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  • Inter non si dissocia. Ranieri: “è il loro stile”

    Ancora botta e risposta tra le due società

    Dopo il comunicato stampa della Juventus di ieri sera a seguito delle dichiarazioni di Mourinho, in cui si chiedeva all’ Inter di dissociarsi dall’esternazioni del tecnico portoghese, arriva la risposta del club nerazzuro, che condivide il Mourinho pensiero e contrattacca: “Dopo aver letto con attenzione la nota ufficiale di Juventus F.C., si sottolinea che Josè Mourinho ha risposto in maniera chiara ed esplicita a un attacco di pari livello – si legge sul sito dell’Inter -. Il nostro allenatore ha espresso le sue idee, senza insinuazioni, senza malizia, con sincerità, secondo il suo stile, molto apprezzato”.
    Non si poteva far attendere la replica della Vecchia Signora tramite il suo presidente Cobolli Gigli, giunta nell’intervallo della partita di Coppa Italia di ieri sera: “Ognuno mantiene le sue posizioni – ha detto ai microfoni della Rai -. Immagino che Mourinho si sia sentito provocato da qualcosa ma non capisco da cosa. Mi sembra una reazione esagerata ma finiamola qui, perché bisogna cercare di fare il calcio giocato e meno possibile quello parlato. Noi società, piccole, grandi e medie, dobbiamo dare l’esempio. Io ci provo».
    Gli fa eco Il tecnico bianconero Ranieri a fine partita: “Non mi hanno dato fastidio le parole di Mourinho. Era una cosa personale, quando lo incontrerò di nuovo, se mi ricorderò quello che gli devo dire, glielo dirò” e poi conclude “Tocca alla società rispondere. Io posso solo dire che è lo stile Inter”
    Capitolo chiuso? Ci sembra proprio di no.

  • Moggi alimenta le polemiche, intanto a pagare è Spalletti

    Spalletti viene fermato per un turno, Moggi si schiera con De Rossi

    Torna a far parlare di sè l’ex direttore generale della Juventus che, intervistato nel corso di una trasmissione dell’emittente napoletana Radio Kiss Kiss, ha rincarato la dose sulle polemiche della partita di domenica scorsa tra Inter e Roma: “Quanto sta accadendo dimostra che quello che ha fatto la Juventus non era niente di particolare. Sono gli arbitri che fanno certe cose, evidentemente gli viene spontaneo. Mi fido delle parole De Rossi, che ieri ha ricordato come l’anno scorso gli abbiano portato via il campionato. Ha anche detto che non si può andare a giocare a San Siro”. “L’Inter non ha un rigore contro da un anno? Sono evidentemente ordinati in campo, si difendono bene. Sono educati e non fanno fallo sugli avversari”.
    E ancora aggiunge: “Diciamo come stanno le cose: la realtà è che queste cose esistono da quando è nato il calcio. C’è stato un momento in cui si doveva far fuori la Juventus, perchè era morto l’avvocato Agnelli, non c’era la forza nella società ed è stato facile mettere fuori gioco la squadra e un club che lavorava bene”.
    Moggi ha concluso l’intervista dicendo: “Adesso che sono rimasti soli, facciano loro, ma il campionato dimostra di non essere più divertente, perchè l’Inter è la più forte e arriverà in testa. Il prossimo anno ci sarà il Milan a dar fastidio ai nerazzurri e tutte le altre società resteranno a guardare».
    Nel frattempo il tecnico della Roma Spalletti ha ricevuto una giornata di squalifica per aver insultato il quarto uomo al termine della sfida di domenica tra l’Inter e i giallorossi.
    In una nota comunicata dalla Lega Calcio, si legge che Spalletti si è rivolto al quarto ufficiale utilizzando “un’espressione insultate e provocatoria”.
    Allo stesso modo, Spalletti non deve aver usato parole così oltraggiose altrimenti, a rigor di logica, la squalifica avrebbe dovuto risultare più pesante.
    Ora si aspetta una conferenza stampa per commentare l’accaduto. L’ennesima conferenza stampa…

