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  • Calcioscommesse, il verbale di Gervasoni

    Calcioscommesse, il verbale di Gervasoni

    Il capitolo calcioscomesse entra nel vivo. Sono tante le novità e indiscrezioni venute a galla in questi ultimi giorni. Trema anche la Serie A,  in quanto,secondo alcune fonti, sono diverse le squadre coinvolte nella “manfrina”, ultima nell’ordine, il Siena e il suo presidente Mezzaroma, anch’egli citato da Gervasoni.

    Nell’ interrogatorio di Gervasoni appunto, avvenuto lo scorso 12 Marzo, ma reso noto tramite verbale solo in questi giorni, sono molte le gare sotto esame tra cui, Lazio-Genoa, Lecce -Lazio, Chievo-Udinese,  Abinoleffe-Padova, Modena-Siena e Verona-Bari. Alcune sue dichiarazioni hanno dell’incredibile e aprirebbero questo capitolo a nuovi scenari. La partita dall’enorme scandalo pare esser proprio la prima, Lazio-Genoa.

     Il primo calciatore nominato a riguardo, è Stefano Mauri, attualmente in forza alla Lazio. Gervasoni parla di un accordo di combine tra Mauri e alcuni suoi emissari tra cui Cassano e Zemperini, accordo sulla base di un “over- primo tempo”, che vedrebbero coinvolto anche Omar Milanetto, all’epoca in forza al Genoa. Secondo le parole di Gervasoni, Mauri e gli emissari della potenziale combine, si incontrarono a Formello per decidere il da farsi. L’accordo era chiaro, over al primo tempo e poi le due squadre si sarebbero giocate apertamente il secondo tempo. Ipotesi immediatamente smentita da Mauri, a suo giudizio estraneo ai fatti. Ma esiste un piccolo retroscena che inchioderebbe  il centrocampista laziale. Ilievski, compagno di combine di Gervasoni, al rientro da Formello, mostrò  agli “alleati” una foto che lo ritraeva abbracciato all’attuale capitano biancoceleste. Episodio smentito da Mauri, che all’uscita dall’interrogatorio di ieri ha commentato dicendo: ” Sono tranquillo, è tutto apposto. Non posso parlare, ma i tifosi biancocelesti stiano tranquilli, è tutto ok”.

    Gervasoni parla anche del match Lecce-Lazio, con Mauri ancora coinvolto insieme ai due portieri del Lecce Rosati e Benassi. Da quel che riferisce, si parla di una combine sulla base di una vittoria  della Lazio con due goal di scarto. Gegic, altro collega di combine, investi 400 mila euro per pagare sia i giocatori del Lecce, sia quelli biancocelesti.

    Stefano Mauri © ALBERTO PIZZOLI/AFP/Getty Images

    Ecco alcune parole tratte dal verbale di Gervasoni:

    «…A questo punto devo riferire di un episodio che si riferisce alla trasferta ad Ascoli: ricordo che, prima dell’incontro con Micolucci, ci siamo fermati a mangiare presso il ristorante a Porto San Giorgio di un mio ex compagno di squadra che si chiama Bagalini Stefano che è fratello di Bagalini Roberto che fa l’arbitro. Gegic, avendo appreso da me del Bagalini Roberto, mi chiese se non ci fosse l’occasione di prendere qualche iniziativa anche nei confronti di quest’ultimo anche per combinare il risultato…Così accadde che di notte, dopo l’incontro con Micolucci, siamo ritornati al ristorante dove Gegic ha potuto parlare con Bagalini Roberto e gli ha chiesto se poteva dare la sua disponibilità per un over per una partita che si sperava potesse arbitrare nei giorni successivi. Il Bagalini rimase un po’ perplesso, anche se quando Gegic gli parlò di un possibile compenso tra i 50mila e gli 80mila euro si mostrò possibilista riservandosi di prendere una decisione….Credo che ci sia stato un incontro ulteriore tra Gegic e Bagalini. La cosa non ha avuto alcun esito…».

    «…Quanto a Verona-Bari del 10 giugno 2007…vidi la paritta e immaginavo che le due squadre si fossero messe d’accordo…A fine partita ho appreso da Bellavista, Santoruvo ed Esposito che si erano messi d’accordo con Sibilano, del Verona, il quale tramite il direttore sportivo Giuseppe Cannella, diede dei soldi prima della gara direttamente al proprio giocatore Sibilano, il quale li consegnò a Bellavista e Santoruvo. Poiché era stata prevista un’ulteriore dazione di 25mila euro Santoruvo ed Esposito mi chiesero la disponibilità di andare a recuperare all’indomani nei pressi della sede del Verona la somma dovuta che effettivamente mi venne consegnata dal ds Giuseppe Cannella…».

