Dopo le vittorie di Svizzera e Bielorussia su Danimarca e Islanda nella partite d’esordio ieri scendevano in campo la Spagna e l’Inghilterra in uno dei match considerato tra i più interessanti visto il blasone e l’organico a disposizione delle due squadre. Le piccole furie rosse, passati in vantaggio dopo appena 12′ con Herrera hanno subito il pari degli inglesi a 2′ dalla fine grazie a Wellbeck.
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Nell’altro incontro del girone la Rep. Ceca ha battuto l’Ucraina per 2-1 grazie alla doppietta di capitan Dokcal. I gialloblu soffrono tanto e rischiano in più occasioni la terza rete, nel finale però prima accorciano con Billy e poi vanno in più occasioni vicini al pari.
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La classifica:
Rep Ceca 3, Spagna e Inghilterra 1, Ucraina 0
Concluso il torneo di Tolone con gli azzurri giunti terzi al traguardo è partito ieri sera l’Under 21 di categoria con le prime due partite, nel pomeriggio la Bielorussia ha battuto l’Islanda con un netto e convincente 2-0 anche se le reti sono arrivate solo nel finale. A stravolgere le sorti dell’incontro è Stanislav Dragun, il centrocampista della Dinamo Minsk con uno slalom personale costringe Gunnarsson al fallo da rigore che gli costa l’espulsione. Dal dischetto realizza Voronkov, poi raddoppia con un bel pallonetto Skavysh. ticinolibero Nell’altro match di giornata la Svizzera supera i padroni di casa della Danimarca grazie ad una rete della stellina Xherdan Shaqiri, bravo a superare in slalom tutta la difesa danese e depositare in rete di detsro il gol vittoria. La reazione della Danimarca è stata rabiosa ma è andata a sbattere su Sommer, il portiere elvetico in vena di miracoli e nel finale da una topica dle guardalinee che ha annullato la rete del pari per un fuorigioco inesistente. Bielorussia e Svizzera guidano adesso il girone con tre punti e già martedi prossimo potrebbero staccare il biglietto qualificazione dovendo affrontare rispettivamente danimarca e Islanda. Oggi in campo Rep Ceca Ucraina alle 18 e Spagna Inghilterra alle 20:30 [jwplayer config=”15s” mediaid=”80540″]
Fabio Capello “vittima” di Twitter: è accaduto ieri sera (giovedì ndr) quando sul famoso social network una twittata dei “soliti beninformati” dava la clamorosa notizia, circolata rapidamente, dell’esonero di don Fabio da ct dell’Inghilterra e che a raccoglierne l’eredità sarebbe stato l’attuale tecnico del Tottenham Harry Redknapp.
Tutto falso ovviamente: la bufala è stata subito smascherata da un comunicato ufficiale della federazione inglese, la FA: “Non c’é nulla di vero. Fabio non ha intenzione di dimettersi né noi vogliamo esonerarlo“. L’ex tecnico di Milan, Roma, Juventus e Real Madrid dunque, per chi avesse avuto dubbi, resterà al comando della nazionale di sua maestà fino al termine degli Europei del 2012.
Bye Bye Champions, adesso è ufficiale. Dal 2012 solo tre squadre italiane andranno in Champions League. Il sorpasso tanto temuto e al tempo stesso evidente è avvenuto proprio da parte della Germania. L’immagine simbolo è stata l’eliminazione dell’Inter dai quarti di finale di Champions League proprio dai tedeschi dello Schalke 04. Una vendetta volendo considerare che lo scorso anno il ranking aveva sorriso ai nerazzurri quando nella finale di Madrid battendo il Bayern Monaco avevano lasciato un esiguo distacco tenendo ancora per un anno l’Italia davanti alla Germania. Lo snobbismo con il quale le squadre italiane hanno affrontato l’Europa di seconda fascia, l’Europa League ha fatto il resto. Infatti anche se l’Inter di Leonardo avesse bissato il successo europeo quest’anno ci saremmo ritrovati nella prossima stagione con la stessa situazione odierna. Squadre come la Juve ( che nel girone di qualificazione ha ottenuto 6 pareggi), il Palermo e il Napoli avrebbero sicuramente dovuto fare meglio fuori dal proprio territorio nazionale, e i presidenti delle stesse società invece che puntare forte su questa competizione l’hanno snobbata, considerandola come una serie B europea.
La Germania in questi ultimi quattro anni ci ha bruciato, in termini di sorpasso, recuperandoci 11 punti, e accumulandone 9 in più. Oltre al sorpasso dunque c’è anche la beffa della distanza accumulata, difficilmente recuperabile visto che all’orizzonte il futuro non è affatto roseo. L’Italia fino al 1999 era la prima in classifica, segnando poi col passare degli anni una discesa impietosa fino a quella odierna che ci ha relegato al quarto posto, con l’eliminazione di un posto e di un ticket per l’Europa dei campioni. La classifica vede queste prime quattro squadre nel ranking: Inghilterra prima, Spagna seconda, Germania terza, e Italia quarta. Fortunatamente considerando come la Francia abbia fallito come gli italiani nelle coppe siamo ancora distanti da una nuova discesa in classifica. Ma l’avanzata del Portogallo che ha portato 3 squadre su 4 nelle semifinali di Europa League dovrebbe essere un campanello d’allarme per il nostro campionato.
