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  • Riscatto Italvolley, la pallavolo maschile conquista il bronzo

    Riscatto Italvolley, la pallavolo maschile conquista il bronzo

    Finisce con la vittoria dell’Italia la finale valida per la conquista della medaglia di bronzo nel torneo olimpico di pallavolo maschile: la Bulgaria, formazione che aveva sconfitto con un netto 3-0 gli azzurri durante la fase a gironi, si è trovata di fronte tutt’altra squadra, scesa in campo determinata a conquistare il gradino più basso del podio. In quattro set infatti i ragazzi di Berruto sono riusciti a sconfiggere Nikolov e compagni partendo con il piede giusto e disputando un primo set fantastico che ha messo subito dietro i bulgari.

    Nel secondo set invece gli azzurri hanno buttato al vento il lavoro fatto nel precedente in quanto, arrivati al set point per la Bulgaria sul 24-23, si fanno sfuggire malamente l’occasione di pareggiare e guadagnare il cambio palla commettendo un doppio tocco, errore banale che fa pareggiare i conti ai bulgari dopo un’ora di gioco andando sull’1-1.

    Italia – Medaglia di Bronzo © Elsa/Getty Images

    Tutti i giocatori in campo sanno che la posta in palio è davvero alta e l’Italia, che in queste Olimpiadi di Londra 2012 ha provato più volte l’aspro sapore della medaglia di legno, torna in campo con il coltello tra i denti: Berruto carica a dovere i suoi che, trascinati da Savani e Lasko, fanno scivolare nuovamente i bulgari, i quali si aspettavano sicuramente un match meno impegnativo, portandosi avanti sul 2-1.

    Ma l’Italia in questa partita è una sorpresa infinita: nel quarto set scende in campo perfetta come non mai e, con un Savani incontenibile, si porta al time out tecnico sul 16-13. Quando si torna in campo la Bulgaria non concede più nulla ma a salvare gli azzurri è Birarelli che, palla dopo palla, tiene avanti l’Italia, sorretto dalle battute di Savani che trascinano tutti sul podio con un 25-21 finale.

    “Sicuramente quello di Londra è stato un torneo difficile ma siamo contenti perchè abbiamo battuto la Bulgaria, squadra che ha fatto un’Olimpiade davvero impeccabile – spiega il capitano dell’Italia Cristian Savani – Abbiamo vinto una medaglia importante e soprattutto dal valore olimpico che non è cosa da tutti, e ricordiamo che davanti avevamo i bulgari che non hanno mai mollato. La cosa che ci ha aiutato molto nel match di oggi è stata di certo la battuta, che ci ha permesso di creare dei break che son serviti a portarci avanti e a tagliare le gambe ai nostri avversari. Quel che è certo è che è stata dura ma ora lasciamelo dire, non ci frega più nulla, perchè quello che conta è la medaglia che abbiamo al collo che vale come un oro”.

    SPECIALE OLIMPIADI LONDRA 2012

  • Londra 2012, pallavolo: l’Italia si arrende alla Russia

    Londra 2012, pallavolo: l’Italia si arrende alla Russia

    Continuano i cammini della formazione femminile e maschile di pallavolo che, impegnate nella fase a gironi, hanno racimolato rispettivamente una sconfitta ed una vittoria nell’ultimo match disputato: gara sofferta per gli azzurri di Berruto che sono riusciti a strappare un 3-2 all’Australia mentre sconfitta che sta stretta alle azzurre contro la Russia, formazione che si aggiudica quindi la prima posizione nel girone.

    FEMMINILE: Nel match valido per la conquista della prima posizione del girone A, l’Italia di Barbolini si arrende dopo cinque set alla Russia, dopo aver vinto le partite contro Giappone, Repubblica Dominicana, Gran Bretagna ed Algeria. Nonostante il risultato finale, le azzurre si sono giocate la vittoria fino all’ultimo minuto in quanto sono arrivate al quinto set perdendo anche l’occasione di battere le russe nel quarto. L’Italia parte infatti con il piede giusto e, dopo essersi portata avanti sul 5-1, gioca punto su punto, arrivando al 28-26 finale che le assegna il primo set. Situazione completamente diversa in quello successivo dove è la Russia a farla da padrona,  in 23’ di gioco costringe le azzurre ad arrendersi con un 19-25 che porta le due squadre sul pari.

    Italia-Russia © Elsa/Getty Images

    Nel terzo e quarto set identica situazione dei primi due: nessuna delle formazioni in campo vuole concedere il primo posto all’avversaria, nonostante siano entrambe già matematicamente qualificate per la prossima fase, e così si arriva al quinto set dove, ad avere la meglio, è la Russia che si aggiudica quindi la prima posizione. Ora le azzurre approderanno ai quarti di finale dove dovranno vedersela o con la Corea del Sud o con la Turchia, a seconda degli ultimi risultati dell’altro girone.

