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  • Piermario Morosini, il cordoglio del mondo del calcio su Facebook e Twitter

    Piermario Morosini, il cordoglio del mondo del calcio su Facebook e Twitter

    Il pomeriggio di Sabato 14 Aprile 2012 rimarrà a lungo nella mente e nei cuori di molti: doveva essere una normale giornata di anticipi di campionato, di parole “leggere” su tematiche sportive, ed invece si è trasformato in una giornata di sgomento e tristezza, incredulità e commozione per la morte di un ragazzo di appena 25 anni, accasciatosi al suolo mentre giocava una partita di calcio, a Pescara. Un ragazzo già sfortunato nella vita, Piermario Morosini, che aveva perso i genitori quand’era ancora minorenne, ed il fratello disabile qualche tempo dopo, e che la vita ha voluto strappare ingiustamente, proprio mentre calcava il terreno verde, sotto gli occhi del pubblico incredulo, sotto gli occhi dei compagni di squadra e degli avversari. Inevitabile, per chi lo conosceva e per chi aveva condiviso con lui qualche momento importante, rivolgergli un pensiero, un ultimo saluto, un messaggio. Poche righe – diffuse dai social network – ma significative, perchè in questi casi, per chi vive questo mondo dall’interno, è immediato identificarsi.

    In primis il presidente del Livorno, Aldo Spinelli, che esprime il dolore e lo sgomento di tutta la società: “Siamo tutti a terra. Per noi è un momento durissimo, dal quale dovremo provare a uscire tutti insieme. Dobbiamo avere coraggio ma adesso siamo in stato confusionale. Purtroppo contro il destino non c’è niente da fare”. Di seguito, il Pescara, la squadra avversaria nella gara di ieri, che ha voluto esprimere solidarietà alla “consorella Livorno“, per “un altro angelo volato in cielo troppo presto. Riposa in pace Piermario”.

    Un pensiero commosso anche da parte del presidente della Reggina Lillo Foti, che aveva conosciuto “Moro” durante la sua militanza in maglia amaranto: “Ciao Moro, mi sarà impossibile dimenticarti. Ho avuto la fortuna di conoscerti ed averti avuto, seppure per un breve periodo, all’interno del nostro club. Porterò sempre con me il patrimonio di straordinari valori umani e morali che possedevi e riuscivi a trasmettere. In questo momento di incommensurabile dolore vorrei solo dirti che ti voglio un bene dell’anima. Con affetto e riconoscenza”.

    Molto toccante, poi, il post lasciato sulla sua pagina Facebook da parte di Claudio Marchisio: “Non so cosa dire, pensare ad un amico oltre che collega, morire così su un campo di calcio! Non sono sicuramente la persona che lo conosceva meglio ma posso dire che era un ragazzo straordinario! Quante sfide fatte con lui nel settore giovanile, io con la maglia bianconera e lui con quella dell’Atalanta…poi l’under 21 insieme!! Ci mancherai tantissimo Piermario. Cordoglio anche dall‘Atalanta, dove il bergamasco Morosini ha militato per ben dieci anni nel settore giovanile: “Il Presidente Antonio Percassi e tutta la famiglia Atalanta, attoniti e increduli, piangono la scomparsa di Piermario Morosini e si stringono affettuosamente ai suoi familiari. Ciao Piermario, resterai sempre nei nostri cuori” e da parte di Mino Favini, responsabile del settore giovanile dello stesso club bergamasco, che aveva visto crescere Piermario: “Pensavo che la vita l’avesse già provato fin troppo e invece è arrivata anche quest’ultima tragedia. Aveva perso la mamma che era un bambino e poi il papà, poi il fratello handicappato si è suicidato e gli era rimasta la sorella, anche lei con handicap. Era triste, ma dolcissimo e disponibile”.

    piermario morosini | © Maurizio Lagana/Getty Images

    Struggente anche il messaggio di Roberto Baronio su Twitter: “Adesso potrai riabbracciare tutta la tua famiglia, ciao Mario!” così come quello di Stefano Mauri, che aveva giocato insieme a Morosini ai tempi dell’Udinese: “Ti ricordo ad Udine, compagno leale, sempre sorridente, un abbraccio Moro. RIP“.

    Cordoglio anche da parte del capitano della Juventus, Alessandro Del Piero, sulla sua pagina Facebook: “ È morto in campo un ragazzo di 25 anni, Piermario Morosini. Torniamo a casa pensando a lui e al dolore di chi gli è vicino. Alessandro”; del capitano dell’Inter Javier Zanetti: ” Siamo veramente sconvolti per quello che è successo a Morosini. Siamo tutti colpiti nel profondo e ci dispiace tantissimo”; del milanista Kevin Prince Boateng: “Rest in peace Piermario”; dello Juventino Giorgio Chiellini “Davvero sconvolto e senza parole, non ci posso ancora credere”; il difensore Mimmo Criscito, che aveva condiviso con lui l’esordio in Under 17 “Ricordo la prima volta il under 17 quando dividevo la stanza con te, sei sempre stato un grande. Il destino è crudele, riposa in pace Mario”.

