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  • Follia Lodi ma Catania-Torino finisce 0-0

    Follia Lodi ma Catania-Torino finisce 0-0

    Nessuna rete, un rigore sbagliato da Bergessio e tanto nervosismo fra Catania e Torino con le due squadre a menarsele dal primo all’ultimo minuto grazie anche all’espulsione folle di Francesco Lodi al 13’ del primo tempo per un fallo di reazione su Meggiorini.

    Maran riesce a recuperare in extremis Bergessio formando così il classico tridente con il “Papu” Gomez e Barrientos. Ventura si presenta al “Massimino” spavaldo come sempre con in attacco Bianchi e Meggiorini supportati da Vives e Cerci.

    Partono bene i padroni molto aggressivi soprattutto con Barrientos e Almiron, subito pericolosi nei primi minuti. Al 13’ ecco la follia di un giocatore sempre tranquillo in campo e che non aveva mai dato segni di squilibrio mentale, Lodi reagisce in maniera scellerata su Meggiorini venendo giustamente espulso da Bergonzi. Il Catania nonostante l’inferiorità numerica è più pungente dei granata ed un fallo discutibile di Vives su Izco, produce un calcio di rigore per i padroni di casa che viene però mandato sulla traversa da Bergessio. Una prima frazione di gioco molto nervosa dopo l’espulsione di Lodi con il Torino che però non riesce a sfruttare la superiorità numerica e con il Catania che va vicino al vantaggio in due occasioni con Gomez e Bergessio con Gillet sempre decisivo.

    Francesco Lodi ©Dino Panato/Getty Images
    Francesco Lodi ©Dino Panato/Getty Images

    La ripresa si apre senza cambi ma con un Torino decisamente diverso e più convinto nella ricerca della vittoria. Il match cala d’intensità soprattutto per la stanchezza che inizia ad affiorare fra le fila dei padroni di casa in inferiorità numerica praticamente per tutta la partita, ma è ancora Gomez il più pericoloso con il “Papu” a fallire però un facile controllo che lo poteva portare a tu per tu con Gillet. Il finale diventa nervosismo alla stato puro con l’espulsione anche di Maran per proteste ma con il match che si conclude a reti bianche con il classico punto che non fa male a nessuno.

    Le Pagelle di Catania-Torino 0-0

    CATANIA (4-3-3): Andujar 6; Bellusci 6, Legrottaglie 6, Spolli 5,5, Marchese 6; Izco 6,5, Lodi 4, Almiron 6,5 (36′ st Salifu sv); Gomez 6,5, Bergessio 5 (22′ st Castro 5,5), Barrientos 5,5 (47′ st Capuano s.v.). In panchina: Frison, Terracciano, Potenza, Augustyn, Rolin, Paglialunga, Ricchiuti, Doukara, Keko. All: Maran.

    TORINO (4-3-3): Gillet 7,5; Darmian 5,5, Glik 5,5, Rodriguez 6, Masiello 5,5; Basha 5,5, Gazzi 5 (13’st Birsa 6), Vives 5; Cerci 6 (36′ st Verdi 6), Meggiorini 5,5 (29′ st Sansone s.v.), Bianchi 5,5. In panchina: Gomis, D’Ambrosio, Caceres, Di Cesare, Brighi, Siciu, Stevanovic, Sgrigna, Verdi, Diop. All: Ventura.

  • Torino-Milan 2-4, El Shaarawy non si ferma più

    Torino-Milan 2-4, El Shaarawy non si ferma più

    Vince ancora il Milan di Allegri, che contro il Torino conquista la terza vittoria consecutiva in campionato portandosi a 24 punti in classifica. I rossoneri sbaragliano la concorrenza vincendo per 4-2. Prosegue il momento magico per El Shaarawy. Suo lo “strano” assist per il gol del sorpasso realizzato da Nocerino, e sua la quarta rete del Diavolo, sempre con la complicità del portiere Gillet, protagonista in negativo per la formazione granata. Violenti le polemiche che hanno accompagnato Torino-Milan per tutto l’arco dei novanta minuti. Fra tutte quella relativa al terzo gol del Milan segnato da Pazzini, colpevole di aver commesso un fallo sul suo diretto avversario prima di sparare un destro violente sul quale nulla ha potuto stavolta l’estremo difensore granata.

    L’ERRORE – Dopo i primi venticinque minuti di noia assoluta, il Toro è abile a sfruttare il primo episodio della partita per portarsi momentaneamente in vantaggio. Clamoroso l’errore su un retropassaggio di Nocerino, che lancia involontariamente Santana che a tu per tu con Amelia non fallisce la più facile delle occasioni.

    SI FA MALE DE JONG– Pochi minuti più tardi De Jong ricade male dopo un contrasto di gioco a metà campo ed è costretto a lasciare il campo immediatamente. La prima prognosi parla di rottura del tendine d’Achille sottocutaneo. Per l’olandese quindi stagione praticamente già conclusa.

