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  • NBA, i Rockets asfaltano New York. Bargnani non basta ai Raptors

    NBA, i Rockets asfaltano New York. Bargnani non basta ai Raptors

    Dopo la sosta per il Giorno del Ringraziamento, l’NBA è tornata sui parquet di tutti gli States con ben 12 partite disputate nella notte. Il risultato più sorprendente è la sconfitta dei New York Knicks travolti a Houston dai Rockets di James Harden che trascina i texani con 33 punti e 9 assist e 4 rimbalzi. Sugli scudi anche Chandler Parsons autore di 31 punti, 5 rimbalzi, 4 assist e 4 palle recuperate, buona la prova anche dell’ex Jeremy Lin (13 punti e 7 rimbalzi). Non basta alla franchigia newyorkese la prestazione eccellente di Carmelo Anthony 37 punti con 7/12 dall’arco dei 3 punti per evitare ai Knicks la “lose” per 131-103.

    I Boston Celtics fermano la marcia degli Oklahoma City Thunder, 108-100 il risultato finale che premia i padroni di casa: in evidenza il capitano Paul Pierce con 27 punti e Kevin Garnett autore di 18 punti e 9 rimbalzi. Miglior marcatore della serata Kevin Durant (29 punti), inutili anche i 26 punti, 8 assist e 7 rimbalzi di Russel Westbrook.

    James Harden e Jeremy Lin
    James Harden e Jeremy Lin © Scott Halleran/Getty Images

    Seconda sconfitta consecutiva, la quarta in trasferta, per i Los Angeles Lakers che vanno ko 106-98 contro la franchigia con il miglior record della Lega, i Memphis Grizzlies. Nella sfida che vedeva di fronte i due fratelli Gasol, Marc e Pau vinta nettamente dal primo, il solo Bryant (30 punti) non può nulla con i Grizzlies che mandano tutto il quintetto in doppia cifra: 21 punti per Rudy Gay, 19 per Mike Conley, 17 per Zach Randolph (anche 12 rimbalzi), 14 per Gasol (anche 8 assist) e 12 per Tony Allen. I gialloviola tornano ad avere un record negativo (6-7).

    Non basta ai Raptors un monumentale Andrea Bargnani da 34 punti ai quale aggiunge anche 5 rimbalzi e 4 assist. Toronto cedono nel finale ai Detroit Pistons, avversario alla portata della franchigia canadese, di un solo punto (91-90) con il canestro decisivo di Brandon Knight. Vince invece l’altro italiano in campo Danilo Gallinari con i Denver Nuggets sul proprio parquet contro i Golden State Warriors (102-91). Per l’ex ala di Milano e New York 20 punti e 7 rimbalzi.

    RISULTATI NBA 23 NOV 2013

    Charlotte Bobcats – Atlanta Hawks 91-101
    Cha: Sessions 22, Taylor 16, Walker 16
    Atl: Horford 26, Korver 16, Teague 13

    Orlando Magic – Cleveland Cavaliers 108-104
    Orl: Nelson 22, Afflalo 19, Redick 18
    Cle: Waiters 25, Varejao 19, Pargo 15

    Boston Celtics – Oklahoma City Thunder 108-100
    Bos: Pierce 27, Garnett 18, Green 17
    Okl: Durant 29, Westbrook 26, Ibaka 17

    Brooklyn Nets – Los Angeles Clippers 86-76
    Bro: Lopez 26, Johnson 19, Williams 11
    Cli: Paul 14, Griffin 14, Crawford 13

    Detroit Pistons – Toronto Raptors 91-90
    Det: Monroe 19, Prince 16, Knight 16
    Tor: Bargnani 34, Lowry 19, Valanciunas 9, Davis 9

    Indiana Pacers – San Antonio Spurs 97-104
    Ind: West 22, George 15, Hill 11
    SA: Parker 33, Duncan 22, Ginobili 19

    Memphis Grizzlies – Los Angeles Lakers 106-98
    Mem: Gay 21, Conley 19, Randolph 17
    Lak: Bryant 30, Jamison 16, World Peace 16

