Tag: Italia

  • Brutta Italbasket ma la sconfitta con la Germania è indolore

    Brutta Italbasket ma la sconfitta con la Germania è indolore

    L’Italbasket sforna una prestazione davvero scadente in attacco e contro la Germania arriva il secondo ko consecutivo del girone.

    La squadra di Ettore Messina però, a fine della serata di ieri, ha potuto gioire e tirare un sospiro di sollievo perchè grazie al successo della Georgia contro Israele è arrivata la matematica certezza della qualificazione agli ottavi di finale ed oggi pomeriggio, proprio contro la Georgia, gli azzurri si giocheranno la possibilità di conquistare la terza piazza nel girone B.

    Una giornata storta, si spera, dal punto di vista offensivo non deve oscurare una buona partita dal punto difensivo, l’Italbasket dovrà ripartire con la convinzione di avere una difesa difficile da superare e sperare che la mancanza di precisione al tiro si sia concentrata tutta nella sfida coi tedeschi.

    Veniamo al racconto della gara.

    La partenza dell’Italbasket è positiva, Belinelli trova 6 punti in pochi minuti, anche Melli va a canestro, la Germania sembra scivolare indietro ma Schroeder e Tadda risistemano le cose sul 8-8. Il primo quarto è avaro di canestri e nel finale si ergono a protagonisti Aradori da una parte e Lo dall’altra, al suono della sirena l’Italia chiude avanti sul 17-16. La seconda frazione si presenta ancora più scarsa come percentuali di realizzazione, la Germania scappa sul +5 (19-24) ma il primo canestro dell’Italbasket dal campo, una tripla di Datome arrivata al 5°, ricarica gli azzurri che proseguono nel parziale positivo sino al 27-24 del 17°. Gli errori fioccano e all’intervallo lungo si va sul misero risultato di 29 pari. Il terzo periodo mantiene il trend degli altri due, si segna poco da ambo i lati e regna l’equilibrio, ai pochi canestri tedeschi, rispondono i pochi canestri dell’Italbasket. Lo strappo arriva sul finale di tempo Voigtmann segna la tripla del +4, Belinelli segna solo uno dei due liberi a disposizione e Lo trova il lay up che manda le squadre all’ultimo riposo sul 38-43. Messina le prova tutte per dare verve all’attacco, mandando in campo anche Cinciarini ma i tiri non ne vogliono sapere di entrare, nonostante tutto però l’Italbasket si mantiene in scia sul 45-47 a 6 minuti dalla fine. Si accendono però il temibile Schroeder e Theis, l’Italia non segna e la Germania scava il solco decisivo portandosi sul +12 (47-59) a 3 minuti dal termine. Due triple nel finale di un mai domo Filloy servono solo a rendere meno amara la sconfitta, l’Italbasket perde per 55-61 contro la Germania. 

     

    ITALIA – GERMANIA 55-61 (17-15, 29-29, 38-43)

    ITALIA: Belinelli 12, Aradori 9, Filloy 15, Biligha 2, Melli 8, Datome 9

    GERMANIA: Lo 4, Voigtmann 12, Tadda 6, Theis 11, Schroeder 17, Barthel 9, Heckmann 2

  • Italbasket sconfitta, la Lituania si conferma bestia nera

    Italbasket sconfitta, la Lituania si conferma bestia nera

    La Lituania si conferma la bestia nera degli azzurri, 9 sfide a livello europeo 9 sconfitte, l’Italbasket esce sconfitta per 78-73 ma lascia intravedere comunque un po’ di sereno.

    Un Gigi Datome da 24 punti ed un buon approccio alla gara non bastano a sconfiggere una Lituania che, partita piano, è cresciuta, ha saputo trovare soluzioni pesantissime da fuori, con un Juskevicius devastante dalla lunga distanza.

    Altra nota negativa della serata è l’infortunio di Melli che dopo l’intervallo lungo non ha più visto il campo, dal commento di Sky è filtrato però ottimismo.

    Veniamo al racconto della gara.

    La partenza azzurra è davvero positiva, Belinelli, Melli ed Hackett, sommato ad una difesa d’acciaio lanciano gli azzurri sul 11-2. I rimbalzi in attacco ridanno ossigeno alla Lituania che si riporta sotto. L’Italbasket non si fa spaventare e prontamente riallunga le distanze sul 16-9. Il protagonista del primo quarto è senza dubbio Melli che con triple, rimbalzi e difese permette agli azzurri di mantenere buon vantaggio, i baltici reagiscono e rimangono in linea di galleggiamento grazie a Kuzminskas che infila un 3 su 3 da tre, la prima frazione si chiude sul 23 pari. L’inizio del secondo quarto non sorride all’Italbasket che sbaglia canestri facili e concede qualcosa in difesa. La Lituania diventa ancora più precisa da 3 e vola sul +8 (33-25). L’Italbasket non trova più canestro, sprofonda sul -13 perchè i lituani continuano a infilare triple su triple. La grinta di Datome e un jolly pescato da Ariel Filloy permette all’Italia di contenere il ritardo, si va al riposo sul 32-41. Il rientro dall’intervallo lungo sembra vedere un’Italia più energica anche se la Lituania risponde colpo su colpo. L’Italbasket prende tiri eccellenti ma la palla non entra ed il distacco si dilata. Il cuore e la grinta del capitano però sono enormi e dopo una palla rubata da Filloy, Datome infila il canestro del -10 ad un minuto dalla fine del 3° quarto, il canestro in penetrazione di Filloy fissa il risultato sul 49-57 al 30°. Tripla di qua e tripla di là ad inizio dell’ultimo quarto. Gli azzurri non mollano ma la Lituania gioca un Basket di altissimo livello. L’Italia non muore mai, il duo Datome-Belinelli si mette in proprio e con un parziale di 5-0 riporta gli azzurri a -6 con 6 minuti da giocare. Due palle perse davvero sanguinose non permettono all’Italia di ridurre il distacco. La difesa degli uomini di Messina si fa più rocciosa, costringe la Lituania a due infrazioni da 24 consecutive e Filloy segna la tripla del -6. Tutta la grinta azzurra non basta, alla fine vince la Lituania

     

    ITALIA – LITUANIA 73- 78 (23-23, 32-41, 49-57)

    Italia: Hackett 7, Belinelli 14, Aradori 2, Filloy 10, Melli 8, Cusin 5, Baldi Rossi 3, Datome 24.

    Lituania: Kalnietis 12, Juskevicius 20, Maciulis 3, Valanciunas 13, Kuzminskas 14, Motiejunas 5, Grigonis 8, Gudaitis 3.