  • IFFHS: nessuna squadra italiana nella top 10

    Il Manchester di Ferguson è sempre al comando

    Il calcio italiano è, ahimè,  in un momento poco brillante e lo si vede chiaramente dalle ultime prestazioni fornite in campo internazionale. Come se non bastasse arriva una sorta di conferma, sia pure statistica, del declino delle squadre nostrane: il prestigioso Istituto Internazionale di Storia e Statistiche del Calcio (IFFHS) ha aggiornato la sua graduatoria di rendimento dei club.
    La fondazione di Lipsia decreta infatti che nessuna squadra di Serie A merita un posto nella Top 10, almeno per il periodo che va dal 1 marzo 2008 al 27 febbraio 2009. La prima italiana è la Roma che retrocede di 3 posizioni per occupare la dodicesima piazza con 208 punti. Staccata di soli 2 punti, la Juventus (206) che occupa la tredicesima posizione, sedicesima l’Inter (201) e diciassettesima la Fiorentina (196).
    I primi nella speciale classifica sono, manco a dirlo i campioni d’Europa e del mondo del Manchester United con 302 punti che precedono il Liverpool, staccatissimo a quota 267 e, a conclusione del podio, il Boca Juniors (263). Quarto il Barcellona (257), quinto il Chelsea (254), sesto il Bayern Monaco (248), settimo l’Estudiantes de La Plata (231), ottavi, a pari merito, il San Paolo e l’Olympique Lione (223) e a chiudere la top ten l’Arsenal (213).
    Sempre secondo l’IFFHS, il portiere che ha realizzato più gol in carriera è Rogerio Ceni, estremo difensore del San Paolo, che ha la bellezza di 83 reti all’attivo, frutto di calci di punizione e rigori segnati nell’arco di 17 anni. Il 36enne brasiliano, ancora in attività, è davanti a colleghi più conosciuti per le loro capacità balistiche come il paraguaiano Chilavert (62 gol), il colombiano Higuita (41) e il messicano Campos (40).

  • Un ottimo Rizzoli aiuta l’Inter a limitare i danni.

    Gran primo tempo della Roma, nella ripresa Balotelli dà la scossa ai nerazzurri

    Bellissima Roma, quella di stasera, i giallorossi hanno idee gamba e tanta corsa. Sopratutto nel primo tempo mettono piu volte alle corde l’Inter facendo emergere ancora una volta l’Ibradipendenza. Mourinho ha lasciato lo svedese in panchina tutta la partita perchè non al meglio, nella Roma senza Totti ma con un Vucinic e un De Rossi sontuosi mancavano anche Juan e Perrotta. Panucci dopo le scuse torna a far coppia da centrale con Mexes. La Roma nel primo tempo trova il doppio vantaggio con De Rossi pregevole il suo su assist di Motta e il raddoppio con Riise imbeccato da Panucci alle spalle di Maicon. Ad inizio ripresa, lo Special One corre ai ripari sostituendo Maxwell e Burdisso con Figo e Viera. I nerazzurri partono forte e mettono da subito alle corde la Roma, Balotelli accorcia le distanze su assist di Adriano. La Roma punta nell’orgoglio in una ripartenza grazie un grande smarcamento di Baptista per Brighi si riporta sul doppio vantaggio, l’Inter non molla e su un’incursione palla al piede di Balotelli trova l’aiuto di Rizzoli che vede un rigore inesistente, Balotelli dal dischetto realizza e irride i tifosi giallorossi( davvero antisportivi) i suoi comportamenti. La Roma accusa il colpo e viene raggiunta sul tre a tre da Crespo appena entrato in campo su assisti di Figo. La Roma avrebbe ancora due occasioni per vincere ma De Rossi e Menez sbagliano davanti a J. Cesar.

  • Calciomercato: i grandi bomber cambiano campionato

    Il colpo grosso del prossimo campionato sarà Benzemà. La partita di Champions tra il Barcellona e il Lione è stata un ottima occasione per portarsi avanti con la trattiva (addirittura si parla di una cena post partita tra le due società e il procuratore del giocatore). Per un nuovo bomber che arriva nella Liga  sembra che altri due andranno via, come afferma Suarez grande intenditore di mercato ed esperto di quello spagnolo,  Aguero-Inter si  può fare. Per l’Inter sarebbe un grande acquisto sia a livello di immagine sia in prospettiva, infatti a detti di tutti il suocero di Maradona è uno dei migliori attaccanti in prospettiva. Benzema al Barcellona, “libera” Eto, e finalmente il matrimonio tra il camerunense e il Milan può concretizzare dopo diversi anni di corteggiamento.

