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  • Imola 1994: prima di Senna si pianse per Ratzenberger

    Imola 1994: prima di Senna si pianse per Ratzenberger

    Il Gran Premio di San Marino disputatosi ad Imola nel weekend dal 29 Aprile al 1 Maggio 1994 sarà ricordato come il più tragico nella storia della Formula Uno moderna. Domani ricorreranno infatti i 20 anni dalla scomparsa del grande campione brasiliano Ayrton Senna che al 5° giro della gara perse la vita dopo uno schianto avvenuto con la propria Williams nel muro della curva del Tamburello. Prima della gara però erano già state versate lacrime di dolore per la scomparsa, del certamente meno noto pilota austriaco Roland Ratzenberger avvenuta il giorno precedente durante le prove ufficiali.

    Ratzenberger, nato a Salisburgo il 4 luglio 1960, aveva iniziato a correre sin da giovane, disputando campionati minori in Germania ed in Gran Bretagna prima del passaggio con ottimi risultati in F3 inglese dove però, nonostante tutto non riuscì a convincere i team del Circus della Formula Uno.

    La sua grinta e la sua passione però non lo abbandonarono e dopo due anni di campionati in Giappone e diverse partecipazioni alle 24 ore di Le Mans, nel 1993 tornò in Formula 3 dove corse per 2 anni prima della tanto agognata chiamata della F1, Roland ce l’aveva fatta, nel campionato 1994 avrebbe corso con la neonata scuderia Simtek.

    Roland Ratzenberger
    Roland Ratzenberger

    La scuderia non era certo un top team, infatti nella prima gara della stagione, il Gran Premio d’Interlagos in Brasile, Ratzenberger si piazzò al 27° posto nelle prove, proprio alle spalle del compagno di squadra Brabham, non riuscendo a qualificarsi. Molto meglio andò nella gara successiva, il Gran Premio del Pacifico disputatosi sulla pista di Aida in Giappone. Ratzenberger ottenne il suo primo, e purtroppo ultimo, piazzamento in gara in F1, l’austriaco della Simtek concluse la gara con 5 giri di distacco dal vincitore ottenendo un onorevole 11° posto, una buona giornata in attesa di provare a ripetersi 2 settimane dopo nel Gran Premio di San Marino.

    Il 29 aprile 1994 si accesero i motori nell’autodromo “Enzo e Dino Ferrari” di Imola e lo spaventoso incidente capitato a Rubens Barrichello, fortunatamente uscitone senza gravi conseguenze, nelle prove del venerdì fece calare la paura sul mondo della F1.

    Sabato 30 aprile era in programma la seconda sessione di prove ufficiali, Ratzenberger aveva il 26° ed ultimo tempo valevole per la qualificazione alla gara ma avrebbe potuto non bastare, così Roland decise di rientrare in pista per limare qualche decimo di secondo sul tempo. Erano circa le 13.15, nel giro di lancio probabilmente l’austriaco passo troppo violentemente su un cordolo alle “Acque Minerali” e la sua ala anteriore subì un danno senza che il pilota potesse accorgersene. Ratzenberger infatti proseguì e partì per il suo giro cronometrato, passata la veloce curva Tamburello, Roland nella successiva curva Villenueve filò via dritto, dalle immagini della Rai si vede un pezzo di ala staccarsi negli attimi precedenti alla curva, andando ad impattare intorno ai 315 Km/h contro il muro e rimbalzando in pista con le immagini incancellabili di quel che rimane, la cellula di sopravvivenza resistette bene, della Simtek che pian piano va a fermarsi nel centro della pista alla curva della Tosa con il casco biancorosso del pilota che ciondola prima di fermarsi immobile, lasciando a tutti l’impressione di essere dinanzi al compiersi di una tragedia.

    Ratzenberger fu prontamente soccorso con tutte le procedure di emergenza possibili, ma la frattura alla base cranica non aveva lasciato speranza. L’annuncio della morte di Roland arriverà dall’ospedale poco dopo le 14.15 del 30 aprile 1994.

    Roland, il ragazzo di 33 anni, che con tanta passione, grinta, amore per lo sport e forza di volontà aveva inseguito e coronato il sogno di correre in Formula Uno, vide il destino portarglielo via troppo presto.