    Houston Rockets – New York Knicks 131-103
    Hou: Harden 33, Parsons 31, Asik 18
    NY: Anthony 37, Felton 17, Smith 12

    Denver Nuggets – Golden State Warriors 102-91
    Den: Iguodala 29, Gallinari 20, Lawson 18
    GS: Lee 21, Landry 19, Jack 17

    Utah Jazz – Sacramento Kings 104-102
    Uta: Hayward 23, Ma. Williams 20, Jefferson 19
    Sac: Evans 19, Thorton 18, Brooks 17

    Phoenix Suns – New Orleans Hornets 111-108 (overtime)
    Pho: Morris 23, Dragic 20, Tucker 15
    NO: Anderson 34, Vasquez 25, Aminu 16

    Portland Trail Blazers – Minnesota Timberwolves 103-95
    Por: Matthews 30, Lillard 28, Hickson 14
    Min: Love 24, Pekovic 18, Ridnour 14

  • NBA, cade New York i Lakers si rialzano

    NBA, cade New York i Lakers si rialzano

    Nella notte NBA i New York Knicks conoscono la loro prima sconfitta stagionale al FedEx Forum di Memphis. Dopo le 6 vittorie consecutive la franchigia della Grande Mela deve arrendersi 105-95 alla squadra che attualmente detiene il miglior record della Lega, i Grizzlies. Superlativi i due lunghi: il più giovane dei fratelli Gasol, Marc, e Zach Randolph che mettono a referto 24 punti e 7 rimbalzi e 20 punti e 15 rimbalzi a testa. Ai Knicks non bastano Melo Anthony e Raymond Felton.

    I Los Angeles Lakers del nuovo corso Mike D’Antoni (ancora non in panchina) si rialzano dopo la battuta d’arresto all’esordio contro i San Antonio Spurs. I californiani battono i Phoenix Suns 114-102 guidati dal solito Kobe Bryant autore di 31 punti coadiuvato dall’ apporto di Metta World Peace (22 punti) e dalle doppie doppie di Dwight Howard (18 punti e 12 rimbalzi) e Pau Gasol (16 punti e 10 rimbalzi).

    Kobe Bryant | © Brett Deering/Getty Images

    Riscatto immediato anche per gli Oklahoma City Thunder che sbancano New Orleans 110-95, sugli scudi Kevin Durant con 27 punti e 9 rimbalzi. Spettacolo tra Portland Trail Blazers e Houston Rockets: i texani sempre avanti durante i primi tre periodi costruiscono un buon vantaggio ma nell’ultimo quarto vengono ripresi dai padroni di casa grazie alle bombe (8/17 in due) di Batum (35 punti) e Lillard (27). Si va all’overtime con la franchigia dell’Oregon che mantiene il possesso di vantaggio. Ai Rockets non basta Harden autore di 29 punti, 6 rimbalzi e 6 assist). Vittorie anche per Philadelphia 76ers, Indiana Pacers, Orlando Magic, Golden State Warriors e Atlanta Hawks.

    RISULTATI NBA 16 novembre 2012

    Philadelphia 76ers – Utah Jazz 99-93
    Phi: Holiday 26, Richardson 20, Young 14
    Uta: Millsap 22, Jefferson 15, Carroll 17

    Indiana Pacers – Dallas Mavericks 103-83
    Ind: Hill 15, West 15, Hibbert 14, Young 14
    Dal: Mayo 19, Collison 10, Carter 10

    Detroit Pistons – Orlando Magic 106-110
    Det: Monroe 23, Prince 18, 14 Singler
    Orl: Redick 23, Afflalo 19, Davis 17

    New Orleans Hornets – Oklahoma City Thunder 95-110
    NO: Anderson 15, Lopez 12, Mason jr 11
    Okl: Durant 27, Martin 27, Ibaka 15

    Minnesota Timberwolves – Golden State Warriors 98-106
    Min: Williams 23, Shved 22, Kirilenko 18
    GS: Barnes 18, Lee 18, Curry 17

    Memphis Grizzlies – New York Knicks 105-95
    Mem: Gasol 24, Randolph 20, Gay 17
    NY: Anthony 20, Felton 18, Wallace 13