  • L’Italbasket sconfigge anche l’Ucraina ad Eurobasket 2017

    L’Italbasket sconfigge anche l’Ucraina ad Eurobasket 2017

    E sono due, l’Italbasket dopo il successo nella gara di esordio ad EuroBasket 2017 contro Israele, si ripete e conquista la seconda vittoria del girone, battendo 78-66 l’Ucraina.

    Non è stato un successo semplicissimo in quanto l’atletismo degli ucraini ha messo in difficoltà, specialmente nel primo quarto, una difesa azzurra decisamente rivedibile. Dal secondo quarto in poi però Marco Belinelli ha iniziato il suo show a suon di triple, tre di fila per la precisione, che hanno iniziato a scavare un piccolo solco.

    La precisione nel tiro oltre l’arco da parte degli azzurri si è ripetuta nei quarti successivi nei quali l’Italbasket ha anche abbinato una buona difesa.

    Un solo piccolo momento di appannamento nell’ultima frazione ha ridato qualche speranza all’Ucraina riavvicinatasi sino a 4 punti di distanza ma gli azzurri hanno subito ripreso in mano le redini della gara portando a casa un prezioso successo. Unico neo negativo, la scarsa percentuale ai liberi (11/21).

    Veniamo al racconto della gara.

    La partenza dell’Italbasket è tutto fuorché brillante, troppe palle parse e sopratutto una difesa non certo aggressiva che concede canestri troppo facili per l’atletismo degli ucraini. Non basta un buonissimo Marco Belinelli da 7 punti, il primo quarto si chiude con l’Ucraina avanti di 3 punti (19-16). Pietro Aradori con 5 punti a cavallo tra i due quarti cerca di tenere a galla gli azzurri, anche Biligha, malissimo nella prima frazione, mostra qualche segno di miglioramento ma non basta, gli azzurri sono imprecisi dalla linea dei liberi e a metà quarto l’Ucraina mantiene il vantaggio di 3. A questo punto però inizia il Marco Belinelli Show, il numero 3 azzurro infila tre triple consecutive, tutte diverse, che mandano l’Italbasket  avanti sul 35-29. La difesa dell’Italia si fa più intensa, la circolazione di palla in attacco si fa più fluida, l’Ucraina sta a galla grazie al 100% ai liberi, e si va al riposo sul 43-33 per l’Italia. La partenza del terzo quarto vede una buona difesa azzurra, l’Ucraina fa una fatica enorme nel trovare canestro e anche se in attacco l’Italia non è efficacissima il gap scende solo di 2 punti dopo 4 minuti. Un Datome non brillante decide di accendersi al momento giusto e con 5 punti consecutivi porta l’Italia al massimo vantaggio sul +13. Un controparziale ucraino riporta le distanze a soli 8 punti. L’Italbasket però ha l’arma delle triple e con Baldi Rossi, Filloy ed Aradori infiamma la retina dalla lunga distanza portando il parziale a fine terzo quarto sul 59-48. L’Ucraina però non vuole arrendersi ed anche approfittando delle consuete palle perse azzurre, si riavvicina nel punteggio toccando addirittura il -4. Il tiro da 3 azzurro funziona ancora e Datome prima,  Aradori poi ed il solito Belinelli, ricacciano gli avversari oltre la doppia cifra di svantaggio. L’Italbasket mette il piede sull’acceleratore e serra le linee difensive, l’Ucraina a sembra a corto di fiato non trova più canestri facili, se non grazie ad una reazione nell’ultimo minuto, e così per gli azzurri arriva un successo per 78-66.

    ITALIA – UCRAINA 78-66 (16-19, 43-33, 59-48)

    Italia: Hackett 6, Belinelli 26, Aradori, 13, Filloy 12, Biligha 3, Cusin 3, Baldi Rossi 3, Datome 12

    Ucraina: Pustozvonov 2, Kolchenko 8, Lukashov 9, Otverchenko 2, Bobrov 4, Zaytsev 6, Kravstov 11, Pustovyi 21, Mishula 3

  • Italbasket buona la prima ad Eurobasket 2017

    Italbasket buona la prima ad Eurobasket 2017

    Buona partenza per l’Italbasket di Ettore Messina all’esordio dell’Europeo di Basket 2017. 

    Gli azzurri, nella prima sfida del girone B giocata a Tel Aviv, hanno sconfitto per 69-48 i padroni di casa di Israele.

    Un successo quello dell’Italbasket costruito sulla forza della difesa, sulla precisione nel tiro da 3 e sulla forza del gruppo.

    Assente Danilo Gallinari le stelle azzurre sono state Marco Belinelli, precisissimo con un devastante 6/8 al tiro da oltre l’arco, e Gigi Datome. Oltre ai due già citati ci sono da sottolineare anche le ottime prestazioni di Biligha, decisivo con alcune difese strepitose nel momento di massima pressione israeliana, di Cusin, di Hacket e Filloy in cabina di regia, insomma il dato positivo di questa Italbasket è che non c’è un solo fenomeno a trascinare la squadra ma bensì la forza di un gruppo solido, preciso in attacco e decisamente granitico in difesa.

    La gara si è messa subito bene per gli azzurri che hanno avuto un miglior approccio, Israele però non ha mollato il colpo e guidati da un Casspi in gran serata, i padroni di casa hanno impattato sul 13-13. La reazione dell’Italbasket si è mostrata sotto forma di Marco Belinelli che prima ha firmato le triple del massimo vantaggio (30-20) e poi, dopo il rientro di Israele sul -2, ha nuovamente bruciato la retina dalla lunga garantendo ai suoi il 36-32 all’intervallo lungo. Nel terzo quarto a protagonista si erge Gigi Datome che infila canestri pesantissimi ma sopratutto una gran difesa che concede solo 9 punti ad Israele (51-41 al 30°). Nell’ultimo quarto arriva lo strappo decisivo, i padroni di casa hanno continuato a rimbalzare contro il muro difensivo dell’Italbasket mentre in avanti anche Hackett e Filloy hanno trovato triple pesanti che hanno definitivamente spento ogni speranza dei padroni di casa.

    La partenza quindi è quella giusta, oggi giorno di riposo e poi domani di nuovo in campo contro l’Ucraina per cercare di portare a casa un successo che sarebbe importantissimo per morale e per garantirsi una certa tranquillità in classifica.

    ITALIA – ISRAELE 69-48 (21-16, 36-32, 51-41)

    Italia: Hackett 7, Belinelli 18, Aradori 3, Filloy 12, Melli 9, Cusin 4, Datome 16.

