Tag: Iker Casillas

  • I flop di Brasile 2014, ecco chi ha deluso ai Mondiali

    I flop di Brasile 2014, ecco chi ha deluso ai Mondiali

    In tanti prima dell’inizio del Mondiale avevano puntato su di loro, ma durante il torneo brasiliano hanno ampiamente deluso le aspettative: ecco la formazione flop di Brasile 2014.

    Iker Casillas: dopo il trionfo di quattro anni fa in Sudafrica quello brasiliano è stato sicuramente un Mondiale da incubo per il portiere spagnolo; la nazionale campione in carica abbandona la manifestazione al primo turno dopo aver perso contro Olanda e Cile. Protagonista in negativo il suo capitano che, dopo aver vinto la Champions League con il Real Madrid, arriva in Brasile scarico e fuori condizione. I suoi errori sono stati gravi e hanno condannato le furie rosse a una cocente eliminazione che brucia e sembra suonare come la fine del ciclo della nazionale spagnola.

    Un'immagine della sfida dello scorso anno
    Un’immagine della sfida dello scorso anno

    David Luiz: il difensore pagato poche settimane fa 50 milioni di euro dal Psg vive l’incubo di un Mondiale che i brasiliani sognavano come un possibile trionfo. Il 7-1 subito dalla Germania rimarrà come uno dei risultati più umilianti della storia del Brasile e l’ex mediano del Chelsea ha non poche colpe. Anche nella finale per il terzo posto con l’Olanda offre una prestazione da dimenticare: 3-0 e neanche la soddisfazione della medaglia di bronzo.

    Dani Alves: il terzino del Barcellona ha toppato partendo titolare ma finendo, con il passare delle partite a fare la riserva di Maicon. Da un difensore come lui ci si aspetta sempre di più sia in termini difensivi sia in termini di spinta sulla fascia destra.

    Gerard Pique: un altro artefice del flop spagnolo. Il centrale del Barcellona nel match contro l’Olanda non ci ha capito davvero nulla, offrendo una prestazione irriconoscibile per un difensore del suo livello internazionale, arrivando a perdere il posto nelle gare successive.

    Pepe: ha pagato la sua fama di calciatore cattivo lasciando, nel match contro la Germania, il suo Portogallo in dieci uomini.

    Steven Gerrard: il centrocampista del Liverpool, nonchè capitano della nazionale inglese, è l’emblema del fatto che la nazionale della regina ai Mondiali proprio non riesce a indovinare la competizione. A dir poco deludente il Mondiale degli inglesi eliminati in malo modo da Costa Rica e Uruguay. Il centrocampista ha sulla coscienza l’errore decisivo nella sconfitta patita ai danni dell’Uruguay.

     

    Thiago Motta: un Mondiale penoso e non aggiungiamo altro. Il centrocampista del Psg non è mai stato all’altezza della situazione.

    Kevin Prince Boateng: allontanato dal ritiro a poche ore dalla sfida contro il Portogallo per motivi disciplinari. Questa è stata la decisione presa dal C.t. Appiah dopo alcuni litigi verificatesi durante gli allenamenti, seguiti anche da alcuni diverbi fra i due calciatori da una parte  e il commissario tecnico e i dirigenti sportivi africani dall’altra.

    Fred: se i suoi connazionali lo hanno soprannominato l’inutile, ci sarà pure un motivo valido. Viene difficile pensare che in tutto il Brasile non ci sia un centravanti migliore. Lento, impacciato, mai pericoloso in area di rigore. Il crollo dei padroni di casa non è solamente colpa sua ma lui ci ha messo molto del suo.

    Mario Balotelli: tra le peggiori delusioni del Mondiale brasiliano: la nazionale azzurra esce ai gironi e il suo talento, dopo la rete decisiva all’Inghilterra, evapora in sudamerica. Nella sfida contro l’Uruguay Prandelli lo ha sostituito alla fine del primo tempo dopo un litigio avvenuto nello spogliatoio. I compagni di squadra lo hanno escluso smettendo di giustificarlo e pochi giorni dopo l’ex C.t. azzurro aumenta il carico: “ha i colpi ma non è un campione”.

