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  • Champions League, avanti Zenit e Porto, fuori il Celtic

    Champions League, avanti Zenit e Porto, fuori il Celtic

    I preliminari di Champions League hanno cominciato ad emettere i verdetti, la giornata di oggi ha visto la promozione dello Zenit, del Porto, dell’Apoel, del Bate Borisov e, con grande sorpresa, del Maribor ai danni del Celtic.

    Veniamo al racconto delle 5 gare disputatesi oggi.

    I calciatori dello Zenit festeggiano dopo un gol
    I calciatori dello Zenit festeggiano dopo un gol

    ZENIT – STANDARD LIEGI 3-0 (30° Rondon, 54° rig., 58°Hulk)

    Nel tardo pomeriggio si è iniziato con lo Zenit San Pietroburgo di Villas Boas che contro lo Standard Liegi, partiva dal vantaggio per 1-0 conquistato nella gara d’andata. La gara parta con ritmi non indimenticabili, a sbloccarla ci pensa Rondon alla mezz’ora sfruttando un errore del portiere Kawashima sul cross di Criscito. A fine primo tempo Fayzulin prende il secondo giallo e lascia i suoi in 10. Lo Standard ad inizio ripresa prova a crederci ma al 54° arriva il calcio di rigore trasformato da Hulk per il raddoppio che cancella tutte le speranze ospiti. Lo stesso Hulk 4 minuti dopo sfrutta un errore dello Standard e si invola a realizzare il definitivo 3-0.

     

     

    ApoelAPOEL – AALBORG 4-0 (28° Vinicius, 44° De Vincenti, 63° Aloneftis, 74° Sheridan)

    L’Apoel visto in Danimarca non dava grande sicurezza, nonostante la gara casalinga sembravano i danesi dell’Aalborg favoriti, il risultato finale ha detto tutt’altro. Partono forti i padroni di casa con il portiere danese costretto a qualche buon intervento. La gara la sblocca Vinicius al 28° con un buon inserimento, sul finire del primo tempo, dopo un super intervento del portiere Pardo che salva il vantaggio, l’Apoel raddoppia con De Vincenti su azione di corner. Nella ripresa il copione non cambia e l’Apoel addirittura arrotonda con Aloneftis e Sheridan per il 4-0 finale.

     

     

    Il gol di Gordeychuk
    Il gol di Gordeychuk

     

    BATE BORISOV – SLOVAN BRATISLAVA 3-0 ( 41° Gordeychuk, 83° Kryvets, 85° Rodionov)

    Anche tra Bate e Slovan si partiva dal risultato di 1-1 maturato in Slovacchia. I padroni di casa hanno fatto il match riuscendo a sbloccarlo solo nel finale di gara con un bel gol di Gordeychuk al 41°. Nella ripresa lo Slovan ha provato una reazione ma il rosso di Soumah al 79° ha spento le speranze degli ospiti. Al 83° il Bate trova la rete della sicurezza con Kryvets e la chiude definitivamente due minuti dopo con Rodionov.

     

     

     

     

    La gioia dei calciatori del Maribor
    La gioia dei calciatori del Maribor

    CELTIC – MARIBOR 0-1 (74° Tavares)

    Il colpo di scena di serata arriva al Celtic Park con la clamorosa eliminazione degli scozzesi da parte del Maribor. La partita è tutto fuorchè bella, probabilmente i biancoverdi si gongolano troppo sul 1-1 dell’andata e a parte una buona partenza, lasciano il campo agli sloveni. Nella ripresa il Celtic prova a crescere colpendo una traversa con McGregor. Quando tutto sembra girare nella direzione scozzese, arriva il colpo di Tavares che dopo una leggerezza di Izaguirre trova il gol del vantaggio al 74°. Il Celtic reagisce tenta il pareggio ma non riesce a trovarlo anche per una buona parata di Jasmin Handanovic. Al fischio finale è gioia per il Maribor e disperazione per il Celtic che retrocede in Europa League.

     

     

     

    Yacine Brahimi
    Yacine Brahimi

     

    PORTO – LILLE 2-0 (48° Brahimi, 68° Martinez)

    Il Porto partiva dal vantaggio per 1-0 sul Lille, conquistato in Francia e nel primo tempo gestiscono la gara con qualche bella giocata di Jackson Martinez. Nella ripresa si accende Brahimi che prima al 48° trasforma una perfetta punizione e  al 68° lancia Jackson Martinez per il definitivo 2-0.

