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  • Juventus, inaugurato il J-Museum

    Juventus, inaugurato il J-Museum

    Tempismo impeccabile, senza alcun dubbio: dopo la festa per il trionfo in campionato, la Juventus celebra se stessa e la sua storia gloriosa nel Museo della propria casa, lo Juventus Stadium: uno spazio interamente bianconero, in cui trasuda lo spirito della società, in cui si respirano i 115 anni di storia del club. L’inaugurazione di ieri è stata l’ennesima celebrazione dello scudetto appena conquistato, con la presentazione della coppa tricolore che va ad aggiungersi agli altri trofei già in bacheca, e la squadra bianconera al gran completo, insieme ad alcune vecchie glorie di rilievo, da Edgar Davids a Ciro Ferrara, da Stefano Tacconi ad Antonello Cuccureddu, da Fabrizio Ravanelli a Massimo Mauro, Moreno Torricelli, Roberto Bettega, Pietro Anastasi e tanti altri.

    Al completo, poi, anche la dirigenza della società, con in testa in presidente Andrea Agnelli, che definisce con orgoglio la Juventus come “una delle quattro potenze d’Europa”, ma anche l’amministratore delegato Beppe Marotta, il consigliere Pavel Nedved, il presidente dello J-Stadium Paolo Garimberti (presidente Rai, ndr), oltre che John Elkann presidente della Fiat e dell’Exor – titolare del pacchetto di maggioranza della Juventus S.p.A. – che si è detto “colpito per gli stimoli che questo museo può dare, per tutti i grandi momenti che la Juve ha dato e per la solidità che la squadra ha mostrato nel corso della sua storia”.

    Inevitabile, dunque, che nel giorno dell’ennesima parata bianconera le dichiarazioni dei presenti fossero all’unisono rivolte a celebrare la straordinaria cavalcata degli uomini di Antonio Conte, ma anche già proiettate alla finale di Coppa Italia contro il Napoli, che potrebbe regalare subito un trofeo da aggiungere alla suggestiva stanza dei trofei del museo: un locale già ricco di coppe scintillanti, ma anche di video vintage in perfetto connubio con la più recente tecnologia interattiva, che rende possibile vivere le partite a contatto virtuale con le glorie della storia juventina. Il museo, poi, presenta anche una sezione dedicata alla tragedia dell’Heysel del 1985, con un totem in ricordo delle 39 vittime ed, in tal senso, alla cerimonia di inaugurazione erano presenti anche i loro parenti.

    A celebrazione delle glorie juventine, invece, è stata adibita una speciale hall of fame, con i plastici degli stadi in cui la Juventus è scesa in campo, e con le maglie dei 36 giocatori bianconeri che hanno collezionato più presenze, fra cui spicca, naturalmente, il recordman assoluto, il simbolo della storia, Alessandro Del Piero, a quota 704.

    Da ricordare, poi, anche la sezione dedicata ai Pallone d’Oro dei giocatori bianconeri, con l’ultimo – in ordine cronologico – conquistato da Pavel Nedved nel 2003, ma anche la stanza dei “palloni storici”, in cui compare, naturalmente, anche quello dell’ultimo scudetto conquistato.

    John Elkann e Andrea Agnelli | © Giuseppe Cacace/Getty Images

    Un museo di sicuro interesse per i tifosi, che rappresenta una celebrazione di quanto è stato, e di quanto sarà, mantenendo fermi i passaggi cruciali della storia della società, che verranno riproposti dall’enciclopedia interattiva, che racconta tutte le tappe della squadra, con un inevitabile riferimento anche alla parentesi Calciopoli, impresso anche su un pannello speciale, che riporta la frase eloquente “Dal Paradiso all’Inferno e ritorno”, per non dimenticare.

    Lasciando il passato alle spalle e guardando al futuro, però, il tempio della storia bianconera appare come un ulteriore tassello per portare la Juventus a competere, anche a livello di brand, con le grandi del calcio europeo, regalandosi uno spazio autocelebrativo ma, soprattutto, un’ulteriore fonte di guadagni sicuri, da associare ai diversi sold out stagionali dello Stadium.

    L’ulteriore crescita della Juventus passerà, dunque, anche da qui e, da oggi pomeriggio alle ore 14, dopo l’inaugurazione di ieri, il Museo sarà aperto ai tifosi-visitatori che ne rappresenteranno, come sempre, il vero cuore pulsante.

