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  • Il sogno d’oro dell’Italvolley femminile si spegne contro la Serbia

    Il sogno d’oro dell’Italvolley femminile si spegne contro la Serbia

    Il risveglio è stato amarissimo, quello delle ragazze dell’Italvolley al mondiale femminile in Giappone, è stato un lungo sogno dal dolce sapore dorato che però si è andato a spegnere proprio all’ultimo istante.

    Una sconfitta, quella di oggi contro la Serbia, ancor più amara perché arrivata dopo una lunga battaglia conclusasi al Tie-Break.

    L’Italvolley torna così a casa dal mondiale giapponese con una medaglia d’argento al collo e con uno score davvero positivo di 11 vittorie e solo due sconfitte, entrambe arrivate contro la Serbia, la prima indolore in Final Six, la seconda, ben più dolorosa, nella finale odierna.

    Una finale che ha visto le azzurre di Mazzanti partire con il piede giusto e vincere il primo set, anche grazie ad un servizio molto efficace, per 25-21.

    Nel secondo set le serbe hanno reagito, Boskovic ha iniziato ad aumentare i giri del proprio motore, le azzurre sono andate piuttosto in confusione in ricezione e così la nazionale di Terzic si è aggiudicata agevolmente il parziale per 25-14.

    Il terzo set ha viaggiato a lungo sul filo dell’equilibrio, la protagonista assoluta è stata Paola Egonu che ha tenuto a contatto l’Italvolley alla Serbia e poi nel finale di set ha trovato gli attacchi vincenti per chiudere sul 25-23 e portarsi sul 2-1.

    Il quarto set ha visto una partenza sprint della Serbia con il servizio di Mihajlovic che ha messo molto in difficoltà la ricezione dell’Italia, tanto da portare le serbe sul 8-2. Qualche errore di Boskovic, alcune belle giocate di Chirichella e della solita Egonu hanno riportato sotto le azzurre prima del nuovo strappo serbo che ha portato al 25-19 finale.

    La finale si è decisa così al Tie-Break.

    Il quinto set è stato decisamente equilibrato con la Serbia che ha avuto più volte il doppio vantaggio. Sul 13-12 per la Serbia, Sylla ha avuto l’occasione di schiacciare e conquistare la parità ma il suo attacco è stato salvato e dopo una serie di batti e ribatti sono state le serbe a prendersi il punto. Un errore di Sylla ha definitivamente consegnato il successo per 15-12 alla Serbia. Finisce così la Serbia è campione del mondo, l’Italvolley si sveglia dal sogno dell’oro ma porta a casa un prezioso e scintillante argento.

    SERBIA – ITALIA 2-3 (21-25, 25-14, 23-25, 25-19, 15-12)

    SERBIA: Boskovic 26, Mihajlovic 19, Veljkovic 10, Rasic 10, Ognjenovic 8, Busa 6, Popovic (L).

    Allenatore: Terzic.

    ITALIA: Egonu 33, Bosetti 14, Sylla 10, Danesi 9, Chirichella 3, Malinov 2, De Gennaro (L)

    Allenatore: Mazzanti.

     

  • Gioia Italia, la Nazionale femminile vola al Mondiale

    Gioia Italia, la Nazionale femminile vola al Mondiale

    Adesso c’è anche la matematica, la Nazionale femminile di Milena Bertolini conquista la qualificazione ai Mondiali di calcio femminile di Francia 2019.

    20 anni, saranno passati 20 anni dal mondiale di Usa 1999 quando finalmente la prossima estate le azzurre torneranno a disputare la Coppa del Mondo. 

    Un risultato straordinario se si pensa che, in questo girone di qualificazione, la Nazionale femminile ha fatto bottino pieno, 7 vittorie su 7 gare disputate, ottenendo il pass con un turno d’anticipo, rendendo inutile l’ultima gara contro il Belgio. 

    La sfida di questa sera con il Portogallo, temuta alla vigilia, si è messa subito bene, con due gol nei primi 13 minuti, Girelli e Salvai, che hanno reso tutto più semplice. Le lusitane non si sono mai rese pericolose dinanzi a Pipitone ed anzi, possono ringraziare i legni dell’Artemio Franchi, colpiti da Bonansea e Girelli, se alla fine il risultato ha visto solo 3 gol di scarto, a segno Bonansea proprio al 90°.

    Al fischio finale le calciatrici, Mister Bertolini e anche lo staff della Nazionale femminile sono esplose in grida di gioia, dopo la delusione della squadra maschile, che sarà assente al Mondiale di Russia che partirà la prossima settimana, finalmente l’Italia del calcio può tornare a sorridere.

    Veniamo al racconto della gara.