    Torino FC v AC Milan - Serie A
    Stephan El Shaarawy contro il Torino ha raggiunto quota 13 gol in campionato | ©Valerio Pennicino/Getty Images

    PAREGGIO – Nel finale del primo tempo però il Milan trova il gol dell’1-1 grazie ad una magia di Robinho, al suo secondo centro stagionale in campionato. E col gol del verdeoro i rossoneri danno il là all’ennesima rimonta di questa stagione.

    SORPASSO – Rimonta che si concretizza al 53° minuto con Nocerino, che segna il gol del 2-1. L’ex rosanero sfrutta la mezza papera di Gillet che di fatto consegna il pallone al centrocampista rossonero per la rete del sorpasso.

    L’EPISODIO – Trascorrono meno di dieci minuti ed è ancora il Milan a trovare la via del gol, stavolta con Pazzini. Ma sulla rete dell’attaccante ospite pesa la chiara spinta dello stesso Pazzini ai danni del difensore granata. L’arbitro comunque convalida il gol, spegnendo almeno provvisoriamente le proteste dei padroni di casa.

    ANCORA TU – Nel finale c’è spazio per l’ennesimo gol di El Shaarawy, al tredicesimo centro in campionato, ancora con la compartecipazione attiva del portiere Gillet. La rete del Faraone spegne definitivamente qualsiasi speranza agli uomini di Ventura, che rendono meno amara la sconfitta con il secondo gol del pomeriggio realizzato da Bianchi.

    CLASSIFICA – Per il Toro notte fonda. La sconfitta di oggi è la quarta nelle ultime cinque partite e adesso la classifica fa paura. La zona retrocessione è infatti lì, ad un solo punto di distanza. Dopo un ottimo avvio di stagione quindi per i granata è arrivato il momento di rimboccarsi nuovamente le maniche.

    Le pagelle di Torino-Milan 2-4
    Gillet 4: giornata da dimenticare per il portiere belga. Gli errori sul cross di El Shaarawy e sull’ultima rete dello stesso Faraone pesano come un macigno sul risultato finale.
    Cerci 4: indisponente per tutto il primo tempo, quando Ventura decide poi di toglierlo dal terreno di gioco per dar spazio a Birsa.
    De Sciglio 7: dopo El Shaarawy c’è lui come sorpresa assoluta di questo Milan. Nonostante giochi a sinistra per coprire l’assenza di Constant, il ragazzino della Primavera rossonera è uno dei migliori in campo.
    El Shaarawy 7: non brilla come in altre occasioni ma il Faraone riesce comunque ad entrare nell’azione del secondo e segnare il suo tredicesimo centro in campionato.

    Il tabellino di Torino-Milan 2-4
    Torino (4-2-4): Gillet 4, Darmian 5,5, Di Cesare 5, Ogbonna 6, Masiello 5, Basha 5, Gazzi 5, Cerci 4 (1′ st Birsa 6), Bianchi 6, Meggiorini 5 (20′ st Sansone 5,5), Santana 6,5 (28′ st Verdi sv).
    Milan (4-3-3): Amelia 6, Abate 6, Mexes 6,5, Yepes 6,5, De Sciglio 7, Nocerino 6, De Jong sv (22′ Ambrosini 6,5), Emanuelson 7, Robinho 6,5, Pazzini 6,5 (36′ st Bojan sv), El Shaarawy 7 (33′ st Flamini sv).

    Il video di Torino-Milan 2-4

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  • Torino-Parma, Ventura e Donadoni non si fidano

    Torino-Parma, Ventura e Donadoni non si fidano

    Appaiate in classifica a 9 punti, Torino e Parma non si fidano della classifica per potersi approcciare senza ansie a questo match, e non si fidano dei rispettivi avversari i due tecnici, Giampiero Ventura e Roberto Donadoni.

    Trend altalenante quello delle due compagini, con il Parma reduce dal trionfo casalingo con la Sampdoria di domenica scorsa, ottenuto dopo la sconfitta a Catania, e col Torino reduce da un pari sudatissimo sul campo del Palermo e da un tonfo casalingo per 0-1 col Cagliari. Statistiche alla mano, il Parma è nettamente in vantaggio negli scontri con i granata, in virtù di due pareggi e tre vittorie gialloblù negli ultimi cinque incontri.

    Ne ha viste troppe Ventura, una vita a lottare nelle zone calde della classifica, per fidarsi di questo Parma, e il suo messaggio in conferenza stampa è chiaro: “La squadra di Donadoni ha qualità e concede poco. Ogni partita ha la sua difficoltà e dobbiamo affrontarle una alla volta”; il tecnico granata ha poi ribadito il concetto di gruppo, valore chiave per un Toro che facendo leva su di esso, ad esempio, è uscito indenne dalla trasferta di domenica scorsa a Palermo, dove si era presentato con una difesa praticamente inedita. Il tecnico ha sottolineato come nello scorso match il Parma abbia variato modulo, ignorando però se il cambio proseguirà anche oggi: l’avversario a detta del tecnico è di qualità e concede poco ai rivali in campo, ed è pertanto da non sottovalutare, pur tenendo conto delle qualità granata, e basandosi dalle cose buone fatte vedere nelle precedenti gare.