    Diego Costa: il traditore, agli occhi del popolo brasiliano, ha scelto di vestire la maglia della Spagna. E, con il senno di poi, visto il finale della nazionale del dimissionario Scolari, ha quasi fatto bene. Forse ha pagato l’infortunio occorso alla fine della stagione con l’Atletico Madrid, ma dell’attaccante devastante, apprezzato con i colchoneros, non ne abbiamo visto nemmeno l’ombra.

     

     

     

  • Carlo Ancelotti, uomo dei record che cancellò Mourinho

    Carlo Ancelotti, uomo dei record che cancellò Mourinho

    Non si può dire solo la famosa frase “Buona la prima!“, nel suo caso si può tranquillamente affermare “Da record la prima!“. (altro…)

  • Addio Luis Aragones, padre dei trionfi della Spagna

    Addio Luis Aragones, padre dei trionfi della Spagna

    Addio a Luis Aragones, il “sabio de Hortaleza”, tecnico della Spagna campione d’Europa 2008, spentosi all’età di 75 anni questa mattina all’alba nella sua Madrid dopo una lotta con la leucemia. Un personaggio molto amato in Spagna, una “leggenda del calcio spagnolo”, un punto di riferimento per intere generazioni di allenatori, giocatori e appassionati, così come ha voluto ricordare anche Rafa Benitez, attuale allenatore del Napoli molto legato alla figura di Luis Aragones. Alla figura di colui che, dopo anni di delusioni, riuscì a portare le Furie Rosse ad un successo importante con l’Europeo 2008, preludio alla vittoria Mondiale del 2010 che sancì definitivamente la supremazia del calcio spagnolo, di quel Tiki Taka che proprio Luis Aragones contribuì a valorizzare, anche a costo di subire pesanti critiche come quelle legate – ai tempi dell’Europeo di Austria-Svizzera 2008 – all’esclusione dell’amatissimo Raul.

    Addio a Luis Aragones, ct della Spagna campione d'Europa | © PIERRE-PHILIPPE MARCOU/AFP/Getty Images
    Addio a Luis Aragones, ct della Spagna campione d’Europa | © PIERRE-PHILIPPE MARCOU/AFP/Getty Images

    Il tiki taka, però, prima di tutto: prima della Nazionale Spagnola la sua carriera di tecnico inizia verso la metà degli anni ’70, quando allenò l’Atletico Madrid portandolo alla conquista della Coppa Intercontinentale e, negli anni immediatamente successivi, anche la Coppa del Re e la Liga. Ritornò, poi, all’Atletico per altre tre volte, inframezzando tali esperienze con altre panchine importanti: Betis Siviglia, Barcellona, Espanyol, Siviglia, Valencia, Maiorca, prima dell’approdo come commissario tecnico sulla panchina della Roja nel 2004 dove rimase fino al trionfo del 2008. Poi, la sua ultima esperienza in panchina al Fenerbahce, in Turchia.

    Ma la parentesi di maggior rilievo è di certo quella sulla panchina della Nazionale Roja durata quattro anni: una partecipazione mondiale, quella del 2006, in cui la Spagna venne eliminata dalla Francia – poi finalista sconfitta dall’Italia a Berlino – negli ottavi di finale. Un passaggio necessario, per “fare esperienza”, per rodare quel gruppo dall’altissimo potenziale. Due anni dopo, infatti, arrivò puntuale e atteso l’exploit Europeo delle Furie Rosse, con annessa eliminazione dell’Italia di Donadoni ai calci di rigore nei quarti di finale, e poi il trionfo in finale a Vienna contro la Germania.

    Una consacrazione definitiva per il calcio spagnolo che aveva finalmente imparato a non temere le grandi competizioni affermando la sua filosofia di calcio e aprendo un vero e proprio ciclo di successi, sia a livello di Nazionale che a livello di club. “Luis Aragones ha influenzato in maniera determinante la crescita di un’intera generazione di calciatori spagnolo, compiendo scelte importanti ma in modo franco e sincero” come ha ricordato in queste ore il portiere Iker Casillas. Ha cambiato la storia della Nazionale Spagnola e, su tutto questo, rimarrà indelebile per sempre la firma di Luis Aragones.

