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  • NBA: Bene Indiana e Orlando. Portland batte Denver

    NBA: Bene Indiana e Orlando. Portland batte Denver

    Solo 3 le partite disputate nella notte NBA.

    Indiana massacra i Clippers che rafforzano partita dopo partita la nomea di squadra materasso della Lega (sono ormai 12 le sconfitte a fronte di una misera vittoria). Protagonisti assoluti il centro Roy Hibbert con 18 punti ed 8 rimbalzi e Danny Granger con 22 punti. Importante anche la presenza in squadra di Brandon Rush con ben 5 stoppate. Per i Clippers ci sono 19 punti di Gordon (ma con un pessimo 5/17 dal campo) e 12 punti a testa per i rookie Griffin ed Aminu uniche note liete per questa squadra. Pesa ancora una volta l’assenza del centro Kaman.

    Partita molto simile ad Indiana-Clippers è stata quella di Orlando tra Magic e Suns: solo nell’ultimo quarto, con Orlando imbottita di panchinari, Phoenix ricuce l’enorme divario di punti su cifre accettabili. Incredibili i primi 3 quarti con i padroni di casa che vanno al riposo sul 34-62, per poi doppiare gli avversari nel terzo e chiudere con un vantaggio di +32 (91-59) alla pausa per l’ultimo periodo. Poi il logico rilassamento con i titolari tutti in panchina onde evitare inutili infortuni in una partita oramai segnata verso la sponda neroazzurra. Magic che hanno in Howard il miglior marcatore con 20 punti e 12 rimbalzi. Per i Suns emerge dalla mediocrità l’ex di turno Grant Hill con 21 punti. A parziale giustificazione per gli ospiti c’è la scusante Nash che per problemi fisici era in borghese a bordo campo ma una squadra NBA non può mettere in piedi una prestazione così orrenda solo per via dell’assenza di un giocatore, per quanto importante sia.

    Portland batte Denver e la sfortuna dopo la notizia del nuovo stop di Oden, che salterà interamente la stagione NBA (leggi l’articolo), e visti i problemi al ginocchio del leader indiscusso Brandon Roy fuori a tempo indeterminato. A prendersi le responsabilità sono Aldridge e Matthews rispettivamente con 24 e 20 punti (e 10 rimbalzi ciascuno). Rotazioni ridotte all’osso per coach Nate McMillan con soli 8 uomini disponibili sui 15 del roster. Una situazione che va avanti ormai da qualche anno e che vede la franchigia dell’Oregon come la più massacrata per quanto riguarda gli infortuni. Per i Nuggets 18 punti di Anthony (ma fuori nel caldo finale di match per raggiunto limite di falli) e 17 di Harrington, mentre Afflalo ne segna 16 ed aggiunge 11 rimbalzi ma manca l’opportunità del pareggio sulla sirena sbagliando l’ultimo tiro dopo un bel rimbalzo offensivo.

    Risultati NBA del 18 novembre 2010

    Indiana Pacers-Los Angeles Clippers 107-80
    Ind Granger 22, Hibbert 18, Rush 14, Price 14
    Cli Gordon 19, Aminu 12, Griffin 12

    Orlando Magic-Phoenix Suns 105-89
    Orl Howard 20, Quentin Richardson 15, Nelson 15
    Pho Hill 21, Clark 12, Dudley 11

    Portland Trail Blazers-Denver Nuggets 86-83
    Por Aldridge 24, Matthews 20, Miller 16
    Den Anthony 18, Harrington 17, Afflalo 16

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  • NBA: Doppio KO per Bargnani e Gallinari, i Lakers risorgono a Milwaukee

    NBA: Doppio KO per Bargnani e Gallinari, i Lakers risorgono a Milwaukee

    7 le gare disputate nella notte NBA.

    Non bastano a New York i 24 punti di Stoudemire ed i 21 a testa di Danilo Gallinari e del sorprendente Landy Fields di questo inizio stagione (i 2 tra l’altro aggiungono rispettivamente 10 e 17 rimbalzi) per espugnare Denver. I Nuggets grazie ai 26 punti di Carmelo Anthony ed ai 22 di Al Harrington portano a casa una sofferta vittoria per 120-118 messa in discussione nell’ultimo quarto dal grande recupero dei Knicks grazie ad una pioggia di triple. Sesta sconfitta di fila per coach D’Antoni che è chiamato a dare una svolta al più presto se anche quest’anno non vorrà vedere le altre squadre fare la post season.

    Nonostante l’assenza della prima scelta assoluta John Wall i Washington Wizards battono i derelitti Raptors di Andrea Bargnani (solo 12 punti con 3/13 al tiro e 2 miseri rimbalzi) che ha messo in mostra una prova tutt’altro che esaltante. A guidare i padroni di casa sono Blatche con 22 punti e Arenas con 20, mentre il positivissimo Sonny Weems di questo periodo è il topo scorer dei canadesi con 16 punti.

    Nella sfida tra Sixers e Cavaliers a prevalere sono i padroni di casa di Cleveland. Sfida povera di contenuti tra 2 squadre in ricostruzione, si mettono in evidenza Gibson ( 18 punti) per i padroni di casa e Young (17 punti) e la seconda scelta assoluta Turner (16 punti e 8 rimbalzi) che quando manca Iguodala sembra trovare lo stimolo per fare bene, cosa che non accade quando i 2 giocano assieme.

    Trascinati da uno strepitoso Josh Smith gli Hawks espugnano Indianapolis: il numero 5 di Atlanta segna 25 punti con 8 rimbalzi e 7 stoppate, un giocatore completo che sta risultando il migliore della squadra in questo avvio di stagione (e pensare che la franchigia della Georgia vorrebbe cederlo!). Ad Indiana non bastano i 22 punti di Granger e la doppia doppia del sempre ottimo Hibbert da 18 punti e 15 rimbalzi.

    Un grande Wes Matthews (che sostituisce Brandon Roy infortunato al ginocchio) da 30 punti trascina i Blazers ad una importantissima vittoria esterna a Memphis. Bene anche Aldridge (23 punti) e Camby (17 rimbalzi). Ai Grizzlies non bastano i 20 punti di Gay, i 19 e 14 rimbalzi di Randolph, i 17 punti di Mayo ed i 16 di Conley.

    Un grande quarto quarto dei Bulls, guidati dai 17 punti sui 33 totali di un incontenibile Derrick Rose, permette ai “Tori” di espugnare il parquet dei Rockets ai quali non bastano i 27 punti di un super Scola e i 21 dell’ex Brad Miller. Chicago è attesa da una serie molto dura di trasferte visto che lo United Center (parquet di casa) è impegnato in questi giorni e lo sarà anche in quelli a seguire con il circo che annualmente viene riproposto nella città dell’Illinois. Ma la vittoria a Houston pare di buon auspicio per il prosieguo delle trasferte.

    Prova di carattere dei Los Angeles Lakers che dopo 2 sconfitte di fila espugnano Milwaukee, prima di una lunga serie di trasferte. A guidare i gialloviola ci pensano un enciclopedico Kobe Bryant da 31 punti, un solidissimo Gasol da 18 punti, 10 rimbalzi, 4 assist e 3 stoppate e l’incredibile Shannon Brown di quest’anno che mette assieme un’altra prova maiuscola da 21 punti in 21 minuti di impiego. Ai Bucks non basta un grande Jennings da 31 punti, ma coach Skiles ha in mano una squadra che potrà dire la sua nella lotta alle prime posizioni della Eastern Conference.

    Risultati NBA del 16 novembre 2010

    Denver Nuggets-New York Knicks 120-118
    Den Anthony 26, Harrington 22, Forbes 19
    N.Y. Stoudemire 24, Chandler 23, Fields 21, Gallinari 21

    Washington Wizards-Toronto Raptors 109-94
    Was Blatche 22, Arenas 20, Young 20
    Tor Weems 16, Kleiza 15, Jack 13

    Cleveland Cavaliers-Philadelphia 76ers 101-93
    Cle Gibson 18, Graham 13, Moon 13
    Phi Young 17, Turner 16, Brand 13

    Indiana Pacers-Atlanta Hawks 92-102
    Ind Granger 22, Hibbert 18, Dunleavy 14
    Atl Smith 25, Bibby 16, Horford 15

    Memphis Grizzlies-Portland Trail Blazers 99-100
    Mem Gay 20, Randolph 19, Mayo 17
    Por Matthews 30, Aldridge 23, Miller 19

    Houston Rockets-Chicago Bulls 92-95
    Hou Scola 27, Miller 21, Martin 18
    Chi Rose 33, Deng 16, Noah 12

    Milwaukee Bucks-Los Angeles Lakers 107-118
    Mil Jennings 31, Gooden 22, Maggette 15
    Lak Bryant 31, Brown 21, Gasol 18

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  • NBA: Bargnani sbanca Orlando, Kevin Love ferma Gallinari

    NBA: Bargnani sbanca Orlando, Kevin Love ferma Gallinari

    9 le partite disputate nella notte NBA

    Ennesima vittoria in rimonta per i Jazz, questa volta ad Atlanta, che partono lenti ma risultano devastanti nel secondo tempo come già accaduto a Miami e Orlando. Deron Williams si conferma su livelli altissimi (24 punti 10 assist 5 rimbalzi), non basta agli Hawks la solita doppia doppia di Josh Smith (20 punti 13 rimbalzi 5 assist). Utah è alla terza vittoria in trasferta in 4 giorni, se la squadra riesce ad essere continua lontano da Salt Lake City come sta facendo ora potrebbero essere dolori per tutti.

    Senza Aaron Brooks e senza Yao Ming i Rockets passano sul campo degli Indiana Pacers grazie ai 23 punti di Brad Miller e ai 20 di Kevin Martin. Non bastano ai padroni di casa i 19 punti di Posey e i 18 punti e 8 rimbalzi di Hibbert.

    La sorpresa della notte arriva da Orlando dove i Toronto Raptors interrompono una striscia perdente di 6 gare e beffano i Magic sul filo di lana: Pietrus a 28 secondi impatta la gara a quota 103 ma è Sonny Weems nell’azione seguente a trovare il jolly da 3 che costringe Orlando alla resa. Bargnani è il miglior realizzatore con 27 punti (ma solo 2 rimbalzi e 1/6 al tiro per 2 punti nell’ultimo quarto). Non bastano ai Magic 23 punti e 8 assist di Nelson e i 25 punti e 8 rimbalzi di Howard.