    Confermatissimo tra i pali l’eroe di Palermo, Gillet, peserà ancora l’assenza di Ogbonna in difesa, assente anche domenica scorsa: in fase di recupero il difensore centrale, salterà comunque la sfida con i gialloblù, tornando presumibilmente a disposizione per la prossima sfida. In difesa quindi spazio a Rodriguez accanto a Glik, con D’Ambrosio e Masiello sulle corsie laterali. In mezzo al campo dovrebbe ricomporsi la coppia d’interdizione Brighi-Gazzi, supportati sulle fasce dai tornanti Cerci, in ripresa, e Stevanovic; di punta spazio ancora a Bianchi, non infallibile sotto porta a Palermo, probabilmente distratto dalla vicenda del rinnovo contrattuale, e ballottaggio Meggiorini-Sansone per il ruolo di partner d’attacco.

    Donadoni sulla panchina del Parma
    Donadoni sulla panchina del Parma © Marco Luzzani/Getty Images

    Sulla sponda Parma i gialloblù, sconvolti ancora dall’infortunio di Galloppa (la squadra giocherà anche per lo sfortunato centrocampista, che rimarrà fermo a lungo), sono chiamati all’ordine da Donadoni, che non escludendo un cambio di modulo, invita i suoi alla concentrazione, temendo uno scontro con i granata basato sul ritmo e sull’intensità, e col Parma non dovrà essere da meno. Il messaggio è quello di affrontare una pari classifica con le sue stesse armi, ragionando come fa l’avversario in termini di squadra prima che di singoli.

    L’undici titolare dovrebbe prevedere quindi Pavarini tra i pali (Mirante è squalificato), trio di difesa con i confermatissimi Zaccardo, Paletta e Lucarelli; centrocampo a cinque con Biabiany e Gobbi sulle corsie esterne, in mezzo spazio a Parolo, Valdes e Marchionni (quest’ultimo in ballottaggio con Acquah); in avanti si attendono conferme di prestazioni e goal da Amauri e Pabon (quest’ultimo comunque in ballottaggio con Belfodil). Fischietto affidato a Giacomelli.

    PROBABILI FORMAZIONI TORINO-PARMA

    TORINO (4-2-4): Gillet, D’Ambrosio, Glik, Rodriguez, Masiello; Brighi, Gazzi; Cerci, Bianchi, Meggiorini, Stevanovic.
    A disposizione: Gomis, Di Cesare, Agostini, Darmian, Caceres, Basha, Vives, Sgrigna, Sansone, Birsa.
    Allenatore:Ventura.

    PARMA (3-5-2): Pavarini, Zaccardo, Paletta, Lucarelli, Biabiany, Parolo, Valdes, Marchionni, Gobbi, Belfodil, Amauri.
    A disposizione: Bajza, Fideleff, Benalouaune, Sansone, Acquah, Rosi, Morrone, Musacci, Ninis, Palladino, Pabon.
    Allenatore: Donadoni

  • Torino-Cagliari, i sardi vincono di rigore

    Torino-Cagliari, i sardi vincono di rigore

    Non entrerà di diritto nelle partite da ricordare. Torino-Cagliari regala le maggiori emozioni sul finale di gara con il rigore concesso ai sardi per un fallo di mano di Glik su tiro di Astori e la doppia occasione rossoblu per chiudere la partita, prima con Ibarbo che colpisce il palo da ottima posizione e successivamente con Nenè che sfiora l’eurogol con un tiro a giro sul palo più lontano dove Gillet compie un vero e proprio miracolo. Quindi, esordio vincente per la coppia Pulga – Lopez che hanno riproposto il 4-3-1-2 che tante gioie ha regalato negli anni passati. Si è rivisto a sprazzi un bel gioco, fatto di passaggi corti e rapidi. I granata provano a sfondare tramite le corsie esterne, trovano però una difesa ospite ben organizzata.