    Pronti via e al 4° l’Italia passa in vantaggio, corner pennellato da Giugliano e colpo di testa vincente, sull’uscita del portiere, di Girelli. Le azzurre non si accontentano e mettono nuovamente in difficoltà la difesa portoghese che però si salva. E’ un monologo azzurro, ogni corner è un brivido per la difesa ospite. Puntualmente al 13°, sempre da calcio d’angolo arriva il raddoppio con Salvai che calcia verso la porta sguarnita, Dolores Silva prova a respingere ma lo fa con la palla già oltre la linea di porta. La reazione portoghese è praticamente nulla, anzi è Bonansea che ha due potenziali chance da gol che però non riesce a concretizzare. Al 33° l’Italia perde Rosucci per infortunio, entra al suo posto Parisi. Al 43° Bonansea si lancia su un pallone in area, la numero 18 colpisce con forza ma Morais respinge. Il primo tempo si chiude con l’Italia avanti 2-0.

    Si riparte con le stesse azzurre che avevano finito il primo tempo e con un doppio cambio nel Portogallo, dentro Marques e Jessica Silva per Mendes e Pinto. L’Italia abbassa i ritmi, il Portogallo fa uno sterile possesso palla che non porta a creare niente dalle parti di Pipitone. Al 63°, sempre da azione di corner, l’Italia va vicina al tris, dopo un colpo di testa di Salvai ed un pasticcio della difesa ospite, la palla finisce a Gama che calcia, la sua conclusione deviata viene salvata da Dolores Silva un passo prima della linea. Al 66° grande scatto, sul filo del fuorigioco, di Bonansea, l’azzurra si presenta davanti a Morais e calcia, il pallone supera il portiere ma centra la traversa. Al 73° primo vero tiro in porta del Portogallo con Tatiana Pinto ma Pipitone è attentissima e blocca. Passano due minuti ed un gran riflesso di Morais toglie la gioia del gol a Bonansea. Al 84° ancora la traversa dice no all’Italia, questa volta su una perfetta punizione di Girelli. Al 90° finalmente il terzo gol arriva, Galli ruba palla e serve un assist perfetto per Bonansea che di prima gira alle spalle di Morais. Finisce qua, l’Italia del calcio femminile conquista, dopo 20 anni, la qualificazione al Mondiale.

     

    ITALIA – PORTOGALLO 3-0 (4° Girelli, 13° Salvai, 90° Bonansea (I))

    Italia (4-3-3): Pipitone; Guagni, Gama, Salvai, Bartoli; Galli, Giugliano (78° Cernoia), Rosucci (33° Parisi); Bonansea, Sabatino (61° Mauro), Girelli.

    Allenatore: Bertolini.

    Portogallo (4-4-2): Morais; Borges, Infante, Costa, Dolores Silva; Tatiana Pinto, Fatima Pinto (46° Jessica Silva), Neto, Norton (68° Luis); Diana Silva, Mendes (46° Marques).

    Allenatore: Neto.

    Arbitro: Larsson.

    Ammoniti: Sabatino (I), Parisi (I), Borges (P), Infante (P).

  • Ancora un oro per l’Italia, Sofia Goggia prima in discesa

    Ancora un oro per l’Italia, Sofia Goggia prima in discesa

    Tutti la aspettavano, i risultati di slalom gigante e supergigante non erano stati quelli attesi, c’era un pizzico di delusione ma Sofia Goggia aveva ancora un asso nella propria manica e l’ha giocato al momento giusto andando a prendersi la medaglia d’oro nella discesa libera.

    Un successo che serve a far entrare la bergamasca nella storia olimpica dello sci italiano, nessuna donna infatti prima di lei era riuscita nell’impresa di vincere la discesa libera ai giochi, l’unico in passato a divenire campione olimpico in questa specialità era stato Zeno Colò alle Olimpiadi del 1952 ad Oslo.

    Sofia Goggia è partita probabilmente senza tirare troppo, nei primi rilevamenti cronometrici infatti ha fatto registrare un piccolo ritardo. Le sue traiettorie si sono fatte sempre più pulite, la velocità è cresciuta ed il cronometro ha iniziato a colorarsi con la tanto amata lucina verde. Le tanto temute “Goggiate” non si sono presentate, il resto della discesa è stato praticamente perfetto e così l’azzurra ha tagliato il traguardo con 63 centesimi di vantaggio su Tina Weirather, al momento al comando della gara.

    Sofia Goggia in azione nella discesa libera | Foto Twitter

    Il primo passo verso il trionfo Sofia lo aveva fatto, ora l’attesa era tutta per l’amica/rivale Lindsey Vonn, l’unica sulla carta a poter insidiare l’azzurra. L’americana è partita con il pettorale numero 7, Goggia aveva il 5, sin dall’inizio però si è intuito che non sarebbe stata pericolosa in quanto nel tratto iniziale, dove l’italiana non aveva brillato, non era stata in grado di guadagnare praticamente niente. Nella seconda parte poi il distacco è aumentato sino a toccare i 47 centesimi.

