Tag: Ivan lendl

  • Finale Coppa Davis, Spagna e Repubblica Ceca per la storia

    Finale Coppa Davis, Spagna e Repubblica Ceca per la storia

    Dalla fantastica O2 Arena di Londra dove Novak Djokovic ha vinto le Atp Finals, il tennis mondiale si sposterà questo fine settimana, alla O2 Arena di Praga per la finale di Coppa Davis fra la superpotenza Spagna e La Repubblica Ceca di Tomas Berdych.

    È la rivincita del 2009 quando non ci fu veramente storia con la Spagna di Rafa Nadal che, sul rosso di Barcellona, rifilò un umiliante cappotto ad una Repubblica Ceca forse non ancora pronta psicologicamente alla vittoria.

    Ma in questa finale tutto può cambiare anche perché manca Rafa Nadal fra gli iberici e soprattutto perché non si giocherà sul rosso ma sul veloce indoor dove gli spagnoli non risultano essere i primi specialisti al Mondo. Lo specialista invece se lo trova la R.Ceca con quel Tomas Berdych prototipo perfetto del tennista indoor e capace di ottenere i suoi risultati migliori in carriera proprio in questa particolare condizione. Infatti il lancio di palla altissimo, vera lacuna del ceco, non viene ovviamente influenzato dalle condizioni climatiche che posso modificarne la traiettoria nell’indoor e questa situazione produce sicuramente un vantaggio enorme per Berdych che fa dela battuta e del dritto in uscita dal servizio, le sue armi migliori.

    Tomas Berdych
    Il numero uno ceco, Tomas Berdych ©MICHAL CIZEK/AFP/Getty Images

    Comunque la Spagna non si presenta affatto battuta a Praga anzi, il doppio rappresentato da Marc Lopez e Marcel Granollers ha appena vinto le finali a Londra e David Ferrer ha conquistato il suo primo Masters 1000 proprio a Parigi Bercy dove si gioca indoor e senza dimenticare Nicolas Almagro, giocatore capace di dare fastidio a chiunque nel circuito.

    Ovviamente per conquistare l’insalatiera più famosa al Mondo, che manca dal 1980 quando Ivan Lendl e compagni sconfissero per 4-1 l’Italia di Corrado Barazzutti, i padroni di casa devono contare su Tomas Berdych che deve portare a casa i suoi due match e con l’ago della bilancia che sarà sicuramente rappresentato dal doppio dove il contributo importante dovrà essere portato da Radek Stepanek, numero uno Mondiale nel doppio nelle passate stagioni.

  • Rotto il tabù, Andy Murray vince gli Us Open. Djokovic ko in 5 set

    Rotto il tabù, Andy Murray vince gli Us Open. Djokovic ko in 5 set

    Possiamo dire finalmente, gli Us Open 2012 vengono vinti per la prima volta in carriera dallo scozzese Andy Murray che corona il sogno di una vita tennistica, di vincere una prova del grande Slam. Sconfitto in un epica finale il serbo Novak Djokovic che si deve arrendere dopo quasi 5 ore di gioco al quinto set con il punteggio finale di 7-6 7-5 2-6 3-6 6-2.

    Davanti a due connazionali illustri come Sean Connery ed Alex Ferguson, lo scozzese riesce ad uscire vittorioso in una finale dello slam dopo averne perse quattro consecutive entrando definitivamente, considerando anche l’oro olimpico di Londra, nella storia del tennis mondiale.

    Stupenda finale all’Arthur Ashe Stadium gremito per l’occasione in ogni ordine di posti, il primo set dura un ora e ventisette minuti e viene vinto da Murray 12-10 al tie break al sesto set point con il pubblico estasiato dagli scambi prolungati dei due fuoriclasse che non sentono nemmeno il vento che comunque disturba notevolmente il gioco. Nole sente la sconfitta del primo parziale ed in un amen va sotto 4-0 nel secondo set, qui Murray gioca in maniera troppo tranquilla al servizio il quinto gioco che rimette Djokovic in partita con il serbo che si produce in una splendida rimonta sino al 5 pari. Ma qui Murrayrisorge, torna  servire prime palle sopra i 200km/h conquistando anche il secondo parziale con il punteggio di 7-5.

    Andy Murray bacia il suo primo trofeo dello Slam ©STAN HONDA/AFP/GettyImages

    La grandezza di Djokovic viene mostrata nel corso del terzo e quarto set, qualsiasi altro tennista (escluso Nadal) dopo aver effettuato due rimonte e perso i primi due set si sarebbe arreso ma non il serbo che, quindici dopo quindici, riacquista sempre più fiducia nei propri colpi relegando Murray in un angolo e concedendogli la miseria di 5 game in due set.

