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  • NBA, Beli sorride con Chicago. Respira Boston, Thunder e Knicks ko

    NBA, Beli sorride con Chicago. Respira Boston, Thunder e Knicks ko

    BULLS – CAVALIERS 118-92: Tutto facile per i Bulls contro Cleveland, alla sua undicesima sconfitta consecutiva negli scontri diretti contro Chicago. Lo United Center è il teatro perfetto dell’ennesima prova sopra i 20 punti di Carlos Boozer (24), che aggiunge a referto anche 11 rimbalzi. Parte dalla panchina il nostro Marco Belinelli, bravo comunque a segnare 15 punti nei 25 minuti concessi da coach Thibodeau, oltre a cinque assist e una palla recuperata. Tra i giocatori più in forma di Chicago segnaliamo Lourl Deng, con i suoi 19 punti e 7 assist. Immancabile poi l’apporto difensivo di Joakim Noah (17 rimbalzi, ma anche 11 punti). Per i Bulls è il quarto successo nelle ultime cinque partite, striscia positiva che proietta i tori rossi al quarto posto nella Eastern Conference con un record di 19-13, alle spalle di Heat, Knicks e Hawks. C’è da chiedersi adesso se la squadra saprà trarre beneficio dal ritorno in quintetto di Derrick Rose, fino all’anno scorso leader indiscusso di Chicago, oppure se il suo rientro causerà un rallentamento nei meccanismi fin qui perfetti dei ragazzi di Thibodeau. Per i Cavaliers discreta prestazione del rookie Irving, autore di 15 punti e 6 assist, che insieme a Dion Waiters è il miglior realizzatore degli ospiti. In classifica Cleveland ha un record migliore (8-28) soltanto degli Wizards.

    WIZARDS – THUNDER 101-99: Proprio Washington è la sorpresa della notte. La cenerentola dell’intera lega (5-28) si regala una vittoria impronosticabile alla vigilia contro la migliore (fino ad oggi) franchigia della Western Conference. Kevin Durant e Russel Westbrook sono costretti a cedere di fronte la prova maiuscola del rookie Bradley Beal, che regala ad una manciata di decimi dalla sirena lunga la vittoria ai Wizards, la quinta stagionale. Beal chiude con 22 punti, 5 rimbalzi e 4 assist in 45 minuti di gioco. Non è bastata quindi la tripla di KD a 12 secondi dal termine, con la quale Oklahoma aveva pareggiato i conti portando il risultato sul 99-99. Overtime scongiurati da un Bradley Beal decisamente in palla, che infligge una severa lezione a OKC umiliando nel canestro decisivo Perkins e Sefolosha. Per Durant comunque la soddisfazione personale di 29 punti, 8 assist e 7 rimbalzi a fine partita. Ottimo contributo anche di Serge Ibaka, in doppia doppia con 26 punti e 11 rimbalzi. Niente di eclatante invece dalle mani di Westbrook (17) e Kevin Martin (8, 0/6 da tre).

    Bradley Beal firma la sorpresa della serata nella vittoria dei Wizards contro OKC | ©Ronald Martinez/Getty Images
    Bradley Beal firma la sorpresa della serata nella vittoria dei Wizards contro OKC | ©Ronald Martinez/Getty Images

    KNICKS – CELTICS 96-102: I Knicks pagano l’assenza per infortunio di Raymond Felton e la serata non proprio eccezionale di Carmelo Anthony, che comunque riesce lo stesso a mettere a referto i “soliti” 20 punti. I vecchietti di Boston infilano la loro terza W consecutiva, andandosi a prendere il successo direttamente al Madison Square Garden con una prestazione da incorniciare di Kevin Garnett. KD va in doppia cifra (19 punti, 10 rimbalzi) e fa girare tutta la squadra, guidata da un grande Paul Pierce, top scorer dei suoi con 23 punti, a cui aggiunge anche 6 assist. La vittoria dei Celtics diventa ancora più importante se si sottolinea l’assenza nel quintetto degli ospiti di un certo Rajon Rondo. In classifica ora Boston raggiunge l’agognata parità (17-17), e resta aggrappata all’ottavo posto nella Eastern Conference. Situazione molto più tranquilla a New York, dove i Knicks conservano in ogni caso il secondo posto alle spalle degli Heat.

    HORNETS – SPURS 95-88: San Antonio non perdeva con gli Hornets da sei incontri. I padroni di casa invece non vincevano due partite di fila da novembre. Non occorre aggiungere altro per definire il ko degli Spurs a New Orleans come la seconda sorpresa della notte Nba, dietro solo a quella del successo più clamoroso dei Wizards su Oklahoma. L’eroe dell’incontro per gli Hornets è senza dubbio Eric Gordon (24), autore di sei punti consecutivi nella fase più critica del quarto quarto. I padroni di casa ringraziano anche l’ottimo Greivis Vasquez, che piazza una doppia doppia da 14 punti e 11 assist. Oltre alle prestazioni individuali però va sottolineata la grande difesa di New Orleans, che tiene sotto i 90 punti una squadra come San Antonio. Tra gli ospiti il migliore è Manu Ginobili (21), mentre Tony Parker (16) e Duncan (13) non riescono a incidire come al loro solito.