    Tutto finito e festa azzurra? No perché ogni grande impresa ha sempre bisogno di quel pizzico di suspence, ed in questo caso si è presentata sotto il nome di Ragnhild Mowinckel.

    La norvegese, già argento nella gara di slalom gigante, ha praticamente sempre mantenuto la scia di Sofia Goggia, è giunta all’ultimo intermedio con solo 4 centesimi di ritardo ma, per fortuna dell’atleta italiana, non è riuscita a recuperare anzi ha aggiunto qualcos’altro chiudendo seconda a soli 9 centesimi dalla vetta, facendo scivolare Lindsey Vonn al terzo posto.

    A quel punto, tirato un sospirone di sollievo, per Sofia Goggia è stato il momento di pensare sempre più concretamente a ciò che aveva fatto. Si è dovuto attendere l’ultima atleta e poi, quando il pettorale numero 39 ha tagliato il traguardo, è stato il momento di gioire e festeggiare questo storico oro olimpico conquistato sulle nevi di Pyeongchang 2018.

    Grazie al successo di Goggia il medagliere azzurro raggiunge la quota 9 medaglie, 3 d’oro, 2 d’argento e 4 di bronzo.

  • Michela Moioli con il suo Snowboard trionfa a Pyeongchang

    Michela Moioli con il suo Snowboard trionfa a Pyeongchang

    Una medaglia di quelle ampiamente pronosticate e previste alla vigilia, essere nettamente favoriti però non è sempre certezza di successo, basta vedere Mikaela Shiffrin finita fuori dal podio nello slalom speciale di cui è regina da anni, per questo motivo l’oro conquistato nello Snowboard Cross da Michela Maioli a Pyeongchang ha comunque un sapore dolcissimo.

    In uno sport così delicato, come è lo Snowboard Cross, niente è da considerarsi scontato, basta un minimo contatto per buttare al vento tutto in un attimo.

    Grazie alla vittoria della ventiduenne bergamasca il medagliere azzurro si arricchisce arrivando a quota sei: 2 medaglie d’oro, 1 d’argento e 3 di bronzo.

    La cavalcata di Michela Moioli è iniziata già nella prima mattinata di Pyeongchang, notte in Italia, quando si è conquistata il secondo posto nella fase di qualificazione alle spalle soltanto della ceca Eva Samkova. Nel quarto di finale Moioli ha vinto la sua run in estrema scioltezza senza correre mai il minimo rischio.

    In semifinale l’azzurra ha combattuto con Chloe Trespeuch ma sostanzialmente non ha mai rischiato di perdere la qualificazione alla big final in quanto, dopo aver sorpassato la rivale transalpina, ha allungato e, approfittando anche di una caduta alle sue spalle, ha potuto tagliare in testa il traguardo scortata dalle due francesi.

    Siamo giunti così alla finale, il parco delle avversarie era decisamente di alto livello, oltre alle già citate francesi Pereira de Sousa e Trespeuch, c’erano anche l’americana Jacobellis, la portacolori della Repubblica Ceca, e tra le favorite al titolo olimpico, Eva Samkova e la bulgara Jekova.

    La partenza ha visto Moioli infilarsi subito alle spalle di Jacobellis mantenendo un buon secondo posto. L’attacco in curva della Trespeuch ha relegato l’azzurra al terzo posto ma solo per pochissimo tempo in quanto Moioli ha preso una traiettoria veloce e si è sbarazzata della francese e, sul susseguente salto, pure dell’americana.

    Conquistato il primo posto Michela ha saputo anche procurarsi un piccolo vantaggio sulle rivali, ha guidato la sua tavola con estrema maestria e così, dopo l’ultimo salto, ha potuto gridare, sotto il sole di Pyeongchang, tutta la sua gioia per uno straordinario oro olimpico davanti alla giovane francese Pereira e alla ceca Samkova giunta in caduta sulla linea del traguardo.

  • Che SVentura, ai Mondiali di Russia 2018 va la Svezia

    Che SVentura, ai Mondiali di Russia 2018 va la Svezia

    Un vero e proprio disastro, l’Italia di Giampiero Ventura viene fermata sullo 0-0 in casa dalla Svezia e, visto lo 0-1 dell’andata a Solna, deve rinunciare ai Mondiali di Russia 2018.

    Una catastrofe per il calcio italiano, un’assenza ai mondiali che era accaduta solo nel 1930 (per scelta) e nel 1958, una mancata qualificazione totalmente impossibile da pronosticare, tecnicamente c’era una grande distanza tra l’Italia e la Svezia, gli scandinavi sono stati bravi ad annullarla giocando di fisico all’andata e con una squadra compatta al ritorno.

