Tag: intercettazioni

  • Cipriani: “Ho fatto seguire Moggi per circa un anno”

    “Ho fatto seguire Moggi per circa un anno da sei investigatori privati” con queste parole Emanuele Cipriani avrebbe confermato nelle sede del tribunale di Milano i sospetti di un attività di pedinamento organizzata dall’Inter e da Telecom nei confronti di Bobo Vieri e di Luciano Moggi. Dalla rete rimbalza questa indiscrezione che troverebbe conferma anche dall’editoriale di Luciano Moggi per TMW.

    Il processo nasce proprio dalla richieste di danni per violazione della privacy di Bobo Vieri all’epoca seguito e spiato su richiesta di Tronchetti Provera. Sarà vero? Forse proprio da questo evento nasce la cupola moggiana e l’utilizzo delle famose schede svizzere.

  • Il fatto quotidiano:”Luciano Moggi ha taroccato le telefonate di Facchetti”

    I legali di Luciano Moggi presentano come vere delle intercettazioni taroccate, che si riveleranno un boomerang per il loro assistito. E’ la notizia riportata dal Fatto Quotidiano di oggi, che racconta l’udienza napoletana del processo per Calciopoli come un grande evento mediatico cui partecipa una nutrita claque dell’ex presidente della Juve. “Moggi fa il suo ingresso accompagnato da gridolini di giubilo – scrive Malcom Pagani -.  Cammina lento, tra due ali adoranti che gli porgono libri da autografare. Anche gli agenti della Polizia penitenziaria fotografano l’evento”. Mentre fonti della Procura definiscono il processo “uno spettacolo mai visto prima d’ora in un tribunale italiano”. E i supporter di Moggi si fanno sentire per tutta la durata dell’udienza. Tracimano nel riso quando il colonnello dei carabinieri Attilio Auricchio prende tempo per rispondere, esultano quando il suo computer si rompe di netto.

    L’aula è una bolgia e nell’arena, i legali di Moggi si muovono a loro piacimento. L’articolo del Fatto Quotidiano smonta inoltre il valore delle 75 intercettazioni presentate dai legali Maurilio Prioreschi e Paolo Trofino, soprattutto per quanto riguarda il colloquio tra Giacinto Facchetti e Paolo Bergamo del 26 novembre 2004, “presentato tra le fanfare come una richiesta da parte dell’ex presidente dell’Inter di mettere Collina nella griglia di internazionali comprendente anche Paparesta, Bertini e Rodomonti in vista della partita casalinga della Juventus e che invece, nell’audio originale diffuso in serata, si rivela un’autonoma iniziativa di Bergamo. Autogol della difesa di Moggi”. Anche perché finirà per arbitrare Rodomonti e la gara terminerà 2-2. E aggiunge il giornale di Marco Travaglio: “Gli inquirenti fanno sapere che sono state presentate come vere telefonate artate e lasciano trapelare la differenza tra le due anime della vicenda. Moggi gestiva un gruppo di potere. L’Inter rappresentava solo un gruppo di sbandati in cerca di legittimazione”.

    Se quindi Facchetti sembra essere stato coinvolto senza ragioni, non è escluso invece che nelle prossime ore qualche altro personaggio illustre possa finire al centro della nuova bufera intercettazioni. Anche se in questo caso non si tratta di dirigenti nerazzurri, bensì rossoneri. A rivelarlo è Nicola Penta, ghostwriter di Moggi su Libero e consulente della difesa. Penta sostiene di avere ascoltato oltre 40mila telefonate, un vero e proprio mare di contatti, non tutti andati a buon fine, su un totale di 171mila tentativi. Un’operazione costosa, che Penta fuori dall’aula promette foriera di sorprese. “Con gli arbitri tutti intrattenevano rapporti. Presidenti e dirigenti. Anche con i direttori di gara non toccati dall’inchiesta, ma chi parlava più di tutti era un manager importante. Né dell’Inter né della Juve”. “Il nome Penta non lo fa, ma la menzione corre a un rivale stretto, concittadino di Moratti”, sottolinea il Fatto Quotidiano. Fin troppo facile indovinare quantomeno il club, se non proprio il personaggio, dal momento che su questo nuovo capitolo intercettazioni sembra stendersi l’ombra del Diavolo.