    Gerald Wallace (25 punti e 14 rimbalzi) trascina i Bobcast alla vittoria contro Washington, ben coadiuvato da Diaw (19 punti 5 assist e 5 rimbalzi). 13 punti e 11 assist per John Wall, 22 punti e 9 rimbalzi per Blatche, solo 5 (con un pessimo 2/14 al tiro) per Arenas.

    La panchina di Dallas decide lo scontro casalingo con i Sixers: Haywood prende ben 17 rimbalzi (9 in attacco) e Barea segna 19 punti in 22 minuti, il leader Dirk Nowitzki ne mette 16. Per Phila solo 13 punti per Iguodala, 8 per Brand e 5 per Evan Turner. Jason Kidd con gli 8 assist del match ha raggiunto quota 11 mila in carriera, secondo giocatore di ogni epoca (primo è l’ inarrivabile John Stockton a quota 15 mila).

    I 28 punti abbinati a 14 assist e 7 rimbalzi di un eterno Steve Nash lanciano i Suns contro i Kings. Per Tyreke Evans, suo avversario diretto, 18 punti, 9 assist e 7 rimbalzi, per Landry doppia doppia da 20 punti 11 rimbalzi.

    Detroit sbanca Los Angeles dopo 1 tempo supplementare con 30 punti di Charlie Villanueva. Per Stuckey 17 punti e 6 assist. Doppia doppia da 18 punti ed altrettanti rimbalzi per Blake Griffin, 28 punti e 5 assist per Gordon, ma non bastano ai Clippers per portare a casa la vittoria.

    La super prestazione di un Kevin Love a dir poco stellare da 31 punti e 31 rimbalzi (i Knicks ne hanno presi in totale 32 nel match) permette ai T-Wolves di battere New York a cui non bastano i 25 punti di Danilo Gallinari. Oltre a Love, per Minnesota, ci sono anche 35 punti di Beasley che in ala piccola si sta sorprendentemente trovando a proprio agio. Una prestazione come quella di Kevin Love (oltre 30 punti e 30 rimbalzi) non si vedeva in NBA dal lontano 1982 quando Moses Malone firmò 38 punti e 32 rimbalzi contro i Seattle Supersonics.

    Oklahoma City esce vincitrice nuovamente dallo scontro divisionale contro i Portland Trail Blazers. Gara (così come accaduto in Oregon settimana scorsa) giocata con molta intensità ma alla fine a prevalere sono i 2 talenti dei Thunder, ovvero Russell Westbrook e Kevin Durant rispettivamente con 36 e 34 punti a referto: il play aggiunge anche 7 rimbalzi e 7 assist e guida nel migliore dei modi la squadra, Durant decisivo nel finale con i suoi tiri e i liberi del +2. Per i Blazers 24 punti di Roy non sono bastati

    Risultati NBA 12 novembre 2011

    Atlanta Hawks-Utah Jazz 86-90
    Atl Johnson 23, Smith 20, Jamal Crawford
    Uta Williams 24, Jefferson 15, Kirilenko 14

    Indiana Pacers-Houston Rockets 99-102
    Ind Posey 19, Hibbert 18, Granger 17
    Hou Miller 23, Martin 20, Scola 16

    Orlando Magic-Toronto Raptors 106-110
    Orl Howard 25, Pietrus 24, Nelson 23
    Tor Bargnani 27, DeRozan 26, Weems 14

    Washington Wizards-Charlotte Bobcats 85-93
    Was Blatche 22, Hinrich 14, Wall 13
    Cha Wallace 25, Diaw 19, Augustin 17

    Dallas Mavericks-Philadelphia 76ers
    Dal Barea 19, Nowitzki 16, Marion 16
    Phi Young 17, Nocioni 14, Hawes 14

    Phoenix Suns-Sacramento Kings 103-89
    Pho Nash 28, Warrick 18, Richardson 14
    Sac Landry 20, Evans 18, Udrih 17

    Los Angeles Clippers-Detroit Pistons 107-113 (overtime)
    Cli Gordon 28, Griffin 18, Bledsoe 18
    Det Villanueva 30, Stuckey 17, Hamilton 12, Daye 12

    Minnesota Timberwolves-New York Knicks 112-103
    Min Beasley 35, Love 31, Johnson 15
    N.Y. Gallinari 25, Felton 22, Chandler 17

    Oklahoma City Thunder-Portland Trail Blazers 110-108
    Okl Westbrook 36, Durant 34, Harden 12, Ibaka 12, Krstic 12
    Por Roy 24, Batum 21, Miller 19

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  • NBA: Utah beffa Miami, delude Gallinari, Lakers forza 8

    NBA: Utah beffa Miami, delude Gallinari, Lakers forza 8

    7 le partite disputate nella notte NBA.

    Un terzo quarto quasi perfetto da 20 su 21 dal campo per 54 punti complessivi permette agli Indiana Pacers di sbarazzarsi senza tante difficoltà dei Denver Nuggets. 6 uomini in doppia cifra per i padroni di casa: 31 Dunleavy, 29 Collison, 20 Hansbrough, 19 Granger, 17 Hibbert e 16 per il rientrante Rush. Percentuali dal campo da sogno per i Pacers con il 65% da 2 ed il 54% da 3 per 144 punti segnati in una serata in cui tutto è andato per il verso giusto. Ma i lampi di talento di questa squadra iniziano ad intravedersi e presto potrebbero tornare protagonisti nella Eastern Conference dopo anni di buio. Per i Nuggets male Anthony con 13 punti.

    Quinta sconfitta di fila per i New Jersey Nets dopo le 2 vittorie iniziali. Questa volta è Cleveland a dare il dispiacere agli uomini di Avery Johnson grazie alla doppia doppia di Hickson da 18 punti e 10 rimbalzi. Inutili i 27 punti di Outlaw.

    Miami perde la prima partita casalinga ad opera degli Utah Jazz che risalgono la china dopo un primo tempo inguardabile chiuso sul 51-32 ed in overtime beffano i padroni di casa ai quali non basta la 29esima tripla doppia di LeBron James (20 punti, 11 rimbalzi e 14 assist). Dopo il provvisorio +22 Miami in apertura di ripresa inizia l’inesorabile recupero di Utah che si concretizza a 6 minuti dalla fine del quarto periodo (81-79) grazie ad un canestro di Deron Williams. Miami riprende subito il largo ma da quel momento in poi iniziano a piovere nel canestro dei padroni di casa tiri da 3 punti a ripetizione che portano il match sul -1 (102-103 Heat) a 3 secondi dal termine. Wade fa 1/2 ai tiri liberi e fissa il risultato sul 102-104 , la rimessa successiva dei Jazz finisce nelle mani di Miles che prova il tiro della vittoria da 3 punti che però a malapena scheggia il ferro, arriva come un falco il solito Millsap che con mezzo secondo sul cronometro infila quasi al volo i 2 punti del pareggio. In overtime si gioca punto a punto, Kirilenko da 3 sembra scavare il solco decisivo ma Wade rimette tutto a posto rispondendo sempre da dietro l’arco a 18 secondi dalla fine. La parità sul 114-114 è rotta dai liberi di Elson (116-114) ma restano 4 decimi di secondo da giocare. La rimessa Heat arriva ad Eddie House che sbaglia e Miami deve subire l’onta della sconfitta casalinga. Detto di James e della sua tripla doppia ci sono anche i 39 punti di Wade, mentre Bosh sembra sempre un corpo estraneo sotto i tabelloni ed è proprio lì che Utah vince la gara, grazie ai 46 punti di Paul Millsap che non sta facendo rimpiangere per niente il suo predecessore Boozer. Proprio lui distrugge Bosh e tutta la front line di Miami ed aiutato dalla regia e dai 21 punti e 14 assist di Deron Williams permette alla sua squadra di essere la prima nella Lega ad espugnare il parquet dei “Big Three”.

    New York viene letteralmente distrutta a Milwaukee (107-80). Solo Stoudemire mette a referto uno score positivo con 19 punti, Gallinari pessimo con soli 5 punti, mentre i 7 uomini in doppia cifra dei Bucks sono Jennings (19), Gooden (17), Maggette (14), Ilyasova (12), Mbah a Moute, Bogut e Boykins (10 a testa).

    Settima vittoria di fila per gli Hornets di Chris Paul che restano imbattuti al pari dei Lakers. 6 uomini in doppia cifra per New Orleans (tra cui Belinelli 11 punti), male i Clippers che hanno nel solo rookie Aminu la nota lieta della serata (20 punti e 8 rimbalzi).

    Blazers senza problemi contro i flaccidi e molli Pistons da trasferta: bene Aldridge con 19 punti e 17 rimbalzi. Non bastano a Detroit i 15 punti e 8 rimbalzi di un ottimo Austin Daye.

    Ottava vittoria di fila (record di 8-0) per i campioni NBA dei Lakers che si sbarazzano, ma con qualche apprensione di troppo, dei Minnesota Timberwolves. Bryant sugli scudi con 33 punti, per Minnesota eccezionale Kevin Love da 24 rimbalzi (11 in attacco e 13 in difesa) conquistati contro la front line più forte della Lega che annovera Gasol e Odom tra i lunghi principali e come se non bastasse aggiunge anche 23 punti. Giocatore dal futuro molto interessante.

    Risultati NBA del 9 novembre 2010

    Indiana Pacers-Denver Nuggets 144-113

    • Ind: Dunleavy 31, Collison 29, Hansbrough 20; Den: Lawson 19, Afflalo 17, Forbes 16

    New Jersey Nets-Cleveland Cavaliers 91-93

    • N.J.: Outlaw 27, Harris 18, Lopez 16; Cle: Hickson 18, Jamison 15, Sessions 15

    Miami Heat-Utah Jazz 114-116 (overtime)

    • Mia: Wade 39, James 20, Bosh 17; Uta: Millsap 46, Williams 21, Kirilenko 16

    Milwaukee Bucks-New York Knicks 107-80

    • Mil: Jennings 19, Gooden 17, Maggette 14; N.Y.: Stoudemire 19, Chandler 11, Felton 10

    New Orleans Hornets-Los Angeles Clippers 101-82

    • N.O.: Green 19, Bayless 15, Paul 13; Lac: Aminu 20, Gomes 11, Griffin 10, Butler 10

    Portland Trail Blazers-Detroit Pistons 100-78

    • Por: Aldridge 19, Batum 17, Fernandez 13; Det: Stuckey 17, Daye 15, Prince 10

    Los Angeles Lakers-Minnesota Timberwolves 99-94

    • Lak: Bryant 33, Gasol 18, Odom 15; Min: Love 23, Beasley 17, Telfair 13

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  • Belinelli beffa Miami, i Lakers stendono Bargnani, bene Gallinari

    Belinelli beffa Miami, i Lakers stendono Bargnani, bene Gallinari

    12 le partite giocate nella notte NBA.

