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  • Is Arenas ed il Cagliari mancato

    Is Arenas ed il Cagliari mancato

     Con un comunicato ufficiale datato 2 aprile 2013 il Cagliari ha messo la parola fine al suo controverso rapporto con il comune di Quartu San’Elena, con cui aveva sottoscritto una concessione triennale per l’impianto sportivo dell’Is Arenas. Una controversia dalla conclusione drammaticamente scontata, dopo che negli ultimi mesi era accaduto praticamente di tutto intorno alla storia purtroppo burocraticamente travagliata di questo stadio e delle istituzioni che ne hanno condotto la gestione. La vicenda dell’Is Arenas si colloca purtroppo perfettamente nel momento politico ed istituzionale del nostro paese. Una squadra di calcio che prova a dotarsi di un impianto proprio per giocare un campionato peraltro anche dignitoso di Serie A, ma con la vicenda che al momento viene archiviata tra ricorsi in tribunale, partite perse a tavolino ed addirittura arresti.

    L’impianto di Is Arenas è stato ristrutturato negli scorsi mesi estivi ed ha visto il proprio debutto ufficiale, ma a porte chiuse, nella sua nuova veste lo scorso 2 settembre 2012 con la partita terminata in parità per 1-1 tra il Cagliari e l’Atalanta. Il Presidente Massimo Cellino lo ha fatto ricostruire su una struttura preesistente, in cui giocava il Quartu Sant’Elena, compagine locale che negli Anni Ottanta ha conosciuto anche il suo massimo traguardo della Serie C2. Con supporti d’acciaio e tecnologia prefabbricata l’impianto ha raggiunto la capienza di 16.500 posti ed il Cagliari ha sottoscritto un accordo triennale con un canone di affitto annuale di 30.000 euro con il Comune di Quartu. Il piccolo stadio è stato definito ideale per il calcio, seppur di capienza ridotta. Anzi a molti cagliaritani ha fatto ritornare in mente il vecchio e glorioso Amsicora, delle gesta di Gigi Riva e di un calcio eroico. Ma purtroppo l’Is Arenas non ha avuto nulla da condividere con la vena romantica del calcio.

    Is Arenas | © AFP / Getty Images
    Is Arenas | © AFP / Getty Images

    Infatti gli eventi non si sono più susseguiti nel verso giusto, in quanto la Prefettura di Cagliari ne ha ordinato l’ingresso dei tifosi come dire a singhiozzo. Tra porte chiuse, settori chiusi e non aperti, tifosi fidelizzati e non, una mistura di leggi, restrizioni, cavilli burocratici che hanno condotto a querele e ritorsioni di ogni genere fino all’arresto del 14 febbraio scorso del Presidente Massimo Cellino, del Sindaco di Quartu Mauro Contini e dell’assessore Stefano Lilliu. Insomma l’Is Arenas è rimasto un miraggio per i tifosi del Cagliari o forse neanche quello, anche perché i suoi supporti sono amovibili e dopo la rinuncia pare scontato e quantomeno prevedibile che il Cagliari vada a montarsi il suo stadio da un’altra parte. Alcune ipotesi hanno paventato la richiesta di ospitalità a Trieste oppure a Rieti, in attesa che comunque venga identificata una nuova area per costruire un piccolo stadio di calcio.

    Intanto il Cagliari che trasloca in cerca di una nuova dimora in cui concludere il suo campionato, sta peraltro disputando un torneo egregiamente giocato dai suoi uomini. Infatti, i due allenatori Ivo Pulga e Diego Lopez, ex-glorie del club sardo, stanno compiendo un miracolo doppio: salvare il Cagliari e tenere isolati i propri giocatori da certe roventi polemiche.

