Tag: Italia

  • L’oriundo Eder salva l’Italia, in Bulgaria finisce 2-2

    L’oriundo Eder salva l’Italia, in Bulgaria finisce 2-2

    La polemica sugli oriundi aveva acceso la vigilia ed alla fine è stato proprio un oriundo, Eder, a trovare quel gol che ha salvato l’Italia consentendo agli azzurri di riagguantare la Bulgaria sul 2-2 che è stato poi il risultato finale.

    Non è stata una bella Italia, gli uomini di Antonio Conte sono partiti molto bene trovando subito il vantaggio ma poi hanno subito l’uno-due bulgaro che ha mandato al tappeto, almeno nel primo tempo, la nazionale italiana.

    Eder | Foto Twitter
    Eder | Foto Twitter

    Nella ripresa gli azzurri non sono stati certamente brillanti ma hanno provato a mettere in crisi la Bulgaria, che in difesa ha palesato parecchi limiti. Nel finale di gara si è rivista la buona Italia dei primi minuti del primo tempo ed è arrivato il giusto pari. L’assalto finale non ha portato al successo, finisce in parità, Antonio Conte dovrà lavorare perchè questa sera si è visto troppo poco, l’Italia ha fatto l’Italia per soli 20 minuti sui 90 totali.

    Veniamo al racconto della gara.

    Il Ct bulgaro Petev schiera i suoi con un 4-2-3-1 affidandosi a Micanski unica punta supportato dal trio Milanov, Popov, e M. Aleksandrov.

    Conte dopo aver rinunciato a Pasqual, Florenzi e Marchisio, è costretto a fare a meno all’ultimo minuto all’influenzato Buffon, al suo posto gioca Sirigu. A centrocampo spazio a Bertolacci a fianco di Verratti e Candreva. In attacco la coppia Immobile-Zaza.

    Si parte e dopo pochi secondi Immobile ha subito una chance ma la sua conclusione è deviate in corner. Il gol però è nell’aria e al 4° Bertolacci lascia partire un cross su cui Mihaylov è piuttosto incerto Minev cerca di anticipare Zaza ma spinge la palla nella sua porta. Sembra tutto facile per gli azzurri ma all’undicesimo Popov sfrutta un’errata uscita di Bonucci e lascia partire il tiro che s’infila alle spalle di Sirigu. La Bulgaria sembra essersi tolta il timore iniziale e al 17° da una palla persa da Zaza a centrocampo parte l’azione dei padroni di casa finalizzata dal colpo di testa di Micanski per il gol del vantaggio. L’Italia avrebbe subito la palla del 2-2 ma Immobile spreca da pochi passi. Gli uomini di Conte sembrano in difficoltà specialmente nel contenere uno scatenato Popov. E’ proprio il numero 10 bulgaro a spaventare gli azzurri con un calcio di punizione al 37° che pizzica la traversa prima di uscire. Con qualche azione, più confusa che ragionata, l’Italia cerca il pari nel finale di primo tempo che però non arriva.

    Si riparte senza cambi ed è subito la Bulgaria a spaventare la difesa dell’Italia con una punizione dalla destra che sfila pericolosamente. Conte si gioca la carta Eder al 57°, poco dopo, al 60° si vede la prima conclusione verso la porta, un tiro di Verratti che però esce distante. Buona chance per l’Italia al 67° quando Bertolacci si trova sui piedi il pallone, dopo una corta respinta della difesa bulgara in seguito ad un tiro parato ad Immobile, ma il centrocampista del Genoa calcia a lato. Il Ct Conte prova a modificare lo schema inserendo Gabbiadini per provare a sfruttare il tridente. Al 83° quando sembra vincere la confusione rispetto alle idee, Eder s’inventa il tiro a giro che s’infila in rete per il gol del pareggio. L’Italia ci crede e al 86° Gabbiadini spreca la palla del sorpasso. Gli azzurri ci provano ma i padroni di casa si salvano, al fischio finale è 2-2.

     

    BULGARIA – ITALIA 2-2 (4° aut. Minev (B), 11° Popov (B), 17° Micanski (B), 83° Eder (I))

    Bulgaria (4-2-3-1): Mihaylov; Manolev, Bodurov, A.Aleksandorv, Minev; Gadzev, Dyakov; Milanov (88° Vasiliev), Popov (84° Slavchev), M.Aleksandrov; Micanski (73° Bojinov).

    Allenatore: Petev.

    Italia (3-5-2): Sirigu; Barzagli, Bonucci, Chiellini; Darmian, Candreva, Verratti, Bertolacci (71° Soriano), Antonelli (77° Gabbiadini); Immobile, Zaza (57° Eder).

    Allenatore: Conte.

    Arbitro: Skomina.

    Ammoniti: Dyakov (B), Immobile (I), Soriano (I), Darmian (I)

  • La  coppia Errani-Vinci crolla, Francia in semifinale

    La coppia Errani-Vinci crolla, Francia in semifinale

    Italia-Francia, quarto di finale valevole per la Fed Cup, è terminato in rimonta. Dopo il 2-0 del sabato l’Italia crolla nella giornata di domenica, in quella decisiva che vede così la Francia in semifinale.

