Tag: Ibrahim Afellay

  • Tevez e la Juventus alla conquista di Atene

    Tevez e la Juventus alla conquista di Atene

    Questa sera ad Atene la Juventus  si trova davanti il primo fondamentale snodo stagionale. La gara contro l’Olympiacos vale molto più dei tre punti in palio, vincere nella bolgia di Atene, in un girone decisamente equilibrato con tutte le squadre a 3 punti, potrebbe dare la giusta spinta per il proseguio del cammino europeo e cancellerebbe tutti i dubbi sorti dopo il ko in Europa con l’Atletico Madrid ed il pareggio di sabato scorso in campionato contro il Sassuolo.

    Sicuramente non sarà semplice, i bianconeri dovranno giocare al Karaiskaki in un ambiente caldissimo, per questo motivo Allegri dovrà affidarsi a veri e propri guerrieri come Carlitos Tevez e Arturo Vidal.

    Il cileno ci sarà dal primo minuto, è stato proprio il tecnico livornese a darne conferma in conferenza stampa, oltre a parlare dell’importanza e delle difficoltà dell’incontro:

    Quelli che sono qui stanno tutti bene e possono giocare. Devo ancora fare delle scelte,  giocheranno sicuramente Lichtsteiner, Ogbonna, Chiellini, Bonucci, Vidal, Tevez e Buffon. Questa sarà una partita importante ma non decisiva. Dobbiamo conquistare più punti possibile tra questa gara di Atene ed il ritorno tra 15 giorni a Torino. Troveremo un tifo caldo ma in campo vanno i giocatori, non i tifosi. Per noi sarà una gara dura sia sotto il profilo fisico che tecnico.

    Carlos Tevez
    Carlos Tevez

    Dunque si parla di 7 titolari sicuri, in realtà paiono 9 quelli certi, rimangono solo due ballottaggi: a centrocampo tra Pirlo e Marchisio con il primo in vantaggio e davanti per trovare il compagno di Tevez, con Llorente che pare ancora in pole position rispetto a Morata.

    Il perno fondamentale dell’attacco sarà sempre lui, l’Apache Carlos Tevez. Il bomber bianconero in quest’inizio di stagione si è rivelato decisivo segnando 6 gol in campionato e sbloccandosi in Champions League con la doppietta all’esordio con il Malmoe, ma sopratutto quando Tevez non ha reso al top, la Juventus ha sofferto come accaduto con Atletico e Sassuolo.

    Dall’altra parte della barricata ci sarà un Olympiacos, che in casa ha dimostrato di essere molto pericoloso sconfiggendo l’Atletico Madrid nel match d’esordio, il cui tecnico Michel si affiderà alla forza del Bomber Mitroglou, alle giocate di Afellay e all’esperienza del difensore centrale ex Barcellona e Monaco Eric Abidal.

     

    OLYMPIACOS – JUVENTUS le probabili formazioni

    Olympiakos (4-4-2): Roberto; Masuaku, Abidal, Botia, Elaboellaoui; Afellay, Milivojevic, Kasami, Maniatis; Dominguez, Mitroglou.

    Allenatore: Míchel.

    Juventus (3-5-2): Buffon; Ogbonna, Bonucci, Chiellini; Asamoah, Pogba, Marchisio, Vidal, Lichsteiner; Morata, Tevez.

    Allenatore: Allegri.

     

  • Trofeo Gamper alla Sampdoria. Soriano firma l’impresa a Barcellona

    Trofeo Gamper alla Sampdoria. Soriano firma l’impresa a Barcellona

    Avranno pure giocato le riserve rinforzate da Pinto,Villa e Afellay, ma vincere al Camp Nou di Barcellona, specie se da neo promossa in Serie A, non è cosa da tutti. Ci è riuscita la Sampdoria di Ciro Ferrara che grazie ad un gol del giovane Soriano, appena ventuno anni, è riuscita a stendere i blaugrana di Vilanova conquistando l’atteso trofeo Gamper, manifestazione nata nel 1966 per omaggiare il creatore della squadra blaugrana.