    LA PARTITA – Contrariamente alle previsioni, la partita la fa il Cagliari, tenendo il pallino del gioco ma senza creare pericoli dalle parti di Gillet e concedendo qualche ripartenza ai granata che provano a sfruttare il poker offensivo di assoluto valore. Il primo tempo termina tra gli sbadigli del pubblico dell’Olimpico di Torino e dei telespettatori a casa. Nessun’azione degna di nota se non una girata di testa di Bianchi (ex di turno) che permette ad Agazzi di compiere una parata agevole in tuffo. La seconda frazione è più viva, con le due squadre che decidono di provare a prendersi l’intera posta in palio. I sardi inseriscono una punta (Thiago Ribeiro) per un centrocampista (Dessena), mossa sorprendente per i tifosi isolani, abituati a scelte contrarie quando in panchina sedeva Ficcadenti (anche sotto di un gol), mentre i granata decidono di dare più peso al reparto offensivo con l’ingresso di Meggiorini al posto del mediocre Sgrigna. Al 74′ la svolta della gara. Sugli sviluppi di un calcio d’angolo, Astori colpisce al volo la palla che viene intercettata dalla mano di Glik e l’arbitro Celi non ha dubbi a concedere il calcio di rigore. Dal dischetto si presenta Nenè e non sbaglia con un botta centrale. Qualche minuti dopo il Torino rischia di capitolare sotto gli attacchi di Ibarbo e ancora Nenè. Il primo colpisce il palo da ottima posizione su passaggio filtrante di Ribeiro, il brasiliano invece prova a superare Gilletcon un tiro a giro dalla distanza che permette al portiere belga di esaltarsi in tuffo, togliendo di fatto la palla dal sette. I granata reagiscono e vengono fermati da un leggero fuorigioco di Bianchi. Vincono i rossoblu per 0-1 trovando così nuovamente il sorriso e permettendo di esordire nel migliore dei modi il nuovo tecnico Pulga (coadiuvato da Lopez).

    Torino - Cagliari
    Esultanza sarda a fine partita © Valerio Pennicino

    LE PAGELLE TORINO-CAGLIARI

    Nenè 7.5: E’ chiamato a sostituire Pinilla. Fa il suo lavoro, spesso perde palla ma riesce a far salire costantemente la squadra. Freddo dal dischetto e per poco non termina la gara con una doppietta. Ritrovato.

    Astori 6.5: In netta crescita rispetto alle gare precedenti. Forma con Ariaudo una coppia difensiva di buon valore. Il nuovo corso gli ha dato nuovi stimoli.

    Avelar 6: Torna in campo dopo sei giornate passate in panchina. Bocciato da Ficcadenti dopo una giornata, si prende un piccola rivincita grazie alla fiducia di Pulga.

    Bianchi 6.5: Capitano, combattente e anche goleador se non fosse per il guardalinee che riesce a vedere un suo fuorigioco al limite. Il cuore granata è lui.

    Gillet 7: Per il tuffo spettacolare sul finale di tempo merita un bel voto in pagella. Sempre pronto nelle uscite, comanda bene tutta la difesa.

    Cerci 6.5: Insieme a Bianchi è quello che crea più disordine nella difesa rossoblu, dalla sua parte c’è Avelar che cerca di controllarlo come può. Può essere l’arma in più per il Torino.

    TABELLINO TORINO-CAGLIARI
    Torino (4-2-4): Gillet; Darmian, Glik, Ogbonna, D’Ambrosio; Brighi (76′ Sansone), Gazzi; Cerci, Sgrigna (51′ Meggiorini), Bianchi, Stevanovic (61′ Vives). Allenatore: Ventura.
    Cagliari (4-3-1-2): Agazzi; Pisano, Ariaudo, Astori, Avelar; Conti, Nainggolan (88′ Eriksson), Dessena (69′ Thiago Ribeiro); Ekdal; Nenè, Ibarbo 82′ Sau). Allenatore: Pulga.
    Marcatori: 74′ Nenè (rig) (C)

    Gol di Nenè su rigore
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  • Torino-Cagliari, rossoblu senza Pinilla

    Torino-Cagliari, rossoblu senza Pinilla

    Tutti i pensieri saranno rivolti al derby di Milano di stanotte, ma la settima giornata di serie A comprende altre sfide interessanti. Vedi Torino-Cagliari, match sulla carta a senso unico, con i granata nettamente favoriti con 8 punti conquistati (in realtà sarebbero 9 se non fosse per il punto di penalizzazione inflitto al club) in 6 gare, dall’altra parte i sardi che in settimana hanno dovuto fare i conti con il cambio in panchina dopo l’esonero di Ficcadenti e l’arrivo della strana coppia Pulga – Lopez, ancora alla ricerca della prima vittoria stagionale. Ma siccome il calcio ha dimostrato che spesso i pronostici non vengono rispettati, bisogna prestare particolarmente attenzione a questo incontro, considerato che il tecnico del Toro non ha mai vinto contro la sua ex squadra.

    QUI TORINO – Ventura, ex di turno, cerca importanti conferme dopo la vittoria esterna a Bergamo e punterà sull’ormai collaudato 4-2-4, Per la partita dell’Olimpico di Torino recupera Gillet che riprenderà il suo posto da titolare tra i pali. Il resto della formazione è presto fatta, con la solita difesa a quattro composta dalla coppia centrale Glik e Ogbonna e i terzini Darmian sulla destra e D’Ambrosio sulla corsia mancina. Brighi e Gazzi nel cuore del centrocampo dovranno dare quantità e qualità alla mediana granata. Il poker offensivo sarà composto da Bianchi(altro ex della partita) e Sgrigna in posizione centrale e Cerci – Stevanovic ad occupare le due fasce. Ancora tribuna per il terzino sinistro Agostini, arrivato a Torino proprio dal Cagliari che sta cercando di ritrovare la forma fisica, dopo aver passato l’estate ad allenarsi da solo.