  • Calciopoli: anche Moratti al tel con Moggi

    Non è uno scherzo di Carnevale o un Pesce d’Aprile. Il patron dell’Inter Massimo Moratti intercettato al telefono con Luciano Moggi dopo un Chievo-Juve, vinto dai bianconeri ma con un grave errore di Paparesta che non vede un “gol fantasma” di Pellissier.

    Il clima è molto amichevole e i due a dispetto delle attese sembrano esser abbastanza in sintonia. Massimo Moratti addirittura assolve l’arbitro e Moggi fa il garantiste chiedendo l’utilizzo dei sensori.

    Moggi: “Presidente, mi riconosci?”
    Moratti: “We, come va?”
    Moggi: “Mannagg, non mi ci sentiamo più”
    Moratti: “Eh, eh…cosa le ha detto Campedelli ieri sera?”
    Moggi: “Ieri sera…era una cosa impossibile. Ho riguardato la televisione: l’assistente sta in linea col giocatore che tira, a dieci metri dalla porta…”
    Moratti: “Non la beccherà mai”
    Moggi: “Avrebbe sbagliato se fosse stato in linea con la porta…non può andare alla velocità del pallone…che poi il secondo passo ha dato la sensazione a tutti quanti che fosse fuori…”
    Moratti: “L’ho vista dopo…da fuori non dava la sensazione, da dietro si capisce…ma c***o, devi riprenderla”
    Moggi: “Adesso ci vogliono i sensori dietro le porte”
    Moratti: “Sì, che poi per evitare queste rotture di co****ni che tutti la mettono sul piano…vedi che ti devo fare i complimenti, ho visto giocare da Dio Del Piero ieri sera”
    Moggi: “Ieri sera ha giocato bene”
    Moratti: “Primo tempo…per uno che piace il calcio…avevi voglia di vedere come toccava il pallone per vedere quello che faceva, era proprio bravo”
    Moggi: “La squadra era sulle gambe”
    Moratti: “Il Milan le ha vinte tutte…ma c***o anche quella di ieri!”
    Moggi: “Il Milan deve essere protetto da qualche santo”
    Moratti: “Incredibile”
    Moggi: “Senta, ma noi non ci vediamo mai…una volta ci dobbiamo vedere”
    Moratti: “Possiamo farlo benissimo..”
    Moggi: “Anche in settimana, per farci una chiaccherata, un tempo ci portava fortuna”
    Moratti: “Sì si eh eh”
    Moggi: “La chiamo mercoledì in mattinata…giovedì o venerdì quando ha tempo”
    Moratti: “Tenga conto che martedì ho una partita del c***o”
    Moggi: “Lo so…mercoledì mi dà un colpo di telefono
    Moratti: “Va bene, troviamo un posto e ci possiamo vedere”
    Moggi: “In bocca al lupo per domani, arrivederci”
    Moratti: “Grazie, arrivederci”

    Ecco l’audio dell’intercettazione:
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  • Calciopoli 2, intercettazione: Bertini si lamenta con Bergamo delle pressioni di Facchetti

    Calciopoli 2, intercettazione: Bertini si lamenta con Bergamo delle pressioni di Facchetti

    Alla vigilia di un altra importante giornata dibattimentale del processo a Calciopoli nelle aule del tribunale di Napoli salta fuori una nuova intercettazione tra l’arbitro Bertini e l’ex designatore Paolo Bergamo. E’ il 12 maggio 2005 e si è conclusa da qualche ora la partita di Coppa Italia tra Cagliari e Inter finita sullo 1-1.