    E’ la quinta volta, in tantissimi anni, che i catalani non alzano al cielo questo trofeo, la seconda a causa una formazione italiana. Nel 2005 infatti fu la Juventus ad imporsi ma solo dopo i calci di rigore. Negli ultimi 9 anni poi, per ben sei volte è toccato a squadre della nostra nazione giocarsi tale torneo.

    Sampdoria alza il trofeo Gamper © LLUIS GENE/Getty Images
    E se per alcune la sconfitta è arrivata in modo onorevole, come per il  Milan che nell’ultima occasione è stato sconfitto solo ai calci di rigore, per il Napoli lo scorso anno era stata una disfatta completa, con cinque gol al passivo.

    Stavolta però il turnover di Vilanova è stato esagerato, con la squadra che, c’è da dire, veniva dal match del giorno prima contro la Real Sociedad. Ne ha approfittato una Sampdoria già in forma campionato e capace di violare uno degli stadi più importanti d’Europa, vendicando, con le dovute proporzioni, quella finale di Coppa dei Campioni vinta nel 1992 dagli spagnoli. Un successo che ha fatto ritrovare il sorriso non solo alla squadra ma anche ai tifosi liguri, reduci dalla clamorosa eliminazione arrivata in Coppa Italia contro la Juve Stabia.

    Il match del Camp Nou si è deciso grazie ad un gol dopo nemmeno 2’ da parte di Soriano, bravo a concretizzare un’azione di Obiang. Genovesi che potrebbero raddoppiare con Maxi Lopez al 35’ ma Pinto è bravo a sventare la rimonta. Nella ripresa il Barcellona non riesce in alcun modo a raddrizzare le sorti del match e Pozzi a tu per tu con Pinto fallisce la facile palla del 2 a 0 colpendo il pallo. Ma va benissimo così per i doriani: l’impresa, infatti, è compiuta.

    Video Barcellona-Sampdoria 0-1, il gol di Soriano
    [jwplayer config=”60s” mediaid=”151362″]

  • Dopo Mudingayi l’Inter punta Afellay

    Dopo Mudingayi l’Inter punta Afellay

    Messa definitivamente da parte la possibilità di riscattare Poli dalla Sampdoria, l’Inter mette finalmente a segno il quarto acquisto del calciomercato estivo per la prossima stagione: dopo Palacio, Silvestre e Handanovic ad arrivare in casa neroazzurra è infatti Gaby Mudingayi, giocatore della Repubblica Democratica del Congo però naturalizzato belga. Massimo Moratti ha voluto chiudere velocemente la trattativa con il Bologna, squadra dove Mudingayi ha giocato nella scorsa stagione, mettendo in atto un prestito con diritto di riscatto pari a 750 mila euro.

    L’arrivo del giocatore belga aiuterà sicuramente il centrocampo a tre della squadra di Stramaccioni per il quale il calciatore ha detto di essere prontissimo e di puntare in alto. In queste ore, dopo la presentazione ufficiale, Mudingayi si è lasciato andare ad alcune dichiarazioni sull’Inter spiegando di essere davvero felice di essere approdato nel club di Milano. L’ex calciatore di Torino, Lazio e Bologna è conosciuto per la sua grande umiltà e voglia di fare e anche in questa piccola intervista Gaby ha voluto sottolineare il fatto che darà il massimo per onorare la maglia che indosserà in ogni singolo minuto che potrà scendere in campo.

    Mudingayi © Mario Carlini / Iguana Press/Getty Images

    Per poter approdare in casa neroazzurra Mudingayi ha infatti messo da parte le proposte del Napoli e del Milan: entrambi i club avevano richiesto il giocatore al Bologna, ma è stato proprio lui stesso a scegliere di indossare la maglia dell’Inter dove ha già dichiarato di voler competere per lo scudetto e sicuramente per la Champions della prossima stagione.