    Si va al quinto set e la bilancia sembra pendere ovviamente dalla parte del serbo che però, complice anche i crampi, vede svanire anche la terza rimonta perdendo il quinto e decisivo set con il punteggio di 6-2 con Murray a capitalizzare finalmente gli insegnamenti di Ivan Lendl che ha fatto fare il definito salto di qualità allo scozzese in questa stagione.

    Con la vittoria di Murray a Flushing Meadows, i fantastici quattro del tennis mondiale si sono suddivisi democraticamente gli slam stagionali con gli Australian Open vinti a gennaio da Djokovic, il Roland Garros da Rafa Nadal e Wimbledon da sua maestà Roger Federer.

  • Ivan Lendl torna nel tennis per far vincere Andy Murray

    Ivan Lendl torna nel tennis per far vincere Andy Murray

    Una delle leggende più gloriose del tennis, il ceco Ivan Lendl, fa il suo ritorno nel mondo nel tennis accettando la proposta di Andy Murray di diventare il suo nuovo coach.

    Il britannico Andy Murray, n°4 al mondo, ha infatti scelto come coach il grande ceco per dare una svolta ad una carriera di alto livello ma priva finora di acuti significativi.

    La leggenda ceca Ivan Lendl © Elsa/Getty Images

    Murray non si è mai dimostrato incline ad accettare i consigli dei suoi precedenti allenatori ridotti, in molte occasioni, al ruolo di veri e propri accompagnatori di lusso dello scozzese in giro per il mondo. La carriera dello scozzese fino a questo momento è stata buona ma non sicuramente all’altezza del suo talento, paragonabile ai primi tre giocatori al mondo (Djokovic, Nadal e Federer), di cui però Murray non ha ovviamente la testa, persa dallo scozzese, in moltissime occasioni. Per Lendl, 52 anni, questa è la prima esperienza da coach sicuramente una prima esperienza non facile con il ceco chiamato a gestire uno dei giocatori più talentuosi, ma al tempo stesso più perdenti, della storia del tennis mondiale. «È indiscutibile l’impatto che ha avuto Ivan nel gioco del tennis – ha detto lo scozzese -. Non vedo l’ora di cominciare a lavorare con lui». “Gli ho telefonato a Miami e abbiamo parlato un po’ – ha dichiarato Murray -. Abbiamo discusso del mio stile di gioco e lui mi ha detto molto onestamente quello che pensa. Mi ha fatto molto piacere e così è stato naturale incontrarsi per parlarne ancora. Da lì è stato un attimo prendere questa decisione”.

    Lendl inizierà il suo lavoro con Murray proprio dall’Australian Open, prima prova dello slam che partirà a Melbourne il prossimo 15 gennaio. Il ceco dovrà cercare di portare Murray alla vittoria di uno slam e magari proprio a Wimbledon, vera e propria fissazione del britannico ed ironia della sorte, unico slam a mancare nell’immensa bacheca di Lendl.

  • Storico Roger Federer, sesto Masters in carriera

    Storico Roger Federer, sesto Masters in carriera

    Roger Federer conclude alla grande la sua stagione tennistica con il sesto titolo al Masters finale di Londra, come lo svizzero nessuno mai, superati due leggende come Pete Sampras ed Ivan Lendl.

    Doppia gioia per lo svizzero che si prende la definitiva vendetta contro Jo Wilfried Tsonga, il francese, che aveva fatto fuori lo svizzero a Wimbledon ha subito due cocenti sconfitte in finale a Bercy ed appunto a Londra.

    Roger Federer ©ADRIAN DENNIS/AFP/Getty Images

    Federer gioca due set praticamente perfetti, nel primo Tsonga non ha scampo, imbrigliato dagli schemi inimitabili dello svizzero e sotto tono con il servizio viene costretto al ruolo di sparring partner per quasi un ora di gioco. Tuttavia, perso il primo parziale per 6-3 e sotto 5-4 con Federer a servire per il match, il tennista più amato dai francesi ha un sussulto da grande giocatore costringendo Federer a disputare il Tie Break. nel Tie break Tsonga parte male ma Federer smarrisce la prima di servizio esponendosi alle risposte di dritto di Tsonga che riesce ad allungare il match al terzo set.

    Ma Tsonga non riesce a ripetere la fantastica rimonta attuata nell’erba londinese arrendendosi a Federer che recupera la concentrazione necessaria per brekkare il francese nell’ottavo game  ed andando a servire, questa volta in maniera più efficace, per il match chiuso poi con il punteggio di 6-3.

    Finale di stagione ottimo per lo svizzero che non conquista un titolo dello slam ma chiude con tre vittorie, a Basilea, Bercy ed appunto Londra mandando un messaggio di presenza inequivocabile a Djokovic e Nadal per la prossima stagione.