    BLAZERS – MAGIC: Dopo otto L consecutive, è arrivata anche la nona sconfitta per i Magic, battuti all’overtime da Portland dopo aver acciuffato l’extra-time con la bomba di Jameer Nelson a 8 secondi dalla sirena (108-108). Lo stesso Nelson ha raggiunto e superato Scott Skiles, che con 2776 assist deteneva il record di assist-man della franchigia dei Magic. Sono dodici gli assist messi a referto nella notte da Jameer, a cui si aggiungono i 29 punti di un fantastico J.J. Reddick e i 24 di Afflalo. Dall’altra parte mostruosa la prestazione del collettivo dei Blazers, con Aldridge a farla da padrone (27), ma anche Matthews (24), Hickson (20), Lillard (18) Batum (16) giocano un ruolo fondamentale nel successo di oggi.

    Immenso Aldridge per Portland nel successo all'overtime sui Magic | ©Christian Petersen/Getty Images
    Immenso Aldridge per Portland nel successo all’overtime sui Magic | ©Christian Petersen/Getty Images

    JAZZ – MAVERICKS 100-94: Dallas, reduce dal ko casalingo contro gli Hornets all’overtime, non riesce a risollevarsi sul parquet dei Jazz, incappando così nell’ennesima sconfitta stagionale (13-22), che rischia di affossare definitivamente le residue speranze di agguantare i play-off. Non bastano ai Mavericks i 20 punti di Dirk Nowitzki, alla sua seconda partita da titolare dopo il rientro. Dallas ha la sfortuna di incontrare sulla sua strada uno strepitoso Gordon Hayward, che chiude con 27 punti, 6 rimbalzi, 5 assist e due stoppate. Questo successo consente ai Jazz di avvicinare l’ottavo posto di Denver nella Western Conference, ora distante soltanto due vittorie.

    KINGS – GRIZZLIES 81-113: Partita senza storia a Sacramento, dove i padroni di casa vengono spazzati dai Grizzlies, sempre in controllo del match. Memphis trova dalla panchina 26 punti di uno scatenato Wayne Ellington. Sono in totale sei i giocatori in doppia cifra per gli ospiti, tra cui Zac Randolph (17) e Mike Conley (15). Bene anche Marc Gasol con 13 punti e 6 rimbalzi catturati. Nei Kings l’unico che si salva è John Salmons con 17 punti.

    NBA HIGHLIGHTS 07-01-2013, BRADLEY BEAL REGALA LA VITTORIA AI WIZARDS NEL FINALE

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  • NBA, free agent: Duhon lascia New York e va ad Orlando [7 luglio 2010]

    Pochi i movimenti nella notte NBA per quanto riguarda il mercato dei free agent.
    Unico movimento di rilievo è stato il contratto offerto dagli Orlando Magic a Chris Duhon, ormai ex playmaker dei New York Knicks di Danilo Gallinari e Mike D’Antoni (che comunque non ha mai avuto veramente fiducia nelle capacità in regia di Duhon) che giocherà in Florida per i prossimi 4 anni per un compenso complessivo di 15 milioni di dollari.
    I Magic hanno fatto anche sapere che nonostante l’acquisizione di Duhon le trattative con Jason Williams, play che nella scorsa stagione era la riserva di Jameer Nelson, vanno avanti e sono fiduciosi di arrivare ad un punto di incontro.

    Per tutte le altre trattative rimandiamo all’articolo dei rumors (Leggi l’articolo) dove verrà dato ampio spazio alla notizia, apparsa sui principali siti di basket NBA, della comunicazione di LeBron James che giovedì dovrebbe dissipare i dubbi sul suo futuro e rendere nota la squadra con la quale firmerà il suo prossimo contratto.

  • NBA: Paul via dagli Hornets, Durant pensa al rinnovo

    I Memphis Grizzlies sono tra le compagini più attive in questo momento del mercato.
    Dopo aver confermato il G.M. Chris Wallace al posto di comando ora puntano forte all’acquisizione del talento dei New Orleans Hornets Chris Paul.
    Per “CP3” è stata una stagione sciagurata, fortemente caratterizzata dagli infortuni che non gli hanno mai consentito di esprimere il suo talento, numeri alla mano l’ex Wake Forest ha messo assieme queste cifre: 18.7 punti (39 punti contro Dallas il massimo stagionale), 4.20 rimbalzi, 2.1 recuperi e 10.7 assist (19 contro Denver il massimo stagionale).
    I New Orleans Hornets non hanno centrato l’obiettivo playoff però a loro volta, grazie anche fiuto del loro G.M., e allo stesso tempo coach, Jeff Bower, hanno scoperto 2 future stelle come la guardia Marcus Thornton (22 anni) e Darren Collison (22 anni) il quale ha ricoperto il ruolo di Paul alla grande nel suo periodo di assenza (12.4 punti e 5.7 assist).
    Proprio l’exploit di Collison potrebbe rivelarsi la carta fondamentale per convincere la dirigenza Hornets a dire addio al loro gioiello, inoltre i Grizzlies hanno messo sul piatto niente meno che uno dei loro giocatori simbolo, O.J. Mayo (22 anni), reduce da un’altra eccellente stagione da 17.5 punti (career-high 40 contro i Denver Nuggets), 3.8 rimbalzi e 3.0 assist.
    I Grizzlies hanno fatto chiaramente capire che tra Rudy Gay (24 anni) e Mayo, quello a cui tengono di più è il loro capitano malgrado però incombono le lusinghe di altre franchigie, una su tutte i Minnesota T-Wolves.
    Paul viene marcato stretto anche dagli Orlando Magic che potrebbero mettere sul piatto della bilancia il playmaker Jameer Nelson e alcune scelte future, nonchè i Portland Trail Blazers che sarebbero pronti a rinunciare alla stella e al loro pilastro LaMarcus Aldridge pur di arrivare al play dei “Calabroni” della Louisiana.