    Il doppio Errani-Vinci crolla, l'Italia perde con la Francia
    Il doppio Errani-Vinci crolla, l’Italia perde con la Francia

    La giornata è iniziata con la novità portata dall’allenatore francese Amelie Mauresmo; Kiki Mladenovic, al posto di Alize Cornet, impiegata contro Sara Errani: l’azzurra si è dimostrata in difficoltà e meno pungente contro un’avversaria che si è rivelata abile, attenta e efficace; sono stati 21 i dritti vincenti alla fine del match per la Mladenovic forte al servizio e potente di dritto.

    In apertura di match break Italia ma subito dopo contro break della Francia; la Mladenovic ha approfittato degli errori al servizio della Errani la quale si è trovata sotto 4-1 dopo soli 20 minuti di gioco. L’Italia si è ripresa portandosi sotto 3-4, prende coraggio la Errani la quale ha infilato quattro punti consecutivi. La Francia ha conquistato meritatamente il set con 13 colpi vincenti, 6-4 Francia in 41 minuti.

    Nel secondo set è partita meglio la Mladenovic che si è portata avanti per 3-1, la romagnola è riuscita a tenere vivo il set con qualche passaggio a vuoto della francese la quale ha condotto sul 5-3; nell’ultimo game due doppi falli della Mladenovic e match point annullati dalla Errani, è stato un ace a chiudere la gara dopo un ora e ventotto minuti di gioco.

    Camila Giorgi è stata battuta in tre set da Caroline Garcia 4-6; 6-0; 6-2. Il primo set è stato molto equilibrato fino al settimo gioco quando l’Italia ha strappato il break sfruttando l’ultima di tre palle break a disposizione; il primo set si è chiuso per 6-4 Italia. Nel secondo game del secondo set la Garcia è riuscita a prendere il break alla Giorgi e nel quarto gioco altro break della Francia che si è portata sul 4-0; nel quinto game la Garcia è riuscita a tenere il servizio dopo essere stata sotto 0-30 e ha vinto il secondo set per 6-0 dopo che la marchigiana ha commesso due doppi falli: Italia e Francia 1-1.

    Nel terzo set, nel quarto game ha perso il servizio la Giorgi con la Garcia che si è portata sul 3-1 con altri due doppi falli per l’Italia, nei successivi game è riuscita a non perdere il servizio e nell’ottavo game ha chiuso la partita portando la Francia sul 2-2: ha vinto il set per 6-2.

    Il primo set del doppio ha visto l’Italia, rappresentata da Errani e Vinci, iniziare subito in salita con la Francia, rappresentata da Garcia e Mladenovic, dato che nel secondo game subito la Francia ha preso il break al termine di un game combattuto; nel quarto game secondo break consecutivo della Francia, nel sesto game l’Italia è riuscita a accorciare le distanze portandosi sul 5-1 ma nel game successivo il set è andato alla Francia.

    Il primo game del secondo set ha visto subito l’Italia perdere il servizio, nel terzo game altro break della Francia che si è portata sul 3-0; il primo sussulto dell’Italia si è avuto nel quinto game: 1-4 per la Francia, nonostante abbiano sprecato un match point le francesi portano a casa il set per 6-2, la vittoria e la qualificazione alle semifinali.

    Ora per la Francia ci sarà l’ostacolo la Repubblica Ceca vincitrice sul Canada. L’altra semifinale sarà tra la Russia e la Germania.

  • Italia-Francia: al via la Fed Cup

    Italia-Francia: al via la Fed Cup

    Italia-Francia apre l’edizione 2015 della Fed Cup con il primo turno in programma a Genova nel weekend del 7 e 8 febbraio: alle ore 12 al 105 Stadium di Genova si terrà la cerimonia di sorteggio per definire l’ordine degli incontri di sabato 7 alle ore 14; domenica 8 febbraio alle ore 12.
    Sarà la decima sfida in programma tra le due nazionali con il bilancio che vede avanti la Francia per 6 successi contro 3 affermazioni italiane ma le azzurre hanno vinto gli ultimi tre incontri.

    Le formazioni di Italia-Francia impegnate in Fed Cup
    Le formazioni di Italia-Francia impegnate in Fed Cup

    Il capitano azzurro Corrado Barazzutti ha convocato Sara Errani, Camila Giorgi, Karin Knapp e Roberta Vinci. La squadra francese è invece rappresentata da Alize Cornet, Caroline Grcia, Kristin Mladenovic e Pauline Parmentier. 