    MASCHILE: Vittoria soffertissima quella di ieri pomeriggio dove l’Italia è scesa in campo per affrontare la formazione dell’Australia. Gli azzurri di Berruto impiegano infatti tre set per riuscire ad entrare in partita, dopo aver brutalmente perso i primi due con un 21-25 ed un 18-25 che han fatto preoccupare non poco l’Italia. Quella che doveva essere niente di più che una partita di allenamento si è infatti trasformata in un match dove gli azzurri hanno anche rischiato di perdere: scesi in campo prendendo l’impegno decisamente sottogamba, gli italiani si sono trovati a rincorrere l’Australia avanti sul 2-0 ma finalmente, nel terzo set è arrivata la vittoria della svolta. Nonostante si sia giocato punto su punto, Berruto ha trovato il mondo di svegliare i suoi, che hanno messo il naso avanti per la prima volta durante il match, andando a chiudere con un 25-21.

    Nel quarto set in campo si vedono due squadre completamente diverse: l’Italia torna ad essere la formazione di sempre, guidata da un fantastico Lasko che alla fine ha messo a segno ben 25 punti, e l’Australia dimostra di valere in tutto e per tutto il 22esimo posto nel ranking mondiale della pallavolo: in un batter d’occhio gli azzurri stoppano la furia dei canguri, e si portano al tie break grazie al set vinto con un netto 25-14. Nel set decisivo per la vittoria gli australiani hanno cercato di completare lo sgambetto alla quotata formazione azzurra ma, grazie al ritorno in campo di Fei, l’Italia mette a segno il 15esimo punto che conclude la partita più brutta fino ad ora disputata dai ragazzi di Berruto.

    Ora l’Italia dovrà cancellare questo match per poter arrivare a mente libera a disputare la gara più importante del girone: lunedì gli azzurri dovranno infatti affrontare la Bulgaria, formazione che ha superato la Polonia, ma che può benissimo essere alla portata di Mastrangelo e compagni. Se l’Italia conquistasse la vittoria con i bulgari, andrebbe a raggiungere la seconda posizione, utile per gli accoppiamenti dei quarti di finale.

    SPECIALE OLIMPIADI LONDRA 2012

  • Luca Tesconi argento nella pistola. Prima medaglia olimpica per l’Italia

    Luca Tesconi argento nella pistola. Prima medaglia olimpica per l’Italia

    Buone notizie per l’Italia che conquista la prima medaglia di queste Olimpiadi grazie a Luca Tesconi. Il 30enne toscano ha ottenuto la medaglia d’argento nella pistola 10 metri finendo alle spalle del sudcoreano Jin Jongh, medaglia d’oro con il punteggio di 688,2. L’italiano si è fermato a 685,6 dopo una splendida rimonta partita quando stazionava in sesta posizione lontano dalla zona medaglie. A chiudere il podio nella finale della pistola 10 metri ci ha pensato il serbo Andrija Zlatic con il punteggio di 685,2. Arriva quindi dal tiro a segno la prima medaglia per l’Italia a Londra 2012 e questo aggiunge grande valore all’ottimo argento conquistato da Luca Tesconi. Per il tiratore italiano si trattava dell’esordio assoluto alle Olimpiadi, conquistate grazie all’ultimo pass disponibile durante gli Europei di Vierumaki. Per la serie era destino…

    Luca Tesconi prima medaglia italiana a Londra 2012 © MARWAN NAAMANI/AFP/GettyImages

    Destino beffardo invece per un altro italiano che ben ha impressionato quest’oggi a Londra. Stiamo parlando di Elio Verde, eliminato in semifinale nel judo categoria 60kg. Il judoka italiano, nato ad Aversa, si è reso autore di un’ottimo torneo, nel quale si è spinto fino alle semifinale persa dal giapponese Hiraoka. Poi nella finale per la medaglia di bronzo, il judoka italiano si è arreso al brasiliano Kitadai vedendo sfumare anche la medaglia meno preziosa.

    Destino speciale invece per Alexandre Vinokourov, 38enne ciclista del Kazakistan, che si è laureato campione olimpico nella prova in linea di ciclismo corsa oggi a Londra. Il kazako, alla sua ultima stagione da professionista, ha regalato al suo paese un’altra medaglia olimpica, questa volta d’oro visto che a Sidney 2000 fu argento, precedendo il colombiano Rigoberto Uran (argento) e il norvegese Alexandre Kristoff (bronzo). Niente da fare per gli azzurri con Luca Paolini nono, migliore degli italiani.

    Nel primo giorno di gare a Londra 2012, l’Italia non ha dovuto attendere tanto per conquistare la prima medaglia, targata Luca Tesconi. Adesso l’augurio è che la medaglia conquistata dal toscano sia solo la prima di tante.