    Oltre che in Italia, anche a livello internazionale la tragedia di Piermario Morosini ha lasciato un segno profondo: messaggio di cordoglio dall’Inghilterra da parte di Rio Ferdinand, e soprattutto nella Liga spagnola, che ha voluto rendere omaggio al giovane Piermario, con diverse manifestazioni. Dal lutto al braccio del Barcellona, al Twit del Valencia, al minuto di silenzio al Santiago Bernabeu prima della gara fra Real Madrid e Sporting Gijon, annunciato anche su Twitter (le immagini nel video sottostante, ndr).

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  • Zanetti intramontabile a quota 570 presenze

    Zanetti intramontabile a quota 570 presenze

    Intramontabile. Questo forse  è l’aggettivo che meglio di qualunque altro riassume il capitano dell’Inter Javier Zanetti. Ieri il giocatore argentino ha eguagliato uno dei numerosi record battuti in questi ultimi anni, toccando quota 570 presenze in Serie A, agganciando al terzo posto nella classifica con i giocatori con più presenze una leggenda come Dino Zoff. Più staccati ma non di molto, davanti siedono Gianluca Pagliuca secondo con 595 presenze e primo assoluto Paolo Maldini con 648. Inoltre l’obiettivo del capitano nerazzurro da qui alla fine della stagione è quello di collezionare quota 800 presenze con la maglia della sua Inter, cifra facilmente raggiungibile giocandole tutte fino all’ultimo match in trasferta contro la Lazio.

    ZOFF- Lo stesso Dino Zoff si è detto felice di essere stato raggiunto da un giocatore esemplare ed eccezionale dentro e fuori dal campo, non risparmiandosi nelle lodi:

    “Zanetti è un atleta incredibile che ha costruito su un fisico super e sulla professionalità la sua carriera. Un esempio per i giovani. Giocando ovunque, e non in porta, credo che meriti più di altri questo traguardo, anzi gli auguro di andare oltre. Ho avuto la fortuna di incrociarlo in campo quando allenavo la Fiorentina e devo dire che è una persona squisita”.

    Javier Zanetti © Giuseppe Bellini/Getty Images

    Particolare è stata la giornata di ieri dove i capitani storici di due squadre come Juventus e Roma, hanno realizzato due reti importantissime, dove Totti è tornato al gol dopo un lungo digiuno, e Del Piero ha di fatto regalato i tre punti ai bianconeri con una magia su punizione. Lo stesso Javier Zanetti senza entrare nl tabellino dei marcatori, nel match di ieri contro il Siena è risultato essere il migliore in campo dei suoi, senza accusare minimamente il peso delle 39 primavere sulle spalle, solcando avanti e indietro sulla sua fascia di competenza e dribblando avversari come fossero birilli, guadagnandosi standing ovation e applausi da tutto San Siro.

    A questo punto si parla tanto di ringiovanire la rosa dell’Inter, di abbassare l’età media della rosa, ma uno come Zanetti fa storia a sé. Quando smetterà di giocare, la fascia di capitano andrà di diritto a Cambiasso (sempre che non smetta prima lui), ma il vuoto che El Tractor lascerà in mezzo al campo sarà difficilmente colmabile. L’età anagrafica non rispecchia le prestazioni sul campo, anzi, il capitano nerazzurro come il buon vino invecchiando migliora, facendosi rincorrere dai primavera, dimostrando come con il duro allenamento e la professionalità che manca in molti giovani (Balotelli in primis), si può ottenere l’elisir di lunga vita in campo. La domanda che la dirigenza interista dovrà iniziarsi a fare tra un paio d’anni è come sostituire un giocatore così insostituibile ed unico?

  • Inter – Siena 2-1, doppio Milito la Champions a -6

    Inter – Siena 2-1, doppio Milito la Champions a -6

    Buona la terza per l’Inter di Stramaccioni che batte di misura per 2-1 il Siena e accorcia notevolmente sulle avversarie per la corsa, ad un ancora aperta lotta, al terzo posto in classifica. Il bel gioco ancora non si vede, e la mano del tecnico è evidente solo nella carica motivazionale delle rimonte attuate, come già visto contro il Cagliari e contro il Genoa. Neanche il tanto atteso inserimento dei giovani è arrivato, con l’età media della rosa che si addirittura innalzata, a sottolineare come anche il nuovo tecnico punti forte sui senatori, più che sulle nuove leve. Ma i risultati parlano chiaro, 7 punti in tre turni non sono affatto un cattivo rullino di marcia per tornare nelle zone alte e chiudere al meglio il finale di stagione. In attesa di vedere l’Inter affrontare l’Udinese nel prossimo turno i tifosi e il presidente Moratti possono gioire per questa ritrovata vittoria.