    Una domanda sorge spontanea. Ma cosa spinge un calciatore, ricoperto d’oro dalla testa ai piedi, a cadere nella trappola delle combine? Uno che guadagna oltre il milione di euro l’anno, o nella peggior delle ipotesi 500 mila euro netti, cosa può voler di più dalla vita? E’ vero che non ci si riesce mai ad accontentarsi di nulla a questo punto, i soldi facili sono una tentazione troppo grande per chiunque e a farne le spese  purtroppo sono ancora una volta i veri appassionati di questo sport, defraudati nell’onore e nell’orgoglio!

    Un capitolo a parte lo meriterebbe anche chi ha investito del denaro sulle agenzie di scommesse. Persone inconsapevoli  del fatto, che le “puntate” erano già pilotate dall’alto. Ma chi pensa ai principi di queste persone? Chi si prenderà mai la briga di sollevare un polverone per i soldi “rubati” a questa gente?

  • Calcioscommesse, Ilievski parla di Sculli, Signori e Serie A truccata

    Calcioscommesse, Ilievski parla di Sculli, Signori e Serie A truccata

    Altra puntata del calcioscommesse, stavolta particolarmente inquietante. Nei giorni scorsi Repubblica ha raggiunto in Macedonia Ilievski, che insieme a Gegic fa parte del cosiddetto gruppo degli zingari. Sconcertanti le dichiarazioni del latitante numero uno dello scandalo scommesse, che fra gli altri tira in ballo il calciatore del Genoa Sculli e Beppe Signori. Ilievski stravolge ciò che si era pensato fino ad oggi, addossando ogni colpa agli stessi calciatori di Serie A e B. Le procure di Cremona e Bari avranno senz’altro letto quanto sostenuto dallo “Zingaro” e le indagini potrebbero avere una svolta clamorosa nei prossimi giorni.

    NOI? NO, I CALCIATORI – Ilievski è come una trota che risale il fiume controcorrente. A chi gli dice che con la sua organizzazione combinava le partite in Italia, risponde che in realtà sono gli stessi calciatori fra di loro a truccarle, per poi vendere le informazioni a chi come lui cerca delle “dritte” sicure per investire grosse somme di denaro. Durante l’intervista chiarisce come ci siano 30 calciatori realmente affidabili, di cui il 90% gioca in Serie B, ed il restante 10% nella massima serie. Oltre alle percentuali tira in ballo anche i nomi di alcuni di questi ed elenca nel dettaglio le squadre.

    SCULLI – E’ Giuseppe Sculli il primo nome tirato in ballo da Ilievski, durante l’intervista rilasciata a Repubblica presso la cittadina di Skopje. In relazione alla partita Lazio-Genoa (conclusasi con il risultato di 4-2), lo Zingaro spiega come a truccare la partita sia stato lo stesso ex giocatore biancoceleste “insieme ad altri suoi amici di Genova”. Secondo quanto affermato da Ilievski, non sarebbe quindi coinvolto il vice-capitano della Lazio Mauri, come sospettato dagli stessi inquirenti.

    RISPOSTA LAZIO – Ferma la condanna della società laziale in merito alle affermazioni dello Zingaro, con il direttore sportivo Tare che si dice assolutamente sereno e tranquillo, riponendo grande fiducia nelle decisioni che da qui a poco verranno prese dalle procure di Cremona e Bari.

    SIGNORI – E’ poi il turno di Beppe Signori, al quale viene affibbiato l’appellativo di boss del calcioscommesse in Italia. Dichiarazioni che vanno prese con le pinze, trattandosi di semplici confidenze rilasciate ad un giornalista e non di atti processuali. Lo stesso legale dell’ex attaccante biancoceleste ha tenuto a precisare che il proprio assistito non ha mai incontrato né parlato con Ilievski, rimanendo a completa disposizione della magistratura affinché venga dimostrata la sua totale estraneità ai fatti. L’avvocato di Signori ha poi minacciato di querelare qualsiasi testata che avesse accostato il nome della bandiera del Bologna allo scandalo scommesse.

    massimo cellino | © Enrico Locci/Getty Images

    SEI SQUADRE “AFFIDABILI” – Infine Ilievski ha dichiarato di aver scommesso sulle partite di alcune squadre in particolare, grazie alle quali (citando testualmente) avrebbe fatto “un mucchio si soldi”. Queste squadre sono Sampdoria, Cagliari, Siena, Chievo, Lecce, Bari. Anche in questo caso dichiarazioni da prendere con le molle, e smentite che non si sono fatte attendere. In particolare si registra l’amarezza con cui il presidente sardo Cellino ha appreso l’intervista di Repubblica, ricordando come anche in passato Ilievski avesse fatto il nome della società rossoblu, con le indagini della procura che già allora avevano dato un esito completamente negativo.

    Spetterà ora agli inquirenti se credere o meno alle parole che giungano da Skopje. In caso venissero confermate, per la Serie A si tratterebbe forse del punto più basso mai raggiunto nella sua storia.