    IL MEDAGLIARE OLIMPICO

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  • Cerimonia Londra 2012, che show. Da Muhammad Ali alla Regina

    Cerimonia Londra 2012, che show. Da Muhammad Ali alla Regina

    Apertura in grande stile per le Olimpiadi di Londra 2012, il regista premio Oscar Danny Boyle ha ricostruito la storia dell’Inghilterra in un viaggio scenografico che ha conquistato gli 80mila presenti all’Olympic Park tra cui anche molti capi di Stato come Napolitano, Michelle Obama in rappresentanza del marito Barack, Medvedev, Il Principe di Monaco e tanti altri.

    Al campione del Tour de France, Bradley Wiggins, il compito di aprire le danze suonando un rintocco della campana più grande d’Europa e poi tutti a viaggiare con Boyle attraverso una lettura di un passaggio di “La Tempesta” di Shakespeare passando dall’Inghilterra bucolica alla rivoluzione industriale, la nascita delle acciaierie e grandi industrie fino all’Inghilterra dei nostri giorni.

    Grande protagonista dello show anche la musica e non poteva essere altrimenti visto che l’Inghilterra è la patria di mostri sacri come Beatles, Rolling Stones, Sex Pistols, Queen, Clash, Who, giusto per nominarne alcuni, i loro brani hanno fatto da colonna sonora della lunga celebrazione d’apertura. Nel viaggio della cultura inglese non potevano mancare Mary Poppins, Harry Potter accompagnato dalla sua creatrice J. K. Rowling che per l’occasione ha eseguito una lettura da Peter Pan e Mister Beancon la sua esilarante comicità ha suonato “Momenti di Gloria” insieme alla Lodon Symphony Orchestra.

    Regina Elisabetta © Getty Images

    La cerimonia ha visto anche partecipare la Regina Elisabetta nelle vesti singolari di attrice nell’ interpretazione di sé stessa, accompagnata dalla bodyguard più famosa al mondo: l’agente 007, Craig David. Alla Regina il compito di dichiarare ufficialemente aperta la XXX° edizione dei Giochi Olimpici Odierni dopo l’ingresso allo Stadio dei veri protagonisti dell’evento, gli atleti. Apre la parata la Grecia come patria delle Olimpiadi e poi un’emozionata Arabia Saudita che per la prima volta è presente ai Giochi con due donne atlete, l’Italia, guidata da Valentina Vezzali, nel corteo vince la medaglia d’oro dell’eleganza, l’Israele che in risposta al no ricevuto dal CIO di ricordare le vittime di Monaco ’72 sfila con un fazzoletto nero nel taschino e, in chiusura, la Gran Bretagna, Nazione ospitante dei Giochi che sfila in completo bianco con rifiniture d’orate disegnato da Stella McCartney, figlia del famoso beatle a cui è stato affidato il compito di chiudere la cerimonia.

    Emozione sul finale per la presenza di Cassius Clay, più noto come Muhammad Ali che a 70 anni con grande dignità e onore ha simbolicamente portato la bandiera coi cinque cerchi poi posta a sventolare sulla montagna che già aveva accolto le bandiere delle nazioni partecipanti. Gran finale a sorpresa per l’accensione del braciere olimpico: l’ultimo tedoforo, fino all’ultimo dall’identità celata, si è fatto in sette. Dopo aver ricevuto la fiaccola da un elengantissimo David Beckam, che a bordo di un motoscafo ha tagliato in due il Tamigi, la leggenda del canottaggio britannico Sir Steve Redgrave, ha consegnato la fiaccola a sette giovani promesse dello sport britannico scelti da altrettanti campioni nazionali; ognuno di loro con una fiaccola hanno acceso il tripode a forma di fiore che ha dato il via ai Giochi Olimpici.

    Chiusura tutta per Sir Paul McCartney che dopo aver intonato “The End” ha coinvolto gli 80 mila presenti con “Hey Jude“, per lui è standing ovation e per Londra 2012 è davvero l’inizio.

    SPECIALE OLIMPIADI LONDRA 2012

  • Londra 2012, cresce l’attesa per la cerimonia d’apertura delle Olimpiadi

    Londra 2012, cresce l’attesa per la cerimonia d’apertura delle Olimpiadi

    E’ tutto pronto per le Olimpiadi di Londra 2012, oggi, 27 Luglio, prenderà il via ufficialmente la XXX Edizione Dei Giochi Olimpici Moderni a partire dalle ore 20.45 in diretta su Sky, che per la prima volta trasmetterà l’evento in 3D, e in Rai per gli oltre 4 miliardi di telespettatori in mondovisione.