    Sempre a proposito di mercato il fenomeno degli Oklahoma City Thunder, Kevin Durant, ha aperto la possibilità al rinnovo con la sua squadra.
    Durant quest’anno ha stabilito il record come più giovane miglior marcatore nella storia della NBA a soli 21 anni e l’interesse per il suo talento è vivissimo in moltissime squadre, prime fra tutte i Los Angeles Lakers che puntano a ricostruire su di lui il dopo Kobe Bryant (anche se per i primi anni dovrà convivere con il numero 24 visto il rinnovo triennale firmato pochi mesi fa).
    La situazione di Durant è in continua evoluzione perchè dopo i progressi mostrati sia da lui che dalla squadra quest’anno, vorrebbe giocare in una formazione competitiva, per puntare al titolo. Il problema è che la dirigenza dell’Oklahoma è molto attenta al bilancio e a non sforare il salary cap ed essendo i Thunder una formazione giovanissima (ha l’età media più bassa dell’intera NBA) tra qualche mese ci sarà il problema dei rinnovi contrattuali dei suoi giovani, che ora hanno contratti molto bassi ma che sicuramente chiederanno in futuro delle cifre consistenti. Quindi il rischio che qualche giocatore che ora fa parte del progetto un domani possa partire è molto alto, e questo dispiacerebbe molto alla stella col numero 35, che ritiene essenziali gli attuali compagni di squadra per poter andare sempre più lontani nei playoff.
    Il problema dei rinnovi contrattuali non si sarebbe posto a Seattle, visto che la città economicamente è una delle più ricche degli Stati Uniti, ma la partenza dei Sonics per Oklahoma City (cambiando anche la denominazione in Thunder) potrebbe mettere a rischio il progetto iniziato a Seattle, viste le risicate risorse economiche. E sarebbe veramente un peccato!

  • NBA playoff 2010, Finali di Conference: I Magic si rifanno sotto, Celtics battuti ad Orlando

    Gli Orlando Magic battono i Boston Celtics sul parquet amico della Amway Arena e accorciano ulteriormente le distanze dai biancoverdi portandosi sul 3-2 nella serie di Finale della Eastern Conference.
    Primo tempo da manuale per la squadra della Florida che infila ben 9 triple sulle 13 mandate a bersaglio alla fine dell’incontro, e con una regia spumeggiante di Jameer Nelson e la presenza in area di Dwight Howard va al riposo sul 57-49 dopo essere comunque stata in vantaggio anche di 14 punti, erosi dal solo Paul Pierce e dai suoi viaggi in lunetta, vista la pessima vena al tiro di Ray Allen e Kevin Garnett. Proprio sul finire di secondo quarto arriva anche l’espulsione del centro titolare di Boston, Kendrick Perkins per il secondo fallo tecnico causato dalle troppe proteste dopo un fallo fischiatogli contro e che accorcia le rotazioni degli uomini di coach Doc Rivers per le marcature su Howard.
    L’intensità di gioco dei Magic cala improvvisamente al ritorno in campo e i Celtics si riportano in partita anche grazie ad un Rajon Rondo molto più ispirato (ma non ai suoi consueti livelli) rispetto alle frazioni precedenti di gioco. La giocata che spezza la partita in 2 è un tiro da ben 9 metri di Nelson che va a bersaglio e scaraventa l’inerzia dell’incontro verso i neroazzurri della Florida. E così nel quarto periodo entra in scena Rashard Lewis che fa pagare cara la scelta di coach Rivers di piazzargli in marcatura “capitan” Pierce: con 7 punti in fila, l’ala ex Seattle Sonics porta i suoi sul +13. Wallace cerca disperatamente di riportare in partita i Celtics con 2 tiri da 3 punti, ma la discreta prestazione a i liberi di Howard e la tripla di Nelson del +18 a 5 minuti dalla fine chiudono la gara che viene condotta in porto con tranquillità fino alla fine.