    Atalanta BC v Torino FC - Serie A
    Ventura, cerca conferme contro il Cagliari © Marco Luzzani/Getty Images

    QUI CAGLIARI – I rossoblu dovranno fare a meno con tutta probabilità di Pinilla. Il bomber cileno soffre di un risentimento muscolare e non verrà rischiato. La sua assenza si aggiunge a quelle certe di Cossu, fermo anche lui per infortunio e Rossettini, che dovrà scontare il turno di squalifica. L’ex attaccante del Palermo verrebbe sostituito dal brasiliano Nenè, che avrà così la chance di dimostrare di meritare la conferma anche per l’anno prossimo, visto che dopo una prima stagione importante, si è ritrovato spesso in panchina o fermo ai box per qualche infortunio di troppo. Qualche novità rispetto all’era Ficcadenti ci dovrebbe essere anche dal punto di vista tattico. Si passerà infatti, dal 4-3-3 ad un più congeniale 4-3-1-2, modulo che ha permesso grandi imprese negli anni passati. In difesa torna titolare Astori dopo la panchina rimediata contro il Pescara (per scelta tecnica), al suo fianco confermato Ariaudo. Si rivede anche Avelar, acquisto estivo di Cellino che venne bocciato dopo una sola partita, che giostrerà sulla corsia mancina, dalla parte opposta torna al suo ruolo originale Pisano. A centrocampo Conti dovrà prendere in mano la squadra e ai suoi fianchi oltre al belga Nainggolan, si giocano una maglia da titolare Dessena e Ekdal, con lo svedese in leggero vantaggio. In attacco insieme a Nenè spazio a Sau, che avrà la possibilità di giocare più vicino alla porta. Alle loro spalle il brasiliano Thiago Ribeiro che sostituirà Cossu.

    PROBABILI FORMAZIONI TORINO-CAGLIARI
    Torino (4-2-4): Gillet; Darmian, Glik, Ogbonna, D’Ambrosio; Gazzi, Brighi; Cerci, Sgrigna, Bianchi, Stevanovic. Allenatore: Ventura
    Cagliari (4-3-1-2): Agazzi; Pisano, Ariaudo, Astori, Avelar; Ekdal, Conti, Nainggolan; Thiago Ribeiro; Sau, Nenè. Allenatore: Pulga

  • Sampdoria-Torino 1-1, Bianchi e Pozzi di rigore

    Sampdoria-Torino 1-1, Bianchi e Pozzi di rigore

    Finisce con un pareggio il primo anticipo stagionale dell’ora di pranzo fra Sampdoria e Torino che conquistano un punto a testa grazie ai rigori trasformati da Rolando Bianchi per i granata e Pozzi per i padroni di casa.

    Vengono confermate le indiscrezioni della vigilia con i padroni di casa che devono fare a meno del brasiliano Eder mentre Gianpiero Ventura si dimostra esuberante schierando dal primo minuto quattro giocatori offensivi davanti.

    Ed infatti il primo tempo vede il Torino a dettare completamente il ritmo della partita, ma la Sampdoria riesce a tenere bene ed esce nel quarto d’ora finale con due occasioni per Maxi Lopez e Gastaldello che vengono neutralizzate alla grande da Gillet. Il Toro sembra alle corde con la Sampdoria che chiude in crescendo con la punizione di Enzo Maresca che colpisce la traversa a Gillet battuto con Maxi Lopez che segna in fuorigioco sulla ribattuta.

    Sampdoria-Torino © Valerio Pennicino/Getty Images

    Il secondo tempo si apre all’insegna dell’equilibrio, il Toro non riesce a comandare il gioco come fatto nella prima mezz’ora e la Sampdoria non riesce a pungere in contropiede. Al 23’ arriva però il primo colpo di scena con Alessio cerci che viene atterrato da Soriano, Bianchi realizza il penalty con la Sampdoria che si butta in avanti inserendo nella mischia anche Eder. Il forcing della squadra di Ciro Ferrara viene premiato al 39’ con Glik che atterra in area Maxi Lopez con Gillet che salva con l’ennesimo miracolo di una partita perfetta su un missile di Eder a pochi secondi dal fischio finale.

    Punto comunque prezioso per ambedue le compagini che per quello che hanno fatto vedere in campo, potranno fare sicuramente molta strada in questo Campionato molto equilibrato e ricco di sorprese.