  • Sara Carbonero contro Mourinho, polveriera Real

    Sara Carbonero contro Mourinho, polveriera Real

    Le donne… Croce e delizia degli uomini! E quando si tratta di calcio, spesso sono più croce che delizia. Pungenti, spesso cattive e con pochi peli sulla lingua. E così ci ritroviamo con Yolanthe Sneijder che punge l’Inter per il trattamento ricevuto dal proprio amato (pressando verso una cessione che poi è arrivata pochi giorni fa) e una certa Sara Carbonero (per i maschietti non penso ci siano presentazioni) che spara a zero su Mourinho. Ah, dimenticavo, la bella giornalista spagnola è la fidanzata di Iker Casillas, portiere del Real Madrid, uno dei giocatori della vecchia guardia merengues che ha messo alle strette la società con l’ultimatum “o noi o lui” (ogni riferimento allo Special One è del tutto voluto!). E non ce ne voglia il presidente Perez che di tutto ha fatto per smentire le malelingue su uno spogliatoio pronto ad esplodere.

    Cosa non si fa per il proprio fidanzato? Così la Carbonero ha alimentato il caos che regna intorno all’ambiente Real, confermando che all’interno dello spogliatoio merengues il clima non è dei migliori.

    Carbonero conferma la spaccatura tra i giocatori e Mourinho © Robert Smith - Pool/Getty Images
    Carbonero conferma la spaccatura tra i giocatori e Mourinho © Robert Smith – Pool/Getty Images

    Ahi Ahi, brutto periodo per lo Special One e il suo fedele presidente Perez. Mourinho però tiene duro e prepara l’imminente sfida di Copa de Re contro il Barcellona. Ma riuscirà il portoghese a reggere queste continue voci e guidare la squadra verso un finale di stagione sempre più difficile? Ad attenderlo c’è anche la doppia sfida di Champions contro il Manchester United. Non si discute la professionalità del gruppo merengues, ma in queste condizioni, pare quasi impossibile un passaggio del turno da parte del Real Madrid.

    Ma la Carbonero avrà notizie certe oppure ha deciso di mettersi contro Mou per appoggiare il proprio fidanzato? Chissà! Sicuramente non avrà avuto difficoltà a decidere da quale parte schierarsi e avendo lei un ruolo importante nel giornalismo spagnolo, la sua recente dichiarazione ha avuto un risalto mondiale.

    A fine stagione, l’addio dello Special One pare scontato. Destinazione Premier League!

  • Casillas e Ramos vs Mourinho “o noi o lui”

    Casillas e Ramos vs Mourinho “o noi o lui”

    Ma in casa Real Madrid regna davvero il caos? L’autorevole giornale spagnolo “Marca” ha pubblicizzato questa mattina un possibile scontro tra la vecchia guardia del Real Madrid e il tecnico Mourinho con tanto di ultimatum da parte dei senatori verso Florentino Perez circa il futuro del portoghese sulla panchina della prima squadra di Madrid. Una situazione diventata insostenibile per tutto l’ambiente dei “blancos”, soprattutto in una stagione che li vede lontani dal primo posto, occupato guarda caso dai rivali del Barcellona ed un secondo posto nelle mani dei cugini dell’Atletico Madrid. C’è sempre una Champions League da portare avanti e con il clima infuocato di quest’ultimo periodo sembra diventare un’impresa poter superare gli Ottavi di Finale contro il Manchester United.

    Le smentite da parte di Florentino Perez sono arrivate puntuali come un orologio svizzero, attraverso una conferenza stampa annunciata a sorpresa e di tutta fretta qualche ora dopo questa fuga di notizie.

