Tag: indiana pacers

  • NBA, cade New York i Lakers si rialzano

    NBA, cade New York i Lakers si rialzano

    Nella notte NBA i New York Knicks conoscono la loro prima sconfitta stagionale al FedEx Forum di Memphis. Dopo le 6 vittorie consecutive la franchigia della Grande Mela deve arrendersi 105-95 alla squadra che attualmente detiene il miglior record della Lega, i Grizzlies. Superlativi i due lunghi: il più giovane dei fratelli Gasol, Marc, e Zach Randolph che mettono a referto 24 punti e 7 rimbalzi e 20 punti e 15 rimbalzi a testa. Ai Knicks non bastano Melo Anthony e Raymond Felton.

    I Los Angeles Lakers del nuovo corso Mike D’Antoni (ancora non in panchina) si rialzano dopo la battuta d’arresto all’esordio contro i San Antonio Spurs. I californiani battono i Phoenix Suns 114-102 guidati dal solito Kobe Bryant autore di 31 punti coadiuvato dall’ apporto di Metta World Peace (22 punti) e dalle doppie doppie di Dwight Howard (18 punti e 12 rimbalzi) e Pau Gasol (16 punti e 10 rimbalzi).

    Kobe Bryant | © Brett Deering/Getty Images

    Riscatto immediato anche per gli Oklahoma City Thunder che sbancano New Orleans 110-95, sugli scudi Kevin Durant con 27 punti e 9 rimbalzi. Spettacolo tra Portland Trail Blazers e Houston Rockets: i texani sempre avanti durante i primi tre periodi costruiscono un buon vantaggio ma nell’ultimo quarto vengono ripresi dai padroni di casa grazie alle bombe (8/17 in due) di Batum (35 punti) e Lillard (27). Si va all’overtime con la franchigia dell’Oregon che mantiene il possesso di vantaggio. Ai Rockets non basta Harden autore di 29 punti, 6 rimbalzi e 6 assist). Vittorie anche per Philadelphia 76ers, Indiana Pacers, Orlando Magic, Golden State Warriors e Atlanta Hawks.

    RISULTATI NBA 16 novembre 2012

    Philadelphia 76ers – Utah Jazz 99-93
    Phi: Holiday 26, Richardson 20, Young 14
    Uta: Millsap 22, Jefferson 15, Carroll 17

    Indiana Pacers – Dallas Mavericks 103-83
    Ind: Hill 15, West 15, Hibbert 14, Young 14
    Dal: Mayo 19, Collison 10, Carter 10

    Detroit Pistons – Orlando Magic 106-110
    Det: Monroe 23, Prince 18, 14 Singler
    Orl: Redick 23, Afflalo 19, Davis 17

    New Orleans Hornets – Oklahoma City Thunder 95-110
    NO: Anderson 15, Lopez 12, Mason jr 11
    Okl: Durant 27, Martin 27, Ibaka 15

    Minnesota Timberwolves – Golden State Warriors 98-106
    Min: Williams 23, Shved 22, Kirilenko 18
    GS: Barnes 18, Lee 18, Curry 17

    Memphis Grizzlies – New York Knicks 105-95
    Mem: Gasol 24, Randolph 20, Gay 17
    NY: Anthony 20, Felton 18, Wallace 13

    Sacramento Kings – Atlanta Hawks 96-112
    Sac: Thompson 19, Thornton 17,  Evans 14
    Atl: Korver 22, Williams 21, Horford 20

    Portland Trail Blazers – Houston Rockets 119-117 (overtime)
    Por: Batum 35, Aldridge 29, Lillard 27
    Hou: Harden 29, Parsons 19, Asik 16, Morris 16

    Los Angeles Lakers – Phoenix Suns 114-102
    Lak: Bryant 31, World Peace 22, Howard 18
    Pho: Dragic 22, Scola 18, Beasley 14

  • NBA, esordio amaro per D’Antoni. Lakers ko con gli Spurs

    NBA, esordio amaro per D’Antoni. Lakers ko con gli Spurs

    Anche se non ancora in panchina, Mike D’Antoni bagna la sua prima da head coach dei Los Angeles Lakers con una sconfitta interna. Gli Spurs infatti sbancano lo Staples Center per 84-82 grazie ai soliti Tony Parker, autore di 19 punti e 7 assist a referto, e Tim Duncan (18 punti e 9 rimbalzi). Ma il canestro decisivo a pochi secondi dalla sirena lo mette Danny Green, una tripla che consente a San Antonio di superare i gialloviola e di incrementare il proprio record stagionale arrivato a 7 vittorie e una sola sconfitta con una striscia di 3 successi consecutivi. Non bastano i 28 punti di Kobe Bryant e i 13 di Dwight Howard (15 i rimbalzi per il centro ex Magic).

    Continuano a macinare vittorie su vittorie i New York Knicks di Mike Woodson, giunti ad un record nell’Atlantic Division della Eastern Conference di 5 successi unica franchigia NBA a non aver ancora perso, che battono sul parquet dell’Amway Center i padroni di casa degli Orlando Magic 99-89. Sugli scudi ancora una volta Carmelo Anthony con 25 punti e 8 rimbalzi, decisivi anche gli apporti di Raymond Felton e J.R. Smith con 21 punti a testa. Per i Magic buona la prestazione di J.J. Redick che mette 18 punti.

    Ottimo l’avvio dei Brooklyn Nets che nel nuovissimo Barclays Center portano a casa la quarta W stagionale trascinati da Deron Williams. L’ex play degli Utah Jazz mette a referto 26 punti conditi da 10 assist, cifre che permettono di battere i Cleveland Cavaliers. Ottimi gli apporti di Joe Johnson (25 punti e 6 assist) e di Brook Lopez (23 punti e 7 rimbalzi). Per la franchigia dell’Ohio a nulla servono le prestazioni eccellenti di Anderson Varejao (35 punti e 18 rimbalzi) e Kyle Irving (34 punti e 8 assist).

