Sorteggi Champions dal gusto dolce amaro e con nostalgia e ricordi e soprattutto diverse sfide revival.
Sono passati 12 mesi ma per l’Inter sembra quasi una replica di quello che i Sorteggi Champions avevano sancito la scorsa stagione, i nerazzurri troveranno nuovamente il Real Madrid e lo Shakhtar Donetsk ed insieme a spagnoli ed ucraini ci saranno gli esordienti moldavi dello Sheriff Tiraspol. I tifosi dell’Inter si augurano in un esito diverso rispetto al 4° posto dello scorso anno.
Piccola curiosità, nel girone D ci saranno tre allenatori italiani su quattro: Inzaghi (Inter), Ancelotti (Real Madrid), De Zerbi (Shakhtar).
Ci saranno i Campioni d’Europa del Chelsea, rinforzati dall’arrivo di Lukaku, sulla strada della Juventus. Insieme ai bianconeri nel gruppo H ci saranno i russi dello Zenit San Pietroburgo e gli svedesi del Malmoe, prima squadra affrontata in Champions da Allegri nella prima esperienza sulla panchina della Juve. Precedenti sostanzialmente positivi contro le tre avversarie.
Poteva andare meglio, poteva andare peggio per l’Atalanta, i Sorteggi Champions di Istanbul tutto sommato hanno piazzato la Dea in un girone complicato ma non impossibile. La compagine di Gasperini dovrà vedersela con le due finaliste della scorsa Europa League: il Villarreal ed il Manchester United. Il gruppo è completato dagli svizzeri dello Young Boys che paiono esser la squadra più debole del raggruppamento.
Gruppo davvero difficilissimo per il Milan, ma paradossalmente i Sorteggi Champions potevano esser anche peggiori per i rossoneri. Gli uomini di Pioli si troveranno ad affrontare l’Atletico Madrid, ultima squadra affrontata nella propria storia in Champions League, il Liverpool che porta il ricordo della cocente delusione di Istanbul ma anche della rivincita di Atene ed il Porto che è squadra assolutamente da non sottovalutare.
Negli altri gironi spicca il gruppo A che vedrà lo scontro tra le due corazzate Manchester City e Psg.
Altra grande sfida sarà Bayern Monaco e Barcellona, i sorteggi Champions le hanno accoppiate nel gruppo F insieme a Benfica e Dinamo Kiev.
Riepilogando il tutti quindi un 4 su 4 pare complicato ma non impossibile, Juventus ed Inter sembrano le due squadre che possono ottenere il pass per gli ottavi. Sicuramente non impossibile la missione dell’Atalanta, occhio però a sottovalutare il Villarreal. Decisamente più difficile la situazione del Milan, Atletico e Liverpool sembrano superiori ma i rossoneri hanno dalla loro due fattori, il Dna Europeo e soprattutto niente da perdere.
RIEPILOGO SORTEGGI CHAMPIONS LEAGUE 2021/22
Gruppo A: Manchester City, Psg, Lipsia, Bruges
Gruppo B: Atletico Madrid, Liverpool, Porto, Milan
Gruppo C: Sporting Lisbona, Borussia Dortmund, Ajax, Besiktas
Gruppo D: Inter, Real Madrid, Shakhtar Donetsk, Sheriff Tiraspol
Gruppo E: Bayern Monaco, Barcellona, Benfica, Dinamo Kiev
Gruppo F: Villarreal, Manchester United, Atalanta, Young Boys
Il dominio della Juventus in Serie A si ferma a nove titoli consecutivi, a chiudere questa lunga striscia di successi bianconeri ci ha pensato l’Inter di Antonio Conte che ha conquistato matematicamente con quattro giornate d’anticipo lo Scudetto 2020/21.
Protagonista assoluto è stato certamente il tecnico leccese che pure ha passato anche periodi nei quali ha subito parecchie e pesanti critiche.
L’Inter infatti non aveva avuto una partenza brillante, tre pareggi ed una sconfitta nel Derby nelle prime sette giornate avevano visto i nerazzurri finire a -7 dal Milan capolista e alle spalle di Napoli, Atalanta, Lazio e alla pari con la Juventus che aveva una gara da recuperare.
Una serie di otto vittorie consecutive ha migliorato la classifica ed ha un po’ rasserenato il clima nell’ambiente che si era surriscaldato per l’ultimo posto nel girone di Champions League che è anche costato la mancata qualificazione all’Europa League.
L’Inizio del 2021 non è stato certo da ricordare, sconfitta a Marassi contro la Sampdoria, pareggio a Roma con i giallorossi e con alcuni tifosi sui social pronti a tirar fuori l’hashtag ConteOut.
AntonioConte però, sostenuto dalla società, come da suo carattere non ha fatto mezzo passo indietro, anzi nella gara successiva, il bel successo casalingo contro la Juventus, ha messo il primo grosso tassello verso lo Scudetto.
Il pareggio con l’Udinese è stata solo una piccola parentesi prima di una accelerata prepotente composta da 11 vittorie consecutive compreso un 3-0 nel derby che ha sostanzialmente messo la parola fine sulle speranze delle avversarie.
I due pareggi con Napoli e Spezia hanno semplicemente rimandato la festa che è arrivata oggi comodamente seduti sul divano.
Protagonisti, oltre al già citato Antonio Conte (al 4° titolo vinto in Serie A), sono da nominare certamente i difensori, De Vrij, Skriniar e Bastoni.
Oltre a loro il velocissimo Hakimi, il tanto criticato Eriksen che s’è fatto trovare pronto al momento giusto, il talento e la grinta di Barella, il Jolly Darmian che ha segnato gol pesanti, Alexis Sanchez che s’è fatto trovare pronti, la classe di Lautaro Martinez che è cresciuto ancor di più rispetto alla scorsa stagione.
Questo titolo però ha certamente la forma dei muscoli, la potenza e la voglia di far gol di Romelu Lukaku.
L’Inter conquista così il suo 19° titolo, un successo che mancava dal 2010, un successo che va a chiudere il ciclo della Juventus che durava dal 2011/12 ed era stato aperto proprio da Antonio Conte.