    Le pagelle di Sampdoria-Torino

    SAMPDORIA (4-3-3): Romero 5,5; Berardi 5,5, Gastaldello 6, Rossini 6, Costa 5,5; Munari 6 (dal 27′ s.t. Pozzi 6,5), Maresca 6,5, Obiang 5,5 (18′ s.t. Soriano 5,5); Kristicic 6, Maxi Lopez 6,5, Estigarribia 5,5 (dal 37′ s.t. Eder 6). (A disposizione: Berni, Renan, Castellini, Mustafi, Tissone, Poulsen, De Silvestri, Falcone, Icardi). Allenatore: Ferrara.
    TORINO: (4-2-4) Gillet 7; Darmian 6, Glik 5, Ogbonna 6, Masiello 5,5; Gazzi 6, Vives 6 (dal 37′ s.t. Brighi s.v.); Cerci 6,5, Bianchi 6,5 (dal 30′ s.t. Sgrigna 6), Meggiorini 5,5, Santana 5,5 (dal 37′ s.t. Stevanovic s.v.). (A disposizione: Gomis, D’Ambrosio, Rodriguez, Basha, Di Cesare, Sansone, Verdi). Allenatore: Ventura.

    VIDEO SAMPDORIA-TORINO 1-1

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  • Calcioscommesse, minacciavano giocatori. Arrestati ultrà del Bari

    Calcioscommesse, minacciavano giocatori. Arrestati ultrà del Bari

    Arrestati all’alba di oggi tre capi ultrà del Bari, ritenuti responsabili di aver fatto pressione sulla squadra pugliese nello scorso campionato di serie A, per indurla a perdere tre partite di campionato, rispettivamente contro Chievo, Cesena e Sampdoria, quando il Bari si trovava ormai all’ultimo posto in classifica ed era condannato alla retrocessione. Le manette sono scattate, dunque, per Roberto Sblendorio e Raffaele Lo Iacono, mentre il  terzo ultrà Alberto Savarese ha ottenuto gli arresti domiciliari: l’operazione è stata condotta dai carabinieri del Comando Provinciale, che hanno eseguito l’ordine d’arresto emanato dalla Procura di Bari che sta indagando su uno dei tre filoni di inchiesta relativa al calcioscommesse.

    Jean Francoise Gillet | © Marco Luzzani/Getty Images

    In particolare, il reato contestato ai tre capi ultrà è la violenza privata aggravata ai danni di alcuni calciatori del club biancorosso (avrebbero preso a schiaffi un calciatore, ndr) finalizzata ad assicurarsi una cospicua vincita puntando proprio sulle sconfitte del Bari nelle tre gare del campionato 2010-2011, ed i fatti in questione sono stati ricostruiti soprattutto grazie alle deposizioni rilasciate dall’ex portiere barese Jean Francoise Gillet (ora in forza al Bologna, ndr) e del difensore Marco Rossi (ora al Cesena, ndr) che, nel corso degli interrogatori, avrebbero comunque confermato che la squadra avrebbe respinto le minacce dei capi ultrà anche se, stando ai risultati ottenuti sul campo, il Bari perse quelle ultime tre gare disputate: in partocolare, Bari – Chievo del 20 Marzo terminò con il risultato di 1-2, Cesena – Bari del 17 Aprile terminò per 1-0, mentre Bari -Sampdoria del 23 Aprile 2011 terminò con il risultato di 0-1, decretando la matematica retrocessione dei pugliesi in serie B.

    Nello specifico, stando alle testuali dichiarazioni dell’ex capitano barese Gillet, le “richieste” dei tre capi ultrà sono state le seguenti: “Siete ultimi, avete fatto questo campionato di… non vi è mai successo niente, nessuno ha preso mazzate e cose varie, domani dovete perdere”, mentre il portiere rispose seccamente “No, non esiste”, negando qualsiasi tipo di “collaborazione” ed accondiscendenza alle loro minacce-richieste e, così, i tre ultrà lasciarono intendere che, da quel momento e fino al termine del campionato, “considerando che viveva a Bari, sarebbe potuta accadergli qualsiasi cosa”.

  • Milan Bologna Allegri si affida ad Ibra

    Milan Bologna Allegri si affida ad Ibra

    Partita fondamentale, per non perdere punti importanti e mettere pressione alla Juventus, quella che aspetta oggi il Milan. In questo 34° turno, cominciato sotto il ricordo di Piermario Morosini, i rossoneri saranno chiamati ad affrontare una partita molto delicata, contro un Bologna che in questo campionato s’è dimostrato grande con le grandi, levandosi grosse soddisfazioni come battere l’Inter a San Siro o pareggiare allo Juventus Stadium.