    Non ci sono però solo i meriti dei gialloblu, ci sono anche tantissimi demeriti azzurri, a partire da alcune scelte sia di modulo che di uomini da parte del CT Ventura, ma da parte di alcuni giocatori che hanno reso meno del previsto.

    La crisi di gioco azzurra non è nata stasera, tutto probabilmente è partita dalla sonora lezione presa al Bernabeu contro la Spagna, forse affrontata con troppa spavalderia, di lì in poi sono arrivati successi sudatissimi con Macedonia, Israele ed Albania. 

    Il sorteggio del Playoff non sembrava averci messo dinanzi una montagna insormontabile ed invece adesso piangono gli azzurri e gioiscono gli svedesi.

    Ora molto probabilmente ci saranno da fare molte valutazioni, anche a livello di Federazione, l’amarezza è tanta ma bisogna cercare di spostare le macerie e provare a ricostruire partendo da zero.

    Veniamo al racconto della gara.

    I primi 10 minuti non vedono occasioni ma una vera e propria battaglia con un giallo per parte, Chiellini e Johansson, ed una richiesta di calcio di rigore degli azzurri per un contatto su Parolo non giudicato falloso da Lahoz. L’Italia cerca di tenere il pallino del gioco e si rende insidiosa al 16° con un buon inserimento di Immobile, su verticalizzazione di Jorginho, palla però sull’esterno della rete. Al 28° grande occasione per Candreva, l’interista arriva in corsa su un passaggio rasoterra di Immobile ma calcia alto. Al 40° Immobile scatta sul filo del fuorigioco, calcia, Olsen la smorza e Granqvist allontana qualche passo prima della linea. Al 42° è Parolo ad avere una buona occasione ma la difesa svedese lo anticipa proprio all’ultimo. C’è tempo anche per una chance per Florenzi ma ancora una volta Olsen è pronto a respingere. Dopo 3 minuti di recupero l’arbitro Lahoz manda le squadre negli spogliatoi sullo 0-0.

    Si riparte con gli stessi effettivi in campo e con l’Italia a far girare palla. Al 53° grande conclusione in acrobazia di Florenzi ma la palla sfila a due passi dal palo. L’Italia attacca ma si espone ai contropiedi svedesi, per fortuna degli azzurri gli attaccanti di Andersson sono imprecisi e la difesa chiude senza affanni. Al 63° Ventura si gioca un’Italia a trazione anteriore inserendo Belotti ed El Shaarawy. Al 66° Italia sfortunata, il cross di Florenzi viene deviato da Lustig ed il pallone scende beffardo sulla parte alta della traversa. La Svezia si limita a difendere, l’Italia tenta l’assedio ma non si vedono i frutti. Entra anche Bernardeschi, saltano tutti gli schemi ma la palla non ne vuol sapere di entrare. Al 87° ci prova prima El Shaarawy, gran risposta di Olsen, poi Parolo con il colpo di testa, fuori di niente. Il cartellone luminoso che indica i 5 minuti di recupero permette a San Siro di caricare gli azzurri. E’ un assedio, sale anche Buffon sul corner, la palla arriva a Jorginho che calcia, ma la palla esce di poco. L’ultimo assedio è inutile, finisce 0-0 ai mondiali di Russia 2018 va la Svezia.

     

    ITALIA – SVEZIA 0-0

    Italia (3-5-2): Buffon; Barzagli, Bonucci, Chiellini; Candreva (76° Bernardeschi), Florenzi, Jorginho, Parolo, Darmian (63° El Shaarawy); Immobile, Gabbiadini (63° Belotti).

    Allenatore: Ventura.

    Svezia (4-4-2): Olsen; Lustig, Lindelof, Granqvist, Augustinsson; Claesson (71° Rohdén), Johansson (18° Svensson), Larsson, Forsberg; Toivonen (54° Kiese Thelin), Berg

    Allenatore: Andersson.

    Arbitro: Lahoz.

    Ammoniti: Chiellini (I), Johansson (S), Barzagli (I), Forsberg (S), Lustig (S), Kiese Thelin (S), Immobile (I), Bernardeschi (I), Olsen (S)

  • Un’Italia troppo brutta perde l’andata del Playoff in Svezia

    Un’Italia troppo brutta perde l’andata del Playoff in Svezia

    L’Italia di Ventura cade per 1-0 a Solna e rimanda la qualificazione al Mondiale di Russia 2018 alla gara di ritorno a San Siro lunedì sera.

    Nello stadio milanese non si dovrà però presentare la squadra vista questa sera. Troppo lenti nell’impostazione, pochissimo movimento delle punte, tanti, troppi contrasti persi contro una Svezia che ha giocato in maniera molto fisica, anche troppo a sentire le dichiarazioni del Ct azzurro a fine gara, ed ha sfruttato nel secondo tempo una conclusione di Johansson deviata alle spalle di Buffon da De Rossi.