    San Antonio Spurs v Los Angeles Lakers
    Bryant in azione © Harry How/Getty Images

    Vincono per un soffio i Toronto Raptors di Andrea Bargnani che si fanno rimontare il cospicuo vantaggio di 11 punti accumulato nella gara nell’ultimo periodo dagli Indiana Pacers che poi mancano del sorpasso definitivo: 74-72 per la franchigia canadese in una gara segnata dalle basse percentuali al tiro di entrambe le squadre (36.1% per i Raptors, 32% per i Pacers). Bargani non brilla e chiude con soli 8 punti e 2 rimbalzi in quasi mezzora di gara.

    Infine vittorie agevoli per Portland e Charlotte: i Trail Blazers espugnano il parquet dei Sacramento Kings 103-86 mandando 5 uomini in doppia cifra per quanti riguarda la realizzazione di punti mentre i Bobcats battono i Washington Wizards per 92-76 grazie a Ramon Sessions autore di 21 punti. Lo strappo decisivo alla gara nel secondo periodo che consente alla franchigia di Michael Jordan di portare il proprio record in parità (3-3).

    RISULTATI NBA 14 novembre 2012

    Charlotte Bobcats – Washington Wizards 92-76
    Cha: Sessions 21, Walker 17, Kidd-Gilchrist 15
    Was: Ariza 19, Booker 8, Okafor 8, Beal 8

    Orlando Magic – New York Knicks 89-99
    Orl: Redick 18, Afflalo 13, Vucevic 12, Moore 12
    NY: Anthony 25, Felton 21, Smith 21

    Indiana Pacers – Toronto Raptors 72-74
    Ind: Hill 18, George 12, West 11
    Tor: DeRozan 15, Calderon 13, Kleiza 10

    Brooklyn Nets –  Cleveland Cavaliers 114-101
    Bro: Williams 26, Johnson 25, Lopez 23
    Cle: Varejao 35, Irving 34, Thompson 14

    Sacramento Kings – Portland Trail Blazers 86-103
    Sac: Johnson 16, Thornton 14, Fredette 13
    Por: Lillard 22, Aldridge 19, Matthews 18

    Los Angeles Lakers – San Antonio Spurs 82-84
    Lak: Bryant 28, Howard 13, World Peace 12
    SA: Parker 19, Duncan 18, Green 11

  • NBA Eastern Conference, Miami in pole per il titolo

    NBA Eastern Conference, Miami in pole per il titolo

    Tra circa una settimana prenderà il via la stagione NBA 2012. Questa è una breve analisi del nuovo campionato che si preannuncia molto combattuto e come al solito molto emozionante. Iniziamo il nostro viaggio NBA partendo dalla Eastern Conference.

    ATLANTIC DIVISION

    Boston Celtics: Sarà una stagione dal doppio obiettivo per Boston, ovvero tentare l’ultimo assalto al titolo (ipotesi comunque difficile) ed al tempo stesso far crescere i giovani acquisiti tra Draft e mercato nelle ultime 2 annate, che saranno la colonna portante dei Celtics del futuro. In particolare occhi puntati su Jeff Green (che ritorna in campo dopo un anno di stop per problemi cardiaci) e Jared Sullinger che guideranno la truppa biancoverde nel prossimo decennio assieme al fenomenale playmaker Rajon Rondo. Importante sarà l’esperienza che porteranno Garnett e Pierce ma la perdita di Ray Allen, volato ai rivali degli Heat, è pesante nonostante l’acquisizione di un altro cecchino dal perimetro come Jason Terry.

    Brooklyn Nets: L’obiettivo per la prima stagione a Brooklyn è di migliorare il rendimento dello scorso anno e magari entrare nel novero delle 8 squadre che prenderanno parte ai playoff. Sfumato il sogno estivo Dwight Howard (che avrebbe reso i Nets una corazzata) le armi principali saranno Deron Williams e Joe Johnson (preso dagli Hawks), ma per puntare in alto il centro Brook Lopez sarà chiamato ad elevare e di molto il suo rendimento. Le speranze a Brooklyn passano dai suoi miglioramenti.

    New York Knicks: New York ha puntato decisamente sull’esperienza, molti veterani hanno deciso di accasarsi ai Knicks e proprio per questo ora New York ha uno dei roster più “anziani” della storia NBA. Gli acquisti di Camby, Thomas e Wallace rendono i Knicks una delle migliori squadre sotto canestro (si aggiungono a Stoudemire e Chandler), Carmelo Anthony dovrà trascinare i suoi compagni ai traguardi più alti e dimostrare di essere allo stesso livello delle “Stelle” LeBron James e Kevin Durant. Potrebbe pesare la perdita di Jeremy Lin, eroe della scorsa stagione, lasciato partire verso Houston. Al suo posto in cabina di regia il cavallo di ritorno Felton.

    Philadelphia 76ers: Perso Andre Iguodala (andato a Denver) è arrivato Andrew Bynum il che rende i Sixers una delle migliori squadre sotto canestro (al suo fianco giocherà Spencer Hawes capace di punire anche dalla distanza). L’assenza dell’ex capitano “A.I.”sarà mitigata da Evan Turner, decisamente in rampa di lancio. Holiday pronto a diventare uno dei migliori playmaker della lega. Con un pò di fortuna Philadelphia potrebbe togliersi tante soddisfazioni quest’anno.

    Toronto Raptors: Prosegue la ricostruzione graduale in Canada, Bargnani e compagni in questo torneo devono necessariamente migliorare il record dell’anno scorso. Le basi ci sono tutte, ma sembra improbabile un loro approdo alla post season, a meno che il nostro “Mago” non diventi un giocatore dominante su entrambi i lati del campo, in quel caso non sono escluse sorprese.

    CENTRAL DIVISION

    Chicago Bulls: Il punto focale della nuova stagione dei Bulls sarà il recupero di Derrick Rose, reduce da un grave infortunio al ginocchio negli scorsi playoff. Con il playmaker in piena forma Chicago sarà decisamente una delle più serie candidate al titolo, le fortune del team dell’Illinois passano dalle sue mani e dalle sue giocate. Sarà interessante vedere anche l’inserimento del nostro Marco Belinelli (dopo lungo corteggiamento finalmente approdato nella squadra che fu del grande Michael Jordan) nel sistema offensivo dei “Tori”. A meno di clamorosi crolli i Bulls non dovrebbero scendere dai primi 4 posti nella Eastern Conference.