     

     

     

     

     

    RIEPILOGO RISULTATI (tra parentesi il risultato dell’andata)

    Zenit – Standard Liegi 3-0 (1-0) (30° Rondon, 54° rig., 58° Hulk)

    Apoel – Aalborg 4-0 (1-1) (28° Vinicius, 44° De Vincenti, 63° Aloneftis, 74° Sheridan)

    Bate Borisov – Slovan Bratislava 3-0 (1-1) (41° Gordeychuk, 83° Kryvets, 85° Rodionov)

    Celtic – Maribor 0-1 (1-1) (74° Tavares)

    Porto – Lille 2-0 (1-0) (48° Brahimi, 68° Martinez)

  • Dalle stelle alle stalle. Hulk diventa un peso per lo Zenit

    Dalle stelle alle stalle. Hulk diventa un peso per lo Zenit

    In casa Zenit è scoppiata la grana Hulk. Il brasiliano, sostituito a dieci minuti dalla fine della sfida Milan-Zenit, ha avuto un lungo battibecco con il tecnico della squadra russa Luciano Spalletti e nel dopo partita, ai microfoni delle varie emittenti televisive, ha dichiarato di aver un problema con il mister toscano. L’amore tra l’attaccante e il club russo è durato tre mesi esatti, un po pochini per un giocatore pagato quasi 50 milioni di euro all’inizio di settembre. Ma di fatto questo è il calcio attuale, spese folli, ingaggi milionari e al primo problema si chiede la cessione. Secondo le malelingue, dietro lo sfogo di Hulk, ci sarebbe la voglia di lasciare San Pietroburgo, città bella ma fredda, non l’ideale per un brasiliano. E se ci fosse la pressione di qualche squadra europea? Nulla viene escluso.

    L’UOMO VERDE– Soprannome a dir poco scontato quello dato all’attaccante brasiliano. Hulk è esploso al Porto, vincendo vari titoli nazionali e un’Europa League, che gli ha permesso di farsi notare dal grande pubblico (soprattutto in coppia con Falcao).

    Hulk
    Hulk potrebbe lasciare lo Zenit a gennaio © Giuseppe Cacace/AFP/Getty Images

    SPOGLIATOIO IN RIVOLTA – Arrivato allo Zenit in coppia con Witsel per un esborso totale di circa 80 milioni di euro, sembrava poter garantire il salto di qualità alla squadra russa in campo internazionale. Niente di tutto ciò. Due giocatori della vecchia guardia (Kerzhakov e Denisov) del club di San Pietroburgo non hanno usato mezzi termini per definire eccessiva la spesa per il brasiliano (e anche per il belga), rimarcando soprattutto la differenza tra il loro ingaggio e quello del nuovo arrivato. Lo scontro tra vecchi e nuovi costringe la società ad usare il pugno duro con Kerzhavov e Denisov mettendoli entrambi fuori rosa. Successivamente i due calciatori russi sono tornati ad allenarsi a tempo pieno insieme ai compagni.

    IL RENDIMENTO – La protezione della società nei confronti di Hulk non è stata di certo ripagata dal brasiliano che ha alternato prestazioni al limite della sufficienza ad altre ben al di sotto delle sue potenzialità. Le statistiche non mentono. Su 12 partite disputate tra Premier Russa e Champions League, ha realizzato solamente 3 gol. Dopo aver speso quasi 50 milioni di euro per prelevarlo ad inizio settembre dal Porto, lo Zenit si aspettava ben altri numeri, naturalmente più importanti, e l’approdo in Europa League, tramite il terzo posto nel girone di Champions, non soddisfa pienamente la società che si aspettava un cammino decisamente diverso dopo le folli spese estive.

    LA MINACCIA – Botta e risposta tra Spalletti ed Hulk al termine della partita contro il Milan. Il brasiliano ha confermato di avere dei problemi con l’attuale tecnico, considerando anche l’opzione di lasciare San Pietroburgo se la situazione dovesse rimanere tale. La risposta dell’ex allenatore della Roma non si è fatta attendere e assecondando il suo giocatore, ha aperto alla possibilità di una sua cessione nel mercato invernale.

    IL MERCATO – Ad inizio articolo abbiamo lanciato la bomba. Potrebbe esserci qualche top club europeo dietro questi problemi? In estate, il giocatore è stato più volte accostato al Chelsea e questa opzione potrebbe tornare di moda, visto il filo conduttore che lega il presidente dei blues Roman Abramovich alla Russia. Se invece, vogliamo parlare un po di fantacalcio, un trio formato da El Shaarawy, Balotelli e Hulk potrebbe creare il panico totale a qualsiasi difesa. Appunto, solo fantacalcio…

    Ecco il video della lite tra Hulk e Spalletti dopo la sostituzione
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  • Allo Zenit basta un gol di Danny, Milan ko. Ma Hulk…

    Allo Zenit basta un gol di Danny, Milan ko. Ma Hulk…

    Il Milan si fa sorprendere dallo Zenit nell’ultima partita del girone di Champions League. I russi allenati da Luciano Spalletti vincono per 1-0 grazie alla rete segnata da Danny al 35° minuto del primo tempo. Grazie a questo successo lo Zenit sale a quota 7 punti, ottenendo così il terzo posto e l’accesso ai sedicesimi di Europa League. Per il Milan sconfitta indolore davanti al proprio presidente Silvio Berlusconi. Buona comunque la prova dei rossoneri, che dal primo minuto hanno cercato di mettere sotto gli ospiti difettando però in fase conclusiva. Tra i singoli spicca l’ottima prova di Zapata, alla sua migliore prestazione da quando è approdato al Milan quest’estate, mentre Pazzini prosegue nel suo momento no, dove segnare diventa più che un lavoro un’impresa.