    Boston ha in Rasheed Wallace il suo miglior marcatore con 21 punti, seguito da un opaco Rondo con 19, mentre Pierce ne manda a referto 18 (ma solo 2 punti nel secondo tempo quando è incredibilmente sparito dal campo). Male Garnett (10 punti) e Ray Allen (9 punti) con un complessivo 8/25 che non fa onore ai 2 campioni dei biancoverdi.
    Per i Magic invece ottime prestazioni per Nelson (24 punti) e Howard (21 punti, 10 rimbalzi e 5 stoppate), decisivo l’apporto di J.J. redick con 14 punti e la sicurezza al tiro nei momenti caldi che alla fine valgono doppio! Lewis ne mette altri 14 ma è praticamente decisivo nel quarto quarto con ben 9 punti, buono l’apporto di Brandon Bass e Mickael Pietrus dalla panchina con 8 punti a testa, importante il fatto che si facciano trovare pronti nel momento del bisogno perchè i Magic hanno bisogno dell’apporto di tutto il roster per cercare di ribaltare questa serie. Unica nota stonata la partita di Vince Carter, che in questa serie non riesce proprio ad entrare in ritmo: 8 punti ma con 10 tentativi dal campo, ci si aspetta molto di più dal fenomeno ex North Carolina University anche perchè è un tassello importantissimo nel mosaico di coach Stan Van Gundy. Grandissima serata dall’arco (13/25) per Orlando che distrugge gli avversari anche a rimbalzo (43-26) e nelle percentuali dal campo ed ai tiri liberi.

    La vittoria per i Magic era fondamentale per non essere eliminati e cercare di giocarsi gara 6 a Boston, match già puntato da Van Gundy e sul quale si baserà la stagione della franchigia della Florida. La pressione ora sarà tutta sui Celtics in gara 6 visto che dovranno chiudere il conto: un ritorno alla Amway Arena per una eventuale gara 7, in trasferta, potrebbe equivalere ad una clamorosa eliminazione che mai si è verificata nella storia del basket americano nelle 93 occasioni finora capitate. Solo 3 volte nell’hockey su ghiaccio (Toronto Maple Leafs nel 1942, New York Islanders nel 1975 e proprio quest’anno i Philadelphia Flyers peraltro su un’altra franchigia di Boston, i Bruins) sono riusciti nell’impresa di ribaltare un 3-0 in 3-4. Anche nel baseball ciò si è verificato ma per una sola volta e nell’occasione è stata coinvolta un’altra squadra di Boston, i Red Sox , ma in positivo, quando eliminarono, nel 2004, dopo essersi trovati sotto 3-0 i New York Yankees nella post season.
    Boston ora trema ma è squadra esperta per contenere l’emotività ed incanalarla nel giusto verso, dall’altra parte i Magic ci credono dato che da una situazione disperata ora sono a ridosso degli avversari e stanno facendo sentire il fiato sul collo.
    Gara 6 è in programma venerdì notte al “Garden” di Boston e sarà un appuntamento da non perdere per una partita che sarà giocata fino allo stremo da parte delle 2 squadre e dai giocatori che andranno in campo.

    Risultati NBA del 26 maggio 2010

    Orlando Magic – Boston Celtics 113-92
    –> Orl: Nelson 24, Howard 21, Redick 14, Lewis 14 – Bos: Wallace 21, Rondo 19, Pierce 18

    LE SERIE DELLE FINALI DI CONFERENCE:

    Magic-Celtics 2-3
    Lakers-Suns 2-2

  • NBA playoff 2010, Finali di Conference: Orlando sbanca Boston dopo un overtime

    Si riapre parzialmente la serie della Finale di Eastern Conference tra Orlando Magic e Boston Celtics.
    I Magic, con l’orgoglio, riescono ad evitare quantomeno un imbarazzante “cappotto” e riescono ad espugnare il “Garden” dopo un tempo supplementare. Occasione sprecata per i biancoverdi che comunque sembrano avere in mano il pieno controllo della serie, solo un miracolo potrebbe infatti permettere alla squadra della Florida di passare il turno.

    Entra molto bene in partita Orlando, che nel primo quarto trova in scioltezza sia il gioco interno di Dwight Howard, che quello sugli esterni con le triple di Rashard Lewis (finalmente segnali di vita dal numero 9 dei Magic) e di Matt Barnes. Boston cerca di rispondere con il capitano Paul Pierce ma nonostante ciò la squadra di Stan Van Gundy chiude il primo quarto in vantaggio per 31-26. Rondo ha problemi di falli e viene sostituito in campo, ma i Magic invece che incrementare il vantaggio restano sempre ancorati ai biancoverdi, il massimo vantaggio è nell’ordine dei 10 punti, ma Kevin Garnett non ci sta e ricuce prontamente lo strappo.
    Nel terzo quarto però i Magic iniziano a trovare difficoltà per andare a canestro complice l’ottima intensità difensiva di Boston. Garnett ed Howard si scambiano “carezze” proibite ed i due falli evitabili di Howard riportano in partita i Celtics che chiudono il quarto in vantaggio grazie ai liberi di un Rajon Rondo un pò fuori partita.
    Orlando inaspettatamente s’affida interamente a J.J. Redick che segna i primi 7 punti del quarto quarto con 2 triple e per 11 minuti di fila, a cavallo tra terzo e ultimo periodo, è l’unico che porta punti alla causa dei Magic. Boston risponde con un fantastico Glen Davis sia in attacco che in difesa ma Orlando va sul +7 a 2 minuti e mezzo dalla fine con il gioco da 3 punti di Howard. Sembra fatta ma Pierce e Allen producono l’8-1 di parziale che spedisce la gara all’overtime, il primo in questi playoff dove tutte le gare, dal primo turno ad ora, non hanno avuto mai un appendice di supplementare.
    Per i primi 2 minuti nessun punto da parte delle 2 squadre e tanta difesa. Poi entra in scena Jameer Nelson che spacca in 2 il supplementare con due triple. Ray Allen è magico e con altrettanti 2 tiri dall’arco tiene a galla i suoi. Howard trova due punti importantissimi sull’errore di Nelson e sul possesso successivo, Garnett è autore di un brutto passaggio che consegna gara 4 ad Orlando.