    Servirà una partita perfetta, di certo la squadra nordica non cambierà la propria impostazione di gioco, sarà una lotta, San Siro dovrà dare una mano agli azzurri, la mancata qualificazione ai mondiali sarebbe una vera e propria “tragedia sportiva”.

    Veniamo al racconto della gara.

    Pronti, via e la Svezia prova subito a buttarla sul lato fisico tant’è che dopo solo due minuti Berg riceve un giallo. La prima grande occasione però al 6° è azzurra con Belotti bravo a farsi trovare pronto sul cross di Darmian ma il colpo di testa esce di poco. La risposta svedese è immediata con il diagonale di Toivonen, innescato da Forsberg, che esce vicino al palo. Il pallino del gioco rimane in mano ai padroni di casa, le punte azzurre non riescono a ricevere praticamente alcun pallone. Pian piano l’intensità svedese cala e l’Italia prova a gestire i ritmi della gara, abbassandoli. E’ solo un momento però perchè la Svezia torna a premere e al 25° il tiro a giro di Forsberg spaventa un po’ gli azzurri. Al 37° errore in area di Chiellini, Buffon salva per due volte, la seconda gli svedesi gridano al rigore ma il portiere tocca la palla allontanandola. L’Italia di Ventura non combina praticamente niente, il primo tempo si chiude sullo 0-0.

    Il secondo tempo si apre con gli stessi 22 in campo e con un’Italia più vivace, Candreva ci prova da fuori ma Olsen respinge in corner. La partita si accende, gli scontri fisici fanno arrabbiare la panchina azzurra, il clima bollente però gioca a favore della Svezia che al 61° trova il gol del vantaggio con una conclusione da fuori di Johansson deviata da De Rossi che spiazza Buffon. Al 70° l’Italia sfiora il pareggio con una sassata di Darmian che si schianta sul palo. Ventura si gioca anche la carta Insigne passando ad un più offensivo 4-2-4. Non accade molto, gli azzurri creano attacchi piuttosto confusi, Olsen non rischia praticamente niente e si va verso il fischio finale, che arriva dopo 5 minuti di recupero. Vince la Svezia, ora a San Siro lunedì servirà tutta un’altra Italia.

     

    SVEZIA – ITALIA 1-0 (61° Johansson)

    Svezia (4-4-2): Olsen; Krafth (83° Svensson), Lindelof, Granqvist, Augustinsson; Claesson, Larsson, Ekdal (57° Johansson), Forsberg; Toivonen, Berg (74° Kiese Thelin)

    Allenatore: Andersson.

    Italia (3-5-2): Buffon; Barzagli, Bonucci, Chiellini; Candreva, Parolo, De Rossi, Verratti (75° Insigne), Darmian; Immobile, Belotti (65° Eder).

    Allenatore: Ventura.

    Arbitro: Cakir.

    Ammoniti: Berg (S), Verratti (I)

  • Sorteggio Italia: c’è la Svezia nel cammino verso Russia 2018

    Sorteggio Italia: c’è la Svezia nel cammino verso Russia 2018

    Sorteggio Italia, la mano di Fernando Hierro a Zurigo ha sentenziato che sarà la Svezia l’avversaria dell’Italia nel playoff verso Russia 2018.

    Un’avversaria certamente da non sottovalutare ma nemmeno da vedere come un ostacolo insormontabile.

    Sorteggio Playoff Russia 2018 | © FIFA.com

    Un sorteggio Italia che poteva andare peggio, sulla carta l’Irlanda sembrava più temibile rispetto agli scandinavi, ma anche meglio visto che la Grecia pareva, sempre sulla carta, la più debole del lotto.

    Gli azzurri di Ventura affronteranno una nazionale orfana del loro storico leader Zlatan Ibrahimovic ma che ha comunque, nel proprio girone di qualificazione, eliminato l’Olanda e messo in difficoltà la Francia.

    Una compagine che ha diversi punti di forza a partire dall’attacco dove giocano il bomber Berg e John Guidetti considerato grande promessa negli scorsi anni. Altri giocatori interessanti sono il difensore classe 94 Lindelof e il centrocampista del Lipsia Forsberg.

    Ci sono diversi calciatori nella rosa svedese che giocano o che hanno giocato: i difensori Krafth ed Helander del Bologna, Rohden del Crotone senza dimenticare l’ex difensore del Genoa Granqvist e il centrocampista che ha vestito le maglie di Juventus e Cagliari Albin Ekdal.

    L’allenatore Janne Andersson punta quindi sulla forza del gruppo e su un 4-4-2 compatto che magari non produce tanti gol ma che ha tenuto la propria difesa a sole nove reti incassate.

