Tag: Italia

  • Ranking Fifa, l’Italia si riconferma sesta

    Ranking Fifa, l’Italia si riconferma sesta

    Resta stabile al sesto posto l’Italia nel Ranking Fifa del mese di ottobre. Gli azzurri però perdono sette punti rispetto alla graduatoria stilata un mese fa, scendendo dai 1142 del mese di settembre ai 1135 del mese corrente.

    In testa al Ranking indisturbata rimane sempre la Spagna, i campioni del mondo e d’europa in carica guidano con 1624 punti seguita dall’Olanda (1425). Gradino più basso del podio per la Germania mentre l’Uruguay resta la prima delle sudamericane confermandosi al quarto posto.

    Guadagna invece due posizioni il Brasile che a settembre era piombato in settima posizione che precede appunto l’Italia. Fanno balzi in avanti anche l’Inghilterra di Fabio Capello (dall’ottava alla settima), la Grecia (dall’11esima all’ottava) e soprattutto le scandinave Danimarca e Svezia: la nazionale biancorossa, grazie alla vittoria nello scontro diretto con il Portogallo che gli ha permesso di accedere direttamente come prima classificata agli Europei di Polonia e Ucraina, sale di ben sette posizioni chiudendo la top ten, la nazionale gialloblu, qualificatasi alla manifestazione che si terrà la prossima estate come migliore seconda, ne guadagna ben 11 piazzandosi in 14esima posizione. Continua invece il tracollo della Francia che perde altre 3 piazze scivolando in 15esima posizione.

    Questo il Ranking Fifa aggiornato al mese di ottobre 2011

    Pos
    Nazionale Pt
    1   SPAGNA 1624
    2
      OLANDA 1425
    3   GERMANIA 1352
    4   URUGUAY 1230
    5   BRASILE 1144
    6   ITALIA 1135
    7   INGHILTERRA 1101
    8   GRECIA 1044
    9   PORTOGALLO 1044
    10   ARGENTINA 1030
    11   DANIMARCA 1030
    12   CROAZIA 1015
    13   RUSSIA 975
    14   SVEZIA 955
    15   FRANCIA 953
    16   CILE 941
    17   GIAPPONE 924
    18   SVIZZERA 920
    19   COSTA D’AVORIO 898
    20   AUSTRALIA 868
  • T’aspetti Giovinco, ma ecco Cassano

    T’aspetti Giovinco, ma ecco Cassano

    Buffon 6,5: SuperGigi festeggia le 110 presenze in nazionale con una prestazione che oseremmo definire “normale”, ovvero senza compiere grossi interventi, anche grazie all’aiuto della difesa e alla pochezza dell’attacco avversario. Solo una volta è chiamato all’intervento plastico e si fa trovare subito pronto, confermando, qualora fosse ancora necessario, il suo immenso valore e la sua caratura di portiere da livello mondiale. Barzagli 6,5: Sta vivendo un momento di forma eccellente in maglia bianconera e questo gli è valso la convocazione di Prandelli, dovesse continuare su questi ritmi potrebbe diventare una pedina di grande importanza per la spedizione azzurra in Polonia e Ucraina. Gioca in maniera semplice dando solidità e sicurezza ad un reparto delicato come la difesa. De Rossi 7: A furia di giocare a fianco a campioni del calibro di Pirlo e Totti ha imparato anche lui il mestiere di assist-man, suo, infatti, il lancio illuminante per il primo gol di Cassano. Onnipresente in tutte le zone del centrocampo azzurro non disdegna anche le sortite offensive che ne fanno un giocatore completo sia in fase di difesa sia in quella d’attacco. Giovinco 6,5: E’ la sua occasione e non vuole mancarla, si danna l’anima alla ricerca del gol che gli darebbe la definitiva consacrazione anche con l’azzurro nazionale, ci va vicino più volte ma spesso la mira è imprecisa quando si trova nelle zone dell’area nordirlandese. Da rivedere, ma è sulla buona strada. Cassano 7,5: Fa tutto lui, sigla due reti che spezzano le reni alla compagine celtica. Tanta qualità nelle due marcature, la prima con un preciso tiro al volo di non facile esecuzione, la seconda con un preciso diagonale da fuori area che non lascia scampo a Taylor. Nel finale arriva il colpo del genio che annuncia il ritiro dalle attività fra 3 anni. Italia (4-3-1-2): Buffon 6,5 (31′ st De Sanctis sv); Cassani 6, Barzagli 6,5, Chiellini 6, Balzaretti 6,5; De Rossi 7, Pirlo 7, Montolivo 6,5; Aquilani 6,5 (24′ st Nocerino 6); Cassano 7,5 (10′ st Osvaldo 6), Giovinco 6,5. A disp.: Astori, Maggio, Marchisio, Rossi.