    Per i Celtics ottima gara di Pierce con 32 punti e 11 rimbalzi ma poco incisivo da 3 punti con un brutto 0/6, Ray Allen aggiunge 22 punti e Garnett si salva con 14. Fuori partita la vera chiave dei Boston Celtics, il playmaker Rajon Rondo che chiude con 9 punti e 8 assist ma poca incisività. 12 punti totali per la panchina che è stata sotto il livello standard.
    Per i Magic 32 punti, 16 rimbalzi e 4 stoppate per Dwight Howard, vero trascinatore, 23 di Nelson e 12 di Redick. 13 invece per un redivivo Rashard Lewis, 10 punti per un’altro “disperso” delle gare precedenti ovvero Matt Barnes. Gara orrenda invece per Vince Carter con soli 3 punti e 1/9 dal campo, fortunatamente,per i neroazzurri, non decisiva.
    Mercoledì si torna in Florida per gara 5 ma anche questa partita sarà un nuovo match point per i Celtics per agguantare la 21esima finale della sua storia.

    Risultati NBA del 24 maggio 2010

    Boston Celtics – Orlando Magic 92-96 (overtime)
    –> Bos: Pierce 32, Ray Allen 22, Garnett 14 – Orl: Howard 32, Nelson 23, Lewis 13

    Guarda gli highlights di Boston Celtics – Orlando Magic

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  • NBA playoff 2010, Finali di Conference: Boston non si ferma, 3-0 sui Magic

    I Boston Celtics portano a casa anche gara 3 contro gli Orlando Magic e si apprestano a varcare per l’ennesima volta nella loro pluriennale e vincente storia le soglie della Finale NBA che con ogni probabilità li vedrà affrontare i Los Angeles Lakers per una sfida tra le 2 squadre più titolate dell’intera Lega.

    Praticamente senza storia la partita che dura appena 4 minuti, quando i biancoverdi piazzano un parziale di 14-0 che annichilisce mantalmente gli avversari che non riusciranno più a recuperare lo svantaggio permettendo a Boston di giocare tranquilla e di divertirsi grazie ad una regia fuori dal normale di Rajon Rondo.
    12 punti segnati nei primi 12 minuti per Orlando, contro i 27 dei Celtics. Senza storia anche il secondo periodo terminato sul 51-34.
    Il +17 non dà tranquillità ai padroni di casa che continuano a martellare il canestro avversario e alla fine del terzo parziale il distacco è abissale: 75-47 con 28 punti di margine che umiliano la squadra della Florida che in tutta la serie non sta veramente capendo niente di come fermare gli avversari. Ultimo quarto in scioltezza per gli ex campioni che chiudono il conto sul 94-71.

    Ottime le prove di Glen Davis con 17 punti, del solito capitano Paul Pierce con 15 e ben 9 rimbalzi, Ray Allen chiude a quota 14 e Rondo con 11 punti e 12 assist. Bene la coppia Garnett-Wallace con 10 punti a testa e 10 rimbalzi in totale.
    Male invece i Magic, sia nelle percentuali dal campo, che al tiro da 3 e nei rimbalzi, stradominati dai voraci Celtics sotto i tabelloni e nella difesa sull’uomo.
    Vince Carter e Jameer Nelson top scorer a quota 15 punti, 12 punti del francese Pietrus, ma veramente inguardabili il solito Rashard Lewis che nella serie è come se non avesse messo mai piede in campo (4 punti e nient’altro), e sottotono anche Dwight Howard (7 punti e 7 rimbalzi), ben marcato da Perkins (che sta facendo un lavoro straordinario in difesa) e Wallace.
    Magic ora con le spalle al muro, hanno l’ultima possibilità per cercare di ritornare a giocare ad Orlando ma dovranno vincere gara 4 e onestamente, per quello che si è visto in queste 3 sfide la cosa appare molto ma molto improbabile. Nell’NBA non bisogna mai scrivere la parola fine prima che ciò avvenga veramente, ma nessuna squadra è riemersa dopo un 3-0, e sembra veramente dura che i Magic possano farsi carico di questa impresa.