ROSA INTER CAMPIONE D’ITALIA 2020/21
PORTIERI: Handanovic, Padelli, Stankovic, Radu
DIFENSORI: De Vrij, Kolarov, Ranocchia, D’Ambrosio, Darmian, Skriniar, Bastoni
Una serata davvero dal doppio gusto: dolcissimo per l’Atalanta che ha battuto 1-0 l’Ajax ad Amsterdam ed ha ottenuto la qualificazione agli ottavi di Champions, amarissimo per l’Inter che con lo 0-0 con lo Shakhtar ha salutato l’Europa già a dicembre.
Partiamo dalle belle note, l’Atalanta di Gasperini ha ripetuto quello che l’anno scorso era un exploit, ovvero passare i gironi di Champions.
I nerazzurri bergamaschi hanno giocato una partita solida, hanno sofferto poco e poi hanno colpito al momento giusto con la zampata di Muriel, passando da favola a solida realtà.
Malissimo invece i nerazzurri di Milano che già a dicembre sono fuori da tutte le competizioni europee.
Si temeva il biscotto ed invece il Real Madrid ha fatto il suo dovere battendo 2-0 il Borussia Moenchengladbach.
Lo Shakhtar non ha fatto praticamente nulla, l’Inter con poca qualità ha sbattuto costantemente contro il muro ucraino e quando non ci hanno pensato i difensori c’è stato un grande Trubin a dire no.
Adesso l’Inter si butterà a testa bassa sul campionato ma certamente ci saranno sicuramente delle riflessioni da fare.
Veniamo al racconto della partita dell’Arena Johan Cruijff tra Ajax ed Atalanta.
Pronti via e la sfida si presenta subito frizzante con i ritmi alti e le due squadre aggressive ma con gli olandesi che si fanno preferire. Al a9° clamorosa palla gol per l’Atalanta, sponda di Zapata per De Roon che colpisce senza trovare la porta.
I minuti scorrono senza grosse emozioni, le squadre vanno a fiammate senza però arrivare a costruire palle gol.
Un primo tempo non certo indimenticabile si chiude giustamente sullo 0-0.
La ripresa comincia con l’ingresso di Promes al posto di Brobbey nell’Ajax.
Le emozioni continuano a latitare, i minuti passano e all’Atalanta va comunque bene così. Al 61° Martinez con una perfetta scivolata anticipa Zapata su bell’assist di Pessina. Brivido al 69° quando dopo un pasticcio difensivo Freuler interviene con una spallata su Huntelaar ritenuta regolare.
Gollini super al 75°, l’Ajax mette Klaassen in porta ma il portiere è freddo e chiude con i piedi. Al 81° l’Ajax rimane in 10 per il secondo giallo a Gravenberch. L’Atalanta trova il gol con Muriel che parte sul filo del fuorigioco, salta il portiere e mette in rete.
Finisce così, l’Atalanta per il secondo anno consecutivo passa i gironi di ChampionsLeague.
Passiamo alla sfida di San Siro tra Inter e Shakhtar Donetsk.
Partenza con un’Inter che studia l’avversario ma non disdegna qualche imbucata. Al 7° assist di Barella, Lautaro colpisce al volo e centra in pieno la traversa.
I nerazzurri continuano a far la partita e rischiano di segnare con De Vrij in mischia su azione di corner. La partita è a senso unico, il gol però non arriva, intanto arrivano buone notizie da Madrid, il Real poco dopo la mezz’ora si porta sul 2-0.
Al 40° primo tiro dello Shakhtar, Handanovic blocca sicuro. Si va al riposo sullo 0-0.
La ripresa riparte senza cambi nelle due formazioni. Il copione non cambia, Inter a far la partita, Shakhtar ad attendere. Al 52° Trubin è strepitoso nel salvare su un gran colpo di testa di Lukaku.
I minuti passano, l’Inter attacca ma trova sempre un muro e sulla ripartenza lo Shakhtar arriva al tiro con Tete, Handanovic respinge.
Conte prova a giocarsi anche le carte Perisic e Sanchez, mettendo in campo un undici molto offensivo. Al 88° ci prova proprio Sanchez, colpo di testa, palla alta. Un minuto dopo Sanchez colpisce a botta sicura, sembra fatta ma sulla traiettoria c’è Lukaku che, in fuorigioco, respinge.
Ci prova anche Eriksen al 92°, Trubin che era caduto poco prima, si alza e mette la palla oltre la traversa. L’Inter ci prova con lanci lunghi e mischie, dopo 8 minuti di recupero arriva il fischio finale, finisce 0-0, si conclude amaramente a dicembre la stagione europea dei nerazzurri.
INTER – SHAKHTAR DONETSK 0-0
Inter (3-5-2): Handanovic; Skriniar, De Vrij, Bastoni (85° D’Ambrosio); Hakimi (85° Darmian), Barella, Brozovic, Gagliardini (76° Sanchez), Young (68° Perisic); Lukaku, Lautaro Martinez (85° Eriksen)
Nella giornata di oggi si è recuperata la sfida interrotta ieri sera, il Psg ha battuto 5-1 il Basaksehir (super prestazioni di Neymar e Mbappé) ed ha conquistato il primo posto del girone.
Soddisfazione per il Midtjylland che ottiene un punto contro il Liverpool. Il Bayern prosegue nella sua corsa vincendo anche contro la Lokomotiv Mosca, l’Atletico Madrid espugna il campo del Salzburg e ottiene il secondo posto nel girone alle spalle dei tedeschi.
Come già detto il Real Madrid ha battuto il BorussiaMoenchengladbach ma anche i tedeschi sorridono perché passano comunque da secondi nel girone.
L’Olympiacos perde contro il Porto ma il contemporaneo k.o. dell’Olympique Marsiglia contro il Manchester City manda i greci in Europa League, inglesi e portoghesi erano già qualificati agli ottavi di Champions.
Una serata di ChampionsLeague piuttosto intensa, l’Inter ha avuto bisogno di un Super Lukaku per batter il Borussia Mönchengladbach e mantenere viva la speranza, un’opaca Atalanta è stata salvata da Romero che ha trovato il gol nel finale rimettendo la sfida con Midtjylland in parità.