    Israele: Howell 9, Dawson 5, Mekel 8, Eliyahu 4, Casspi 18, Ohayon 4.

     

    Nelle altre gare di giornata nel gruppo B, quello dell’Italia, la Germania parte piano ma poi grazie ad un sontuoso Dennis Schroeder da 32 punti, ha la meglio per 75-63 sull’Ucraina. Vittoria a sorpresa per la Georgia che in una gara piuttosto equilibrata, sfrutta la gran serata di Shengelia e piega 79-77 la più quotata Lituania. 

    Nelle gare del Gruppo A, giocate ad Helsinki, colpaccio della Finlandia padrone di casa, che batte dopo un Overtime 86-84 la forte Francia. Vittorie anche per Slovenia, 90-81 sulla Polonia, e Grecia, 90-61 sull’Islanda. 

    Oggi si giocheranno le gare del gruppo C, in Romania a Cluji, e quelle del Gruppo D che si giocherà ad Istanbul.

  • Rio 2016: eroi, gioie e delusioni olimpiche

    Rio 2016: eroi, gioie e delusioni olimpiche

    L’emozionante cerimonia di chiusura, sotto una pioggia battente, ha mandato in archivio le Olimpiadi di Rio 2016.

    Sedici giorni di sfide, combattimenti, partite, corse che hanno eletto gli eroi olimpici ma che hanno anche saputo toccare ogni singola emozione, dalla gioia alla tristezza, dal trionfo alla beffa atroce.

    Il medagliere è stato dominato dagli Usa che hanno conquistato 121 medaglie suddivise in 46 ori, 37 argenti e 38 bronzi. Alle spalle degli Stati Uniti si è piazzata la Gran Bretagna che ha proseguito sulla positiva scia di Londra 2012. Terza la Cina. Nono posto per l’Italia che ha conquistato, come a Londra, 28 medaglie (8 ori, 12 argenti ed 8 bronzi).

    Se dovessimo scegliere l’atleta copertina di questo Rio 2016 in sfida andrebbero certamente Usain Bolt, Michael Phelps, Katie Ledecky e Simone Biles.

    Il giamaicano ha mostrato il suo solito show fatto di sorrisi e danze, dimostrandosi per la terza volta l’uomo più veloce del mondo andando a vincere con estrema facilità 100 metri, 200 metri e la staffetta 4×100, portando così a 9 il bottino di medaglie d’oro olimpiche.

    Bolt ha annunciato il suo addio olimpico, stesso commiato anche per il fantastico nuotatore a stelle e strisce Michael Phelps, che però ha anche comunicato anche il suo definitivo ritiro. Phelps però non poteva lasciare i Giochi Olimpici senza il botto e così a Rio 2016 l’americano ha ottenuto l’oro nei 200 misti e nei 200 farfalla, ed è stato protagonista dei tre successi delle staffette 4 x 100 stile, 4 x 200 stile e 4 x 100 mista.

    Sempre dal nuoto, e sempre dagli Stati Uniti si è abbattuto su Rio 2016 l’uragano Katie Ledecky. La 19enne americana ha trionfato nello stile libero sui 200, sui 400 e sugli 800 metri. Al suo bottino si aggiungono un oro ed un argento nelle staffette.

    5 medaglie le ha conquistate anche la giovanissima ma super talentuosa ginnasta americana Simone Biles. I suoi salti complessi, i suoi movimenti precisi hanno incantato la giuria e tutto il pubblico.

    Veniamo ad analizzare l’Olimpiade azzurra che ha visto tantissime luci ma anche qualche ombra decisamente inaspettata.

    Sugli scudi va il tiratore toscano Niccolò Campriani, già oro a Londra, che a Rio 2016 ha fatto ancora meglio vincendo due medaglie del materiale più prezioso, nella carabina 10 metri e nella carabina tre posizioni 50 metri. Male invece la compagna di Campriani Petra Zublasing, arrivata in Brasile da favorita, è tornata a casa con un quarto ed un 33° posto.

    Se il tiro a segno ha registrato l’exploit di Campriani, il tiro a volo ha regalato gioie enormi alla pattuglia azzurra: l’oro di Rossetti nello skeet maschile, la doppietta oro ed argento di Diana Bacosi e Chiara Cainero nello Skeet femminile, l’ennesimo argento di Pellielo nel Trap maschile e la medaglia dello stesso metallo di Innocenti nel Double trap maschile.

    La scherma ci ha probabilmente abituato troppo bene e il bottino di un oro, Garozzo nel fioretto maschile, gli argenti di Rossella Fiamingo e Elisa Di Francisca rispettivamente nella spada e nel fioretto femminile, e quello della squadra maschile di spada, sembrano davvero un risultato deludente. Sicuramente rimane l’amaro in bocca per la prestazione negativa di Arianna Errigo praticamente subito fuori nel fioretto femminile.

    Gioie e dolori anche dalle piscine di Rio de Janeiro, entrambe le squadre di pallanuoto sono arrivate a medaglia, argento per il Setterosa inchinatosi solo alle invincibili americane, bronzo per il Settebello che dopo il ko in semifinale con la Serbia s’è imposto nella finale per il 3°-4° posto contro il Montenegro.

    Strepitosa la prestazione di Gregorio Paltrinieri, dominatore dei 1500 stile libero, il ragazzo di Carpi ha completato il percorso di successi, adesso manca solo il record del mondo di Sun Yang che non pare così irraggiungibile. A far sorridere l’Italia nel nuoto in vasca ci ha pensato anche Gabriele Detti che si è portato a casa un doppio bronzo nei 400 stile e in quei 1500 già citati per Paltrinieri. Le gioie per il nuoto in corsia finiscono sostanzialmente qua, la tanto attesa medaglia di Federica Pellegrini non è arrivata e la campionessa italiana ha dovuto masticare amaro per il 4° posto nei 200 stile. Per il resto troppe poche finali raggiunte, il nuoto italiano ha molto da lavorare per presentarsi alla grande a Tokyo 2020. 

    Tania Cagnotto ce l’ha fatta, alla sua ultima olimpiade, e dopo la cocente delusione londinese, la campionessa bolzanina ha conquistato la prima medaglia olimpica, mettendosi al collo l’argento insieme a Francesca Dallapè nei tuffi sincronizzati dal trampolino 3 metri. La Cagnotto però non si è limitata e nel trampolino 3 metri ha conquistato uno straordinario 3° posto alle spalle delle inarrivabili cinesi.