    Cleveland Cavaliers: “errare umanum est, perseverare autem diabolicum” è un brocardo latino che evidentemente non conoscono in Ohio. Dopo aver sprecato la quarta scelta assoluta nello scorso Draft per un giocatore assolutamente normale come Tristan Thompson (dopo aver selezionato al numero 1 il fenomeno Irving) ecco che i Cavs ci sono ricascati. La quarta scelta del 2012 ha portato a Cleveland Dion Waiters (guardia di riserva a Syracuse in NCAA), chiamata incomprensibile vista l’abbondanza di talento presente nel Draft (forse uno dei migliori degli ultimi 25/30 anni). Il giocatore, sia chiaro, non è un brocco, ma neanche quell’atleta che sposta gli equilibri, come dovrebbe essere chi viene selezionato così in alto. Altra stagione perdente per i Cavaliers, sperando che poi nel prossimo Draft non vengano commessi i soliti vecchi errori.

    Detroit Pistons: Il processo di ricostruzione e di crescita dei Pistons procede decisamente bene. Il reparto lunghi ora è completo e annovera il talentuoso Greg Monroe ed il potentissimo rookie Andre Drummond un centro che può fare la differenza in partita ma che tira i liberi peggio di Shaq O’Neal. Buono anche il reparto di guardie/playmaker (da tenere d’occhio soprattutto Brandon Knight), mentre per fare il definitivo step verso l’alto serve un’ala piccola di livello assoluto, che probabilmente verrà selezionata al Draft dell’anno prossimo. Detroit potrebbe essere la mina vagante ad Est, in attesa di completare la squadra e ritornare nei piani alti della Lega.

    Indiana Pacers: Indiana ha mantenuto invariata l’ossatura della squadra che ha ben figurato lo scorso campionato. Proprio per questo i Pacers guardano alla nuova stagione con speranza, sarà difficile arrivare al titolo, ma per diventare campioni NBA tutti dovranno fare i conti con il team di Danny Granger, Roy Hibbert, David West e Paul George.

    Milwaukee Bucks: Ultima chiamata per la squadra del Wisconsin, un altro fallimento (lo scorso anno non furono raggiunti i playoff) non sarà più tollerato dalla dirigenza che eventualmente provvederà, in caso di ulteriori delusioni, a ricominciare da zero. Nel back court il punto forte dei Bucks con la coppia Jennings-Ellis potenzialmente da 50/60 punti a partita e 15/20 assist in combinata. Da valutare il settore lunghi, che con la perdita di Bogut (andato ai Warriors proprio per avere Monta Ellis) potrebbe essere il settore meno competitivo della franchigia. Importante aver rifirmato Ilyasova ma non può essere il turco il sostituto di Bogut, dovranno essere trovate valide alternative. Incombe sui Bucks anche il rischio trasferimento da Milwaukee con Seattle pronta ad accogliere la franchigia per ricreare i SuperSonics, una stagione perdente darebbe modo di far pensare proprio in questa direzione.

    Nba | foto tratta dal web

    SOUTHEAST DIVISION

    Atlanta Hawks: Scambiato volutamente il leader Joe Johnson (per abbassare il monte ingaggi) per gli Hawks la nuova stagione non dovrebbe essere ricca di soddisfazioni. Il team pare indebolito dal mercato anche se potenzialmente i playoff potrebbero essere raggiunti. Punto di forza della squadra il front court con Josh Smit ed Al Hordford. Ma quanto peserà ora la mancanza di un gran tiratore e giocatore talentuoso come lo era Johnson nel sistema offensivo di Atlanta? La risposta l’avremo sicuramente tra pochi mesi.

    Charlotte Bobcats: Dopo l’orrendo campionato 2011/2012, culminato con la peggiore percentuale di vittorie della storia NBA, i Bobcats guardano al futuro con un pò più di fiducia grazie all’acquisizione di Michael Kidd-Gilchrist, seconda scelta assoluta al Draft 2012, ala piccola con potenziale devastante sui 2 lati del campo, in grado di elevarsi ai livelli di Anthony, Durant e James (se tutto andrà per il verso giusto). Ovvio che il processo di crescita a Charlotte sia solo agli inizi, le “Linci” saranno una delle squadre più deboli della stagione, ma l’importante sarà far dimenticare l’ultimo torneo e porre le basi per un grande futuro (da valutare i progressi del lungo Biyombo). Jordan guarda al mercato di Seattle per aumentare gli introiti visto che in North Carolina il team non riscuote molto successo.

    Miami Heat: Sono ancora loro i favoriti di questo torneo, dopo aver vinto il campionato 2011/2012. La squadra è rimasta invariata con l’aggiunta di un fenomeno come Ray Allen che potrà dare un gran contributo con i suoi tiri da 3 punti (migliore cecchino della storia NBA). Resta un pò corto il reparto lunghi, con Bosh che probabilmente partirà da centro pur preferendo giocare da ala grande. In questo caso sono da valutare le voci che vorrebbero il centro Oden vicino agli Heat, con l’ex prima scelta assoluta al Draft del 2007 che ha recuperato dai milioni di guai fisici che lo hanno tormentato negli ultimi 5 anni. Sarebbe un innesto importante sotto canestro perchè se Oden riuscisse ad esprime almeno la metà del suo vero potenziale Miami diventerebbe imbattibile, considerando che in squadra ci sono 2 dei migliori 10 giocatori della Lega come Wade e James (che ormai è il numero uno indiscusso della NBA). Heat favoriti per il titolo ma non con così grande distacco dalle altre pretendenti.

    Orlando Magic: E’ facile pronosticare una stagione perdente per i Magic che dopo la cessione di Dwight Howard (ai Lakers, così come era successo una quindicina di anni fa con Shaquille O’Neal), centro leader indiscusso ad Orlando, hanno accumulato tantissime scelte nei prossimi Draft per ricostruire una squadra vincente. Saranno tempi durissimi nei prossimi 3 anni per i tifosi dei Magic, il team non appare in grado di superare, al momento, le 25 vittorie stagionali.

    Washington Wizards: Neanche il tempo di iniziare che per Washington arrivano subito brutte notizie con l’infortunio di John Wall. I Wizards non saranno una squadra competitiva e i playoff restano un miraggio, la ricostruzione ancora è nel pieno del suo svolgimento. Probabile che i capitolini saranno una delle peggiori 4-5 squadre della stagione, l’importante sarà far crescere i tanti giovani presenti nel roster e puntare a ritornare nei pian alti nei prossimi 2 anni.