    Antonio Cassano | © ALBERTO PIZZOLI/AFP/Getty Images
    Little 6: E’ quello che fra tutti crea maggiori problemi alla squadra azzurra, sulla fascia sinistra tiene a bada le sortite di Balzaretti e lo costringe in qualche occasioni a degli interventi poco ortodossi, come quando scatta bruciando in velocità il terzino del Palermo che si aggrappa alla sua maglia e lo tira giù, l’arbitro non fischia ma sarebbe rigore. Irlanda del Nord (4-4-2): Taylor 6,5; Hodson 5, McAuley 4,5, Baird 5, McGiven 6; Davis 5,5, Norwood 5 (29′ st McLaughlin sv), C. Evans 5,5, Little 6; Healy 5,5 (21′ st Feeney 5,5), Gorman 5 (31′ st McGinn sv). A disp.: Mannus, Little, McCourt.

  • Dopo Ibra anche Cassano, il Milan non fa più divertire

    Dopo Ibra anche Cassano, il Milan non fa più divertire

    La settimana scorsa un’intervista rilasciata in Svezia da Ibrahimovic aveva lanciato il tam tam mediatico montando l’ennesimo mal di pancia della carriera dello svedese con il chiaro intento di batter cassa o agevolare una cessione al termine della stagione. Ieri sera però Antonio Cassano ha scelto una serata di gala condita da una doppietta e da un ottima prestazione per annunciare il suo ritiro tra tre anni, subito dopo il Mondiale di Brasile 2014. Il talento barese in una lunga intervista concessa a Rai Uno nel dopo partita manifesta tutto il suo malcontento evidenziando di sentirsi asfissiato nelle ferree regole comportamentali a cui ha deciso di attenersi per chiudere una dignitosa carriera con qualche successo.

    Antonio Cassano | © Alberto Pizzoli/AFP/Getty Images

    “Gioco ancora tre anni, tre anni e mezzo. Voglio fare un buon Europeo e un buon Mondiale, trovare la continuità in azzurro. Poi smetto, perché ormai sono un po’ stanco”. La confessione di Cassano nasce dalla considerazione di esser oramai un punto di riferimento di questa nazionale, la risposta del rossonero è lunga e per molti versi inaspettata “No, i punti di riferimento sono quelli che hanno vinto tutto, Buffon, Pirlo, De Rossi. Sono uno dei più anziani, è da dieci anni che sono in Nazionale e ho solo 25 presenze, faccio sempre dentro e fuori. Speriamo che da qui ai Mondiali possa avere continuità in Nazionale e poi basta. Voglio fare un buon Europeo, un buon Mondiale e tra tre anni e mezzo smetto”.E continua “Sono 13 anni e mezzo che mi gratto la testa ed è un problema, mi gratto il naso ed è un problema, sono un problema sempre e comunque – si sfoga -. Il 70 per cento delle volte è colpa mia, sono sempre io che mi cerco le rogne. Ma nel 30 per cento in cui ho ragione finisce che sbaglio sempre io. Ma comunque a 32-33 anni al massimo smetto, esco dal calcio e mi godo la famiglia. Il calcio per me è stata la cosa più bella del mondo ma adesso sono un pò stanco, tre anni e mezzo e stop. Se no diventa una routine e la routine mi stressa”.