    Camila Giorgi e Karin Knapp sono sicuramente due singolariste molto affidabili: l’altoatesina è reduce da una stagione il cui ha conquistato il primo titolo WTA mentre la Giorgi gioca il suo migliore tennis su superfici più dure. Non sarà sicuramente facile, sarà una gara molto dura in quanto la Francia schiera due singolariste del calibro di Alize Cornet la quale è stata anche numero 11 del mondo.  La seconda singolarista è Caroline Garcia, classe 1993, un titolo WTA, ha vinto i suoi precedenti con la Errani. Sul doppio l’ago della bilancia pende a favore dell’Italia: la migliore coppia al mondo scenderà in campo, cioè Errani-Vinci la Francia però ha in Mladenovic una tennista da primi venti posto nel ranking.

    Le gare si disputeranno presso il 105 Stadium di Genova, terra rossa indoor. Nella giornata odierna la squadra azzurra farà visita all’Ospedale Gaslini di Genova.

    Le altre gare in programma di questo turno, oltre a Italia-Francia, ci saranno Polonia-Russia, da segnalare il ritorno di Maria Sharapova ma nei padroni di casa ci sarà Agneska Radwanska; Repubblica Ceca-Canada, non ci sarà Petra Kvitova ma il Canada sarà senza Eugenie Bouchard e infine  Germania-Australia: le due squadre sono le stesse di un anno fa.

    La vincente della sfida Italia-Francia affronterà la vincente di Repubblica Ceca contro Canada. La vincente di Polonia-Russia giocherà contro la vincente di Australia-Germania.

  • Elena Linari il “Thiago Silva” del Brescia

    Elena Linari il “Thiago Silva” del Brescia

    Classe 1994 ma già buona esperienza, grinta, abilità, temperamento ed un titolo di campionessa d’Italia che porta orgogliosamente del petto. Stiamo parlando del giovane difensore del Brescia e della nazionale italiana Elena Linari.

    Toscana, della provincia di Firenze, Elena ha saputo mettersi in luce in Serie A, dopo un passato con la maglia del Firenze, con il Brescia ed è salita alle cronache per un gol stupendo, su calcio di punizione, realizzato contro il Brasile nel Mondiale U20 in Giappone nel 2012.

    Abbiamo fatto una chiacchierata con lei per conoscerla meglio, dai suoi inizi, sino all’attualità.

    Elena Linari | © Acf Brescia Calcio Femminile
    Elena Linari | © Acf Brescia Calcio Femminile

    Come ti sei avvicinata al calcio? Perchè hai scelto di praticare questo sport?

    Diciamo che ho iniziato per caso, a 5 anni giocavo con gli amici ai giardinetti, non sapevo esistessero società di calcio per le bambine, mia mamma mi aveva iscritto a nuoto. Poi un amico mi disse che c’era un provino con l’Atletico Castello, squadre del mio paese. Ho fatto quel provino, mi hanno accolta benissimo, tutt’ora sono in ottimi rapporti con loro, mi sono appassionata e alla fine ho dovuto fare una scelta ed ho scartato il nuoto per il calcio.

    C’è un calciatore a cui ti sei ispirata o che puoi definire tuo idolo?

    Inizialmente, in nazionale, avevo il numero 13 quindi direi Alessandro Nesta. Anche Fabio Cannavaro mi piace, poi lui ha conquistato anche il Pallone d’Oro e non è semplice per un difensore. Uno che mi piace moltissimo è Thiago Silva, alcuni mi hanno paragonata anche a lui, del difensore brasiliano mi piace molto il suo stile in campo, il suo temperamento.

    Come abbiamo già anticipato, sei stata protagonista del Mondiale U20 del 2012 con la nazionale italiana, cosa ti ricordi di quell’evento, le tue sensazioni, cos’hai provato quando hai segnato quel super gol al Brasile?

    Giocare il mondiale è già un emozione unica, è impossibile descrivere la sensazione, è stato un mese fantastico, sia per il gruppo che si è venuto a creare, sia per l’ambiente e per l’organizzazione giapponese. Per quanto riguarda il gol, ogni volta che lo vedo non riesco a realizzare. Quando sono andata sul pallone ho cercato di calciare il più forte possibile, cercando di trovare lo specchio, quando ho colpito la palla ho sentito che era partito un buon tiro, però non avrei immaginato che sarebbe finita lì, in quel punto imparabile.

    Rimanendo al capitolo Nazionale, in questo 2014 c’è stata la grande delusione dell’eliminazione ad un passo dai Mondiali del 2015, come si riparte?

    E’ stata una bella batosta, ci tenevamo, poteva essere un punto di partenza importante. Da ciò che ho visto anche nell’ultimo ritrovo di Coverciano, sembra che siamo ripartiti con il piede giusto, con le convocazioni di giovani interessanti. Possiamo progettare così l’Europeo e magari creare un gruppo che può far bene per almeno una decina di anni.

    C’è una calciatrice dei campionati esteri con cui vorresti giocare? 

    Anche se non sono nel mio ruolo, giocano in avanti, direi le due tedesche Dzsenifer Marozsan e Lena Lotzen.

    Quest’anno hai avuto modo di affrontare l’esperienza della Champions League, se pur con due sconfitte molto pesanti contro un’avversaria di altissimo livello come il Lione. Cosa ti è rimasto di questa nuova avventura e cosa manca alle squadre italiane per cercare di competere a livello europeo?