  • Is Arenas, video risposta a Mediaset Premium

    Is Arenas, video risposta a Mediaset Premium

    Nel tardo pomeriggio di ieri la Sardegna ha rabbrividito per la farsa andata in onda su Mediaset Premium all’interno della trasmissione Premium Calcio, condotta dal giornalista Massimo Callegari. Nel presentare il match Cagliari-Milan, il “Calle” con i suoi illustri ospiti (che non citeremo) si è esibito nel descrivere lo stadio di Is Arenas e l’ambiente circostante, supportato da un video che riprendeva tutto tranne che l’impianto di Quartu Sant’Elena. Credendosi ad un simposio della Grecia antica, i tre simpatici personaggi hanno emesso le loro sentenze, descrivendo l’Is Arenas peggio di un campo nomadi. Magari durante la pubblicità si sono fatti pure una risata, rievocando le tristi barzellette sul conto dei sardi, chiedendosi dove fossero le pecore.

    L’INTELLIGENZA – Dopo tutto c’era da aspettarselo, l’intelligenza nel 2013 è diventata un optional di serie che non tutti possono permettersi. Capisco chi ha voluto mettere in cattiva luce Is Arenas e la società Cagliari Calcio, capisco pure il Prefetto che per la prossima partita casalinga ha già pronta l’ordinanza per far giocare la squadra di Cellino in Pakistan e il ricorso all’Aia firmato da Benito Urgu e contro-firmato dai Lapola, capisco pure i fenicotteri che vengono disturbati dai botteghini (!), ma fatico a comprendere Callegari.

    Is Arenas, il kartodromo non c'è
    Is Arenas, il kartodromo non c’è

    GIORNALISTA – Tu quoque, informarsi su quello che si sta dicendo no? E’ troppo difficile fare il giornalista? Sai, quel mestiere dove di solito si usa verificare una fonte o una notizia prima di scriverla e farla conoscere a mezza Italia. Non è che sei automaticamente diventato il giornalista sportivo più bravo soltanto perché eri la punta di diamante della mitica Sportitalia, quando ti dileggiavi col calcio sudamericano. Alla gente non importa se conosci a memoria tutte le spiagge di San Paolo, si aspetta anche una professionalità altrove, come cantava Morgan.

    CHIARIMENTI – Stamattina ti ho pensato Calle, e insieme al mio amico Marco Deiana con cui vado a correre ogni mattina (l’altro Marco, Foroni, in confronto è un principiante) abbiamo scattato un po’ di foto e realizzato un video (perdonateci la risoluzione ma non disponiamo di mezzi per così dire all’avanguardia). Ah, quando ospiti nuovamente Maurizio e Riccardo digli che un gommista c’è, ed è difronte al Gieffe di Viale Colombo (non esattamente in via Olimpia). Invece per il kartodromo digli di cercare su internet Arborea (non il latte, la città): forse qualche gara di go kart riescono a vederla, magari ci sono pure Schumacher e Hakkinen bambini. Hai visto mai…

    Video Is Arenas

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  • Stadio Is Arenas, si va verso l’apertura parziale dell’impianto

    Stadio Is Arenas, si va verso l’apertura parziale dell’impianto

    In tre giorni è cambiato tutto. Miracolo o semplice burocrazia italiana? Questo non è dato a sapere, ma siamo davanti ad un qualcosa di eccezionale. Si è passati dall’inagibilità dello stadio Is Arenas di Quartu Sant’Elena all’apertura per soli abbonati (circa 4 mila spettatori) in poche ore. Non è ancora ufficiale, ma le voci parlano di un esito positivo dell’incontro che andrà di scena quest’oggi nel palazzo della prefettura, che dovrà dare per ultimo il via libera in accordo con la Commissione di Vigilanza e con l’Osservatorio nazionale sulle manifestazioni sportive.

    Ieri mattina, intorno all’impianto, oltre ai soliti curiosi che assistono quotidianamente all’evolversi della costruzione dello stadio, erano presenti i funzionari della Prefettura insieme al presidente della Lega di serie A, Marco Brunelli e al vice presidente dell’Osservatorio nazionale, Roberto Massucci. Quest’ultimo dovrà dare stilare un rapporto da inviare al Prefetto che a sua volta deciderà se aprire parzialmente lo stadio Is Arenas, confrontandosi con la relazione scritta da Massucci. Si attende in serata la decisione definitiva, che potrebbe dare una svolta al campionato del Cagliari, che si ritrova in zona retrocessione e non ha avuto ancora modo di poter giocare davanti ai propri tifosi.