    AVVIO DIFFICILE – La partita si mette subito in salita per l’Inter: nonostante i nerazzurri partono con un buon ritmo di gioco al 6’ è il Siena a passare in vantaggio su un brutto errore di Samuel , con D’Agostino che recupera palla e serve l’assist a Destro che calcia a botta sicura trovando un miracolo di Julio Cesar. Sulla respinta del portiere carioca una doppia conclusione, prima di Brienza con un’altra respinta di Julio Cesar e a seguire il tiro da fuori area di D’Agostino che beffa tutti trovando la rete del vantaggio. Il Siena al 35’ non sfrutta il possibile match ball del 2-0 con Brienza che tarda a servire Destro, solo grazie a un intervento miracoloso di Samuel. Il difensore argentino poco dopo lascerà il campo per problemi fisici, con Nagatomo a prendere il suo posto. Al 41’ l’Inter rialza la testa e sugli sviluppi di un corner Pesoli involontariamente serve l’assist a Milito che da due passi non sbaglia battendo Pegolo di testa e trovando la rete del pari.

    Diego Milito © Claudio Villa Getty Images Sport

    CI PENSA MILITO – Nella ripresa sono nuovamente i nerazzurri ad essere pericolosi, con una conclusione di Alvarez respinta da Pegolo e sulla quale arriva Milito in scivolata mancando la porta e il gol del vantaggio da due passi. Al 34’ bellissimo spunto di Nagatomo che ingaggia un duello in area con Mannini riuscendo a procurarsi un rigore per una spinta evidente dell’esterno bianconero. Milito si assume la responsabilità di calciare il rigore e realizzarlo con una freddezza estrema, portando i suoi in vantaggio per 2-1. I nerazzurri controllano il vantaggio e ottengono la seconda vittoria dell’era Stramaccioni accorciando la distanza con le dirette concorrenti per il terzo posto ancora possibile.

    Pagelle Inter

    J. Zanetti 7,5 Nel giorno del suo record di presenze in Serie A (570) aggancia Zoff nella speciale classifica dei calciatori con più partite, riesce a giocare una partita come avesse nemmeno venti primavere alle spalle, solcando la sua fascia per novanta minuti senza sosta e deliziando il pubblico di San Siro con dribbling e sgroppate da campione. Insostituibile.

    Milito 7 Si divora prima un gol davanti a Pegolo, poi coglie da rapace d’area l’occasione che gli serve involontariamente Pesoli agguantandosi di testa sul pallone per realizzare il gol del pari. Non contento batte e realizza i rigore del 2-1, salendo a quota 20 gol stagionali, e a 16 solo nell’anno solare. Avesse iniziato prima…

    Samuel 5,5 Serataccia, e si vede da subito con l’errore con cui regala di fatto il vantaggio ai toscani, perdendo palla da ultimo uomo sul pressing di Destro. Si farà ammonire poco dopo, ed essendo in diffida salterà il match contro l’Udinese. Salva su Brienza prima di chiedere il cambio per guai muscolari

    Pagelle Siena

    D’Agostino  6,5 rientra dopo una lunga assenza dai campi da gioco e alla prima occasione utile schierato in un ruolo più avanzato punisce l’Inter dopo i tentativi di Destro e Brienza. Partita di buona qualità. Risolutivo

    Destro 6,5 Buone giocate e buoni spunti. Meno lucido del solito sottoporta, ma se l’Inter è realmente interessata a riportarlo alla casa base, non fa di certo un cattivo pensiero. Anzi.

    Pesoli 4,5 pesa in maniera determinante sull’andamento della partita l’assist involontario verso Milito, considerando come un disimpegno più semplice e risolutivo in quel frangente era sicuramente possibile.

    Video gol e highlights Inter Siena

     

  • Inter – Atalanta 0-0, le pagelle. Milito spreca un altro rigore

    Inter – Atalanta 0-0, le pagelle. Milito spreca un altro rigore

    Inter praticamente nulla in campo oggi conto l’Atalanta di Colantuono. Partita senza emozioni e senza reti, dove i nerazzurri riescono nuovamente a sprecare un’occasione ghiottissima per rosicchiare punti alla Lazio per la rincorsa al terzo posto in classifica. È proprio il bomber della squadra, il Principe Diego Milito a sprecare il match ball nel primo tempo, sbagliando dopo l’errore di Chievo, il secondo rigore consecutivo. La partita, oltre al rigore fallito da Milito e al mancato penalty non concesso da Gava su un evidente fallo di Lucio ai danni di Gabbiadini, non regala ulteriori emozioni, con lo stesso presidente Moratti che lascia il suo posto in tribuna d’onore già nel finire di primo tempo. Un segnale che potrebbe tradursi, nella fine della pazienza e della fiducia nei confronti di Ranieri?