    LEGGI ANCHE:

  • NBA, Howard-Nets accordo vicino. Camby ai Knicks, Hibbert resta a Indy

    NBA, Howard-Nets accordo vicino. Camby ai Knicks, Hibbert resta a Indy

    Si scalda il mercato NBA, mancherebbero solo gli ultimi dettagli e poi “Superman” Dwight Howard  diventerà un giocatore dei Nets a tutti gli effetti: i dirigenti di Orlando e Brooklyn infatti starebbero visionando le cartelle mediche di Howard e Brook Lopez (il centro che prenderà il posto di Dwight ai Magic) per assicurarsi che tutto sia a posto visto che i 2 giocatori sono reduci da infortuni piuttosto lunghi.

    Nel maxi scambio, oltre ai Cleveland Cavaliers, dovrebbero entratre anche i Los Angeles Clippers: la trade, a dir poco imponente, vedrebbe arrivare alla corte di Deron Williams, a Brooklyn, oltre ad Howard anche Jason Richardson ed Earl Clark. Ai Magic andrebbero Brook Lopez, Damion Jones, Shelden Williams (dai Nets), Luke Walton (da Cleveland) e ben 3 scelte future (dovrebbero essere tutte da primo giro). Per i Cavaliers sarebbe pronto il pacchetto composto da Quentin Richardson (in arrivo da Orlando) da Kris Humpries, da Sundiata Gaines (provenienti da Brooklyn), oltre ad una prima scelta e 3 milioni di dollari dai Nets. I Clippers invece rileverebbero il contratto della guardia MarShon Brooks. Sono 2 però le questioni sul tavolo che sino ad ora hanno provocato lo stallo della trattativa: le condizioni di Brook Lopez, fermo spesso durante l’ultimo anno, che preoccupano non poco i Magic (come abbiamo già detto in precedenza la dirigenza del team della Florida sta visionando le cartelle mediche per assicurarsi che sia tutto a posto), oltre alle richieste contrattuali di Kris Humpries che potrebbero complicare il “sign and trade” con i Cavaliers. Alla fine però tutti i tasselli dovrebbero andare al posto giusto per un affare che in fin dei conti conviene un pò a tutte le squadre coinvolte.

    Dwight Howard, Orlando Magic | © Kevin C. Cox/Getty Images

    Buone notizie anche per i New York Knicks: la franchigia della Grande Mela si assicura per i prossimi 3 anni le prestazioni del centro Marcus Camby (contratto da 13 milioni di dollari complessivi). Il 38enne lungo ritorna così a New York, nel “sign and trade” con Houston arrivano in Texas 3 giocatori bluarancio ovvero Toney Douglas, Josh Harrellson, Jerome Jordan più 2 seconde scelte (nel 2014 e nel 2015). La dirigenza dei Knicks, in attesa della risoluzione del caso Jeremy Lin (offerta dai Rockets che deve essere pareggiata per trattenere il playmaker), ha concluso la trattativa con un altro free agent ovvero Steve Novak. Per lui, specialista assoluto dal perimetro, quadriennale da 15 milioni di dollari. In dirittura d’arrivo anche la trattativa con J.R. Smith, per la guardia contratto biennale da 2,8 milioni di dollari.

    Roy Hibbert, centro in piena esplosione, è stato un giocatore importante per Indiana nell’ultima stagione ed i Pacers ovviamente non hanno nessuna intenzione di perderlo. Secondo fonti ben informate l’offerta di 58 milioni di dollari (il massimo possibile) fatta da Portland all’ex Georgetown University verrà pareggiata e il giocatore non si muoverà da Indianapolis.

    Triennale per Danny Green che dopo una grande stagione a San Antonio, ha deciso di rinnovare con gli Spurs e di rimanere in Texas.

    Infine i Rockets provano a strappare alla concorrenza Aaron Brooks, reduce da una stagione in Cina. Il 27enne playmaker è già stato ai Rockets dal 2007 al febbraio 2011, quando venne ceduto ai Phoenix Suns in cambio di Dragic. Le alternative per Houston sono Ramon Sessions (ma Dallas è in netto vantaggio) e Raymond Felton.

  • Miami Heat in Finale ad Est grazie a James e Wade

    Miami Heat in Finale ad Est grazie a James e Wade

    In gara 6 della Semifinale di Eastern Conference dei playoff NBA 2012 i Miami Heat sbancano per 105-93 Indianapolis ed ottengono il decisivo punto del 4-2 nella serie contro i Pacers che permette al team della Florida di volare alla Finale di Eastern Conference che prenderà il via molto probabilmente lunedì prossimo e metterà contro agli uomini di coach Spoelstra una squadra tra Sixers e Celtics che nella loro sfida sono al momento sul punteggio di 3-3 in attesa della decisiva gara 7 di sabato notte da giocare a Boston.

    I volti del successo Heat sono i soliti: Dwyane Wade e LeBron James, ancora loro 2 che dopo la disastrosa gara 3 persa proprio nell’Indiana e che aveva portato i Pacers sul vantaggio di 2-1 nella serie, hanno cambiato letteralmente marcia diventando devastanti e rispondendo così alle critiche, piovute in quei giorni particolari, per tutta la franchigia che vedeva aggirarsi minaccioso lo spettro dell’eliminazione.

    Il match prende decisamente la via della Florida nel terzo quarto, quando al ritorno in campo dal riposo lungo Miami piazza un parziale di 28-16 che spezza in 2 la gara e le gambe degli avversari. Il vantaggio in doppia cifra infatti viene gestito al meglio anche nei successivi e finali 12 minuti e per gli Heat può esplodere la gioia per una qualificazione che dopo l’infortunio in gara 1 di Chris Bosh era diventata molto problematica.

    Miami Heat | © Jonathan Daniel/Getty Images

    Sull’andamento dell’incontro non è pesata neanche l’assenza dei lunghi: coach Spoelstra infatti ha dovuto rinunciare a Pittman (squalificato dalla NBA per 3 gare per un fallo in gara 5) ma soprattutto ad Udonis Haslem (una gara di sospensione sempre per un fallo giudicato troppo duro dalla Lega nella partita precedente). Ma Miami pur avendo le rotazioni corte in questo reparto ha usufruito dei regali dei pari ruolo di Indiana che non ne hanno approfittato, in primis il centro Roy Hibbert, scomparso letteralmente dalla serie dopo gara 2 e gara 3 in cui aveva disintegrato qualsiasi giocatore avversario in area pitturata.