    I Bucks espugnano il parquet dei Pacers e ringraziano la coppia Salmons-Jennings (rispettivamente 22 e 18 punti). Da segnalare anche la doppia doppia di Mbah a Moute da 10 punti e 15 rimbalzi. Ad Indiana non bastano i 19 punti a testa di Granger e Collison ed i 14 punti con 12 rimbalzi e 6 stoppate del centro Roy Hibbert.

    30 punti e 16 rimbalzi di Dwight Howard lanciano i Magic contro i Nets che si dimostrano ancora una volta troppo giovani e forse ingenui per approfittare delle debolezze dell’avversario. Vince Carter, ex di giornata, piazza 19 punti.

    Un grande Varejao da 23 punti e 12 rimbalzi ben coadiuvato da Mo Williams e Daniel Gibson (22 punti a testa) permette ai Cavs di espugnare Philadelphia. Ai Sixers non bastano le ottime prestazioni di Jrue Holiday al suo massimo in carriera con 29 punti e di Elton Brand con 20 punti.

    Prima vittoria stagionale per i Detroit Pistons guidati da un Ben Gordon da 20 punti. A farne le spese i Charlotte Bobcats, lontani parenti della bella squadra che lo scorso campionato raggiunse i playoff. Non servono i 28 punti di un infuocato Stephen Jackson.

    Secondo successo consecutivo per i Knicks che ritornano al Garden dopo i lavori per le perdite di amianto nell’impianto. Al Madison ancora protagonista Toney Douglas, che dopo i 30 punti di ieri a Chicago ne infila 19 con 10 rimbalzi. Bene Gallinari con 16 punti (4/9 da 3). I Wizards che ritrovavano proprio ieri sera, dopo la lunga sospensione inflittagli della lega, Gilbert Arenas (18 punti i soli 26 minuti sul parquet) hanno in Blatche il miglior marcatore con 22 punti. Leggermente in ombra la prima scelta assoluta John Wall con soli 13 punti (e 9 palle perse).

    Amaro ritorno al Garden di Boston per il coach dei Bulls Tom Thibodeau (assistente di Doc Rivers per 3 anni ed un titolo NBA) che viene battuto in overtime (l’ennesimo tra Bulls e Celtics degli ultimi anni) per 110-105. Allen segna 25 punti, Garnett 16 con 10 rimbalzi e Rondo guida la squadra con 10 punti ed 11 assist, mentre per i Bulls sono inutili i 26 punti di un ottimo Noah (anche 12 rimbalzi per lui). Bene anche Deng (20 punti) e Rose che chiude quasi in doppia doppia (18 punti e 9 assist) ma l’esperienza biancoverde è stata superiore.

    Atlanta vince anche a Minneapolis ed infila la sesta “W” consecutiva restando l’unica squadra imbattuta nella Eastern Conference. 22 punti di Jamal Crawford ma soprattutto la superba prestazione di Josh Smith da 20 punti (9/13 al tiro) con 8 rimbalzi, 6 assist 2 steal e 5 stoppate (specialità nella quale continua ad essere leader con oltre 4 a partita) a fronte di nessuna palla persa permettono ai “Falchi” di continuare a volare alto e stare davanti ai tanto osannati Miami Heat in classifica. Per Minnesota 18 punti a testa per 3 giocatori: il rookie Wes Johnson, Love e Brewer.

    I New Orleans Hornets di Marco Belinelli danno una lezione ai Miami Heat di Wade e James e restano imbattuti in stagione con 5 successi e nessuna sconfitta. Okafor devastante per i “Calabroni” con 26 punti e 13 rimbalzi, Paul segna solo 13 punti ma distribuisce ben 19 assist e mette a referto ben 5 recuperi. Solo 8 punti per Belinelli che nei 31 minuti in campo ha fornito un’ottima prova contro avversari di livello sicuramente superiore. Per gli Heat ci sono i 28 punti e 10 rimbalzi per Wade e i 20 punti e 10 assist per James.

    I tiri liberi condannano i Memphis Grizzlies ad una bruciante sconfitta dopo 2 overtime a Phoenix. Troppi i liberi sbagliati nei momenti decisivi, sul finire dei tempi regolamentari: Gay fa 1/2 per il 97-99 che permette poi a Richardson di mandare il match al prolungamento e nel primo supplementare un nuovo 1/2, questa volta di Conley, nega la possibilità del possibile vantaggio a 5 secondi dalla fine con Nash che sbaglia l’ultimo tiro. Nel secondo overtime poi la maggior esperienza dei Suns ha fatto la differenza. Richardson strepitoso con 38 punti, 25 sono di Nash. Per Memphis ritorno sul parquet per una pedina molto importante, Zach Randolph che chiude con 12 punti e 14 rimbalzi, Gay e Gasol ne mettono 26 a testa mentre sono 23 quelli di Mayo. Nonostante la sconfitta a Memphis si può sorridere visto il recupero di Randolph ed una squadra che cresce comunque di partita in partita. I playoff sono alla portata.

    Dopo la vittoria contro Oklahoma City i Clippers tornano sulla terra. Carmelo Anthony con 30 punti si prende il palcoscenico, a poco servono i 26 punti e 10 rimbalzi del sempre più convincente rookie Blake Griffin che se continua su questi ritmi e livelli non farà certo fatica a portarsi a casa il premio di matricola dell’anno.

    Continua la marcia inarrestabile dei campioni in carica dei Los Angeles Lakers che battono allo Staples Center i Toronto Raptors di Andrea Bargnani (14 punti ma prova incolore per l’italiano): Gasol con 30 punti e Bryant con 23 guidano i gialloviola al sesto successo in stagione. Barbosa ne mette 17 per i Raptors ma la squadra sembra veramente molto debole, sarà un anno molto difficile in Canada.

    I Warriors si confermano la sorpresa di questo inizio di stagione e battono i Jazz di un Deron Williams da 23 punti. Doppia doppia per Jefferson da 16 punti e 15 rimbalzi. Per Golden State 23 punti per il numero 1 tra i marcatori, Monta Ellis, 20 per Curry (al rientro dopo l’infortunio), 14 e 15 rimbalzi per Lee ed infine solo 8 punti ma conditi da ben 20 rimbalzi per un Andris Biedrins in netta crescita. Stupisce il punteggio molto basso (85-78) tra 2 delle formazioni più offensive della Lega e che molte volte vanno sopra (abbondantemente) i 100 punti segnati per partita.

    Risultati NBA del 5 novembre 2010

    Indiana Pacers-Milwaukee Bucks 90-94

    • Ind: Granger 19, Collison 19, Hibbert 14; Mil: Salmons 22, Jennings 18, Mbah a Moute 10, Maggette 10

    Orlando Magic-New Jersey Nets 105-90

    • Orl: Howard 30, Nelson 20, Carter 19; N.J.: Outlaw 17, williams 15, Harris 14

    Philadelphia 76ers-Cleveland Cavaliers 116-123

    • Phi: Holiday 29, Brand 20, Louis Williams 16; Cle: Varejao 23, Mo Williams 22, Gibson 22

    Detroit Pistons-Charlotte Bobcats 97-90

    • Det: Gordon 20, Hamilton 16, Prince 14; Cha: Jackson 28, Wallace 13, Augustin 12

    New York Knicks-Washington Wizards 112-91

    • N.Y.: Douglas 19, Stoudemire 18, Gallinari 16; Was: Blatche 22, Arenas 18, Wall 13

    Boston Celtics-Chicago Bulls 110-105 (overtime)

    • Bos: Allen 25, Garnett 16, Davis 15; Chi: Noah 26, Deng 20, Rose 18, Gibson 18

    Minnesota Timberwolves-Atlanta Hawks 103-113

    • Min: Wes Johnson 18, Love 18, Brewer 18; Atl: Jamal Crawford 22, Smith 20, Bibby 15

    New Orleans Hornets-Miami Heat 96-93

    • N.O.: Okafor 26, West 15, Paul 13, Ariza 13; Mia: Wade 28, James 20, Bosh 15

    Phoenix Suns-Memphis Grizzlies 123-118 (2 overtime)

    • Pho: Richardson 38, Nash 25, Turkoglu 18; Mem: Gay 26, Gasol 26, Mayo 23

    Denver Nuggets-Los Angeles Clippers 111-104

    • Den: Anthony 30, Harrington 18, Afflalo 16; Cli: Griffin 26, Gordon 21, Craig Smith 18

    Los Angeles Lakers-Toronto Raptors 108-103

    • Lak: Gasol 30, Bryant 23, Blake 14; Tor: Barbosa 17, DeRozan 15, Bargnani 14, Calderon 14

    Golden State Warriors-Utah Jazz 85-78

    • G.S.: Ellis 23, Curry 20, Lee 14; Uta: Deron Williams 23, Jefferson 16, Miles 12, Millsap 12

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  • NBA: Pierce abbatte i 20mila punti e i Bucks, tripla doppia per Bryant

    NBA: Pierce abbatte i 20mila punti e i Bucks, tripla doppia per Bryant

    12 le partite giocate nella notte NBA.
    Atlanta batte Detroit grazie ai 22 punti ed 11 rimbalzi di Josh Smith. Per i Pistons ci sono 22 punti di Ben Gordon che però non bastano ad evitare la quinta sconfitta consecutiva che porta Detroit in fondo alla classifica in tutta la Lega. All’opposto invece gli Hawks infilano la quinta vittoria in fila che li lancia come leader assoluti (al pari dei Lakers).