    Intitolata “Le isole della Meraviglia” la cerimonia d’apertura delle Olimpiadi sarà diretta da Danny Boyle, regista di The Millionaire, Trainspotting e Slumdog, e, assicura, non mancheranno le sorprese. Apertura affidata al suono della campana più grande d’Europa (27 tonnellate), costruita dalla Fonderia Whitechapel e a seguire con il discorso del Presidente del Cio Jacques Rogge che avrà anche l’onore di introdurre l’Alta Carica d’Inghilterra, la Regina Elisabetta. Alla Monarca il ruolo ufficiale di dichiarare aperti i Giochi Olimpici.

    Gli atleti delle squadre nazionali sfileranno in corteo in ordine alfabetico (solo la Grecia entrerà per prima in quanto patria dei giochi olimpici antichi, mentre la Gran Bretagna sfilerà per ultima in quanto Paese ospitante). L’Italia, che con i suoi 290 atleti sfilerà per 93°(dopo Israele e prima della Giamaica), ha affidato il ruolo di portabandiera a alla pluri campionessa Olimpica Valentina Vezzali. L’ultimo tedoforo che farà l’ingresso allo Stadio di Stratford avrà il compito di accendere Braciere olimpico, decretando l’effettivo inizio delle Olimpiadi.

    Torcia Olimpica © Pascal Le Segretain/Getty Images

    Oltre 10.000 tra ballerini e giocolieri animeranno la Cerimonia ufficiale trasformata per l’occasione in un paesaggio bucolico con tanto di ingresso di mucche, capre e contandini con quattro grandi fiori finali a rappresentanza delle quattro nazioni britanniche: Inghilterra, Scozia, Galles e Irlanda Del Nord.

    In conclusione grande e atteso live per una delle icone della musica inglese, Sir Paul McCartney, invitato ad esibirsi con il celebre brano “Hey Jude”. L’ex Beatles non ha digerito la scelta dal selezionatore britannico Stuart Pearce di non includere David Beckham tra i fuori quota nella Nazionale olimpica di calcio. Tuttavia per uno dei simboli del calcio inglese ci sarà spazio per un ruolo durante la cerimonia. Secondo indiscrezioni lo Space Boy potrebbe fare l’ingresso allo Stadio con la Fiamma Olimpica ma non sarà lui l’ultimo tedoforo.

    SPECIALE OLIMPIADI LONDRA 2012

  • Ranking Fifa, l’Italia risale al sesto posto. Crollo Brasile

    Ranking Fifa, l’Italia risale al sesto posto. Crollo Brasile

    Nonostante la finale persa malamente contro la Spagna, quello dell’Italia può comunque considerarsi un ottimo Europeo tenendo conto anche delle previsioni alla vigilia che non davano di certo per favoriti gli azzurri di Cesare Prandelli. Essere arrivati fino in fondo all’evento continentale più importante a livello di nazionali ha consentito all’Italia di scalare il Ranking Fifa risalendo in classifica dal 12esimo al sesto posto. E’ questo infatti il responso della speciale graduatoria per il mese di luglio sul quale hanno inciso in maniera significativa i risultati conseguiti ad Euro 2o12. Gli azzurri quindi rientrano nella top ten portandosi a quota 1192 punti a ridosso di Portogallo, Inghilterra e Uruguay che la precedono di poco, sono infatti solo 105 punti che dividono la Celeste, terza, dagli Azzurri.

    In testa alla graduatoria, come ovvio che sia, rimane saldamente la vincitrice dell’Europeo, la Spagna, che ha bissato con questa affermazione ha stabilito due nuovi record, ovvero quello del secondo Europeo e terza coppa vinti consecutivamente, in ordine l’Europeo del 2008, il Mondiale del 2010 e l’Europeo del 2012, entrando così di diritto nella storia del calcio, mai nessuno vi era riuscito nell’impresa prima d’ora. Le Furie Rosse, che hanno spazzato via l’Italia in finale con un secco 4-0, precedono nel Ranking la Germania che, nonostante la scottante eliminazione dal torneo per opera degli azzurri, guadagna un posto ai danni dell’Uruguay che completa il podio. La nazionale spagnola e tedesca fanno il vuoto avendo accumulato un punteggio (media ponderata dei risultati degli ultimi 4 anni) rispettivamente di 1691 e 1502.

    Italia © Michael Steele/Getty Images

    Quarto posto per l’Inghilterra (1294) che guadagna 2 posizioni nonostante l’eliminazione da parte dell’Italia nei quarti di finale mentre fa un bel balzo in avanti il Portogallo (1213), semifinalista e arresasi solo ai calci di rigore contro la Spagna, che sale dalla decima alla quinta posizione. Stabile al settimo posto l’Argentina (1095) mentre crolla l’Olanda, vera delusione degli Europei, che perde quattro posti scendendo in ottava posizione a quota 1079 punti. Chiudono la top ten Croazia (1050) e Danimarca (1017).