    Bertini si lamenta delle pressioni ricevute ad inizio partita da Giacinto Facchetti. L’allora presidente dell’Inter si lamenta del momento difficile della sua squadra esortando prima della partita l’arbitro ad attenzione per “smuovere la casella giusta”

    Bergamo: Pronto?
    Bertini: Sei a letto Paolo, eh?
    Bergamo: No… Allora?
    Bertini: Comè andata? Che mi dici?
    Bergamo: Ma io ho visto l’ultima mezz’ora perché mi avevano avvertito di questo… di questo fallo di mano che no… non era mica espulsione…oh…
    Bertini: Quella non è espulsione…
    Bergamo: No, non è mica una chiara occasione da goal.
    Bertini: Poi si può fare una disquisizione di carattere tecnico su tutto, ma non si ha la… forse una mancata percezione di dove fosse come posizione, ma non può essere ritenuta un’occasione…
    Bergamo: No… un’occasione di.. assolutamente.
    Bertini: E’ stato quello che… l’unica cosa…
    Bergamo: Protestavano un po’ quelli dell’Inter… sono un po’ insofferenti quando…
    Bertini: Eh me ne son accorto. E’stata una remata dal primo minuto poi, dal primo minuto, non capisco, non capisco perché. Tra l’altro c’è stato Facchetti che all’inizio della partita è venuto dentro lo spogliatoio a salutare con quel fare sempre… ‘Sa, questa è la tredicesima partita, per ora siamo in perfetta parità, quattro perse, quattro vinte e quattro pareggiate, e per l’Inter non è che sia un grande score’ ha detto. Quindi l’abbiamo preparata in questo modo la partita.
    Bergamo: Mmhh
    Bertini: E non è stato piacevole, non è stato piacevole.
    Bergamo: Bisogna che ci parli, sì… più tranquillo in campo. Ci avevo già parlato, gli avevo già detto; ma questo non capisce un ca**o…
    Bertini: Ma io ho l’impressione…Non so neanche l’interlocuzione più giusta quale possa essere… Questo veramente… a volte è imbarazzante… Una premessa del genere… ci siamo… ci siamo guardati tutti, prima della partita.
    Bergamo: Ascoltami, quando avrai buttato giù con me, chiama Gigi, che s’è accorto che m’hai già chiamato..
    Bertini: Sì, sì, certo… e quindi… niente, insomma… questa situazione… te l’ho detto, appunto.
    Bergamo: Grazie. Comunque la partita… un clima…
    Bertini: Al di là di questo la partita è andata bene…
    Bergamo: Per quella parte che si diceva ti ci penso io…
    Bertini: Sì, perchè poi tra l’altro non ha neanche senso, non mi sembra di aver fatto… Anzi.. anzi! Va buo’…
    Bergamo: Buonanotte, ci sentiamo.
    Bertini: Ci sentiamo domani.
    Bergamo: Ciao, grazie.
    Bertini: Ciao, grazie.

  • Calciopoli: Bergamo al tel con Collina, spunta una nuova intercettazione

    Dal lavoro dei legali di Luciano Moggi salta fuori una nuova intercettazione che vede protagonisti l’ex designatore Paolo Bergamo e il designatore attuale Pierluigi Collina. E’ il 20 aprile 2005 e i due commentano le eccessive polemiche sorte nelle varie trasmissioni sportive per un gol annullato a Gilardino in Parma Fiorentina finita sull’1-1 per un fuorigioco dubbio di Vignaroli.