    Charlotte si prende la prima vittoria stagionale in New Jersey battendo i Nets in volata grazie a 2 tiri liberi del playmaker D.J. Augustin. Per i Cats bene Diaw (24 punti), oltre al solito Wallace (20 punti). Non basta a New Jersey un Harris da 19 punti e 8 assist, oltre ad un Lopez da 17 punti.

    Orlando abbatte il record di franchigia per punti segnati nel primo tempo (ben 78) e vince agevolmente il match sui Minnesota Timberwolves che concludono il loro viaggio in Florida (ieri match a Miami) con 2 sconfitte e ben 74 punti di passivo! Howard dominante in area con 18 punti, 16 rimbalzi e ben 8 stoppate, bene Carter (20 punti) e gli inaspettati Ryan Anderson e Brandon Bass (19 a testa). Per Minnesota niente da dire oltre al solito Love che evita il naufragio personale grazie a 22 punti e 9 rimbalzi.

    Prima vittoria in stagione per Philadelphia che batte Indiana in serata decisamente no (soprattutto Granger con soli 7 punti e 2/14 al tiro). 6 uomini in doppia cifra per i Sixers, guidati da Brand con 25 punti e 12 rimbalzi.

    Paul Pierce diventa il 37esimo giocatore della NBA a superare i 20mila punti in carriera e con 28 punti nel match guida i suoi Celtics nella vittoria sui Milwaukee Bucks arrivata dopo un overtime: Celtics avanti di 3 nel finale (90-87) che perdono palla a 17 secondi dalla fine e vengono puniti dal contropiede di Jennings che porta i Bucks a -1. Fallo su Allen che incredibilmente sbaglia il secondo libero (91-89) e Delfino impatta sul 91 pari. L’ultimo tiro di Rondo è sul ferro. Nei supplementari però Boston mette in chiaro le cose ed arriva, a 13 secondi dalla fine, il punto numero 20mila di Pierce su tiro libero (il 100esimo della partita di Boston). Il +4 firmato da Pierce (che segnerà anche il secondo libero) condanna Milwaukee alla sconfitta. 12 i punti del capitano biancoverde in overtime, Rondo continua nel suo momento d’oro (17 punti, 15 assist, 8 rimbalzi), agli ospiti non basta Bogut da 21 punti e 13 rimbalzi.

    La coppia Chris Paul-Marco Belinelli manda KO gli Houston Rockets: 25 punti per il play, 18 per l’italiano. Rockets ancorati a Martin e Brooks (18 punti a testa), 15 di Yao in soli 21 minuti, peccato non possa stare qualche decina di minuti in più sul parquet, la pericolosità dei Rockets sarebbe notevolmente aumentata.

    Dallas sbanca Denver grazie al canestro da 3 di Caron Butler a 2 minuti dal termine (102-99), poi la schiacciata che riduce il gap, di Carmelo Anthony, a 30 secondi dalla fine, non basta visto che i Nuggets non riusciranno più a segnare. Strepitoso Nowitzki con 35 punti e 12 rimbalzi. Per Denver non bastano i 20 punti e 15 rimbalzi di Anthony.

    Toronto cade a Salt Lake City e non servono i 26 punti e 9 rimbalzi di Andrea Bargnani. I Jazz del trio Jefferson (27 punti), Williams (22 punti, 14 assist e 8 rimbalzi) e Millsap (21) sono troppo forti per la squadra di Triano che colleziona la terza sconfitta a fronte di 1 sola vittoria.

    Importante vittoria degli Spurs sul campo dei Suns: un Richard Jefferson rinato rispetto allo scorso anno mette a segno 28 punti, Duncan piazza una doppia doppia da 25 punti e 17 rimbalzi. A Phoenix non bastabo i 21 di Richardson e i 19 a testa di Nash e Warrick.

    Ancora un super Monta Ellis (in attesa del ritorno di Curry) trascina i Warriors ad un’altra vittoria, questa volta sui Memphis Grizzlies ai quali non bastano i 35 di Rudy Gay, i 23 di Mayo ed i 18 punti e 13 assist di Conley. Ellis mette a referto cifre assurde con 39 punti, 9 rimbalzi, 8 assist e 3 palle rubate. Diventa leader della classifica marcatori con 30 punti per partita.

    Prima vittora per i Los Angeles Clippers che ridicolizzano gli Oklahoma City Thunder. Partita da dimenticare per Kevin Durant autore di 16 punti ma di un incredibile 6/24 al tiro con un inguardabile 0/10 da 3 punti (percentuali mai così base per l’asso dei Thunder). Si salava il solo Green con 19 punti e 9 rimbalzi. A condannare OKC in primis Eric Gordon con 27 punti e poi 2 giocatori un pò particolari: Blake Griffin nativo di Oklahoma City ed Eric Bledsoe che ad Oklahoma avrebbe dovuto giocare quest’anno visto che i Thunder lo avevano scelto con la chiamata numero 18 al Draft. Per l’ala 18 punti e 9 rimbalzi e per il play 17 puntie 8 assist.

    Quintetto tutto in doppia cifra per i Lakers con un Kobe Bryant sugli scudi e i campioni NBA passano a Sacramento: 30 punti per il numero 24, con 10 rimbalzi e 12 assist, seguito dalla doppia doppia di Gasol da 22 punti e 11 rimbalzi, dai 18 punti di Odom, dai 17 di Artest e dagli 11 di Fisher. Per Sacramento Evans da 21 punti non basta per fermare la corsa dei gialloviola che infilano la quinta “W” di fila e continuano a volare sempre più alto

    Risultati NBA del 3 novembre 2011

    Atlanta Hawks-Detroit Pistons 94-85

    • Atl: Smith 22, Horford 18, Johnson 14; Det: Gordon 22, Prince 17, Villanueva 14

    New Jersey Nets-Charlotte Bobcats 83-85

    • N.J.: Harris 19, Lopez 17, Morrow 11, Favors 11; Cha: Diaw 24, Wallace 20, Mohammed 12, Jackson 12

    Orlando Magic-Minnesota Timberwolves 128-86

    • Orl: Carte 20, Anderson 19, Bass 19; Min: Love 22, Brewer 12, Ridnour 9

    Philadelphia 76ers-Indiana Pacers 101-75

    • Phi: Brand 25, 16 Young, 12 Turner; Ind: Collison 11, McRoberts 10, Hibbert 9

    Boston Celtics-Milwaukee Bucks 105-102 (overtime)

    • Bos: Pierce 28, Allen 23, Rondo 17; Mil: Bogut 21, Delfino 15, Ilyasova 15

    Houston Rockets-New Orleans Hornets 99-107

    • Hou: Martin 18, Brooks 18, Yao 15, Budinger 15; N.O.: Paul 25, Belinelli 18, Okafor 15

    Denver Nuggets-Dallas Mavericks 101-102

    • Den: Anthony 20, Afflalo 17, Billups 16, Harrington 16; Dal: Nowitzki 35, Terry 20, Butler 16

    Utah Jazz-Toronto Raptors 125-108

    • Uta: Jefferson 27, Williams 22, Millsap 21; Tor: Bargnani 26, Weems 23, DeRozan 16

    Phoenix Suns-San Antonio Spurs 110-112

    • Pho: Richardson 21,Nash 19, Warrick 19; S.A.: Jefferson 28, Duncan 25, Ginobili 18

    Golden State Warriors-Memphis Grizzlies 115-109

    • G.S.: Ellis 39, Dorell Wright 25, Lee 15; Mem: Gay 35, Mayo 23, Conley 18

    Los Angeles Clippers-Oklahoma City Thunder 107-92

    • Cli: Gordon 27, Griffin 18, Bledsoe 17; Okl: Green 19, Durant 16, Westbrook 16

    Sacramento Kings-Los Angeles Lakers 100-112

    • Sac: Evans 21, Landry 17, Udrih 17, Garcia 17; Lak: Bryant 30, Gasol 22, Odom 18

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  • Portland sbanca New York e resta imbattuta

    Portland sbanca New York e resta imbattuta

    9 le partite disputate nella notte NBA.

    Atlanta batte Washington e conquista la terza vittoria consecutiva. A mettere fine ad una gara più insidiosa del previsto ci pensano Joe Johnson con una tripla (25 punti per lui) ed Al Horford con i 2 canestri successivi (21 punti e 10 rimbalzi per il prodotto di Florida University). A far da contorno la solita doppia doppia di un sempre più incisivo Josh Smith (12 punti e 10 rimbalzi). Per Washington brilla finalmente la stella di John Wall, dopo l’anonimo debutto di qualche giorno fa: 28 punti, 5 rimbalzi e 9 assist per l’ex Kentucky University. Ma le sue giocate non bastano ai Wizards.

    Sacramento espugna Cleveland grazie ad una prova molto buona del quintetto di partenza che termina tutto in doppia cifra: tra questi spicca il solito Evans con 21 punti, mentre Casspi ne aggiunge 20. Consistente l’apporta del rookie Cousins che piazza 14 punti e 10 rimbalzi. Ai Cavaliers non bastano i 21 punti di Sessions ed i 20 di Gibson.

    A New York Portland centra la terza vittoria stagionale grazie ai 29 punti di uno scatenato Brandon Roy. Bene anche Aldridge con 20 punti e 10 rimbalzi e Miller con 19 punti e 10 assist. Ai Knicks, che hanno un Gallinari anonimo per tutto il match (solo 4 punti), non bastano i 18 punti di Stoudemire e la grandissima prova di Chandler con 22 punti e 16 rimbalzi.

    Indiana batte Philadelphia grazie ai 22 punti di Granger. Per Philadelphia terza sconfitta consecutiva, ancora nessuna vittoria in stagione e nuvole che iniziano a scurire l’orizzonte. Turner solo 9 punti.

    A Chicago la favolosa prestazione di Derrick Rose da 39 punti, 6 rimbalzi e 7 assist permette ai Bulls di liquidare la pratica Pistons. A nulla servono i 21 punti dell’ex Ben Gordon, detroit resta ancora a 0 vittorie in 3 partite.

    Poco da dire nella partita tra Memphis e Minnesota se non che i Grizzlies strapazzano gli avversari sotto una ventina di punti e tutto il five starter va in doppia cifra. Sugli scudi la premiata ditta Gay-Mayo con rispettivamente 25 e 29 punti. Per i Wolves si salva il solo e solito Love con 14 punti e 13 rimbalzi.

