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  • Eder porta gli azzurri agli ottavi di Euro 2016

    Eder porta gli azzurri agli ottavi di Euro 2016

    Citadin Martins Eder, il giocatore più criticato, che in molti non volevano vedere tra i convocati, ha risolto una partita davvero complicata contro una tenace Svezia, trovando il gol vittoria a 2 minuti dalla fine e certificando il passaggio degli azzurri agli ottavi di finale di Euro 2016.

    Una partita in cui non si è visto un gioco brillante ma una difesa azzurra compatta, decisa e concentrata che non ha concesso praticamente nulla allo spauracchio Zlatan Ibrahimovic.

    I meriti del gol vanno tutti ad Eder ma importanti si sono rivelate anche le scelte di Conte che ha inserito un vivace Simone Zaza in campo (decisiva la sua sponda per Eder) al posto di un Pellè davvero in giornata poco positiva.

    C’è da esser comunque soddisfatti, l‘Italia ha portato a casa tre punti pesanti in una partita difficilissima, per il gioco c’è sempre tempo, adesso serviva assolutamente vincere per il passaggio del turno, così è stato.

    Veniamo al racconto della gara.

    Parte meglio la Svezia che mette tanta aggressività e cerca di tenere l’Italia lontana dalla propria area. Gli azzurri sembrano molto imprecisi nel palleggio e cercano qualche sortita offensiva, Florenzi si libera e va sul fondo ma non riesce a crossare la difesa scandinava respinge. Dall’altro lato Ibra prova ad accendersi ma non impensierisce mai Buffon. Le emozioni latitano, l’Italia non riesce ad essere incisiva nelle ripartenze perchè la Svezia non concede il minimo spazio. Il primo tempo si chiude sullo 0-0.

    La ripresa si apre senza cambi, con gli stessi 22 protagonisti ma con l’Italia che pare avere un approccio diverso anche se Chiellini rischia tantissimo per un contrasto a palla lontana su Guidetti che l’arbitro non giudica falloso. La Svezia sembra più imprecisa, gli azzurri più aggressivi ma il risultato non si sblocca. Gli esterni azzurri arrivano sul fondo ma i cross son troppo sottoporta ed Isaksson non ha problemi a bloccare. Le squadre si allungano, Parolo si trova per due volte in area ma non riesce a rendersi pericoloso sprecando le chances. Al 72° brividi per Buffon con Ibra che si lancia su un perfetto cross di Olsson ma spara alto, era comunque fuorigioco. I minuti trascorrono e al 82° il pubblico azzurro grida al gol ma il colpo di testa di Parolo, su bel cross di Giaccherini, si schianta sulla traversa. La partita sembra scivolare verso lo 0-0 ma all’ 88° da una rimessa di Chiellini ed una sponda di Zaza, Eder controlla palla, si accentra e lascia partire il tiro sul palo lungo dove Isaksson non può arrivare, è vantaggio azzurro. La Svezia si riversa in avanti, reclama un rigore al 94° ma non riesce a trovare il pareggio, vince l’Italia che fa festa e vola agli ottavi.

    ITALIA – SVEZIA 1-0 (88° Eder)

    Italia (3-5-2): Buffon; Barzagli, Bonucci, Chiellini; Florenzi (85° Sturaro), Parolo, De Rossi (74° Thiago Motta), Giaccherini, Candreva; Pellè (59° Zaza), Eder.

    Allenatore: Conte.

    Svezia (4-4-2): Isaksson; Lindelof, Johansson, Granqvist, Olsson; Larsson, Ekdal (79° Lewicki), Kallstrom, Forsberg (79° Durmaz); Ibrahimovic, Guidetti (85° Berg).

    Allenatore: Hamren.

    Arbitro: Kassai.

    Ammoniti: De Rossi (I), Buffon (I)

  • Azzurri da favola, schiantato il Belgio 0-2

    Azzurri da favola, schiantato il Belgio 0-2

    Per gli azzurri di Antonio Conte non è più tempo di pensare se era meglio un attaccante centrale in più o un altro esterno offensivo, se cercare un centrocampista di maggior costruzione a fronte di uno di minor interdizione. Questa sera era solo tempo per l’esordio degli azzurri contro la squadra probabilmente più forte del girone, quella che potrebbe dirci già dalle prime battute chi siamo e dove possiamo arrivare. E a vedere lo spettacolo bruttino che hanno offerto Svezia e Nord Irlanda nel pomeriggio la partenza degli azzurri contro il Belgio in ogni caso non sarà una sentenza compromettente per nessuna delle due.

    All’ultimo il tecnico belga Wilmots scoglie i dubbi sull’impiego di Fellaini a scapito dell’esclusione dall’inizio di Mertens. Per Antonio Conte le scelte sembravano già fatte dalla vigilia con Darmian scelto al posto di El Shaarawy per dare una maggiore copertura sull’esterno a sinistra. Confermata la coppia d’attacco che ha fatto quasi tutte le qualificazioni in questi due anni Eder-Pellé e pure l’idea di base, dopo l’infortunio di Marchisio, del centrocampo con De Rossi, Parolo e Giaccherini. Allo stadio di Lione l’atmosfera è fantastica, lontana anni luce rispetto a quanto visto prima di altre partite di Euro 2016 funestate dalla violenza hooligans.