    Cellino, proprietario del Cagliari © Enrico Locci/Getty Images

    GLI ABBONATI – I tifosi cagliaritani che hanno sottoscritto regolare abbonamento (tessera del tifoso inclusa) avranno quindi la possibilità di sedersi finalmente nelle seggioline del nuovo stadio rossoblu già da domenica nella difficile sfida salvezza contro il Pescara

    LO STADIO – Non ci sono stati grandi passi avanti nei lavori intorno all’impianto di Is Arenas a Quartu Sant’Elena, ma stavolta tutto sembra finire per il meglio, tanto da lasciare stupiti anche gli stessi tifosi sardi che ormai non credevano più nella sua apertura. Resta da capire se, lo sfogo di Cellino e le successive dimissioni da Presidente della società abbiano smosso l’ambiente, perché resta inspiegabile come in 3-4 giorni sia cambiata radicalmente la valutazione sullo stadio. Per il tifo cagliaritano si va verso la normalità, l’ingresso per i soli abbonati (anche se non è escluso che possano dare l’agibilità per 5 mila spettatori) è un primo passo importante verso l’apertura totale dello stadio che spingerà i giocatori verso una difficile salvezza.

     

  • Is Arenas Cellino non molla. Gli ultimi sviluppi

    Is Arenas Cellino non molla. Gli ultimi sviluppi

    Mentre Ficcadenti cerca di tenere alto il morale della squadra e pensa solo alla partita di San Siro, la situazione intorno al Cagliari e all’Is Arenas di Quartu Sant’Elena è davvero complessa. La follia del patron Massimo Cellino ha di fatto aperto gli occhi a tutta Italia (e anche in Europa) sulla condizione stadio in casa rossoblu, che si ritrova senza impianto per la disputa delle partite dalla fine della scorsa stagione quando venne dichiarato inagibile il Sant’Elia costringendo la squadra sarda ad un lungo trasloco a Trieste. Dopo il comunicato stampa della società e il conseguente rinvio della partita con sconfitta a tavolino, il presidente della Lega Calcio ha infatti rispolverato la legge sugli stadi, invitando il Senato a portarla a termine.

    CELLINO – Il presidente del Cagliari, che si trova a Miami dalla fine della scorsa settimana, ha lasciato una lunga intervista al Corriere dello Sport, sfogandosi sulla situazione stadio, sulla burocrazia e sulle dichiarazioni di Abate, reo di aver definito lo stesso Cellino la vergogna del calcio italiano. Sull’impianto sportivo, il massimo dirigente sardo, prima ha subito un brusco stop sulla costruzione definitiva a Elmas (vicino all’aeroporto) e successivamente, quando ha trovato come sistemazione provvisoria Quartu Sant’Elena, dopo alcuni mesi senza ostacoli, sono arrivati i problemi, impedendogli di ultimare la tribuna centrale (che secondo il patron, potrebbe essere terminata in pochi giorni se non venissero bloccato i lavori). Sulle parole di Abate invece ha risposta a tono “non ho mai avuto un deferimento in 21 anni, mentre altri fanno i passaporti, le scommesse, doping, falsi in bilancio, calciopoli”. Cellino è carico e combatterà questa battaglia e alla domanda se fosse disposto a lascia la società, lui risponde che il Cagliari è la sua vita e che se si rendesse conto che la sua presenza risultasse nociva per la squadra allora potrebbe mollare.

    Cellino, continua la sua battaglia sullo stadio Is Arenas © Enrico Locci/Getty Images

    IL RICORSO – Gli avvocati della società cagliaritana, con in prima fila Grassani, hanno già preparato la lettere per il ricorso contro la sconfitta a tavolino, che potrà essere inviata entro tre giorni (a partire da ieri) ma si attende l’ultima parola del presidente Cellino.

    LE CONSEGUENZE – Intanto in Regione, si studia il caso per poter ritirare lo sponsor Sardegna che campeggia nelle maglie rossoblu. Il governatore Ugo Cappellacci attende nuovi sviluppi e ai microfoni del Tg1 ha dichiarato “Nel momento in cui verrà accertata la responsabilità si potranno prendere delle decisioni“.