    I Nuggets sorprendono Houston in casa con i 24 punti di Anthony ed i 28 di Harrington. Scola continua a macinare statistiche (28 punti e 10 rimbalzi), Yao sembra lontano dagli infortuni del recente passato (14 punti) ma rimane in campo solo 20 minuti, e ciò non basta. Campanello d’allarme in casa Rockets dopo 3 partite e 3 sconfitte in avvio di regular season.

    I Bucks mettono il primo sigillo stagionale vincendo contro una squadra ancora alla ricerca di sè stessa, ovvero i Charlotte Bobcats. Jennings sugli scudi con una sontuosa tripla doppia da 20 punti, 10 rimbalzi e 10 assist. Ottimo come al solito Delfino con 23 punti. Per i Bobcats note liete da Augustin con 26 punti ed il ritorno ad alti livelli di Jackson con 23.

    Gli Hornets senza fare rumore vincono la loro terza partita su 3 e battono San Antonio guidati dal solito Chris Paul (25 punti, 7 rimbalzi e 5 assist) che vince il duello con Tony Parker, che si ferma a 13 punti. Gli Hornets tirano col 50% ma limitano gli avversari al 38%: ecco il segreto del successo in terra texana. Male Belinelli con solo 3 punti a referto.

    Risultati NBA del 30 ottobre 2010

    Atlanta Hawks-Washington Wizards 99-95

    • Atl: Johnson 25, Horford 21, Jamal Crawford 15; Was: Wall 28, Thornton 24, Blatche 18

    Cleveland Cavaliers-Sacramento Kings 104-107

    • Cle: Sessions 21, Gibson 20, Hickson 15; Sac: Evans 21, Casspi 20, Landry 17

    New York Knicks-Portland Trail Blazers 95-100

    • N.Y.: Chandler 22, Stoudemire 18, Felton 16; Por: Roy 29, Aldridge 20, Miller 19

    Indiana Pacers-Philadelphia 76ers 99-86

    • Ind: Granger 22, Dunleavy 16, Collison 15; Phi: Williams 18, Iguodala 12, Brand 12, Holiday 12

    Chicago Bulls-Detroit Pistons 101-91

    • Chi: Rose 39, Noah 15, Gibson 11; Det: Gordon 21, Stuckey 18, Prince 15, Monroe 15

    Memphis Grizzlies-Minnesota Timberwolves 109-89

    • Mem: Mayo 29, Gay 25, Arthur 18; Min: Ellington 15, Love 14, Telfair 12

    Houston Rockets-Denver Nuggets 94-107

    • Hou: Scola 28, Martin 21, Yao 14; Den: Harrington 28, Anthony 24, Billups 13

    Milwaukee Bucks-Charlotte Bobcats 98-88

    • Mil: Delfino 23, Jennings 20, Bogut 14, Salmons 14; Cha: Augustin 26, Jackson 23, Wallace 11

    San Antonio Spurs-New Orleans Hornets 90-99

    • S.A.: Ginobili 23, Jefferson 18, Parker 13; N.O.: Paul 25, West 18, Thornton 17

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  • Miami stritola Orlando, Lakers OK, i Thunder passano all’ultimo secondo

    Miami stritola Orlando, Lakers OK, i Thunder passano all’ultimo secondo

    12 le partite giocate nella notte NBA.

    A Miami, gli Heat fanno a pezzi i “cugini” dei Magic nel derby della Florida. Un secondo tempo orrendo di Orlando (solo 25 punti per Howard e compagni) permette a Wade (26 punti) di guidare la sua squadra verso la seconda vittoria consecutiva. Ancora sottotono James (solo 15 punti per lui), doppia doppia per Bosh ed Haslem (11 punti ed 11 rimbalzi per entrambi), per gli ospiti 19 punti di Howard costretto però poi ad uscire per limiti di falli.

    Stephen Jackson sbaglia il tiro da 3 per portare la partita in overtime e gli Indiana Pacers espugnano il parquet dei Bobcats. Granger super con 33 punti, Wallace ne piazza 29 ma non sono sufficienti per riuscire a vincere l’incontro

    I Nets vincono la seconda gara di fila, ma è Sacramento a buttare via l’incontro: avanti di 8 punti a 3 minuti dalla fine del match (97-89), l’attacco dei Kings si blocca, la difesa concede ai padroni di casa le giocate del contro-sorpasso, ad un minuto dalla fine Harris riporta avanti i Nets con un tiro da 3 (98-97). A quel punto la gara è segnata con la vittoria di Lopez e compagni.

    Atlanta espugna Philadelphia grazie ai 22 punti di Joe Johnson ed ai 20 di Horford (per lui anche 12 rimbalzi). Bene Josh Smith (12 punti, 9 rimbalzi), soprattutto in difesa con 6 stoppate e decisivo anche nell’altra metà campo visto che è lui a segnare la tripla che in pratica chiude il match a 45 secondi dalla fine. A Phila non bastano i 27 punti, 10 assist e 6 rimbalzi di Iguodala e i 20 punti di un redivivo Brand. Turner chiude con 0 punti la sua seconda gara in NBA.

    Gara da dimenticare per i Cleveland Cavaliers che vengono asfaltati in Canada dai Raptors di Bargnani (20 punti) e Kleiza (19 punti e 13 rimbalzi). Tanto lavoro aspetta la franchigia dell’Ohio, troppo altalenante nelle prestazioni.

    La tripla doppia di uno spettacolare Rajon Rondo (10 punti, 10 rimbalzi e ben 24 assist) guida i Boston Celtics alla sofferta vittoria sui Knicks. Importanti anche i 25 punti e 14 rimbalzi di Pierce ed i 24 punti e 10 rimbalzi di Garnett. Stoudemire brillantissimo per New York, con a referto anche 2 bombe da 3 per un totale di 27 punti, ma è mancato Gallinari (solo 2 punti, su tiro libero per giunta, in 12 minuti di gioco).

    un canestro di Jeff Green a 2 secondi dalla fine dà la vittoria ai giovani Thunder al “Palace” di Detroit. Villanueva con un tiro da 3 aveva portato avanti i Pistons, dopo un lungo inseguimento, a 5 secondi dalla fine. Ma la gran giocata di Green ha spezzato il sogno dei tifosi di “Mo-Town”. Super prestazione per Ben Gordon (32 punti) e Stuckey (24 punti, 9 assist, 5 rimbalzi), per i Thunder solito Durant (30 punti e 8 rimbalzi) oltre ai 21 di Green ed ai 17 (conditi da 11 assist e 6 rimbalzi) per Russell Westbrook.

    La coppia Beasley-Love comincia ad ingranare per i Wolves: 21 punti e 10 rimbalzi per il primo, 17 punti e 16 rimbalzi il secondo. Minnesota intravede spiragli di luce. Per i Bucks si salva solo Maggette (23 punti in 30 minuti). Pessimo 15% da 3 punti per Milwaukee che con queste percentuali perde la partita.

    Il solito Paul (18 punti) in accoppiata con West (17 punti) regala il successo agli Hornets di un Belinelli in ombra (solo 5 punti). Per denver Anthony piazza 24 punti ma è bene per i Nuggets cercare di risolvere la situazione contrattuale del numero 15.

    Una pasticciata rimessa di Jason Kidd regala il successo ai Memphis Grizzlies a Dallas. Anche senza Randolph ci pensano Mayo e Gay, 20 e 21 punti rispettivamente a guidare gli ospiti . Non bastano i 27punti del solito Nowitzki.

    Nel derby californiano tra Warriors e Clippers hanno la meglio i gialloblu di Oakland che piegano i losangelini grazie ai 24 punti di Dorell Wright. bene anche Ellis (15 punti ed 11 assist) e Lee (15 punti e 12 rimbalzi), Curry invece ne piazza 16. Per i Clippers 19 di Gordon e doppia doppia di Griffin con 14 punti e 10 rimbalzi. Golden State si candida come possibile sorpresa della nuova stagione, costruita una squadra equilibrata e compatta.

    Nella riedizione della finale di Western Conference dello scorso anno i lakers battono a domicilio i Suns, grazie ai 25 punti di Bryant ed alla straordinaria prestazione di Gasol da 21 punti, 8 rimbalzi e 9 assist. Odom in serata di grazia (18 punti +17 rimbalzi). A Phoenix non basta l’eterno Grant Hill (21 punti), sotto tono Nash (8 punti e 9 assist).

    Risultati NBA 29 ottobre 2010

    Miami Heat-Orlando Magic 96-70

    • Mia: Wade 26, James 15, Bosh 11, Haslem 11; Orl: Howard 19, Anderson 12, Nelson 10

    Charlotte Bobcats-Indiana Pacers 101-104

    • Cha: Wallace 29, Augustin 17, Diaw 13; Ind: Granger 33, Hibbert 13, Hansbrough 12

    New Jersey Nets-Sacramento Kings 106-100

    • N.J.: Lopez 29, Harris 21, Outlaw 18; Sac: Garcia 18, Evans 18, Udrih 14, Landry 14

    Philadelphia 76ers-Atlanta Hawks 101-104

    • Phi: Iguodala 27, Brand 20, Williams 16; Atl: Johnson 22, Horford 20, Jamal Crawford 19

    Toronto Raptors-Cleveland Cavaliers 101-81

    • Tor: Bargnani 20, Kleiza 19, Barbosa 13, Weems 13; Cle: Jamison 13, Parker 10, Gibson 9

    Boston Celtics-New York Knicks 105-101

    • Bos: Pierce 25, Garnett 24, Davis 16; N.Y.: Stoudemire 27, Chandler 19, Felton 17

    Detroit Pistons-Oklahoma City Thunder 104-105

    • Det: Gordon 32, Stuckey 24, Hamilton 14; Okl: Durant 30, Green 21, Westbrook 17

    Minnesota Timberwolves-Milwaukee Bucks 96-85

    • Min: Beasley 21, Love 17, Ridnour 13; Mil: Maggette 23, Jennings 14, Gooden 12

    New Orleans Hornets- Denver Nuggets 101-95

    • N.O.: Paul 18, West 17, Okafor 13; Den: Anthony 24, Billups 20, Smith 12

    Dallas Mavericks-Memphis Grizzlies 90-91

    • Dal: Nowitzki 27, Butler 18, Terry 13; Mem: Gay 21, Mayo 20, Arthur 14

    Golden State Warriors-Los Angeles Clippers 109-91

    • G.S.: D. Wright 24, Curry 16, Ellis 15, Lee 15; Cli: Gordon 19, Griffin 14, Kaman 13

    Phoenix Suns-Los Angeles Lakers 106-114

    • Pho: Hill 21, Lopez 18, Richardson 17; Lak: Bryant 25, Gasol 21, Odom 18

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  • Celtics KO a Cleveland, Wade riscatta gli Heat, Belinelli affonda i Bucks

    Celtics KO a Cleveland, Wade riscatta gli Heat, Belinelli affonda i Bucks

    Il dopo LeBron James parte nel migliore dei modi per Cleveland che supera di misura Boston, che solo 24 ore prima aveva dato una lezione di gioco all’ex numero 23 dei Cavs ed alla sua nuova squadra, gli Heat.
    Sugli scudi Hickson con 21 punti, Gibson con 16 e Sessions con 14. Per Boston si salva Rondo grazie ai 18 punti e 9 assist. Opache le prestazioni di Allen e Pierce.