    Ma il mercato neroazzurro non si ferma qui: in questi giorni la voce di un possibile arrivo di Afellay all’Inter si fa sempre più insistente. Il giocatore del Barcellona è stato chiaramente messo alle strette dal nuovo tecnico Tito Villanova il quale non l’ha inserito nel suo progetto per la prossima stagione; ora quindi Afellay dovrà decidere se rimanere al Barcellona e trascorrere una stagione in tribuna o se accettare di mettersi sul mercato e concedersi ad una squadra tra Arsenal, Inter e Juventus, le quali hanno dichiarato di essere interessate all’olandese.

    L’Inter, per portarsi avanti sulle altre, ha già fatto avere a Rob Jensen, agente di Ibrahim Afellay, la propria offerta pari a 6 milioni di euro, il quale è rimasto contento dalla proposta di Moratti. Ora la decisione spetta al centrocampista stesso: un probabile contatto con Sneijder potrebbe però convincere del tutto Afellay a lasciare il Barcellona e dirigersi verso Milano.

  • Sorpresa Danimarca, Olanda ko e già a rischio eliminazione

    Sorpresa Danimarca, Olanda ko e già a rischio eliminazione

    La seconda giornata di Euro 2012 si apre con Olanda-Danimarca, partita che produce la prima grande sorpresa del torneo visto l’inaspettata vittoria della Danimarca per 1-0 firmata Michael Krohn-Dehli. L’Olanda perde all’esordio nella rassegna europea e adesso vede complicarsi il discorso qualificazione visto che nella prossima partita gli orange affronteranno la Germania. La Danimarca designata come vittima sacrificale del gruppo B di Euro 2012 si dimostra tutt’altro che tappetino e inguaia i sogni di gloria olandesi apparsi poco concreti sotto porta nella prima frazione e poco lucidi nella ripresa. Comincia nel peggiore dei modi quindi l’avventura dei ragazzi di Bert van Marwijk ad Euro 2012.

    PRIMO TEMPO – Inizia la partita su ritmi blandi. Sono gli olandesi a fare il ritmo mentre la Danimarca si dispone con i blocchi di difesa e centrocampo molto compatti. Al 17esimo minuto grande occasione per Arjen Robben, che dopo aver ricevuto palla dal disimpegno errato di Andersen si invola verso la porta cercando l’assist ma una decisiva diagonale di Jacobsen salva la Danimarca. Cinque minuti dopo ci prova Robin van Persie a sbloccare il risultato ma il suo diagonale esce di poco a lato. I danesi controllano bene le offensive orange e provano a colpire in contropiede. Proprio i ragazzi di Morten Olsen trovano il vantaggio a sorpresa al 24′ quando Poulsen si invola sulla fascia e mette al centro trovando il rimpallo olandese che finisce sui piedi di Michael Krohn-Dehli, il quale entra in area, sorprende la difesa orange e buca con un tiro rasoterra un non impeccabile Stekelenburg. L’Olanda accusa il colpo e non riesce a reagire fino al 36′ quando Robben con un tiro mancino colpisce il palo danese. La Danimarca non sta a guardare e prova qualche offensiva senza recare troppi pericoli al reparto difensivo orange. Nel finale ci provano Afellay il cui tiro al 39′ vola alto sopra la traversa e Van Persie che al 43′ tutto solo in area non riesce a superare il portiere Andersen. Si chiude la prima frazione di gioco a Kharkiv con il sorprendente vantaggio della Danimarca firmato Krohn-Dehli, classe 1983 militante nel Brondby.