  • Ayrton Senna, 18 anni fa moriva il più grande pilota di tutti i tempi

    Ayrton Senna, 18 anni fa moriva il più grande pilota di tutti i tempi

    Cade oggi il 18esimo anniversario della morte di Ayrton Senna, immenso campione della Formula 1 scomparso l’1 maggio del 1994 durante il Gran Premio di San Marino e che negli anni in cui ha corso ha scritto la storia di tutto l’automobilismo sportivo.

    Quel giorno si correva a Imola, terzo appuntamento del Mondiale. Il week-end sammarinese iniziò con infausti presagi, nelle prove del venerdi Rubens Barrichello fu protagonista di un brutto incidente che per poco non diede fine alla sua carriera agonistica. Accadde lo stesso il giorno dopo a Roland Ratzenberger, sebbene con destino diverso. Il pilota austriaco perse il controllo della sua vettura, una Simtek Ford, alla curva intitolata a Gilles Villeneuve andando a schiantarsi contro il muretto e morendo sul colpo.

    Senna, in pole position dopo le qualifiche per la terza volta consecutiva su tre GP, aveva lasciato la McLaren per prendere il posto del suo nemico numero 1, il “Professore” Alain Prost alla guida della Williams Renault, campione del mondo in carica. Al settimo giro della corsa il brasiliano, messo sotto pressione da un giovanissimo Michael Schumacher che gli stava guadagnando terreno alla guida della Benetton Ford e vincitore dei primi due Gran Premi, perse il controllo della sua vettura al Tamburello a causa del cedimento del piantone dello sterzo, finendo violentemente e ad una velocità elevatissima contro le barriere di protezione.

    La gara fu subito interrotta e i soccorsi furono tanto immediati quanto inutili. Il trasporto in ospedale non servì a salvargli la vita tanto erano gravi le ferite e i traumi riportati soprattutto alla testa. Quel giorno la F1 perse uno dei protagonisti più amati nel mondo del circus capace come pochi di entusiasmare gli animi degli appassionati di questo sport.

    Ayrton Senna © Mike Hewitt/Getty Images

    Gli anni particolarmente più gloriosi sono sicuramente quelli passati con la McLaren con la quale ottenne la sua consacrazione definitiva vincendo i suoi tre titoli Mondiali nel 1988, 1990 e 1991. Gli anni nella casa di Woking furono caratterizzati anche dalla grande competizione con il suo compagno-rivale Alain Prost con il quale diede vita a duelli entusuasmanti culminati spesso con grandi imprese da parte del brasiliano. Oltre ai tre titoli iridati Ayrton Senna vanta anche un particolare record, è infatti il pilota ad aver ottenuto più pole position (67) in relazione ai Gran Premi disputati (161). Solo il sette volte campione del mondo Michael Schumacher è riuscito nell’impresa di battere questo record con 68 partenze dalla prima posizione, sebbene abbia disputato quasi il doppio dei GP con 288 gare sulle spalle, ed è terzo nella storia della F1 per numero di vittorie, 41, dietro proprio al campione tedesco, che primeggia con 91 successi, e Prost con 51.

    Senza quel maledetto 1 maggio del 1994 oggi Ayrton avrebbe 52 anni. Uomo dalle grandi doti umane non solo per il suo impegno nel sociale, di cui tutti siamo a conoscenza, ma forse in pochi ricorderanno il soccorso prestato ad un pilota che aveva subito un incidente durante le prove del Gran Premio del Belgio nel 1992 schizzando fuori dalla sua McLaren senza pensarci su due volte e al rischio che avrebbe corso con la vettura incidentata in mezzo alla pista, pilota dalla grandissima caratura e di forte personalità, anche se non particolarmente attivo con le telecamere a causa del suo carattere schivo e riservato. Non per questo non può essere considerato uno dei piloti più forti che la Formula 1 abbia  mai avuto, forse il più grande di sempre, il suo ricordo è da sempre vivo nella memoria di tutti gli appassionati di questo sport e non solo, mito della Formula 1 al quale le nuove generazioni dell’automobilismo che cominciano sin da piccoli ad avvicinarsi a questo sport si ispirano perchè Ayrton Senna non era un semplice pilota ma “il” pilota.