    Pensando ad i precedenti il sorteggio Italia Svezia sorride agli uomini di Ventura: 23 sfide con un bilancio di 11 vittorie azzurre, 6 pareggi e sei successi dei gialloblù. L’ultima sfida si è giocata poco più di un anno fa nei gironi di Euro 2016 e fu decisa dal gol di Eder. Ai nordici è legata anche una grande delusione del calcio italiano, il famoso 2-2 tra Danimarca e Svezia, considerato da molti un vero e proprio biscotto, che eliminò l’Italia dall’Europeo del 2004.

    Stabilite anche le date, l’andata si giocherà in Svezia il 10 novembre mentre il ritorno si giocherà in Italia, presumibilmente a San Siro, il 13.

    Stabilite anche le altre tre sfide valevoli per i playoff verso Russia 2018: la Croazia giocherà contro la Grecia, l’Irlanda del Nord sfiderà la Svizzera mentre la Danimarca se la vedrà contro l’Irlanda. 

     

  • Troppo forte la Serbia, l’Italbasket saluta EuroBasket ai quarti

    Troppo forte la Serbia, l’Italbasket saluta EuroBasket ai quarti

    L’Italbasket saluta Eurobasket 2017, ai quarti di finale gli azzurri cedono per 67-83 ad una Serbia che obiettivamente si è dimostrata più forte in tutti i lati del campo.

    Oltre al talento dei vari Macvan, Bogdanovic e Lucic e alla mostruosa fisicità di Kuzmic e Marjanovic, l’Italbasket ha pagato anche la serata dalle mani freddissime dei tiratori azzurri, Belinelli in primis, e un nettissimo divario a rimbalzo, 44 per i serbi, di cui 17 in attacco, contro i 18 totali azzurri.

    La sconfitta fa male ma obiettivamente a questa squadra non si poteva chiedere di più, un quarto di finale è un risultato oltre la minima aspettativa che prevedeva l’ottenimento degli ottavi di finale.

    Adesso toccherà a Meo Sacchetti prendere in mano questa squadra e provare a qualificarla al prossimo mondiale, non sarà facile ma il cuore azzurro potrebbe superare anche questo altissimo ostacolo.

    Veniamo al racconto della gara.

    La partenza azzurra è la solita, difesa straripante e buonissimo attacco, Melli-Datome fissano il 5-0 iniziale. L’Italbasket però non segna ma la difesa è eccellente e il primo canestro serbo arriva intorno a metà quarto. L’attacco dell’Italia si inceppa, la Serbia sorpassa ma una magia di Datome riporta avanti l’Italbasket sul 10-8. Filloy e Belinelli bombardano da tre, il gigante Marjanovic comanda in area e tra movimenti e canestri permette ai suoi di stare a contatto. La precisioni ai liberi regala alla Serbia il primo vantaggio proprio a fil di sirena. La Serbia sfrutta bene il primo possesso del secondo quarto e allunga a +3, immediatamente annullato dalla tripla di Melli. E’ solo un’illusione perchè la Serbia continua a segnare e il 3° fallo di Cusin sembra una mazzata per l’Italbasket. Messina butta dentro Burns che prima difende permettendo il recupero, poi si fa trovare pronto a rimbalzo d’attacco per il canestro del -2. Marjanovic giganteggia in area, gli azzurri perdono anche qualche palla di troppo ed il canestro in contropiede di Jovic regala ai serbi il massimo vantaggio sul 25-32. L’Italia soffre tantissimo a rimbalzo, le seconde chance danno tanti punti alla Serbia che tocca anche il +11 con la tripla di Macvan. Burns è on fire, tripla, difesa super ed assist a Datome per la tripla del -5. Purtroppo è solo un momento perchè la Serbia non smette di segnare al contrario dell’Italbasket che non concretizza gli attacchi, si va sul 33-44 all’intervallo lungo. La partenza sembra positiva grazie alla schiacciata di Cusin ma i rimbalzi offensivi diventano un fattore e la Serbia può permettersi qualche errore che tanto la palla finisce nuovamente in mano serbe. Le mani di Belinelli sono freddissime (1/8 da 3) e Lucic dall’altra parte sigla il +15 serbo. Biligha prova a caricarsi gli azzurri sulle spalle, due canestri, due ottime difese e l’Italia torna a -10. L’energia sembra tornare dalla parte azzurra ma un tecnico fischiato alla panchina stoppa l’inerzia e permette alla Serbia di tornare a +11. Il tiro pesante non bacia l’Italbasket, nel terzo quarto è un pesantissimo 0/8, al riposo è 48-59. Il quarto quarto è la fotocopia del precedente, l’Italia balbetta da 3, concede tanti rimbalzi offensivi e la forbice del distacco non scende mai sotto la doppia cifra. Belinelli da 3 e Datome con la penetrazione danno una boccata d’ossigeno all’Italia che torna sul -8 a 5 minuti dalla fine. Bogdanovic, 0/7 da 3, decide di piazzare la bomba al momento giusto per spegnere l’entusiasmo azzurro. L’Italbasket denota una stanchezza incredibile, Bogdan Bogdanovic invece è un campione vero di quelli con la C maiuscola e con i suoi canestri chiude virtualmente la gara a 2 minuti dal termine. Il resto è solo uno scorrere del tempo verso l’ultima sirena che fissa il risultato sul 67-83