    Michael Krohn-Dehli in azione © SERGEI SUPINSKY/AFP/GettyImages

    SECONDO TEMPO – Parte bene l’Olanda, la prima grande occasione della ripresa capita al solito Van Persie, che al 50′ servito alla perfezione da Sneijder non trova il pallone al momento del tiro da posizione molto favorevole. Un minuto dopo ci riprova l’attaccante dell’Arsenal con un tiro in scivolata parato da Andersen. E’ un assedio vero e proprio quello prodotto dagli olandesi nella fase iniziale del secondo tempo. Ci prova due volte da fuori area Afellay senza andare a segno, prima della botta di Van Bommel mandata in angolo da Andersen. I danesi con un pò di fortuna riescono a mantenere la porta inviolata e provano ad affacciarsi nella metà campo avversaria senza però dare la convinzione di voler affondare il colpo. Al minuto 62 è Robben a cercare il gol del pareggio incornando di testa un cross dalle tre quarti di Sneijder, tuttavia il pallone termina a lato. Al 67′ prima ammonizione dell’incontro assegnata dall’arbitro a Mark van Bommel che poche settimane fa ha lasciato dopo un anno e mezzo il Milan per tornare a giocare in Olanda al Psv. Al 70′ il ct olandese van Marwijk corre ai ripari sostituendo De Jong e Afellay con Van der Vaart e Huntelaar. Il centravanti dello Schalke ha subito l’occasione per risultare decisivo ma tutto solo in area di rigore non riesce a superare il portiere danese Andersen. I due cambi sembrano incidere poco, allora il ct olandese tenta il tutto per tutto all’84’ quando sostituisce il terzino Van der Wiel con Dirk Kuyt. Ma anche quest’ultima mossa disperata risulta poco incisiva visto che nella fase finale di gara i vice campioni del mondo pungono poco e nulla. La partita termina 1-0 in favore dei danesi. Decisivo il gol al 24′ di Krohn-Dehli.

    PAGELLE

    Van Persie 6: Era l’osservato speciale nell’esordio olandese ad Euro 2012. L’attaccante dell’Arsenal però non impressiona più di tanto così come del resto i suoi compagni di squadra. I movimenti prodotti sono quelli visti nell’arco della stagione ma sotto porta l’attaccante olandese delude e non poco perchè da un giocatore come lui ci si aspetta sempre la zampata vincente. Il 6 è di fiducia in vista delle prossime due partite dove il centravanti gunners vorrà rifarsi certamente.

    Sneijder 6,5: Saranno contenti i sostenitori nerazzurri visto che Sneijder ha confermato di essere in netta ripresa. Sarà meno contento lui visto la sconfitta in cui è incappata la sua nazionale. Il numero 10 olandese è stato il migliore per i suoi anche se è ancora lontano dal giocatore ammirato 2 anni fa ai mondiali. I passaggi filtranti però funzionano a meraviglia e i maggiori pericoli per la difesa danese sono nati proprio dai piedi del cecchino.

    Stekelenburg 5: Poco impegnato durante la partita odierna. Unica pecca essersi fatto beffare dal tiro rasoterra di Krohn-Dehli. Decisivo in negativo.

    Willems 5,5: Petro Willems, terzino sinistro classe 1994 in forza al Psv. Tanta corsa e buoni piedi. Fase difensiva da registrare ma considerata l’età giovane può solo che migliorare. Unica nota lieta della sua serata è un nuovo record che lo vede protagonista. Con l’esordio di oggi infatti è diventato il giocatore più giovane (18 anni e 70 giorni) ad esordire agli Europei. Il ragazzo si farà.

    Robben 5: Non è la sua miglior stagione e non lo scopriamo oggi. Ma da un giocatore del suo calibro ci aspettiamo sempre un gol che non arriva per colpa del palo danese che nega a lui la gioia del gol e agli olandesi un pareggio tanto inseguito invano. Da rivedere.

    Krohn-Dehli 7: Voto più alto per il giocatore decisivo della sfida tra Olanda e Danimarca. L’ala del Brondby si dimostra molto concreto nel momento giusto e il suo tiro vincente regala ai danesi più di una possibilità per una qualificazione ai quarti a cui nessuno credeva fino a poche ore fa.

    Eriksen 6: Era il più atteso nella fila danesi. Tuttavia nonostante il risultato positivo e insperato raccolto dai suoi, il trequartista dell’Ajax non si fa notare più di tanto. In effetti la tattica impostata dai danesi non prevedeva tante occasioni per mettersi in mostra ma il talento danese può fare sicuramente di meglio.