    I Nets battezzano il Prudential Center, nuovo impianto di Newark, con una vittoria grazie al duo Harris-Lopez che mette insieme 47 punti. Morrow decisivo con la tripla del sorpasso a pochi secondi dal termine. Detroit parte ancora male sebbene abbia 7 giocatori in doppia cifra.

    Decisivo il terzo quarto con un parziale di 25-8 che spacca il match in 2 a favore di Miami che va su un comodo +25. Wade protagonista con 30 punti, James solo 16 (e 9 palle perse, peggio delle 8 di ieri a Boston). Buona la prova, per i Sixers, del rookie Turner.

    Dopo una preseason perfetta da 8-0 ecco che nel momento più importante i Grizzlies si sciolgono come neve al sole. Atlanta passa in trasferta grazie a percentuali altissime da campo e con un Joe Johnson super da 22 punti. favoloso Josh Smith in difesa con ben 5 stoppate.

    Senza Evans fermo per squalifica, i Sacramento Kings espugnano il Target Center di Minneapolis in un match molto gradevole e con il risultato in bilico per tutti i 48 minuti. Decidono la freddezza di Udrih ed i 2 canestri di Landry nel finale dell’ultimo quarto. 22 punti con 11 rimbalzi per l’ex Rockets coadiuvato da un promettente Cousins che chiude la sua prima in NBA con 14 punti, 8 rimbalzi e ben 5 assist. Solo 11 punti per Love mentre Ridnour prende il timone della squadra chiudendo con 20 punti e buone percentuali, ma sono cifre che non bastano ai T-Wolves.

    Un ottimo Marco Belinelli da 18 punti e 6 rimbalzi in 36 minuti di gioco aiuta gli Hornets a battere dei coriacei Bucks che nonostante 5 uomini in doppia cifra devono arrendersi a Paul (17 punti e 16 assist) e West (22 punti). Milwaukee resta a contatto per tutto il match e raggiunge il -1 con la quinta tripla di Delfino (19 pts) ma il tiro fallito da Gooden e la quarta palla persa di Salmons fanno alzare la bandiera bianca nonostante il 15+15 di Bogut.

    Il trio Durant-Westbrook-Green (79 punti sui 106 di squadra) spazza via i generosi Bulls di un mai domo Derrick Rose. Durant ne firma 30, Westbrook 28 e Green 21 ed i Thunder volano grazie ad un quarto quarto al limite della perfezione. Noah incredibile con 18 punti e 19 rimbalzi.

    Vittoria abbastanza semplice per i Dallas Mavericks, trascinati da un ottimo Nowitzki da 28 punti e 13 rimbalzi. Per Charlotte si salva Thomas autore di 22 punti.

    Popovich non sarà contento dei 109 punti subiti ma gli Spurs conquistano ugualmente la vittoria con una grande prestazione offensiva e con le 3 stelle in grande spolvero. 65 punti per il trio Parker-Ginobili-Duncan con il caraibico apparso un buonissime condizioni: 22 punti con soli due errori al tiro (10/12). Ginobili infila 5 delle 9 triple degli Spurs mentre Parker ai 20 punti aggiunge anche 9 assist. Bene anche Jefferson che apre il parziale di 18-5 che risulterà decisivo nell’ultimo quarto. Indiana tira meglio (53%) ma perde troppi palloni (23) nonostante la grande gara del duo Hibbert-Granger (20/36 dal campo per 54 punti, 28 per il centro, 26 per l’ala).

    Nella rivincita del primo turno degli scorsi playoff di Western Conference i Nuggets stritolano i Jazz grazie ai 23 punti di Anthony. Male Utah che delude e non va oltre il 38% dal campo con più palle perse (22) che assist (21). Solo 3/10 per Williams che chiude da top scorer dei Jazz con 17 punti. Invisibile in neo acquisto Jefferson.

    Non c’è più Don Nelson ma la sua pallacanestro rimane l’anima della Oracle Arena. Partita da 250 punti totali con i Warriors che trionfano sui Rockets per la prima volta dal dicembre 2007 mentre Houston perde la seconda volata nel giro di 24 ore. Fantastica la prestazione di Monta Ellis che piazza 46 punti con un incredibile 18/24 dal campo. Doppia doppia per Lee (17 punti +15 rimbalzi) e per un ottimo Curry da 25 punti ed 11 assist. Ai Rockets non bastano i 42 liberi segnati (17/17 per Martin) e la monumentale prova di Scola, autore di 36 punti e 16 rimbalzi.

    Dopo il successo sui Suns, Portland concede il bis e va a prendersi la vittoria allo Staples Center contro i Clippers. Fondamentale è il dominio sotto il canestro dei Blazers che catturano 21 rimbalzi offensivi (13 per la coppia Aldridge-Camby). Si conferma Batum (15 pts, 3/4 da 3) mentre Roy timbra una doppia doppia con 22 punti e 10 rimbalzi. Clippers che segnano solo 17 punti negli ultimi 12 minuti nonostante il buon esordio di Griffin, autore di 20 punti e 14 rimbalzi. Male Kaman che sbaglia 14 dei 18 tiri presi.

    Toronto-New York: commento e tabellino

    Risultati NBA del 27 ottobre 2010

    Cleveland Cavaliers-Boston Celtics 95-87

    • Cle: Hickson 21, Gibson 16, Sessions 14; Bos: Rondo 18, Davis 14, Pierce 13

    New Jersey Nets-Detroit Pistons 101-98

    • N.J.: Lopez 25, Harris 22, Morrow 13; Det: Prince 14, Stuckey 14, Villanueva 14

    Philadelphia 76ers-Miami Heat 87-97

    • Phi: Turner 16, Williams 15, Young 15; Mia: Wade 30, Jones 20, James 16

    Memphis Grizzlies-Atlanta Hawks 104-119

    • Mem: Conley 23, Gay 21, Arthur 19; Atl: Johnson 22, Bibby 19, Pachulia 17

    Minnesota Timberwolves-Sacramento Kings 116-117

    • Min: Ridnour 20, Beasley 17, Telfair 15; Sac: Garcia 22, Landry 22, Udrih 18

    New Orleans Hornets-Milwaukee Bucks 95-91

    • N.O.: West 22, Belinelli 18, Paul 17; Mil: Delfino 19, Maggette 16, Gooden 15, Bogut 15, Jennings 15

    Oklahoma City Thunder-Chicago Bulls 106-95

    • Okl: Durant 30, Westbrook 28, Green 21; Chi: Rose 28, Noah 18, Gibson 16

    Dallas Mavericks-Charlotte Bobcats 101-86

    • Dal: Nowitzki 28, Terry 22, Butler 13; Cha: Thomas 22, Wallace 16, Jackson 14

    San Antonio Spurs-Indiana Pacers 122-109

    • S.A.: Duncan 23, Ginobili 22, Parker 20; Ind: Hibbert 28, Granger 26, Collison 19

    Denver Nuggets-Utah Jazz 110-88

    • Den: Anthony 23, Afflalo 22, Billups 14; Uta: Williams 17, Millsap 15, Bell 12

    Golden State Warriors-Houston Rockets 132-128

    • G.S.: Ellis 46, Curry 25, Lee 17; Hou: Scola 36, Martin 28, Hayes 16

    Los Angeles Clippers-Portland Trail Blazers 88-98

    • Cli: Gordon 22, Griffin 20, Butler 16; Por: Roy 22, Aldridge 19, Batum 15
  • NBA 10/11: Analisi Central Division