    CHE FAI HULK?– Nella serata di ieri forse l’episodio più eclatante ce l’ha offerto il brasiliano Hulk al momento della sostituzione. Dopo l’ennesima prova sconcertante sul terreno di gioco, Luciano Spalletti decide di sostituire il verdeoro. L’ex Porto però si infuria con il tecnico italiano e al termine del match esternerà il proprio malcontento ai microfoni di Mediaset Premium, dichiarando la volontà di lasciare lo Zenit.

    AC Milan v Zenit St Petersburg - UEFA Champions League
    Danny esulta dopo il gol vittoria ai danni del Milan | ©Claudio Villa/Getty Images

    IL BOMBER DEL FUTURO – Oltre a Hulk però Milan-Zenit ha offerto anche l’esordio con la maglia del Milan di Andrea Petagna, il bomber della Primavera rossonera. Il “Peta” è entrato nel finale sostituendo lo spagnolo Bojan. Si tratta del terzo calciatore più giovane ad aver mai debuttato con la Prima squadra del Milan (il primato resta ancora a Bryan Cristante).

    Le pagelle di Milan-Zenit 0-1 (04-12-2012)
    Zapata 7: cancella Hulk dal prato di San Siro esibendosi nella sua migliore perfomance difensiva da quando è sbarcato a Milano.
    Pazzini 5: resta ancora nell’anonimato. Stavolta i cross arrivano ma l’ex ariete della Samp non si rende quasi mai pericoloso.
    Danny 7: rientrato da un lungo infortunio e subito insignito della fascia di capitano, il portoghese Danny mostra di essere l’uomo in più di questo Zenit.
    Hulk 2: Dopo una prestazione sul campo da 4 in pagelle si rende ridicolo agli occhi del mondo con una scenata da quattro soldi.

    Il tabellino di Milan-Zenit 0-1 (04-12-2012)
    Milan (4-3-3): Abbiati 6, De Sciglio 6,5, Zapata 7, Acerbi 6,5, Mesbah 5,5 (20′ st Robinho 6), Flamini 5 (35′ st El Shaarawy 6), Ambrosini 6, Emanuelson 5, Boateng 5,5, Pazzini 5, Bojan 5,5 (46′ st Petagna sv).
    Zenit (4-2-3-1): Malafeev 6, Anyukov 6, Alves 6, Lombaerts 6, Hubocan 6,5, Shirokov 6 (43′ st Kanunnikov sv), Semak 6,5 (46′ st Lumb sv), Denisov 6, Witsel 5,5, Danny 7, Hulk 2 (35′ st Zyryanov sv).

    Il video di Milan-Zenit 0-1 (04-12-2012) [jwplayer config=”60s” mediaid=”162616″]

  • Altri guai per Spalletti, tifosi dello Zenit incendiano la tribuna

    Altri guai per Spalletti, tifosi dello Zenit incendiano la tribuna

    Per lo Zenit San Pietroburgo di Luciano Spalletti, finora, è stata una stagione senz’altro complessa, tormentata da guerre intestine nello spogliatoio, alimentate da rivalità e gelosie, connesse alla differenza di ingaggi fra la “vecchia guardia russa” e gli stranieri, che – in particolare all’inizio della stagione – hanno minato alla base la solidità del gruppo incidendo, di conseguenza, anche sui risultati del campo.

    Le problematiche interne sono emerse, in particolare, nel mese di Ottobre dopo l’esternazione del centrocampista Igor Denisov che, pubblicamente, aveva rivolto uno spinoso quesito alla società, chiedendo come fosse possibile che giocatori come Hulk e Witsel guadagnassero tre volte più dei calciatori russi in squadra, affermando la non equità di tale situazione: una presa di posizione, quella del senatore Denisov, punita nel mese di Ottobre con l’allontanamento dalla prima squadra per volere della società ed, in particolare, del direttore generale Maksim Mitrofanov che aveva immediatamente preso le distanze dalle affermazioni del centrocampista.