    Pagelle Inter

    Lucio 4,5 Reo di aver di fatto regalato il gol in Champions League a Brandao contro l’OM, avrebbe l’occasione buona per riscattare quanto di brutto fatto vedere in coppa e invece dopo un buon inizio, nel finale stende in area Gabbiadini da dietro. Gava non vede, e viene graziato su un episodio che probabilmente sarebbe risultato determinante nell’andamento del match.

    Diego Milito © OLIVIER MORIN/AFP/Getty Images

    Maicon 5,5 Irriconoscibile. Il Colosso, come lo chiamavano i suoi tifosi è solo un ricordo del terzino destro più forte del mondo. Al limite gli si potrebbe concedere l’appellativo di terzino destro più forte di Appiano Gentile. Svogliato, poca corsa, e una quantità infinita di cross sbagliati, questa la fotografia del suo match.

    Poli 6 Non delude le aspettative, svolgendo in maniera discreta il suo compito. Coprendo, ripartendo, e servendo buoni palloni ai compagni di reparto. Ci prova da lontano ma trova una pronta risposta di Consigli.

    Zanetti 6,5 Evergreen. Gli anni passano per tutti, meno che per lui. Assoluto migliore in campo, con 39 primavere alle spalle. Da segnalare una progressione palla al piede dalla difesa con cui salta mezza squadra avversaria fino ad arrivare nei pressi dell’area atalantina.

    Milito 4,5 Involuzione totale di un giocatore che sembrava recuperato sotto ogni punto di vista. Tralasciando il secondo rigore fallito consecutivamente, gioca un match all’insegna degli errori, sbagliando tutto o quasi. Forse, accusa le fatiche del match di Champions, e vista l’età non può caricarsi da solo il peso dell’attacco nerazzurro come faceva in passato.

    Pagelle Atalanta

    Consigli 7 Il migliore dei suoi, con un paio di ottimi interventi a sventare il vantaggio nerazzurro.  Poi nega la gioia del gol a Milito dagli undici metri, con l’intuizione dell’angolo e la realizzazione di una parata che vale quanto un gol (+ 3 per chi gioca al Fantacalcio)

    Bellini 5,5 Ingenuo nell’abbraccio su Pazzini che di fatto si regala il rigore ai nerazzurri. Trattenuta fin troppo evidente in un momento cruciale della partita.

    Schelotto 6,5 Buona prova dell’argentino, nella fase di ripartenza, con le sue accelerazioni mette in seria difficoltà il reparto difensivo nerazzurro.

    Moralez 6 Stesso discorso per il Frasquito, che insieme a Schelotto, sfruttando gli spazi lasciati liberi da un’Inter gettata in avanti, crea scompiglio e pericoli sulle corsie laterali con i suoi spunti individuali.

    Gabbiadini 6,5 Entra per sostituire l’infortunato Marilungo, e ha subito un’ottima occasione per portare i suoi in vantaggio, con un gran colpo di testa neutralizzato da una bella parata di Julio Cesar. Si libera di Lucio e poi si fa stendere in area, senza trovare l’occhio dell’arbitro Gava che non gli concede il rigore e fa semplicemente segno di continuare.

    Video Inter Atalanta

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  • Ranieri in lacrime Chievo Inter 0-2

    Ranieri in lacrime Chievo Inter 0-2

    La vittoria dell’orgoglio, la reazione di un gruppo vero ad un momento difficile. L’Inter torna alla vittoria dopo 47 giorni superando il Chievo al Bentegodi ritrovando entusiasmo e convinzioni in vista dell’importantissimo match di Champions League in programma martedì a San Siro contro il Marsiglia in cui servirà una prestazione super per ribaltare il risultato e continuare a dar un senso ad una stagione al momento decisamente compromessa. Ranieri in lacrime nel finale sconfessa in qualche modo il suo credo tattico dando finalmente riposo a Cambiasso dopo la contestazione ma affidando sopratutto a Sneijder le chiavi del gioco nerazzurro. L’olandese risponde con una ottima prestazione impreziosita dai suoi soliti assist illuminanti e una traversa.