    Il Lione è una grande squadra, è una società che ha fatto un grande lavoro e che ha portato le calciatrici a livello dei colleghi maschi. In Italia purtroppo manca un progetto serio, ma non deve essere un qualcosa di rapido e veloce, deve essere sviluppato con le giuste tempistiche, deve essere un progetto a lungo termine.

    Qual è il tuo punto di forza, dove vorresti migliorare?

    Punti di forza sicuramente la tecnica ed il lancio lungo. Vorrei migliorare in rapidità e velocità, sono ancora lenta nei movimenti nello stretto e magari ai ritmi della Serie A non si nota mentre è molto più evidente quando gioco all’estero con altri ritmi.

    Elena Linari | © Acf Brescia Calcio Femminile
    Elena Linari | © Acf Brescia Calcio Femminile

    Veniamo all’attualità, con il Brescia non siete partite fortissimo, ma ora siete in netta crescita e ad un passo dal Verona capoclassifica, l’obiettivo rimane sempre lo scudetto?

    L’obiettivo è riconfermarsi, un unico anno di vittorie non avrebbe alcun senso, potrebbe sembrare una casualità. La società ha creduto in noi giovani e noi vogliamo continuare a vincere, vogliamo aprire un ciclo di vittorie.

     C’è uno stadio in cui vorresti giocare? 

    Mi è piaciuto molto giocare al Rigamonti, è stata una bella esperienza. Da fiorentina per me sarebbe il top giocare allo Stadio Franchi di Firenze. Mi piacerebbe anche uno stadio all’inglese, con i tifosi vicini al campo.

    Veniamo all’ultima domanda, secondo te perchè i nostri lettori dovrebbero seguire il calcio femminile?

    Perchè è un calcio molto più vero. Anche con il pubblico c’è un rapporto diverso da quello distaccato che hanno i colleghi maschi. Le calciatrici si trovano a contatto diretto con i tifosi.

     

     

     

     

     

     

  • Nazionale: l’azzurro migliore del 2014 è quello dell’U17 femminile

    Nazionale: l’azzurro migliore del 2014 è quello dell’U17 femminile

    Il 2014 che mercoledì notte andrà in archivio lascia in ricordo alle nazionali italiane di calcio un sapore decisamente agrodolce.
    Non si può certo non citare la debacle azzurra nel mondiale brasiliano, con la squadra di Prandelli eliminata in un girone non certo impossibile con le sconfitte contro Costa Rica ed Uruguay. Anche la nazionale Under 21 di Gigi Di Biagio, pur ottenendo l’obiettivo minimo della qualificazione ad Euro 2015, a tratti non ha brillato e nel ritorno della finale Playoff ha rischiato la clamorosa eliminazione contro la Slovacchia. Finale Playoff, in questo caso per l’accesso al mondiale, costata cara anche alle azzurre di Antonio Cabrini che hanno visto svanire il sogno contro l’Olanda. C’è stato però un azzurro che ha brillato in maniera vivace e che ha avuto l’onore di salire sul podio mondiale, stiamo parlando della Nazionale Under 17 Femminile, guidata da Mister Sbardella, capace di conquistare il terzo posto al mondiale in Costa Rica.

    Una vera e propria impresa, un sogno costruito passo dopo passo, con volontà, impegno e tanto cuore.

    La gioia delle Azzurrine | Foto Twitter
    La gioia delle Azzurrine | Foto Twitter

    Alla vigilia certamente nessuno avrebbe potuto immaginare un cammino così lungo e positivo, ci si aspettava un bel mondiale anche perchè il Ct Sbardella aveva preparato un gruppo molto compatto ed unito, forse un obiettivo da considerarsi ottimo potevano essere i quarti ma le nostre ragazze hanno fatto di più.

    La partenza è stata molto positiva, con un doppio successo, su Zambia e Costa Rica, ed una sconfitta, indolore contro il Venezuela, nel girone. L’obiettivo dei quarti di finale poteva già sembrare un sogno realizzato ma le azzurrine avevano deciso di non svegliare i tifosi italiani e così nei quarti contro il Ghana, se pur con qualche fatica e con una super Durante abile a respingere i tiri dal dischetto delle ragazze africane, l’Italia riusciva a passare il turno e raggiungeva le semifinali. Qua però l’ostacolo si faceva enorme, contro la Spagna le ragazze di Mr Sbardella non demeritavano certamente ma dovevano inchinarsi a due calci di rigore concessi nel secondo tempo e trasformati dalle iberiche. Tutto finito? Disperazione e depressione per la finale persa? Neanche per scherzo! Le Azzurrine dopo aver mandato giù il boccone amaro si sono presentate in campo contro il Venezuela con un unico obiettivo, salire sul podio e contro le sudamericane è stata un’altalena di emozioni. L’Italia è andata 4 volte in vantaggio ed è stata sempre rimontata con il gol del 4-4 giunto al 95°, una rete che avrebbe abbattuto chiunque ma non loro, non le giovani italiane. Durante si travestiva da Wonder Woman e dal dischetto diventava un muro invalicabile per le venezuelane che se non se se lo vedevano parato dal portierone azzurro, centravano il legno. In sostanza la porta dell’Italia nella lotteria dei rigori rimaneva inviolata e bastavano le trasformazioni di Boattin e Simonetti per consegnare all’Italia quel terzo posto tanto inaspettato quanto bello e dolce.