    Luciano Spalletti allenatore dello Zenit San Pietroburgo | ©KIRILL KUDRYAVTSEV/AFP/Getty Images

    Ma i problemi legati agli ingaggi non sono state, finora, le uniche grane all’interno dello spogliatoio dello Zenit: basti pensare alla situazione dell’attaccante Kerzhakov che, nonostante un buon rendimento ed una soddisfacente media realizzativa, qualche settimana fa era stato allontanato da mister Spalletti dalla prima squadra, invitandolo ad allenarsi con le riserve a causa del suo comportamento giudicato “non idoneo” e, secondo il mister toscano, non utile alla squadra che “non ha bisogno di giocatori che pensano soltanto a se stessi”. Tuttavia, tale questione si è risolta dopo pochi giorni con le scuse dell’attaccante al tecnico, che ha deciso di reintegrarlo in prima squadra e di schierarlo fra i titolari.

    Oltre alle questioni legate alla gestione dei singoli calciatori, i grattacapi di Spalletti sono stati connessi alle deludenti performance della squadra che, soprattutto in Champions League, ha mostrato un rendimento ben inferiore rispetto alle attese. L’esordio in Coppa è stato pessimo con la sconfitta per 3 a 0 rimediata contro il Malaga nella prima gara del gruppo C, ed il successivo ko contro il Milan per 2-3. L’unica vittoria, che ha portato ai russi gli unici tre punti in classifica finora conquistati, è stata conquistata contro l’Anderlecht nella terza giornata, prima dell’ulteriore sconfitta rimediata contro lo stesso Anderlecht nel quarto  turno del girone.

    Tali difficoltà di risultati hanno acuito le tensioni all’interno della tifoseria – tradizionalmente molto esagitata – al punto che nel mese di Ottobre è stata rinvenuta una falsa bomba nei pressi del centro di allenamento della squadra, cui era stato associato un messaggio inequivocabile: “No Hulk”, a testimoniare che l’ambiente delle violente frange di ultras si è schierato contro “gli stranieri” in squadra, da intendersi – in una più ampia ottica di analisi – come deprecabile espressione del sentimento di xenofobia ed avversione agli stranieri che, negli ultimi anni, si è diffuso in Russia.

    Nonostante sia trascorso più di un mese da tale episodio, la tifoseria dello Zenit non sembra aver intenzione di cambiare registro, neppure dopo i progressi compiuti dalla squadra nelle ultime uscite di campionato che le hanno permesso di risalire al secondo posto in classifica a tre punti di distanza dal Cska di Mosca. Al termine della tiratissima gara di domenica scorsa contro il Volga,  culminata con un’importante vittoria ottenuta nei minuti di recupero con rete di Kerzhakov, gli ultras dello Zenit hanno, infatti, incendiato alcuni seggiolini della tribuna del Centralnyi Stadion Lokomotiv”.

    Video della tribuna in fiamme a causa dei tifosi dello Zenit:

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  • El Shaarawy zar, Zenit-Milan 2-3. Allegri respira

    El Shaarawy zar, Zenit-Milan 2-3. Allegri respira

    E’ una vittoria importantissima. Zenit-Milan termina 3-2 in favore della squadra di Allegri. Per i rossoneri in rete Emanuelson ed El Shaarawy nel primo tempo, è stato poi un autogol di Hubocan a regalare i tre punti ad Abbiati e compagni. Citiamo il portiere-capitano non a caso. Se il Milan ha vinto, il 90% del merito va attribuito esclusivamente a San Abbiati. Bravissimo nel corso dei primi 45′ minuti, strepitoso nel finale, dove salva il risultato con un intervento che ha del miracoloso. Spalletti sprofonda nell’inverno russo. Hulk e Witsel sono fuoriclasse, ma il loro inserimento nello Zenit si sta rivelando più lento del previsto. Due le sconfitte consecutive in Champions League per la squadra che a Montecarlo era considerata la favorita del Girone. Ora Spalletti rischia una clamorosa eliminazione.

    CINISMO– Quello che è mancato al Milan nelle prime 6 giornate di campionato lo ritroviamo come per incanto nella prima mezzora del match di stasera. Gioco, gol, concretezza, personalità, fortuna. E’ il tredicesimo minuto quando Emanuelson batte Malaafev su punizione grazie alla decisiva deviazione della barriera. Passano tre minuti ed il Faraone imbuca il suo quinto centro consecutivo stagionale, il primo in carriera nelle competizioni europee. Il Milan è avanti 2-0 sul campo dello Zenit dopo appena sedici minuti. Allegri gongola.