    CLASSIFICA GRUPPO B

    SPECIALE EURO 2012

    VIDEO OLANDA-DANIMARCA 0-1 

    [jwplayer config=”180s” mediaid=”142500″]

  • Olanda-Danimarca, inizia il girone di ferro

    Olanda-Danimarca, inizia il girone di ferro

    Seconda giornata ad Euro 2012. Al via il girone di ferro che vede inserite nel gruppo B di questi Europei Germania, Olanda, Portogallo e Danimarca. Saranno proprio gli olandesi vice campioni del mondo ad aprire le danze sfidando la Danimarca a Kharkiv alle ore 18 in diretta su RaiUno. Arbitro della sfida sarà lo slovacco Damir Skomina.

    Gli orange guidati dal ct Van Marwijk avranno di fronte la cenerentola del gruppo ovvero la Danimarca del ct Morten Olsen. I danesi hanno obiettivamente poche chance di approdare alla fase successiva anche se faranno di tutto per impensierire le tre grandi avversarie. Gli olandesi, vincitori degli europei nel 1988, si attestano come una delle squadre da battere nella rassegna europea iniziata ieri e dovranno fare attenzione alla gara d’esordio odierna visto che le successive due partite del girone saranno molto più probanti. Una curiosità, così come due anni fa ai mondiali africani, l’Olanda avrà di fronte nella gara d’esordio la nazionale danese. I tifosi olandesi sperano però in un epilogo più felice rispetto alla rassegna mondiale di due anni orsono.

    Robin van Persie e Ibrahim Afellay © ROBIN UTRECHT/AFP/GettyImages

    Tra le fila danesi spicca il talentuoso Christian Eriksen, trequartista classe 1992 dell’Ajax, che insieme a Nicklas Bendtner, centravanti in forza al Sunderland, potrebbe creare grossi grattacapi alla difesa dell’Olanda, tutt’altro che imperforabile se si pensa alla coppia centrale formata da Heitinga (Everton) e Bouma (Psv). Tuttavia la vera forza dello scacchiere orange la si intuisce da metà campo in su dove il muro De Jong e Van Bommel copre le spalle al trio Robben, Afellay e Sneijder. A completare il quadro ecco la punta di diamante dell’attacco orange Robin Van Persie, capocannoniere dell’ultima Premier League e pezzo pregiato del mercato europeo. A difendere la porta olandese ci sarà il portierone della Roma Maarten Stekelenburg, che ha giocato da titolare anche il mondiale 2010 perso in finale ai supplementari contro la Spagna. Non solo in campo l’Olanda fa paura anche se diamo uno sguardo alla panchina dove siederanno gente del calibro di Rafael Van der Vaart, Dirk Kuyt e Klaas-Jan Huntelaar (48 gol in 48 presenze stagionali con lo Schalke 04).

    Le due nazionali si sono affrontate in 28 occasioni (23 volte in amichevole). Il bilancio pende dalla parte degli olandesi (12 vittorie) rispetto alle sette vittorie danesi. In nove occasioni le rispettive nazionali si sono divise la posta in gioco. Tuttavia il precedente più importante si è giocato agli Europei del 1992, quando a sorpresa la Danimarca (ripescata pochi giorni prima dell’inizio degli Europei) estromise in semifinale l’Olanda di Van Basten e poi vinse il titolo europeo. L’ultimo precedente in ordine temporale è datato 14 giugno 2010 ai mondiali africani; in quell’occasione gli olandesi si imposero 2-0 grazie all’autorete di Agger e alla rete di Kuyt.

    Le quote Snai chiariscono come l’Olanda sia netta favorita dell’incontro. Infatti la vittoria degli orange è quotata ad 1,60 mentre il pareggio e la vittoria danese sono quotati rispettivamente a 3,60 e 5,75. Il risultato esatto più probabile è il 2-0 quotato a 6,50 mentre  il principale indiziato come primo marcatore della sfida è Robin Van Persie quotato a 5.