    Risultati NBA del 22 maggio 2010

    Boston Celtics – Orlando Magic 94-71
    –> Bos: Davis 17, Pierce 15, Ray Allen 14 – Orl: Carter 15, Nelson 15, Pietrus 12

    LE SERIE DELLE FINALI DI CONFERENCE:

    Magic-Celtics 0-3
    Lakers-Suns 2-0

  • NBA playoff 2010, Finali di Conference: Pierce porta i Celtics sul 2-0 contro i Magic

    Per la prima volta nella sua gloriosa storia, Boston vince 2 partite in trasferta in apertura di una serie playoff e si porta ad un passo dalla qualificazione alla Finale NBA.
    Grande gara del capitano di 1000 battaglie Paul Pierce, autentico trascinatore dei suoi, ben assistito dal playmaker Rajon Rondo, vero punto di forza di questi Celtics nella finora trionfale post season.
    Il primo quarto è di Orlando che si impone per 27-28 ma Pierce nel secondo si carica la squadra sulle spalle e permette ai biancoverdi di andare al riposo con 2 punti di vantaggio, ridicolizzando il povero Pietrus: 53-51 il parziale e Pierce ha già 22 punti sul tabellino dei marcatori.
    Il secondo tempo vede protagonista Dwight Howard che però, a causa del quarto fallo deve uscire dal campo, Boston così prende coraggio e con un parziale di 13-1 griffato Garnett va in fuga con gli avversari che smarriscono la via del canestro con 8 errori consecutivi. Nel quarto quarto la tripla di Wallace sembra chiudere la gara ma il sesto fallo di Perkins, la duttilità di Redick e l’energia di Howard ribaltano la situazione con Carter che trova il canestro del vantaggio a 3 minuti e mezzo dal termine. I Celtics non mollano e tornano avanti, Glen Davis difende da campione su qualsiasi avversario, Nelson smarrisce la via del gioco e manda in confusione i suoi compagni. Sul -1 i Magic fanno fallo su Pierce che mette i liberi del +3 biancoverde, Carter sull’azione successiva trova il sesto fallo proprio di Pierce ma dalla lunetta, sebbene gran tiratore di liberi, fallisce per 2 volte il bersaglio. Azione successiva che vede sbagliare il tiro della possibile sicurezza anche a Boston, Nelson allora prova ad impattare la gara con pochi decimi di secondo tirando da metà campo ma ovviamente il tiro non va a bersaglio. Finisce 95-92 con 28 punti di Pierce e 25 di Rondo. Egregio secondo tempo di Kevin Garnett (10 punti, 9 rimbalzi e 2 stoppate), unica nota stonata il contributo minimo di Ray Allen (4 punti, praticamente annullato da J.J. Redick).
    Ad Orlando non bastano i 30 punti di Howard e i 16 a testa di Vince Carter e dello stesso Redick. Totalmente fuori gara Nelson (9 punti ma con 12 tentativi dal campo), inguardabile per la seconda gara consecutiva Rashard Lewis con 5 miseri punti, lui che dovrebbe fare la differenza mettendo in crisi Garnett.
    Boston si ritrova quindi con un grande vantaggio, Orlando è quasi KO, gara 3 al “Garden”, sul parquet amico dei Celtics, è in programma sabato 22 maggio e potrebbe far cadere quasi definitivamente la testa dei Magic le cui speranze ormai sono appese ad sottile filo.

    Risultati NBA del 18 maggio 2010

    Orlando Magic – Boston Celtics 92-95
    –> Orl: Howard 30, Redick 16 , Carter 16 – Bos: Pierce 28, Rondo 25, Garnett 10, Perkins 10

    LE SERIE DELLE FINALI DI CONFERENCE:

    Magic-Celtics 0-2
    Lakers-Suns 1-0

  • NBA playoff 2010, Finali di Conference: Orlando Magic – Boston Celtics

    Orlando Magic e Boston Celtics si ritrovano un anno dopo a scontrarsi nuovamente nella post season.
    Se nella passata stagione la sfida era valida per le Semifinali di Eastern Conference, con i Magic che a sorpresa eliminarono gli allora campioni in carica, ora la serie varrà l’accesso per la Finale NBA.
    La situazione sembra essersi capovolta con Orlando che parte in vantaggio, ma Boston ha dimostrato di poter dire la sua eliminando nella serie precedente la migliore squadra della Lega e il miglior giocatore del mondo dalla corsa al titolo ovvero i Cleveland Cavaliers e LeBron James.
    Finale NBA che le due squadre hanno raggiunto negli ultimi due anni. Vincenti i Celtics nel 2008, perdenti i Magic nel 2009.
    Boston ha tutto quello che serve per mettere in difficoltà il convulso e affascinante sistema offensivo dei Magic. Orlando ha la convinzione mentale e una freschezza fisica che alla lunga può risultare letale per i Celtics.
    Il precedente della Semifinale di Conference dello scorso va preso con le pinze del caso. Quest’anno è tutta un’altra storia. Facce nuove, facce diverse.
    In Regular Season, il parziale è favorevole ad Orlando che è stata in grado di vincere 3 partite contro una sola dei Celtics.
    Sarà una serie che vivrà di dettagli, difesa e tanta, tantissima fisicità.
    Orlando poi partirà avvantaggiata dal fatto di aver riposato avendo eliminato gli Atlanta Hawks in sole 4 gare, così come nel primo turno era capitato con Charlotte Bobcats. I Magic sono gli unici ad essere imbattuti nella post season e se ciò è avvenuto un motivo ci sarà di certo. Orlando ha potuto preparare le migliori soluzioni tattiche per affrontare l’avversario nel secondo turno, con Van Gundy che ha potuto studiare ogni singola debolezza dei Celtics per poterne trarre vantaggio.