  • Champions League: Inghilterra-Italia 3-0

    L’ imperatore è Julio Cesar. Drogba  e Van Persie portano avanti gli inglesi

    Tra martedì e mercoledì si è disputata l’andata degli ottavi di finale di Champions League: andiamo ad analizzare la debacle italiana.
    La Juventus è sicuramente la meno peggio delle 3, anche se esce ugualmente sconfitta dallo stamford Bridge. Il primo tempo, indubbiamente, è targato Chelsea che scende in campo con una maggiore concentrazione mentale rispetto ai bianconeri e che, nel momento di sbandamento della difesa juventina, trova il gol con il suo rinato bomber principe Didier Drogba.
    Nel secondo tempo è uscito fuori l’orgoglio Juve: si è vista una crescita sul piano della determinazione ma è venuta a mancare la fantasia in avanti che le avrebbe permesso di segnare un gol importantissimo in chiave ritorno. Ranieri, forse, avrebbe dovuto rischiare un pò di più (troppo pochi i 5 minuti giocati da Trezeguet) ma ad ogni modo la qualificazione resta aperta. Del Piero e compagni a Torino dovranno sfoderare una prestazione da Juve.
    L’Inter ha avuto di fronte l’avversario più difficile che si poteva incontrare; il Manchester è la squadra più forte d’Europa e lo dimostrano le prestazioni e i risultati degli ultimi anni. I nerazzuri dovevano sfruttare il fattore campo e cercare di non subire reti, ma abbiamo visto un primo tempo strepitoso dei “Red Devils” e di Julio Cesar che, parata dopo parata, sta dimostrando di essere uno dei migliori al mondo nel suo ruolo.
    Nel secondo tempo l’Inter ha provato a reagire e, come un pugile suonato, ha rischiato seriamente di andare ko sulle offensive inglesi. Si è visto un Ibrahimovic in giornata no: ormai ci ha abituato a questo tipo di prestazioni. Non basta fare il superman con le piccole e poi steccare le partite che contano. Passare il turno è difficile ma non impossibile…Manchester permettendo. 
    “Cartellino rosso” a Balotelli e a Mourinho: il primo, appena entrato in campo ha compiuto un gesto irriguardoso nei confronti del pallone d’oro Cristiano Ronaldo, il secondo ha trovato modo di lamentarsi nuovamente degli arbitraggi, anche quando non ce ne sarebbe bisogno.
    La Roma scesa in campo all’ Emirates Stadium è stata la lontana parente di quella ammirata nell’ultimo periodo; una ricaduta stile Bergamo che lascia più di una preoccupazione in vista del match di ritorno. La squadra di Spalletti ha pagato anche le assenze importanti di Cicinho ma soprattutto di Juan al centro della difesa dove, ovviamente, Loria non ha dato il contributo di qualità e di tranquillità che sono due caratteristiche alle quali ci ha abituati il brasiliano. L’ Arsenal è una squadra giovane e affamata di successo che quando gioca in casa è invincibile ma quando si trova lontano da Londra soffre più del dovuto (anche se negli ultimi mesi la squadra sembra aver perso un pò di brillantezza in casa per acquistare un pò più di consapevolezza in trasferta.
    Al ritorno per i giallorossi mancherà una pedina fondamentale come De Rossi ma, se Spalletti troverà le giuste soluzioni, si potrebbe ribaltare il risultato dell’andata. Gara difficile ma non impossibile. Da “gladiatori” veri.
    In definitiva il divario tecnico tra il calcio italiano e inglese in Europa è rimasto immutato rispetto alla scorsa stagione quando agli ottavi di finale Inter, Roma e Milan furono eliminate rispettivamente da Liverpool, Manchester Utd e Arsenal, con le nostre squadre incapaci di vincere neanche un incontro tra andata e ritorno. La storia sembra ripetersi.