    El Shaarawy festeggiato dai compagni dopo il 2-0 | ©KIRILL KUDRYAVTSEV/AFP/GettyImages

    LA MOSSA – Vedendo la sua squadra in grandissima difficoltà, specialmente sulla fascia destra, Spalletti cambia modulo. Lo Zenit si trasforma col 4-4-2. Hulk in attacco, sul versante sinistro, quello dove nasce il gioco rossonero dettato da Montolivo. Gli attacchi di El Shaarawy non fanno più paura. Ora è il Milan ad averla. Abate e Zapata vanno in tilt al cospetto del colosso verdeoro. Soltanto un Abbiati straordinario evita che lo Zenit rientri in partita. Fino a trenta secondi dal termine del primo tempo, quando Hulk trafigge di sinistro l’estremo difensore rossonero. Il gol del brasiliano stravolge gli schemi psicologici del match, che ad inizio ripresa torna completamente in mano dello Zenit. Shirokov firma il pareggio quando l’orologio dell’arbitro aveva percorso soltanto due giri. Sesto gol subito dal Milan sui calci piazzati quest’anno. Stavolta è Montolivo a dimenticarsi il suo uomo.

    PERSONALITÀ – I rossoneri vedono i fantasmi, forse anche le streghe. Ma la valanga russa si esaurisce difronte alla diga umana che risponde al nome di Christian Abbiati. Il coro “Santo subito” torna prepotentemente di moda in un giorno che sa di rivoluzione a tinte rossonere. Il Milan si ricorda forse di essere la squadra che ad oggi in Italia può vantare maggiore blasone in campo europeo, e torna a giocare alto, con personalità, in un campo che nel frattempo si è trasformato in bolgia. E allora diventa tutto più semplice, tutto più reale. Gol, anzi autogol, ma tant’è. La sostanza dice 3-2 per il Milan. La classifica dice 4 punti e primo posto provvisorio nel girone in attesa di conoscere il risultato di questa sera del Malaga. La classifica dice anche 4 punti di vantaggio rispetto allo Zenit, fermo a quota zero punti.

    Pagelle Zenit-Milan 
    Abbiati 10: non ci sono parole per descrivere una simile prestazione del portiere rossonero. Immenso, prodigioso, mistico, Santo subito.
    De Jong 7: cresce l’olandese. Gioca insieme ad un centrocampista di qualità come Montolivo e le sue prestazioni crescono in maniera esponenziale.
    El Shaarawy 8: ma che gol ha fatto il Faraone? Sì, è lui il fuoriclasse del Milan. A sinistra fa quello che vuole. Corre, dribbla, segna. Fenomeno.
    Bojan 6,5: con Bojan falso nueve il Milan è più imprevedibile, più tecnico, più bilanciato. Boateng può fare il suo gioco, El Shaarawy ha un alleato in più al momento dell’assist. Un Bojan per tutti.

    Video Zenit-Milan
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  • Allegri sfida Spalletti, Zenit-Milan è già un crocevia

    Allegri sfida Spalletti, Zenit-Milan è già un crocevia

    Stasera alle ore 18 va in scena Zenit-Milan, match valido per la seconda giornata del girone C di Champions League. Se per i russi è la partita della vita (così l’ha definita Spalletti alla vigilia), per Allegri è un match da centrare a tutti i costi per non crollare poi fra qualche giorno dopo un eventuale ko nel derby della Madonnina. Zenit-Milan è anche la partita delle deluse, almeno fin qui, del Gruppo. Due squadre che alla vigilia erano date come le super favorite per il passaggio del turno, e che invece dopo i primi 90′ minuti si ritrovano con un punto in tutto (quello del Milan). I rossoneri non possono permettersi l’ennesimo passo falso della stagione, perché una sconfitta oggi rappresenterebbe forse già l’eliminazione dal torneo continentale, con il Malaga autentica sorpresa del gruppo C.

    MONTOLIVO TREQUARTISTA – In Russia Allegri si affida a tutte le sue migliori armi offensive. Dal primo minuto dentro El Shaarawy, Pazzini e Robinho. Fra questi è proprio il Faraone ad essere ancora vergine in campo europeo. I quattro gol segnati consecutivamente consentiranno all’ex giocatore del Padova di apporre sul tabellino dei marcatori anche il suo nome? Molto dipenderà dallo spirito con cui i ragazzi di Allegri scenderanno in campo, se impauriti o liberi da qualsiasi freno mentale. E per mantenere quella compattezza necessaria per non subire passivamente l’avversario, al Milan servirà anche tanto sacrificio, concetto che non tutti hanno dimostrato di possedere in questo avvio di campionato. I tifosi del Diavolo dovranno pregare per vedere un Montolivo fresco di gambe e di testa. L’ex viola giocherà come trequartista, alle spalle del gemello Pazzini. Montolivo e Robinho sapranno sacrificarsi per la squadra anche in fase di non possesso?