    I due commentano l’inopportunità di commentare gli episodi da parte di ex arbitri durante gli approfondimenti della domenica:
    Bergamo: Pierluigi, allora abbiamo un altro gol in fuorigioco?
    Collina: Devo essere io che non porto fortuna. Eho, Evidentemente porto sfiga agli assistenti che arbitrano con me.
    B: E’ difficile perché quando tocca la palla, ma quando la palla parte sono allineati
    C: Dal campo sembrava proprio di quelli belli.
    B: Fanno il movimento contrario. Però, lì quando stacchi l’occhio è tutto cambiato.
    C. : La partita è stata brutta, il Parma ha il gioco che cerca sempre Gilardino, è uno scomodo da marcare. Poi la Samp salivano in fretta in attacco (…) Non è stata una partita dura anche come provvedimenti disciplinari, tanti falli, tanti falletti perché giocano male. Alla fine quelli del Parma erano un po’ incazzati. Sono venuti negli spogliatoio Carmignani con Cinquini, Cinquini ha provato a fare l’arrogante, gli ho detto anche se abbiamo un buon rapporto, lui è di Viareggio, qui dentro te non ci stai e l’ho proprio preso e fatto uscire dalla porta. Non può venire dentro e fai l’arrogante. Gedeone mi ha detto: siamo messi male, abbiamo problemi, ci dobbiamo salvare. Noi più di finire così stanchi come ci vede. Vediamo di fare tutto e ci prepariamo per una settimana. Se lei ci vede finire stanchi come siamo, se poi le nostre prestazioni vanno valutate da 24 telecamere, mettevi d’accordo e dateci una telecamera anche a noi è finita. Mi hanno detto che in conferenza stampa Carmignani ha detto che si poteva alzare e non alzare, che era difficilissima… E’ Baraldi… E’ Baraldi che è così…
    B: E’ quello dei 6 miliardi presi alla Lazio in quattro mesi, lasciamo perdere Baraldi…
    C: Ho cercato di spiegargli. E Gedeone mi ha detto: Anche io ho smesso di arbitrare le partitelle, è difficilissimo… E’ venuto a sfogarsi, lo capisco, è una brava persona Carmignani.
    B: Anche in tv ha detto le cose giuste in tv. E’ Baraldi, sempre lui: loro hanno il problema che se retrocedono non hanno acquirenti, ma questo non è mica un problema nostro. La Fiorentina ha pareggiato all’ultimo minuto, ha preso gol alla fine e fatto 1-1 in casa. Noi non facciamo mica i risultati, noi cerchiamo di sbagliare il meno possibile.
    C: Se ti dico: ho detto a Carmignani, mi giravano i maroni, ce l’avevo in gola. Gli ex arbitri che oggi sono dietro le tv a fare i commenti, e le faccio anche il nome di Paolo Casarin quando arbitrava lui faceva cose che noi non facciamo. E la domenica era facile arbitrare. Lei giocava e lei sapeva come andava, stavano a centrocampo: facile con una telecamera sola. Facile stare dietro una telecamera: allora vedevi e non vedevi quel che succedeva. A me non frega un cazzo, glielo dico anche in faccia a Casarin, se non gli va bene. E’ facile sulla poltrona
    B: E’ facile sulla poltrona, con sei- sette angolazioni. Poi alla Ds dicevano che non sapevano il regolamento, dicevano che era fuorigioco Vignaroli che fa gol: Agnolin ci ha difeso, lui sempre. L’altro cretino Zazzaroni non conosce il regolamento dicevano che Vignaroli era in fuorigioco. Quando riceve era dietro…
    C: Niccolai (l’assistente di gara, ndr) è qua che dice che era fuorigioco netto… Giorgio. Sono io che porto sfiga ai guardalinee: mandatemi da solo, così prendo due guardalinee di parte (ridono)
    B: Bene, l’importante è che non ti manchi lo spirito. Pensiamo ora che c’è Milan-Juve, che si annuncia come un bombardone. La Juve è sulle gambe, mamma mia, l’Inter ha fatto una buona partita, ma niente di che.
    C: Episodi niente?
    B: Non sono… No niente: reclama la Juve ma non sono niente. Semmai Ibra fa un altro gesto con la testa Ibrahimovic, una mezza manata (Ibra prenderà la prova tv per la cravatta a Cordoba, ndr). Massimo (De Santis, ndr) ha fatto una bella partita. Può recriminare la Juve, televisivamente parlando, non assolutamente vedendo la partita a velocità normale. Assolutamente. Il Milan ha giocato male anche il Milan, ha vinto 1-0 a fatica: è il momento che chi ha più gambe e testa vince. Sia Milan che Juve ce ne hanno poche di gambe e testa.
    C: Farà una rimonta l’Inter, torna fuori l’Inter (ridono)…
    B: Ho sentito dire che l’Inter al girone di ritorno è a pari punti del Milan.
    C: Non sembrerebbe… Pensa te.
    B. Va bou’ Per il resto un rigorino forse al Lecce, ma niente La Roma in caduta libera, proprio.
    C: Totti espulso, ho sentito.
    B: Totti espulso: sono nervosi, meno male che la Roma ha 39 punti, se no la Roma si faceva coinvolgere in zona retrocessione. La Fiorentina è malmessa, il Siena ha fatto 6 punti d’oro, c’è il Parma lì davanti.
    C: Male male la fiorentina. Messa male. C’era il pubblico che assediava i giocatori all’uscita, mi dicono.
    B: Mi ha chiamato Luci: col Messina tranquillo e non vinci la gara e…
    C: Roba da matti. Domani sei, a Coverciano? A me ha chiamato Manfredi, vado il pomeriggio, rifaccio la lezione nel pomeriggio, lo rifaccio in italiano tanto non penso parlino inglese. Manfredi lo sa, te lo ricordo solo: io il 1 maggio ho chiesto di stare fermo, Milan-Juve è l’8. Ti ricordi: ho la comunione della bimba più piccola. Torna bene per la copertura, vedete voi se per non stare fermo due domeniche.
    B: Sì, meglio…
    C: Meglio?
    B: Meglio uscire!
    C: Non il contrario!
    B: No, no: e che stai fermo due giornate, dopo questo gol di Parma? Poi viene fuori sui giornali e ci uccidono.