    Olanda-Danimarca probabili formazioni

    Olanda (4-2-3-1): Stekelenburg; Van der Wiel, Heitinga, Bouma, Willems; Van Bommel, De Jong; Robben, Sneijder, Afellay; Van Persie. Allenatore: Van Marwijk.

    Danimarca (4-2-3-1): Andersen; Jacobsen, Agger, Kjaer, S.Poulsen; Kvist, Zimling; Krohn Dehli, Eriksen, Rommedhal; Bendtner. Allenatore: Olsen.

    SPECIALE EURO 2012

  • Juventus, bloccato Lugano. Afellay o Malouda il top player?

    Juventus, bloccato Lugano. Afellay o Malouda il top player?

    Ad inizio mese il nostro Ippolito Gioia ci aveva visto lungo scrivendo un pezzo dal titolo “Juve, Marotta e la definizione di Top Player” parafrando in veste polemica le dichiarazione dell’uomo mercato bianconero che rispetto alla scorsa stagione aveva professato un mercato di pochi uomini ma di elevatissima qualità.

    ©FRANCK FIFE/AFP/Getty Images
    Il concetto di top player è più che mai all’ordine del giorno sopratutto dopo gli acquisti di Giaccherini, Estigarribia e quello molto probabili di Boulahrouz. Buoni giocatori ma decisamente fuori dalla portata degli investimenti sognata dai tifosi. Tolto Pirlo e in parte Vucinic e Vidal gli altri acquisti dei bianconeri non sembrano riscuotere molta stima dai tifosi ma potrebbero render al meglio smentendo se negli ultimi giorni di mercato l’ex dirigente doriano riuscisse a chiudere con almeno un colpo ad effetto. La difesa, reparto che allo stato attuale merita gli sforzi maggiori si dovrebbe arricchire della presenza di Diego Lugano uomo leader dell’Uruguay vincitore in Coppa America e con l’esperienza giusta per caricarsi sulle spalle il peso della Vecchia Signora. L’uruguaiano sembra sia stato già bloccato dalla dirigenza bianconera che prima di chiudere vorrebbe fare l’ultimo tentativo per Alex del Chelsea o piazzare l’offensiva su Bruno Alves nella trattativa che dovrebbe portare Bonucci e Pepe allo Zenit. Per il ruolo di esterno d’attacco sembrano oramai tramontate le idee Perotti ed Elia con un nuovo ballottaggio tra il francese Malouda e l’olandese Afellay. Due nomi importanti e due trattative difficili, l’esterno dei Blue ha deciso di cambiare area ma il Chelsea non è disposto a sconti e a frenare l’offensiva della Juventus c’è il suo elevatissimo ingaggio. L’olandese acquistato lo scorso inverno dal Barcellona non ha mai convinto del tutto Guardiola e oltretutto è chiuso in blaugrana dall’arrivo di Fabregas e dall’esplosione di Thiago Alcantara. La Juve proverà per il prestito facendo leva sulla necessità del giocatore di disputare un campionato da protagonista per non perdere l’europeo ma sarà difficile convincerlo a partire.