    Una medaglia è arrivata anche dal nuoto di fondo, argento per Rachele Bruni nella 10 km femminile, mentre le ragazze del nuoto sincronizzato hanno ottenuto un ottimo 5° posto.

    Successi e tanta sfortuna nel ciclismo azzurro. Elia Viviani si è ripreso quello che aveva perso a Londra 2012 e nella massacrante gara dell’Omnium su pista si è messo al collo la medaglia d’oro. Vincenzo Nibali ha visto invece scivolare via, a causa di una caduta in discesa a pochi km dall’arrivo, una medaglia quasi certa. A riportare il sorriso in casa Italia ci ha pensato Elisa Longo Borghini con il bronzo nella gara in linea femminile e con una cronometro che ha fatto sognare tutta Italia per molti chilometri. Non bene la Mountain Bike.

    Non saranno più i tempi dei fratelli Abbagnale, ma il canottaggio è da sempre fornitore di medaglie per la spedizione italiana. A Rio 2016 sono arrivati due bronzi con il due di coppia e con il quattro.

    Anche gli sport di lotta hanno arricchito il medagliere, nel Judo Fabio Basile ha conquistato la medaglia d’oro che è stata poi la 200° nella storia olimpica azzurra. Odette Giuffrida ha invece vinto un prezioso argento. Un pizzico di delusione per Frank Chamizo nella lotta libera, visto il suo palmares recente ci si attendeva l’oro ed invece è arrivato un comunque buon bronzo.

    La Pallavolo ha mostrato due facce completamente diverse, gli azzurri di Blengini hanno disputato uno straordinario torneo pur non riuscendo a rompere la maledizione olimpica e cedendo in finale al Brasile. Disastrose invece le ragazze di Bonitta che sono state eliminate al primo turno con il misero bottino di una vittoria e cinque sconfitte.

    Si sono dovuti svegliare dal sogno, in una notte di pioggia violenta sulla spiaggia di Copacabana, il duo del Beach volley maschile Lupo e Nicolai. La coppia azzurra si è arresa solo al Brasile ma l’argento è comunque un risultato storico per il Beach italiano.

    L’atletica è stata semi disastrosa, all’infortunio di Tamberi si è aggiunta la squalifica di Schwarzer che ha praticamente azzerato le speranze di medaglie italiane. Sorrisi però arrivano da Trost e Rossit in finale nell’alto femminile e da Libania Grenot che ha conquistato la finale personale nei 400 metri ed ha trascinato all’ultimo atto la 4×100.

    Bocciature per il Tennis, si sperava nel duo Errani-Vinci fermatosi ai quarti, per il Tiro con l’Arco, solo un 4° posto per la squadra femminile e niente più, per il Triathlon che non ha proposto alcun azzurro nelle posizioni nobili, e per la Boxe che nonostante molte aspettative, è rimasta a secco.

    Amaro in bocca per la Ginnastica Artistica e per quella Ritmica, al 4° posto di Vanessa Ferrari nel corpo libero, s’aggiunge quello delle Farfalle, pochi centesimi di punto che hanno causato lacrime di tristezza anzichè di gioia.

    Lasciano intravedere un pizzico di sereno per il futuro la Canoa Velocità e la Canoa Slalom.

    Male anche la Vela, dove c’erano un paio di carte da medaglia, ed il Golf che non ha visto alcun azzurro protagonista.

     

  • Italbasket così fa male, a Rio va la Croazia

    Italbasket così fa male, a Rio va la Croazia

    Ancora una volta sono lacrime, e non certo di gioia, per l’Italbasket.

    Gli azzurri guidati da Ettore Messina perdono 84-78, dopo un tempo supplementare, contro la Croazia di Petrovic la finale del torneo preolimpico di Torino e devono così nuovamente rinunciare al sogno olimpico. Sarà la terza assenza consecutiva dopo lo splendido argento conquistato ad Atene 2004. 

    Una sconfitta che brucia, e anche tanto, perchè la Croazia era stata già affrontata e sconfitta nel gironcino da un’Italia poco fluida in attacco, come ieri sera, ma con una difesa asfissiante che non aveva lasciato tiri facili a Bogdanovic e compagni.

    Nella gara di ieri sera l’Italbasket ha dovuto quasi sempre rincorrere, il primo quarto, interrotto a lungo per un problema ai tabelloni, si è chiuso sul 19-12 per i croati e con gli azzurri caricati già di falli. Nel secondo quarto addirittura la Croazia ha allungato sul +10 ma l’Italia non è crollata, ha iniziato a difendere bene ed ha limitato i danni, riportandosi sul -1 prima del mini show finale di Bogdanovic per il 34-39 al 20°. La partenza del terzo quarto è stata pura illusione, con un parziale di 8-0 guidato da Gallinari, subito frustrata dai soliti problemi di falli e dalla precisione di Simon al tiro. La terza frazione l’ha chiusa una magia di Datome per il -2 azzurro. L’ultimo quarto ha visto un’altalena di emozioni con l’allungo croato, il rientro azzurro, l’uscita per falli di Datome e Gallinari, il punto a punto negli istanti finali con il botta e risposta ai liberi,  ed il tap-in definitivo di Melli che ha portato la sfida all”overtime. Negli ultimi cinque minuti il protagonista dell’Italbasket, purtroppo in negativo, è stato Alessandro Gentile. Il capitano della Ea7 Milano ha prima fallito il comodo canestro del -2 e, sull’azione successiva, ha sprecato il rimbalzo catturato dopo lo 0/2 ai liberi di Simon. Queste due azioni, sommate all’uscita per falli di Belinelli, hanno messo la definitiva pietra tombale sulle speranze azzurre, ha vinto la Croazia che così ha meritatamente conquistato un posto a Rio 2016, per l’Italia invece è il momento delle riflessioni.

    C’è da riflettere sul perchè, una squadra piena di tanto potenziale talento, non sia stata in grado di raggiungere alcun obiettivo in questi anni.

    Questo torneo preolimpico ha messo in luce tanti difetti: Bargnani non ha convinto, Gentile non si è dimostrato preciso e lucido nei momenti decisivi, Datome è apparso in uno stato di forma non certo ideale, Melli e Hackett hanno dato un buon contributo ma non possono bastare. Se a tutto questo aggiungiamo anche la poca abitudine a vincere, ecco che troviamo la ricetta per l’insuccesso.

    La speranza non deve morire mai, c’è un anno per lavorare bene e magari inserire qualche altro talento per tentare l’impresa di un grande Euro 2017. Certamente non cancellerà l’amarezza per l’assenza da Rio 2016 ma potrà metter le basi per cercare di esserci, e non solo da comprimari, a Tokyo 2020. 