  • Intercettazioni: Facchetti a Bergamo “domani Bertini è determinante”

    Nella puntata di Matrix di ieri sera, dedicata “intercettazioni dimenticate” e all’esigenza di una nuova Calciopoli è uscita fuori una nuova intercettazione tra l’allora presidente dell’Inter Giacinto Facchetti e il designatore arbitrale Paolo Bergamo.

    E’ l’11 maggio, vigilia della semifinale di ritorno tra Cagliari e Inter. Facchetti senza molti giri di parole chiede a Bergamo di metter in guardia Bertini (arbitro dell’incontro) sull’importanza della partita del giorno dopo contro il Cagliari. Dallo score dell’arbitro con l’Inter Facchetti evince una perfetta parità tra vittorie, sconfitte e pareggi (quattro a testa) e auspica un cambiamento nella partita contro il Cagliari.

    Il giorno dopo non arrivò la vittoria ma al Sant’Elia le polemiche non mancarono. Bertini dopo pochi minuti del secondo tempo non mandò sotto la doccia Carini per aver respinto il pallone con mani fuori dall’area, solo giallo per il portiere nerazzurro tra l’incredulità di tifosi e giocatori. Una magia di Zola con la complicità dello stesso Carini portò comunque in vantaggio i sardi ma la gioia durò poco, il tentativo di rimonta fu stroncato da un gol di Martins viziato da un fallo di mano di Cambiasso.

    Che dire? Il colonnello Auricchio non trovò tutto questo rilevante. Di seguito vi riportiamo l’audio e la trascrizione delle intercettazione ma pare che presto ce ne saranno altre interessanti.