    Il buon momento di forma e caratteriale di Cassano è però figlio dell’ottimo rapporto costruito con Cesare Prandelli al quale il barese dedica un ringraziamento “Nel momento di maggiore difficoltà mi è stato veramente vicino, mi ha dato tanta fiducia, mi ha detto che puntava su di me e mi ha dato lo slancio anche per partire bene col Milan. Abbiamo un rapporto stupendo, speciale, e per questo voglio ringraziarlo”. E’ singolare però che siano due rossoneri non cosi troppo avanti negli anni ad annunciare un prematuro addio al calcio adducendo alla routine e allo stress le principali cause. Il malcontento ovviamente ha matrici diverse, Ibra alla perenne ricerca delle emozioni per molti è rimasto scontento della campagna acquisti del Milan a suo dire non idonea per puntare a vincere la tanto agognata Champions League. Al ribelle Cassano il grembiule da perfetto scolaretto cucitagli addosso da Galliani gli sta stretta, opprime le cassanate ma anche il suo estro…

  • Doppio Cassano e l’Italia chiude in bellezza

    Doppio Cassano e l’Italia chiude in bellezza

    Ultima gara del girone di qualificazione per l’Italia di Prandelli, una partita quella contro l’irlandesi  del Nord con dei ritmi molto blandi che gli azzurri hanno amministrato dall’inizio alla fine, rischiando anche qualcosina di troppo e concedendosi alcune leziosità di troppo in fase di palleggio del tutto evitabili. Poche le emozioni durante i 90′ minuti se si eccettuano i 3 gol, la parte più emozionante della partita è sicuramente il pre-gara quando Maldini, Buffon, Cannavaro e Zoff sono stati premiati dal presidente Abete per essere entrati nel club dei centenari con la maglia della nazionale, una sfilata di quattro grandi capitani, con il solo Maldini a non aver eguagliato con la maglia italiana i successi ottenuti con quella rossonera, degli altri tre la storia la conosciamo tutti ed anche abbastanza bene. Tornando alla gara, la prima vera occasione è quella che al 19° vede Chiellini mancare di poco l’impatto con la palla su un bel calcio d’angolo battuto da Giovinco. Due minuti dopo ecco la prima perla di Antonio Cassano, l’attaccante di Bari vecchia sfrutta un bel lancio in verticale di De Rossi e con una demi-volée di destro colpisce con un collo pieno la palla che s’insacca dietro le spalle dell’incolpevole estremo difensore nordirlandese.

    Italia | © Claudio Villa/Getty Image
    Passano cinque minuti e gli ospiti chiamano in causa Gigi Buffon, cross in area dalla trequarti e un colpo di spalla più che di testa da parte del numero 3 Cathcart crea qualche pensiero al nostro numero uno che è chiamato ad un intervento impegnativo alla sua destra. Il primo tempo di fatto si chiude qui, solo qualche sussulto da parte dell’undici di Prandelli, soprattutto con Giovinco che sente la partita e vuole dimostrare di essersi meritato oltre che la convocazione, anche la maglia da titolare. Inizia la ripresa e dopo dieci minuti è ancora Cassano a siglare una bella rete, quella del 2-0 con un perfetto diagonale alla destra del portiere da fuori area. Doppietta quindi per Fantantonio che anche con la maglia della nazionale conferma il buon momento di forma che sta attraversando,  protagonista in campo quindi, ma anche fuori viste le dichiarazioni rilasciate a fine gara, quando, forse contagiato dall’Ibra pensiero, annuncia il suo ritiro dall’attività agonistica fra tre anni a causa del troppo stress a cui si sente sottoposto da 13 anni a questa parte. Subito dopo la rete Cassano lascia il campo prendendosi la meritata standing ovation e lasciando il posto ad Osvaldo, esordio per lui in maglia azzurra dopo le polemiche suscitate da alcuni esponenti della Lega. In campo però le cose non cambiano la partita è sempre scialba le occasioni si contano sulle punte delle dita, al 21° ecco la seconda occasione per gli ospiti che con l’attaccante Feeny sbagliano una ghiotta palla gol. La gara si trascina lentamente alla fine quando al 29′ un intuizione di Pirlo, sempre lui, smarca Balzaretti in area che mette in mezzo al volo e McAuley con un intervento goffo e maldestro batte il proprio portiere fissando il risultato sul 3-0. L’ultimo brivido lo regala Giovinco che sempre su lancio illuminante del centrocampista della Juve colpisce al volo ma debolmente e senza impensierire l’estremo difensore ospite. Finisce la partita e il pensiero di tutti adesso si sposta sul campionato che già domenica tornerà con importanti match.