    ITALIA-CROAZIA 78-84 D.1.T.S. (12-19, 34-39; 52-54, 70-70)

  • Italia: la grande beffa

    Italia: la grande beffa

    “Gli italiani perdono le partite di calcio come se fossero guerre e perdono le guerre come fossero partite di calcio”.

    Il celebre enunciato dello statista britannico Winston Churchill si rivela particolarmente adeguato a descrivere l’Italia di Antonio Conte che ha appena terminato la sua spedizione ad Euro2016. Un’Italia da battaglia, fiera e mai doma, che si è opposta con orgoglio e fine disciplina tattica ai Campioni del Mondo della Germania.

    La rappresentativa teutonica, nei 120 minuti di gioco, ha dimostrato di meritare i gradi di favorita che la stampa, unanimemente, gli aveva attribuito alla vigilia della grande sfida. Chi credeva, però, in una prova d’orgoglio, di carattere dell’Italia, non sarà rimasto deluso.

    I quattordici azzurri scesi sul terreno di gioco di Bordeaux, ieri sera, si sono rivelati particolarmente agguerriti e hanno meritato di non perdere nel gioco, acciuffando un prodigioso pari, che non è bastato a scongiurare l’eliminazione dal torneo, patita ai calci di rigore. Si sa che, dagli undici metri, è sempre una lotteria, ma il dispiacere di non poter fare di più e di meglio in questa competizione, laddove vi era la possibilità, rimane tanta.

    A macchiare una prestazione di egregia fattura della nostra Nazionale sono stati in particolare due tiratori scelti, già messi sulla graticola dai tifosi azzurri sul web e nelle conversazioni sostenute nelle piazze e nei bar dello “stivale”: si sta parlando, come ovvio, di Zaza e Pellé.

    Simone Zaza sbaglia malamente il rigore per l'Italia | Foto Twitter
    Simone Zaza sbaglia malamente il rigore per l’Italia | Foto Twitter

    Al primo si rimprovera di essere entrato all’ultimo secondo utile in campo appositamente per tirare i rigori e di aver calciato un penalty improbabile, soprattutto considerata la preparazione dello stesso, con una rincorsa che ha ricordato più una danza tribale che il gesto atletico di un campione. Al secondo si addebita l’irriverenza di un gesto rivolto allo straordinario portiere tedesco, Manuel Neuer, col quale il centravanti azzurro avrebbe mimato l’intenzione di voler calciare l’ormai celebre “scavetto” di tottiana memoria, prima di eseguire, infine, un tiro ad incrociare a pelo d’erba che è terminato irrimediabilmente a lato della porta difesa dal gigante teutonico.

    Se il peccato di Zaza appare tutto sommato veniale, trattandosi comunque di un errore essenzialmente tecnico, quello di Pellé è apparso davvero un modo poco consono di proporsi ad una platea internazionale. Siamo stati la Nazionale dell’orgoglio, della lotta e dell’umiltà ed un gesto di tale superbia è apparso davvero stonato e fuori luogo, giustamente punito dal destino.

    Antonio Conte ha costruito una grande Italia | Foto Twitter
    Antonio Conte ha costruito una grande Italia | Foto Twitter

    Ma le dietrologie e i “j’accuse” del caso non producono frutti rigogliosi e succulenti. Resta comunque la soddisfazione di aver assistito ad una Nazionale degna di essere chiamata tale e, nonostante alla vigilia il bagaglio tecnico a disposizione di Conte non apparisse competitivo, l’Italia ha eliminato la Spagna Campione d’Europa e hanno dato filo da torcere alla Germania Campione del Mondo.

    Ora spazio a Ventura che avrà il non facile compito di rimotivare un gruppo che aveva trovato solidità e compattezza granitiche. La base tecnico-tattica potrebbe non essere del tutto dissimile dall’impostazione di Conte (si dovrebbe ripartire dal 3-5-2), con la speranza che il prossimo biennio produca qualche talento in più e ci veda sempre e comunque protagonisti per il prossimo mondiale in Russia.

  • Italia-Germania ai tedeschi, ma solo ai rigori

    Italia-Germania ai tedeschi, ma solo ai rigori

    Italia-Germania non è una partita normale, non è una partita solo di calcio è molto di più. Si tratta di uno scontro tra due identità ben precise, una fatta di genialità, di capacità nel sopperire ad alcune mancanze con la tenacia, con il coraggio e con il cuore. L’altra è fatta di durezza, di manifesta superiorità e di vanto nell’ostentare la presunta perfezione.

    Italia-Germania è uno scontro che ha attraversato generazioni, dal dopoguerra ad oggi le due Nazionali hanno sempre battagliato con un netto vantaggio a favore dei nostri colori, ma è anche vero che ogni volta la partita arrivava in condizioni quasi alla pari, oggi i tedeschi sono Campioni del Mondo mentre gli azzurri sono alla ricerca del loro limite.

    Gli azzurri prima di Italia-Germania | Foto Twitter
    Gli azzurri prima di Italia-Germania | Foto Twitter

    Già dagli inni nazionali si sente la differenza citata prima, inno italiano cantato a squarciagola dai 4000 tifosi azzurri presenti a Bordeaux, e inno tedesco ascoltato scandendo un brusio dai 40000 teutonici, ma tante bandiere bianconere divise in due settori con al centro uno striscione raffigurante la Coppa del Mondo e le annate che ricordano le vittorie tedesche.

    Dopo questo le due squadre e le rispettive tifoserie si accomunano al lungo applauso per le vittime dell’attentato terroristico in Bangladesh, Italia che gioca con il lutto al braccio per i connazionali rimasti uccisi.

    Antonio Conte deve fare a meno di Antonio Candreva che ha bisogno di altro tempo per recuperare, di Thiago Motta che è squalificato e Daniele De Rossi recuperato parzialmente ma tenuto precauzionalmente in panchina. L’assenza di De Rossi viene sopperita dall’inserimento di Sturaro che è schierato nei tre centrali di centrocampo al fianco di Parolo e GiaccheriniLow non ha alcun problema, modifica solo l’assetto tattico e al posto di Draxler inserisce Howedes per avere maggiore copertura sull’esterno.

    Italia-Germania inizia con il freno a mano tirato, il primo vero brivido lo regala Khedira che in uno scatto sulla destra rimedia un infortunio muscolare che lo costringe ad abbandonare il campo al 15°, al suo posto Low inserisce Schweinsteiger. Proprio il neo entrato al 27° segna di testa ma per farlo spinge fallosamente De Sciglio, l’arbitro Kassai vede e annulla.

