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  • NBA playoff 2010, semifinali di Conference: Orlando distrugge Atlanta, Bryant porta i Lakers sul 2-0

    Gara 1 tra Magic ed Hawks finisce con una disfatta per gli ospiti, sommersi sotto 43 punti di scarto. Margine che tocca anche il massimo sul +46 per i padroni di casa che devono tenere testa ad Atlanta solo nel primo periodo terminato 25-23. Nei successivi 2 periodi però la pessima giornata al tiro dei ragazzi di Woodson (34%) e la grande difesa di Orlando fanno si che i rossoblu della Georgia mettano assieme solo 21 punti. Dominio sotto i tabelloni per i neroazzurri della Florida (53-35 a rimbalzo, 56-34 i punti nel pitturato), con un Howard tornato a grandi livelli (21 punti, 12 rimbalzi e 5 stoppate). Buono l’apporto di Carter e Nelson rispettivamente con 20 e 19 punti. Horford, come al solito quando si trova davanti centri di assoluto livello, fornisce una prova a dir poco imbarazzante con 4 punti (1/7 dal campo) e 6 miseri rimbalzi. Solo 3 uomini in doppia cifra per Atlanta: Josh Smith 14, Johnson 10 e Pachulia 12. Gara 2 è in programma giovedì 6 maggio sempre all’Amway Arena di Orlando.

    I Lakers battono nuovamente i Jazz e si avvicinano all’ennesima finale di Conference. Gara senza storia perchè i gialloviola ne tengono il comando per tutta la durata, tranne nel quarto quarto quando Utah si rifà minacciosa arrivando sul -4.
    Ma qui Kobe Bryant si ritrova nella fase preferita della sua partita e la chiude segnando 8 punti. Alla fine saranno 30 i punti per il numero 24, ben supportato da Gasol (22 punti e 15 rimbalzi) e Bynum (17+14 rimbalzi e 4 stoppate). Bene anche Artest con 16 punti e Odom in doppia doppia da 11 punti e 15 rimbalzi (con 4/4 dal campo). Ai Jazz non bastano i 26 punti e 11 rimbalzi di Millsap e i 20 e 12 rimbalzi di Boozer. Ottimo Miles che chiude anche lui a quota 20 punti, mentre Williams passa una serata un pò anonima mettendo a referto 15 punti e 9 assist. Ora si va tutti a Salt Lake City e se Utah vorrà riaprire la serie sarà costretta a vincere entrambe le partite. Gara 3 è in programma sabato 8 maggio.

    Risultati NBA del 4 maggio 2010

    Orlando Magic – Atlanta Hawks 114-71
    –> Orl: Howard 21, Carter 20, Nelson 19 – Atl: Josh Smith 14, Pachulia 12, Johnson 10
    Los Angeles Lakers – Utah Jazz 111-103
    –> Lak: Bryant 30, Gasol 22, Bynum 17 – Uta: Millsap 26, Boozer 20, Miles 20

    LE SERIE DELLE SEMIFINALI DI CONFERENCE:

    Cavs-Celtics 1-1
    Magic-Hawks 1-0
    Lakers-Jazz 2-0
    Suns-Spurs 1-0

  • NBA playoff 2010, semifinali di Conference: Orlando Magic – Atlanta Hawks

    Questa sfida dovrebbe presentare parecchi fattori di equilibrio. Tuttavia se si esaminano i precedenti nella regular season il confronto è decisamente dalla parte dei Magic, che conducono per 3 a 1. L’unica vittoria Hawks è stata inoltre vinta da un buzzer beater di Josh Smith che con un rimbalzo volante ha siglato l’86 a 84 finale a fronte di 3 vittorie nette a favore di Orlando, con uno scarto medio di oltre 22 punti che dimostrano la superiorità della squadra della Florida in questa stagione.
    Nei quattro confronti Howard, che non ha mai avuto problemi di falli commettendone al massimo 4, ha avuto una media di 16.8 rimbalzi a fronte di una media di 13.2 in totale e ha dato 3.5 stoppate, contro le 2.8 di media stagionale.
    Il confronto coi lunghi di Atlanta è stato quindi vinto dal centro di Orlando, che con il gioco molto profondo di Horford e Smith ha potuto dare il meglio di se in difesa. Il conto generale dei rimbalzi è stato comunque a vantaggio della squadra di Van Gundy, che ne ha raccolto, in 4 gare, ben 189, contro i 148 di Atlanta, ovvero in media più di 10 rimbalzi in più degli avversari.
    Cifre che sanciscono le difficoltà di Joe Johnson e compagni di limitare l’onda d’urto dei lunghi Magic. L’unica vittoria di Atlanta è arrivata tenendo i Magic sotto i 90 punti e dando ad Howard meno spazio e tenendolo a percentuali inusuali per lui solitamente sopra il 50%. Per poter giocarsela nella serie Atlanta dovrà fare tesoro di questa esperienza e chiudere bene gli spazi in area come nella partita del 24 marzo.
    Da esaminare anche un altro fattore, ovvero i giorni di riposo: ben 9 quelli di Orlando senza giocare essendosi sbarazzata dei Bobcats con un secco 4-0. Atlanta ha invece giocato fino a 48 ore fa, portata a gara 7 dai miracolosi e sorprendenti Milwaukee Bucks. C’è chi dice che sarebbe meglio non perdere il ritmo partita e propende per un vantaggio Hawks, chi invece dice che il riposo è oro colato e sancisce una vittoria della serie dei Magic. Resta il fatto che gli Hawks sono una squadra piuttosto giovane e atletica che non ha problemi a recuperare lo sforzo di una gara di playoff in 2 giorni, anche in considerazione del fatto che Gara7 contro i Bucks non ha richiesto uno sforzo molto elevato e possono quindi presentarsi a Gara1 in ritmo senza essere scarichi mentalmente o fisicamente.
    Dal canto suo Orlando ha potuto preparare le migliori soluzioni tattiche per affrontare l’avversario nel secondo turno, con Van Gundy che ha potuto studiare ogni singola debolezza degli Hawks per poterne trarre vantaggio. Vedremo solo sul campo chi avrà ragione.

    I Magic hanno trovato l’apporto, finalmente, di Jameer Nelson in questi playoff, e con il gioco interno di Howard restano una delle squadre più difficili da fermare: un mix di “dentro-fuori” che se attuato con perizia risulta devastante. Se si decide di dare la palla dentro il pitturato, Dwight Howard risulta letale visto il suo strapotere fisico. Se la palla viene fatta girare sugli esterni, i Magic hanno giocatori che risultano pericolosissimi nel tiro dalla lunga distanza come Vince Carter, Jameer Nelson, Rashard Lewis, J.J. Redick, Matt Barnes, Jason Williams e Mickael Pietrus. E quando queste 2 armi funzionano assieme praticamente Orlando diventa imbattibile.
    Atlanta ha un enorme livello di talento di squadra ma contro i Bucks si sono viste difficoltà inaspettate segno che non sempre il talento, senza il duro lavoro, riesce a pagare. Se si vuole estrometterre i Magic dalla post season tutto dovrà essere perfetto e girare per il meglio altrimenti saranno dolori veri per i “Falchi”.

    I Magic dovrebbero scendere in campo con questo quintetto: Jameer Nelson e Vince Carter come guardie, Rashard Lewis e Matt Barnes come ali e Dwight Howard come centro. Dalla panchina potrebbero risultare decisivi il francese Mickael Pietrus (gran difensore e buon attaccante) Marcin Gortat come cambio di Howard, J.J. Redick tiratore terrificante e Jason Williams a portare tanta esperienza quando conta. Ricordiamo che la panchina dei Magic è stata la migliore nella regular season assieme a quella dei Cavs.
    Probabilmente il quintetto di partenza per gli Hawks sarà questo: Joe Johnson e Mike Bibby come guardie, Marvin Williams e Josh Smith come ali e Al Horford come centro. Dalla panchina Jamal Crawford (sesto uomo dell’anno e pericolosissimo interprete del doppio ruolo di playmaker e guardia tiratrice), Maurice Evans e il veterano Joe Smith daranno il loro contributo ad una squadra che ha come unico limite qualche sconfitta di troppo in trasferta dovuta ad un timore reverenziale che a scorrere il roster dei “Falchi” e il talento di squadra non avrebbe modo di esistere. Anche Pachulia potrebbe essere utile per spendere qualche fallo su Howard.

    Chiavi della serie saranno il confronto tra Josh Smith (inarrivabile come fisicità messa sul parquet) e Rashard Lewis: 2 modi differenti di interpretare il ruolo di ala grande, ma importantissimi nell’economia di squadra. Poi il confronto tra Horford e Howard: in regular season il centro dei Magic ha letteralmente asfaltato e distrutto il centro degli Hawks che è chiamato ad una pronta maturazione se vuole dare qualche chance alla sua squadra di passare il turno. Le percentuali dall’arco di Vince Carter potrebbero far pendere la bilancia dall’una o dall’altra parte. Da non sottovalutare anche il confrontro tra coach: Van Gundy ha dimostrato di essere arrivato ad un ottimo livello, Woodson, al contrario, nella serie contro i Bucks, ha mostrato molte lacune e il suo rivale Scott Skiles è uscito nettamente vincente dal duello. Dovrà rimediare in questa serie contro i Magic per elevare la sua reputazione.

    Si parte stanotte alle 8.00 pm (le 2 in Italia)

    Game 1 martedì 4 maggio 2010 8.00 PM Hawks @ Magic (2.00 orario italiano)
    Game 2 giovedì 6 maggio 2010 8.00 PM Hawks @ Magic (le 2.00 in Italia)
    Game 3 sabato 8 maggio 2010 5.00 PM Magic @ Hawks (le 23.00 in Italia)
    Game 4 lunedì 10 maggio 2010 8.00 PM Magic @ Hawks (2.00 orario italiano)
    Game 5 se necessaria mercoledì 12 maggio 2010 Hawks @ Magic orario da definire
    Game 6 se necessaria venerdì 14 maggio 2010 Magic @ Hawks orario da definire
    Game 7 se necessaria domenica 16 maggio 2010 Hawks @ Magic orario da definire

  • NBA: Bargnani (26 punti) non evita la sconfitta dei suoi Toronto Raptors contro gli Orlando Magic

    NBA: Bargnani (26 punti) non evita la sconfitta dei suoi Toronto Raptors contro gli Orlando Magic

    Andrea BargnaniLa prima partita in programma della giornata NBA è stata Toronto Raptors-Orlando Magic. Match molto interessante da vedere per poter capire se i progressi fatti vedere dal nostro connazionale Andrea Bargnani, in queste prime giornate di regular season, sono stati effettivi o dovuti solo a fattori casuali.
    Sicuramente la prestazione del “Mago” è stata dai due volti. Ma andiamo per ordine: dopo un inizio giocato punto a punto, sono 2 “bombe” di Ryan Anderson a portare Orlando sul più 5 (17-12) a metà primo quarto. Quando mancano 2 minuti, invece, è un altro tiro da 3 di J. J. Redick a portare gli ospiti sul 24-18. Alla festa del tiro da 3 punti vuole partecipare anche Nelson che con un 2 su 2 chiude il quarto e fa viaggiare i Magic a più 8 (36-28).
    A questo punto Anderson (3/4 da 3 per 9 punti), Redick (2/3 da 3 e 8 punti) e Nelson (9 punti con 2/2 dalla lunga distanza) hanno già dei numeri impressionanti.
    Tra i canadesi si salva Bosh con 10 punti e in parte Jack con 5. Male Bargnani (4 punti), ancora peggio Belinelli, senza segnare.

    Nel secondo quarto Orlando parte fortissimo e dopo appena 5 minuti è sul più 22 (54-32), tirando sempre con percentuali altissime. Ma qui i Raptors reagiscono e senza Bargnani e Belinelli operano un parziale di 12 a 3 che li porta sul 57-46. Si arriva all’intervallo con il risultato che recita Toronto 53, Orlando 64. Redick ha già 18 punti e la squadra della Florida tira con il 56% da oltre l’arco.
    Per Toronto Bosh porta alla causa 18 punti e 9 rimbalzi. Le cifre dei 2 italiani rimangono invece immutate. E qui le cose cambiano perchè Bargnani rientra in campo con uno spirito diverso, gioca più deciso e aggressivo, e permette ai suoi di rosicchiare un punticino nel terzo quarto chiuso sul 91-81.

    Nell’ultimo parziale il “Mago” si scatena, anche grazie ad una precisione chirurgica dalla lunga distanza(4/5) e, sempre col contributo di Bosh, riesce a portare Toronto fino al meno 4. A riprendere la partita per Orlando ci pensa Dwight Howard che con un paio di canestri e altrettanti rimbalzi, sia in attacco che in difesa, permette ai Magic di allungare nuovamente e condurre in porto il risultato. 125-116 il risultato finale con Howard che chiude a 24 punti e 11 rimbalzi, 30 per Nelson, 27 per Redick e 20 per Anderson. Top scorer di serata è però Chris Bosh di Toronto con 35 punti, 16 rimbalzi ed un inusuale 2/2 da 3. Dietro di lui Bargnani con 26 (ed un ottimo secondo tempo) e Turkoglu 19. Per Belinelli tanti punti quanto il suo numero di maglia, purtroppo 0.

    Se c’è spazio per una considerazione ci sarebbe da dire che la forza degli Orlando Magic è veramente devastante visto che avevano fuori 3 dei 5 titolari, ovvero Carter, Lewis e Pietrus, e non hanno minimamente accusato l’assenza delle loro stelle, su un campo dove pochi giorni prima i Raptors avevano “sbranato” i Cavaliers di “King James” al gran completo, squadra favorita (secondo la maggior parte degli addetti ai lavori), assieme ai Los Angeles Lakers, nella corsa al titolo NBA.

  • Finale NBA 2009: ….qui Orlando Magic

    Finale NBA 2009: ….qui Orlando Magic

    Dopo aver parlato dei Los Angeles Lakers analizziamo la sfidante al titolo di campione Nba, gli Orlando Magic: la squadra allenata brillantemente e, talvolata anche troppo severamente, da coach Stan Van Gundy ha sorpreso tutti, non perchè sia arrivata in Finale ma per essere stata la squadra che ha giustiziato l’Mvp della stagione LeBron Orlando MagicJames e i suoi Cleveland Cavaliers nella Finale della Eastern Conference.
    I Magic in stagione regolare si sono aggiudicati il titolo della Southeast Division e si sono piazzati al terzo posto nella Eastern Conference con un record di 59 successi e 23 incontri persi (.720) tra cui hanno fatto registrare una buon ruolino di marcia in trasferta vincendo 27 delle 41 partite lontano dall’ “Amway Arena“, risultando così la seconda franchigia, insieme ai Boston Celtics e ai Cleveland Cavaliers, ad espugnare più parquet nemici in questa stagione.
    La squadra si basa su un equilibrio tra difesa (93.7 punti subiti in media) e attacco (98.5 punti segnati) con Dwight Howard che è il migliore difensore della Nba con 2.22 stoppate di media a partita (terzo della Lega), 13.8 rimbalzi (primo posto), ma anche un eccellente realizzatore con 20.6 punti a partita. Ma la vera arma micidiale di Orlando è il tiro da tre punti con gli specialisti Rashard Lewis, Hedo Turkoglu, JJ Redick e Mickael Pietrus tutti sopra il .390 dall’arco.
    Nei playoff si è trovata a giocare contro i Philadelphia 76ers al primo turno in cui nelle prime tre gare ha sofferto e non poco Andrè Iguodala e soci andando sotto addirittura nella serie per 2-1; gara 4 è stata la svolta non solo per la serie contro Philadelphia ma anche per il resto di tutti i playoff: la franchigia della Florida hanno chiuso la serie 4-2, poi in semifinale di conference hanno incontrato i campioni uscenti di Boston che senza Kevin Garnett sembrano vulnerabili. La serie è stata combattutissima e i Magic si sono trovano a gara 6 sotto nella serie per 3-2: Howard si è ricordato di essere stato eletto miglior difensore della Lega e ha segnato 23 punti, cattura 22 rimbalzi e ha distribuito 3 stoppate; in gara 7 è stato ancora più devastante: ha segnato poco (12 punti) ma ha preso 16 rimbalzi e ha stoppato per 5 volte. Vittoria Orlando e finale di Conference contro i favoriti per eccellenza Cleveland Cavaliers di sua maestà LeBron James che sono arrivati in finale senza una sconfitta nei playoff; fatale per loro gara 1 persa di un solo punto (106-107), salta il fattore campo, in gara 4 il finale è stato di un’intensità senza precedenti con la squadra di Van Gundy che ha trionfato e poi ha chiuso la pratica in gara 6 (4-2 la serie).
    Per quanto riguarda le statistiche individuali il miglior realizzatore della squadra è Howard con 20.6, seguito da Lewis a 17.7 e Turkoglu a 16.8; il roster è completato dall’ ex Houston Rafael Alston, chiamato a sostituire l’infortunato Jameer Nelson nel ruolo di play, da Courtney Lee e da Marcin Gortat.
    Gli Orlando Magic mancano completamente d’esperienza perchè è una squadra giovane in cui nessuno o quasi ha partecipato alle fasi finali dei playoff; l’uomo con più esperienza è sicuramente Hedo Turkoglu che raggiunse la finale della Western Conference quando giocava nei Sacramento Kings nel 2001/2002 proprio contro i Los Angeles Lakers che poi vinsero l’ anello“. La franchigia della Florida respirò l’aria della Finale Nba soltanto una volta nella stagione 1994/1995 quando l’allora stella della squadra era un certo Shaquille O’Neal ma persero la serie 4-0 contro i campioni in carica degli Houston Rockets, mentre coach Van Gundy si era fermato ad una sola finale di Conference quando guidava i Miami Heat nella stagione 2004/2005.
    Ora mettiamo da parte le parole e godiamoci lo spettacolo: Los Angeles Lakers-Orlando Magic per il titolo di campione Nba 2008/2009: non perdetevi lo show delle Finali Nba, noi lo seguiremo come sempre cercando di raccontarvi la Finale partita per partita, darvi un pò di statistiche e perchè no anche qualche video.

    Vi lasciamo il programma della Finale Nba 2009:

    GARA 1 a Los Angeles giovedì 4 giugno ore 21:00 locali (4:00 del mattino ora italiana);
    GARA 2 a Los Angeles domenica 7 giugno ore 20:00 locali (3:00 del mattino ora italiana);
    GARA 3 ad Orlando martedì 9 giugno ore 21:00 locali (2:00 del mattino ora italiana);
    GARA 4 ad Orlando giovedì 11 giugno ore 21:00 locali (2:00 del mattino ora italiana);
    GARA 5 (eventuale) ad Orlando;
    GARA 6 (eventuale) a Los Angeles;
    GARA 7 (eventuale) a Los Angeles;

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