    A fine gara i padroni di casa hanno il top scorer in David West, 24 punti e 5 rimbalzi, George Hill ne aggiunge 18, Paul George infila la doppia doppia da 11 punti e 10 rimbalzi e Danny Granger arriva fino a quota 15 punti. Per Hibbert gara da 12 punti ma poca presenza nei momenti cruciali e topici del match. Miami trionfa con i 41 punti, 10 rimbalzi e 3 assist di uno stratosferico Dwyane Wade, LeBron James gioca una gara a tutto tondo chiudendo con 28 punti, 6 rimbalzi, 7 assist e 3 recuperi. Un grande aiuto alla coppia degli Heat la fornisce Mario Chalmers con 15 punti (3/4 da 3 punti) mentre Mike Miller diventa finalmente un fattore portando alla causa 12 punti (4/7 dalla lunga distanza): sono loro a mettere a referto tutte le 7 bombe degli Heat.

    Miami ora godrà di qualche giorno di riposo che sarà importante anche per valutare le condizioni fisiche di Chris Bosh: c’è da dire però che il suo recupero pare improbabile anche per la Finale di Conference.

    RISULTATI SEMIFINALI CONFERENCE NBA PLAYOFF 2012, 24 maggio:

    Indiana Pacers-Miami Heat 93-105
    Ind: West 24, Hill 18, Granger 15
    Mia: Wade 41, James 28, Chalmers 15

    LE SFIDE DELLE SEMIFINALI DI CONFERENCE:

    Eastern Conference:

    2) Miami Heat vs 3) Indiana Pacers serie 4-2 Heat (Miami accede alla Finale di Conference)
    4) Boston Celtics vs 8) Philadelphia 76ers serie 3-3

    Western Conference:

    1) San Antonio Spurs vs 5) Los Angeles Clippers serie 4-0 Spurs (San Antonio accede alla Finale di Conference)
    2) Oklahoma City Thunder vs 3) Los Angeles Lakers serie 4-1 Thunder (Oklahoma City accede alla Finale di Conference)

    GLI HIGHLIGHTS:

    [jwplayer config=”180s” mediaid=”139773″]

    TOP 5:

    [jwplayer config=”60s” mediaid=”139774″]

  • James show ad Indianapolis. Spurs in finale di Conference

    James show ad Indianapolis. Spurs in finale di Conference

    Nella notte NBA risultato importantissimo dei Miami Heat che sbancano il parquet degli Indiana Pacers e pareggiano sul 2-2 la serie di Semifinale della Eastern Conference. Un primo tempo opaco per la squadra della Florida, ma una ripresa giocata in modo eccezionale, con tanto cuore e determinazione, armi che hanno avuto come logica conseguenza un successo di capitale importanza che permette a Miami di riprendersi il vantaggio del fattore campo e di guardare al futuro con un pò più di ottimismo. Il grande protagonista in campo è stato senza ombra di dubbio LeBron James autore di una gara mostruosa da 40 punti, 18 rimbalzi e 9 assist, ben coadiuvato dall’altro fenomeno degli Heat Dwyane Wade che ha chiuso la sua partita con 30 punti, 9 rimbalzi e 6 assist: il duo rossonero segna tra la fine del primo tempo e l’inizio del secondo ben 38 punti (di fila) in combinata che ribaltano il provvisorio -10 a favore dei padroni di casa. Fondamentale nella vittoria anche Udonis Haslem, quasi perfetto dal campo (5/6 al tiro, 4/4 ai liberi) con 4 canestri pesantissimi nel finale di gara quando Indiana ha provato a riacciuffare, invano, gli avversari. La super prestazione di James rende inutili i 20 punti di Granger, i 16 di Collison ed i 13 di George mentre West ed Hibbert, gravati di falli, rendono meno del previsto (18 punti in 2). La serie, di nuovo in parità, si sposta a Miami per gara 5 che sarà cruciale per il proseguio dei playoff delle 2 formazioni.

    LeBron James, Miami Heat | © Jonathan Daniel/Getty Images

    Passano invece al turno successivo, ovvero alla Finale di Western Conference, i San Antonio Spurs che così come contro gli Utah Jazz liquidano con un secco 4-0 anche i Los Angeles Clippers. Match in equilibrio fino ai minuti finali, poi la maggiore esperienza dei neroaggento fa la differenza e per i californiani non c’è scampo: Tim Duncan gioca un’altra partita splendida chiudendo il suo score con 21 punti, 9 rimbalzi, 4 assist e 3 stoppate, Tony Parker aggiunge 17 punti mentre sono 14 quelli infilati da Gary Neal e Danny Green. A completare l’opera poi ci pensano Ginobili e Splitter autori di 11 punti ciascuno. Per i Clippers, Chris Paul gioca la migliore gara della serie chiudendo con 23 punti, 6 rimbalzi ed 11 assist ma sbaglia qualche pallone fondamentale nel concitato finale, a dargli sostegno solo Blake Griffin (21 punti) ed Eric Bledsoe (17), poi poco altro. San Antonio ora avrà qualche giorno di meritato riposo, poi probabilmente ritornerà sul parquet per affrontare gli Oklahoma City Thunder che stanno per eliminare i Los Angeles Lakers (serie 3-1 per OKC con gara 5 da giocare in casa per chiudere i conti): in molti sono pronti a scommettere che quella tra texani e Thunder sarà la vera finale NBA, un appuntamento da non perdere assolutamente.