    Il primo vero tiro verso la porta arriva al 41° con Gomez che dopo una bella ripartenza tedesca e il cross di Kimmich da destra incrocia di testa mandando fuori il tiro.

    Un minuto dopo Muller dopo un batti e ribatti in area effettua un tiro strozzato che Buffon blocca a terra. Passano pochi secondi e l’Italia in impostazione con il solito schema da lancio di Bonucci trova Giaccherini largo in area tedesca che mette rasoterra in mezzo senza trovare una deviazione vincente. Il pallone arriva a Sturaro al limite esterno dell’area che calcia verso la rete ma Boateng ci mette il piedone e devia in calcio d’angolo.

    E’ l’ultima emozione del primo tempo che ha visto a tratti la Germania in un palleggio asfissiante ma sterile e gli azzurri alla ricerca costante delle vie giuste per colpire che si sono intraviste con alcuni scambi veloci tra Pellè, Parolo ed Eder e con il lancio di Leonardo Bonucci quando è lasciato libero di farlo da Gomez che sembra marcarlo a uomo.

    La ripresa inizia senza cambi nelle due formazioni, ma l’atteggiamento tedesco sembra diverso. Anziché salire a pressare come nel primo tempo, dopo un paio di trame sbagliate e la conseguente ripartenza azzurra da manuale con De Sciglio sembra temere l’Italia.

    Al 54° i tedeschi riprendono coraggio dopo che su un disimpegno sbagliato la prima conclusione di Gomez ribattuta dalla difesa fa arrivare la palla a Muller al limite dell’area, dribbling riuscito e tiro sul secondo palo del tedesco che però trova in traiettoria Florenzi in tuffo che toglie dalla rete il fendente. Passano 5 minuti di fuoco con tre ammonizioni tutte azzurre che hanno l’unico merito di spezzare il ritmo tedesco.

    Al 62° Parolo avrebbe una buona occasione dopo un appoggio fuori area palla a terra di Eder ma il tiro termina abbondantemente a lato.

    Ozil e Muller sorridenti dopo aver sbloccato Italia-Germania | Foto Twitter
    Ozil e Muller sorridenti dopo aver sbloccato Italia-Germania | Foto Twitter

    Al 65° la Germania passa in vantaggio. Muller lavora un pallone che sembrava uscire sull’out di destra, il passaggio del centrocampista arriva in mezzo in modo rocambolesco dove Ozil devia alle spalle di Buffon dal limite dell’area piccola.

    Al 69° Gomez va vicino al raddoppio quando si fa trovare libero in area su un lancio illuminante di Kroos, lo stop però non è felice perché lo mette spalle alla porta. Gomez prova con un colpo di tacco a sorprendere Buffon che effettua una deviazione prodigiosa in angolo.

    Al 74° dopo un’azione elaborata degli azzurri De Sciglio riesce a trovare spazio per mettere in mezzo un pallone invitante sul quale Pellè si avventa e in torsione colpendo di prima di sinistro spara fuori di un metro dalla porta di Neuer.

    Leonardo Bonucci pareggia l'incontro realizzando un calcio di rigore | Foto Twitter
    Leonardo Bonucci pareggia l’incontro realizzando un calcio di rigore | Foto Twitter

    Al 78° l’Italia ritorna in partita, su un calcio d’angolo di Florenzi da destra Parolo fa ponte ma Boateng da centrale di pallavolo fa muro con le braccia causando calcio di rigore. Alla battuta va Bonucci che con una finta realizza il pareggio superando Neuer che comunque aveva intuito.

    Dopo tre minuti fatti di pressione tedesca alla ricerca del nuovo vantaggio con una ripartenza velocissima l’Italia va vicina a superare nuovamente il portiere tedesco. Pellè, terminale offensivo dell’azione, però si vede deviare il tiro da Hummels.

    De Sciglio all’89° da sinistra rientra con una finta e di destro calcia verso la porta ma il tiro va sull’esterno della rete, è l’ultima occasione dei tempi regolamentari. Anche questa edizione di Italia-Germania prende quel sapore epico degno delle precedenti.

    Il primo tempo supplementare regala solo un paio di emozioni con molti azzurri affaticati e la Germania che continua a fare pressing con il suo palleggio asfissiante. Solo due tiri da fuori area uno di Boateng ampiamente fuori ed un altro di Kross deviato a lato dalle gambe di un difensore.

    Il secondo tempo supplementare inizia subito con il brivido, Barzagli di testa alza a campanile in area il pallone su un cross di Kimmich. Draxler girato di schiena verso la porta tenta una un colpo rovesciato che va alto. Subito dopo Conte è costretto a far entrare Insigne per un Eder stremato. E proprio il napoletano a metà tempo supplementare ha una bella intuizione in area, dove si gira su se stesso e calcia verso la porta ma Neuer blocca senza problemi il tiro da posizione defilata.

    Nei minuti finale Conte si gioca la carta Zaza al posto di Chiellini per sfruttare lo juventino ai calci di rigore ormai inevitabili.

    Le lacrime di Gigi Buffon dopo l'epilogo di Italia-Germania | Foto Twitter
    Le lacrime di Gigi Buffon dopo l’epilogo di Italia-Germania | Foto Twitter

    I rigori sorridono alla Germania ad oltranza, gli azzurri in totale sbagliano quattro rigori, mentre i tedeschi tre, quello decisivo lo segna Hector dopo l’errore di Darmian. L’Italia chiude l’esperienza ad Euro2016 con un bilancio decisamente positivo, ha tenuto testa ai Campioni del Mondo e per alcuni tratti ha anche rischiato di strappare quella semifinale che invece vedrà protagonista la Germania contro la vincente di Francia e Islanda.

    ITALIA-GERMANIA 7-8 (0-0 p.t./1-1 s.t)

    Italia (3-5-2): Buffon 7; Barzagli 7, Bonucci 7,5, Chiellini 7 (dal 120° Zaza s.v.); Florenzi 6,5 (dal 86° Darmian 6), Sturaro 6, Parolo 7, Giaccherini 7, De Sciglio 7,5; Pellè 5,5, Eder 6.

    C.T.: Antonio Conte 7

    Germania (4-4-2): Neuer 6,5; Howedes 5,5, Boateng 6, Hummels 6,5, Hector 7; Kimmich 7, Khedira 6 (dal 15° Schweinsteiger 6), Kroos 6,5, Ozil 7; Muller 7, Gomez 5,5 (dal 72° Draxler 6,5).