Montagne russe di emozioni per gli uomini di Conte, partiti già sapendo del K.o. del Real Madrid, hanno giocato un buon primo tempo, trovato il vantaggio e subito il pareggio beffa nel recupero.
Nella ripresa è iniziato il Lukaku Show, il belga ha sfruttato tutta la sua potenza e la sua qualità per trovare la doppietta che sembrava aver chiuso la sfida.
Il gol di Plea ha riaperto tutto, è servito il VAR per annullare il 3-3, ancora di Plea, che avrebbe messo in ginocchio l’Inter, fortunatamente è finita con il successo dei nerazzurri che ora si giocheranno tutto mercoledì prossimo.
L’Atalanta invece è parsa una squadra totalmente diversa da quella di Anfield, ha subito la voglia e l’entusiasmo del Midtjylland che ha trovato il vantaggio e gestito agevolmente per oltre un’ora.
Il gol di Romero a dieci dalla fine ha risistemato le cose, il contemporaneo k.o. dell’Ajax a Liverpool regala così ai bergamaschi una doppia chance nello scontro diretto di Amsterdam della prossima settimana.
Veniamo al racconto della partita giocata a Mönchengladbach tra Borussia e Inter.
Partenza aggressiva dell’Inter che grazie alla spinta di Darmian si rende pericolosa al 5°, palla dell’esterno in mezzo, ci prova Lautaro, la difesa si salva respingendo. Al 16° grande progressione di Lukaku che mette i mezzo, Young ci prova al volo, palla deviata in corner. Passa un minuto e Darmian, servito da Gagliardini, calcia sorprendendo Sommer, Inter in vantaggio.
Il pallino del gioco è sempre in mano all’Inter, al 34° enorme doppia occasione sprecata da Lautaro che prima si fa respingere il tiro da Lainer e poi subito dopo da Sommer. Al 36° prima ghiotta occasione per il Borussia, sul tiro di Lainer respinge Handanovic, sul successivo cross Thuram colpisce troppo debolmente. I tedeschi crescono e serve un’altra gran parata di Handanovic sul diagonale di Thuram. Nell’unico minuto di recupero arriva la beffa, cross di Lazaro, Skriniar si perde totalmente Plea che di testa schiaccia in rete.
Si va al riposo sul 1-1.
La ripresa comincia con un cambio nel Borussia, fuori Jantschke, dentro Zakaria. Subito ghiotta occasione per Thuram che da corner colpisce di testa tutto solo, palla sul fondo. La sfortuna nega il gol a Lautaro al 62°, il suo tiro centra il palo con Sommer immobile.
Passano due minuti, pala recuperata e servita a Lukaku che sposta l’avversario e lascia partire il tiro vincente. Ripartenza di Hakimi che mette in mezzo e Lukaku da due passi cala il tris al 73°. I tedeschi non mollano e dopo solo due minuti Plea sfrutta un errore di Sanchez e s’invola per segnare il 2-3.
Al 77° clamoroso errore di Young, il terzino si trova la palla a pochi centimetri dalla porta ma non riesce a girare in rete. L’Inter sembra accusare il colpo e al 83° arriva il pareggio, tiro debole di Plea, Handanovic impallato non la vede, il VAR chiama l’arbitro a controllare ed annulla il gol. I nerazzurri sembrano prendere fiducia e si presentano avanti all’inizio del recupero.
Finisce così, l’Inter vince e si tiene aperta la porta della qualificazione, nel prossimo turno i nerazzurri dovranno vincere e sperare che non arrivi il pari da Madrid.
Passiamo ora allo scontro tra l’Atalanta di Gasperini ed i danesi del Midtjylland.
Partenza migliore dei danesi che provano a rendersi pericolosi nei primi minuti, i bergamaschi rispondono con un paio di conclusioni di Zapata, respinta la prima, troppo debole la seconda. Al 13° Midtjylland in vantaggio, sponda di Kaba e tiro al volo perfetto di Scholz.
La Dea abbozza una reazione, troppo blanda per spaventare gli ospiti. I minuti passano ma la squadra di Gasperini non riesce a costruirsi palle gol. Al 32° la palla buona ce l’avrebbe Pessina su assist di Gomez, il rasoterra esce sul fondo. A pochi minuti dalla fine del tempo ci prova anche Zapata con un tiro troppo debole per impensierire Hansen.
Si va al riposo con il Midtjylland avanti 1-0 al Gewiss Stadium.
La ripresa riparte con l’ingresso in campo di Ilicic per il Papu Gomez. Servirebbe un deciso cambio di passo che però non si vede, anzi il provare ad attaccare senza convinzione permette l’apertura di ghiotti spazi per il Midtjylland. Brivido al 63° Kaba da pochi passi colpisce di tacco, palla sulla traversa. Al 69° ottima occasione per Ilicic con la punizione dal limite, il tiro finisce sulla barriera.
Servirebbe un episodio, al 76° sembrerebbe esser la volta buona, Traorè calcia, Hansen respinge ma Zapata calcia alto clamorosamente. Il momento però è buono e al 79° arriva il pareggio, cross di Hateboer e colpo di testa vincente di Romero.
I nerazzurri ci provano ma il gol vittoria non arriva, finisce 1-1, un pareggio prezioso in vista dello scontro diretto, nel quale basterà un pareggio, con l’Ajax.
La serata di Champions ha emesso alcuni verdetti, il Liverpool ha battuto l’Ajax ed ha ottenuto passaggio e 1° posto. Il pari tra Atletico e Bayern lascia vive le speranze del Salzburg, vittorioso a Mosca, gli austriaci si giocheranno tutto in casa contro i colchoneros. Lo 0-0 tra Porto e Manchester City regala il 1° posto ai citizens e la qualificazione anche ai portoghesi. L’OlympiqueMarsiglia batte l’Olympiacos e tiene vive le speranza Europa League.
Una serata double face per le due nerazzurre: l’Atalanta di Gasperini ha compiuto l’impresa di vincere in casa del Liverpool, l’Inter di Conte è stata sconfitta a domicilio dal Real Madrid.