    Questa la rosa delle ragazze che resteranno nella storia del calcio azzurro per lo splendido risultato ottenuto al Mondiale U17 in Costa Rica.

    Portieri: Cartelli, Durante, Toniolo;

    Difensori: Boattin, Mella, Merlo, Peressotti, Rizza, Tortelli, Vergani;

    Centrocampisti: Abati, Cavicchia, Giugliano, Mascarello, Simonetti;

    Attaccanti: Bergamaschi, Ceccarelli, Garavelli, Marinelli, Piemonte, Serturini.

  • L’Italia piazza l’en plein: qualificate tutte e cinque

    L’Italia piazza l’en plein: qualificate tutte e cinque

    Italia con quattro squadre ai sedicesimi di Europa League, più la Roma come quinta retrocessa dalla Champions League. A valanga il Torino che dilaga 1-5 in casa del Copenaghen, vince 3-1 il Napoli e conquista anche il primo posto nel girone;  pareggia per 0-0 l’Inter a Baku mentre la Fiorentina, già certa della qualificazione, perde in casa con la Dinamo Minsk già eliminata.

    COPENAGHEN-TORINO 1-5 Dopo vent’anni di assenza il Torino approda ai sedicesimi di una competizione europea vincendo per 1-5 a Copenaghen e con la contemporanea vittoria del Bruges passa come prima del girone. Dopo sei minuti la squadra di Ventura subisce la rete avversaria: Glik ribatte sui piedi di Amartey, la palla si impenna e Padelli è battuto; al 15’ Martinez viene pescato al limite dell’area e di sinistro pareggia. Al 30′ vantaggio del Torino con il rigore realizzato da Amauri ed in questo caso i danesi rimangono con l’uomo in meno, subito dopo altra espulsione per  i padroni di casa. In undici contro nove il secondo tempo diventa una pura formalità, con Martinez dopo due minuti e altri due minuti dopo con Darmian, conclusione al volo in area, prima del definitivo 5-1 di Gaston Silva.

    QARABAG-INTER 0-0 L’Inter, già qualificata e sicura del primo posto, non va oltre lo 0-0 a Baku; nel primo tempo

    Europa League nei sedicesimi ci saranno cinque squadre dall'Italia
    Europa League nei sedicesimi ci saranno cinque squadre dall’Italia

    l’unica occasione degna di nota è dei padroni di casa pericolosi all’ultimo minuto del primo tempo con George che supera Donkor e costringe Carrizo alla deviazione in corner; anche nella ripresa l’Inter fatica molto a costruire occasioni da gol, al’80’ ci prova Osvaldo  con un bel destro dal limite deviato in corner da Sehic, pochi minuti dopo, ancora il portiere, si supera su un sinistro velenoso di Bonazzoli.  All’ultimo minuto il Qarabag sfiora il colpaccio: tiro di Almeida, la deviazione di Donkor beffa Carrizo e il pallone finisce in rete ma l’arbitro, però, dopo un momento di incertezza annulla il gol per fuorigioco: grande delusione per gli azeri che con la vittoria avrebbero ottenuto la qualificazione.

    NAPOLI-SLOVAN BRATISLAVA 3-0 Vittoria e primo posto nel girone per il Napoli che sconfigge lo Slovan Bratislava per 3-0; al 6′ la squadra di Benitez passa: Mertens inventa una conclusione a giro da fuori area che mette fuori causa il portiere avversario; al 16′ il raddoppio: calcio di punizione di Mertens dalla destra e deviazione vincente di Hamsik. La terza e definitiva rete al minuto 74:  cross di Ghoulam dalla sinistra e deviazione di testa di Zapata, bravo ad avere la meglio sul diretto avversario.

    FIORENTINA-DINAMO MINSK 1-2 La formazione di Montella esce sconfitta dal “Franchi” per 1-2 da parte della Dinamo Minsk già certa dell’ultimo posto nel girone; al 39′ il vantaggio degli ospiti  con gol di Kontsevoi che sfrutta l’errore della difesa della Fiorentina che non sale per il fuorigioco. Al 55′ il raddoppio con  Nikolić che da due passi non sbaglia; a due minuti dalla fine il gol che accorcia le distanze con Marin, ma da qui al termine della gara non accade più nulla di rilevante.