     

    ITALIA – SERBIA 67-83 (17-18, 33-44, 48-59)

    ITALIA: Hackett 5, Belinelli 18, Aradori 4, Filloy 3, Biligha 4, Melli 7, Cusin 2, Burns 9, Datome 15

    SERBIA: Macvan 13, Bogdanovic 22, Lucic 11, Milosavljevic 10, Micic 2, Jovic 6, Kuzmic 9, Marjanovic 10

  • Italbasket straordinaria, batte la Finlandia e vola ai quarti

    Italbasket straordinaria, batte la Finlandia e vola ai quarti

    Un’Italbasket a tratti straordinaria parte fortissimo, manda nel baratro del -20 la Finlandia e con la consueta super difesa respinge il ritorno degli avversari e con il risultato di 70-57 conquista il pass per i quarti di finale di EuroBasket 2017.

    Una gara da dividere in due parti, un primo tempo in cui l’attacco azzurro ha sfoderato percentuali, specialmente da 3, davvero altissime sommato ad una difesa asfissiante. Dopo l’intervallo lungo la fase offensiva dell’Italbasket si è inceppata ma la difesa è rimasta concentrata e alla fine Markkanen, tenuto a soli 4 punti, e compagni sono arrivati solo a -9.

    Veniamo al racconto della gara.

    Parte bene in attacco l’Italbasket con un paio di canestri di Datome, anche la difesa tiene discretamente ed i nordici segnano solo grazie ad una tripla fortunosa. Le triple di Belinelli e Melli costringono il coach finlandese al time out sul 5-12 a sei minuti dal termine del primo quarto. La difesa azzurra è strepitosa e in attacco Datome è bollente ed ecco che il tabellone segna 17-7 per l’Italia poco dopo la metà quarto. Un Melli strepitoso ed una perfetta serie al tiro da tre, lancia l’Italia sul 27-13. Il primo quarto si chiude sul 30-17. Il secondo quarto vede alcune seconde linee azzurre in campo ma almeno nei primi due minuti non si nota la differenza. Belinelli è devastante, 5/6 in due serie successive ai liberi, una tripla da lontanissimo e a 6 dal termine del quarto gli azzurri volano sul 38-21. L’Italbasket può contare anche su un gran Biligha, sia in difesa che in attacco. L’intensità difensiva non scende, la Finlandia non riesce mai a sfruttare ripartenze in transizione e a 2 minuti dall’intervallo lungo l’Italbasket tocca il massimo vantaggio sul +19. Nell’ultimo minuto il Datome show, Gigi sbaglia un buon tiro da tre, rientra rapido in difesa, stoppa Murphy, e poi si ripresenta avanti per segnare un delizioso step back da 2 punti. Si va all’intervallo lungo sul 48-29 per l’Italbasket. Si riparte e non cala la mira azzurra dalla lunga, è sempre Belinelli a punire. Koponen infila 5 punti di fila ma di là c’è sempre super Marco Belinelli, l’Italbasket tocca il +20. Qualche forzatura in attacco, con un paio di palle perse, vengono compensate da una difesa strepitosa. Datome si conferma l’incubo di Murphy, il capitano azzurro inchioda un’altra schiacciata, ancora più sensazionale. Gli attacchi si inceppano, ma il +20 sorride sempre agli uomini di Messina. Due triple, una di Koponen ed una di Koivisto, riportano i finlandesi sul -14. Il canestro di Biligha sulla sirena chiude il quarto sul 58-42. L’Italia comincia sempre balbettando in attacco, la Finlandia si avvicina, la sofferenza aumenta. La difesa però è sempre arcigna, Hackett ruba e segna, Markkanen schiaccia ma Biligha risponde con un canestro difficilissimo. La Finlandia a 3 minuti dal termine torna sotto la doppia cifra di svantaggio (55-64). Hackett segna, ma una sanguinosa palla persa regala un canestro facile a Koivisto. Hackett però è nella sua fase bollente e con una super penetrazione prende due liberi che trasforma per il nuovo +11. E’ il canestro che si rivela decisivo, il layup di Filloy è solo il cioccolatino che rende più dolce il successo azzurro.