Sarà stato anche un Liverpool decimato dalle assenze, sarà stato anche un Anfield vuoto e quindi senza la pressione del pubblico di casa, saranno stati tanti fattori che però non sminuiscono il valore della grande prova dell’Atalanta.
I bergamaschi, frastornati all’andata dai cinque gol dei Reds, hanno giocato una sfida tosta, decisa, concentrata, limitando al minimo i rischi ed ha creato diversi grattacapi alla squadra di Klopp prima di piazzare l’uno-due ad inizio ripresa.
Nel girone non è stato ancora fatto il passo decisivo, servirà far risultato ad Amsterdam per continuare a sognare un nuovo passaggio agli ottavi di Champions League.
Tutt’altro discorso per l’Inter che si trovava davanti un Real Madrid con diverse assenze e che non ha saputo sfruttare l’occasione.
Subito sotto per il rigore concesso da Barella e trasformato da Hazard, i nerazzurri hanno pagato carissimo l’espulsione di Vidal poco dopo la mezz’ora, il cileno infuriato per un rigore non concesso, ha protestato troppo veementemente contro l’arbitro che ha estratto due gialli in pochi secondi.
L’autorete di Hakimi ad inizio ripresa ha messo sostanzialmente la parola fine sulle speranze dell’Inter di recuperarla.
Per la squadra di Conte adesso il percorso si fa durissimo, il rischio eliminazione c’è, dopo 4 partite senza successi serviranno due vittorie per sperare.
Veniamo al racconto della partita di San Siro tra Inter e Real Madrid.
Pronti via ed è subito grossa chance per il Real, Barella commette fallo su Nacho, è rigore, dal dischetto va Hazard che trasforma. L’Inter non reagisce e al 12° il palo salva Handanovic sul gran tiro di Vazquez. Passano 5 minuti e Mendy solissimo davanti al portiere non calcia ma cerca l’assist, si salvano i nerazzurri.
Finalmente dopo il 20° si comincia a vedere l’Inter che inizia ad alzare ritmi e pressione rendendosi pericolosa. E’ però solo un breve momento perché i Blancos tornano a far la partita. Poco dopo la mezz’ora Vidal cade dopo un presunto contatto con Varane, l’arbitro fa proseguire, il cileno s’infuria, protesta e prende due gialli in successione lasciando i suoi in 10.
Non accade molto altro da ambo i lati, si va al riposo con il Real Madrid avanti di un gol e di un uomo.
La ripresa comincia con un doppio cambio nell’Inter, Perisic e D’Ambrosio rilevano Lautaro Martinez e Bastoni. Quella di Conte è comunque una squadra più intensa al 53° buona sponda di Lukaku per De Vrij che non riesce a girarla in rete. Al 60° appena entrato Rodrygo si fa trovare pronto sol cross di Vazquez e segna il raddoppio, c’è una deviazione di Hakimi, è autogol del nerazzurro.
Enorme occasione per Vazquez che pescato da Modric calcia al volo trovando solo l’esterno della rete, passano due minuti e ci prova Hazard, Handanovic immobile ma palla sul fondo. Squillo Inter al 71°, tiro a giro di Perisic fuori di poco.
E’ sempre Perisic a creare pericoli, il suo bel rasoterra al 82° impegna Courtois. Finisce così, il Real Madrid vince 2-0 a San Siro e balza al secondo posto, si fa durissima per l’Inter che rimane ultima con soli 2 punti.
INTER – REAL MADRID 0-2 (7° rig. Hazard, 60° aut. Hakimi (I))
Inter (3-4-1-2): Handanovic; Skriniar, De Vrij, Bastoni (46° D’Ambrosio); Hakimi (63° Sanchez), Gagliardini (78° Sensi), Vidal, Young; Barella; Lukaku (86° Eriksen), Lautaro Martinez (46° Perisic).
Allenatore: Conte.
Real Madrid (4-3-3): Courtois; Carvajal, Varane, Nacho, Mendy; Modric, Kroos, Odegaard (59° Casemiro); Lucas Vazquez, Mariano Diaz (59° Rodrygo), Hazard (77° Vinicius).
Allenatore: Zidane.
Arbitro: Taylor.
Ammoniti: Gagliardini (I), Sensi (I).
Espulso: Vidal (I).
Passiamo alla sfida di Anfield tra il Liverpool e l’Atalanta.
Partenza soft delle due squadre, la prima a provarci è l’Atalanta con il tiro di Ilicic che però non trova la porta. Al 9° gran conclusione di Gosens, Alisson tocca in corner. Solo i nerazzurri a rendersi pericolosi, ci prova Gomez con la conclusione rasoterra fuori di poco.
Non è un primo tempo pieno di emozioni però l’Atalanta gioca con la giusta personalità sembrando lontana parente della squadra distrutta al Gewiss Stadium.
Non succede molto altro, il primo tempo si chiude sullo 0-0
La ripresa riparte senza cambi nelle due formazioni.
La partita stenta ad accendersi, l’Atalanta però tiene molto bene il campo. Al 60° però la squadra di Gasperini ottiene il meritato premio con Ilicic che sfrutta l’assist di Gomez e batte Alisson. Passano 4 minuti e l’Atalanta raddoppia con Gosens bravo a sfruttare la sponda di Hateboer.
I Reds provano una reazione e si spingono in avanti concedendo però golosi spazi per le ripartenze bergamasche.
Non succede davvero molto altro, l’Atalanta compie l’impresa, espugna Anfield e si porta, con l’Ajax, al secondo posto del girone.
Nelle altre gare di serata netto successo del Borussia Moenchengladbach 4-0 sullo Shakhtar. Il Bayern Monaco vince 3-1 sul Salzburg e conquista qualificazione e primo posto, nello stesso girone pareggiano 0-0 Atletico Madrid e Lokomotiv Mosca che rimangono in lotta per il secondo posto. Si qualifica anche il Manchester City che vince 1-0 in casa dell’Olympiacos, nello stesso girone quasi fatta per il Porto vittorioso 2-0 a Marsiglia. Nel Gruppo dell’Atalanta vittoria preziosa dell’Ajax che batte 3-1 il Midtjylland.