    Clima bollente al Real... © DOMINIQUE FAGET/AFP/Getty Images
    Clima bollente al Real… © DOMINIQUE FAGET/AFP/Getty Images

    O noi o lui – Che i rapporti tra vecchia guardia e Mourinho siano tesi non si scopre di certo ora e l’ultimo caso Casillas, che ha visto il forte portiere spagnolo relegato in panchina a favore della riserva Adan (con pessimi risultati) dimostra la solita personalità del tecnico portoghese nel voler far parlare sempre di se. In difesa dell’estremo difensore della Nazionale spagnola ha avuto l’appoggio del suo connazionale Sergio Ramos. I due avrebbero avuto un acceso confronto con l’amministratore delegato del club, minacciando di lasciare la società spagnola in caso di conferma di Mou (avvisando lo stesso dirigente che altri giocatori sarebbero disposti a fare questa scelta).

    Le smentite – Florentino Perez non ci ha visto più e ha indetto una conferenza stampa lampo per negare e smentire ufficialmente queste insistenti voci circa la spaccatura tra spogliatoio e Mourinho. Il massimo dirigente del Real Madrid ha accusato la stampa spagnola (e soprattutto la redazione di Marca) di mettere in giro voci per minare l’ambiente del club merengues.

    Voi credete nelle voci messe in giro da Marca circa l’ultimatum dato da Casillas e Sergio Ramos “O noi o Mou” oppure alle parole di Florentino Perez e le sue smentite?

  • Buffon miglior portiere al mondo degli ultimi 25 anni

    Buffon miglior portiere al mondo degli ultimi 25 anni

    Nonostante per la sua Juventus non sia un buon periodo, ed anche dal punto di vista personale non stia attraversando uno dei momenti più brillanti, il capitano della Juventus e della Nazionale Italiana Gigi Buffon è stato eletto dall’ Iffhs, l’istituto internazionale di storia e statistica del calcio, come miglior portiere degli ultimi venticinque anni, dal 1987 al 2012, guidando la speciale classifica con 226 punti davanti al portiere spagnolo della Nazionale e del Real Madrid Iker Casillas con 213 punti ed all’olandese Edwin Van Der Saar, ex juventino (proprio prima dell’arrivo in bianconero dello stesso Buffon, ndr) con 201 punti a chiudere il “podio”.

    Di seguito, poi, al quarto posto il danese Peter Schmeichel, al quinto il tedesco ex Bayern Monaco Oliver Kahn, in sesto posto il portiere del Chelsea e della Nazionale della Repubblica Ceca Peter Cech, al settimo Josè Luis Chilavert del Paraguay. All’ottavo posto, a pari merito, l’italiano ed ex storico portiere dell’Inter Walter Zenga e lo spagnolo Andoni Zubizarreta, ed a chiusura della speciale “Top Ten” il brasiliano Taffarel.

    Buffon numero 1 degli ultimi 25 anni per Iffhs | © Clive Rose/Getty Images
    Buffon numero 1 degli ultimi 25 anni per Iffhs | © Clive Rose/Getty Images

    Le statistiche dell’Iffhs legate ai portieri, poi, si associano a quelle emanate sempre dall’istituito internazionale di storia e statistica del calcio inerenti “il miglior centrocampista al Mondo del 2o12”, in cui ha trionfato il Barcellona con i suoi uomini ad occupare l’intero “podio”. Iniesta del Barcellona è, infatti, il migliore in assoluto con 146 punti, precedendo proprio il compagno di squadra e di reparto Xavi con 128 punti che si era imposto negli anni precedenti, mentre al terzo posto si è collocato Leo Messi con 98 punti.

    Di rilievo, poi, è il nome che occupa il quarto posto, dove si colloca lo juventino Andrea Pirlo, con 87 voti: un riconoscimento importante considerando che il regista juventino sia l’unico degli italiani tra i migliori primi quindici playmakers del mondo.

    Dopo Pirlo, poi, seguono Ozil e Cristiano Ronaldo del Real Madrid, poi David Silva  e Tourè  del Manchester City a pari merito al settimo posto insieme a Neymar del Santos, ed ancora a seguire Gerrard del Liverpool, Zlatan Ibrahimovic del Psg, e poi a pari merito Xavi Alonso del Real Madrid, Frank Lampard e Juan Mata del Chelsea, ed infine Radamel Falcao dell’Atletico Madrid.