    La partita inizia bene per gli azzurri che controllano e non badano a fronzoli, tuttavia l’ultimo passaggio è sempre sbagliato così un paio di volte nei primi minuti è Candreva a far vedere un paio di spunti interessanti. Il Belgio al 10° tira in porta da fuori area con Nainggolan che dopo una bella triangolazione sfodera un destro velenoso che Buffon devia in angolo.

    Il Belgio dopo quest’azione prende coraggio e le redini del gioco, l’Italia pensa a coprirsi diventano importantissimi gli anticipi di Bonucci e i palloni maldestramente liberati in area di Chiellini. Al 22° ancora Nainggolan ci prova da fuori ma il centrocampista della Roma tira fuori.

    30° fase finalmente in cui l’Italia riesce a superare la mediana belga con continuità. Dopo un’azione insistita Pellé ci prova con un diagonale da fuori area, la palla esce non di moltissimo. Al 32° l’Italia passa in vantaggio, inserimento in area di Giaccherini, Bonucci lo vede e lo serve con un lancio fantastico da metà campo, l’interno del Bologna stoppa e supera Courtois per lo 0-1.

    Emanuele Giaccherini e Leonardo Bonucci | Foto Twitter
    Emanuele Giaccherini e Leonardo Bonucci | Foto Twitter

    Ora gli azzurri volano con la forza dell’entusiasmo al 35° Candreva di sinistro tira un diagonale potente che Courtois devia in angolo. Sugli sviluppi dello stesso Fellaini svirgola in area, la palla s’impenna e Parolo anticipa i difensori di testa e serve Pellé che a botta sicura di testa mette a lato di centimetri.

    Al 39° in fase di alleggerimento prova con un altro tiro da fuori area Witsel ma è fuori anche la traiettoria. Il primo tempo si chiude con il Belgio in avanti ma in modo sterile, si segnalano un’azione pericolosa di De Bruyne stoppata sul tiro da Giaccherini che è sceso a coprire e un bel contropiede di Candreva mal sfruttato da Pellè.

    La ripresa inizia senza nessuna sostituzione per le due squadre. Il secondo tempo inizia all’insegna dell’Italia, ma il Belgio al 53° ci fa venire i brividi, dopo un’azione insistita azzurra Darmian perde un pallone pericolosissimo che i Diavoli Rossi sfruttano con tre passaggi, Lukaku a tu per tu con Buffon spara fuori in diagonale. Un minuto dopo Candreva scende in modo perentorio, crossa al centro dove Pellè devia in porta ma Courtois compie un miracolo.

    La partita ora è bellissima perché le squadre sono molto lunghe e gli spazi agevolano gli individualismi, dopo l’erroraccio precedente Conte sostituisce Darmian con De Sciglio. In pochi minuti ci sono un altro paio di discese belle dell’Italia e un tiro da fuori di Fellaini.

    Wilmots risponde con Mertens al posto di un evanescente Naiggolan prima e poi con Origi al posto di Lukaku. Al 74° dopo una bella fase dell’Italia, dopo un calcio d’angolo gli azzurri perdono nuovamente palla che prima di diventare pericolosa Eder ferma con un brutto fallo tattico che gli costa il giallo. Conte sostituisce anche lui per non rischiare.

    All’81° Hazard ci prova come al solito da fuori area ma completamente fuori misura, il Belgio nella fase finale del match schiaccia gli azzurri e due minuti dopo su un traversone di Fellaini Origi mette alto di testa ci poco.

    All’85° Immobile scatta in contropiede salta l’uomo e tira in porta dal limite, Courtois para e devia in angolo il pericoloso fendente. All’89° panico in area azzurra, su un traversone mancano la deviazione vincente Origi, Fellaini e alla fine le manone di Buffon chiudono l’azione.

    Al 91° stupenda azione dell’Italia che in contropiede fulmina i Diavoli Rossi, Thiago Motta serve Immobile che allarga per Candreva, il laziale serve un pallone morbido per Pellè che sbatte in porta per lo 0-2 finale. L’Italia parte con i tre punti ed è prima del girone.

    Azzurri in festa | Foto Twitter
    Azzurri in festa | Foto Twitter

    BELGIO – ITALIA 0-2 (0-0) – 32° Giaccherini (I), 90+1 Pellè (I)

    Belgio (4-2-3-1): Courtois 6,5; Ciman 6,5 (dal 76° Carrasco 6), Alderweireld 5,5, Vermaelen 5,5, Vertonghen 5; Nainggolan 5 (dal 62° Mertens 6,5), Witsel 6; Fellaini 6, De Bruyne; Lukaku 5 (dal 72° Origi).

    C.T.: Marc Wilmots 5,5.

    Italia (3-5-2): Buffon 6; Barzagli 6,5, Bonucci 8, Chiellini 6; Candreva 7,5, Parolo 6,5, De Rossi 6 (dal 78° Thiago Motta 6), Giaccherini 7, Darmian 6 (dal 59° De Sciglio 6,5); Pellé 6, Eder 6 (dal 75° Immobile 6,5).