    RISULTATI SEMIFINALI CONFERENCE NBA PLAYOFF 2012, 20 maggio:

    Indiana Pacers-Miami Heat 93-101
    Ind: Granger 20, Collison 16, George 13
    Mia: James 40, Wade 30, Haslem 14

    Los Angeles Clippers-San Antonio Spurs 99-102
    Cli: Paul 23, Griffin 21, Bledsoe 17
    S.A.: Duncan 21, Parker 17, Green 14, Neal 14

    LE SFIDE DELLE SEMIFINALI DI CONFERENCE:

    Eastern Conference:

    2) Miami Heat vs 3) Indiana Pacers serie 2-2 
    4) Boston Celtics vs 8) Philadelphia 76ers serie 2-2

    Western Conference:

    1) San Antonio Spurs vs 5) Los Angeles Clippers serie 4-0 Spurs (San Antonio accede alla Finale di Conference)
    2) Oklahoma City Thunder vs 3) Los Angeles Lakers serie 3-1 Thunder

    GLI HIGHLIGHTS:

    [jwplayer config=”60s” mediaid=”139166″]

    TOP 5:

    [jwplayer config=”60s” mediaid=”139167″]

  • Indiana travolge Miami, Spurs inarrestabili contro i Clippers

    Indiana travolge Miami, Spurs inarrestabili contro i Clippers

    Proseguono le Semifinali di Conference dei playoff NBA 2012 con altre 2 partite giocate nella notte.

    La situazione si fa davvero pericolosa ora per i Miami Heat che vengono travolti ad Indianapolis dai Pacers e vedono scappare via gli avversari che si prendono il punto del momentaneo 2-1 nella serie. L’infortunio di Bosh rischia di costare veramente caro al team della Florida che a centro area non sembra avere armi per contrastare i giovani di Indiana. Il computo dei rimbalzi alla fine è infatti impietoso ed è tutto a favore dei padroni di casa che dominano per 52 a 36. Con queste basi per Miami diventa impossibile trovare la competitività per avere la meglio nella serie. Dopo un ottimo primo quarto degli Heat (26-17) nel secondo quarto i Pacers ripagano con la stessa moneta James e compagni eguagliando il punteggio della prima frazione per andare al riposo lungo in parità (43-43). Indiana trova il parziale vincente al ritorno in campo dagli spogliatoi (26-12) e per la franchigia della Florida non c’è più scampo. Roy Hibbert fa quello che vuole contro i pari ruolo avversari e chiude con 19 punti, 18 rimbalzi e 5 stoppate, George Hill aggiunge 20 punti sbagliando solo 2 tiri (3/4 da 3 punti per lui), Danny Granger si issa fino a quota 17 e David West fino a 14 punti. Coach Spoelstra prova a ribaltare la forze in campo mandando, ad inizio match, in campo Battier e Pittman come titolari per affiancare James, Wade e Chalmers ma i risultati non sono buoni. Se ne accorge proprio Wade che litiga (o discute a seconda di come si voglia vederla) durante un time out proprio con il suo allenatore. Ma se Spoelstra ha le sue colpe di certo sono ancora più gravi quelle della guardia numero 3 di Miami che litiga con il canestro segnando solo 5 punti (2/13 dal campo e plus-minus di -25, il peggiore tra tutti i giocatori scesi in campo). James ha bisogno di 22 tiri per segnare 22 punti e scompare lentamente nel secondo tempo, l’unico a non affondare è Mario Chalmers con 25 punti. Gara 4 sarà sempre ad Indianapolis ed è facile constatare come questa, per gli Heat, sarà la partita della verità.

    James in Miami Heat v Indiana Pacers © Jonathan Daniel/Getty Images

    Nell’altro incontro della notte successo facile facile dei San Antonio Spurs sui Clippers ed ora i neroargento sono 2-0 nella serie. Per loro 16esimo successo di fila tra regular season e playoff. I texani partono forte (andando sul +15), hanno un momento di sbandamento dove i losangelini si riportano sotto ma lo gestiscono molto bene e piazzano la zampata vincente nel terzo periodo. Per gli Spurs il top scorer è Tony Parker che nel giorno del suo 30esimo compleanno piazza 22 punti, 5 rimbalzi e 5 assist demolendo il rivale Chris Paul (solo 10 punti per lui). Duncan gioca come se avesse 10 anni di meno (18 punti e tanta qualità e sostanza) mentre Diaw e Green portano alla causa rispettivamente 16 e 13 punti. Per i californiani, già detto di Paul in ombra, ci sono i 20 punti di Blake Griffin e gli 11 di Randy Foye, poi poco altro e contro questi Spurs serve molto di più per poter impensierirli. La serie si sposta a Los Angeles per le prossime 2 gare ed i Clippers sono chiamati alla reazione per procurarsi qualche chance di poter passare il turno.

    RISULTATI SEMIFINALI CONFERENCE NBA PLAYOFF 2012, 17 maggio:

    Indiana Pacers-Miami Heat 94-75
    Ind: Hill 20, Hibbert 19, Granger 17
    Mia: Chalmers 25, James 22, Anthony 10

    San Antonio Spurs-Los Angeles Clippers 105-88
    S.A.: Parker 22, Duncan 18, Diaw 16
    Cli: Griffin 20, Foye 11, Paul 10

    LE SFIDE DELLE SEMIFINALI DI CONFERENCE:

    Eastern Conference:

    2) Miami Heat vs 3) Indiana Pacers serie 1-2 Pacers
    4) Boston Celtics vs 8) Philadelphia 76ers serie 2-1 Celtics

    Western Conference:

    1) San Antonio Spurs vs 5) Los Angeles Clippers serie 2-0 Spurs
    2) Oklahoma City Thunder vs 3) Los Angeles Lakers serie 2-0 Thunder

    GLI HIGHLIGHTS:

    [jwplayer config=”60s” mediaid=”138708″]

    TOP 5:

    [jwplayer config=”120s” mediaid=”138709″]

  • NBA, Larry Bird vince il premio di dirigente dell’anno

    NBA, Larry Bird vince il premio di dirigente dell’anno

    Larry Bird, Presidente degli Indiana Pacers e direttore esecutivo delle operazioni di mercato della squadra di Indianapolis, è il vincitore del premio di migliore dirigente dell’anno (Executive of the year) per la stagione NBA 2011/2012. Lo ha annunciato poche ore fa la NBA.

    In qualità di Presidente delle operazioni di mercato, Bird ha supervisionato (o preso di persona in alcuni casi) tutte le scelte che hanno portato i Pacers ad un record di 42 vittorie e 24 sconfitte (percentuale di successi dello 0,636), guadagnandosi così il secondo posto nella Central Division, la testa di serie numero 3 nella Eastern Conference e più in generale il quinto posto assoluto nella classifica della Lega dietro ai soli Chicago Bulls, San Antonio Spurs, Oklahoma City Thunder e Miami Heat.