  • Azzurre il sogno svanisce, al mondiale va l’Olanda

    Azzurre il sogno svanisce, al mondiale va l’Olanda

    Nella serata del Bentegodi, il sogno mondiale dell’Italia di calcio femminile si infrange contro la compagine Orange. Le azzurre escono sconfitte per 2-1 e devono dire addio alla possibilità di volare in Canada nella prossima estate. Una Miedema strepitosa piazza la doppietta nel primo tempo che spacca in due la partita.

    Sinceramente c’è poco da rimproverare alle Azzurre, il risultato dell’andata aveva illuso, aveva creato tante aspettative ma la distanza dall’Olanda purtroppo è parsa davvero ancora troppo ampia e che servirà del tempo per colmarla.

    Resta comunque il fatto che l’Italia è comunque uscita tra gli applausi e ha dimostrato alcune individualità che potranno, se ben supportate da un progetto che deve necessariamente prima o poi partire, permettere alle azzurre di crescere e finalmente tornare a giocarsi la massima manifestazione continentale.

     

    Veniamo comunque alla gara di questa sera.

    Vivianne Miedema
    Vivianne Miedema

     

    Si potrebbe anche pensare di speculare sullo 0-0 ma non c’è nemmeno il tempo perchè al 9° Miedema, già giustiziera delle azzurre all’andata, trova il diagonale vincente che mette subito la strada in discesa per l’Olanda. Il gol mette le ali alle Orange che fanno sbandare più volte la difesa dell’Italia che regge sino al 43° quando la solita Miedema mette a sedere Giuliani e deposita in gol il pallone dello 0-2.

     

     

    Nella ripresa Cabrini tenta il tutto per tutto e schiera le sue ragazze con un 4-2-4 con Cernoia e Gabbiadini attaccanti esterne ad accompagnare le due centrali Panico e Girelli. La mossa dà subito i suoi frutti perchè al 52° su cross di Gama il difensore olandese Van der Gragt con un tocco maldestro infila la propria porta per il gol che riapre la partita. L’Italia ci crede mette dentro tutto il cuore possibile, sfiora in un paio d’occasioni il pareggio in mischia ma il 2-2 che permetterebbe l’assalto finale, non arriva e dopo 3 minuti di recupero arriva il fischio finale che manda in paradiso le olandesi.

    ITALIA – OLANDA 1-2 (0-2) (9°, 43° Miedema (O), 52° aut. Van der Gragt (O))

    Italia (4-3-1-2): Giuliani; Gama, D’Adda, Salvai, Manieri; Rosucci, Stracchi, Cernoia; Girelli; Gabbiadini, Panico.

    Allenatore: Cabrini.

    Olanda (4-3-3): Geurts; Van Lunteren, Van der Gragt, Van Den Berg, Worm; Spitse, Van de Donk, Dekker; Martens, Miedema (90° Van de Ven), Melis.

    Allenatore: Reijners.

    Arbitro: Steinhaus.

    Ammoniti: Cernoia (I), Panico (I), Manieri (I), Van Lunteren (O).

  • Calcio Femminile: Gabbiadini gol, pareggio azzurro in Olanda

    Calcio Femminile: Gabbiadini gol, pareggio azzurro in Olanda

    La nazionale italiana di calcio femminile torna a casa dall’Olanda con un preziosissimo 1-1 che lascia tutto aperto per la qualificazione a Canada 2015 in vista del ritorno che si disputerà a Verona giovedì prossimo.

    Le ragazze di Cabrini hanno disputato un buon primo tempo ordinato nel quale hanno trovato la rete del vantaggio grazie ad una grande conclusione di Melania Gabbiadini ben imbeccata da Patrizia Panico. Le olandesi, piuttosto tese e poco insidiose nella prima frazione, si sono svegliate nella ripresa, hanno trovato quasi subito il pareggio e poi spinte anche dal gran tifo del pubblico, hanno provato a fare bottino pieno costringendo le azzurre sulla difensiva. Il fortino però ha retto e al fischio finale sono le padrone di casa ad uscire con l’amaro in bocca.

    Veniamo alla cronaca della gara.

    Il tecnico dell’Olanda schiera le sue ragazze con un 4-3-3 che vede Martens-Miedema-Melis comporre il trio offensivo.

    Cabrini risponde con un 4-3-1-2 che vede la spinta sulle fasce di Manieri e Gama, un centrocampo composto da Rosucci-Stracchi-Cernoia, coppia d’attacco colladuatissima Panico-Gabbiadini supportate da Girelli. 

    Melania Gabbiadini
    Melania Gabbiadini

     

    Come già anticipato è l’Italia a partire meglio con la prima occasione che capita a Panico al 9° ma il Bomber azzurro non trova la porta. Il gol però non tarda ad arrivare ed al minuto 19 l’Italia passa: combinazione tra la coppia d’oro del nostro attacco, Panico innesca Gabbiadini, la numero 8 azzurra controlla e lascia partire da fuori area un tiro vincente. L’Olanda prova a reagire ma oltre a qualche bel cross insidioso non riesce a creare altro. Si va al riposo con l’Italia avanti sul 1-0.