    C.T.: Antonio Conte 7

    Arbitro: Mark Clattenburg 6

    Ammoniti: Chiellini (I), Eder (I), Bonucci (I), Vertonghen (B) Espulsi:

  • Italia, un attacco tutt’altro che Immobile

    Italia, un attacco tutt’altro che Immobile

    L’Italia di Antonio Conte ha effettuato l’ultimo test prima di partire per la Francia. Al “Bentegodi” di Verona si vede un attacco frizzante, con Zaza e Immobile che sembrano cresciuti insieme legati solo da un pallone, tuttavia ci vogliono un calcio di rigore realizzato da Candreva nel primo tempo e una rete di De Rossi nella ripresa per comporre il risultato.

    Antonio Conte sa di avere una macchina non perfetta, ha lacune qualitative in confronto alle compagini quotate per la vittoria finale, ma sa e dimostra anche questa sera che la sua creatura è tosta, organizzata e sopperisce a quelle lacune, quando gira, con un gran lavoro di squadra.

    Lo stadio dimostra di apprezzare e incita la Nazionale dal primo all’ultimo minuto portando un boato quando nella ripresa, in un contropiede che poteva diventare pericoloso, vede Zaza rincorrere l’avversario fino all’area di rigore di Buffon.  Il pubblico gradisce la prova contro un avversario che qualche mese fa ci aveva bloccato in un pareggio, mentre oggi è sembrata piccola cosa, ma il merito è dell’impostazione che gli azzurri hanno dato alla partita.

    Candreva sblocca il match su calcio di rigore | Foto Twitter
    Candreva sblocca il match su calcio di rigore | Foto Twitter

    Da questa a partita escono alcune indicazioni più che altro per i giornalisti che possono già scrivere dell’attacco contro il Belgio composto da Immobile e Zaza, infatti i due dimostrano un’ottima intesa ed un’altrettanta attitudine al sacrificio per pressare e ripiegare quando serve. Bene anche Giaccherini, probabilmente il più in forma degli azzurri.

    Festeggiamenti dopo la rete di de Rossi | Foto Twitter
    Festeggiamenti dopo la rete di de Rossi | Foto Twitter

    In difesa i tre bianconeri sono al solito granitici e coordinati, anche se Chiellini è apparso un po’ più indietro nella condizione ma sempre puntuale nelle chiusure. El Shaarawy e Candreva spingono bene devono solo coordinarsi meglio con gli interni per evitare falle, Parolo c’è crea, s’inserisce e qualche volta sparisce ma è perché fa il lavoro oscuro di recupera palloni.

    L’unica nota stonata arriva da Thiago Motta che verticalizza solo a tratti e spesso è troppo lento nella manovra, così in fase di costruzione sopperisce Bonucci con i soliti lanci mentre in copertura ha sempre bisogno di un ulteriore filtro che lo aiuti. Insomma se dopo le polemiche per il numero di maglia ci si aspettava una reazione si è rimasti delusi.

    Le indicazioni, tutte positive, dicono anche che è difficile pensare di fermare una fonte di gioco nell’Italia perché quando il gioco non viene creato dal regista avanzato o arretato che sia in quella fase ecco che gol e assist arrivano dagli esterni. In questo caso Candreva che è salito ancora di condizione rispetto al match precedente con la Scozia.

    La nostra Nazionale lavora l’avversario con il ritmo e lo avvolge nella manovra, fa fatica a segnare con l’attacco ma ha armi imprevedibili da sfoderare e poi ha fame, ha la stessa fame di quella Juventus del primo anno di Conte. Se trovasse nella fase a gironi l’iniezione di autostima giusta, magari proprio contro il Belgio potrebbe diventare un cliente scomodo per chiunque. In ogni caso in questa Italia non ci sono “prime donne” e l’indicazione più importante la da anche la voglia di lottare che hanno gli azzurri.

    Ora il tempo dei test per gli azzurri è finito e si va in Francia sapendo già (domani l’annuncio ufficiale) chi sarà il prossimo CT della Nazionale. Si parte con o senza consensi, con o senza qualità tecniche, con o senza favori del pronostico ma si va senz’altro con tanta voglia di fare bene e la consapevolezza di essere una squadra. Forza azzurri!

  • Antonio Conte svela i 23 convocati per Francia 2016

    Antonio Conte svela i 23 convocati per Francia 2016

    Svelata la lista dei 23 convocati per Francia 2016, Antonio Conte ha sciolto le riserve, i 23 azzurri che patiranno per la spedizione francese saranno annunciati ufficialmente questa sera, 31 maggio, in diretta TV dall’auditorium Rai del Foro Italico.
    Intanto però filtrano le prime indiscrezioni che, sembra, troveranno conferma questa sera alle 20.35: out Montolivo per un problema muscolare, a centrocampo Sturaro preferito a Jorginho. Altro escluso dalla lista dei convocati è Bonaventura al quale il mister ha preferito Bernardeschi. La regia verrà affidata a Thiago Motta o De Rossi.
    Restano a casa anche Rugani, Zappacosta, Benassi e Astori.
    Antonio Conte ha invece deciso di portare tutti i 5 attaccanti a sua disposizione, quindi Insigne, Immobile, Eder, Pellé e Zaza staccano il pass per Euro 2016.