    IS ARENAS – Intanto continuano i lavori all’esterno dello stadio e si attende l’ultimazione della tribuna oggetto di critiche in questo periodo. Il sindaco di Quartu Sant’Elena continua ad appoggiare Cellino e ha dichiarato che inizialmente la fine dei lavori e quindi la possibilità di ospitare la squadra rossoblu era stata fissata nel mese di novembre. Con il grande sacrificio di tutti si è potuto aprire lo stadio, anche se a porte chiuse, per la prima di campionato e ciò fa ben sperare per l’agibilità definitiva da qui a poco tempo.

    Difficilmente per la sfida contro il Pescara si avrà l’agibilità e si prospetta un altro triste fine settimana per i tifosi del Cagliari che saranno costretti a vedere i propri beniamini in televisione.

  • Cellino sfida la prefettura. Cagliari-Roma rinviata

    Cellino sfida la prefettura. Cagliari-Roma rinviata

    Ennesima puntata sulla stadio Is Arenas di Quartu Sant’Elena. Questo pomeriggio si sarebbe dovuta giocare la partita Cagliari-Roma a porte chiuse ma il presidente Massimo Cellino ha voluto sfidare la prefettura rilasciando un comunicato stampa che non lascia spazio a commenti “La Società Cagliari Calcio, rappresentata dal Presidente Massimo Cellino, i tesserati e tutti coloro che lavorano per essa, visto il perdurare della situazione che porta a non vedere più un futuro per via delle difficoltà burocratiche ed il disinteresse collettivo delle istituzioni, invita e chiede a tutti i suoi tifosi, titolari di biglietto e abbonamento, di recarsi allo stadio per assistere alla partita Cagliari-Roma nel rispetto dell’ordine e della civiltà. La Società Cagliari Calcio e i suoi ingegneri reputano infatti la struttura agibile e sicura. Questo atto, assolutamente pacifico, spinto dal dolore e dalla frustrazione, per difendere il diritto di esistere. Viceversa è giusto prenderne atto“.

    Il patron del club rossoblu ha cercato di mettere alle strette la prefettura, invitando gli abbonati e tutti coloro in possesso del biglietto per la partita (venduti prima della decisione di giocare a porte chiuse) a presentarsi allo stadio per assistere alla partita. Una mossa da Cellinoche ha causato il rinvio del match tra le due squadre e l’altissima possibilità di decretare la sconfitta per 3-0 a tavolino per responsabilità oggettiva. La prefettura ha preso questa decisione per evitare problemi di ordine pubblico visto che i tifosi si sarebbero accalcati in prossimità dello stadio pur giocandosi ufficialmente a porte chiuse.

    Cellino, presidente del Cagliari © Claudio Villa/Getty Images

    I TIFOSI – A Cagliari continuano a dividersi sulle decisioni del presidente sardo (in primis sulla costruzione dello stadio a Quartu Sant’Elena), ma quest’azione contro la prefettura ha diminuito notevolmente lo schieramento dei pro-Cellino viste le conseguenze che questa mossa causerà alla società. Oltre alla sconfitta a tavolino infatti potrebbe esserci il sequestro giudiziario per lo stadio di Is Arenas, rallentando notevolmente i lavori per completare l’impianto e per ricevere definitivamente la documentazione utile per avere l’agibilità degli spalti.

    LO STADIO – Operai ancora a lavoro durante questi giorni per ultimare l’installazione del maxi schermo sopra i distinti e per terminare la costruzione della tribuna centrale.

    IL PREFETTO – Intervistato da Sky Sport, il prefetto di Cagliari Giovanni Balsamo ha aperto alla società rossoblu una possibilità per poter risolvere questi problemi il prima possibile “il Cagliari si trascina problemi irrisolti. Sulla questione stadio cercheremo di superare il problema in tempi brevi e di lavorare senza limiti di orario“.

    Tutta Italia guarda la situazione con stupore mentre a Cagliari regna ormai la rassegnazione davanti ad un progetto stadio nato tra mille ostacoli, aumentati durante questi mesi, e non si vede la fine del tunnel.