     

     

    Nella ripresa le padrone di casa tornano in campo con tutt’altro spirito e al 54° arriva il pareggio: grande azione di Melis che dalla destra mette in mezzo per Miedema che anticipa la difesa ed il portiere azzurro e anche con un pizzico di fortuna trova la rete. A questo punto le Orange si buttano avanti a testa bassa, con tanta spinta sugli esterni. L’Italia soffre, commette qualche pasticcio in difesa ma si salva sempre. Al 83° tutto il pubblico grida al gol ma la conclusione a botta sicura di Miedema è salvata da Camporese con una scivolata disperata. Negli ultimissimi minuti Giuliani salva il pareggio con una gran parata, poi arriva il fischio finale, Olanda-Italia 1-1.

     

    OLANDA – ITALIA 1-1 (0-1) (19° Gabbiadini (I), 54° Miedema (O))

    Olanda (4-3-3): Geurts; Van Lunteren, Van Der Gragt, Van Den Berg, Worm; Spitse, Van De Donk, Middag; Martens, Miedema, Melis (55° Van de Ven)

    Allenatore: Reijners.

    Italia (4-3-1-2): Giuliani; Gama, D’Adda, Salvai, Manieri (78° Camporese); Rosucci, Stracchi, Cernoia (58° Tuttino); Girelli (65° Iannella); Gabiaddini, Panico.

    Allenatore: Cabrini.

    Arbitro: Albon.

    Ammoniti: Cernoia (I)

  • Conosciamo Martina Rosucci, centrocampista di Brescia e nazionale

    Conosciamo Martina Rosucci, centrocampista di Brescia e nazionale

    Il Pallonaro, come i nostri lettori ben sanno, cura anche una rubrica di calcio femminile che ogni sabato racconta la giornata appena disputatasi con risultati e classifiche aggiornate. Abbiamo anche già avuto il piacere di scambiare opinioni e di conoscere meglio le calciatrici del Firenze Orlandi e Matsubayashi.

    Oggi abbiamo avuto il piacere di parlare, scambiare opinioni e conoscere meglio il centrocampista del Brescia e della Nazionale italiana di Calcio Femminile, Martina Rosucci.

    Prima di passare direttamente alle domande facciamo un piccolo accenno sulla carriera e sul palmares della calciatrice piemontese classe ’92.

    Martina Rosucciin Italia-Spagna | © martinarosucci.com
    Martina Rosucciin Italia-Spagna | © martinarosucci.com

    Rosucci esordisce in Serie A nella stagione 2008/2009 con la maglia del Torino. Dopo 3 stagioni in maglia granata nel 2011/2012 passa al Brescia,, sua attuale squadra, con la quale conquista una Coppa Italia, lo scudetto nella scorsa stagione e la Supercoppa Italiana in quella appena iniziata. Con la maglia azzurra vanta un titolo europeo ed un terzo posto in Under 19. ha disputato il Mondiale U-20 in Giappone ed attualmente è nella rosa della Nazionale maggiore di Antonio Cabrini che si giocherà la finale Playoff per accedere al mondiale di Canada 2015.

    Ciao Martina, cosa ti ha spinto a giocare a calcio? C’è un calciatore che ti ha ispirato?

    Ho iniziato andando a vedere mio fratello gemello Matteo giocare a calcio, sono diventata la mascotte, mi divertivo a giocare e da lì è nata la mia passione. Il mio idolo è Alex Del Piero. Un calciatore a cui mi ispiro è Claudio Marchisio, anche lui juventino, che gioca praticamente nel mio stesso ruolo.

    Ti volevamo chiedere, visto che sei un centrocampista duttile e che ti abbiamo visto giocare in diversi ruoli del centrocampo, qual è quello che preferisci?

    Senza dubbio il ruolo di mezzala, insomma il classico “numero 8”.

    Veniamo all’attualità, voi del Brescia siete Campionesse d’Italia in carica, solitamente si dice che vincere è difficile ma ripetersi lo è ancora di più, come vedi questa stagione? Prospettive e rivali più accreditate?

    La stagione è difficile proprio per il fatto di dover riconfermarsi, ho notato in queste prime gare che le squadre avversarie quando ci affrontano danno sempre qualcosa in più. Lo scorso anno eravamo la squadra rivelazione, quest’anno siamo le detentrici del titolo, è normale che ci sia pressione in più. Le rivali più accreditate, vedendo anche le rose, posso dire che sono il Mozzanica ed il Verona.

    Questa stagione hai avuto modo di disputare due gare di Champions League, quanto è stato emozionante?

    E’ stata un qualcosa di veramente forte, mai vissuto prima. Sono grata anche alla società per il grande ambiente creato intorno. Giocando contro un’avversaria come il Lione abbiamo visto il diverso livello di organizzazione e progetto che c’è intorno al calcio femminile all’estero. 

    In questo momento sei nel ritiro della nazionale in vista della doppia sfida di finale playoff contro l’Olanda, quali sono le tue sensazioni alla vigilia del match contro le Orange?