    Una delle mosse migliori di Larry Bird è stata quella di nominare Frank Vogel come allenatore per la stagione 2011/2012, dopo averlo eletto coach ad interim nella seconda parte dello scorso campionato quando licenziò il capo allenatore Jim O’Brien dopo il disastroso avvio di stagione (46 partite per Vogel che arpionò l’ultimo posto disponibile per i playoff). La conferma del coach è stata fondamentale per le fortune di Indiana che si appresta a diventare una delle migliori formazioni della NBA nei prossimi anni.

    Larry Bird | © Gregory Shamus/Getty Images

    Larry Bird ha aggiunto ad un nucleo già forte di giocatori il free agent David West a dicembre, e ha rinforzato la panchina dei Pacers con le acquisizioni di Lou Amundson (Golden State Warriors) e di Leandro Barbosa (Toronto Raptors). Negli ultimi 3 anni Bird ha anche compiuto scelte molto oculate al Draft anche se Indiana non aveva posizioni di primo livello per selezionare i migliori giovani a disposizione. Le scelte dell’ex Boston Celtics sono cadute su tre giocatori che si sono rivelat i fattori chiave del team di quest’anno: Paul George (nel 2010), Tyler Hansbrough (nel 2009), e Roy Hibbert (nel 2008).

    Bird, tre volte M.V.P. dell’anno da giocatore (1984, 198585, 1986) con i Boston Celtics, ha anche vinto il premio di allenatore della stagione nel 1997/1998 sulla panchina degli Indiana Pacers, la squadra della sua città natale a cui è lagato da un profondissimo legame. In quell’anno Bird concluse con un record di 58 vittorie e sole 24 sconfitte. In tre stagioni da capo allenatore, ha portato Indiana ad un record di 147-67. Bird è l’unica persona in NBA che è riuscita a vincere tutti e tre i premi, di M.V.P. come giocatore, di Coach of the Year come allenatore e di Executive of the Year come dirigente. In passato Red Auerbach, Frank Layden e Pat Riley sono stati gli unici ad aver vinto i premi sia di Coach of the Year che di Executive of the Year ma non hanno mai ottenuto il premio di M.V.P. come giocatori.

    Bird ha ottenuto 88 punti nelle votazioni ed ha ricevuto 12 voti da primo posto. R.C. Buford dei San Antonio Spurs è arrivato secondo con 56 punti (con otto voti da primo posto) e Neil Olshey dei Los Angeles Clippers ha concluso al terzo posto con 55 punti (sei voti da primo posto). Per il computo del totale sono stati assegnati cinque punti per ogni voto da primo posto, tre punti per ogni voto da secondo posto e un punto per ogni voto da terzo posto.

    Larry Bird succede nell’albo d’oro alla coppia Pat Riley (Miami Heat) Gar Forman  (Chicago Bulls) che nello scorso anno era arrivata a pari merito al primo posto.

  • NBA playoff, Indiana stoppa Miami. San Antonio batte i Clippers

    NBA playoff, Indiana stoppa Miami. San Antonio batte i Clippers

    Nella notte passo falso che potrebbe costare molto caro ai Miami Heat, che in gara 2 delle Semifinali di Conference dei playoff NBA 2012 si fanno beffare in casa dagli Indiana Pacers che così pareggiano la serie sul punteggio di 1-1 prendendosi inoltre il vantaggio del fattore campo. Il team della Florida, privo dell’infortunato Chris Bosh che si è procurato in gara 1 uno stiramento ai muscoli addominali e potrebbe aver concluso anche la stagione, gioca un match orribile per quanto riguarda la produzione offensiva e mette in evidenza l’importanza del lungo ex Toronto Raptors, forse troppo facilmente criticato dalla stampa americana nel corso di queste 2 stagioni. Agli Heat infatti mancano i suoi punti ed i suoi rimbalzi ed è per questo motivo che West ed Hibbert prendono il dominio dell’area pitturata in favore degli ospiti, distruggono a rimbalzo gli avversari e guidano la franchigia di Indianapolis al successo. Miami ci mette anche del suo, tira con percentuali rivedibili dal campo (35%) e dimostra di non avere una panchina all’altezza della situazione (solo 11 i punti delle seconde linee). Il momento chiave della partita è il terzo quarto che i Pacers chiudono con un parziale di 28-14 che fa la differenza. Gli errori nel finale di James (ai tiri liberi) e di Wade (che prima sbaglia la conclusione del pareggio sul 77-75 per gli ospiti e poi cede la palla del tiro da 3 punti per l’overtime a Chalmers non prendendosi la responsabilità pur essendo libero) costano cari. Per loro 2 però ci sono anche tante attenuanti visto che segnano 52 dei 75 punti totali (28 per James e 24 per Wade), contributo nullo dagli altri compagni: il terzo miglior marcatore è Chalmers con 5 punti (come Battier) troppo poco per una squadra che ambisce a vincere il titolo. I Pacers invece trovano le doppie doppie di Paul George (10 punti, 11 rimbalzi) e West (16 punti e 10 rimbalzi) con Hill che contribuisce con 15 punti. La serie si sposta ad Indianapolis per le prossime 2 partite e coach Spoelstra dovrà inventarsi qualcosa per tamponare la perdita di Bosh e recuperare il vantaggio del fattore campo perduto.

    David West, Indiana Pacers | © Mike Ehrmann/Getty Images

    Nell’altra gara della notte i San Antonio Spurs si sbarazzano facilmente dei Los Angeles Clippers e si portano sull’1-0 nella serie di Semifinale di Western Conference. I californiani disputano un buon primo tempo restando a contatto con i padroni di casa, ma crollano nella ripresa dove i texani alzano i ritmi e non vengono più ripresi. I protagonisti della vittoria sono Tim Duncan con 26 punti e 10 rimbalzi e Manu Ginobili con 22 punti. In ombra Tony Parker (solo 7 punti con 1/9 dal campo ma 11 assist a referto), il rivale Chris Paul non fa meglio dato che segna 6 miseri punti (3/13 al tiro) senza riuscire ad aumentare il suo score nella ripresa. Non bastano così i 23 punti di Bledsoe (il suo sostituto) ed i 15 punti a testa di Caron Butler e Blake Griffin. Gara 2 è sempre in programma a San Antonio ed i Clippers dovranno reagire se non vorranno già andare incontro ad una situazione insormontabile.