Il risultato è evidente a tutti, con le prossime volate Champions League in futuro ristrette a tre squadre. Dove la prima e la seconda staccheranno direttamente il biglietto per la Champions League, mentre la terza affronterà il preliminare. Per il quarto e quinto posto lotta a due per l’Europa League con la sesta ad affrontare il preliminare.
Il disastro era ben visibile sotto gli occhi di tutti, ma le armi per affrontare questo declino non sono state affatto utili. La palla passa ai presidenti delle società calcistiche e alla Figc, che in breve tempo dovranno dare risposte concrete sul campo e non rilasciare semplicemente dichiarazioni di facciata e di buoni intenti, mai realizzate nel concreto.
Suggerimenti per il futuro, e per il rilancio del calcio nostrano? Investimenti sul settore giovanile, Stadi di proprietà (bloccati per l’immobilismo della legislazione italiana sulla famosa leggi sugli stadi), fair play finanziario che se attivato secondo le giuste regole potrà porre un freno agli investimenti e agli stipendi folli. Il resto sarà in mano ai tecnici che dovranno organizzare e indottrinare le proprie squadre con una mentalità vincente non solo all’interno della nostra nazione, ma soprattutto nelle serate europee, sia di Champions League che di Europa League, ovviamente con l’ordine tassativo di non fare distinzione tra le due competizioni.
La strada da percorrere non è affatto in discesa, anzi, ma il primo segnale di risalita è arrivato proprio da un’altra classifica che ha riportato la nazionale Italiana tra le prime dieci squadre del mondo (con due posti guadagnati) dopo il tracollo del mondiale sudafricano. Il tecnico azzurro Prandelli ha sentenziato: “E’ solo l’inizio”. Questo è lo spirito giusto!
Mourinho-Capello Due caratteri forti, due vincenti e da ieri anche due “nemici”. A disotterrare l’ascia di guerra il solito Mourinho che dopo aver scosso i media spagnoli da quando è arrivato sulla panchina del Real Madrid, continua a far parlare di sè anche oltre i confini della penisola Iberica. Stavolta l’attacco, se così si vuol definire, è diretto all’attuale Ct della nazionale Inglese Fabio Capello, in un’intervista rilasciata all’Equipe, infatti, il “mago di Setubal” ha rivelato di essere stato ad un passo dalla panchina dei “Three Lions” nel 2007, dopo la cacciata di Steve McClaren, da parte del Football Association. Parole che ovviamente non sono piaciute alla Federazione Inglese, che si è subito affrettata a divulgare un comunicato ufficiale in cui definisce Capello la prima scelta all’epoca dei fatti. Dal canto suo Don Fabio c’ha tenuto a precisare che il problema non lo riguarda direttamente, ma chi lo ha scelto. Ma alle insistite domande dei giornalisti ha poi chiosato: “Io non parlo mai di rapporti con altri club, giusto per non mancare di rispetto agli allenatori che sono lì. Con questo ho detto tutto”. La diatriba sembrava essersi conclusasi qui ed invece così non è stato, perchè alla smentita della Federazione è arrivata un altro comunicato da parte del portavoce di Mourinho che da StarSport hanno fatto sapere che: “Il comunicato della FA non dice il vero, perché a Mourinho venne offerto il posto prima di Capello. Ci fu un incontro fra la FA, José e il suo agente, Jorge Mendes, a Londra e ci furono un sacco di colloqui fra quest’ultimo e la federazione. José fece pervenire alla FA un dossier sui cambiamenti che intendeva fare alla nazionale e presentò anche un progetto per la Coppa del Mondo. Quando arrivò l’offerta, lui era in Portogallo”. Si sa poi che Mou decise di non accettare perchè l’idea di allenare una squadra una volta al mese, per poi passare molto tempo dietro una scrivania non lo allettava, voleva avere una sfida più allettante e che lo motivasse. Chi abbia ragione questo non lo sappiamo, di certo però possiamo aggiungere un altro nome alla lista di anti-mourinhiani, che ad onor del vero è già ben nutrita di eccellenze del mondo pallonaro.
Nel secondo round della quinta giornata di qualificazioni ad Euro 2012, la Germania di Low rispedisce il Kazakistan a casa con 4 reti sul groppone e viaggia a punteggio pieno nel Gruppo A con 15 punti all’attivo. Le reti di Klose che apre e chiude le marcature con in mezzo la doppietta di Muller.