    Spalletti contro Allegri, sfida verità tra Zenit e Milan |©Jorge Guerrero/AFP/GettyImages

    DE SCIGLIO IN PANCHINA – Con ogni probabilità resterà fuori dall’undici titolare di stasera Mattia De Sciglio. Il talentuoso terzino ha accusato un leggero fastidio alla caviglia, problema che spinge Allegri ad optare per la soluzione Antonini sulla corsia di sinistra. Al centro della difesa gioca la coppia Mexes-Bonera, fin qui la migliore del lotto rossonero. I due di centrocampo saranno invece capitan Ambrosini e Nocerino, ancora a secco quest’anno dopo la scorsa stagione da record in termini di gol messi a segno. Si accomodano in panchina i nuovi arrivati De Jong, Bojan e Niang.

    MARETTA ZENIT – All’interno dello Zenit il clima che si respira non è dei più ideali. Gli arrivi di Hulk e Witsel, con relativo ingaggio super, hanno scatenato un terremoto nello spogliatoio russo. Fuori Denisov, il capitano della squadra, che chiede stipendi più equi per i suoi compagni di squadra. Il ruolino di marcia in campionato non è dei migliori per i campioni in carica, che attualmente occupano la settima posizione, distante cinque punti dalla capolista Anzhi. Partita da dentro o fuori quella di stasera. Una vittoria rimetterebbe in carreggiata lo Zenit, una sconfitta (la seconda dopo quella di Malaga) metterebbe già ora in serio pericolo l’avventura europea dello Zenit mister 80 milioni (Hulk più Witsel).

    Zenit-Milan, le probabili formazioni
    Zenit (4-3-3): Malafeev, Anyukov, Hubocan, Lombaerts, Crsicito, Fayzulin, Shirokov, Zyryanov, Bystrov, Kerzhakov, Hulk. All. Spalletti
    Milan (4-2-3-1): Abbiati, Abate, Bonera, Mexes, Antonini, Nocerino, Ambrosini, Robinho, Montolivo, El Shaarawy. Pazzini. All. Allegri

  • Hulk e Witsel allo Zenit, Milan preoccupato

    Hulk e Witsel allo Zenit, Milan preoccupato

    In Italia la finestra del calciomercato si è chiusa ufficialmente venerdì 31 agosto alle ore 19, ma all’estero le trattative di mercato sono più vive che mai. Ne sa qualcosa il nostro Luciano Spalletti. L’ex tecnico di Udinese e Roma, ora alla guida dello Zenit, ha ricevuto in regalo dalla società il brasiliano Hulk e Witsel, centrocampista belga inseguito la scorsa estate anche dal Milan. Il costo complessivo dell’operazione si aggira intorno ai 80 milioni di euro, qualcosa di inimitabile per i top club italiani e per la maggior parte delle squadre europee. Stavolta i russi della Gazprom hanno preso in contropiede tutti, lasciando a bocca asciutta squadre come Chelsea e Manchester City, le quali avevano manifestato il loro interesse specialmente nei confronti del fuoriclasse del Porto.

    Fulmine a ciel serenoLa mattinata di ieri si era aperta all’insegna della calma piatta, nessun elemento lasciava immaginare che qualche ora più tardi venisse lanciata una bomba di tale portata. Mentre l’app di Di Marzio cinguettava circa il futuro di Alessandro Del Piero e il twitter di Laudisa si concentrava sul capitolo Vieri, dal Portogallo giungevano voci sempre più insistenti circa un’operazione destinata a riempire le pagine dei quotidiani il giorno seguente. I primi a darne notizia sono stati i colleghi di A Bola, giornale sportivo portoghese, fra le altre cose profondo conoscitore della sfera privata di Mourinho, dedicando ampio risalto alla trattativa da 80 milioni di euro che investiva direttamente le due squadre più titolate del Portogallo, ovvero Porto e Benfica.

    hulk | ©Valerio Pennicino/Getty Images

    Il precedente In realtà lo Zenit già in passato dimostrò di avere i numeri e il portafoglio per concludere affari come quello che ha messo in porto nel pomeriggio di ieri. Nel 2008 infatti i russi acquistarono per una cifra record (allora) di 30 milioni il portoghese Danny dalla Dinamo Mosca. Due anni dopo invece staccarono un assegno da 22 milioni per convincere il Porto a cedere il centrale difensivo Bruno Alves, balzando davanti alle altre concorrenti che avevano in precedenza sondato il terreno con la società lusitana (inclusa la Juventus).

    Cosa cambia Il passaggio di Hulk e Witsel allo Zenit ridisegna le gerarchie del Gruppo C di Champions, dove ritroviamo anche il Milan. Se nel giorno del sorteggio di Montecarlo i rossoneri potevano pensare di giocarsi alla pari la vetta del girone con la squadra di Spalletti, oggi la sensazione è che gli uomini di Allegri partano uno/due gradini sotto rispetto ai russi. Tra meno di un mese Zenit e Milan saranno difronte nel match valido per la seconda giornata del girone, trasferta che dirà se il gap tra i padroni di casa e i rossoneri sia o meno colmato. Sulla carta riteniamo la seconda ipotesi di difficile realizzazione, sebbene non bisogna trascurare l’aspetto della cosiddetta tradizione, dettaglio che in casa Zenit farebbero bene a non sottovalutare.