  • Ramirez è Juve-Fiorentina

    Ramirez è Juve-Fiorentina

    ©Getty Images
    E’ stata una delle sorprese dello scorso campionato, protagonista della splendida stagione del suo Bologna e negli ultimi giorni nome caldo del calciomercato, che si prepara ad un rush finale molto intenso. Stiamo parlando di Gaston Ramirez, che dopo aver suscitato gli interessi della Fiorentina, pare essere entrato nel mirino della Juventus, i bianconeri sempre in cerca di un esterno alto di centrocampo, consono al gioco di Conte, stanno varando varie ipotesi, tra cui anche quella del giovane trequartista uruguayano che per bocca del suo procuratore sarebbe ideale per gli schemi del neo tecnico juventino. L’interesse della società di corso Galileo Ferraris apre nuovi scenari nelle strategie di mercato anche del club viola, quindi i destini delle due società sembrano intrecciarsi, di certo la giovane età del ragazzo e gli ampi margini di miglioramento non fanno altro che aumentare le quotazioni, il prezzo dell’affare, chiunque lo chiuda,  dovrebbe aggirarsi intorno ai 10 milioni, ma la Vecchia Signora avendo un organico in esubero, potrebbe mettere sul tavolo delle trattative molte interessanti contropartite tecniche. Il Bologna a quanto pare resta a guardare e attende di sfruttare a proprio vantaggio la particolare asta che si sta creando fra le due società, società che oltretutto sono sempre sedute al tavolo delle trattative per discutere di Manuel Vargas, l’esterno peruviano viene valutato sui 15 milioni, ma Marotta non pare voler accontentare le richieste del collega Corvino, anche perchè proprio Conte non sembra essere convinto della scelta. Ecco allora che le mire del Dg bianconero si sono spostati verso altri lidi, tra cui anche il giovanissimo Ramirez, a nostro avviso questa è una mossa per distogliere l’attenzione dal vero obiettivo di mercato, della Juve, un nome che era stato fatto ma che al momento nessuno prende in considerazione ovvero: Afellay. L’esterno del Barça è molto duttile ma con l’arrivo di Sanchez e quello di Fabregas, il suo spazio si è ridotto ulteriormente e forse cambiare aria potrebbe giovare al suo futuro, il passaggio dal blaugrana al bianconero un po’ sbiadito delle ultime annate, potrebbe essere un’ottima occasione per rilanciarsi e per rilanciare la Juventus.

  • Juve, caccia a Mister X. Vargas in vantaggio su Elia

    Juve, caccia a Mister X. Vargas in vantaggio su Elia

    La Juventus apre con una convincente vittoria sul Cuneo la terza parte del ritiro. Nel gruppo c’è armonia e il feeling tra allenatore e giocatori nonstante l’enorme lavoro fa presagire ad una stagione da protagonista. Ottime le indicazioni dalla partita, le geometrie di Pirlo hanno già fatto ammaliare i tifosi bianconeri e l’ultimo arrivato Vucinic si è subito integrato trovando subito la via della rete.

    ©Antonio Scorza/Getty Images
    Conte nel post partita si è detto soddisfatto e in perfetta simbiosi con marotta nella gestione del mercato. La Juve ha idee, tratta, ma non ha voglia di farsi prendere per la gola da nessuno anche perchè non avendo le coppe può sfruttare il vantaggio per adoperare una scelta a 360°. Marotta emulando Galliani ha detto che la Juventus ha in mente un mister X capace di far fare il salto di qualità alla rosa attuale completando l’apporto di tecnica e qualità prefissato ad inizio della stagione. Assodato che il mercato è in continua evoluzione ed un colpo adesso impossibile si può materializzare vicino al gong del 31 agosto al momento i nomi che girano intorno ai bianconeri sono quelli di Vargas ed Elia per la fascia sinistra. Il peruviano offre più garanzie per l’immediato essendo già calato nel calcio italiano, l’olandese ieri ha iniziato senza lasciar segno la stagione con la maglia dell’Amburgo la Bundesliga ma per molti sarà uno dei punti di forza dell’Olanda del futuro. Mister X, top player, il sogno resta sempre Afellay che in blaugrana è praticamente inutilizzato dai tantissimi profotti della cantera ma le cui qualità non sono in discussione. Afellay garantirebbe duttilità sia sull’esterno o in mezzo al campo in un ipotetico centrocampo a tre. In difesa nelle ultime ore Alex sembra aver superato nell’indice di gradimento Lugano me la maggiore capacità nel far ripartire l’azione palla a terra. Il mercato è in continua evoluzione e i bianconeri vogliono viverlo da protagonisti.