    I Magic hanno trovato l’apporto, finalmente, di Jameer Nelson in questi playoff, e con il gioco interno di Howard restano una delle squadre più difficili da fermare: un mix di “dentro-fuori” che se attuato con perizia risulta devastante. Se si decide di dare la palla dentro il pitturato, Dwight Howard risulta letale visto il suo strapotere fisico. Se la palla viene fatta girare sugli esterni, i Magic hanno giocatori che risultano pericolosissimi nel tiro dalla lunga distanza come Vince Carter, Jameer Nelson, Rashard Lewis, J.J. Redick, Matt Barnes, Jason Williams e Mickael Pietrus. E quando queste 2 armi funzionano assieme praticamente Orlando diventa imbattibile.
    Sono 4 i giocatori da cui dipendono le fortune dei Celtics e stiamo parlando in primis di Paul Pierce, poi di Kevin Garnett, di Ray Allen, e di Rajon Rondo che citiamo per ultimo ma sembra essere il vero ago della bilancia dei biancoverdi come dimostrato nel confronto contro i Cavs di James soprattutto nella spettacolare gara 4 in cui ha messo a referto una stratosferica tripla doppia da 29 punti, 18 rimbalzi e 13 assist.

    I Magic dovrebbero scendere in campo con questo quintetto: Jameer Nelson e Vince Carter come guardie, Rashard Lewis e Matt Barnes come ali e Dwight Howard come centro. Dalla panchina potrebbero risultare decisivi il francese Mickael Pietrus (gran difensore e buon attaccante) Marcin Gortat come cambio di Howard, J.J. Redick tiratore terrificante e Jason Williams a portare tanta esperienza quando conta. Ricordiamo che la panchina dei Magic è stata la migliore nella regular season assieme a quella dei Cavs.
    Boston con ogni probabilità schiererà Rajon Rondo e Ray Allen come guardie, Paul Pierce e Kevin Garnett come ali e Kendrick Perkins nel ruolo di centro. Dalla panchina sarà fondamentale l’apporto di Nate Robinson, la difesa di Tony Allen, i “piazzati” di Michael Finley, la freschezza fisica di Glen Davis e il presumibile riscatto dopo una stagione veramente deludente da parte di Rasheed Wallace che già contro Cleveland ha fatto vedere qualcosa di buono contribuendo alla clamorosa eliminazione degli ex favoriti al titolo del 2010.

    Chiavi della serie saranno, banalmente, i puri scontri tra gli interpreti dei vari ruoli: Barnes e Pietrus (a turno) dovranno limitare il capitano biancoverde Paul Pierce, Lewis dovrà fare i salti mortali per rendere innocuo Garnett e garantire comunque il suo contributo in attacco, Carter risulterà decisivo se Ray Allen lo dovrà inseguire per tutto il parquet, Nelson avrà l’arduo compito di bloccare la mente dei Celtics ovvero Rajon Rondo (e qui si potrebbe spostare l’equilibrio della serie) e infine il centro di Boston, Perkins, dovrà cercare di fare bella figura contro Howard, cosa un pò improbabile a dire la verità.
    Tutto molto semplice, ma da questi duelli dipenderà l’esito del risultato!

    Si parte oggi alle 21.30 ora italiana. Questo il programma completo:
    Gara 1: Boston Celtics @ Orlando Magic domenica 16 maggio 3.30 pm (21.30 italiane)
    Gara 2: Boston Celtics @ Orlando Magic martedì 18 maggio 8.30 pm (02.30)
    Gara 3: Orlando Magic @ Boston Celtics sabato 22 maggio 8.30 pm (02.30)
    Gara 4: Orlando Magic @ Boston Celtics lunedì 24 maggio 8.30 pm (02.30)
    Se necessarie:
    Gara 5: @ Orlando mercoledì 26 maggio
    Gara 6: @ Boston venerdì 28 maggio
    Gara 7: @ Orlando domenica 30 maggio

  • NBA playoff 2010, semifinali di Conference: Avanzano Lakers e Magic

    Ancora un altro “sweep” per gli Orlando Magic, unica squadra imbattuta in questi playoff.
    Atlanta deve cedere il passo nei confronti di una squadra in cui tutto gira a meraviglia.
    Hawks dominati come al solito con il tiro da 3 punti e gara mai in discussione, condotta dall’inizio fino alla fine.
    4 triple a testa per Lewis (17 punti, 6 rimbalzi, 5 assist), Carter (22 punti), e Pietrus (12 punti) con quest’ultimo che nell’intera serie ha infilato 11 tiri dalla lunga distanza. Per gli Hawks è una brutta eliminazione, la fatica prodotta nella serie contro Milwaukee ha inciso in modo determinante. Altra pessima serata al tiro (40%) con un Joe Johnson molto deludente che chiude gara 4 con 5/15 dal campo e la serie con 17/57. Dall’altra parte, Dwight Howard (13 punti, 8 rimbalzi e 4 stoppate) ha sbagliato solo 5 tiri (27/32) nella serie. Bene anche Nelson con 16 punti e 9 assist.