    Fuori dalla top ten per la prima volta da quando è stato istituito il Ranking Fifa il Brasile, 11esimo, che retrocede di 6 posizioni con la Francia che resta in 14esima posizione.

    Questo il Ranking Fifa aggiornato al 4 luglio 2012

    Pos
    Nazionale Pt
    1   SPAGNA 1691
    2
      GERMANIA 1502
    3   URUGUAY 1297
    4   INGHILTERRA 1294
    5   PORTOGALLO 1213
    6   ITALIA 1192
    7   ARGENTINA 1095
    8   OLANDA 1079
    9   CROAZIA 1050
    10   DANIMARCA 1017
    11   BRASILE 1012
    12   GRECIA 1003
    13   RUSSIA 981
    14   FRANCIA 980
    15   CILE 961
    16   COSTA D’AVORIO 939
    17   SVEZIA 909
    18   REPUBBLICA CECA 854
    19   MESSICO 832
    20   GIAPPONE 829
  • Lite Balotelli-Buffon, il portiere smentisce su Facebook

    Lite Balotelli-Buffon, il portiere smentisce su Facebook

    Dopo la sconfitta subita nella finale contro la Spagna, la voce che si era diffusa riguardante un grave litigio tra il capitano Gianluigi Buffon e Mario Balotelli è stata smentita proprio dal portiere juventino che ha voluto chiarire ogni dubbio intervenendo direttamente sulla sua pagina Facebook.

    I media avevano fatto sapere che secondo alcuni, i due sarebbero arrivati alle mani dopo che il talento bresciano si era lasciato andare ad alcune critiche verso gli azzurri della Juventus, incolpdandoli della sconfitta, facendo innervosire oltremodo il capitano della Nazionale che sarebbe arrivato a tirargli un pugno colpendolo al volto.

    Tutto inventato dunque secondo Buffon che sul profilo del social network spiega che tra lui e Mario non è avvenuto alcun tipo di litigo e men che meno sono arrivati alle mani. Il portiere azzurro ironizza sulle chiacchiere dei giornalisti, dicendo scherzosamente che sarà a rischio per l’inizio del campionato e che dovrà sottoporsi ad accertamenti medici per verificare di non essersi rotto qualche ossa della mano dopo aver colpito Balotelli che subito dopo la partita era occupato all’antidoping.

    Buffon e Balotelli © FABRICE COFFRINI/AFP/GettyImages

    L’estremo difensore bianconero punta poi il dito sui cittadini, mettendo in mezzo anche lui tra questi, spiegando che siamo ancora presi da queste miserie e da questi giochini squallidi che mettono in imbarazzo l’intera Italia che invece in questo momento avrebbe bisogno di un messaggio positivo e costruttivo.

    Si trova inoltre a voler tirarsi fuori da questa miseria, ma sa benissimo che non può riuscirci da solo. Lo vorrebbe fare per la sua famiglia e per i suoi figli ma anche per se stesso. Insomma un uomo che oltre ad essere deciso in campo e nelle conferenze stampa post partita, lo è anche fuori dove del bravo giocatore se ne fa ben poco.

    Nella lettera però il portiere bianconero trova spazio anche per ringraziare i tifosi che hanno accolto l’Italia all’aereoporto e a Roma, spiegando che è grazie a loro che crede che qualcosa possa ancora venire cambiato e per i quali non perde la speranza di recuperare la sua amata Italia, ringranziando infine anche il Presidente Napolitano.

  • Il presidente Figc Giancarlo Abete attacca la Lega

    Il presidente Figc Giancarlo Abete attacca la Lega

    Si è chiusa l’avventura degli azzurri al Campionato Europeo 2012 e, prima di tornare in Italia, Cesare Prandelli e Giancarlo Abete si sono concessi ai giornalisti per l’ultima conferenza stampa che si è rivelata essere sotto certi aspetti scherzosa ma dove i due si sono tolti parecchi sassolini, per non dire delle grosse pietre, dalle scarpe.

    Dopo un grande applauso che ha accolto i due, Prandelli ha spiegato di essere soddisfatto di questo Europeo soprattutto per come è stato vissuto dai giocatori ma anche dai tifosi e dalla stampa anche se non nasconde la delusione per la partita finale contro la Spagna. Nonostante tutto il ct sottolinea che questa è una Nazionale nuova che purtroppo è inserita in un paese vecchio come l’Italia di oggi. Una chiaccherata che è molto di più che un semplice “tirare le somme” per il confermato allenatore azzurro ma soprattutto per Giancarlo Abete che lancia molte frecciatine tirando in ballo sia i club italiani che la Lega.

    Giancarlo Abete © Claudio Villa / Getty Images

    Il presidente della Federcalcio si espone senza paura e spiega che ad oggi la Lega ha avuto un ruolo insignificante come non mai e che questo è un problema per tutti. Sottolinea inoltre il fatto che in palio non è mai stato messo nulla e che non c’è un progetto ma solamente interessi individuali e che mancano le proposte e soprattutto il dialogo, cosa fondamentale.