  • Mercato: L’ Inter su Aguero

    AGUERO SI AVVICINA ALL’ INTER

    Non solo Maradona. A spingere el Kun Aguero verso Milano, sponda Inter, adesso ci si mette anche il tecnico dell’Atletico Madrid, Resino Gomez. La notizia trova ampio risalto sui quotidiani spagnoli, secondo cui l’attaccante argentino che piace a Massimo Moratti sarebbe in rotta con tecnico e società. La goccia che ha fatto traboccare il vaso è stata la sostituzione in Champions contro il Porto. Sostituzione che Aguero non ha affatto gradito.
    E dove se non all’Inter? Tutti gli indizi portano a Milano, dove Maradona, in ottimi rapporti con Massimo Moratti, vorrebbe spedirlo e dove José Mourinho, che non riuscirà ad arrivare a Drogba, è pronto ad accoglierlo a braccia aperte. Questi i fatti in attesa che l’Inter passi, appunto, dalle parole ai fatti con l’Atletico. Che non rifiuta di trattare l’attaccante ma esige, a buon diritto, la bellezza di 60 milioni. Una cifra importante che il numero uno dei nerazzurri potrebbe anche decidere di sborsare per accontentare il suo tecnico e rendere ancora più forte l’attacco della sua Inter. Si vedrà, insomma. Per il momento basti una certezza: che nei prossimi mesi, cioè, dell’affare si parlerà eccome.

     
    LA JUVE RILANCIA PER DIEGO

    La Juventus alza il tiro per Diego. Dopo che il Werder Brema, secondo quanto riportato dal quotidiano tedesco Bild, avrebbe rifiutato una prima offerta bianconera, ecco allora la nuova proposta della Juve: 18 milioni cash più un conguaglio in denaro dilazionato nel tempo e diviso in due soluzioni. La prima dipenderà dal raggiungimento degli obiettivi: vittoria in Champions, scudetto, Coppa Italia o semplice qualificazione alla Champions.
    Soluzione questa già adottata dal Psg quando cedette Ronaldinho al Barcellona, o il San Paolo con Kakà al Milan. Con questa proposta la Juve spera di convincere il Werder Brema superando così la concorrenza di Real Madrid e Manchester United. Una cifra alla fine che si avvicina ai 22-23 milioni chiesti dal club tedesco per dare il via libera al numero 10 con contratto in scadenza giugno 2011. Per ora la proposta. Se verrà accettata, la trattativa con il Breama partirà solo dalla fine di marzo. Per adesso il club tedesco, sprofondato all’11esimo posto in Bundesliga, non intende avviare operazioni di mercato ufficiali. Una cosa è certa: il Werder ha capito che Diego vuole una grande squadra. Anche per questo vorrebbe che fosse il giocatore a uscire pubblicamente allo scoperto. Giocatore che avrebbe confidato agli amici più stretti che il suo sogno è quello di giocare con Del Piero. Intanto giovedì Giacomo Petralito, agente per l’Italia nell’affare Diego, sarà a Milano per Milan-Werder Brema. Si aspetta una telefonata di Alessio Secco.

    ROMA: IN ARRIVO IL RINNOVO DI AQUILANI?

    L’ accordo del rinnovo del centrocampista potrebbe giungere da un momento all’altro, per circa due milioni di euro a stagione. Ormai sono mesi che se ne parla ma non è stato mai messo nero su bianco. Stando a indiscrezioni vicine a Trigoria, la trattativa sarebbe in dirittura d’arrivo, anche se un interrogativo va posto: se le parti sono così vicine da mesi, perché aspettare tanto a firmare?

     
    RAFA BENITEZ: “NON HO INTENZIONE DI LASCIARE IL LIVERPOOL”

    Forse anche galvanizzato dal successo ottenuto dal suo Liverpool sul campo del Real Madrid, Rafa Benitez giura amore al club di Anfield:
    ”Per quanto mi riguarda sono stato chiaro, non ho intenzione di dimettermi – ha detto il manager dei reds -. Devo continuare a lavorare e vincere per il Liverpool. Parlero’ con la proprieta’ nei prossimi giorni, i miei rappresentanti sono sempre in contatto, c’e’ ancora tanto tempo a disposizione per trovare un accordo”.

     
    RAUL: “POTREI ANDARE NEGLI USA”

    Raul si interroga sul futuro. In un’intervista pubblicata dal quotidiano Marca, il fuoriclasse spagnolo annuncia un ‘sogno’ americano a fine carriera: “Per il momento non vedo altro se non la scadenza del mio contratto, nel 2011 – ha detto il fuoriclasse spagnolo -. Per fare un’esperienza, non solo per me ma anche per la mia famiglia, vorrei provare a giocare una stagione negli Stati Uniti. Se non lo faccio, è chiaro che finirei la mia carriera al Real”. “Diventare allenatore può essere una possibilità, ma il mio futuro sarà legato al 90 per cento al calcio ed al Real Madrid” ha concluso la bandiera del Real Madrid.