    Per superare l’ostacolo rossoblu, Allegri dovrà fare a meno dei soliti noti come Thiago Silva, Boateng e l’ammalato cronico Pato, anche se i primi due sono sulla via del recupero e dovrebbero essere disponibili per questo finale di campionato. Il tecnico toscano recupera Abate che scenderà regolarmente in campo occupando l’out di sinistra con Antonini ad occupare l’altro settore e la coppia Bonera-Nesta, a completare un reparto come detto orfano di un tassello importante come il centrale brasiliano. In mediana confermato il terzetto tutto corsa e muscoli composto da Muntari, Nocerino e Van Bommel nel ruolo di regista arretrato che avrà come vertice alto del rombo Seedorf, il numero 10 milanista agirà alle spalle della coppia composta dall’insostituibile Ibrahimovic e da uno a scelta tra Robinho e Cassano, con il brasiliano in vantaggio sul Pibe de Bari che però potrebbe rappresentare la carta a sorpresa dello schieramento rossonero. A tal proposito Allegri non ha ancora sciolto le riserve anche se alla fine probabilmente opterà per la coppia Ibra-Binho, visto anche la lungo degenza del talento barese che non ha ancora i 90′ nelle gambe e potrebbe risultare più decisivo a partita in corsa.

    Massimiliano Allegri | © GIUSEPPE CACACE/AFP/Getty Images

    Il Bologna arriverà a San Siro con lo spirito della squadra che da questa partita ha tutto da guadagnare, ormai ad un passo dalla salvezza matematica, la squadra felsinea avrà il vantaggio di potersi giocare la partita a visto aperto schierandosi anche con un modulo un po’ più spregiudicato.

    In casa rossoblu tutti o quasi a disposizione per Pioli, che dovrà solo fare a meno di una pedina importante come il portiere Gillet, che sarà sostituito da Agliardi. Per il resto solito 3-4-2-1 con il terzetto difensivo composto da Raggi, Portanova e Cherubin. In mediana sugli esterni agiranno Garics e Rubin, entrambe avranno il compito di tenere a bada le sfuriate dei terzini rossoneri, rinculando in fase di difesa e trasformando di fatto la linea a 3 in una 5 più coperta. In mezzo la coppia muscoli e polmoni Mudingayi-Perez, a far da diga e coprire le due mezze punte Diamanti e Ramirez che avranno il compito di rifornire il loro capitano Di Vaio, schierato come unica punta, e ovviamente di cercare il gol con qualche tiro dalla distanza data la loro notevole capacità balistica. Sarà sicuramente una partita importante per il trequartista toscano che spera di continuare a far bene per poter sperare in una chiamata per la spedizione europea, da parte del Ct Prandelli.

    PROBABILI FORMAZIONI MILAN BOLOGNA

    Milan (4-3-1-2): Abbiati; Abate, Nesta, Bonera, Antonini; Nocerino, Van Bommel, Muntari; Seedorf; Ibrahimovic, Robinho. A disp: Amelia, Yepes, Gattuso, Aquilani, Emanuelson, Maxi Lopez, Cassano. All.: Allegri.

    Bologna (3-4-2-1): Agliardi; Raggi, Portanova, Cherubin; Garics, Perez, Mudingayi, Rubin; Ramirez, Diamanti; Di Vaio. A disp.: Stojanovic, Antonsson, Morleo, Kone, Taider, Gimenez, Acquafresca. All.: S. Pioli

  • Juve-Bologna: Le pagelle. Vucinic ingenuo, Portanova imperioso

    Juve-Bologna: Le pagelle. Vucinic ingenuo, Portanova imperioso

    Buffon 6,5: SuperGigi nelle ultime uscite non è stato chiamato a grossi interventi e anche ieri sera se non fosse stato per De Ceglie e la sua ingenuità non avrebbe corso molti pericoli, ma sull’unica occasione ha risposto presente, a mio avviso incolpevole sul gol di Portanova. Chiellini-De Ceglie 5: Uno consente il tiro a pochi passi dalla porta a Casarini, sul quale Buffon mette una pezza, l’altro completa l’opera facendosi sovrastare in maniera beffarda da Portanova, ed è così che la frittata è fatta. L’insufficienza è solo per questo, prima e dopo il gol una partita da sei pieno per entrambe, ma purtroppo pesa quella macchia che ha voluto dire due punti in meno in cascina. Pirlo 7: E’ il faro di questa Juve, nel primo tempo soffre le marcature asfissianti di Ramirez e Mudingayi, ma trova lo stesso il lampo per mandare a rete Vucinic, nel secondo gode di più spazio e porta pericoli costanti sia con i lanci, chiedere a Krasic, sia con azioni personali domandare a Gillet. Eccezionale anche in fase di copertura. Krasic 6: Buono il suo reintegro graduale, Conte, contrariamente a quanto si pensi, lo vede e lo considera come una pedina importante per il suo gioco. Milos viene da un infortunio e non ha ancora quella spinta propulsiva nelle gambe che è la sua caratteristica migliore, sfiora il gol del raddoppio e sbaglia qualche tocco semplice, ma sta tornando e i tifosi non vedono l’ora di vederlo scorrazzare per il campo la sua bionda chioma. Vucinic 5: Fa e disfà. Ottima intesa con Pirlo sull’azione del gol, ma prende due cartellini gialli ingenuamente lasciando la sua squadra in dieci uomini per un tempo intero, forse sul primo l’arbitro è un po’ fiscale, ma sul secondo non può commettere un fallo del genere sulla trequarti avversaria, con Casarin lontano dalla porta. Da rivedere, ma alcuni scambi con Del Piero sembrano mostrare il Vucinic migliore, che a Siena, fatta eccezione per l’assist a Matri, non si era visto. Juventus (4-2-4): Buffon 6,5; Lichtsteiner 6,5, Barzagli 7, Chiellini 5, De Ceglie 5 (29′ st Vidal 6); Pirlo 7, Marchisio 6,5; Krasic 6 (15′ st Giaccherini 6), Vucinic 5, Del Piero 5,5 (1′ st Matri 6), Pepe 6. A disp.: Storari, Bonucci, Elia, Quagliarella.