    C.T.: Joachim Low 6,5

    Arbitro: Viktor Kassai (HUN) 5

    Ammoniti: Sturaro (ITA), De Sciglio (ITA), Parolo (ITA), Hummels (GER), Pellè (ITA), Giaccherini (ITA), Schweinsteiger (GER) Espulsi: –

  • Italia-Spagna, “matata” la bestia nera

    Italia-Spagna, “matata” la bestia nera

    E’ ormai diventata un classico, Italia-Spagna è una sfida che si ripete da più di dieci anni e solo una volta, ad USA ’94, siamo usciti vittoriosi. La Spagna è la nostra “bestia nera”, un avversario che inizia a rimanere indigesto molto più dell’avversario di sempre, la Germania.

    Antonio Conte aveva chiesto un muro azzurro sugli spalti e lo ha ottenuto ora la palla passa ai suoi ragazzi, Italia-Spagna per loro deve essere comunque la conferma che non sono ad Euro2016 per caso, così come qualcuno afferma da prima dell’inizio del torneo.

    Gli azzurri sono con tanti ammoniti ma soprattutto hanno perso Antonio Candreva, uno dei più in forma fino a questo punto, inoltre hanno potuto riposare un turno in più considerando che nel match contro l’Irlanda il C.T. ha fatto riposare quasi tutti attraverso un ampio turn-over.

    Antonio Conte sotto il diluvio a condurre l'Italia | Foto Twitter
    Antonio Conte sotto il diluvio a condurre l’Italia | Foto Twitter

    La Spagna invece è al completo, ad incrinare le loro sicurezze quell’ultimo match nella fase a gironi contro la Croazia, che gli è costato il primo posto nel gruppo.

    I primi minuti già dicono che tipo di match si presenta, Italia che si difende e Spagna che attacca. L’attacco iberico però è sempre controllato mentre l’Italia riparte in contropiede con un ottimo movimento tra le linee dei trequartisti che per pochissimo non riescono ad innescare in modo vincente Eder e Pellè.

    Al 9° minuto Pellè devia in modo vincente di testa un cross da calcio di punizione di Florenzi, De Gea però compie un miracolo deviando in corner. Un minuto dopo, azione insistita degli azzurri che dopo un cross al centro di Florenzi e il ponte di testa di Pellè vanno al tiro con Giaccherini in rovesciata, deviazione di De Gea e palla che rimbalza sul palo prima del fischio dell’arbitro che interrompe l’azione per gioco pericoloso. In questa fase Italia-Spagna sembra non potesse iniziare in modo migliore per l’Italia.

    La Spagna si nota al 20° quando Alba mette in mezzo un traversone rasoterra per Nolito al limite che stoppa e prova il tiro ma viene murato in scivolata da Leonardo Bonucci. E’ il primo squillo iberico.

    25° Bonucci anticipa Morata per l’ennesima volta, fa trenta metri palla al piede poi allarga il gioco per Pellè che a sua volta apre verso De Sciglio a sinistra, cross in area spagnola e colpo di testa di Parolo fuori. Passano due minuti e da fuori area ci prova Iniesta, Buffon è attento e blocca a terra.

    33° l’Italia si porta in vantaggio, punizione dal limite in posizione centrale, sassata rasoterra di Eder e sulla ribattuta di De Gea si avventa come un falco Chiellini che ribadisce in rete. L’Italia fino a questo punto sta facendo la partita perfetta.

    Giorgio Chiellini sblocca Italia-Spagna | Foto Twitter
    Giorgio Chiellini sblocca Italia-Spagna | Foto Twitter

    Al 45° gli azzurri operano in contropiede e certificano il merito del vantaggio, Pellè fungendo sempre da “boa” serve largo Giaccherini a sinistra che salta l’uomo si accentra e tira in porta, De Gea compie un altro “miracolo” levando il pallone da sette e deviandolo in angolo. Italia-Spagna, alla fine del primo tempo vede i ragazzi di Conte in vantaggio e con il rammarico pure di non essere riusciti a raddoppiare.

    La ripresa inizia con un cambio per gli spagnoli, Del Bosque si gioca la carta Aduriz per Nolito, di conseguenza lascia libero Morata a sinistra di svariare, mentre il neo entrato si sistema al centro dell’attacco. Gli azzurri iniziano il secondo tempo sia come uomini che come atteggiamento come la prima frazione di gara.

    Al 50° da un calcio d’angolo sulla sinistra Morata trattiene per la maglia Chiellini e colpisce di testa in modo centrale, Buffon senza problemi blocca. Un minuto dopo di nuovo panico in area azzurra su un calcio di punizione di Fabregas c’è un pericoloso batti e ribatti sbrogliato con qualche affanno da Barzagli. La Spagna mette sotto pressione l’Italia, complice anche un infortunio a De Rossi che da qualche minuto non riesce più a far ripartire la manovra, Conte quindi prontamente inserisce Thiago Motta.

    Al 55° però è ancora l’Italia ad avere un’occasione d’oro, Eder lanciato in profondità si trova a tu per tu con De Gea, il portierone iberico però riesce a respingere il tiro dell’attaccante azzurro. In un altro contropiede gli azzurri potrebbero segnare, ma il traversone di De Sciglio sfila tra Eder e Parolo prima di essere liberato.

    Nella fase centrale della ripresa è però la Spagna a prendere redini del gioco e della partita complice anche un calo fisico degli azzurri, Aduriz ha una buona opportunità da fuori area ma spara a lato e al 71° Ramos da calcio d’angolo salta più in alto di tutti ma il tiro di testa è alto. Al 76° un’azione insistita iberica, nata da un’errata ripartenza italiana, porta al tiro da fuori area Iniesta che c’entra la porta ma Buffon devia in angolo.

    Italia stanchissima e quasi alle corde, quando nuovamente al 77° Gianluigi Buffon compie una parata strepitosa respingendo un tiro angolato pericolosissimo di Pique. Aduriz si infortuna e al suo posto Del Bosque fa entrare Pedro. Conte cambia Eder, stremato, ed al suo posto gioca la carta Insigne, poco dopo dentro Darmian per un ottimo Florenzi.

    Proprio Insigne all’86° dopo un delizioso dribbling prova a sorprendere De Gea da fuori area, ma l’estremo difensore spagnolo respinge il fendente. Un minuto dopo un traversone da sinistra di Silva mette paura in area azzurra e Barzagli tocca quanto basta per mettere fuori gioco Pedro pronto a deviare in rete. All’89° un lancio lungo trova il ponte di Vasquez e Pique devia ad un metro dalla porta ma Buffon è di nuovo prodigioso.