  • Il Real Madrid saluta il titolo. Il Barcellona scappa a +16

    Il Real Madrid saluta il titolo. Il Barcellona scappa a +16

    Grande sorpresa nella diciassettesima giornata della Liga Spagnola, l’ultima dell’anno solare 2012. Il Real Madrid perde in casa del Malaga e sprofonda a -16 punti dal Barcellona che invece vince facile sul campo Valladolid, onorando al meglio la prima gara senza il tecnico Vilanova, alle prese con un cancro. In casa merengues scoppia anche il caso Casillas, lasciato in panchina per scelta tecnica del portoghese Mourinho (non accadeva da dieci anni) e rischia di destabilizzare tutto l’ambiente. Il portiere della Nazionale Spagnola fa parte del gruppo, che secondo i media locali, rema contro il mister. Lo stesso giocatore subito dopo l’incontro avrebbe postato una foto sul social network Facebook che ritraeva un vaso ormai colmo d’acqua e una goccia in arrivo dall’alto. La pazienza sembra terminata e i brutti risultati non migliorano il clima intorno alla squadra.

    Malaga-Real Madrid – Giornata di grazia per Santa Cruz, autore della doppietta decisiva che spegne i sogni scudetto dei madrileni. Il 3-2 finale sembrerebbe evidenziare una partita piuttosto equilibrata, ma la storia del match dice tutt’altro con i blancos spesso in affanno e costretti ad inseguire prima il gol iniziare del talento Isco e successivamente la doppietta dell’attaccante paraguaiano. Inutile il gol di Benzema a otto minuti dalla fine.

    Sconsolato Casillas in panchina © PEDRO ARMESTRE/AFP/Getty Images
    Sconsolato Casillas in panchina © PEDRO ARMESTRE/AFP/Getty Images

    Valladolid-Barcellona – E siamo a 91. Messi termina così il suo 2012. Record straordinario, meritato e che proverà a superare l’anno prossimo, anche se onestamente sembra tanto difficile. La partita termina 3-1 per i blaugrana (le altre reti portano la firma di Xavi e Tello). Adesso il distacco dal Real Madrid sale a 16 punti, eliminando gli acerrimi rivali dalla lotta per la conquista della Liga. Miracoli sportivi permettendo…

    Le altre – Vittoria di misura per l’Atletico Madrid che cerca di tenere il passo della capolista. La gara contro il Celta Vigo termina 1-0 (rete di Adrian) e il distacco dal Barcellona dei cugini “poveri” di Madrid rimane di 9 punti. Ottima vittoria in trasferta e in rimonta per il Granada del presidente Pozzo contro l’Osasuna. Nuovo passo falso per l’Athletic Bilbao che perde in casa contro il Real Zaragoza e saluta il 2012 con tanta amarezza (ottimo ma non vincente fino all’estate, brutto e in crisi dall’inizio della stagione ad oggi).

  • Buffon, Pirlo e Balotelli in lizza per il Pallone d’Oro. La lista

    Buffon, Pirlo e Balotelli in lizza per il Pallone d’Oro. La lista

    Nella lista dei calciatori in corsa per la conquista del Pallone d’Oro 2012, pubblicata oggi dal quotidiano France Football, appaiono anche i nomi di tre calciatori italiani: si tratta infatti dei due bianconeri Gianluigi Buffon e Andrea Pirlo e soprattutto del bomber del City Mario Balotelli. Sicuramente inaspettato il nome del talento senza testa che, nonostante i tanti capricci e litigi avvenuti in questi ultimi tempi, si è conquistato un posto tra i 23 giocatori più forti del mondo.

    Inutile dire che la maggior parte dei calciatori è di nazionalità spagnola e specificatamente indossano la maglia del Real Madrid e del Barcellona: solamente loro infatti occupano undici posti dei ventitre disponibili. Per la prima volta inoltre tra i candidati vi è un giocatore che milita nel campionato cinese: si tratta ovviamente di Didier Drogba, attaccante in forza allo Shanghai Shenhua.