    ©OLIVIER MORIN/AFP/Getty Images
      Gillet 7: Non si capisce come un giocatore della sua qualità sia stato relegato per anni nella serie B o a lottare sempre per la salvezza con la maglia del Bari, un portiere con le sue qualità avrebbe meritato sorti migliori e ieri ne ha dato dimostrazione salvando in più di un’occasione il risultato e mantenendolo sul punteggio di parità. Incolpevole sul gol del vantaggio bianconero non è colpa sua se Konè abbandona la palla e lascia lo spazio a Pirlo di pescare Vucinic tutto solo in area. Portanova 7: Ha dei clienti non facili, ma l’ex Siena non sfigura, anzi si dimostra giocatore di qualità e di tenacia, ha il grande merito di riportare in parità la sfida con un imperioso stacco di testa su un calcio d’angolo, sovrastando Chiellini che non è di certo un fuscello. Konè 5: Nervoso, poco lucido e molto molto ingenuo nell’occasione del gol juventino, non si può concedere tutto quello spazio ad uno come Pirlo e l’albanese naturalizzato greco, dovrebbe saperlo. Mudingayi 6,5: Si francobolla a Pirlo e non lo molla un attimo nel primo tempo, lasciandolo soltanto quando il regista bianconero arretra per prendere palla, ma in quel caso lo affida alle cure di Ramirez. Salva sulla linea un tiro a botta sicura di Barzagli e lotta su ogni pallone con grande ardore, a volte pure troppo. Acquafresca 4,5: L’unica domanda che mi sovviene è: Dov’è? Statico,immobile e mai pericoloso, i suoi compagni di certo non lo aiutano, ma si sa che in casa delle grandi il ruolo dell’attaccante è anche quello di sacrificarsi, lui non lo fa e non si capisce cmo Bisoli possa averlo preferito a capitan Di Vaio. Da troppe stagioni vive nell’ombra dopo l’ottimo exploit di Cagliari più nulla sicuramente un giocatore da recuperare. Bologna (4-4-1-1): Gillet 7; Casarini 6, Portanova 7, Antonsson 6, Morleo 6; Perez 6 (1′ st Khrin 6), Mudingayi 6,5, Konè 5, Ramirez 6,5; Diamanti 5,5 (1′ st Pulzetti 6); Acquafresca 4,5 (21′ st Di Vaio 5,5). A disp.: Agliardi, Garics, Paponi, Crespo.

  • Bologna scatenato, 4 colpi per dimenticare Viviano

    Bologna scatenato, 4 colpi per dimenticare Viviano

    In casa Bologna è ancora cocente la delusione per come si è conclusa la vicenda Viviano, perso alle buste per un marchiano errore nella compilazione. Ma piangersi addosso, seppur il danno è stato ingente, non fa che peggiorare la situazione, per questo in casa rossoblu dopo il cda di ieri si cerca di voltare pagina e pensare al futuro.

    Jean Francois Gillet | © Valerio Pennicino/Getty Images
    Il presidente Guaraldi ha rafforzato la sua posizione effettuando l’aumento di capitale e a chi gli domanda di un possibile favore da parte dei nerazzurri recuperando con una gentilezza all’errore nella presentazione delle buste risponde attraverso l’Ansa ”Viviano non l’abbiamo ceduto l’abbiamo perso alle buste. Ci e’ scappato. Non abbiamo assolutamente contattato l’Inter per riaverlo, era inutile. Per quanto riguarda gli altri giocatori, penso che cederemo solo Britos”. Il mercato però entusiasma e vive una settimana importante per i felsinei, sarà l’esperto Gillet a prender l’eredità del neo portiere nerazzurro tra i pali. Per la difesa arriveranno lo spilungone svedese Antonsson dal Copenaghen mentre dall’Udinese arriverà l’esterno Cuadrado e dal Chievo in comproprietà Cesare Rickler. E’ fatta anche per il centrocampiste del Livorno Pulzetti che nella trattativa avranno in cambio il giovane e promettente Regno classe ’92 e figlio dell’allenatore in seconda di Ballardini. Sul fronte partenze come confermato dallo stesso Guaraldi sembra oramai fatto il passaggio di Britos al Lione mentre dovrebbe restare ancora un anno il giovane Ramirez.