    Alle 23 scelte di Conte si aggiungeranno le riserve Zappacosta, Benassi e Rugani che lavoreranno con la squadra perché, in caso di infortunio fino a 24 ore prima della gara inaugurale, si può procedere a una sostituzione.

    Ecco la lista dei convocati per Francia 2016:

    Portieri: Buffon (Juve), Marchetti (Lazio), Sirigu (Psg);

    Difensori: Barzagli (Juve), Bonucci (Juve), Chiellini (Juve), Darmian (Manchester United), De Sciglio (Milan), Ogbonna (West Ham).

    Centrocampisti: Bernardeschi (Fiorentina), Candreva (Lazio), De Rossi (Roma), El Shaarawy (Roma), Florenzi (Roma), Giaccherini (Bologna), Sturaro (Juventus), Thiago Motta (Psg), Parolo (Lazio).

    Attaccanti: Eder (Inter), Immobile (Torino), Insigne (Napoli), Pellè (Southampton), Zaza (Juve).

    Riserve: Zappacosta (Torino), Rugani (Juventus), Benassi (Torino)

  • Euro 2016, Belgio, Irlanda e Ibra sulla strada di Conte

    Euro 2016, Belgio, Irlanda e Ibra sulla strada di Conte

    L’urna di Parigi ha emesso i suoi verdetti, ad Euro 2016 l’Italia di Antonio Conte nel suo gruppo, il Girone E, si troverà contro il Belgio, primo nel ranking FIFA, l’Irlanda e la Svezia di Zlatan Ibrahimovic. 

    Un girone che può sembrare non impossibile ma che nasconde certamente delle insidie.

    Il Belgio porta un fresco, e non certo piacevole ricordo: una sconfitta 3-1 a Bruxelles. I diavoli rossi hanno come punto di forza tanto talento, vedi i vari De Bruyne, Hazard, Mertens, Witsel senza dimenticare il portiere Courtois, l’esperienza dei difensori Company e Vermaelen, la grinta di Nainggolan in mediana e in attacco la capacità di finalizzare dei vari Benteke, Lukaku e dei giovani Origi e Batshuayi. Un avversario decisamente tosto che l’Italia affronterà all’esordio il 13 giugno a Lione. 

    Zlatan Ibrahimovic | Foto Twitter
    Zlatan Ibrahimovic | Foto Twitter

    Quattro giorni dopo, il 17 giugno a Tolosa, gli azzurri sfideranno la Svezia e quando si parla della nazionale scandinava il primo nome che viene in mente è quello di Zlatan Ibrahimovic. Ibra è certamente la superstar di una squadra che non ha certamente una difesa insuperabile ma che oltre al talento dell’attacante del Psg, può contare su giovani promettenti, sono campioni d’Europa U21 in carica, che possono dare freschezza ed imprevedibilità.

    La terza ed ultima partita del girone, che si giocherà il 22 giugno a Lille, metterà di fronte agli uomini di Conte l’Irlanda. La nazionale di Dublino, come la Svezia ha dovuto ricorrere agli spareggi per arrivare ad Euro 2016, confida nell’esperienza del bomber Robbie Keane e del difensore ex United O’Shea. Probabilmente non ci sono punte di diamante ma è la compattezza del gruppo che può rendere la squadra di O’Neill un avversario da non sottovalutare.

    Veniamo adesso ad un resoconto degli altri 5 gironi di Euro 2016 sorteggiati oggi a Parigi.

    I gironi di Euro 2016
    I gironi di Euro 2016

    Il Girone A, quello dei padroni di casa della Francia, sembra decisamente favorevole ai transalpini che però non dovranno fare il grave errore di sottovalutare la Svizzera, la Romania e l’Albania di Gianni de Biasi. Insomma sulla carta il primo posto sembra assegnato per i Bleus, ma per il secondo tutte le altre tre sembrano in corsa.

    Il Girone B vede l’Inghilterra come testa di serie. Gli uomini di Hodgson non avranno vita facile contro la Slovacchia di Marek Hamsik, contro la Russia, che nel dopo Capello si è rivelata brillante, e sopratutto contro il Galles di Gareth Bale per un interessantissimo derby britannico.

    Il Girone C ha visto uscire come testa di serie la Germania. I tedeschi sembrano i favoriti insieme alla Polonia, già sfidata nelle qualificazioni, ma attenzione ad Ucraina ed Irlanda del Nord che venderanno cara la pelle e non vorranno competere solo per il 3° posto.

    Il Girone D sembra probabilmente quello più equilibrato e definibile come “di ferro”. Testa di serie è la Spagna che, se vorrà fare il tris europeo, dovrà vedersela con i talenti della Croazia e la grinta di due nazionali toste ed agguerrite come Turchia e Repubblica Ceca. 

    Il Girone F sembra decisamente in discesa per il Portogallo di Cristiano Ronaldo. La sorprendente Islanda, l’Austria e l’Ungheria dell’esperto portiere “con il pigiama” Kiraly sembrano destinate a giocarsi il secondo posto ma i lusitani non potranno comunque dormire sonni tranquilli.

     

  • L’Italia di Conte si ferma sul pari con la Romania

    L’Italia di Conte si ferma sul pari con la Romania

    Niente da fare, l’Italia di Antonio Conte non riesce a chiudere il 2015 con un successo.