    RISULTATI SEMIFINALI CONFERENCE NBA PLAYOFF 2012, 15 maggio:

    Miami Heat-Indiana Pacers 75-78
    Mia: James 28, Wade 24, Chalmers 5, Battier 5
    Ind: West 16, Hill 15, Granger 11

    San Antonio Spurs-Los Angeles Clippers 108-92
    S.A.
    : Duncan 26, Ginobili 22, Leonard 16
    Cli: Bledsoe 23, Butler 15, Griffin 15

    LE SFIDE DELLE SEMIFINALI DI CONFERENCE:

    Eastern Conference:

    2) Miami Heat vs 3) Indiana Pacers serie 1-1
    4) Boston Celtics vs 8) Philadelphia 76ers serie 1-1

    Western Conference:

    1) San Antonio Spurs vs 5) Los Angeles Clippers serie 1-0 Spurs
    2) Oklahoma City Thunder vs 3) Los Angeles Lakers serie 1-0 Thunder

    GLI HIGHLIGHTS:

    [jwplayer config=”60s” mediaid=”138417″]

    TOP 10:

    [jwplayer config=”180s” mediaid=”138419″]

  • I Clippers eliminano Memphis. James guida Miami contro i Pacers

    I Clippers eliminano Memphis. James guida Miami contro i Pacers

    Nella notte NBA si completa il quadro delle squadre qualificate alle Semifinali di Conference dei playoff 2012.

    I Los Angeles Clippers, pur con qualche giocatore acciaccato, sbancano Memphis per 82-72, eliminano i Grizzlies dalla post season (4-3 il punteggio nella serie dopo questa decisiva gara 7) ed accedono alle Semifinali di Conference dove sfideranno i San Antonio Spurs. Match dal punteggio basso con partenza al rallentatore di entrambe le formazioni. La chiave del successo ospite è la grande difesa e l’apporto della panchina dato che Blake Griffin (solo 8 punti), alle prese con i dolori al ginocchio, non brilla. E allora ci pensano Martin, che lo sostituisce degnamente piazzando la doppia doppia da 11 punti e 10 rimbalzi, e Nick Young che infila 13 punti fondamentali. Il faro della squadra è Chris Paul che guida magistralmente i suoi compagni con una gara sapiente chiusa con 19 punti, 9 rimbalzi e 4 assist. Ai padroni di casa non resta che la delusione per il passaggio del turno mancato, ci si consola con i 19 punti e 9 rimbalzi di Rudy Gay, con i 19 di Marc Gasol e con la doppia doppia sfiorata da Zach Randolph (9 punti e 12 rimbalzi), poi poco altro. Esultano i californiani, per Memphis ci sarà da registrare qualcosa nel mercato estivo per puntellare il roster.

    LeBron James | © Mike Ehrmann/Getty Images

    Nell’altra gara della notte, valida però per la Semifinale di Conference dell’Eastern Conference, i Miami Heat, guidati da un super LeBron James, battono Indiana e si portano avanti per 1-0 nella serie. Dopo un ottimo primo tempo dei Pacers, nella ripresa la differenza la fa tutta il fenomeno di Miami (che ad inzio match riceve il meritato premio di M.V.P. stagionale) che a fine gara ottiene un bottino di 32 punti, 15 rimbalzi e 5 assist. 29 punti li aggiunge Dwyane Wade mentre Bosh gioca appena 15 minuti (problemi fisici per lui) ma porta alla causa 13 punti. Per i Big Three ben 74 punti sui 95 totali di squadra. Indiana alza bandiera bianca nonostante il dominio nella zona pitturata con West ed Hibbert (rispettivamente 17 punti e 12 rimbalzi e 17 punti ed 11 rimbalzi per i lunghi dei Pacers) e non bastano neanche i 10 punti a testa di George Hill e Darren Collison. Delude Granger (7 punti con 1/10 al tiro), per gara 2 si resta a Miami e gli ospiti saranno chiamati all’impresa per non vedere sfumare già ogni speranza di passaggio del turno.

    RISULTATI PRIMO TURNO NBA PLAYOFF 2012, 13 maggio

    Memphis Grizzlies-Los Angeles Clippers 72-82
    Mem: Gay 19, Gasol 19, Randolph 9
    Cli: Paul 19, Young 13, Martin 11

    RISULTATI SEMIFINALI NBA EASTERN CONFERENCE 13 maggio 2012

    Miami Heat-Indiana Pacers 95-86
    Mia: James 32, Wade 29, Bosh 13
    Ind: West 17, Hibbert 17, Hill 10, Collison 10

    LE SFIDE DEL PRIMO TURNO PLAYOFF:

    Eastern Conference:

    1) Chicago Bulls vs 8) Philadelphia 76ers serie 2-4 Sixers (Philadelphia accede alle Semifinali di Conference)
    2) Miami Heat vs 7) New York Knicks serie 4-1 Heat (Miami accede alle Semifinali di Conference)
    3) Indiana Pacers vs 6) Orlando Magic serie 4-1 Pacers (Indiana accede alle Semifinali di Conference)
    4) Boston Celtics vs 5) Atlanta Hawks serie 4-2 Celtics (Boston accede alle Semifinali di Conference)

    Western Conference:

    1) San Antonio Spurs vs 8) Utah Jazz serie 4-0 Spurs (San Antonio accede alle Semifinali di Conference)
    2) Oklahoma City Thunder vs 7) Dallas M avericks serie 4-0 Thunder (Oklahoma City accede alle Semifinali di Conference)
    3) Los Angeles Lakers vs 6) Denver Nuggets serie 4-3 Lakers (Los Angeles accede alle Semifinali di Conference)
    4) Memphis Grizzlies vs 5) Los Angeles Clippers serie 3-4 Clippers (Los Angeles accede alle Semifinali di Conference)

    GLI HIGHLIGHTS:

    [jwplayer config=”60s” mediaid=”138108″]

    TOP 5:

    [jwplayer config=”120s” mediaid=”138110″]