    NBA 10/11: Analisi Central Division

    Il viaggio ad Est degli Stati Uniti si conclude con la Central Division. Sarà corsa a 2 per il predominio della divisione centrale: il talento premierebbe i Bulls per la prima piazza, la profondità del roster invece farebbe optare per i Milwaukee Bucks. La lotta non si risolverà prima delle ultime partite di stagione regolare perchè ambedue le squadre paiono attrezzate per arrivare verso traguardi molto ambiziosi. I Bulls possono contare sul talento purissimo di Derrick Rose, playmaker dalle potenzialità virtualmente illimitate, nativo proprio di Chicago (anche se come il suo collega di Boston Rajon Rondo deve costruirsi un tiro dalla lunga distanza molto più pericoloso di quello mostrato fino ad ora) che quando attacca il ferro risulta quasi immarcabile. A Rose è stato aggiunto un fuoriclasse come Carlos Boozer e dopo anni in cui i “Tori” non hanno avuto una power forward degna di questo nome, sembrano finalmente aver coperto il buco con la sua acquisizione dagli Utah Jazz. Sempre dai Jazz è arrivato Kyle Korver (ed i suoi tiri da 3 punti) ed un altro ex di Salt Lake City risulterà utile nel corso della stagione (Ronnie Brewer). Luol Deng sarà chiamato ad una stagione solida come terzo violino della squadra, mentre i progressi di Joakim Noah sono sotto gli occhi di tutti ed il ruolo di centro pare quindi ben coperto. A Milwaukee invece hanno voluto fare le cose in grande, completando il già ottimo roster dello scorso anno con acquisizioni mirate e che non faranno rimpiangere i titolari quando si siederanno in panchina per rifiatare: Chris Douglas-Roberts nel settore “piccoli” e Drew Gooden e Larry sanders (rookie dalle ottime qualità) tra i lunghi possono dare ampio respiro ai titolari senza far scendere il livello tecnico della squadra. In più è stato rifirmato un tassello importante come Salmons, vera chiave di svolta la scorsa stagione dopo il suo arrivo dai “nemici” divisionali dei Bulls. Se anche Michael Redd recupererà dai brutti infortuni degli ultimi anni e tornerà ai livelli da All-Star che gli competono, ecco qui una formazione molto quadrata, equilibrata in ogni ruolo e soprattutto ostica da affrontare per chiunque. Il tutto sotto la guida dell’allenatore più preparato in NBA, ovvero Scott Skiles, che ha sempre fatto “miracoli” in ogni luogo dove si sia seduto per dirigere una squadra NBA.
    Più distaccate paiono Cleveland ed Indiana: ma se per gli orfani di King James è più il desiderio di vendetta nei confronti del “Re ingrato”, a voler mostrare che la squadra non risentirà dell’abbandono di LeBron (tecnicamente il roster non pare di primo livello), i Pacers hanno messo su una squadra molto interessante che, sperano i tifosi, nel più breve tempo possibile possa ritornare ai fasti dei grandi Pacers targati Reggie Miller di qualche stagione fa (Finale NBA contro i Lakers nel 1999/2000, KO per 4-2). Mancava un playmaker ed è arrivato, quel Darren Collison che l’anno scorso da rookie non fece rimpiangere l’infortunato Chris Paul negli Hornets, con prestazioni straordinarie e che ha ampi margini di miglioramento. In più il rookie Paul George promette battaglia ed insieme alla stella Danny Granger (quest’anno da molti indicato come il vero antagonista di Durant nella corsa al titolo di cannoniere) ed al centro Roy Hibbert (220 centimetri ed una crescita costante che lo stanno portando ad essere uno dei migliori interpreti nel ruolo) proveranno ad essere la vera sorpresa della stagione. Se le cose andranno per il verso giusto potrebbero anche raggiungere i playoff, a sorpresa, perchè il talento non manca, ma l’ottavo posto ad Est (l’unico realisticamente possibile) dovrebbe metterli contro le corazzate Miami o Orlando, destinandoli a sicura uscita nel primo turno della post season.
    In ricostruzione invece i Detroit Pistons che oggettivamente non possono ambire ad un record superiore alle 30-35 vittorie. Ripartire dal rookie Monroe e cercare di prendere qualche altra scelta alta al Draft è l’imperativo di una squadra che deve ricostruire partendo dai migliori giovani che nei prossimi 2 anni usciranno dalle università americane. Il futuro tornerà a splendere solo in questo modo.

    CHICAGO BULLS: A Chicago sono stufi di aspettare l’intervento “divino” che porti un nuovo Jordan (niente da fare per le acquisizioni di Wade e James nella calda Estate 2010) nel roster dei “Tori” ed allora ecco che il mercato ha regalato un giocatore tra i più fondamentali in NBA, Carlos Boozer, eclettica ala grande, devastante vicino a canestro per la potenza fisica (punti +rimbalzi lo fanno uomo da doppia-doppia ogni serata) ma molto bravo anche lontano da canestro, con un buon piazzato anche dai 4-5 metri viste le mani molto “dolci”. Per una stagione da protagonisti dovrà esserci piena sintonia tra lui e l’uomo franchigia di Chicago, ovvero Derrick Rose: l’asse “Rose to Boozer” risulterà determinante per le sorti della squadra dell’Illinois, e proprio il playmaker dovrà prendere la squadra per mano e mostrare a tutti che il Mondiale vinto con team U.S.A. a settembre lo ha fatto crescere come uomo e come giocatore, il suo apporto risulterà imprescindibile ed essenziale se si vorrà arrivare il più lontano possibile. A dare una mano ai 2 ci sarà in primis Luol Deng, che in ala piccola avrà un ruolo chiave per cercare di portare i compagni ai traguardi fissati dalla dirigenza. E poi Joakim Noah, che a centro area assicura centimetri, potenza, agilità ed anche un discreto talento. Non è un giocatore da tiri piazzati, ma sotto i tabelloni è uno dei pochi giocatori in NBA che non perde un duello, vista anche la sua tenacia ed il suo carattere poco arrendevole. Panchina che vedrà Brewer e Korver (insiema a Boozer tutti ex Jazz) dare un apporto sostanzioso, ed il turco Omer Asik dare fiato a Noah. Resta vivo il sogno di portare Carmelo Anthony a Chicago, ma la trattativa è molto difficile per via delle esose richieste dei Denver Nuggets che sparano alto tra giocatori e scelte al Draft, col rischio di perderlo in Estate a zero come free agent. Il colpo Anthony proietterebbe i Bulls come contender nella corsa al titolo!
    In panchina da verificare Tom Thibodeau, al primo incarico in panchina come capo allenatore dopo essere stato un pezzo molto importante delle fortune Celtics degli ultimi anni come assistente di Doc Rivers: la difesa di Boston è tutta una sua creazione ed i risultati sono stati fenomenali, vederemo se riuscirà ad essere così tanto efficace anche a Chicago. In definitiva Bulls favoriti per il primo posto nella Central (obiettivo stagionale dichiarato) per il talento ma attenzione alla completezza ed alla solidità dei Milwaukee Bucks.

    Arrivi: Carlos Boozer (da Utah), Kyle Korver (da Utah), Ronnie Brewer (da Memphis), C.J. Watson (da Golden State), Kurt Thomas (da Milwaukee), Omer Asik (dal Fenerbache), Keith Bogans (da San Antonio)
    Partenze: Rob Kurz (a Granada), Chris Richard (Free Agent), Hakim Warrick (a Phoenix), Brad Miller (a Houston), Jannero Pargo (Free Agent), Acie Law (a Memphis), Kirk Hinrich (a Washington), Kevin Seraphin (a Washington)
    Scelte al Draft: Kevin Seraphin (pick 17, a Washington)
    Probabile Quintetto Base: Derrick Rose (PG), Keith Bogans (SG), Luol Deng (SF), Carlos Boozer (PF), Joakim Noah (C)

    ROSTER

    Guardie: Derrick Rose, Keith Bogans, Ronnie Brewer, Kyle Korver, C.J. Watson
    Ali: Carlos Boozer, Luol Deng, Taj Gibson, James Johnson, Brian Scalabrine, Kurt Thomas
    Centri: Joakim Noah, Omer Asik
    Head Coach: Tom Thibodeau

    CLEVELAND CAVALIERS: L’Estate del 2010 sarà ricordata per sempre a Cleveland. Come dimenticare il giorno del tradimento di LeBron James, che ha deciso di andare a giocare con gli amici Wade e Bosh in quel di South Beach! Nonostante il desiderio di rivalsa nei confronti del “traditore” James il futuro non appare roseo in Ohio: i primi malumori dopo l’addio di James si sono avuti con Mo Williams ed Antawn Jamison, che potrebbero anche essere ceduti a stagione in corso. E neanche Varejao sembra sicuro di rimanere. A Cleveland le cose stanno cambiando rapidamente: la rivoluzione in casa Cavs era cominciata subito dopo l’uscita dai playoff nella passata stagione, difatti sia l’allenatore Mike Brown, sia il G.M. Danny Ferry non sono più al loro posto, così in pochi mesi la franchigia dell’Ohio ha cambiato la figura chiave in società, il General Manager, la guida tecnica ed il giocatore di riferimento!
    Chris Grant è stato nominato nuovo G.M. ed ha da una parte un compito complicatissimo (se non impossibile): sostituire Lebron James nell’organico della squadra e trovare un nuovo giocatore di riferimento sia dentro sia fuori dal campo.
    Nessuno si aspetta molto da questa versione “light” dei Cavaliers perciò sia Grant sia il nuovo coach Byron Scott possono lavorare con calma e cercare di costruire un progetto tecnico nuovo senza subire le pressioni di un ambiente ancora sotto shock per la partenza di James.
    Scott si trova per la prima volta in carriera a guidare una squadra senza un grande playmaker, prima Kidd a New Jersey poi Paul a New Orleans, dovrà quindi trovare il modo di dare un’organizzazione in grado di far giocare e vincere i Cavaliers nella prossima stagione, non sarà un’impressa facile vista la struttura del roster dei Cavs che si troveranno senza i punti di riferimento tecnici delle passate stagioni e senza quello che è stato il playmaker, miglior realizzatore e miglior stoppatore della squadra nelle ultime stagioni.
    Guardando al roster attuale di Cleveland i giocatori più forte tecnicamente sono sicuramente Jamison e Williams, giocatore che ha la personalità per diventare la guida dei nuovi Cavs (sempre che ne abbia voglia) a cui Byron Scott chiederà di prendere in mano le sorti della squadra nei momenti difficili e di tornare ad essere ancora un realizzatore come ai tempi della sua militanza nei Bucks.
    Un giocatore che potrebbe trovare spazio in questa situazione e contribuire alla causa dei Cavs è Ramon Session, la guardia arrivata in cambio di Delonte West da Minnesota, potrà portare punti dalla panchina e magari trovare anche qualche partita in quintetto base se Scott andrà con un quintetto piccolo con Parker spostato in ala piccola, Jemison spostato in ala grande.
    La stagione 2010-2011 dei Cavaliers si annuncia come un lungo percorso della squadra alla ricerca della propria identità tecnica e di uno spirito di gruppo andato perso con la partenza di Lebron James.
    La proprietà, i tifosi, tutta la città si sono stretti attorno alla squadra dopo la firma di James per gli Heat, però per quanto tempo i tifosi continueranno a riempire la Quicken Loans Arena?
    Il compito più arduo per Scott e per i suoi giocatori sarà proprio questo, dare credibilità alla squadra e al suo progetto e non far disinnamorare i tifosi Cavs della squadra.
    Da quest’anno potrebbe partire la rivoluzione a Cleveland, verosimilmente la squadra non sembra poter andare oltre le 30 vittorie in stagione, a meno che la rabbia ed il furore agonistico per il tradimento di James non facciano scattare qualcosa nella testa dei giocatori. Ma a Cleveland tutti attendono il 2 dicembre 2010 ed il 29 marzo 2011, quando qualcuno farà ritorno in quello che è stato il suo regno per 7 lunghi anni…