    Anche Nani Nelle ultime ore sta rimbalzando una clamorosa indiscrezione, secondo la quale il club sovvenzionato dal colosso Gazprom avrebbe messo nel mirino il fuoriclasse portoghese Nani. Il rapporto tra il calciatore dei Red Devils e Sir Alex Ferguson è ai minimi termini, a tal punto che nei giorni scorsi erano trapelate voci circa una possibile cessione del lusitano per una cifra comunque superiore ai 30 milioni di euro (lo United lo acquistò dallo Sporting nell’estate del 2007 per 25,5 milioni). Lo Zenit sarebbe disposto ad investire una somma praticamente identica a quella sborsata per Hulk e Witsel (40 milioni ciascuno ndr), soldi che Ferguson difficilmente rifiuterebbe. E se anche Nani dovesse approdare alla corte di Luciano Spalletti, a preoccuparsi non sarebbe soltanto il Milan ma anche tutte le più grandi squadre d’Europa che ambiscono alla finale di Wembley.

  • Messi show, Argentina Brasile 4-3. Espulso Lavezzi

    Messi show, Argentina Brasile 4-3. Espulso Lavezzi

    Amichevole di lusso quella giocata negli Stati Uniti tra Argentina Brasile che ha visto il successo dei argentini per 4-3 sui rivali verdeoro. Grande mattatore dell’incontro il pallone d’ore Lionel Messi che ha cattuto per tre volte il portiere argentino. E’ il Brasile a dominare gran parte del primo tempo puntando sul pressing alto mentre gli avversari che soffrono il centrocampo organizzato da Mano Menezes riescono a portare a casa la vittoria riproponendo nella ripresa il tridente.

    Il Brasile passa in vantaggio al 22’ grazie a Romulo, che riceve palla a centro area in posizione di sospetto fuorigioco e trafigge l’estremo difensore argentino con un rasoterra incrociato.
    Andare sotto di un gol serve all’Argentina per svegliarsi e, nel giro di 4 minuti, Lionel

    Lionel Messi | © MEHDI TAAMALLAH/AFP/GettyImages
    Messi ribalta il risultato con una doppietta tra il 31’ e il 34’: prima con un sinistro piazzato nell’angolo alla destra di Rafael, e subito dopo con un comodo tiro a porta vuota dopo aver saltato in dribbling l’estremo difensore brasiliano al termine di una corsa palla al piede di 20 metri.

    Nella ripresa saltano gli schemi anche grazie alle tante sostituzioni ma paradossalmente la partita si fa più intensa e spettacolare.
    Al 55’ arriva il pareggio vedeoro con Oscar che sfrutta una sponda in area di Leandro Damiao, e al 66’ il Brasile torna in vantaggio grazie ad un errore di Romero, che esce male su cross da calcio d’angolo e permettendo ad Hulk di siglare il momentaneo 3-2.
    Quattro minuti più tardi l’Argentina si riaffaccia in avanti e trova il 3-3 grazie al napoletano Fernandez, che imbuca di testa su calcio d’angolo. A 5’ dal termine arriva la terza rete della “Pulce” con uno strepitoso sinistro da fuori area che si infila nell’angolino alto alla destra di Rafeal, per l’asso blaugrana gli spettatori del MetLife Stadium riserveranno al 90esimo una standig ovation.
    Nel finale di gara c’è spazio anche per le espulsioni di Lavezzi e Marcelo per una rissa causata da una durissima entrata.

    BRASILE (4-3-3): Rafael (79′ Danilo), Uvini, Juan, Marcelo; Romulo (74′ Casemiro), Oscar (59′ Giuliano), Sandro; Hulk (83′ Lucas), Neymar, Damiao (67′ Pato). All. Menezes
    ARGENTINA (4-3-3): Romero; Rodriguez (88′ Campagnaro), Fernandez, Garay, Zabaleta; Sosa (61′ Guinazu), Gago, Mascherano; Higuain (88′ Lavezzi), Messi, Di Maria (74′ Aguero). All. Sabella.
    Arbitro: Jair Marrufo.
    Marcatori: Romulo (B) 23′; Messi (A) 31′, 34′; Oscar (B) 56′; Hulk (B) 72′; Fernandez (A) 76′; Messi (A) 85′.