    Altro problema è quello alzato da Prandelli e confermato dal vertice della Federcalcio: secondo il ct la Nazionale non interessa ai vari club e la prova è il fatto che gli azzurri giocheranno un’amichevole con l’Inghilterra il 15 agosto ma pochi giorni prima a Pechino si disputerà la Supercoppa italiana.

    Per questo il presidente ha voluto rassicurare Prandelli con un progetto per il prossimo anno: la Federazione vuole infatti rendere maggiore il rapporto del ct con l’Under 21 e con le varie rappresentative giovanili e soprattutto di migliorare l’aspetto del progetto-calcio mettendo le mani sulla scuola allenatori e sul settore tecnico.

  • Le interviste degli Azzurri, fra delusione e fiducia per il futuro

    Le interviste degli Azzurri, fra delusione e fiducia per il futuro

    Una finale persa in maniera tanto pesante, con un passivo di quattro gol e l’impressione di non avere le giuste energie per lottare in campo, lascia il segno, fa male, soprattutto a caldo, dopo un Europeo giocato con grande cuore e grinta, dopo aver mandato a casa Inghilterra e Germania, dopo averci creduto e sperato davvero. E’ stata una Nazionale sorprendente, con il cuore oltre l’ostacolo, con idee propositive, che ha saputo unire l’Italia per quasi un mese, facendole riscoprire la bellezza e l’unicità di momenti vissuti intensamente, ritrovando l’amore per la maglia Azzurra, aldilà delle rivalità di club, come si evince anche dalle interviste degli Azzurri nel post partita.

    Il merito principale è sicuramente del portatore di valori positivi, colui che è unito questo gruppo, il Ct Cesare Prandelli, che ha analizzato la sconfitta, ma ha focalizzato la sua attenzione anche sul futuro, sulle prospettive, sulle speranze: nonostante il passivo pesante e la sensazione di palese inferiorità rispetto alla Roja, Prandelli sottolinea il gap fisico fra Italia e Spagna, complimentandosi con i suoi per la generosità mostrata durante tutto il torneo, evidenziando, però, gli scarsi tempi di recupero in fase di preparazione della finale, che probabilmente ha condizionato gran parte della gara, anche alla luce degli infortuni muscolari – di diversa entità – di Chiellini, Thiago Motta, Balzaretti ed Abate. Non è un alibi, tutt’altro: è uno spunto di riflessione rivolto a tutto il sistema calcio-italiano, affinchè in futuro si possa garantire una maggiore attenzione in fase di preparazione di tornei tanto importanti, senza dover elemosinare un po’ di spazio in più ai club. Le parole del ct, comunque, sono l’espressione della sua volontà di continuare questo progetto, in cui crede fortemente, continuando a far crescere questo gruppo che, nonostante la finale persa, con questo torneo di Polonia ed Ucraina, ha avuto modo di unirsi e cementarsi ancor di più: una base solida, un progetto su cui lavorare ancora, per crescere ancora in vista dell’appuntamento Mondiale 2014 in Brasile, con il punto fermo di Prandelli in panchina, come lui stesso ha confermato, precisando che “il mio stato d’animo era quello che era, ma non ci sono mai stati problemi con la Federazione”.

    Oltre al mister, nel post partita ha parlato anche il capitano e simbolo di questa Italia, con la delusione naturale di chi vede quattro gol infilarsi dentro la propria porta senza poter far nulla per evitarlo, ma con la giusta lucidità dell’esperienza che porta sulle spalle, che gli rende meno amaro digerire una sconfitta tanto netta piuttosto che una partita persa all’ultimo minuto, oppure ai calci di rigore: per tal ragione, Gigi Buffon riconosce il merito degli avversari, complimentandosi con loro, per il loro valore “inestimabile”, non dimenticando di ringraziare i tifosi che sono stati vicini alla squadra, sostenendola sempre, e ricordando loro che “per noi è un orgoglio regalargli emozioni, abbiamo dato tutto quello che avevamo”. 

    Anche Daniele De Rossi, uno dei guerrieri di questo centrocampo Azzurro, è visibilmente deluso per la sconfitta ma riconosce la netta superiorità degli avversari iberici, con l’aggravante dell’uomo in meno per gli Azzurri, dopo l’infortunio di Thiago Motta: una circostanza che ha reso inevitabile la sconfitta, ed  anche il passivo tanto pesante, mostrando che la Spagna è riuscita ad arrivare “più pronta all’appuntamento con la finale”. Tuttavia, per Daniele De Rossi esiste la convinzione che questa Italia può crescere ancora, perchè anche contro la stessa Spagna, nella prima partita del girone – a Danzica – “se avesse vinto non avrebbe rubato nulla”.