    Ranieri in lacrime Chievo Inter | ©Dino Panato/Getty Images
    Chievo Inter 0-2, la partita I nerazzurri ritrovano vittoria e gioco nel giorno del 104° compleanno confermando di aver ancora orgoglio e voglia di riacciuffare una stagione nata male e quasi compromesse. Al Bentegodi l’Inter gioca da Inter comandando per tutto l’arco del match la gestione della palle e lasciando al pur ostico Chievo solo qualche ripartenza. Sneijder guida il gioco nerazzurro ma è l’intera squadra a voler dare dimostrazione di impegno e determinazione ai tifosi e alla società tutta. Tante le occasioni create nel primo tempo la più ghiotta dagli undici metri con Milito, il principe però non angola troppo e Sorrentino tiene partita i suoi. Il rigore sbagliato poteva esser un altro segnale di una annata decisamente no ma l’Inter questa volta non si disunisce e nel finale di partita trova un incoraggiante doppietta con Samuel e Milito. Ottima la prestazione di capitan Zanetti che risponde alle contestazione dimostrando tutto il suo valore.

    Chievo Inter 0-2 le pagelle
    Sneijder: 7
    L’olandese dopo tanti infortuni e prestazioni incolori dimostra di star ritrovando la condizione e sopratutto la determinazione dei giorni migliori.
    Sorrentino: 7 ci prova in tutti i modi a tener in partita il Chievo, respinge un calcio di rigore.
    Zanetti: 6,5 Il capitano non si discute. Risponde alle critiche con la solita determinazione.
    Pellissier: 5Il capitano inizia a perder colpi. Poco lucido e quasi mai pericoloso.
    Forlan: 5,5 Gira spesso a vuoto
    Andreolli: 5 Crolla nel finale dimenticandosi prima Samuel e poi Milito

    Video Chievo Inter highlights
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  • Filippo e il suo striscione conquistano la Pinetina

    Filippo e il suo striscione conquistano la Pinetina

    Le parole dei bambini spesso sono parole di verità, nella loro assoluta spontaneità. E’ questo il caso del piccolo Filippo, il biondo tifoso nerazzurro autore del simpatico e spontaneo striscione indirizzato ai suoi idoli dell’Inter, in cui chiedeva, con garbo e gentilezza: “Potete vincere così a scuola non mi prendono più in giro?”

    Una richiesta lecita da parte di un bambino di otto anni che, nella sua “fortunata” vita da tifoso non aveva mai avuto modo di vedere la sua squadra in difficoltà, ma, al contrario, sempre vincente, prima con Mancini e poi con Josè Mourinho in panchina. Ora, invece, dopo i due clamorosi K.O. della gestione Ranieri, contro Novara e Bologna, la situazione si è totalmente capovolta, rendendo la gara di Champions League contro il Marsiglia di Didier Deshamps, un viatico tanto delicato quanto decisivo per le sorti della panchina di mister Ranieri, più che mai traballante dopo la debacle per 0 a 3 di venerdì scorso.

    Javier Zanetti, alla pinetina ha accolto il piccolo Filippo | ©GIUSEPPE CACACE/Getty Images
    Il suo destino sembra, ormai, praticamente segnato, anche se gli errori del tecnico romano sono comunque da ripartire con le scelte sbagliate della dirigenza interista, che non è stata in grado di ricostruire una squadra equilibrata, con alcune decisioni poco accorte in fase mercato come, ad esempio, l’addio di Thiago Motta nella sessione di mercato di Gennaio, che fa da contraltare ad arrivi non propriamente all’altezza e a decisioni tutt’altro che “oculate” come l’arrivo di Diego Forlàn che non può essere schierato nelle gare di Champions League.

    Ecco, dunque, che il piccolo Filippo, con la sua tenera età, probabilmente non potrà comprendere ancora le ragioni profonde delle tante difficoltà della sua squadra, che rendono quei giocatori – fino a due anni fa campioni del Mondo, d’Europa e d’Italia – degli uomini vulnerabili, sul campo e nella testa, poco sereni e poco tranquilli.

    Si invoca il ricambio generazionale, ma è difficile salutare a cuor leggero un totem come il capitano Javier Zanetti, uno dei pochi che “ci mette la faccia” anche in un momento tanto delicato: ecco, dunque, che il capitano ha accolto alla pinetina il piccolo Filippo, regalandogli la sua maglia autografata e provando a spiegargli, con parole semplici e dolci, che l’intento dello spogliatoio nerazzurro è quello di provare a “invertire la rotta”, partendo già dagli ottavi di Champions League, ma non sarà semplice, questo è chiaro.

    Il piccolo Filippo, dunque, ha ottenuto già un piccolo successo: qualche ora insieme ai suoi idoli, che ha consolidato ancor di più il suo candido amore verso l’Inter, al punto da voler sottolineare ai microfoni delle Tv che lo hanno seguito in questa giornata dal sapore speciale per lui che “piuttosto cambio scuola, ma non cambio squadra”…

    Intanto, nel derby continuo di Milano, soprattutto in un momento in cui i cugini rossoneri sono primi in classifica, hanno battuto l’Arsenal per 4 a 0 nell’andata degli ottavi di  Champions League, e si accingono a disputare la sfida-scudetto sabato prossimo a San Siro contro la Juventus, la risposta dei tifosi rossoneri al piccolo Filippo non si è fatta attendere, con uno striscione che, all’indirizzo dei nerazzurri, recitava: “potete continuare a perdere così continuiamo a prendere in giro Filippo a scuola?” 