  • Under 21 Italia-Turchia 2-0, Saponara e Destro suonano la terza

    Under 21 Italia-Turchia 2-0, Saponara e Destro suonano la terza

    Bagna con una vittoria l’esordio casalingo l’Italia di Ciro Ferrara facendo divertire il pubblico di Rieti mettendo ancora una volta in luce le tante individualità che pian piano si stanno ritagliando un posto importante nel calcio che conta. Rispetto alle prime due sfide con Ungheria e Liechtenstein quella contro la Turchia era considerato come un test verità per il maggiore spessore e qualità ma anche per il filotto di vittorie che li proiettava a punteggio pieno in testa alla classifica a quota 12. Rispetto alla gara in Liechtenstein Ferrara opera due cambi spendendo in campo Destro per lo squalificato Borini mentre il recuperato Saponara prende il suo posto sull’out destro con Florenzi che va in panchina. Cetiner, il tecnico turco, spedisce a sorpresa il talentuoso Emre Colak in panchina predligendo un undici più fisico e veloce. L’avvio turco è infatti minaccioso con Marrone e Rossi a disagio a centrocampo e con Pinsoglio che ha subito l’occasione di riscattarsi dopo le incertezze del roboante 7-2. Gli azzurrini però sono un diesel e dopo aver lasciato il pallino del gioco agli ospiti salgono in cattedra conquistando la metà campo avversaria e redendosi pericolosi con le verticalizzazione per Gabbiadini e Destro e le folate di Saponara ed Insigne sulle fasce. Proprio allo scadere della prima frazione Insigne ricama per Destro dalla sinistra, l’ex bandiera della Primavera dell’Inter serve un assist d’oro per Saponara per il vantaggio.

    Saponara e Destro | © Paolo Bruno/Getty Images
    La Turchia subisce il colpo e nella ripresa gli azzurrini leggittimano la vittoria esprimendo un gran calcio, il raddoppio arriva dai piedi di Destro dopo che la caparbietà di Gabbiadini aveva permesso di recuperare una palla in area turca. La partita scivola via con l’Italia che controlla e non fa correre particolari problemi a Pinsoglio mentre i turchi più smaliziati iniziano a pensare alla gara di ritorno provocando e ottenendo due regali dagli azzurrini. L’ingenuo Insigne all’ennesima provocazione ci casca beccandosi un rosso diretto che lo terrà fuori per due turni mentre Gabbiadini diffidato viene ammonito per simulazione. Due peccati di gioventu che sommati a quello di Borini la settimana scorsa sono il chiaro campanello per l’organico e per Ferrara che la strada per la completa maturazione è ancora lunga ma anche che la strada è quella giusta. TABELLINO ITALIA-TURCHIA 2-0 (1-0) pt 45′ Saponara; st 5′ Destro Italia (4-4-2): Pinsoglio, Santon, Antei, Caldirola, Crescenzi, Saponara (14′ st Florenzi), Marrone, Rossi, Insigne, Destro (38′ st Paloschi), Gabbiadini (26′ st Bertolacci). (12 Bardi, 13 Donati, 14 Mori, 16 Fabbrini). All.: Ferrara Turchia (4-1-4-1): Karabulut, Korekci, Basdas, Nizam, Kaya, Potuk, Gulle (8′ st Emre Colak), Uysal (43′ st Iravul), Yilmaz, Uludag, Ali Kucik (7′ st Aygunes). (12 Kahveci, 3 Ozmen, 13 Sozen, 16 Yilmaz). All.: Cetiner. Arbitro: Karasev Angoli: 4-3 per la Turchia. Recupero: 1′ e 3′. Ammoniti: Saponara e Potuk per gioco falloso, Ali Kucik per comportamento non regolamentare, Uludag per proteste, Gabbiadini per simulazione. Espulso: Insigne, rosso diretto al 45′ del st per fallo di reazione. Spettatori: 5.000.