    Nella sfida amichevole di Bologna contro la Romania, con “la Marsigliese” che ha accolto in campo le due squadre per non dimenticare i tragici fatti di venerdì 13 a Parigi, gli azzurri non sono riusciti ad andare oltre ad un pareggio per 2-2.

    Un pareggio che sa di beffa perchè giunto con il gol di Andone a due minuti dal termine, dopo che l’Italia aveva ribaltato l’iniziale svantaggio, nato dalla ormai consueta distrazione difensiva, con il rigore di Marchisio e il primo gol in nazionale di Gabbiadini, infortunatosi nel finale.

    Al termine del match, ai microfoni della Rai, il Ct Antonio Conte è parso piuttosto arrabbiato per una gara, ben giocata, ma che non ha portato la tanto desiderata vittoria.

    Veniamo al racconto della gara.

    Italia-Romania prima del fischio d'inizio | © VivoAzzurro
    Italia-Romania prima del fischio d’inizio | © VivoAzzurro

    Conte effettua qualche cambio ma mantiene il 4-4-2 con Chiellini spostato sulla fascia, Soriano a centrocampo con Marchisio, El Shaarawy sulla fascia. In avanti confermata la coppia Eder-Pellé.

    Iordanescu schiera i suoi con un 4-3-3 che vede il portiere della Fiorentina Tatarusanu e il centrale del Napoli Chiriches tra i titolari. In avanti trio composto da Budescu, Stancu e Keseru.

    L’Italia prova subito a fare la gara ma il primo pericolo lo crea la Romania, Buffon è bravo a deviare in corner. Al minuto numero 8 il solito pasticcio difensivo azzurro, in questo caso causato da Darmian, spalanca la strada a Stancu che piazza il pallone nell’angolo. Gli azzurri ci mettono diversi minuti a reagire e sostanzialmente, a parte qualche spiovente pericoloso, Tatarusanu non corre rischi. Prima della fine del tempo c’è spazio per una palla in mezzo, controllata male da El Shaarawy, e per un tiro di Marchisio, alto non di molto. Nel recupero vibranti proteste per un rigore non concesso, per fallo su Eder.

    Conte riparte con gli stessi undici e per lo meno nei primi minuti non cambia nemmeno il copione della gara, Italia poco insidiosa. Al 55° però l’Italia arriva al pareggio, Eder si conquista un calcio di rigore che Marchisio trasforma. Passa un minuto ed Eder cerca di procurarsi un altro rigore ma stavolta si prende il giallo per simulazione. Il gol però carica gli azzurri che prendono totalmente in mano la gara. Al 66° gli sforzi portano al vantaggio con Gabbiadini, sul filo del fuorigioco, bravo a girare di testa un cross di Marchisio. Il vantaggio rassicura gli uomini di Conte che provano a chiudere il match mentre la Romania non riesce a rendersi pericolosa. Al 85° l’Italia rimane in 10 perchè Gabbiadini infortunato, deve lasciare il campo a sostituzioni terminate. Gli ospiti tentano un forcing finale che porta al pareggio di Andone che è abile a girare in gol una corta respinta di Sirigu. Il pareggio regala ancora forza alla Romania che cerca addirittura il gol del successo ma non accade altro, la sfida si chiude in parità.

     

    ITALIA – ROMANIA 2-2 (8° Stancu (R), 55° rig. Marchisio (I), 66° Gabbiadini (I), 88° Andone (R))

    Italia (4-4-2): Buffon (69° Sirigu); Darmian, Barzagli, Bonucci, Chiellini; Florenzi, Marchisio (77° Parolo), Soriano (60° Soriano), El Shaarawy (82° Candreva); Pellé (60° Okaka), Eder (60° Gabbiadini).

    Allenatore: Conte.

    Romania (4-3-3): Tatarusanu; Sapunaru, Chiriches, Grigore, Rat (84° Filip); Hoban, Pintilli (68° Prepelita), Torje (68° Andone); Budescu (46° Maxim), Stancu (85° Ivan), Keseru (46° Sanmartean)

    Allenatore: Iordanescu.

    Arbitro: Jaccottet.

    Ammoniti: Hoban (R), Eder (I), Chiriches (R), Florenzi (I)

  • L’Italia cade in Belgio nella notte del ricordo dell’Heysel

    L’Italia cade in Belgio nella notte del ricordo dell’Heysel

    L’Italia di Antonio Conte cade in casa del Belgio.

    Nella notte del ricordo delle 39 vittime nel trentennale della strage dell’Heysel, durante la finale di Coppa Campioni tra Juventus e Liverpool, gli azzurri subiscono un pesante 3-1 dai Diavoli Rossi di Wilmots. 

    La gara si era anche messa bene con il vantaggio di Candreva dopo soli 3 minuti. Nonostante il pari di Vertonghen il primo tempo azzurro è da considerarsi positivo. Nella ripresa però l’Italia ha subito a tratti l’iniziativa del Belgio che ha trovato i due gol del definitivo 3-1.

    Il messaggio di ricordo per le vittime dell'Heysel | Foto Twitter
    Il messaggio di ricordo per le vittime dell’Heysel | Foto Twitter

    Veniamo al racconto della sfida.