     
    LAZIO-PANDEV: E’ ADDIO?

    Goran Pandev è finito da tempo nel mirino dei migliori club europei, ma comincia a essere preso seriamente in considerazione anche dalle società italiani di prima fascia. Tra queste Juventus e Inter, che nelle ultime settimane hanno cominciato a seguire con attenzione l’evolversi della trattativa tra Pandev e la Lazio per il rinnovo. Senza un accordo con Lotito, l’addio del giocatore diventerebbe certo.

     
    CAGLIARI: LA LAZIO VUOLE ALLEGRI

    Secondo quanto riportato dal quotidiano Il Sardegna, Massimiliano Allegri sarebbe uno dei principali candidati a guidare la Lazio nel prossimo futuro. Il giovane allenatore, che al primo anno in Serie A sta incantando tutti gli addetti ai lavori, sarebbe visto come sostituto ideale di Delio Rossi, tecnico confermato da Lotito anche se quasi sempre sulla graticola. In più anche Napoli – con Reja oramai destituito a fine stagione – e West Ham (Zola potrebbe lasciare in direzione Stamford Bridge) sarebbero pronti a investire sull’ex centrocampista del Pescara. Difficilmente, visto anche il contratto che scade nel 2011, Allegri si muoverà dall’isola. Con buona pace dei vari presidenti.

     

    MATHIEU: “HO RICEVUTO UN OFFERTA DEL GENOA”

    Intervistato da Aujourd’hui Sport, Jérémy Mathieu (25) ha ammesso l’interesse del Genoa nei suoi confronti. Il centrocampista del Tolosa dimostra di apprezzare molto la prospettiva di un eventuale approdo in rossoblù: “Ho ricevuto una bella offerta dal Genoa. Devo andare in italia per visitare le strutture, ma sembra una trattativa davvero seria. Spero che l’affare si chiuda rapidamente – ha dichiarato il giocatore francese – ma non sarà comunque semplice”. Non c’è però solo il Genoa, Mathieu è seguito anche da Fiorentina e Bordeaux.

  • Il Milan batte l’Inter nel torneo di Gallipoli

    Il Milan si aggiudica il Torneo di Gallipoli, categoria Giovanissimi. I ragazzi classe ‘96, allenati da Valerio Rubagotti, dopo aver battuto la Reggina in semifinale per 1-0, hanno vinto la finale contro l’Inter con il risultato di 4-3 dopo i calci di rigore. Questi i marcatori: Galliani, Archetti, Di Gioia, Di Molfetta. Il premio fear play è stato assegnato a Garghentini. Complimenti ai ragazzi e all’allenatore per la vittoria del derby e del torneo.

    fonte:TMW

  • Champions: Mourinho sicuro di arrivare ai quarti

    La concentrazione è alta, l’adrenalina è giusta e sono sicuro al 100% che possiamo farcela“.

    E’ iniziata la conferenza stampa di José Mourinho in vista della sfida di Champions League contro il Manchester United.

    14.52 – “Vidici assente? Loro sono forti in difesa solo perché i loro avversari hanno paura. Chi va all’Old Trafford gioca senza ambizione. Manchester ha tanti difensori bravi e davanti hanno giocatori che coprono bene. L’assenza di Vidic non sarà un grande problema”.

    14.46 – “La mia è sempre stata una mentalità vincente, fin da quando allenavo una piccola squadra in Portogallo. Non c’è motivo per non avere fiducia. I giocatori hanno sempre riposto bene, ma non dobbiamo passare al passato, altrimenti non si vince. Dobbiamo guardare avanti e non alle sconfitte del passato con Villarreal o Valencia”.

    14.44 – “Ibra è un giocatore che gioca per la squadra, lavora per noi. Vuole dare il suo contributo a vincere le partite. Questo è l’Ibra di oggi. Vincerà il Pallone d’Oro prima o poi. L’importante adesso è vincere domani e Ibra in questo momento è un giocatore fondamentale”.

    14.43 – “Se giocherà Santon? Sì, gioca Santon”.

    14.42 – “Ibra e Ronaldo sono due grandissimi campioni, ma molto diversi”.