  • Cristiano Ronaldo il Pichichi dei Pichichi

    Cristiano Ronaldo il Pichichi dei Pichichi

    La settimana scorsa aveva ragginto due leggende del calcio spagnolo a quota 38 reti, questa sera con le due reti messe a segno nella valanga di gol con cui il Real ha superato l’Almeria ha raggiunto quota 40 reti scrivendo una nuova pagina della Liga, Cristiano Ronaldo è il miglior Pichichi di tutti i tempi.

    Il portoghese ha chiuso la stagione con 53 reti all’attivo frutto dei 40 gol in campionato, 7 in Coppa del Re di cui uno valido per battere il Barcellona in finale e 6 in Champions League. Oltre il record di CR7 il Real con le 8 reti di questa sera (tripletta di Adebayor, doppietta di Ronaldo e Benzema e rete del giovane Joselu) ha sfondato quota 100 reti.

    Il Barcellona ha chiuso in bellezza nonostante l’ampio turnover in vista di Wembley con le reti di Bojan, Afellay e Batra, mentre per il Malaga il gol iniziale era stato siglato da Fernandez.

  • Vince il calcio ed il suo Dio, Leo Messi. Real Madrid – Barcellona 0-2

    Vince il calcio ed il suo Dio, Leo Messi. Real Madrid – Barcellona 0-2

    Lo psico – classico viene vinto da Pep Guardiola e dal suo Barcellona che sbanca il Bernabeu con la doppietta nel secondo tempo di Leo Messi mettendo una seria ipoteca per la finale di Wembley.

    E’ il Real che arriva in condizioni fisiche e psicologiche sicuramente migliori alla partita del Bernabeu. Guardiola è privo di Abidal, Adriano, Maxwell, Bojan ed Iniesta. Soprattutto quest’ultima è una perdita dolorosissima per Pep, è costretto ad adattare Puyol, non al meglio della condizione, sulla fascia sinistra. Mourinho, privo dello squalificato Carvalho, riproporre il modulo e gli uomini che gli hanno regalato la Coppa del Re la scorsa settimana, con Pepe a centrocampo e Ronaldo punta centrale.

    Primo tempo assolutamente carico di veleni, il Barcellona fa il gioco ed il Real Madrid è tutto chiuso ad aspettare i giocatori blaugrana. Primo sussulto Barça dopo 11’ con Villa che tira di poco a lato da posizione molto invitante, il Barcellona attacca ed il Real si difende e la partita diventa brutta, addirittura dopo 25’ arriva la seconda occasione per il Barça con Xavi liberato splendidamente da Messi che tira in faccia a Casillas da buona posizione. Al 39’ e’ Pedro che tenta di accendere la partita simulando una gomitata da Arbeloa ma Stark non abbocca e ammonisce solamente il difensore spagnolo. Si gioca pochissimo ed il primo tempo finisce con uno scialbo 0-0 degno di una partita del campionato italiano.

    La ripresa si apre con la novità rappresentata da Adebayor al posto di un deludente Ozil ed il Real sembra almeno di volersela giocare, ma nonostante i primi 5 minuti si ritorna con il solito catenaccio alla Jose’ Mourinho un piano tattico che viene mandato all’ aria da Pepe che pensa bene di entrare in maniera assassina su Dani Alves procurandosi il rosso diretto. L’ espulsione fa comunque imbestialire Mourinho che viene espulso anche se potrà seguire la partita da poco lontano. Guardiola toglie Pedro ed inserisce Afellay che spacca letteralmente in due la partita, al 77’ si beve Marcelo e mette al centro un pallone d’oro che viene spinto in rete dal suo detentore, Leo Messi. Mourinho è impassibile dietro il suo cancelletto ma il Barcellona no che chiude la partita e forse anche la qualificazione con un assolo fantastico di messi che al 87’ si beve tutta la difesa madrilena concludendo di destro alle spalle di Casillas.

    Perde il Real e perde anche l’ anti calcio di Mourinho che paga la troppa prudenza dimostrata in campo non degna assolutamente di una semifinale Champions e vince il calcio con il suo più degno rappresentante e cioè, Leo Messi.