  • Paolo Maldini nel club azzurro. Prandelli approva

    Paolo Maldini nel club azzurro. Prandelli approva

    Questa sera prima del match tra Italia e Irlanda del Nord sarà premiato insieme a Zoff, Peruzzi, Buffon e Cannavaro per aver superato le cento presenze in azzurro, presto però Paolo Maldini potrebbe ritrovare proprio nello staff dell’Italia la sua prima occupazione sportiva del post ritiro.

    Paolo Maldini | © Shaun Botterill/Allsport/Getty Images
    Le indiscrezioni giravano da tempo ma qualche ulteriore conferma arriva da Cesare Prandelli “Maldini nel club Italia? Magari, sarebbe un apporto di saggezza e serietà. – e continua – Campioni come lui ma anche Cannavaro, hanno dato alla Nazionale non solo vittorie ma un’immagine vincente. Lui è un simbolo dell’Italia nel mondo”. Maldini andrebbe ad aggiungere prestigio ed esperienza ad un staff importante aumentando in qualche modo la truppa rossonera nella staff azzurro che al momento può contare su Arrigo Sacchi e Demetrio Albertini.

  • Italia-Irlanda del Nord è l’ora di Giovinco. Le probabili formazioni

    Italia-Irlanda del Nord è l’ora di Giovinco. Le probabili formazioni

    Ultima gara del girone per i nostri azzurri e qualche novità di formazione per il nostro condottiero Cesare Prandelli. Un’Italia già qualificata da due turni e reduce da una buona prestazione contro la Serbia chiuderà il proprio girone nello stadio di Pescara, una partita inutile ai fini del risultato ma che di certo gli uomini di Prandelli non vorranno perdere per non rovinare lo straordinario record d’imbattibilità nel girone. Come detto ci saranno grosse novità nella formazione, prima fra tutte quella che vedrà Sebastian Giovinco in campo al fianco del fedelissimo Cassano. La formica atomica sta vivendo uno splendido periodo di forma e da riserva di lusso nella sua Juventus, che a detta dell’attaccante l’ha ripudiato e maltrattato, è passato a leader nella formazione emiliana. Un elemento di cui il Parma non può fare a meno e che nella dimensione di provincia pare aver trovato la sua isola felice dove poter esprimere al meglio il proprio talento. Dall’ emilia alla nazionale il passo è stato breve per il talento piemontese e stasera avrà modo di dimostrare anche con la maglia italiana tutto il suo valore, agendo come punta e come detto avrà vicino a lui un altro grande talento del nostro calcio, alle loro spalle agirà invece Aquilani vertice alto del rombo di centrocampo completato da Montolivo e De Rossi in posizione da mezzala e Pirlo ovviamente davanti alla difesa ad agire come metronomo.  Una linea mediana di grande qualità quindi, come da buona tradizione prandelliana. In difesa confermato per 3/5 il blocco Juve, con qualche modifica, ovviamente Buffon in porta, stasera premiato in campo da Abete, con Zoff, Cannavaro e Maldini per essere entrato nel club dei centenari in maglia azzurra, sugli esterni invece Cassani e Balzaretti, con quest’ultimo che prenderà il posto di Chiellini spostato nuovamente al centro a far coppia con lo splendido Barzagli di questo primo stralcio di stagione. Italia (4-3-1-2): 1 Buffon, 16 Cassani, 15 Barzagli, 4 Chiellini, 3 Balzaretti, 5 De Rossi, 21 Pirlo, 14 Aquilani, 18 Montolivo, 10 Cassano, 20 Giovinco.