    VIDEO TRIBUTO AYRTON SENNA

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  • Superbike, doppietta Checa a Imola, Biaggi giù dal podio

    Superbike, doppietta Checa a Imola, Biaggi giù dal podio

    Carlos Checa conquista le due manche della Superbike sul circuito di Imola, teatro del Gran Premio d’Italia valevole come  secondo round del Mondiale 2012. Lo spagnolo di casa Ducati ha la meglio in entrambe le gare su Tom Sykes, poleman di giornata con la Kawasaki, Leon Haslam e Max Biaggi che monopolizzano le prime quattro posizioni.

    GARA 1 – Si parte con temperature leggermente più basse rispetto alla Superpole di ieri, Sykes parte subito bene, seguito a ruota da Checa, Biaggi e Haslam. Subito fuori invece Davide Giugliano, campione Superstock e attuale compagno di Checa, “spinto” nella ghiaia da Leon Camier, costrtetti ad abbandonare la corsa dopo appena due curve.

    Davanti il duello è tra la ritrovata Kawasaki di Tom Sykes e Carlos Checa, con il britannico che non ha problemi a comandare per oltre metà gara ma che poi è costretto a fare i conti con il degrado degli pneumatici che consentono allo spagnolo, maestro nella gestione della gara,  di raggiungerlo e sorpassarlo. La “verdona” riesce poi a respingere gli attacchi di un’arrembante Leon Haslam, riuscendo a chiudere alle spalle di Checa. Quarto posto per Max Biaggi che parte bene perdendosi poi sul più bello, mostrando un passo non abbstanza sufficiente per lottare per la vittoria.

    Quinto posto per Eugene Laverty che precede il suo ex compagno in Yamaha Marco Melandri. Entrambi sono stati protagonisti di due belle rimonte dopo due dritti nelle fasi iniziali della gara, che molto probabilmente ne hanno compromesso la lotta per il podio. Al settimo posto la seconda Kawasaki di Joan Lascorz, che precede Lorenzo “Zorro” Zanetti,  capace di lottare a lungo per la quinta posizione e bravo a chiudere comunque tra i primi dieci piloti, davanti al più blasonato Johnatan Rea, in difficoltà con la sua Honda CBR, e a Niccolò Canepa. 15esima posizione per la BMW di Ayrton Badovini, ritirato Michel Fabrizio.

    Carlos Checa © Mirco Lazzari gp/Getty Images

    Attimi di paura nei primi giri della gara per la caduta di Sylvain Guintoli. Il pilota della Ducati clienti del team Effembert, dopo un dritto, è stato sbalzato dalla sua moto dopo aver toccato l’erba sintetica del cordolo e nella caduta è stato centrato in pieno dalla Aprilia dell’incolpevole Chaz Davies, che per fortuna colpisce  soltanto la moto del francese, uscito miracolosamente illeso dall’incidente che avrebbe potuto avere sicuramente conseguenze più gravi.

    GARA 2 – Come nella prima manche, dopo le fasi concitatissime della partenza, la lotta per la vittoria si restringe a soli quattro piloti, con Sykes a fare l’andatura, e Checa e Biaggi ad inseguire, mentre Haslam, dopo una prima parte di gara in sordina riesce a rimontare e a raggiungere il gruppetto dei primi tre.

    Ancora una volta il campione della Ducati Althea sfrutta il calo di prestazione delle gomme Pirelli sulla Kawasaki di Sykes per prendersi la prima posizione e amministrare l’ultima parte di gara, mentre il britannico, dopo aver lasciato riposare un pò le gomme sfruttate al massimo all’inizio per scappare da Checa, riprende a girare con un passo accettabile respingendo tutti gli attacchi di Haslam, che anzi, ha il suo bel da fare nel finale per tenere a bada Max Biaggi, che però non ha il guizzo giusto per raggiungere il terzo posto che sarebbe valso il gradino più basso del podio.

    Praticamente identico risultato di gara 1 per le prime quattro posizioni, mentre al quinto posto risale bene Johnatan Rea, che rimedia il nono posto deludente della prima manche con una gara di alto livello, nonostante la sua Honda CBR non sembra il massimo della competitività. Gara opposta invece per Marco Melandri, che in gara 2, nonostante lotti per 3/4 di gara per la quinta posizione, non riesce ad andare oltre il decimo posto. Il ravennate sembra fare ancora tanta fatica con una moto che in mano al compagno di squadra (Haslam) sembra di tutt’altra fattura. La stagione di Macio non è iniziata nel migliore dei modi ma c’è ancora tutto il tempo per recuperare.