    Italian forward Mario Balotelli (R) cele
    Balotelli e Buffon © FABRICE COFFRINI/AFP/GettyImages

    Sicuramente per tutti gli atleti inseriti nella lista è un grande onore ma le scommesse vedono come favoriti alla vittoria finale i soliti Cristiano Ronaldo e Lionel Messi, veri e propri talenti della natura che stanno continuando a stupire partita dopo partita.

    Ecco dunque la lista completa:

    Sergio Aguero (Manchester City – Argentina)
    Mario Balotelli (Manchester City – Italia)
    Karim Benzema (Real Madrid – Francia)
    Gianluigi Buffon (Juventus – Italia)
    Sergio Busquets (FC Barcellona – Spagna)
    Iker Casillas (Real Madrid – Spagna)
    Didier Drogba (Chelsea e Shanghai Shenhua – Costa d’Avorio)
    Radamel Falcao (Atletico Madrid – Colombia)
    Zlatan Ibrahimovic (Milan e PSG – Svezia)
    Andrés Iniesta (FC Barcellona- Spagna)
    Lionel Messi (FC Barcellona – Argetina)
    Manuel Neuer (Bayern Monaco – Germania)
    Neymar (Santos – Brasile)
    Mesut Özil (Real Madrid – Germania)
    Gerard Piqué (FC Barcellona – Spagna)
    Andrea Pirlo (Juventus – Italia)
    Sergio Ramos (Real Madrid – Spagna)
    Cristiano Ronaldo (Real Madrid – Portogallo)
    Wayne Rooney (Manchester United – Inghilterra)
    Yaya Toure (Manchester City – Costa d’Avorio)
    Robin van Persie (Arsenal e Manchester United – Olanda)
    Xabi Alonso (Real Madrid – Spagna)
    Xavi Hernandez (FC Barcellona – Spagna)

    Nello stesso articolo è stato poi riportata la lista dei candidati per la nomina di miglior allenatore: tra i dieci vi sono gli italiani Roberto Di Matteo, Roberto Mancini e Cesare Prandelli.

  • Euro 2012: nella Top 23 anche Buffon, Pirlo, De Rossi e Balotelli

    Euro 2012: nella Top 23 anche Buffon, Pirlo, De Rossi e Balotelli

    Una squadra formata dai migliori giocatori è quella che è stata diramata poche ore fa dalla UEFA. Conclusasi anche quest’esperienza al Campionato Europeo 2012 i calciatori che sono scesi in campo sono stati tanti ma solamente i migliori sono entrati a far parte della “Top 23 Euro 2012”.

    Secondo la UEFA sono ben dieci i giocatori della Spagna che meritano un posto in questa lista dei migliori; per l’Italia invece solamente quattro i posti riservati.
    Per quanto riguarda i portieri posto da titolare per Iker Casillas, superato in questo Europeo solamente una volta, quella in cui Antonio Di Natale ha regalato il pareggio contro la squadra di Del Bosque ancora nella fase a gironi. Al secondo posto si piazza Gianluigi Buffon che, nonostante i quattro goal di ieri sera, si merita di essere in lista visto le prodezze regalateci nei vari i match e soprattutto in quello contro la Germania. L’ultimo posto valido per i portieri è occupato da Manuel Neuer, il giovane tedesco che saprà rendersi protagonista in altre occasioni

    Gianluigi Buffon © JEFF PACHOUD/AFP/GettyImages

    Tre i posti occupati dagli spagnoli anche nella fase difensiva dove a farla da padrone sono il difensore delle furie rosse Gerard Piquè, il sempre presente Sergio Ramos, il nuovo giocatore del Barcellona Jordi Alba, la coppia portoghese Pepe e Fabio Coentrao e in ultimo il capitano della Germania Philipp Lahm.

    Immancabili nella Top 23 per il centrocampo i giocatori che si sono resi protagonisti di ottime giocate e fantastici assist: per l’Italia spazio a Daniele De Rossi e Andrea Pirlo; per la Spagna sono ben quattro i posti occupati rispettivamente da Xavi Hernandez, Sergio Busquets, Xabi Alonso e Andres Iniesta, nominato da tutti come il miglior giocatore del Campionato Europeo 2012. Si guadagnano un posto in questa lista anche gli amareggiati Steven Gerrard per l’Inghilterra e Sami khedira e Mesut Oezil per l’asfaltata Germania, che potranno così ricordarsi di questo Europeo non solamente per l’eliminazione ad opera dell’Italia.