    Conte schiera gli azzurri con un 4-4-2 che senza Pirlo e Verratti, vede Parolo e Marchisio in mezzo al campo, Candreva e Florenzi sugli esterni ed una coppia d’attacco formata da Eder e Pellè. 

    Wilmots alle prese con numerose assenze in difesa è costretto ad inventarsi la retroguardia con Mignolet tra i pali, Cavanda e Vertonghen sugli esterni e coppia centrale formata da Lombaerts e Alderweireld. In avanti, interessante tridente formato da Hazard, Lukaku e Ferreira Carrasco. 

    Pronti via e l’Italia passa subito in vantaggio con Candreva bravo a mettere in rete una respinta di Mignolet su Pellè. L’esterno della Lazio avrebbe anche la possibilità di raddoppiare al 10° ma Mignolet è bravo e salva in corner. Passano solo 3 minuti ed un errato tocco indietro di Chiellini regala un corner che Vertonghen, lasciato solissimo, capitalizza insaccando il pari. I ritmi calano, l’emozione più grande si ha al 39° quando il maxi schermo inizia ad elencare i nomi delle 39 vittime della notte dell’Heysel, tutto il pubblico e i calciatori si uniscono in un lungo applauso. Nei restanti minuti si assiste ad un occasione per parte ma il risultato non cambia, si va negli spogliatoi sul 1-1.

    Si riparte ed è il Belgio a fare la partita chiudendo gli azzurri all’indietro. Gli uomini di Conte rischiano ma tengono ed anzi hanno la grande chance con Eder che prima colpisce la traversa e poi sotto porta non riesce a ribadire in gol. L’Italia sale di ritmo, i diavoli rossi sembrano subire la pressione ma ecco che al 74° da un errore in disimpegno di Bonucci arriva il vantaggio dei padroni di casa, Buffon è bravo a salvare su Batshuayi ma non può nulla sul tocco sporco di De Bruyne che s’insacca. La reazione azzurra è immediata ma Mignolet è super e salva sul colpo di testa di Pellè. Scampato il pericolo il Belgio si ributta in avanti e al 82° Batshuayi, sfrutta l’errato di fuorigioco di Bonucci e batte Buffon.

     

    BELGIO – ITALIA 3-1 (3° Candreva (I), 13° Vertonghen (B), 74° De Bruyne (B), 82°Batshuayi (B))

    Belgio (4-3-3): Mignolet; Cavanda (63°Denayer), Alderweireld, Lombaerts, Vertonghen; Witsel, Nainggolan, De Bruyne; Ferreira Carrasco (87°Mirallas), Lukaku (63°Batshuayi), Hazard.

    Allenatore: Wilmots.

    Italia (4-4-2): Buffon; Darmian, Bonucci (93°Barzagli), Chiellini, De Sciglio (90°Antonelli); Candreva, Marchisio, Parolo (60°Soriano), Florenzi (80°El Shaarawy); Pellé (80°Okaka), Eder (80°Zaza).

    Allenatore: Conte.

    Arbitro: Marciniak.

    Ammoniti: Vertonghen (B), Chiellini (I), Witsel (B), Eder (I), Antonelli (I)

  • Italia: vittoria e primo posto nel girone

    Italia: vittoria e primo posto nel girone

    Italia, missione compiuta, primo posto nel girone conquistato con 24 punti frutto di 7 vittorie e 3 pareggi; gli azzurri sono imbattuti da 50 gare nelle qualificazioni Europei/Mondiali.

    Graziano Pellè, autore della rete decisiva per l'Italia
    Graziano Pellè, autore della rete decisiva per l’Italia

    Il lavoro che sta svolgendo Conte è sotto gli occhi di tutti, sicuramente il sistema di gioco 4-2-4 è un sistema dispendioso, soprattutto per gli esterni che attaccano e tornano in fase di non possesso: Candreva, Darmian e Florenzi sono giocatori che molte nazionali invidiano. L‘Italia c’è lo ha dimostrato e volerà in Francia con l’obiettivo di tentare di essere protagonista, e per migliorare il torneo disputato quattro anni fa occorre portare la coppa in Italia. Da notare che il particolare meccanismo della compilazione delle teste di serie fa si che l’Italia non lo sia nel sorteggio di Parigi, ovvero quello che deciderà quali saranno i gironi di giugno.

    Nel primo tempo grande prova di gioco degli azzurri i quali non sono riusciti a concretizzare il gioco propositivo. In almeno cinque occasioni l’Italia è andata vicino alla rete ma Florenzi, Eder, Soriano e Pellè non sono riusciti a trovare la precisione per battere Nyland apparso in giornata di grazia. La Norvegia ha avuto il merito di passare in vantaggio con l’unico tiro in porta effettuato nel corso del primo tempo: dopo una respinta fortuita di Chiellini è stato Tenney, giocatore del Norwich, a trovare un contro balzo all’angolino.