    Sfortuna per Davide Giugliano, costretto ad arrendersi a pochi metri dal traguardo a causa di un cedimento tecnico della sua Ducati mentre lottava per la sesta posizione con Eugene Laverty, proprio come Michel Fabrizio, che aggiunge alla sua collezione un altro ritiro.

    Con la doppia vittoria odierna Checa conquista la vetta solitaria del campionato portando a quota tre le vittorie stagionali, dopo quella ottenuta in gara 2 in Australia, a Phillip Island. Segue Biaggi a quattro punti di distanza, tallonato a soli due punti da Sykes. Più staccati Haslam e Melandri.

     

  • Superbike, le classifiche. Checa ad un passo dal titolo

    Superbike, le classifiche. Checa ad un passo dal titolo

    Vittoria e terzo posto nel Gran Premio d’Italia svoltosi a Imola e Carlos Checa si avvicina al titolo iridato. Mancano solo 3 punti ormai al ducatista per vincere il suo primo titolo Mondiale in Superbike, irraggiungibile anche per Marco Melandri e Max Biaggi che ce l’ha messa tutta in questa stagione per contrastare il dominio dello spagnolo.

    In classifica costruttori Ducati vicina al suo 17esimo titolo marche. Aprilia e Yamaha si giocheranno la piazza d’onore.

    CLASSIFICA PILOTI

    Pos. Pilota Team Pt.
    1. CHECA DUCATI 417
    2. MELANDRI YAMAHA 320
    3. BIAGGI APRILIA 281
    4. LAVERTY YAMAHA 256
    5. HASLAM BMW 187
    6. CAMIER APRILIA 171
    7. GUINTOLI DUCATI 158
    8. HAGA APRILIA 155
    9. BADOVINI BMW 147
    10. FABRIZIO SUZUKI 141
    11. REA HONDA 138
    12. SYKES KAWASAKI 127
    13. LASCORZ
    KAWASAKI 125
    14. SMRZ
    DUCATI 118
    15. CORSER
    BMW 71
    16. XAUS HONDA 49
    17. BERGER
    DUCATI 45
    18. ROLFO
    KAWASAKI 39
    19. AITCHISON
    KAWASAKI 36
    20. HOPKINS
    SUZUKI 20
    21. VERMEULEN
    KAWASAKI 14
    22. TOSELAND
    BMW 13
    23. LANZI
    BMW 10
    24. WATERS
    SUZUKI 8
    25. SANDI
    DUCATI 7
    26. POLITA
    DUCATI 5
    27. BAIOCCO
    DUCATI 4
    28. KIRKHAM
    SUZUKI 3
    29. VENEMAN
    BMW 3
    30. FORES
    BMW 2
    31. KISPATAKI
    HONDA 1
    32. STARING
    KAWASAKI 1
    33. LOWES
    HONDA 1
    34. LAI HONDA 1

    CLASSIFICA COSTRUTTORI

    Pos. Team Pt.
    1. DUCATI 441
    2. APRILIA 376
    3. YAMAHA 375
    4. BMW 232
    5. KAWASAKI
    192
    6. HONDA
    162
    7. SUZUKI
    158
  • Superbike: Rea e Checa vincono ad Imola

    Superbike: Rea e Checa vincono ad Imola

    Con la vittoria in gara 2, la 12esima in stagione e la 17esima in carriera, e il terzo posto della prima manche del Gran Premio d’Italia Carlos Checa è a soli 3 punti dalla conquista del suo primo titolo mondiale in Superbike e della sua lunghissima carriera di motociclista. Sul tracciato di Imola lo spagnolo della Ducati allunga ulteriormente in classifica sul più immediato inseguitore Marco Melandri, che oggi termine le due manche in ottava e sesta posizione, portando il suo vantaggio a 97 punti quando mancano solo gli appuntamenti in Francia, a Magny Cours, e in Portogallo, a Portimao.