    Sebastian Giovinco | © Claudio Villa/Getty Images
    In casa degli irlandesi la partita sarà poco più di una gita in Italia vista la classifica, il tecnico schiererà un classico 4-4-2 con Taylor fra i pali, linea difensiva a quattro con Hodson e Cathcart sugli esterni e Mc Alley e Baird al centro. In mediana Mc Ginn e Davis formeranno il blocco di sinistra mentre C. Evans e Mc Court formeranno quello di destra. Coppia d’attacco formata da Healy e Feeny. Irlanda del Nord (4-4-2): 1 Taylor; 2 Hodson, 4 Mc Alley, 5 Baird, 3 Cathcart; 7 Mc Ginn, 6 Davis, 8 C. Evans, 11 Mc Court; 9 Healy, 10 Feeny.

  • Under 21 Italia-Turchia, torna Paloschi. Conferme per Insigne e Gabbiatini

    Under 21 Italia-Turchia, torna Paloschi. Conferme per Insigne e Gabbiatini

    Torna in campo anche l’Italia Under 21 di Ciro Ferrara questo pomeriggio dopo la convincente vittoria ottenuta in Liechtenstein propiziata dagli exploit di Gabbiadini e di Insigne. Alle 17 a Rieti però sarà forse il primo vero esame per gli azzurrini avendo di fronte la temibile Turchia capolista del girone a punteggio pieno con 12 punti. L’Italia fin’ora ha giocato solo due partite, entrambi in trasferta facendo filotto e adesso ha l’occasione di presentarsi e farsi apprezzare dai suoi tifosi.

    Alberto Paloschi | ©Valerio Pennicino/Getty Images
    L’ex tecnico bianconero vola basso consapevole che il progetto di crescita sarà lungo e pieno di difficoltà ma i progressi dei baby azzurri sono evidenti e fanno ben sperare per il futuro. Rispetto alla gara della settimana scorsa non ci saranno lo squalificato Borini e l’acciaccato Capuano, tornerà titolare Saponara mentre in attacco a sostituire il giallorosso ci sarà Paloschi. Confermatissimi il bomber atalantino Gabbiadini e il “piccolo” Insigne. In porta ci sarà ancora una volta Pinsoglio desideroso di riscatto dopo le disattenzioni contro il Liechtenstein. Le probabili formazioni ITALIA (4-4-2): Pinsoglio; Santon, Antei, Caldirola, Crescenzi; Saponara, Marrone, Rossi, Insigne; Paloschi, Gabbiadini. A disposizione: Bardi, Donati, Bertolacci, Fabbrini, Florenzi, Destro. Allenatore. Ferrara TURCHIA (4-3-3): Karabulut; Corekci, Basdas, Nizam, Cek; Potuk, Gulle Uysal; Kaplan, Aygunes, Kolak. A disposizione: Olgun, Kaya, Seka Ylmaz, Savaz Ylmas, Uludag, Iravul, Sozen. Allenatore: Cetiner

  • Serbia-Italia 1-1, le pagelle. Bene Pirlo e Marchisio, Maggio a disagio

    Serbia-Italia 1-1, le pagelle. Bene Pirlo e Marchisio, Maggio a disagio

    L’Italia supera l’esame serbo mantenendo l’imbattibilità nel girone di qualificazione e dando una bella prova di carattere e qualità in un campo tutt’altro che semplice. La Serbia, infatti, aveva bisogno di far punteggio pieno per evitare il sorpasso dell’Estonia nella lotta al secondo posto. Prandelli nonostante una qualificazione raggiunta ha mandato in campo la migliore formazione possibile con il centrocampo tutto qualità che è sin dall’inizio il suo marchio di fabbrica. Proprio il centrocampo è in settore migliore con Pirlo e Marchisio autori ancora una volta di una partita maiuscola e De Rossi tornato finalmente ai suoi alti standard di rendimento. Qualche problema di tenuta in difesa e la mancanza di gol da parte degli attaccanti. Proviamo ad analizzare la partita attraverso le pagelle. Pagelle Serbia: Ivanovic: 7 Dimostra ancora una volta perchè Ancelotti stravedeva per lui, prezioso in fase difensiva riesce a trovare la rete del pari anche se in modo fortunoso. Kolarov: 7 Il calcio italiano lo rimpiange, la Juve lo cerca e anche ieri sera ha messo in luce le sue immense qualità. Stankovic: 5,5 Non è al meglio della condizione e si vede. Krasic: 6,5 Merita la sufficienza piena per la capacità di superare il diretto avversario in ogni occasione manca ancora però di cattiveria sotto porta. Tosic: 7 Un gran bel giocatore, macina km sulla sinistra e mette spesso in difficoltà Maggio.