    Doppietta anche negli attaccanti per la squadra di Del Bosque capace di conquistare due Europei ed un Mondiale nel giro di quattro anni: Cesc Fabregas e David Silva è infatti la coppia perfetta per un attacco preciso e intelligente. Ma a questi valori la UEFA ha voluto aggiungere il talento del portoghese Cristiano Ronaldo, la freddezza dello svedese Zlatan Ibrahimovic ed infine la pazzia del pluri criticato azzurro Mario Balotelli che ha saputo prendersi le sue soddisfazioni risultando il giocatore più seguito e sfiorando la conquista del premio la “Scarpa d’Oro”, conquistata invece da Fernando Torres per aver messo a segno 3 reti e fatto più assist di tutti.

  • Spagna-Italia 4-0, Casillas invincibile, flop Balotelli

    Spagna-Italia 4-0, Casillas invincibile, flop Balotelli

    Triplete Roja. Spagna-Italia termina con il trionfo della Nazionale iberica, che spazza via gli azzurri con un eloquente 4-0. Prestazione da incorniciare per i ragazzi di Vicente Del Bosque, che in finale danno il meglio di sé e mostrano chiaramente a tutti di essere ancora la squadra più forte al mondo. Dall’altra parte un’Italia troppo brutta per essere vera. Mai in partita, nessuna azione pericolosa (eccetto quella capitata sui piedi di Di Natale), cambi sfortunati (e incomprensibili), come quello di Thiago Motta per Montolivo rivelatosi qualche minuto più tardi una sciagura incredibile, con un liet motiv che ha accompagnato gli azzurri per 90′ minuti: stanchezza. Sfumano i sogni d’oro di Andrea Pirlo e Mario Balotelli, così come quelli di tutti i tifosi italiani. Grazie lo stesso ragazzi!

    Spagna-Italia 4-0, pagelle

    SPAGNA
    Casillas 6,5: gli attaccanti azzurri gli fanno il solletico. Decisivo soltanto in occasione della parata sul tiro di Antonio Di Natale ad inizio ripresa. Il portiere del Real Madrid è imbattuto nelle partite ad eliminazione diretta da 900′ minuti. L’ultimo a segnargli un gol fu un certo Zidane.
    Arbeloa 6,5: svolge il suo compito in maniera egregia. Magari non spinge come un terzino moderno, però con un Jordi Alba così diventa tutto più semplice.
    Sergio Ramos 7: partita perfetta per il Blancos. Vince alla grande il duello con Mario Balotelli. Nel secondo tempo sfiora addirittura il gol con un gran colpo di tacco. Roba da stropicciarsi gli occhi.
    Piquè 6,5: incarna il ruolo del difensore centrale moderno: forte fisicamente e abile con i piedi. Serata semplice per lui. Avrebbe preferito uscire prima dal campo per festeggiare con qualche minuto d’anticipo la vittoria insieme a Shakira.
    Jordi Alba 8: tra i migliori in campo ieri sera. Spettacolare sulla fascia sinistra, impressionante in occasione del 2-0, quando percorre più di 50 metri in un amen. Forse Bale resta ancora un gradino sopra, di certo però il Barcellona non potrà lamentarsi l’anno prossimo.
    Xavi 8: è il maestro di una sinfonia perfetta. Rende tutte le cose più semplici. Due assist (per Jordi Alba e Torres) nella finale dell’Europeo. Una fetta di Pallone d’Oro ieri se l’è conquistata.
    Iniesta 8: favoloso come sempre. Il centrocampista blaugrana è forse tra i giocatori del Barcellona quello che ha avuto meno riconoscimenti da parte delle grandi platee (Fifa). Sarà una sfida tutta in famiglia quella per il Pallone d’Oro? (87′ Mata 7: entra e dopo 60 secondi trova il gol del 4-0 in una finale dei Campionati Europei. Se non è record poco ci manca).
    Xabi Alonso 7: dopo aver regalato l’accesso alle semifinali nella sfida contro la Francia, il calciatore del Real Madrid festeggia la vittoria nella finalissima. Il meno appariscente nel centrocampo delle Furie Rosse.
    Busquets 7: se la Spagna riesce a pressare gli avversari fin dalla loro trequarti il merito è anche suo. Non avrà i piedi di Xavi o Iniesta, è in ogni caso fondamentale nel giocattolo perfetto confezionato da Vicente Del Bosque.
    David Silva 7,5: segna il gol che sblocca la finale. Fa ammattire la difesa azzurra con i suoi movimenti su tutto il fronte dell’attacco. (60′ Pedro 6,5: prima dell’ingresso di Torres è lui il giocatore più offensivo dell’undici blaugrana. Sfiora la rete in due occasioni).
    Fabregas 8: il falso nueve recita un nuovo capitolo del suo incredibile Europeo. E’ lui l’attaccante della Spagna, una filosofia di gioco che esalta i movimenti e la capacità di attaccare gli spazi che l’ex Gunners ha nel dna (75′ Torres 7,5: segna il 3-0 e consegna l’assist a Mata per il 4-0. Se avesse tirato lui sarebbe oggi il capocannoniere dell’Europeo).