Una serata di ChampionsLeague davvero da dimenticare per Atalanta ed Inter.
I nerazzurri di Gasperini sono stati totalmente schiacciati dal Liverpool di Klopp, i reds si sono esibiti in un vero e proprio show uscendo vincitori per 5-0 dal campo di Bergamo.
Protagonista assoluto Diogo Jota autore di una tripletta.
L’Atalanta dovrà cancellare questa brutta serata e concentrarsi sulle altre tre gare, niente è perduto.
I nerazzurri di Conte invece non sono riusciti ad aver la meglio su un Real Madrid non certo irresistibile. Sotto per 2-0 l’hanno riaperta con Lautaro e pareggiata con Perisic, nel finale però un rapido contropiede finalizzato da Rodrygo ha regalato i 3 punti ai blancos.
Adesso l’Inter ha consumato tutti i bonus, non c’è più margine d’errore a partire dal match di San Siro contro il Real del prossimo turno.
Veniamo al racconto della partita giocata a Madrid tra Real Madrid e Inter.
Subito brivido per l’Inter con la conclusione di Asensio, al 4°, alzata in corner da Handanovic. E’ un‘Inter che prova a giocare ma che rischia sul pressing dei Blancos. Al 10° si vedono i nerazzurri con il tocco morbido di Perisic per Barella che di testa mette sulla parte alta della traversa, passa un minuto ed è Lautaro ad avere una ghiottissima occasione, il suo tiro però è debole, Courtois respinge.
Ci prova anche Vidal dalla distanza, palla che esce non di molto. Partita intensa, al 22° Hakimi si lancia in avanti ma viene fermato, sulla ripartenza, sponda di Benzema, colpisce al volo Valverde, palla alta.
Pasticcio di Hakimi al 25°, il suo retropassaggio trova Benzema che salta Handanovic e deposita in rete. Il Real pressa ed insiste, al 33° serve una bella uscita bassa di Handanovic a salvare su Hazard, sul successivo corner Sergio Ramos stacca e di testa la piazza alle spalle di Handanovic.
Risposta immediata dell’Inter che accorcia le distanze con un bel tocco di Barella per Lautaro che da dentro l’area calcia e batte Courtois. Non succede molto altro, senza recupero si va al riposo con i blancos avanti 2-1.
La ripresa comincia con gli stessi 22 protagonisti. Subito una buona occasione per l’Inter su una punizione laterale ma il Real in mischia si salva. E’ comunque un Inter più propositiva, il Real Madrid attende ma non crea pericoli per Handanovic.
Brivido per Handanovic al 66°, conclusione rapida di Vazquez che sfiora il palo. Passano due minuti, sponda di Lautaro per Perisic che colpisce e pareggia. Ripartenza al 76° di Lautaro che serve Perisic, il diagonale esce di poco.
Il Real Madrid accelera, Vinicius parte a tutta velocità, mette palla in mezzo per Rodrygo che non perdona, al 80° il Madrid torna avanti. Clamoroso errore a porta vuota di Benzema che liscia la palla e poi la colpisce col braccio. I nerazzuri provano a crederci ma è Benzema ad avere la palla del 4-2. Non c’è più tempo, il Real Madrid batte l’Inter 3-2 e lascia i nerazzurri sul fondo della classifica del girone B di Champions League.
REAL MADRID – INTER 3-2 (25° Benzema (R), 33° Sergio Ramos (R), 35° Lautaro Martinez (I), 68° Perisic (I), 80° Rodrygo (R))
Real Madrid (4-3-3): Courtois; Lucas Vazquez, Sergio Ramos, Varane, Mendy; Kroos (78° Modric), Casemiro, Valverde; Asensio (64° Rodrygo), Benzema, Hazard (64° Vinicius).
Passiamo ora al grande scontro tra l’Atalanta di Gasperini e la corazzata Liverpool guidata da Jürgen Klopp.
Partenza super del Liverpool con Sportiello costretto subito ad una grande parata su Jota. I padroni di casa non riescono a creare occasioni, sono i reds ad avere un’altra chance con Manè che va al tiro, bravo Sportiello ad alzare in corner.
Al 16° il Liverpool passa in vantaggio, bella imbucata di Alexander-Arnold per Diogo Jota che resiste a Palomino e scavalca Sportiello in uscita. Risposta bergamasca con Muriel, Alisson è attento e salva in due tempi.
C’è troppo Liverpool in campo, al 33° un gran lancio di Joe Gomez trova Diogo Jota che con lo stop si libera e poi batte Sportiello. I nerazzurri non ci sono, serve ancora Sportiello con una gran parata a salvare su Manè.
Gli uomini di Klopp mantengono il controllo del gioco, non corrono il minimo rischio e vanno negli spogliatoi avanti per 2-0.
La ripresa riparte con gli stessi 22 che avevano chiuso il primo tempo. Al 47° da un corner per l’Atalanta riparte un tremendo contropiede di Salah che non viene tenuto da Hateboer e batte Sportiello. I reds non si fermano e al 50° calano il poker con Manè che entra in area e col colpo sotto batte il portiere.
Non è finita, Manè imbuca per Jota che in velocità supera Sportiello e al 54° fa 5-0 per il Liverpool. Al 67° ci prova Zapata ma sulla sua strada si trova di fronte Alisson.
Si rivedono i Reds con Salah al minuto 84, l’egiziano calcia bene col sinistro ma Sportiello salva ancora. Non succede molto altro, il Liverpool distrugge l’Atalanta che però mantiene ancora il secondo posto nel gruppo D a pari con l’Ajax.
Nelle altre gare di serata goleade tedesche per Borussia Moenchengladbach, 6-0 in casa dello Shakhtar, e Bayern Monaco, 6-2 a Salisburgo. Netti successi anche per Manchester City e Porto che vincono 3-0 rispettivamente su Olympiacos e Olympique Marsiglia.
Una serata di ChampionsLeague non proprio totalmente positiva per Inter ed Atalanta.