  • Il pagellone di serie A. Inter da rivedere Juve dai due volti

    Il pagellone di serie A. Inter da rivedere Juve dai due volti

    Il pagellone 2011 di serie A, dopo aver analizzato la stagione di Atalanta, Bologna, Cagliari, Catania e Cesena continuiamo il nostro cammino verso il nuovo anno con la seconda parte della nostra analisi. Tra le squadre sotto esame, sempre positiva la stagione del Chievo, in netta risalita quella della Juventus. Negative Fiorentina e sopratutto l’Inter.

    Chievo 6,5: Che sia ormai una realtà affermata della massima serie del nostro campionato è cosa certa, lo scorso anno la squadra degli asinelli si è mantenuta su livelli standard ottenendo una salvezza tranquilla con due giornate d’anticipo e impreziosita da risultati di prestigio come le vittorie su Inter e Napoli. Quest’anno dopo il cambio in panchina con il ritorno di Mimmo Di Carlo gli asinelli gialloblu stanno mantenendo fede alla loro fama di squadra arcigna e difficile da battere soprattutto in casa. La punta di diamante è sicuramente Sergio Pellissier, bomber di razza e bandiera della squadra veronese con il suo record di reti e presenze nella massima serie.

    Fiorentina 4,5: male molto la squadra viola che dopo l’addio del suo condottiero Prandelli ha perso la propria identità. Lo scorso anno sotto la guida di Mihajlovic, anche a causa della lunga assenza per cause diverse di giocatori talentuosi come Jovetic e Mutu, i risultati sono stati di gran lunga sotto le aspettative, la Fiore ha infatti chiuso il campionato ad un modesto nono posto che l’ha tenuta per la prima volta dopo l’era Prandelli, calciopoli a parte, fuori dalle competizioni europee. Quest’anno le cose dovevano essere migliori e invece dopo un inizio stentato ed una campagna acquisti molto al di sotto delle aspettative, con la perdita di giocatori importanti come il rumeno, a farne le spese è stato proprio il tecnico ex-catania, sostituito in corsa da Delio Rossi che a tutt’oggi sta faticando a trovare la quadratura del cerchio. Unica nota positiva il reintegro a tempo pieno del giovane talento montenegrino Jovetic che con qualche prestazione di alto livello sta regalando scampoli di felicità al deluso popolo viola.

    Claudio Marchisio| © Valerio Pennicino/Getty Images

    Genoa 5,5: doveva essere l’anno del rilancio dopo il mezzo fallimento di quello precedente che ha portato i grifoni ad ottenere risultati nettamente al di sotto delle aspettative d’inizio stagione, anche grazie ad un mercato molto ricco di colpi di livello. E invece anche quest’anno la compagine rossoblu non ha dato prova di grande valore, la poca compattezza e il poco gioco hanno portato il vulcanico presidente Preziosi ad un cambio in panchina proprio alla vigilia di Natale. Il tecnico Malesani è, infatti, stato rimosso dal proprio incarico e la squadra affidata all’ex Parma Pasquale Marino, una scelta difficile quella del patron che fino all’ultimo ha meditato sulla necessità o meno di dare nuova linfa ad una squadra apparsa abulica e poco determinata. L’unica nota positiva è stata l’esplosione del talento Merkel, tedesco scuola Milan e la conferma su ottimi livelli del bomber Rodrigo Palacio, trascinatore nella prima parte del campionato in corso dei grifoni genoani.

    Inter 6: solo la sufficienza per la squadra post triplete che ha deluso molto i suoi tifosi, solo la vittoria della coppa Italia, con alla guida il tecnico Leonardo, fuggito in estate a Parigi alla corte del Psg, ha dato lustro ad una stagione post triplete molto traumatica. Proprio questa instabilità ha portato l’armata milanese a perdere tutte quelle sicurezze che l’avevano portata sul tetto del mondo e i problemi si sono verificati anche in questo traumatico inizio di stagione, fino a poco più di un mese e mezzo fa l’Inter si trovava in posizioni molto poco nobili per il proprio rango, dopo il cambio in panchina, con Ranieri subentrato a Gasperini, le cose sembrano essere migliorate, ma se i meneghini vorranno tornare ai vecchi fasti post-calciopoli dovranno offrire qualcosa di più di quello visto fin’ora. Tra le note liete della nuova Inter, c’è soltanto, il che è tutto dire, la freschezza atletica dell’eterno capitan Zanetti, unico ed ultimo baluardo di una squadra che al momento sembra alla ricerca di una sua precisa identità

    Juventus 6,5: mezzo punto in più per la squadra del neo condottiero Antonio Conte, solo perchè i bianconeri sono stati bravi a risollevarsi in così breve tempo dopo due annate drammatiche chiuse entrambe al settimo posto e racimolando figure che cozzavano con il blasone della squadra torinese. Se si guarda al primo semestre del 2011 infatti, il voto non potrebbe essere superiore al 4, con pochissime note positive e con tanta amarezza, mentre quest’anno i giocatori di Madama, guidati da un uomo di carattere e dalla forte juventinità, sono riusciti in breve tempo a conquistare la vetta della classifica mostrando gradevoli sprazzi di gioco. I punti forti di questa Juve, sono due, il primo: è il ritorno a livelli di eccellenza del portiere numero uno al mondo Gigi Buffon, mentre il secondo è la rinascita o meglio la consacrazione di un grosso talento come Marchisio, acclamato ormai come erede del grande Marco Tardelli.

  • Serie A, squalificati 15 Giornata. Roma decimata contro la Juve

    Serie A, squalificati 15 Giornata. Roma decimata contro la Juve

    Problemi di formazione per la Roma in vista del big match della 15esima giornata contro la Juve. Luis Enrique infatti non potrà contare sull’apporto di tre pedine fondamentali come Juan, Gago e Bojan squalificati tutti per un turno dal giudice sportivo Gianpaolo Tosel in seguito alle espulsioni che hanno rimediato domenica a Firenze lasciando la squadra giallorossa in 8 contro 11 contro i viola.

    Bojan | © Marco Luzzani/Getty Images

    Il tecnico spagnolo, al quale è stata rinnovata la fiducia, a tempo, dopo le due sconfitte consecutive e le deludenti prestazioni della sua squadra, ritroverà però Osvaldo dopo il turno “punitivo” per il pugno sferrato al compagno di squadra Lamela e con ogni probabilità si affiderà alla classe di capitan Francesco Totti, il grande escluso della partita di Firenze. Niente prova tv invece per Gabriel Heinze per la gomitata a Gamberini giudicata involontaria e che poteva aggravare ulteriormente la posizione della Roma. Con la Juve il difensore ex Manchester United, Real Madrid e Marsiglia ci sarà.

    Oltre ai tre giallorossi, sono altri 9 i calciatori appiedati per una giornata, in relazione al 15esimo turno di Serie A, dal giudice sportivo: si tratta del portiere del Cesena Francesco Antonioli, espulso in occasione di Juventus – Cesena, il difensore e il centrocampista dell’Udinese Damiano Ferronetti e Giampiero Pinzi, il primo espulso per doppio giallo dopo aver commesso il fallo da rigore su Milito e le seguenti proteste, il secondo, in diffida, per l’ammonizione rimediata nella stessa partita con l’Inter, il difensore del Genoa Kakhaber Kaladze, espulso nella gara contro il Milan, il difensore dell’Atalanta Stefano Lucchini, i centrocampisti di Palermo, Bologna e Lecce Giulio Migliaccio, Nico Pulzetti e Rodney Strasser e il capitano dell’Inter Javier Zanetti, alla sua prima espulsione in assoluto in campionato dopo 551 presenze in Serie A (la sola ed unica espulsione dell’argentino prima di sabato era stata rimediata in Coppa Italia). Infine un turno all’ex tecnico del Lecce Eusebio Di Francesco, espulso in occasione di Napoli – Lecce, e fresco di esonero.

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  • “757 Record di Fedeltà” Zanetti “Inter tornerà in alto, con o senza Tevez”

    “757 Record di Fedeltà” Zanetti “Inter tornerà in alto, con o senza Tevez”

    “757 Record di Fedeltà”, è l’ultimo libro presentato al nuovo negozio Solo Inter di Milano dall’eterno capitano nerazzurro Javier Zanetti. ‘El Tractor’ argentino continua a impressionare tutti alla veneranda età di 38 anni, solcando i campi da gioco come un ragazzino della primavera tirando fuori ogni volta prestazioni  sontuose. Giocatore unico e inossidabile  ha dimostrato anche in questo scampolo di stagione di non sentire la stanchezza e l’età che avanza, inanellando 17 presenze su 17 partite tutte da titolare.

    Javier Zanetti presenta "757 redord di fedeltà" | ©GIUSEPPE CACACE/Getty Images

    Ricordati che Stanley Matthews ha giocato la sua ultima partita nella English League a 49 anni. In bocca al lupo” queste le parole di Roy Hodgson (ex tecnico di Zanetti) in uno dei contributi raccolti nel libro del capitano. Altri undici anni di carriera per eguagliare un mito del calcio come Matthews, primo calciatore a vincere il Pallone d’oro nell’edizione del 1956, sembrano davvero difficili, ma a sentire Cambiasso forse non è un traguardo impossibile: “Io ho sette anni in meno di lui, ma smetterò sicuramente prima”.

    Raggiunto dai microfoni dei giornalisti sportivi il capitano nerazzurro ha risposto alle domande sui temi attuali, dal tavolo della pace, passando per la situazione di classifica con la Juve primatista, fino al prossimo mercato di gennaio.

    TAVOLO DELLA PACE-  Zanetti argentino non ha dubbi sulle finalità positive del prossimo tavolo della pace in programma il 14 dicembre, evitando di alimentare ulteriori polemiche, spiega come Moratti abbia solo voglia di vedere chiuso questo capitolo nero della storia del calcio: “Credo che ci sia la volontà di fare pace. Il nostro presidente è una persona perbene, se andrà a questo tavolo vuol dire che ci sono i presupposti”.

    JUVENTUS E SCUDETTO-  Sul campionato attuale Zanetti ammette la superiorità della rosa bianconera: “La Juve merita di essere prima in classifica, sta facendo molto bene, ha dimostrato di essere la più continua”. Aggiungendo in seguito come l’Inter nelle prossime sfide non potrà più sbagliare se vorrà tornare nella parte alta della classifica: “Noi dobbiamo cercare di recuperare terreno, poi vedremo dove arriverà questa Inter. Spero che ritorneremo protagonisti il prima possibile, come lo siamo stati negli ultimi anni”. Sul fatto che i nerazzurri risultino esclusi dalla lotta per lo  scudetto, il capitano non si dice infastidito, chiarendo come adesso sia giunto il momento di rimboccarsi le maniche:  “Lasciamo parlare la critica, concentriamoci partita dopo partita, poi faremo i conti. Mancano tanti incontri, tutto può succedere, sappiamo che è difficile ma ci dobbiamo provare“. Lanciando un occhio alla prossima sfida di sabato sera, che vedrà i nerazzurri affrontare la velocissima e in gran forma Udinese di Guidolin: “Servirà una grande partita, sono in forma, giocano da anni insieme, hanno un allenatore molto intelligente. Ci metteranno in difficoltà”.

    MERCATO: TEVEZ E LINEA VERDE-  Sul prossimo mercato di riparazione a meno di un mese dalla riapertura dalle trattative, capiatn Zanetti si dice fiducioso, guardando al passato recentissimo e alla nuova generazione di baby talenti che l’Inter sta valorizzando: “La società ha fatto sempre sforzi importati, e continuerà a farli, per rendere questa squadra sempre più competitiva. Credo che i successi che abbiamo avuto lo dimostrino. Dobbiamo recuperare quelli che stanno fuori, nel frattempo i giovani stanno dimostrando il loro valore Castaignos? Credo sia molto promettente, ci darà una mano da qui in avanti. Poi vedremo cosa riusciremo a fare”. Capitolo a parte, merita il discorso Tevez, con la concretissima possibilità che l’Apache dopo essere stato a lungo corteggiato dai colori nerazzurri possa finire nella parte opposta di Milano: “Se il Milan prende Tevez arriva un grande campione, noi però guardiamo in casa nostra e cercheremo di risolvere i nostri problemi nel migliore dei modi. Se l’ho sentito? Non parlo con Tevez dalla Coppa America, sarà una sua scelta”.

    Dichiarazioni tratte da: Eurosport.com, Italpress.

  • L’Inter su Eden Hazard parola di Javier Zanetti

    L’Inter su Eden Hazard parola di Javier Zanetti

    La partita di martedi sera vinta dall’Inter sul campo del Lille è servita ai dirigenti nerazzurri per osservare da vicino il talentino belga Eden Hazard, rivelazione della scorsa Ligue 1 e considerato l’erede di Zinedine Zidane.

    Eden Hazard | ©JEFF PACHOUD/AFP/Getty Images
    Il trequartista ventiduenne è accostato ai nerazzurri oramai da tanto tempo ma ovviamente sul giocatore c’è l’interesse dei maggiori club europei tanto che il Lilla sta preparando il terreno all’asta che con ogni probabilità partirà al fine di questa stagione. Dal Real Madrid al solito City fino al Chelsea tutti sono pronti a partecipare all’asta ma l’Inter c’è e la conferma è di quelle ufficiali. E’ infatti capitan Zanetti a confermare l’apprezzamento nerazzurro sul giocatore “E’ un giocatore che mi piace, poi so che l’Inter lo segue. Il club è molto interessato a questo giocatore. A mio avviso, ha il livello per proseguire la sua carriera con noi”. Quest’oggi Jean-Michel Vandamme, consigliere del presidente del Lilla, ha fissato il prezzo del cartellino a 40 milioni di euro confermando l’interesse del Chelsea e quello di Real Madrid e Barcellona anche se più velato.