    Graziano Pellè realizza il raddoppio | Foto Twitter
    Graziano Pellè realizza il raddoppio | Foto Twitter

    L’Italia chiude la partita allo scoccare del 90° Insigne e Motta portano il contropiede, il napoletano ha il merito di allargare il gioco a destra dove trova Darmian solissimo, cross al centro e Pellè sbatte in rete per il 2-0 finale. rete fotocopia di quella segnata contro il Belgio alla prima giornata della fase a gironi.

    Match chiuso dopo quattro minuti di recupero, una grande prova dell’Italia che dimostra ancora una volta uno straordinario carattere.

     

    ITALIA-SPAGNA 2-0 (1-0) – 33° Chiellini (I), 90° Pellè (I)

    Italia (3-5-2): Buffon 7; Barzagli 6,5, Bonucci 7, Chiellini 7; Florenzi 6,5 (dal 85° Darmian 7), Parolo 6,5, De Rossi 6,5 (dal 54° Thiago Motta 6), Giaccherini 6,5, De Sciglio 6,5; Pellè 7, Eder 7 (dal 82° Insigne 7).

    C.T.: Antonio Conte 7

    Spagna (4-3-3): De Gea 6,5; Juanfran 5,5, Pique 5, Ramos 6, Alba 6; Fabregas 5,5, Busquets 6, Iniesta 6; Silva 6, Morata 5,5 (dal 70° Lucas Vasquez 6), Nolito 5,5 (dal 46° Aduriz 6 sostituito al 82° da Pedro s.v.).

    C.T.: Vicente Del Bosque 5,5

    Arbitro: Cuneyt Cakir (Tur) 5

    Ammoniti: De Sciglio (ITA), Nolito (SPA), Pellè (ITA) , Silva (SPA) Espulsi: –

  • Irlanda storica, azzurri no good!

    Irlanda storica, azzurri no good!

    Antonio Conte lo aveva annunciato, con l’Irlanda ci sarebbero stati molti cambi per far giocare tutti, o quasi, i componenti della rosa e così è stato. Uomini diversi e prodotto diverso merito anche dell’avversario che dall’inizio ha martellato gli azzurri.

    Una brutta sconfitta che mostra limiti in fase di costruzione di gioco e il fatto che la Nazionale italiana se abbassa il livello di attenzione diventa vulnerabilissima anche contro avversari che militano in Championship inglese (II divisione). L’Irlanda con questo risultato si qualifica agli ottavi come migliore terza.

    L’Irlanda riversa l’agonismo che non aveva mostrato finora e gli azzurri sono più molli del solito, Thiago Motta non riesce a dirigere il centrocampo, Bonucci è pressato subito appena ha la palla, Sturaro e entrambe le fasce sbagliano una marea di palloni. Gli irlandesi dal canto loro sbagliano poco e entrano spesso in area con traversoni pericolosi sempre spazzati dalla difesa azzurra.

    Azzurri in difficoltà contro l'Irlanda | Foto Twitter
    Azzurri in difficoltà contro l’Irlanda | Foto Twitter

    21° dal calcio d’angolo di sinistra svetta in alto Murphy che colpisce di testa ma Sirigu vola a deviare in corner nuovamente.

    30° ancora da calcio d’angolo però di destra questa volta, solito Brady alla battuta che combina lungo l’out e poi crossa sul secondo palo. Sirigu esce ma viene scavalcato e Duffy in precario equilibrio spara alto di testa.

    43° sugli sviluppi di un calcio di punizione a metà campo la palla finisce ad Immobile che da fuori prova a sorprendere Randolph, bell’occasione che termina fuori non di molto. Poco dopo in area azzurra contrasto tra Bernardeschi e McClean che cade a terra e ci sarebbero gli estremi del calcio di rigore.

    La ripresa inizia senza cambi, ma dalla panchina azzurra si scaldano Insigne, El Shaarawy e Darmian. L’Italia alza un po’ di più il baricentro e dopo un inizio di pressione irlandese al 52° bel cross dalla sinistra di De Sciglio sul quale Zaza si avventa al volo di sinistro e palla alta di poco sopra la traversa.

    Nella fase centrale della ripresa l’Irlanda si fa nuovamente sotto testando nuovamente la difesa azzurra che non patisce più di tanto. Al 62° ci prova Hendrick da fuori area ma la mira è sempre sbagliata.

    Al 70° O’Neill fa entrare McGeady per un esausto Murphy che si sistema largo a destra mentre Long arretra a fare il centrocampista avanzato, l’intento è quello di scardinare la difesa azzurra allargando le maglie dell’Italia. Quattro minuti dopo proprio McGeady si accentra e dal limite tira alto. E Conte risponde con Insigne al posto di Immobile.

    Al 77° Insigne fa una discesa delle sue, salta un avversario e poi da fuori area effettua un bel tiro a giro che si stampa sul palo sinistro della porta difesa da Randolph.

    Al 84° Bonucci incespica uscendo dall’area e Hoolahan a tu per tu con Sirigu sbaglia malamente con il portiere che para in due tempi. E’ il preludio al vantaggio irlandese che su un’azione dalla destra trova il punto partita con un cross a centro area deviato in modo vincente da Brady. L’Irlanda approda ad un risultato storico qualificandosi agli ottavi.

    Robbie Brady porta in vantaggio l'Irlanda | Foto Twitter
    Robbie Brady porta in vantaggio l’Irlanda | Foto Twitter

    ITALIA – IRLANDA 0-1 (0-0) – 85° Brady (Irl)

    Italia (3-5-2): Sirigu 6,5; Barzagli 6,5, Bonucci 5,5, Ogbonna 5,5; Bernardeschi 5 (dal 60° Darmian 5,5), Sturaro 5, Motta 4,5, Florenzi 5,5, De Sciglio 6 (dal 81° El Shaarawy s.v.); Zaza 5,5, Immobile 5 (dal 75° Insigne 6,5).

    C.T.: Antonio Conte 6

    Irlanda (4-4-1-1): Randolph 6; Coleman 6,5, Duffy 6,5, Keogh 5,5, Ward 6; Hendrick 7, McClean 6, McCarthy 6 (dal 77° Hoolahan 6), Brady 6,5; Murphy 6 (dal 70° McGeady 6,5); Long 6.

    C.T.: Martin O’Neill 6,5

    Arbitro: Ovidiu Hategan (RO) 5

    Ammoniti: Long (Irl), Sirigu (Ita), Barzagli (Ita), Zaza (Ita) Espulsi: