata proprio la mancanza di fortuna da parte della sua sqaudra: “Non so dire se è passata la squadra migliore, credo che la Roma nei 180 minuti non abbia demeritato. Purtroppo nel calcio la fortuna conta, però ci abbiamo provato fino in fondo a passare il turno ed è un aspetto da valutare. Forse potevamo alzare i ritmi un po’ prima, ma non abbiamo avuto la forza e di più non potevamo fare. Sono contento di come la squadra si sia espressa in tutti i sensi.” Infine le ultime parole sono per il giovane Caprari: “ È un ragazzo che non ha 18 anni, però ha qualità e gioca con coraggio. Mi auguro che non si monti la testa e che gli altri non gli facciano montare la testa”
L’Inter nella serata delle 1000 presenze del suo capitan Javier Zanetti, festeggia pareggiando 1 a 1 contro la Roma e, staccando in virtù del risultato dell’andata ( 1 a 0 per in nerazzurri) il biglietto che vale la finale di Tim Cup in programma il 29 maggio nello stadio Olimpico di Roma contro il Palermo. Zamparini che aveva pronosticato una finale con i nerazzurri è stato accontentato. “Contro l’Inter vinceremo 3 a 1” avrebbe aggiunto. Sono aperte le scommesse!
Vediamo nel dettaglio l’andamento della partita.
Novità in formazione per i nerazzurri con Leonardo che schiera dal primo minuto Mariga a centrocampo al posto di Thiago Motta, Kharja trequartista con Coutinho che parte dalla panchina, e Pazzini che vince il ballottaggio con Diego Milito. Montella tra le fila giallorosse sotterra l’ascia di guerra con Menez e lo schiera al posto di Vucinic, con Simplicio alle spalle di Borriello. La sorpresa è che Cassetti recupera e quindi è tra gli undici titolari.
PRIMO TEMPO- Il primo squillo nerazzurro arriva al 3’ con Maicon che si propone in fase offensiva scambia con Pazzini e entrato in area da posizione defilatissima calcia sull’esterno delle rete. La Roma ci prova al 10’ con Borriello, in un’azione molto confusa, quando la difesa interista non riuscendo a ripartire palla al piede, favorisce l’inserimento dell’attaccante giallorosso che calcia alto sprecando l’occasione. Al 12’ altra occasione per la Roma con De Rossi che servito in area prova a calciare a giro cercando il palo lontano, con palla di poco a lato. Maicon tra le file nerazzurre, gode di molta libertà di movimento, con Menez forse troppo poco attento in fase di copertura sulla stessa fascia. Partita che si mantiene equilibrata fino alla mezz’ora, con l’Inter che non trova gli spazi giusti per rendersi pericolosa, cercando spesso l’imbucata per Pazzini, mentre il gioco della Roma passa spesso dalle giocate di Menez che non sembra essere in serata. Poche le occasioni da gol, ma comunque partita gradevole. Al 35’ De Rossi dopo uno scontro di gioco con Mariga, accusa dolori al costato, quasi chiedendo il cambio. Montella aspetta, e il suo capitano stringendo i denti rimane in campo tranquillizzando lo staff medico. Al 43’ azione di sfondamento della Roma, con Pizzarro prima e Riise poi che provano la conclusione da fuori area, senza fortuna per entrambi. 1 minuto di recupero e Orsato manda le squadre a riposo sul punteggio di 0 a 0.
SECONDO TEMPO- Cambio per la Roma al rientro in campo con Greco al posto di Pizzarro, mentre nessuna novità per l’undici nerazzurro. Partita spezzettata nei primi minuti della ripresa, con diversi falli per parte. Roma sicuramente più aggressiva e con un pressing maggiore con l’ingresso di Vucinic al posto di Simplicio, per una squadra totalmente a trazione anteriore. Arriva la doccia fredda per la squadra giallorossa al 58’ quando Eto’o all’interno dell’area stoppa la palla e tira fuori un colpo da biliardo, mirando e battendo Doni con palla all’angolino basso opposto. 34 gol per lui in questa stagione, raggiungendo anche Ronaldo top scorer in una sola annata con la maglia nerazzurra. Discorso qualificazione davvero complicatissimo per la Roma che sicuramente non vedrà i tempi supplementari, e che dovrebbe segnare 3 gol per conquistare la finale di coppa. Grandissima occasione per Pazzini al 66’ che riesce a sgusciare tra Riise e Juan, calciando forte in porta ma trovando una grande parata di Doni a negargli il gol. Per i nerazzurri arriva il cambio, con Milito a rilevare Pazzini. AL 72’ è proprio Milito servito da Zanetti in area, che ripropone un azione simile al secondo gol di Madrid, scartando Riise ma non trovando il tiro vincente, centrando in pieno Doni. Al 75’ la Roma è davvero sfortunata quando Borriello servito da Vucinic in area, calcia a botta sicura e colpisce il palo destro, con la palla che cammina sulla linea sbatte sull’altro palo e si allontana. La Roma non si arrende e al minuto 84’ Borriello dopo diversi tentativi mette in rete un gran gol. Su cross di Perrotta, stacca altissimo e di testa mette la palla all’angolo opposto con Julio Cesar che può solo guardare. Punteggio che torna sul pari: Inter 1 Roma 1. Qualche scintilla nel finale tra Burdisso e Cambiasso, con la partita che si incattivisce senza un vero motivo, e tre componenti della panchina giallorossa espulsi per eccesso di nervosismo. 4 minuti di recupero e fischio finale sul punteggio di 1 a 1 con i nerazzurri che accedono alla finale dell’Olimpico in programma il 29 maggio contro il Palermo di Delio Rossi.
Come l’ anno scorso e l’ altro anno ancora, la Juventus è chiamata ad una ennesima operazione di restyling generale con la necessità di cambiare molti giocatori e soprattutto la guida tecnica di Delneri rivelatasi quest’ anno, un assoluto fallimento dopo gli ottimi risultati ottenuti a Genova con la Sampdoria.
È innegabile che la Juventus sia stata la squadra che paradossalmente ha speso di più nel mercato da quando è risalita in serie A, soldi spesi in maniera alquanto scellerata visti i risultati scadenti ottenuti ed il peggioramento anno dopo anno. Tra un po’ inizierà la giostra del calciomercato con i suoi tanti nomi ma una cosa si chiede il tifoso bianconero, se si vanno a chiedere sconti dappertutto per ottenere gli innumerevoli riscatti fissati nella passata stagione, come può la Juventus sostenere una campagna acquisti imponente degna del suo nome e del suo prestigio?
Dove può, una società quotata in borsa trovare i soldi per strappare Mancini dalla corte del club più ricco del mondo? A conti fatti la Vecchia Signora anche se riuscisse ad ottenere qualche sconto con gli obiettivi già fissati per la prossima stagione, arriverebbe a spendere quasi 80 milioni di euro. I conti sono presto fatti, 25 milioni serviranno per riscattare Aquilani, Quagliarella, Pepe previsione questa molto ottimistica, poi ci sarebbero i nuovi acquisti. Bastos è già prenotato (15 milioni?), Montolivo e Menez concrete possibilità (30 milioni?) senza considerare la spesa per i terzini, vero punto debole di questa stagione.
Beh a dire il vero siamo stati stretti nella previsione di spesa bianconera nella prossima estate, ma forse sarebbe meglio non illudere nessuno e dire, come stiamo facendo noi, che la realtà è un’altra e cioè di una squadra che ha perso definitivamente la propria identità e che difficilmente riuscirà più ad ottenerla a meno che l’ intera proprietà non decida seriamente di investire in un nuovo progetto bianconero, ma forse nei piani alti, interessa più il crycket che il caro e vecchio pallone.
La rivoluzione giallorossa attuata con la nuova proprietà capitanata dal magnate Thomas DiBenedetto, parte prima di tutto dalle cessioni.
Infatti, dopo Jeremy Menez che lascerà la capitale per approdare forse alla Juventus, a svestire la casacca capitolina è il montenegrino Mirko Vucinic. “Dall’estero sono arrivate proposte di trasferimento con un ingaggio maggiore rispetto a quanto prende a Roma, quindi Mirko è molto tentato di andare via“. Queste le parole di Claudio Pasqualin, agente di Mirko Vucinic . Per quanto riguarda un eventuale interessamento della Fiorentina “Non penso che i viola possano permetterselo“. Per Vucinic l’ ipotesi Premier league è molto più che una semplice possibilità, il Manchester City è in pressing continuo soprattutto vista la possibile partenza del “brigante” Carlitos Tevez.
Sicuramente queste due partenze non verranno accolte dai tifosi con tanto rammarico visto il rapporto a dir poco burrascoso dei due giocatori con la curva sud ma è ovvio, che altre alle cessioni, ci saranno anche degli acquisti illustri ed in pole position c’e’ il maleducato del calcio, come soprannominato da Diego Armando maradona, Javier Pastore pronto ormai ad approdare finalmente ad un grande club.
La campagna acquisti 2011/2012 della Vecchia Signora è ufficialmente partita con gli arrivi dei fratelli Appelt, e dell’ esterno sinistro del Lione Michel Bastos. Adesso Beppe Marotta trascorrerà le vacanze pasquali sperando in una vittoria contro il Catania e sognando Jeremy Menez.
Ebbene sì, dopo l’ amaro episodio di cui è stato vittima il talento francese, con la sua Smart presa a sassate da teppisti, l’ avventura nella capitale è ufficialmente terminata. Menez va in scadenza di contratto il prossimo anno, DiBenedetto è stato categorico nel non voler più vedere un situazione simile a quella di Philippe Mexes, approdato al Milan a parametro zero, ed allora la Juventus potrà certamente puntare od ottenere un prezzo molto vantaggioso – sui 15 milioni – che sicuramente rappresenterebbe un affare visto il talento del francesino.
Sul fronte allenatore da registrare l’ amarezza di Gigi Delneri in conferenza stampa ieri al Vinovo Center. Il tecnico friulano sente ormai aria di divorzio non lasciando trasparire la solita grinta davanti ai giornalisti ma limitandosi a sciolinare una “ottima” media punti ottenuta dalla Juventus nelle ultima partite confermando che ormai la sua sorte, nella panchina bianconera, è ormai segnata.
Adesso lavora a stretto contatto con il presidente del Real Madrid Florentino Perez ma Zinedine Zidane ad ogni occasione conferma l’amore e la passione par la Juventus. Il francese, anche nella serata dei festeggiamenti della coppa del re intercettato dagli inviati di Mediaset Premium ha mandato un saluto ai tifosi portandosi una mano sul cuore.
Il francese, però oltre ai gesti di stima pare abbia consigliato alla Vecchia Signora due acquisti per la prossima stagione. Il primo è una conoscenza del nostro calcio Jeremy Menez sempre più lontano dalla Roma dopo lo spiacevole episodio di ieri.
L’altro invece è considere lo ZIdane del futuro il funambolico Hazard che sta entusiasmando la Ligue 1 e adesso pare pronto a ripercorrere la strada tracciata da Zizou alla Juventus. Marotta e Paratici pare lo stiano cercando ma la concorrenza è agguerrita