    Pirlo vs Krasic | ©Claudio Villa/Getty Images
    Pagelle Italia Buffon: 6,5 Pochi interventi ma di alta qualità Maggio: 5 Con Chiellini difensore aggiunto avrebbe più libertà per affondare e metter il luce tutto il suo valore. Vive però una giornata storta condizionata anche dalla presenza di Tosic sul suo lato. Bonucci: 5,5 Fa tante, tantissime cose buone ma denota ancora qualche calo di concentrazione di troppo. Pirlo: 7 Abbiamo oramai consumato tutti gli aggettivi per elogiarlo. Fa sempre la differenza dà tranquillità al centrocampo. Marchisio: 7 Terzo gol consecutivo, il primo in azzurro e la consapevolezza di esser nella stagione della definitiva consacrazione. Montolivo: 5,5 Un pò sottotono rispetto alle ultime uscite azzurre. Manca di coraggio in due occasioni non sprigionando il suo tiro seppur da posizione favorevole. Giuseppe Rossi e Cassano: 5,5 Che cosa vogliamo dalle punte? Se il loro compito si limita ad allargare gli spazi per i centrocampisti e far respirare la squadra in alcune occasione allora meritano almeno un punto in più ma se devono anche segnare il loro apporto è insufficiente.

  • Marchisio ancora in gol, l’Italia supera l’esame serbo

    Marchisio ancora in gol, l’Italia supera l’esame serbo

    Per cultura, indole e anche un pò per scaramanzia la partita in Serbia per gli azzurri poteva esser una trappola insormontabile e invece, nonostante le defizioni, l’undici schierato da Prandelli ha gran lustro all’Italia emulando la sportività di Spagna e Germania giocando su alti ritmi e annichilendo l’aggressività dei serbi con un elegante ed equilibrato possesso palla.

    Claudio Marchisio | ©Andrej Isakovic/Getty Images
    In un Marakana infuocato sin dal prepartita gli azzurri partono con il piglio della grande squadra trovando il gol dopo nemmeno un minuto con la prima rete con la maglia della Nazionale di Claudio Marchisio in uno stato di forma eccezionale. L’ormai consueto tiki taka a centrocampo fa crollare i serbi e per almeno 25′ l’Italia è padrone del gioco sfiorando in più occasioni la seconda rete e andandoci vicinissimo con Giuseppe Rossi lancianto in profondità da un tocco illuminante di Antonio Cassano. Un pò a sorpresa sugli sviluppi di un calcio d’angolo la Serbia trova il pareggio grazie ad una fortunosa deviazione di Ivanovic. Il gol fa esplodere in apnea dopo la doccia gelata iniziale ma pericoli dalle parte di Buffon non se ne vedono. Nella ripresa i ritmi calano, la Serbia ci proca sopratutto sulle palle inattive grazie alla precisione balistica di Kolarov, l’Italia invece con qualche tiro dalla distanza di Antonio Cassano. Intorno alla metà della ripresa la partita si rianima con Montolivo che spreca da ottima posizione e il neo entrato Giovinco bloccato proprio al momento della conclusione. La Serbia ci prova con le palle alte per Pantelic e Zigic ma la partita non si sblocca e adesso per la Serbia è tutto in salita mentre per gli azzurri la conferma che la strada intrapresa è quella giusta.