    Nella ripresa l’Italia ci ha provato a raddrizzare il risultato; Soriano ha calciato debolmente dal limite, Eder si è divorato il pareggio quando era tutto solo.  A venti minuti dalla fine della gara ecco l’ingresso in campo di Candreva e il cambio di modulo a 4-2-4; l’Italia riprende a macinare gioco e perviene al pareggio grazie a Florenzi abile a sfruttare un retropassaggio errato di Aleesami su crossi di Giovinco. Ma il pareggio non è bastato ai ragazzi di Conte: Florenzi serve l’assist a Pellè che lo trasforma in un tiro di esterno incrociato per il gol della vittoria.

    ITALIA – NORVEGIA 2-1 (23′ Tenney; 73. Florenzi; 82′ Pellè)

    ITALIA (3-5-2): Buffon; Barzagli [72. Candreva], Bonucci, Chiellini; Darmian, Florenzi, Montolivo [68. Bertolacci], Soriano, De Sciglio; Eder [63. Giovinco], Pellè. All: Conte

    NORVEGIA (4-3-3): Nyland; Hovland, Elbdellaoui, Aleesami, Forren; Tettey, Johansen, Henriksen; Skjelbred [51. Samuelsen], Soderlund [60. King], Berget [78. Berisha]. All: Hogmo

    Arbitro : Brych (Ger)

  • L’Italia di Conte espugna Baku e vola a Francia 2016

    L’Italia di Conte espugna Baku e vola a Francia 2016

    Missione compiuta, l’Italia guidata da Mister Antonio Conte vince sul campo dell’Azerbaigian e conquista la matematica qualificazione ad Euro2016.

    Gli azzurri dopo aver sbloccato subito il match con Eder, ha commesso le consuete distrazioni viste anche in altre gare, ed ha subito il pareggio dei padroni di casa. Per fortuna di Conte e dei suoi, l’Azerbaigian ha palesato parecchi limiti e prima El Shaarawy sul finire del primo tempo e poi Darmian a metà ripresa, hanno messo al sicuro successo e qualificazione.

    C’è sicuramente da migliorare sul piano del gioco, intanto però il primo passo è stato fatto, l’Italia la prossima estate sarà in Francia a cercare di conquistare il titolo europeo.

    Antonio Conte | Foto Twitter
    Antonio Conte | Foto Twitter

    Veniamo al racconto della gara.

    Conte opta per un 4-4-2 con Verratti e Parolo a metà campo sostenuti sull’esterno da Candreva, e non Florenzi, ed El Shaarawy. In attacco coppia Eder-Pellé.

    Prosinecki, ancora imbattuto in gare ufficiali sulla panchina dell’Azerbaigian, schiera i suoi con un 4-1-4-1 che vede Gurbanov unica punta.

    La partenza è buona con l’Italia propositiva ed un Azerbaigian in attesa. I padroni di casa sembrano pian piano crescere ma vengono puniti al 11° da Eder che controlla un lungo e preciso lancio di Verratti, si presenta davanti ad Agayev e lo batte. La reazione degli uomini in maglia rossa non si vede e al 15° Pellé ha la chance del raddoppio, salva Agayev in corner. L’Italia sembra in controllo, l’Azerbaigian non riesce a rendersi pericoloso, al 30° però un’indecisione del duo Bonucci-Chiellini costa cara agli azzurri, la palla arriva infatti a Nazarov che lascia partire il tiro che non lascia scampo a Buffon. La nazionale di Conte si lancia in avanti, creando qualche conclusione pericolosa. Il primo tempo sembra doversi chiudere in parità ma al 43° Candreva scatta sul filo del fuorigioco, si presenta davanti al portiere, mette in mezzo il pallone che El Shaarawy spinge in rete a porta vuota.

    Il tocco vincente di Eder | Foto Twitter
    Il tocco vincente di Eder | Foto Twitter

    La ripresa inizia con un’Italia che nei primi minuti parte con il piede giusto e con la giusta concentrazione. Al quarto d’ora Eder ha l’occasione per chiudere la partita ma il suo pallonetto è salvato pochi passi prima della linea. L’attesa dura solo 5 minuti perchè al 65°, dopo l’ennesimo errore in disimpegno dei difensori di casa, Darmian lascia partire il tiro che vale il 3-1. La gara scivola via con il tranquillo controllo degli azzurri. A tre minuti dal termine Giovinco s’invola verso la porta ma viene steso da Huseynov che prende il rosso. Sulla seguente punizione la Formica Atomica centra la traversa.

     

    AZERBAIGIAN – ITALIA 1-3 (11° Eder (I), 30° Nazarov (A), 43° El Shaarawy (I), 65° Darmian (I))

    AZERBAIGIAN (4-1-4-1): K.Agayev; Medvedev, Huseynov, R.Sadygov, Dashdemirov; Garayev; Ismayilov (90° Mirzabekov), Eddy (66° R.A. Sadygov), Amirguliyev, Nazarov; R.Gurbanov (74° Erat).

    Allenatore: Prosinecki.

    ITALIA (4-4-2): Buffon; Darmian, Bonucci, Chiellini, De Sciglio; Candreva (88° Montolivo), Verratti, Parolo, El Shaarawy (74° Florenzi); Pellé, Eder (78° Giovinco).

    Allenatore: Conte.

    Arbitro: Collum.