  • Juve logo a tre stelle, Abete diserta il J Museum

    Juve logo a tre stelle, Abete diserta il J Museum

    Una polemica che va avanti da settimane, da quando cioè la Juventus, vincendo a Palermo e sorpassando il Milan, ha cominciato a sentire lo scudetto vicino. Il trentesimo per alcuni, il ventottesimo per altri. Un dettaglio di non poco conto, specie per i tifosi bianconeri, ma a quanto pare anche per il presidente Federale Giancarlo Abete. A differenza da quanto dichiarato pochi giorni fa il presidente del Coni Gianni Petrucci, il quale aveva avallato la proposta del presidente della Juventus riguardo all’inserimento della terza stella, presumibilmente all’interno del logo societario, arriva il pronto intervento di Abete che alla Rai risponde in maniera decisa sull’argomento.

    Gli scudetti della Juventus sono 28 – tuona il presidente della Figc -. Sono quelli che sono stati sanciti da una decisione di un organo di giustizia esterno alla Federcalcio operante presso il Coni e sono 28, come ha detto Blatter nella sua lettera alla Juventus. Ognuno pensa di avere la giustizia sostanziale al proprio interno. C’è una decisione della giustizia dello sport e quella va rispettata. Non è una trattativa tra sentimenti, che comprendo, non è quello che uno sente nel cuore. Del Piero lo diceva e ricordava di sentire nel cuore 30 scudetti. Gli scudetti sono 28 e su questo versante non può esserci una discussione, da parte di quei giocatori che sono andati in B e hanno ripreso un discorso nel 2006 è comprensibile questa presa di posizione sui 30 titoli”.

    Giancarlo Abete © Paolo Bruno/Getty Images

    Anche sulla terza stella Abete è inflessibile. “Se parliamo di mettere sulla maglia la terza stella classica per ogni dieci titoli – afferma – questo non è possibile, se poi saranno individuate altre soluzioni nel logo o nel sogno o nel disegno, saranno valutate da chi di dovere. Le tre stelle classiche legate al riconoscimento di dieci titoli vinti tra l’altro sono il frutto di una iniziativa partita allora dalla Juventus”.

    Proprio in questi giorni tra l’altro la Juventus sta lavorando anche per inserire il numero trenta e le stelle nella sale del museo della Juventus, lo J Museum, che verrà inaugurato giovedì. Abete, invitato a partecipare all’iniziativa, non sarà presente, proprio per evitare discussioni, e probabilmente anche i fischi, derivanti dalle sue dichiarazioni.

  • J Museum, il museo della Juventus. Il 16 Maggio l’inaugurazione

    J Museum, il museo della Juventus. Il 16 Maggio l’inaugurazione

    Dopo l’inaugurazione dello Juventus Stadium, avvenuta lo scorso Settembre, in casa bianconera è già tempo di nuove idee e nuovi traguardi. Il 16 Maggio infatti, verrà inagurato “J Museum“, il museo della  storia della Juventus, il quale sarà aperto ai tifosi a partire dal 17 Maggio.

    Il museo sorgerà all’interno dello Juventus Stadium, nello zona est dell’impianto. 115 anni di storia bianconera raccolti in trofei, video, filmati, immagini, scritture, insomma, un luogo in cui ci si può emozionare, si può rivivere una storia fantastica che va avanti da 115 anni appunto. I tifosi bianconeri, già entusiasti della possibilità di visitare lo Juventus Stadium tramite il giro turistico sullo stile “Barcellona e Real Madrid”, potranno aggiungere a breve, grazie al nuovo museo, la possibilità di rivivere e calarsi nella ultra centenaria storia bianconera.

    Juventus Stadium © Valerio Pennicino/Getty Images

    Da Sivori a Del Piero, passando da Platini a Zidane, lo “J Museum” sarà una vera e propria banca dati della storia della Juventus. Verranno allestite diverse bacheche dove verranno riportati tutti i trofei di “Madama”, dai successi italiani a quelli internazionali, insomma un vero paradiso a strisce bianconere. Ci sarà spazio anche per i ricordi un po’ meno felici, dalle finali di Champions perse contro Amburgo, Dortmund e Real, alla tanto criticata partita scudetto di Perugia del 2000. Troveranno spazio anche i ricordi per “gli angeli” bianconeri, da Andrea Fortunato a Gaetano Scirea; all’interno del “J Museum” vivrà il ricordo anche di Alessio e Riccardo, i due ragazzi della primavera scomparsi tragicamente pochi anni fa.

    Il presidente del “J Museum” sarà Paolo Garimberti, grande figura del giornalismo nazionale e internazionale. L’iniziativa del museo ha spinto la Juventus ad affiancarsi alle grandi realtà europee, dove anche un grande lavoro di marketing giova serenamente sulle casse della società, avvicinando comunque sensibilmente milioni di tifosi a vivere la realtà bianconera in prima persona, piuttosto che dietro ad un computer o sulle pagine di un libro.