    La trascrizione dell’Intercettazione del 11-05-2005 tra Facchetti e Bergamo
    Facchetti: “Guarda che ho guardato, ho guardato lo score di Bertini (ndr quando ha arbitrato l’Inter)…quattro vittorie, quattro pareggi, quattro sconfitte…”
    Bergamo: “Porca miseria, facciamo cinque, quattro, quattro allora…eheheh”
    Facchetti: “Eheheh…”
    Bergamo: “Ma vittorie però…”
    Facchetti: “Digli che è determinante domani”
    Bergamo: “Si, no lo devi sentire ora, mi ha chiamato ma non potevo rispondere”
    Facchetti: “E’ determinante, ha fatto dodici partite, quattro, quattro, quattro…”
    Bergamo: “Una, dici te, una la smuove, ma deve smuovere quella che comincia per “V””
    Facchetti: “Quella giusta, quella giusta, quella giusta”
    Bergamo: “Sì, ma viene, vedrai, bene, perché è un ragazzo intelligente e ha capito ora come si cammina. C’è voluto un po’ per capire, ma insomma, meglio tardi che mai”

    L’audio

  • Calciopoli: Ancelotti diserta Napoli, all’udienza nuove telefonate bollenti

    Anche questa volta manca all’udienza di Napoli Carlo Ancelotti, il tecnico del Chelsea come preannunciato alla vigilia ha disertato le aule del Tribunale di Napoli e la sua deposizione è stata rimandata all’11 Maggio. L’udienza di oggi, iniziata in ritardo per aspettare i teste chiamati a deporre oggi l’ispettore di Polizia Salvagno che ha partecipato alle indagini svolte dalla Procura di Torino, e il magistrato Cosimo Ferri, ex componente della Commissione tesseramenti della Figc.

    Nono sono comunque mancati i colpi di scena e l’annuncio da parte del consulente di parte Nicola Penta della presenza di altre intercettazioni rilevanti saltate fuori e che riguarderebbero Inter, Bologna, Cagliari e Parma.

    Tutti – ha detto Penta – si informavano e tutte le società chiedevano gli arbitri migliori. Basta sentire le telefonate tra Pairetto e Bergamo – ha concluso – per capire che dopo aver subito pressioni di ogni tipo dalle società, definivano la griglia degli arbitri che avevano in testa“. Il consulente ha annunciato che le nuove telefonate e altre in corso di trascrizione saranno portate in tribunale per chiederne l’acquisizione agli atti.

    Gli “inediti” riguarderebbero in quattro occasioni la sede dell’Inter, di cui tre all’allora designatore Bergamo e una direttamente all’arbitro De Santis. Quest’ultima è un colloquio tra il direttore di gara di Tivoli e Giacinto Facchetti, all’epoca presidente della società nerazzurra, il giorno dopo un derby conil Milan. Ci sono poi tre telefonate tra la sede del Bologna e il cellulare di De Santis, due in cui la sede del Parma è in contatto con Bergamo e Pairetto, e una lunghissima telefonata – addirittura 42 minuti – tra il presidente del Cagliari Cellino e Bergamo.

  • Calciopoli 2: scoperte telefonate dirette agli arbitri

    Continua il lavoro dal pool difensivo dell’ex dg della Juventus Luciano Moggi per setacciare le 171 mila telefonate intercettate fra il 2004 e il 2005 e in buona parte completamente ignorate dagli inquirenti. Proprio durante questo operazione sarebbero emerse telefonate in cui molti dirigenti di squadre di Serie A chiamavano, addirittura anche prima delle partite, direttamente gli arbitri.

    Una faccenda incresciosa che potrebbe dare al processo penale di Napoli risvolti importanti che si ripercuoterebbero inevitabilmente anche sul procedimento sportivo considerato che il procuratore federale della Figc Stefano Palazzi ha aperto l’inchiesta per il secondo filone di Calciopoli. Perchè è meglio fare chiarezza una volta per tutte e prendere i provvedimenti del caso. Aspetteremo che il nuovo materiale giunga sul tavolo di Teresa Casoria, il presidente della nona sezione del tribunale di Napoli che presiede il processo penale nei confronti di Moggi.