    Ammoniti: Medvedev (A)

    Espulsi: Huseynov (A)

  • Italbasket missione compiuta, preolimpico conquistato

    Italbasket missione compiuta, preolimpico conquistato

    L’obiettivo, minimo, è centrato, l’Italbasket batte la Repubblica Ceca e si qualifica al torneo preolimpico per cercare di esser protagonisti a Rio 2016.

    Un successo ottenuto con un terzo quarto in cui l’Italia ha chiuso le maglie difensive e si è dimostrata perfetta in attacco realizzando un parziale di 32-17 che non ha lasciato scampo ai cechi.

    Una vittoria che pone così fine su un europeo agrodolce per gli uomini di Pianigiani che hanno sfoderato grandi prestazioni ma che si sono fermati sul più bello, nella sfida dei quarti contro la Lituania.

    Andrea Bargnani | Foto Twitter
    Andrea Bargnani | Foto Twitter

    Grande prestazione delle stelle azzurre, Bargnani, Belinelli, Gentile e Gallinari, capaci talvolta di trovare canestri ad altissima difficoltà, ma positive anche le prove di Andrea Cinciarini e di un Pietro Aradori che come sempre ha messo tutta la sua grinta sul parquet.

    Alla Repubblica Ceca non è bastato un super Vesely che ha realizzato 26 punti ed ha incantato con canestri e schiacciate di pura potenza.

    Veniamo al racconto della gara.

    Pianigiani non cambia il quintetto, quindi dentro Cinciarini, Belinelli, Gentile, Gallinari e Bargnani. 

    Ginzburg risponde con Vesely, Satoransky, Schilb, Pumprla e Benda.

    La partenza vede la Repubblica Ceca trovare il primo canestro, l’Italia risponde con Gentile dalla lunetta. Vesely e Satoransky sembrano in vena ma gli azzurri trovano punti da tutti e cinque i protagonisti. Schilb piazza una tripla per il massimo vantaggio, +3, alla quale però rispondono Cusin con la schiacciata e Gentile con il tiro dalla lunga. La Repubblica Ceca ha un super Vesely che infila 6 punti di fila per il controsorpasso ed il +4 dei cechi. L’Italia non ci sta e con Cinciarini e Gallinari ritrova la parità sul suono della sirena.

    Il secondo quarto non vede canestri per un minuto e mezzo prima della super schiacciata di Cusin. In maglia bianca però c’è Vesely che trova il suo 13° punto che vale il 23 pari. Un’altra tripla di Satoransky riporta sul +3 la Repubblica Ceca, Bargnani segna ma poi viene fischiato un tecnico alla panchina azzurra che viene concretizzato solo da un libero. Si arriva a metà quarto in perfetta parità. La prima tripla di Aradori porta gli azzurri sul +3, poi ci pensano la difesa e lo stesso numero 4 azzurro dalla lunetta, per il massimo vantaggio azzurro 36-31. Gentile commette fallo antisportivo che paga tantissimo, ben 4 punti. Una schiacciata di Belinelli e un bel canestro di Gallinari ridanno il +5 all’Italia che va all’intervallo sul 42-37.

    L’inizio del terzo quarto non è promettente perchè la Welsch segna e l’Italia commette infrazione di 24 secondi, poi però la Repubblica Ceca perde l’ennesimo pallone, Gentile e Bargnani segnano, anche una tripla per il Mago, e gli azzurri volano a +8. Satoransky prova a tenere a galla i suoi ma il Gallo si sveglia, 5 punti in fila e si vola a +11. Il Mago è bollente, due triple di fila ed è un devastante +17 per l’Italia. Vesely è comunque un piacere da vedere, la sua schiacciata a circa tre minuti dal termine del quarto è di pura potenza. La Repubblica Ceca è solo Vesely che infila il 21° punto che però vale solo il -13. Due triple di Marco Belinelli lanciano l’Italia a +20 al termine della frazione.

    Si chiude il 3° con i punti di Belinelli, si riapre il 4° con i punti di Belinelli. La Repubblica Ceca però non ci sta, piazza un parziale, sfruttando anche un attacco azzurro addormentato, e si riporta sul -13. L’Italia sembra in un momento no, serve una scossa, Gentile prima commette infrazione di 8 secondi, poi uno sfondamento. Il numero cinque azzurro si fa perdonare guadagnandosi e trasformando due liberi, poi ci pensa Bargnani per il nuovo +17. I minuti scorrono lenti, lenti, l’Italia sente il sapore della vittoria, la Repubblica Ceca pensa alla sfida di domani con la Lettonia, che varrà l’ultimo posto per il torneo preolimpoico. Alla fine c’è gloria anche per Melli, il finale è 85-70, l’amarezza di ieri non è certo cancellata ma per lo meno il primo mattoncino per creare un futuro roseo, è stato messo.

     

    ITALIA – REPUBBLICA CECA 85-70 (21-21; 42-37; 74-54)

    Italia: Della Valle, Belinelli 12, Aradori 7, Gentile 15, Gallinari 15, Bargnani 21, Cusin 4, Datome ne, Melli 4, Cinciarini 5, Hackett 2, Polonara.

    Repubblica Ceca: Benda 2, Auda, Pumprla 3, Hruban 5, Satoransky 12, Welsch 4, Houska 5, Barton 2, Jelinek, Sirina 3, Schilb 8, Vesely 26.