Gli uomini di Conte non hanno rischiato praticamente niente, hanno creato molte occasioni, specialmente nel primo tempo, hanno fallito un gol a porta vuota con Lautaro Martinez e sono tornati da Kiev con uno 0-0 contro lo Shakhtar.
Il pareggio tra Gladbach e Real Madrid consente all’Inter di rimanere al secondo posto a pari con i tedeschi ed a +1 sugli spagnoli.
Pareggia anche l’Atalanta che però contro l’Ajax ha dovuto recuperare il doppio svantaggio maturato nel primo tempo per le reti di Tadic dal dischetto e Traoré. Protagonista assoluto Zapata che con una doppietta ha rimesso la gara sui giusti binari permettendo alla sua squadra di mantenere il secondo posto a +3 sugli olandesi.
Veniamo al racconto della partita giocata a Kiev tra Shakhtar Donetsk e Inter.
Partenza aggressiva dei padroni di casa che provano con rapide giocate a rendersi pericolosi.
Problema per lo Shakhtar al 12°, Dentinho si ferma per un problema muscolare, al suo posto entra Taison. Al 16° enorme occasione per Lukaku che di forza sposta il difensore, calcia ma trova il portiere, il belga ritrova la palla e serve Barella che calcia al volo colpendo la traversa.
L’Inter cresce e mette in grossa difficoltà la difesa arancione che riesce a salvarsi soffrendo. Occasione d’oro anche per Lautaro che salta con un colpo di testa il portiere poi però non inquadra lo specchio.
I nerazzurri creano molto, soprattutto nella prima mezz’ora, però non riescono a concretizzare, lo Shakhtar invece rimane chiuso e tenta qualche fiammata, sterile, ogni tanto. Al 42° gran punizione di Lukaku, Trubin sfodera una super parata spostando la palla sulla traversa. Il primo tempo si chiude sullo 0-0.
La ripresa comincia con gli stessi 22 calciatori che avevano chiuso la prima frazione. Ritmi decisamente più bassi e giocate meno precise, l’inizio del secondo tempo non è certo un qualcosa di indimenticabile.
Clamoroso errore di Lautaro, l’argentino al 54° si trova la porta spalancata sulla respinta di Trubin sul tiro di Brozovic ma calcia fuori di parecchi metri. L’Inter cerca di accelerare i tempi ma così facendo commette tanti errori.
Brivido al 83° con Young che sbaglia l’appoggio e serve Teté, il calciatore dello Shakhtar spreca tutto. Non succede molto altro, finisce 0-0, per l’Inter arriva il secondo pareggio consecutivo in Champions League.
Inter (3-4-1-2): Handanovic; D’Ambrosio (79° Darmian), De Vrij, Bastoni; Hakimi, Brozovic, Vidal (79° Eriksen), Young (85° Pinamonti); Barella; Lukaku, Lautaro Martinez (72° Perisic).
Allenatore: Conte.
Arbitro: Kabakov.
Ammoniti: Bastoni (I), Vidal (I).
Passiamo all’esordio casalingo in Champions dell’Atalanta contro gli olandesi dell’Ajax.
Partenza super dell’Atalanta che spinge a tutta velocità, l’Ajax soffre ma ha la qualità per ripartire. E’ un inizio di gara piacevole con occasioni da entrambi i lati.
Al 15° Ilicic ha un rigore in movimento ma calcia male, palla lontano dalla porta, poco dopo ci prova Zapata, il suo diagonale finisce largo. La risposta olandese arriva con un rasoterra di Antony al 26°, blocca Sportiello.
Passano tre minuti e Gosens cerca un intervento volante su Traoré che però causa rigore, dal dischetto Tadic trasforma. La reazione dell’Atalanta non si vede, l’Ajax invece sembra sempre più sicuro ed al 38° arriva il raddoppio, cross basso di Neres, Sportiello non trattiene e Traoré spinge in rete. Come dopo il primo gol anche dopo il secondo non c’è reazione nerazzura, si va al riposo con l’Ajax avanti 2-0.
La ripresa riparte senza cambi nelle due squadre. Subito buona occasione per la punizione di Ilicic, Onana riesce a respingere. Replica immediata con la percussione del centrale Schuurs, Sportiello salva col piede.
L’Atalanta torna in partita al 54°, pennellata di Gomez per Zapata che di testa schiaccia in rete. Gli uomini di Gasperini ci credono e al 60° trovano la parità con un gran contropiede, Zapata, servito da Pasalic, entra in area e calcia fortissimo battendo Onana.
La partita è bella, entrambe le squadre ci provano e al 68° è Pasalic a sfiorare il gol del 3-2, Onana si salva. Al 77° è il turno di Sportiello a mettersi in luce sul bel tiro di Antony. Passano sei minuti e la sfida si ripete e la vince ancora il portiere.
Grande occasione sprecata da Malinovskyi che dal limite dell’area, al 90°, calcia alto. Finisce così, l’Atalanta recupera una partita che la vedeva sotto 2-0 al 45° e porta a casa un punto prezioso.
Nelle altre gare di serata di Champions League, detto del pareggio in rimonta del Real Madrid in casa del Borussia Moenchengladbach, si segnalano i successi di Bayern, 2-1 in casa della Lokomotiv, 2-0 del Porto contro l’Olympiacos, del Manchester City 3-0 a Marsiglia. Vincono anche il Liverpool, 2-0 sul Midtjylland e l’Atletico Madrid 3-2 in sofferenza contro il Salzburg.
Una serata nerazzura agrodolce, un’Atalanta straordinaria si è imposta agevolmente per 4-0 sul campo del Midtjylland mentre l’Inter nonostante l’iniziale vantaggio si è salvata trovando il 2-2 al 90° grazie al solito Lukaku, che aveva anche segnato il gol del 1-0.
La banda Gasperini ha fatto un sol boccone del Midtjylland, una gara che sostanzialmente i bergamaschi hanno chiuso già nel primo tempo chiuso sul 3-0 con i gol sudamericani di Zapata, Gomez e Muriel.
Nella ripresa, proprio sul finale, è arrivato anche il primo gol in maglia nerazzurra di Miranchuk.