  • Intercettazioni, la Fazi catechizza Bergamo: “Facchetti non è Einstein”

    Intercettazioni, la Fazi catechizza Bergamo: “Facchetti non è Einstein”

    Le 74 intercettazioni proposte dai legali di Luciano Moggi spopolano in rete facendo divampare nuovamente la polemica vissuta dagli sportivi quattro anni fà. Al fianco di quelle proposte da Big Luciano per dimostrare l’inesistenza di una cupola bensì di una prassi consolidata della gran parte dei club di serie A è apparsa una nuova intercettazione tra l’ex-segretaria della Can di A e B Maria Grazia Fazi e Paolo Bergamo.

    Dalla lettura si evince che l’ex designatore fosse ormai in balia degli eventi e una marionetta in mano a chiunque bussasse alla sua porta. Ma Fazi durante la conversazione catechizza Bergamo sull’imminente cena con Facchetti e se questa può esser un ulteriore prova del coinvolgimento diretto dell’Inter è palese la poca considerazione dei due nei confronti del presidente.

    Fazi: “Per stasera hai organizzato tutto?”
    Bergamo: “Ma penso di sì, non l’ho nemmeno sentito per l’organizzazione..cioè ho chiamato solo un…”
    Fazi: “Ma chi chiami? Solo lui?”
    Bergamo: “Si si si”
    Fazi: “Paolo, molto silenzioso, fai parlare lui”
    Bergamo: “Beh sì, non mi posso mica mettermi a sbottonarmi troppo”
    Fazi: “Più silenzioso che tu puoi…ti riesce cosi bene parlare…fai parlare lui…tu ascolta…rispondi solo quello che ti dice…però rispondi, come ti posso dire, entrando dentro l’argomento ma dalla sua parte… quello che è in difficoltà?hai capito?mettigliela sotto questo aspetto?la grande fatica, la grande difficoltà che fai”
    Bergamo: “Ma gli si può mettere anche qualche stupidata che ha fatto Mancini, eh….perché gli ci voglio far entrare un po’ il discorso di Matteo (Trefoloni, ndr) eh”
    Fazi: “Alla fine eh…ti ci riportera’ lui…alla fine della serata”
    Bergamo: “Ma tanto ci si arriva poi, figurati se non si parla di arbitri…gli devo dire quella per dirgli: sai, come fa Mancini a mettersi contro con un internazionale come lui…”
    Fazi: “Non fare che sia l’argomento della serata però…non è questo”
    Bergamo: “Noooo”
    Fazi: “Hai capito…”
    Bergamo: “Sì,sììììì”
    Fazi: “L’argomento principale deve essere quello della fatica che tu fai minuto per minuto, il disagio, la fatica, il lavoro…sempre quelle cose li…per stare con tutti…non quello che dicono…che tu stai soltanto con Juve e Milan…e adesso il Milan è pure incazzato con te, perché loro sono sullo stesso piano ma quando deve raccogliere non raccoglie mai?questa è l’ultima di questa mattina….capito?”
    Bergamo “Scusa, ho perso il filo…”
    Fazi: “Dunque…devi essere dalla parte di tutti…io ti ho detto…non solo dalla parte di Juve e Milan…visto che adesso il Milan è incazzato perché sta sempre sullo stesso piano della Juve, ma quando deve incassare non incassa mai…hai capito?”
    Bergamo: “…quando deve incassare non incassa…cioè…se c’è…quando…cioè, se c’è una cosa che non gli va…non lo accetta…insomma, questo”
    Fazi: “Noooo…se c’è qualcosa che deve prendere a lui non gli tocca mai quando c’è la Juve”
    Bergamo: “Aaah, ho capito ho capito”
    Fazi: “Che rimanga tra noi…hai capito?”
    Bergamo: “Sì, ma con loro non incassa mai nessuno…con loro, con Torino, non incassa mai niente nessuno…è questa poi la logica del discorso”
    Fazi: “Sì, ma adesso però si cominciano a rompere i coglioni tutti…tu però eri quello che poteva un attimo bilanciare questa situazione…non proprio con tutti…con qualcuno…o con tutti a dare ognuno il suo…non ci stai riuscendo nemmeno te…per quale motivo? Hai capito…questa è di stamattina. Quindi per lo stesso motivo che ti dico all’altra fonte…stai attento quello che gli dici…hai capito…quindi non è che gli altri non incassano…e che è umanamente impossibile fare tutto da soli avendo tutti contro. E da qui le eventuali discussioni?quel chiacchiericcio che sta uscendo fuori che non è piu’ un chiacchiericcio, ma è una cosa messa ad arte per quello che conta perchè c’hai davanti non Einstein… però…però
    Bergamo: “Sì, ma sai le cose hanno preso una piega cheee…”
    Fazi: “Infatti”
    Bergamo: “Hai capito…”
    Fazi: “Ha una cosa anche lui, infatti?ha un suo valore molto molto importante…quindi lascia perdere Mancini…che cazzo te ne frega…sì, fagliela la battuta…per carita di dio, spiegagli che cosi non si fa, che ci rimettono, tutto quello che vuoi. Ma non fare che sia l’argomento della serata…se solo ben capisci e studiati però, ti ho detto… essendo meno irruento. Però…se diventa questo l’argomento, cambia, se o dai adito a quello che loro hanno risaputo…loro fonte inter….hai capito? Ecco quindi, mi raccomando…quindi ogni volta che parli di’: è giusto questo? Dentro di te, senz’altro, sarà giusto, ma ponderalo, non lo dire di getto, a te non ti riescono bene le cose dette di getto”
    Bergamo “?anche perchè poi lui non è, non è un gran…”
    Fazi: “Bravo…capito”
    Bergamo: “Lui non è un grande intelligente…”
    Fazi: “Quindi, hai capito…quindi devi essere non immediato, ma incisivo, la frase a effetto lui non la capisce…devi girare intorno all’ argomento e poi ci devi entrare, con calma. Lo deve capire bene poi, perchè da quella parte li’ pensano questo, hai capito?”