    © Mirco Lazzari gp/Getty Images
    In gara 1 si era affermato Jonathan Rea, tornato finalmente competitivo con la sua Honda dopo l’infortunio che ne ha condizionato il rendimento stagionale, che aveva prevalso su un grandissimo Noriyuki Haga. Solo un guaio al motore della sua Honda che lo ha costretto al ritiro non gli ha permesso di fare la doppietta sul circuito bolognese dove la Ducati è di casa. Il giapponese dell’Aprilia clienti, ma la prima vista l’assenza forzata di Max Biaggi ancora convalescente per una microfrattura al piede, torna a casa con due secondi posti e rinvigorito dopo la delusione del Nurburgring, caduto, seppur con condizioni della pista estreme e impossibili, quando era comodamente al comando della corsa nei giri finali. In gara 2 completa il podio l’Aprilia ufficiale di Leon Camier, compagno di squadra di Biaggi. Per quanto riguarda gli italiani, Melandri (Yamaha) ha chiuso con un sesto e ottavo posto, Ayrton Badovini (Bmw) nono e decimo mentre Michel Fabrizio è caduto nella prima manche e si è ritirato per un problema al cambio della sua Suzuki nella seconda. La Superbike non si ferma, settimana prossima c’è il Gran Premio di Francia a Magny Cours per il penultimo appuntamento della stagione che potrebbe incoronare re della Superbike Carlos Checa a quasi 39 anni. LE CLASSIFICHE

  • Superbike, Checa in pole a Imola

    Superbike, Checa in pole a Imola

    Carlos Checa ha conquistato la superpole a Imola dove domani si correrà il secondo Gran Premio d’Italia della stagione (dopo Monza). Il pilota della Ducati infila l’ottava pole in Superbike con il tempo di 1:47.196 e potrebbe già festeggiare il titolo Mondiale con due Gran Premi d’anticipo considerando che Max Biaggi non correrà per la frattura rimediata al Nurburgring ed è ormai fuori dai giochi e il rivale più accreditato, Marco Melandri, è rimasto fuori dall’ultima sessione e partirà dalla terza fila in nona posizione. Se il centauro della Ducati dovesse vincere entrembe le gare domani e il ravennate fare peggio del quinto posto per lo spagnolo sarà iride.

    © Mirco Lazzari gp/Getty Images
    In prima fila con Checa partiranno Jonathan Rea, in grande spolvero con la sua Honda e pienamente recuperato dall’infortunio preceduto di soli 78 millesimi, Noriyuki Haga (il migliore dei piloti Aprilia) e Tom Sykes con la prima Kawasaki attardati di due decimi. Seconda fila aperta da Eugene Laverty (Yamaha ufficiale), poi seguono le due Bmw di Leon Haslam e Ayrton Badovini con la Ducati di Sylvain Guintoli a chiudere i top eight. Come dicevamo Melandri partirà nono mentre Michel Fabrizio con l’unica Suzuki scatterà dall’11esima piazza. Domani appuntamento con gara 1 alle 12:30, seconda manche a partire dalle 15:30.

    GRIGLIA DI PARTENZA

    Pos. Pilota Team Tempo Gap
    1. CHECA DUCATI 1:47.196
    2. REA HONDA 1:47.274 +0.078
    3. HAGA APRILIA 1:47.442 +0.246
    4. SYKES KAWASAKI 1:47.468 +0.272
    5. LAVERTY YAMAHA 1:47.929 +0.733
    6. HASLAM BMW 1:48.081 +0.885
    7. BADOVINI BMW 1:48.234 +1.038
    8. GUINTOLI DUCATI 1:48.416
    9. MELANDRI YAMAHA S2
    10. CAMIER APRILIA S2
    11. FABRIZIO SUZUKI S2
    12. BERGER DUCATI S2
    13. SMRZ DUCATI S1
    14. SANDI DUCATI S1
    15. CORSER BMW S1
    16. POLITA DUCATI S1
    17. AITCHISON KAWASAKI
    18. LASCORZ KAWASAKI
    19. BAIOCCO DUCATI
    20. XAUS HONDA
    21. ROLFO KAWASAKI
    22. FORES BMW
  • Superbike: le classifiche dopo Imola. Biaggi è campione del mondo

    Superbike: le classifiche dopo Imola. Biaggi è campione del mondo

    Anche se racimola un quinto e 11esimo posto, Max Biaggi diventa per la prima volta campione del mondo in Superbike con una gara d’anticipo, titolo conquistato proprio nel Gran Premio d’Italia sul circuito di Imola. Il diretto avversario per il titolo iridato Haslam in gara 1 getta alle ortiche punti pesanti non accontentandosi del secondo posto andando lungo nelle ultime curve mentre cercava di superare Checa arrivando quinto, in gara 2 è costretto al ritiro per il cedimento del motore della sua Suzuki.
    In classifica marche all’Aprilia mancano 9 punti per diventare campione del mondo per la prima volta nella sua storia.