Se i nerazzurri di Bergamo possono sorridere, quelli di Milano sicuramente si sono trovati ad ingoiare un boccone amaro.
Nella sfida contro il Borussia Moenchengladbach dopo un primo tempo piuttosto bruttino, gli uomini di Conte sembravano averla indirizzata nella ripresa con l’immediato gol di Lukaku.
Un rigore concesso per un fallo di Vidal ed un contropiede preso con alcuni giocatori fuori posizione avevano fatto sprofondare l’Inter nel baratro, il solito Romelu Lukaku ha salvato quantomeno in pari con una zampata al 90°.
Un pareggio che non permette all’Inter di sfruttare completamente del passo falso del Real Madrid, battuto in casa dallo Shakhtar.
Veniamo al racconto della partita di San Siro tra Inter e Borussia Moenchengladbach.
La prima potenziale occasione è per l’Inter, buon inserimento di Darmian ma colpo di testa decisamente fuori bersaglio.
La partita la fà l’Inter ma nel primo quarto d’ora si assiste solo ad una conclusione di Eriksen che finisce alta.
Ci prova ancora Eriksen, ben servito da Darmian, il tiro del danese viene ribattuto.
L’Inter insiste prova a chiuder dietro il Gladbach ma i nerazzurri di Conte non riescono a costruire palle gol limpide.
Al 40° Lukaku si crea una buona occasione, calcia da dentro l’area ma il suo diagonale non trova la porta.
Il Borussia si fa vedere con una punizione allo scadere del recupero, nessun pericolo per Handanovic, un primo tempo non indimenticabile si chiude sullo 0-0
La ripresa comincia con la prima mossa di Conte che inserisce Lautaro Martinez al posto di Sanchez e la mossa paga subito, Martinez cerca la porta di testa, il pallone viene rimesso in mezzo da D’Ambrosio e dopo un tentativo di Darmian ci pensa Lukaku a buttarla in porta.
Il gol subito sveglia un po’ i tedeschi che iniziano a spingere cercando di rendersi pericolosi.
Al 60° Vidal aggancia Thuram in area, Kuipers non fischia, il VAR lo richiama e quindi l’arbitro assegna il calcio di rigore, Bensebaini trasforma con freddezza nonostante Handanovic intuisca l’angolo.
Passati alcuni minuti l’Inter torna a buttarsi in attacco alla ricerca del nuovo vantaggio.
Al 81° enorme occasione per Lautaro che calcia al volo ma colpisce il palo, sul ribaltamento Handanovic è costretto ad uscire sulla trequarti e a commetter fallo per anticipare Plea.
A sorpresa al 84° sono i tedeschi a portarsi in vantaggio con Hofmann bravo a scattare sul filo del fuorigioco e a battere Handanovic. Dopo una lunghissima consultazione VAR, per possibile fuorigioco, il gol viene convalidato.
Reazione immediata dell’Inter gran colpo di testa di Darmian, gran risposta di Sommer, sul successivo corner arriva il tocco sottoporta di Lukaku che vale il pareggio.
I nerazzuri spingono e al 96° una punizione di Kolarov accarezza l’esterno della rete, finisce 2-2, un pareggio riacchiappato nel finale che però di certo non fa felice Conte.
Ammoniti: D’Ambrosio (I), De Vrij (I), Kramer (B), Handanovic (I).
Passiamo all’esordio Champions dell’Atalanta in casa dei danesi del Midtjylland.
Partenza più propositiva dei padroni di casa, l’Atalanta però pian piano cresce e trova un buon diagonale di Gosens che esce sul fondo.
I padroni di casa corrono sulle ali dell’entusiasmo ma al 16° Zapata ha un’enorme occasione, si presenta davanti al portiere ma il suo tiro impatta sul palo.
Al 24° ancora Zapata, il suo rasoterra è insidioso ma Hansen riesce a toccarlo oltre la riga di fondo, il gol però è rimandato di soli due minuti, sponda di Romero per Zapata che da due passi non può sbagliare.
Al 33° risposta del Midtjylland con una bella giocata di Cajuste, la palla arriva a Dreyer che impegna Sportiello, sul corner successivo altro brivido con un colpo di testa sotto porta finito sul fondo.
Passato lo spavento arriva il raddoppio firmato dal Papu Gomez con un gran tiro da fuori area.
Prima della fine del tempo arriva anche il gol di Muriel che sfrutta un brutto errore del portiere Hansen che respinge male un tiro di Zapata.
La prima frazione si chiude con il comodo triplo vantaggio per la Dea.
La ripresa riparte senza cambi nelle due formazioni.
Nei primi minuti la protagonista è certamente la pioggia che si fa sempre più insistente e pesante.
Non succede moltissimo, l’Atalanta prova a gestire, il Midtjylland non riesce ad impensierire Sportiello.
Al 71° ci prova il neoentrato Pasalic, il tiro è forte ma Hansen è attento, passano tre minuti e l’altro neoentrato Ilicic ha la palla buona ma ancora una volta il portiere danese salva.
Al 89° c’è gioia anche per Miranchuk che con un bel tiro a giro segna il suo primo gol con la maglia dell’Atalanta.
Finisce così, l’Atalanta come un anno fa vede un 4-0 nel tabellino all’esordio, se però l’anno scorso fu una tremenda sconfitta, quest’anno è una grande gioia.
Nelle altre gare di serata tonfo del Real Madrid che perde 3-2 in casa contro lo Shakhtar. Vittoria in goleada del Bayern sull’Atletico Madrid. Successo in rimonta del Manchester City 3-1 sul Porto. Vittorie importanti del Liverpool, 1-0 ad Amsterdam con l’Ajax, e dell’Olympiacos in casa con l’Olympique Marsiglia. Finisce 2-2 tra Salzburg e Lokomotiv Mosca.
I Sorteggi Champions dell’urna di Ginevra hanno lasciato un gusto più dolce che amaro per le quattro squadre italiane impegnate nella competizione.
La Juventus che era in prima fascia ha trovato come insidia maggiore il Barcellona per una sfida stellare tra Cristiano Ronaldo e Leo Messi, senza dimenticare la prima da ex per Pjanic da una parte ed Arthur dall’altra.