    Delusione degli Azzurri | © GABRIEL BOUYS/AFP/GettyImages

    Grande amarezza per Leonardo Bonucci, uno dei più affranti dopo il triplice fischio finale, non riuscendo a trattenere le lacrime nonostante tutti i compagni provassero a consolarlo: “E’ una batosta, perdere una finale ci sta, ma così fa male” anche se, nonostante la tristezza, anche il difensore vede uno spiraglio di luce per il futuro, “dobbiamo lavorare per arrivare ai loro livelli, ma siamo sulla strada giusta, ci siamo scrollati di dosso l’etichetta di catenacciari”. 

    Analisi lucida, poi, anche da parte di Giorgio Chiellini ed Andrea Barzagli, gli altri due componenti della difesa Azzurra: per Chiellini, grande amarezza per l’infortunio muscolare (il terzo in un mese, ndr) che, anche se in un punto diverso rispetto a quello subito nella gara con l’Irlanda, evidenzia la difficoltà del fisico a recuperare, considerando i ritmi forsennati e la stanchezza accumulata. Per Giorgio, però, c’è la consapevolezza che “bisogna essere orgogliosi di questo Europeo e vederlo come un punto di partenza”. Sulla stessa linea d’onda anche Barzagli, che guarda già al domani, sottolineando che “l’Italia ha giocatori giovani ed una buona mentalità, non incontreremo sempre la Spagna”.

    Infine, le parole del presidente Federale Abete, che assumono importanza proprio per confermare la centralità del progetto Prandelli, e per dar solidità al suo rapporto con la Nazionale in prospettiva futura, limando quei motivi di dissapore che sono stati presenti in passato, e cercando di lavora all’unisono per rafforzare il movimento Azzurro, partendo dalla base e culminando, poi, nella Nazionale maggiore.

    La Federazione, per voce del suo presidente, ha confermato il percorso intrapreso con Prandelli, mostrando l’ intenzione di “metterlo nelle migliori condizioni affinchè il suo lavoro sia positivo”. Lo spazio della Nazionale, dunque, sarà un aspetto assolutamente essenziale da considerare, anche durante la stagione, perchè solo così il movimento Azzurro potrà crescere ancora, ritagliandosi un proprio spazio vitale, perchè merita di farlo, in quanto patrimonio di tutti.

  • Spagna-Italia 4-0, Casillas invincibile, flop Balotelli

    Spagna-Italia 4-0, Casillas invincibile, flop Balotelli

    Triplete Roja. Spagna-Italia termina con il trionfo della Nazionale iberica, che spazza via gli azzurri con un eloquente 4-0. Prestazione da incorniciare per i ragazzi di Vicente Del Bosque, che in finale danno il meglio di sé e mostrano chiaramente a tutti di essere ancora la squadra più forte al mondo. Dall’altra parte un’Italia troppo brutta per essere vera. Mai in partita, nessuna azione pericolosa (eccetto quella capitata sui piedi di Di Natale), cambi sfortunati (e incomprensibili), come quello di Thiago Motta per Montolivo rivelatosi qualche minuto più tardi una sciagura incredibile, con un liet motiv che ha accompagnato gli azzurri per 90′ minuti: stanchezza. Sfumano i sogni d’oro di Andrea Pirlo e Mario Balotelli, così come quelli di tutti i tifosi italiani. Grazie lo stesso ragazzi!