    Video Argentina Brasile 4-3 highlights
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  • Chelsea scatenato, arriva Hulk dal Porto

    Chelsea scatenato, arriva Hulk dal Porto

    Nonostante il raggiungimento della vetta europea, il Chelsea di Ramon Abramovic non è assolutamente appagato e a suon di milioni sta costruendo un vero e proprio squadrone. Dopo l’accordo raggiunto con il Lille per Eden Hazard (costato 40 milioni di euro), i blues stanno per piazzare il colpo simbolo del mercato internazionale sia per l’esborso economico sia per le qualità del giocatore in questione.

    Givanildo Hulk, roccioso attaccante del Porto, è prossimo ad accasarsi a Stamford Bridge grazie ad un assegno di 47 milioni di euro che il Chelsea verserà nelle casse del club portoghese. Sarà proprio lui l’erede di Didier Drogba che ha lasciato da vincitore la squadra di Londra campione d’Europa in carica.

    Givanildo Hulk © FRANCISCO LEONG/AFP/GettyImages

    Givanildo Vieira de Souza in arte Hulk. Compirà 26 anni il prossimo 25 luglio ed è reduce da 4 stagioni di altissimo livello con la maglia del Porto, tra cui ricordiamo la stagione 2010/2011 nella quale Hulk insieme a Falcao e Villas Boas vinse campionato e coppa portoghese più l’Europa League, insomma un triplete bello e buono. Dopo gli addii di Falcao e il tecnico portoghese anche Hulk è pronto a cambiare destinazione, precisamente andrà a Londra ma non troverà il tecnico che lo ha valorizzato meglio (Villas Boas). Poco importa però al brasiliano che a suon di gol e assist si è guadagnato la fama di attaccante completo e non è un caso se il Chelsea dopo aver speso 40 milioni per Hazard ne sta per spendere altri 47 per assicurarsi le sue prestazioni. Con il Porto l’attaccante della nazionale brasiliana ha giocato ben 4 stagioni totalizzando 52 reti in 96 presenze. Hulk inoltre è nel giro della nazionale da 3 anni nei quali ha vestito la maglia verdeoro 10 volte segnando 2 reti.

    Dopo la vittoria in Champions League, la prima della storia blues, il Chelsea è letteralmente scatenato in chiave mercato. Dopo gli acquisti di Kevin De Bruyne dal Genk, Marko Marin dal Werder Brema, Eden Hazard dal Lille arriverà l’erede di Drogba. Vincere è difficile, confermarsi lo è di più. Abramovic la penserà sicuramente così e il rafforzamento massiccio che sta operando può essere visto nell’ottica di volersi confermare al vertice in Europa e non solo (Premier League).

  • Cade Spalletti, sorride Villas Boas. Eurogol per Hulk e Perisic

    Cade Spalletti, sorride Villas Boas. Eurogol per Hulk e Perisic

    La prima giornata di Champions League ha regalato tantissime emozioni, se i tifosi italiani avevano gli occhi al Camp Nou dove il Milan è riuscito nell’impresa di uscire indenne negli altri campi d’Europa lo spettacolo non è stato da meno. Nell’alta partita del girone dei rossoneri Viktoria Plezen e Bate Borisov si sono divisi la posta mantenendo un clima di sostanziale equilibrio. Per i cechi a segno ancora una volta Bakos al 46′ del primo tempo, i bielorussi trovano il pari a metà ripresa con Bressan. Tonfo brutto e inaspettato per lo Zenit di Spalletti e Criscito sul campo del modesto Apoel Nicosia. I russi in vantaggio con Zyryanov si fanno rimontare dai cipriota con Manduca e Ailton. Da segnalare l’ingenua espulsione di Bruno ALves seguito in estate dalla Juventus. Nell’altra partita del girone il Porto supera in rimonta lo Shakhtar Donetsk di Lucescu. Ospiti in vantaggio con Luis Adriano, pari di Hulk con una sassata dalla distanza su calcio di punizione. Kleber regala poi i primi tre punti.

    Hulk © Miguel Riopa/Getty Images
    Parte bene anche il Chelsea di Villas Boas che domina totalmente la partita contro il Bayern-Leverkusen ma denota ancora una volta una estrema difficoltà a trovare la rete. A sbloccare la partita è il difensore portoghese David Luiz con un bel tiro in diagonale, nel recupero poi arriva il sigillo di Mata su assist di uno spento Torres. Nell’altra sfida pareggio 0-0 fra Genk e Valencia. L’Arsenal strappa un pari sul campo del Borussia Dortmund al termine di una aprtita tirata e ricca di spunti interessanti. I tedeschi si fanno preferire nella manovra ma vanno sotto nel finale di primo tempo per un gol di Van Persie. Nella ripresa i gialloneri spingono sull’acceleratore ma è dei Gunners l’occasione migliore, Gervinho sbaglia e a tre dalla fine il Borussia trova il pari con una magia di Perisic.