  • Stadio Is Arenas, il Cagliari ancora senza pubblico?

    Stadio Is Arenas, il Cagliari ancora senza pubblico?

    Non c’è pace per il Cagliari Calcio che dopo ben tre giornate si ritrova ancora senza stadio e senza pubblico. Un vero dramma per la società rossoblu che ha già dovuto affrontare l’Atalanta a porte chiuse in un clima surreale, con la tribuna centrale in costruzione e un faro posizionato proprio in mezzo al cantiere per migliorare la visibilità notturna del campo. La sosta per gli impegni con le nazionali ha portato tempo utile agli operai per completare la costruzione dello stadio Is Arenas e per fornire l’impianto di ogni garanzia sul piano della sicurezza. Ma, ieri sera c’è stata la doccia gelata. Infatti, il campo di Quartu Sant’Elena non è risultato idoneo e la commissione provinciale di vigilanza ha invitato la società sarda a chiudere immediatamente la vendita dei biglietti per la sfida Cagliari-Roma.

    LE ORIGINI – Vista l’inagibilità del Sant’Elia, il Cagliari ha dovuto disputare le ultime partite casalinghe della stagione 2010-2011 a Trieste, subendo una forte perdita sia dal punto di vista economico che di immagine. Per questi motivi, il presidente Cellino, onde evitare spiacevoli sorprese per l’anno successivo, si accordò con il sindaco di Quartu Sant’Elena, Mauro Contini, per la concessione dello stadio Is Arenasper minimo 3 anni. Fin lì tutto bene, iniziano i lavori e a tempo di record (3 mesi di lavoro giorno e notte, festivi compresi) viene terminato parzialmente l’impianto che dovrebbe (il condizionale a questo punto è d’obbligo) ospitare i rossoblu per le partite in casa.

    Massimo Cellino, presidente del Cagliari © Enrico Locci/Getty Images

    I PRIMI PROBLEMI – Cellino si sa, non ha un carattere semplice e nel corso degli anni si è fatto parecchi nemici che non vedono l’ora di ostacolarlo. E quale miglior momento se non questo? Gli operai continuano nella costruzione del nuovo impianto ma iniziano a qualche settimana dall’inizio del campionato, iniziano a circolare voci pessimistiche da prefettura e Lega Calcio, con questi ultimi che confermano lo stadio triestino come “casa” dei rossoblu. I distinti e le curve vengono montate (stessi tubi innocenti presenti al Sant’Elia) e il Cagliari chiede di poter disputare la prima partita in Sardegna con l’utilizzo parziale della capienza.

    INIZIO DEL CAMPIONATO – Per Cagliari-Atalanta, la società rossoblu ottiene il permesso di poter disputare la gara nello stadio Is Arenas ma a porte chiuse, nella speranza che il tutto si possa concludere per la sfida contro la Roma. E invece, niente. La prefettura ha rilasciato il seguente comunicato: “la commissione ha espresso un parere di non conformità al progetto, mancando alcuni elementi di rilievo per la sicurezza e la tutela della pubblica incolumità che riguardano in particolare gli impianti antincendio, le strutture in cemento armato e in metallo e la sicurezza delle aree esterne” mettendo a rischio addirittura la disputa della partita a porte chiuse.

    TUTTI CONTRO – Una decina di giorni fa era stato il WWF a chiedere addirittura la chiusura del campo perché l’illuminazione recava danni ai fenicotteri presenti nello stagno di Molentargius, a pochi passi dallo stadio. Non calcolando che l’impianto è costruito al centro della città e che non saranno solo le luci di Is Arenas a disturbare gli animali.

    Il presidente rossoblu Massimo Cellino, è pronto a rimborsare tutti i tifosi che hanno acquistato il biglietto per Cagliari-Roma però, resta un dubbio. Come è stato possibile far disputare la sfida contro i bergamaschi 20 giorni fa a porte chiuse e ora mettere in dubbio (nonostante l’avanzamento dei lavori intorno allo stadio) lo svolgimento anche senza pubblico della partita contro la formazione di Zeman?

    Conti e compagni aspettano e sperano che questa situazione possa concludersi a breve.