    • Classifica piloti
    1. BIAGGI APRILIA 413
    2. HASLAM SUZUKI 350
    3. REA HONDA 288
    4. CHECA DUCATI 274
    5. CRUTCHLOW YAMAHA 239
    6. HAGA DUCATI 238
    7. TOSELAND YAMAHA 187
    8. GUINTOLI SUZUKI 184
    9. FABRIZIO DUCATI 169
    10. CORSER BMW 165
    11. CAMIER APRILIA 164
    12. BYRNE DUCATI 154
    13. XAUS BMW 96
    14. SYKES KAWASAKI 93
    15. SMRZ APRILIA 89
    16. LANZI DUCATI 83
    17. SCASSA DUCATI 70
    18. NEUKIRCHNER HONDA 47
    19. HAYDEN KAWASAKI 10
    20. VERMEULEN KAWASAKI 10
    21. PARKES HONDA 9
    22. BROOKES HONDA 6
    23. BAIOCCO KAWASAKI 6
    24. LOWRY KAWASAKI 4
    25. MORAIS APRILIA 3
    26. PITT BMW 3
    27. SANDI APRILIA 3
    28. LAI HONDA 2
    • Classifica Costruttori
    1. APRILIA 433
    2. DUCATI 392
    3. SUZUKI 379
    4. YAMAHA 307
    5. HONDA 305
    6. BMW 201
    7. KAWASAKI 100
  • Superbike, GP Italia: vince Checa, ma Biaggi è nella storia

    Superbike, GP Italia: vince Checa, ma Biaggi è nella storia

    Gara 2 sul circuito di Imola è stata teatro del trionfo di Max Biaggi, che vince il campionato del mondo con una gara d’anticipo, e porta per la prima volta nella storia un titolo piloti Superbike in Italia. Per il campione romano quinto titolo, dopo i quattro ottenuti in 250, che arriva dopo 9 successi stagionali e 13 podi.
    Leon Haslam si arrende soltanto all’undicesimo giro, a causa della rottura del motore della sua Suzuki, ed è costretto a parcheggiare la sua moto e a dire addio alle speranze mondiali. Il risultato del pilota britannico permette al pilota italiano di non andare oltre la quinta posizione nonostante avesse corso una gara tutta all’attacco a differenza di gara 1.
    Con il titolo piloti arriva anche il titolo marche per l’ Aprilia, che per la prima volta si aggiudica il mondiale delle derivate di serie.
    In questo modo passa in secondo piano la vittoria di Carlos Checa, che bissa il successo di gara 1, staccando tutti gli avversari. Week-end perfetto per lui, dopo che nel Warm-up di stamattina sull’asciutto aveva dimostrato di avere un altro passo rispetto agli avversari.
    In seconda posizione Haga, a dimostrazione dei buoni progressi della Ducati, mentre sul gradino più basso del podio si piazza Crutchlow.
    Quarta la Kawasaki di Sykes, mentre Lorenzo Lanzi termina settimo.
    Chiude la top-ten Luca Scassa. Ritirato Michel Fabrizio.