    Sappiamo che andremo ad affrontare una squadra organizzata e forte fisicamente. Stiamo studiando e valutando le avversarie, sono partite in cui spesso contano anche gli episodi e come vengono affrontate, non sempre vince quella che sulla carta pare la più forte.

    Il calcio femminile in Giappone ha avuto una crescita esponenziale anche grazie ai successi della nazionale (campione del mondo e vice campione olimpica in carica) pensi che in Italia si potrà ripetere il miracolo Nadeshiko?

    Sinceramente, in tempi brevi penso di no. Negli ultimi anni non basta più avere il campione per vincere le partite, vincono le squadre più organizzate, con un bel progetto alle spalle, come ad esempio la Germania. 

    Se tu dovessi scegliere una calciatrice tra quelle che giocano all’estero, chi sceglieresti?

    La centrocampista svedese del Paris Saint Germain Caroline Seger.

    Prima di salutarti e ringraziarti, vogliamo porti un’ultima domanda, vorremmo tu spiegassi ai nostri lettori, perchè dovrebbero seguire il calcio femminile.

    Beh perchè in fondo a chi piace il calcio, piace in generale. Il calcio femminile è un calcio pulito, fatto con tanta passione, non che i maschi non mettano passione nel praticarlo, però diciamo che chi pratica il calcio femminile ci mette tanta passione e tante rinunce.

     

     

  • Okaka regala il successo all’Italia sull’Albania

    Okaka regala il successo all’Italia sull’Albania

    Un colpo di testa di Stefano Okaka, deviato da Salihi, a meno di dieci minuti dal termine, ha permesso all’Italia di conquistare il successo contro l’Albania nella gara amichevole di Genova.

    Un’Italia sperimentale quella mandata in campo da Conte che ha saputo superare momenti di difficoltà, creare qualche buona occasione e come già detto concretizzare nel finale con l’attaccante della Sampdoria. La nazionale non ha dominato il gioco ma sostanzialmente esce da Marassi con la consapevolezza di aver disputato una buona gara.

    Dall’altra parte l’Albania, spinta dal proprio numeroso e caloroso pubblico, non si è limitata a chiudersi in difesa ma anzi ha sfruttato alcuni svarioni della retroguardia azzurra per rendersi molto pericolosa, tutto sommato Gianni De Biasi può ritenersi soddisfatto della prova dei suoi.

    Veniamo al racconto del match.

    L’Italia sperimentale fatica a mettersi in moto, la squadra albanese invece dimostra voglia e nei primi minuti prova a far la gara, chiudendosi bene e ripartendo rapidamente. Gli azzurri prendono le misure e con Cerci costruiscono una buona palla gol, bravo Berisha a respingere in corner. L’Italia grazie ad un buon Cerci, nonostante qualche problema muscolare, prova a crescere e a prendere in mano il gioco costringendo l’Albania sulla difensiva. Al 37° dopo una serie di minuti con possesso palla dell’Italia, il match si accende, prima arriva l’errore di De Silvestri che involontariamente serve Cikalleshi, l’attaccante albanese va al tiro e colpisce l’incrocio dei pali, la palla arriva a Memushaj che calcia al volo fuori di niente. La replica italiana è di Bertolacci, la sua conclusione di sinistro costringe Berisha ad un gran intervento. Il finale di tempo si dimostra frizzante anche se la frazione si chiude sullo 0-0.

    Stefano Okaka
    Stefano Okaka

    Nella ripresa subito una chance per Giovinco, sul fronte opposto errore di Sirigu che serve i calciatori albanesi che però non sfruttano. Ad ogni azione dell’Italia, come quella che al 61° vede la conclusione di Destro uscire di poco, risponde l’Albania che sfrutta le incertezze della retroguardia azzurra. Okaka appena entrato ha una buona chance ma Berisha si supera e salva. La gara viene interrotta da diverse, pacifiche, invasioni di campo dei tifosi albanesi. Si susseguono i cambi e al 82° gli azzurri passano in vantaggio con il colpo di testa di Okaka, deviato da Salihi, che supera Berisha. Nel finale gli ospiti si buttano in avanti a capofitto ma sostanzialmente Perin non deve compiere alcuna grande parata. Al 94° arriva il fischio finale, l’Italia batte l’Albania 1-0.

     

    ITALIA – ALBANIA 1-0 (0-0) (82° Okaka)

    Italia (4-4-2): Sirigu (72° Perin); Antonelli, Moretti, Bonucci (81° Acerbi), De Silvestri; Bertolacci (70° Bonaventura), Parolo, Aquilani, Cerci (77° Gabbiadini); Giovinco (65° Matri), Destro (65° Okaka).

    Allenatore: Conte.

    Albania (4-5-1): Berisha; Hysaj (74° Ajeti), Cana, Mavraj, Agolli; Lila (90° Rama), Abrashi (71° Shala), Kukeli (67° Roshi), Memushaj, Lenjani (86° Balaj); Cikalleshi (78° Salihi).

    Allenatore: De Biasi.

    Arbitro: Arkam.