Gli ucraini della Dinamo Kiev, guidati da Mircea Lucescu, ed i campioni d’Ungheria del Ferencvaros saranno le altre due compagini che completeranno il girone G, non sembrano però poter insidiare Juve e Barça per il passaggio del turno.
Sarà il Real Madrid l’ostacolo principale nel gruppo B, ovvero quello dell’Inter, un ritorno al Bernabeu che rievoca dolci ricordi per i nerazzurri.
Come per la Juve oltre ad una big spagnola, anche la squadra di Antonio Conte dovrà vedersela contro una squadra ucraina, quello Shakhtar Donetsk che fu strapazzato in semifinale di Europa League solo poco più di un mese fa. Saranno i tedeschi del Borussia Moenchengladbach a completare il gruppo.
I Sorteggi Champions di Ginevra hanno regalato alla Lazio, per il suo ritorno in Champions League dopo 13 anni, il Borussia Dortmund del fenomeno norvegese Haaland e del talentuoso Jadon Sancho.
Oltre ai gialloneri di Dortmund, che sulla carta partono un gradino sopra ai biancocelesti, l’altra squadra che dovrebbe giocarsi il passaggio del turno con gli uomini di Inzaghi sono i russi dello Zenit San Pietroburgo guidati in attacco dal gigante russo Dzyuba e dal talento iraniano Azmoun. I belgi del Club Brugge paiono destinati a recitare il ruolo di cenerentola del girone.
Concludiamo l’analisi dei Sorteggi Champions delle squadre italiane con il gruppo D, quello dell’Atalanta. Gli uomini di Gasperini dalla prima fascia hanno pescato il fenomenale Liverpool di Jurgen Klopp. Dalla seconda urna però è giunto un Ajax che rispetto a quello che fece fuoco e fiamme 2 anni fa ha perso de Ligt, de Jong, van de Beek e Ziyech e quindi fa un po’ meno paura.
I danesi del Midtjylland, alla prima storica qualificazione in Champions League, andranno a completare il girone, non sembrano poter competere per il passaggio del turno, occhio però al loro entusiasmo.
RIEPILOGO SORTEGGI CHAMPIONS LEAGUE
Venendo agli altri quattro gironi pare molto interessante il gruppo A composto da Bayern, Atletico, Salzburg e Lokomotiv. Il Manchester City pare nettamente favorito nel gruppo C con Porto, Olympiacos ed Olympique Marsiglia a giocarsi il secondo posto. Qualitativamente più debole il gruppo E con Siviglia, Chelsea, Krasnodar e Rennes.Psg e Manchester United paiono avvantaggiate nel gruppo H ma Lipsia e Basaksehir, sopratutto i tedeschi, cercheranno di dar loro filo da torcere.
Niente da fare, l’Inter si ferma proprio ad un passo dal traguardo e con uno sfortunato autogol di Lukaku esce sconfitta per 3-2 da un Siviglia che si conferma regina di Europa League.
La partita si era anche messa bene con l’immediato vantaggio grazie al rigore trasformato da Lukaku.
L’uno-due di De Jong tra il 12° ed il 32° è stato subito annullato dal pareggio di Godin.
Ci si aspettava un’altra Inter nella ripresa, magari come quella vista contro lo Shakhtar, la squadra invece ha girato su ritmi bassi ed il protagonista sfortunato è stato Lukaku che prima ha fallito la palla del 3-2 e poi ha deviato nella propria porta una rovesciata di Diego Carlos per il 2-3 che poi è stato il risultato finale.
L’ingresso, forse tardivo, di Eriksen e Sanchez non è bastato a ritrovare la parità. Il cammino dell’Inter in Europa League si è interrotto proprio ad un passo dal sogno.
Veniamo al racconto della finale di Europa League di Colonia tra Inter e Siviglia.
Partenza subito brillante per l’Inter che con Lukaku si procura un calcio di rigore, il belga trasforma.
La reazione del Siviglia è fatta con il possesso poi al 12° Young lascia spazio a Navas che crossa, De Jong di testa batte Handanovic. I nerazzurri si rivedono al 18° con l’inserimento di D’Ambrosio che scoordinato calcia alto.
La gara è piuttosto nervosa, Conte viene ammonito per una lite con Banega. Al 32° punizione pennellata da Banega per De Jong che sbuca dietro a Gagliardini e di testa insacca. Replica immediata, punizione di Brozovic ed è Godin di testa a trovare il pari.
Sullo scadere del primo tempo colpo di testa di Ocampos, Handanovic alza in corner ma non c’è tempo per batterlo, si va al riposo sul 2-2.
La ripresa inizia senza cambi nelle due squadre. Le due compagini paiono più attente, nei primi minuti si segnala solo un tiro da fuori di Gagliardini respinto dalla difesa. La risposta andalusa è con il tiro di Reguilon che finisce sull’esterno della rete. Al 65° grande occasione per Lukaku che si presenta solo davanti a Bono che però non si fa battere.
Al 74° su azione da corner arriva la rovesciata di Diego Carlos, Lukaku si trova in traiettoria e la spinge nella sua porta.
Grande occasione per Koundé al 80° che su una punizione di Banega colpisce di testa ma manda alto. Passa un minuto e Koundè salva sulla linea un tocco morbido di Sanchez, dopo una ghiotta occasione non sfruttata da Moses.
L’appena entrato Candreva si fa trovare pronto al minuto 91 ma colpisce male e Bono mette in corner.
Non bastano i sei minuti, il pareggio non arriva, l’Europa League (sesta se si contano anche le Coppa Uefa) va al Siviglia.
SIVIGLIA – INTER 3-2 (4° rig.Lukaku (I), 12°, 32° De Jong (S), 36° Godin (I) 74° aut. Lukaku (I))
Siviglia (4-3-3): Bono; Jesus Navas, Koundé, Diego Carlos (86° Gudelj), Reguilon; Jordan, Fernando, Banega; Ocampos (70° Munir), De Jong (86° En Nesyri), Suso (78° Vazquez).