Nel Gruppo G l’Inghilterra vince il derby tutto britannico con il Galles privo ancora una volta di Gareth Bale. La nazionale guidata da Fabio Capello s’impone a Cardiff con una rete per tempo di Lampard, su rigore, e di Bent portandosi in vetta nel girone in coabitazione con il Montenegro.
Da un ct italiano ad un altro: l’Irlanda di Trapattoni coglie una preziosissima vittoria superando a Dublino la Macedonia per 2-1 raggiungendo in vetta alla classifica del Gruppo B Slovacchia (1-0 in casa dell’Andorra) e Russia (pari a reti inviolate in Armenia).
Dopo l’ euforia causata dalla vittoria storica contro la Francia di una settimana fa, l’ Italia compie un deciso passo indietro uscendo sconfitta, ed anche malamente, nel match contro la Scozia che relega gli azzuri di Mallett all’ ultimo posto della classifica finale.
Gli azzurri sono stati assolutamente deludenti, per tutta la durata del match con la Scozia che fin da subito si è dimostrata più vogliosa di vincere il match, anche perché correva il rischio di portarsi a casa, con una sconfitta, sia l’ ultimo posto che il cucchiaio di legno. Ed invece con la sconfitta per 21-8 è l’ Italia che conclude il sei nazioni all’ ultimo posto, un torneo sicuramente dalle due facce per la nazionale guidata da Nick Mallett, esordio molto buono contro l’ Irlanda dove la vittoria è sfumata all’ ultimo minuto, prestazioni da rivedere sia contro l’ Inghilterra ma soprattutto contro il Galles, per poi arrivare all’ apotesi di sabato scorso contro la Francia.
Comunque la sufficienza è ampiamente meritata per gli azzurri con Andrea Masi su tutti, l’ estremo italiano autore dell’ unica meta azzurra contro la Scozia ha compiuto passi da gigante in questo torneo riuscendo ad inserirsi anche nella lista dei migliori giocatori dell’ intera competizione. Da rivedere comunque sia i calci piazzati di Mirco Bergamasco, infallibile in alcuni match e deficitario in altri che le continue novità in formazione inserite da Mallett dimostrazione comunque, dell’ impossibilità al momento, di possedere un XV azzurro affidabile e continuo.
La vittoria finale è andata all’ Inghilterra ma senza Grand Slam. A Dublino, infatti, arriva la sconfitta contro una sontuosa Irlanda, 24-8 con la meta di O’Driscoll che gli vale il record assoluto di segnature nella storia del Torneo. Il Galles avrebbe avuto la possibilità di vincere il torneo, ma è uscito sconfitto nel match contro la Francia con 27 punti di scarto, infatti a Parigi la Francia torna a fare la Francia e batte i britannici 28-9, senza Chabal ma con un super Nallet autore di due mete.
Classifica finale: Inghilterra 8; Francia, Irlanda, Galles 6; Scozia, Italia 2
Secondo match del Six Nations per la nazionale azzurra di scena a Twickenham contro i padroni di casa inglesi.
Dopo l’ esordio positivo nel cuore e nel coraggio ma non nel risultato, sfumato negli ultimi minuti, l’ Italia è al suo impegno più tosto contro i maestri inglesi e per giunta nel tempio sacro di Twickenham. Il C.T. Mallett è alle prese con alcune defezioni, Edoardo Gori, infortunatosi alla spalla nel match contro l’ Irlanda, deve dare forfait come pure Pablo Canavosio che non potrà garantire tutti gli 80’ minuti ma con un suo possibile utilizzo nel corso del match. La novità sarà quindi rappresentata da Semenzato che partirà titolare come Valerio Bernabò al posto di Josh Sole, scelta tecnica invece per l’inserimento nella formazione titolare di Luciano Orquera all’apertura (Kris Burton va in panchina) e di Carlo Del Fava (al cap numero 50) in seconda linea, preferito a Santiago Dellapé. Sarà regolarmente al suo posto il capitano e numero 8 Sergio Parisse, chiamato ancora una volta a stringere i denti per la ferita tra il mignolo e l’anulare della mano sinistra (14 punti di sutura).
Ecco il XV azzurro: 15 Luke McLean; 14 Andrea Masi, 13 Gonzalo Canale, 12 Alberto Sgarbi, 11 Mirco Bergamasco; 10 Luciano Orquera, 9 Fabio Semenzato; 8 Sergio Parisse (cap), 7 Alessandro Zanni, 6 Valerio Bernabò; 5 Quintin Geldenhuys, 4 Carlo Antonio Del Fava; 3 Martin Castrogiovanni, 2 Leonardo Ghiraldini, 1 Salvatore Perugini.
A disposizione: 16 Fabio Ongaro, 17 Andrea Lo Cicero, 18 Santiago Dellapé, 19 Robert Barbieri, 20 Pablo Canavosio, 21 Kristopher Burton, 22 Gonzalo Garcia.