     

    ITALIA – FINLANDIA 70-57 (30-17, 48-29, 58-42)

    ITALIA: Hackett 10, Belinelli 22, Filloy 4, Biligha 6, Melli 10, Baldi Rossi 3, Datome 15.

    FINLANDIA: Koivisto 5, Huff 6, Salin 11, Kotti 4, Koponen 13, Markkanen 4, Wilson 8, Murphy 6

  • La stoppata di Datome regala il successo all’Italbasket

    La stoppata di Datome regala il successo all’Italbasket

    L’Italbasket vola ad Istanbul da terza nel girone B, con la Georgia arriva un successo pesante quanto sofferto e certificato da una super stoppata di Gigi Datome all’ultimo secondo sul tentativo di pareggio di Shermadini.

    Un successo che stava per sfuggire ad un’Italbasket che era stata avanti anche di quasi 20 punti ma che a causa anche di diversi blackout offensivi, aveva rimesso in corsa una Georgia trascinata da un super Dixon, specialmente nel secondo tempo, capace di riportare i suoi addirittura sul +1 ad un minuto dal termine.

    Veniamo al racconto della gara.

    La partenza porta alla mente la sfida contro la Germania con il primo attacco azzurro fallito con infrazione da 24 secondi. La Georgia però, pur prendendo buoni tiri, non segna. Datome, Belinelli ed Hackett segnano e poco prima di metà frazione l’Italbasket vola sul 10-2. Marco Belinelli non sarà preciso ai liberi ma da tre torna ad essere infallibile e con due triple l’Italia vola sul 16-2. Datome is on fire, il capitano segna da due, segna da tre, la Georgia trova il fondo dalla retina solo dalla linea dei liberi e dopo 8 minuti il risultato è 22-7. Entra in partita anche Ariel Filloy, tripla e penetrazione che valgono il 27-10 a fine primo quarto. L’energia azzurra si mantiene anche nell’inizio del secondo quarto, magari qualche tiro non entra ma la difesa tiene bene e anche Melli si iscrive alla gara del tiro da 3. Sembra tutto facile ma l’attacco dell’Italbasket si inceppa, la Georgia reagisce con un paio di triple pesanti e accorcia sul 21-33. L’Italia non segna più e la Georgia torna a contatto. Sembra tutto pronto per l’aggancio ma Belinelli e Aradori si inventano due canestri che danno respiro. Si va al riposo lungo sul 38-30. Partenza brutta per gli azzurri in attacco, la Georgia ne approfitta e accorcia con un Dixon infallibile da 2. Serve l’inventiva di Filloy che inventa l’assist per la schiacciata di Melli che carica d’energia l’Italbasket, tant’è che Cusin piazza una super stoppata a Pachulia. Aradori da 3, Markoishvili risponde con la stessa moneta, poi Belinelli ancora da 3 con fallo e Biligha, servito divinamente da Aradori, riportano gli azzurri sul +12 (37-49). Datome sbaglia diversi tiri ma quando serve infila la tripla pesante alla quale risponde un Dixon bollente. Il canestro di Biligha a pochi secondi dal termine fissa il risultato sul 47-58. Biligha superstar anche ad inizio dell’ultima frazione, la sua energia permette ai compagni di trovare punti pesanti, specialmente ad un Aradori in versione cagnaccio. La Georgia però non muore mai e approfittando anche di due palle perse dall’Italbasket, trova due facili contropiedi conclusi dalle schiacciate di Pachulia e Shengelia per il -10. SI spegne nuovamente la luce per l’Italia, la Georgia torna sotto sino al -7. Dixon è scatenato, la Georgia addirittura trova il vantaggio ad un minuto dal termine proprio grazie alla tripla di Dixon. Hackett in penetrazione trova il nuovo vantaggio azzurro, poi una super difesa di Melli permette il recupero a Belinelli. Gli ultimi secondi si fanno intensi, Aradori va in lunetta ma fa solo 1 su 2, l’Italbasket si affaccia all’ultima azione avversaria con il +2 (70-68) la tripla di Dixon non entra Aradori viene mandato in lunetta ma fa ancora 1/2, Hackett spende un fallo intelligente, Dixon segna il primo e sbagli il secondo, sul rimbalzo si lancia Shermadini ma Datome gli piazza una stoppata incredibile ed è festa per gli azzurri.

     

    ITALIA – GEORGIA 71-69 (27-10, 38-30, 58-47)

    ITALIA: Hackett 7, Belinelli 15, Aradori 12, Filloy 9, Biligha 4, Melli 6, Cusin 2, Baldi Rossi 2, Datome 14.

    GEORGIA: Dixon 29, Pachulia 9, Shermadini 11, Sanadze 5, Markoishvili 3, Shengelia 12.