  • Calciopoli 2, Bergamo a Facchetti dopo Juve – Inter: “De Sanctis mi ha accontentato”

    Tra le 75 nuove intercettazioni portate dai legali di Moggi e depositate agli atti dal tribunale di Napoli nel processo in corso all’ex direttore generale della Juventus per Calciopoli, ce n’è una che vede nuovamente protagonisti l’allora presidente dell’Inter Giacinto Facchetti e l’ex designatore arbitrale Paolo Bergamo. Si discute dell’arbitraggio del direttore di gara De Santis in un Juventus – Inter terminata 1-0 per i nerazzurri del 20 aprile 2005 (gol decisivo di Cruz), quella, per intenderci, in cui Ibrahimovic venne squalificato dalla prova tv per tre giornate per un fallo a gioco fermo su Cordoba che gli costò la sfida scudetto contro il Milan.

    Di seguito la trascrizione di alcuni passi dell’intercettazione:

    • Bergamo e Facchetti, 20 aprile 2005 dopo Juventus – Inter 0-1

    Bergamo: “Sto preparando le partite di domani e ci ho tenuto molto alla partita con la Juventus, la partita era stata preparata bene… De Santis d’altra parte… lui deve pensare al mondiale… non può pensare ad altre storie… quindi mi ha accontentato in quella partita…”
    Facchetti: ”Noi adesso dobbiamo riprenderci subito”.
    Bergamo : ”Io poi avevo voglia di fare un salto a Milano… di farti vedere delle cose per il prossimo anno, è di interesse vostro… vorrei lasciare le cose sistemate bene… magari ti do una telefonata”.
    Facchetti: ”Quando vuoi… e auguri per il tuo compleanno anche se in ritardo”.
    Bergamo: ”Ma figurati ciao…”.
    Facchetti: ”Ciao…ciao”.