    GUARDA LA CLASSIFICA PILOTI E COSTRUTTORI

  • Superbike, GP Italia: a Imola Checa fa sua gara 1, Biaggi rimanda la festa

    Superbike, GP Italia: a Imola Checa fa sua gara 1, Biaggi rimanda la festa

    In gara 1 del Gran Premio d’Italia ad Imola Max Biaggi deve rimandare la festa titolo piloti al termine di una corsa sfortunata. Il pilota italiano, infatti, non è andato oltre l’undicesima posizione a seguito di molti errori causati da un nervosismo inaspettato del binomio moto-pilota.
    Gara subito ricca di emozioni: alla partenza scatta subito bene Tom Sykes che tenta subito un allungo seguito da Jakub Smrz. Il pilota della Kawasaki resta in testa per molti giri ma poi viene ripreso da Lanzi e Haslam.
    Il pilota più veloce in pista però è Carlos Checa, che a suon di giri veloci si riporta sul duetto di testa, formando un terzetto che andrà a giocarsi la vittoria negli ultimi 8 giri della gara.
    Max Biaggi perde terreno e finisce nella ghiaia alla curva Rivazza nel tentativo di superare Scassa.
    La lotta fra i tre di testa entra nel vivo: Checa supera Lanzi e tenta la fuga, Haslam capisce che per non perdere terreno deve seguire la scia del pilota spagnolo e dopo poche curve gli è subito alle spalle, mentre l’italiano della DFX-Corse perde terreno anche sulle due Ducati di Haga e Fabrizio che gli si portano sotto.
    Ultimo giro al cardiopalma con Haslam che diventa l’ombra di Checa e alla fine della Rivazza tenta l’attacco, ma finisce lungo perdendo la seconda posizione ai danni di Lanzi, e punti preziosissimi per il campionato mondiale: termina quinto, dietro ad Haga e Smrz e davanti all’ottima Kawasaki di Sykes e a Fabrizio.
    Con questo errore la brutta prestazione di Biaggi ha un sapore meno amaro, ed ora il campione romano potrà laurearsi campione del mondo già dall’appuntamento di gara 2 in caso di miglior piazzamento rispetto ad Haslam.

    Ordine d’arrivo

    01. Carlos Checa (Althea Racing) 38’27.631
    02. Lorenzo Lanzi (DFX Corse) 38’28.802
    03. Noriyuki Haga (Ducati Xerox Team) 38’29.103
    04. Jakub Smrz (Team PATA B&G Racing) 38’34.322
    05. Leon Haslam (Team Suzuki Alstare) 38’37.215
    06. Tom Sykes (Kawasaki Racing Team) 38’38.610
    07. Michel Fabrizio (Ducati Xerox Team) 38’42.654
    08. Shane Byrne (Althea Racing) 38’43.544
    09. Sylvain Guintoli (Team Suzuki Alstare) 38’44.656
    10. Cal Crutchlow (Yamaha Sterilgarda Team) 38’48.426

  • Superbike, Imola: Superpole per Sykes, solo sesto Biaggi

    Superbike, Imola: Superpole per Sykes, solo sesto Biaggi

    Dalle nuvole del circuito bolognese di Imola fa capolino il verde di una ritrovata Kawasaki, che dopo tanto tempo ritorna davanti a tutte. Il turno è cominciato sotto la pioggia battente, ma è andato via via asciugandosi, permettendo ai piloti di migliorare i proprio tempi.
    Protagonista della rinascita della casa giapponese è il britannico Tom Sykes che ferma il crono sul tempo di 2.07.341.
    In seconda posizione Jakub Smrz, davanti a Leon Haslam, che è apparso più in forma rispetto al suo rivale Max Biaggi, soltanto sesto, che accusa problemi di grip su pista bagnata.
    Da sottolineare la prima fila di Luca Scassa, e l’ottima prestazione di Lorenzo Lanzi che aprirà la seconda fila, subito davanti a Corser. Chiude la top ten Michel Fabrizio.
    Rea non ha superato le seconde qualifiche a causa della caduta alla curva Tamburello, resa molto scivolosa dalla pioggia. Crutchlow resta fuori a causa di un lungo alla Rivazza che non ha permesso di migliorare il suo tempo.
    Domani occhi puntati su i protagonisti del mondiale. A Max Biaggi, che ha 59 punti di vantaggio sul rivale Leon Haslam, basterà piazzarsi davanti al pilota della Suzuki per laurearsi con una gara d’anticipo campione del mondo.

    Griglia di partenza

    01. Tom Sykes (Kawasaki Racing Team) 2’07.341
    02. Jakub Smrz (Team PATA B&G Racing) 2’07.392
    03. Leon Haslam (Team Suzuki Alstare) 2’08.273
    04. Luca Scassa (Supersonic Racing Team) 2’08.427
    05. Lorenzo Lanzi (DFX Corse) 2’08.490
    06. Troy Corser (BMW Motorrad Motorsport) 2’09.842
    07. Max Biaggi (Aprilia Alitalia Racing) 2’09.924
    08. Ruben Xaus (BMW Motorrad Motorsport) 2’10.482
    09. Carlos Checa (Althea Racing) 2’11.117
    10. Michel Fabrizio (Ducati Xerox Team) 2’11.130