    14.40 – “Ancelotti si lamenta ancora della mano di Adriano? Pensa che siamo dei pirla? Lui si dimentica il fuorigioco sul gol nel derby d’andata. Ha la fortuna che Allegri è uno tranquillo e domenica non si è lamentato. Inzaghi merita tre giornate di squalifica. Potremmo parlare di tante cose, tipo il rosso non dato ad Ambrosini. Carlo è un allenatore fortunato, anche io ho vinto tanto perché sono fortunato. E’ una qulaità dei grandi”.

    14.39 – “Io sono fiducioso e voglio infondere questa mia fiducia alla squadra. L’aspetto psicologico è stato importante fin dal mio arrivo. Stiamo preparando molto bene questa partita e mi piacerebbe una prova come contro la Juve. La squadra ha risposto sempre bene in queste sfide importanti”.

    14.37 – “Ferguson è fiducioso e ha ragione, ha una squadra al top. Mi conosce, ma sa che sarà difficile con noi. Sarà una grande piacere rivederci, abbiamo sempre un grande rapporto e rispetto”.

    14.35 – “Ci serviranno due difensori centrali, per forza. Ho ben in mente chi giocherà e chi no, ma me la tengo per me”.

    14.34 – “Adesso aspettiamo la partita con grande voglia di giocare. Tra 15 giorni potremmo essere dentro o fuori. L’importnate è divertirsi”.

    14.31 “L’esperienza conta fino a un certo punto. Le mie scelte in difesa dipenderanno dalle qualità degli avversari. Maicon è un giocatore unico, poi gli altri verranno decisi sugli avversari”.

    14.24 – “La parte più facile del lavoro è che sono tutti motivati, però non credo che Manchester venga qui per divertirsi. Mi aspetto una grandissima partita, però dopo non potremo dire che è già finita. Sarà una sfida di 180 minuti. Niente si deciderà domani. Loro i migliori? Ci vince è il migliore. Noi siamo preparati bene, li abbiamo studiati bene, però noi non siamo di meno”.

    14.24 – “In questa competizione tutti possono vincere, nei campionati nazionali sono solo 3 o 4 le squadre potenzialmente campioni. In Champions anche 10 squadre possono vincere. Nel 2004 il Manchester è stato eliminato dal Porto, che poi ha vinto tutto. Il Milan? E’ stato grande nel passato, ma il presente dice che siamo davanti di 11 punti e siamo qui. Noi non abbiamo paura, tra due mesi potremmo essere in finale”.

    14.21 – “Tutti loro sono bravi, ma credo che giocheranno in modo più difensivo. Noi giocheremo col 4-4-2 a diamante. Ibra e Adriano davanti, Cambiasso, Zanetti, Stankovic e Muntari a centrocampo”.

    14.17 – “Non credo che ci temano, di sicuro ci rispettano e sanno che potrebbero perdere. Li ho studiati bene, fuoricasa cambiano, hanno approccio diverso. Loro modificheranno il loro gioco, molto più di noi. Hanno grandi campioni come Rooney, Ronaldo, Berbatov, ma non credo che giocheranno tutti assieme…”

    14.15 – “Il Manchester è solo un avverario, nonostante il mio passato in Premier, l’importante è passare il turno, sarebbe lo stesso con un altra squadra di fronte. La concentrazione è alta, l’adrenalina è giusta e sono sicuro al 100% che possiamo farcela”.

    14.10 – “La Serie A è diversa dalla Champions League, sono due competizioni diverse. Il campionato d’Europa è più emozionale, ma in Italia tatticamente il torneo è migliore, a volte è difficile vincere, tutte le squadre hanno un’ottima organizzazione. La Serie A sta migliorando. Le squadre del secondo gruppo come Udinese, Fiorentina, Genoa, giocano un ottimo calcio. Abbiamo 9 punti di vantaggio, ma ne servono altri 30 per vincere il titolo. E lo stesso vale anche per il Manchester in Premier”, è stata la prima risposta

  • Inter: Samuel ko

    Il difensore fuori contro il Manchester

    Tegola sul capo dell’Inter e di Mourinho: Walter Samuel non sarà della partita martedì sera contro il Manchester United. Il “muro” della difesa interista si era bloccato sabato durante il riscaldamento pre-partita a Bologna e gli esami hanno poi evidenziato il riacutizzarsi di un precedente infortunio, per la precisione quello riguardante il risentimento al flessore profondo dell’alluce sinistro. Al suo posto, probabilmente, ci sarà Chivu.

    fonte: sportmediaset