    Arrivi: Ramon Session, Kyle Lowry, Joey Graham, Ryan Hollins, Samardo Samuel
    Partenze: Lebron James, Delonte West, Shaquille O’Neal, Zidrunas Ilgauskas
    Scelte al Draft:Christian Eyenga, Manny Harris (undrafted), Samardo Samuels (undrafted)
    Probabile Quintetto Base: Mo Williams (PG), Anthony Parker (G), Antawan Jamison (SF), J.J. Hickson (PF), Anderson Varejao (C)

    ROSTER

    Guardie: Anthony Parker, Mo Williams, Ramon Session, Daniel Gibson, Christian Eyenga, Manny Harris.
    Ali: Antawn Jamison, J.J. Hickson, Jamario Moon, Jawad Willliams, Joey Graham, Leon Powe, Samardo Samuels.
    Centri: Anderson Varejao, Ryan Hollins.
    Head Coach: Byron Scott

    DETROIT PISTONS: Probabilmente anche quest’anno i Pistons andranno a fare la Lottery per le scelte al Draft. La squadra non sembra minimamente attrezzata per arrivare alla post season, la guida tecnica, che già non aveva convinto lo scorso anno (John Kuester) è rimasta inalterata, allora non si riesce a capire come questi Detroit Pistons possano emergere dal limbo della mediocrità. L’aggiunta di Tracy McGrady, ormai lontano parente del fenomenale giocatore di qualche stagione fa, non sposta gli equilibri, un declino tecnico e fisico che a “Mo-Town” conoscono bene visto che 2 stagioni fa passò per il Palace di Auburn Hills la controfigura di Allen Iverson. La squadra è da rifondare negli elementi più vecchi e stiamo parlando di colonne come Richard Hamilton, Prince, Ben Wallace e Wilcox, (oltre alla già citata inutile acquisizione di McGrady) giocatori che hanno fatto sicuramente la storia della franchigia, ma che hanno chiuso un ciclo e che da qualche altra parte potrebbero trovare più stimoli: un quintetto in pratica, che potrebbe far risparmiare qualche milione di dollari alla franchigia, nel salary cap, se si trovassero le giuste destinazioni ai giocatori, e magari potrebbe far arrivare nel Michigan qualche scelta alta nei prossimi 2 Draft per prendere qualche giovane promessa. La ricostruzione di un nucleo vincente potrebbe anche ripartire così, ma le scelte ovviamente spetteranno al G.M. Dumars. Quest’anno è stato pescato Greg Monroe con la settima scelta, prospetto molto interessante tra le ali grandi. Rodney Stuckey, già affermato nell’ultima stagione, ed Austin Daye rappresentano il futuro della squadra assieme ovviamente al già citato Monroe. Presente buio, ma operando bene i Pistons potrebbero ben presto risollevarsi, l’importante è fare le scelte giuste per un futuro importante.

    Arrivi: Tracy McGrady (da New York),
    Partenze: Kwame Brown (a Charlotte)
    Scelte al Draft: Greg Monroe (pick 7), Terrico White (pick 36)
    Probabile quintetto base: Rodney Stuckey (PG), Ben Gordon (SG), Tayshaun Prince (o Austin Daye) (SF), Greg Monroe (PF), Charlie Villanueva (o Ben Wallace) (C)

    ROSTER

    Guardie: Rodney Stuckey, Ben Gordon, Rip Hamilton, Tracy McGrady, Will Bynum, Terrico White
    Ali: Tayshaun Prince, Austin Daye, Greg Monroe, Jonas Jerebko, Jason Maxiell, DaJuan Summers, Chris Wilcox
    Centri: Charlie Villanueva, Ben Wallace
    Head Coach: John Kuester

    INDIANA PACERS: La probabile sorpresa stagionale: la dirigenza dei Pacers ha lavorato benissimo sul mercato ed in sede di Draft viste le acquisizioni di Darren Collison (ciò che serviva veramente ad Indiana vista la carenza nel ruolo di playmaker) e di James Posey dagli Hornets (anche se è costato il sacrificio di Troy Murphy finito ai Nets nello scambio a 4 squadre) e l’innesto dei giovani Magnum Rolle, Lance Stephenson ma soprattutto Paul George. Inoltre visto l’infortunio dello scorso anno anche Hansbrough potrebbe essere considerato un rookie e vista questa abbondanza di giovani i Pacers guardano con ritrovato ottimismo al futuro. La squadra pare veramente ottima, con Collison a portare palla e Rush come probabile partente come guardia titolare. Ala piccola sarà invece Danny Granger, stella della franchigia, con Hansbrough che occuperà il ruolo di ala grande e Hibbert come centro. In panchina 2 dei difensori migliori della Lega, Posey e Jones che saranno chiamati sul parquet soprattutto nelle sfide contro i Miami heat per fronteggiare il duo James-Wade. Inoltre Coach O’Brien potrà varare altri 2 tipi di quintetto, uno molto alto ed uno piccolo: il primo vedrà protagonisti il solito Collison (inamovibile), Granger in guardia, il rookie George come ala piccola, Hansbrough o McRoberts come ala grande e Hibbert come centro. Il secondo invece sarà formato da Collison come play, Rush o Stephenson nel ruolo di guardia, George come ala piccola, Granger ala grande (molta duttilità per il numero 33 che può spostarsi senza difficoltà in 3 ruoli) ed Hansbrough come centro. Proprio Granger sarà fondamentale per i Pacers: dopo l’esperienza con la selezione americana ai Mondiali, in molti lo indicano come il vero antagonista di Kevin Durant come miglior marcatore della Lega. In sostanza finalmente coach Jim O’Brien può dirsi soddisfatto della squadra che potrebbe ambire all’ottavo posto ad Est e disputare i primi playoff dopo anni di buio. Ma il limite ed il talento dei giovani Pacers sono sconfinati e la stagione potrebbe riservare tante soddisfazioni.

    Arrivi: Darren Collison e James Posey (New Orleans Hornets)
    Partenze: Troy Murphy (New Jersey Nets), Luther Head (New Orleans Hornets), Earl Watson (Utah Jazz)
    Scelte al draft: Paul George (pick 10), Lance Stephenson (pick 40), Magnum Rolle (pick 51)
    Probabile quintetto base
    Darren Collison (PG), Brandon Rush, (SG), Danny Granger (SF), Tyler Hansbrough (PF), Roy Hibbert (C)

    ROSTER

    Guardie: Darren Collison, A.J. Price, T.J. Ford, Brandon Rush, Lance Stephenson, Dahntay Jones
    Ali: Danny Granger, Paul George, Mike Dunleavy, James Posey, Josh McRoberts, Tyler Hansbrough, Magnum Rolle
    Centri: Roy Hibbert, Jeff Foster, Solomon Jones

    HEAD COACH: Jim O’Brien

    MILWAUKEE BUCKS: I Bucks sono attrezzatissimi per dare battaglia ai Bulls per il primo posto nella Central Division: gli acquisti di Gooden, Boykins, Douglas-Roberts e soprattutto Maggette danno profondità ad un roster già molto competitivo, la riconferma di Salmons dimostra che Milwaukee fa sul serio per le prime posizioni ad Est. Importante sarà l’asse Jennings-Bogut, con il palymaker chiamato alla riconferma dopo l’ottima stagione da rookie ed i centro che deve mostrare di essersi ripreso dopo il terribile infortunio al braccio di fine stagione scorsa. Se l’asse funzionerà i Bucks potrebbero essere la vera mina vagante dei prossimi playoff. Il secondo quintetto di Milwaukee potrebbe tranquillamente raggiungere un posto nei playoff: Boykins in sostituzione di Jennings, Redd (sperando che gli infortuni siano alle spalle può tornare ad essere un All-Star) di Salmons, Douglas-Roberts e Delfino di Maggette, Ilyasova di Gooden ed il rookie Sanders di Bogut, danno ampie garanzie di tenuta fisica,mentale e tecnica, in più il solido difensore Mbah a Moute sarà il jolly della situazione potendo giostrare in 3 ruoli differenti (guardia, ala piccola ed ala grande). Insomma c’è tutto per fare benissimo, compreso il coach, Scott Skiles, capace di fare sempre miracoli in qualsiasi posto sia andato ad allenare, riuscendo a togliere sempre dalle risorse umane a sua disposizione il meglio del meglio. Obiettivo primo posto nella Central, e di essere poi tra le prime 4 ad Est. Sognare, poi, non costa davvero nulla…

    Arrivi: Earl Boykins (Washington Wizards FA), Jon Brockman (Sacramento Kings), Keyon Dooling (New Jersey Nets FA), Chris Douglas-Roberts (New Jersey Nets), Drew Gooden (Los Angeles Clippers FA), Corey Maggette (Golden State Warriors), John Salmons (Milwaukee Bucks FA).
    Partenze: Charlie Bell (Golden State Warriors), Dan Gadzuric (Golden State Warriors), Royal Ivey (Oklahoma City Thunder FA), Darnell Jackson (Sacramento Kings), Luke Ridnour (Minnesota Timberwolves FA), Kurt Thomas (Chicago Bulls FA).
    Scelte al draft: Larry Sanders (15th VCU), Darington Hobson (37th New Mexico), Tiny Gallon (47th Oklahoma).
    Probabile quintetto base: Brandon Jennings (PM), John Salmons (SG), Corey Maggette (SF), Drew Gooden (PF), Andrew Bogut (C).

    ROSTER

    Guardie: Earl Boykins, Carlos Delfino, Keyon Dooling, Chris Douglas-Roberts, Brandon Jennings, 22 Michael Redd, 15 John Salmons.
    Ali: Jon Brockman, Tiny Gallon, Drew Gooden, Darington Hobson, Ersan Ilyasova, Corey Maggette, Luc Richard Mbah a Moute, Larry Sanders.
    Centri: Andrew Bogut.
    Head Coach: Scott Skiles.

    ANALISI NORTHWEST DIVISION
    ANALISI PACIFIC DIVISION
    ANALISI SOUTHWEST DIVISION
    ANALISI SOUTHEAST DIVISION
    ANALISI ATLANTIC DIVISION