    ITALIA

    mario balotelli | ©Martin Rose/Getty Images

    Buffon 6: incolpevole sui 4 gol subiti. Spiace per il capitano della spedizione azzurra, privato nel giorno più importante della gioia più grande. Veggente quando giovedì notte uscì dal campo di Varsavia furibondo mentre i propri compagni di squadra festeggiavano.
    Abate 5: è davvero troppo per il terzino del Milan trovarsi di fronte prima Iniesta e poi Jordi Alba. E’ comunque grazie a una delle sue rare discese che Di Natale potrebbe segnare la rete del 2-1, ma il bianconero non inquadra lo specchio della porta.
    Barzagli 6: conferma di essere il miglior difensore azzurro della spedizione anche nella notte più difficile. Da solo però non può nulla contro l’onnipotenza della Roja.
    Bonucci 5: vive una serata da incubo. Il difensore della Juventus ha nella marcatura il suo pregio migliore, ma contro l’imprevedibilità delle tre “punte” schierate da Del Bosque ci capisce poco o nulla.
    Chiellini 4,5: suo l’errore che consente a Fabregas di pennellare il cross sulla fronte di David Silva per l’1-0. Esce dopo 20′ minuti per il riacutizzarsi del problema muscolare che l’aveva costretto al forfait due settimane fa. (21′ Balzaretti 5,5: senza infamia e senza lode).
    Pirlo 5: chiuso nella morsa del pressing spagnolo, anche Andrea Pirlo non può davvero inventarsi niente per risollevare le sorti della squadra. A Kiev dice addio al Pallone d’Oro.
    De Rossi 5: sbaglia tanto, è uno degli uomini più stanchi dell’Italia. In ogni caso il calciatore della Roma si è reso protagonista di un Europeo da vero leader.
    Marchisio 5: lo juventino non si vede quasi mai. Anche lui ha finito la benzina nell’ultimo match contro la Germania. Il suo più grande rimpianto sarà quello di non aver segnato nemmeno un gol in questo Europeo.
    Montolivo 5: doveva essere il collante fra centrocampo e attacco, ma il nuovo acquisto del Milan viene letteralmente schiacciato dal reparto spagnolo (56′ Thiago Motta s.v.)
    Cassano 5,5: Prandelli lo sostituisce all’intervallo per mettere dentro Di Natale (4,5). Alla luce di quanto visto nella prima frazione di gioco il cambio resta francamente poco comprensibile (salvo la condizione fisica del barese).
    Balotelli 4: stecca la finale nel peggiore dei modi. Nei primi 45′ minuti passa più tempo a insultare Ramos piuttosto che giocare con i propri compagni di squadra. Quando ha il pallone tra i piedi o sbaglia il passaggio oppure cerca la giocata personale spesso e volentieri inutile.

    Spagna-Italia 4-0, highlights

    [jwplayer config=”180s” mediaid=”145832″]