    Spagna-Italia 4-0, pagelle

    SPAGNA
    Casillas 6,5: gli attaccanti azzurri gli fanno il solletico. Decisivo soltanto in occasione della parata sul tiro di Antonio Di Natale ad inizio ripresa. Il portiere del Real Madrid è imbattuto nelle partite ad eliminazione diretta da 900′ minuti. L’ultimo a segnargli un gol fu un certo Zidane.
    Arbeloa 6,5: svolge il suo compito in maniera egregia. Magari non spinge come un terzino moderno, però con un Jordi Alba così diventa tutto più semplice.
    Sergio Ramos 7: partita perfetta per il Blancos. Vince alla grande il duello con Mario Balotelli. Nel secondo tempo sfiora addirittura il gol con un gran colpo di tacco. Roba da stropicciarsi gli occhi.
    Piquè 6,5: incarna il ruolo del difensore centrale moderno: forte fisicamente e abile con i piedi. Serata semplice per lui. Avrebbe preferito uscire prima dal campo per festeggiare con qualche minuto d’anticipo la vittoria insieme a Shakira.
    Jordi Alba 8: tra i migliori in campo ieri sera. Spettacolare sulla fascia sinistra, impressionante in occasione del 2-0, quando percorre più di 50 metri in un amen. Forse Bale resta ancora un gradino sopra, di certo però il Barcellona non potrà lamentarsi l’anno prossimo.
    Xavi 8: è il maestro di una sinfonia perfetta. Rende tutte le cose più semplici. Due assist (per Jordi Alba e Torres) nella finale dell’Europeo. Una fetta di Pallone d’Oro ieri se l’è conquistata.
    Iniesta 8: favoloso come sempre. Il centrocampista blaugrana è forse tra i giocatori del Barcellona quello che ha avuto meno riconoscimenti da parte delle grandi platee (Fifa). Sarà una sfida tutta in famiglia quella per il Pallone d’Oro? (87′ Mata 7: entra e dopo 60 secondi trova il gol del 4-0 in una finale dei Campionati Europei. Se non è record poco ci manca).
    Xabi Alonso 7: dopo aver regalato l’accesso alle semifinali nella sfida contro la Francia, il calciatore del Real Madrid festeggia la vittoria nella finalissima. Il meno appariscente nel centrocampo delle Furie Rosse.
    Busquets 7: se la Spagna riesce a pressare gli avversari fin dalla loro trequarti il merito è anche suo. Non avrà i piedi di Xavi o Iniesta, è in ogni caso fondamentale nel giocattolo perfetto confezionato da Vicente Del Bosque.
    David Silva 7,5: segna il gol che sblocca la finale. Fa ammattire la difesa azzurra con i suoi movimenti su tutto il fronte dell’attacco. (60′ Pedro 6,5: prima dell’ingresso di Torres è lui il giocatore più offensivo dell’undici blaugrana. Sfiora la rete in due occasioni).
    Fabregas 8: il falso nueve recita un nuovo capitolo del suo incredibile Europeo. E’ lui l’attaccante della Spagna, una filosofia di gioco che esalta i movimenti e la capacità di attaccare gli spazi che l’ex Gunners ha nel dna (75′ Torres 7,5: segna il 3-0 e consegna l’assist a Mata per il 4-0. Se avesse tirato lui sarebbe oggi il capocannoniere dell’Europeo).

    ITALIA

    mario balotelli | ©Martin Rose/Getty Images

    Buffon 6: incolpevole sui 4 gol subiti. Spiace per il capitano della spedizione azzurra, privato nel giorno più importante della gioia più grande. Veggente quando giovedì notte uscì dal campo di Varsavia furibondo mentre i propri compagni di squadra festeggiavano.
    Abate 5: è davvero troppo per il terzino del Milan trovarsi di fronte prima Iniesta e poi Jordi Alba. E’ comunque grazie a una delle sue rare discese che Di Natale potrebbe segnare la rete del 2-1, ma il bianconero non inquadra lo specchio della porta.
    Barzagli 6: conferma di essere il miglior difensore azzurro della spedizione anche nella notte più difficile. Da solo però non può nulla contro l’onnipotenza della Roja.
    Bonucci 5: vive una serata da incubo. Il difensore della Juventus ha nella marcatura il suo pregio migliore, ma contro l’imprevedibilità delle tre “punte” schierate da Del Bosque ci capisce poco o nulla.
    Chiellini 4,5: suo l’errore che consente a Fabregas di pennellare il cross sulla fronte di David Silva per l’1-0. Esce dopo 20′ minuti per il riacutizzarsi del problema muscolare che l’aveva costretto al forfait due settimane fa. (21′ Balzaretti 5,5: senza infamia e senza lode).
    Pirlo 5: chiuso nella morsa del pressing spagnolo, anche Andrea Pirlo non può davvero inventarsi niente per risollevare le sorti della squadra. A Kiev dice addio al Pallone d’Oro.
    De Rossi 5: sbaglia tanto, è uno degli uomini più stanchi dell’Italia. In ogni caso il calciatore della Roma si è reso protagonista di un Europeo da vero leader.
    Marchisio 5: lo juventino non si vede quasi mai. Anche lui ha finito la benzina nell’ultimo match contro la Germania. Il suo più grande rimpianto sarà quello di non aver segnato nemmeno un gol in questo Europeo.
    Montolivo 5: doveva essere il collante fra centrocampo e attacco, ma il nuovo acquisto del Milan viene letteralmente schiacciato dal reparto spagnolo (56′ Thiago Motta s.v.)
    Cassano 5,5: Prandelli lo sostituisce all’intervallo per mettere dentro Di Natale (4,5). Alla luce di quanto visto nella prima frazione di gioco il cambio resta francamente poco comprensibile (salvo la condizione fisica del barese).
    Balotelli 4: stecca la finale nel peggiore dei modi. Nei primi 45′ minuti passa più tempo a insultare Ramos piuttosto che giocare con i propri compagni di squadra. Quando ha il pallone tra i piedi o sbaglia il passaggio oppure cerca la giocata personale spesso e volentieri inutile.

    Spagna-Italia 4-0, highlights

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