    Dopo l’enorme fatica nel turno precedente contro i Thunder di Kevin Durant in cui si è rischiata fortemente gara 7, i Lakers spazzano via con un “cappotto” i Jazz.
    Nel primo quarto la partita si mantiene su un sottile equilibrio, prontamente spezzato da 2 schiacciate di Shannon Brown a cavallo tra fine primo e inizio secondo periodo. Il +9 Lakers si trasforma in un clamoroso +22 con un Gasol dominante su tutti e 2 i lati del campo che trascina i suoi sul 57-35. Utah non molla e grazie all’inventiva di Williams ritorna sul -5 con la giocata di Boozer nella seconda metà del terzo quarto. Ma è solo un’illusione visto che 2 canestri di Bryant e la tripla di Odom riportano i Lakers sulla doppia cifra di vantaggio. All’inizio del quarto parziale l’esperienza di Fisher porta alla causa 6 punti con una tripla e tre liberi consecutivi. Utah risponde con il solito e mai arrendevole Williams ma le triple di Brown ed il dominatore Gasol di questa gara 4 chiudono l’incontro.
    Lo spagnolo chiude con 33 punti e 14 rimbalzi, Bryant ne segna 32, bene Brown dalla panchina (12 punti) e l’impatto di Odom sulla gara (10 punti). Fondamentale anche l’esperienza di Fisher nei momenti delicati.
    Per i Jazz 21 punti a testa per Williams (ma 0/7 da 3) e Millsap, Miles ne aggiunge 15 e Boozer va in doppia doppia con 10 punti e 14 rimbalzi, ma contro questi Lakers non basta. Onore ad Oklahoma City che nel turno precedente aveva fatto sembrare i campioni un pò bolliti: invece L.A. ha dimostrato il contrario, a dimostrazione che i Thunder se avessero preso qualche altra squadra nel primo turno sarebbero passati perchè è una franchigia in rapida crescita ed una delle più forti della Lega.
    Ad Attendere i gialoviola ora ci sono i Suns per una serie che si presenta veramente interessante.

    Risultati NBA del 10 maggio 2010

    Atlanta Hawks – Orlando Magic 84-98
    –> Atl: Crawford 18, Josh Smith 16, Johnson 14 – Orl: Carter 22, Lewis 17, Nelson 16
    Utah Jazz – Los Angeles Lakers 96-111
    –> Uta: Williams 21, Millsap 21, Miles 15 – Lak: Gasol 33, Bryant 32, Brown 12

    LE SERIE DELLE SEMIFINALI DI CONFERENCE:

    Cavs-Celtics 2-2
    Magic-Hawks 4-0 (Magic alla Finale di Conference)
    Lakers-Jazz 4-0 (Lakers alla Finale di Conference)
    Suns-Spurs 4-0 (Suns alla Finale di Conference)

  • NBA playoff 2010, semifinali di Conference: Orlando non si ferma, battuti ancora una volta gli Hawks

    Orlando continua nella sua marcia inarrestabile e colleziona la sesta vittoria di fila nella post season senza aver mai perso, unica squadra ad essere imbattuta.
    Gara che ha visto 2 protagonisti principali, ovvero Dwight Howard e Vince Carter: il centro guida la sua squadra nel primo quarto con 18 punti e 5 rimbalzi, la guardia nel quarto periodo si scatena e chiude il conto a favore dei neroazzurri.
    Alla fine i punti per Howard saranno 29 con 17 rimbalzi, per Carter invece 24. Determinanti come sempre Jameer Nelson e Rashard Lewis con 20 punti per entrambi. Pietrus porta il suo solito contributo sia in attacco con 13 punti a referto, che in difesa.
    Gli Hawks hanno cercato di restare sempre in partita e ci sono riusciti fino a quando Orlando ha deciso che era il momento di chiudere il match. Passi avanti incoraggianti dopo la terrificante gara 1 dove Atlanta è stata sommersa sotto 43 punti di scarto, la peggiore sconfitta per la franchigia della Georgia nella storia dei playoff. Horford è parso più vivo e pronto ad affrontare il dirimpettaio Howard, visto che dopo la bruttissima partita precedente si è riscattato con una doppia doppia da 24 punti e 10 rimbalzi. Bene anche Crawford dalla panchina autore di 23 punti. Josh Smith ha segnato 18 punti e Johnson 19, ma è mancato l’apporto della panchina che ad esclusione di Crawford ha avuto solo 2 punti di Collins. Troppo poco per riuscire ad impensierire Orlando. Serie che per le prossime 2 partite si sposta in Georgia, con i “Falchi” che sono costretti a riaprire la serie.

    Orlando Magic – Atlanta Hawks 112-98
    –> Orl: Howard 29, Carter 24, Lewis 20, Nelson 20 – Atl: Horford 24, Crawford 23, Johnson 19