    Sacramento Kings – Atlanta Hawks 96-112
    Sac: Thompson 19, Thornton 17,  Evans 14
    Atl: Korver 22, Williams 21, Horford 20

    Portland Trail Blazers – Houston Rockets 119-117 (overtime)
    Por: Batum 35, Aldridge 29, Lillard 27
    Hou: Harden 29, Parsons 19, Asik 16, Morris 16

    Los Angeles Lakers – Phoenix Suns 114-102
    Lak: Bryant 31, World Peace 22, Howard 18
    Pho: Dragic 22, Scola 18, Beasley 14

  • NBA: Colpo degli Houston Rockets, preso Harden dai Thunder

    NBA: Colpo degli Houston Rockets, preso Harden dai Thunder

    A pochi giorni dal via della regular season NBA il mercato ci regala un clamoroso colpo di scena: gli Houston Rockets infatti prendono James Harden, fortissima guardia degli Oklahoma City Thunder, lo scorso anno eletto miglior sesto uomo della Lega.

    Una notizia a sorpresa, visto che Harden era uno dei pilastri fondamentali della squadra dell’Oklahoma che ora va a rinforzare notevolmente il team texano. La rottura tra la guardia e la sua ormai ex franchigia si è consumata in poche ore, vista l’impossibilità del rinnovo contrattuale (il giocatore sarebbe stato free agent “ristretto” alla fine di questa stagione).

    I Thunder per trattenere Harden hanno messo sul piatto un’offerta da 55,5 milioni di dollari complessivi per 4 anni, il giocatore avrebbe desiderato invece il massimo salariale di 60 milioni netti. Situazione irrealizzabile per Oklahoma City che avrebbe così sforato il salary cap. Si sono fatti avanti i Rockets che hanno acquisito Harden assieme al centro Cole Aldrich, alla guardia Daequan Cook ed all’ala piccola Lazar Hayward. Percorso inverso per le guardie Kevin Martin (veterano di mille battaglie ma con seri problemi fisici) e Jeremy Lamb (rookie, prima scelta di Houston all’ultimo Draft). Inoltre i Thunder hanno ricevuto 2 prime scelte ed una seconda ai prossimi Draft per completare il pacchetto e far quadrare i conti dello scambio.

    Tutti contenti dunque (forse un pò meno i fans e i tifosi di Oklahoma City) con Houston che prende una possibile superstar ed un gruppo di giovani che potrebbero dare consistenza alla panchina, mentre ai Thunder approdano un giocatore dal sicuro rendimento, tiratore perimetrale micidiale ma con l’incognita degli infortuni, ed un esordiente molto promettente ma tutto da costruire (e si sa che in questi casi è la fortuna a recitare un ruolo importante).

    James Harden | © DON EMMERT/AFP/GettyImages

    Ovviamente si dovrà vedere quanto questa cessione potrà incidere sullo spogliatoio di Oklahoma City, dato che Harden era uno dei pilastri della formazione, un giocatore determinante nella conquista della Finale NBA dello scorso anno, serie che però ha visto progressivamente la buona vena nei playoff della guardia barbuta, cosa che ha fatto pendere l’go della bilancia della sfida a favore dei Miami Heat di LeBron James capaci di vincere per 4-1 e mettersi al dito l’anello tanto agognato.

    I suoi compagni di squadra, da Durant a Westbrook passando per Ibaka e perkins, auspicavano un felice esito del rinnovo contrattuale. Ma tutto ciò non è avvenuto ed ora i Thunder escono dalla situazione con qualche incognita rispetto alle certezze degli ultimi mesi.

    Harden ora avrà un ruolo fondamentale ed importante per quanto riguarda la crescita dei Rockets, squadra giovane e con il futuro tutto da scoprire. Sicuramente sarà la superstar della squadra, il finalizzatore per eccellenza che dovrà provare a trascinare la franchigia di Houston, anche con l’apporto di Jeremy Lin, acquisito nella free agency estiva dai New York Knicks, playmaker capace di tutto come ha già dimostrato nella Grande Mela.

    Per vedere chi avrà avuto ragione in questa situazione non servirà molto tempo dato che la regular season NBA è alle porte ed il campo, come si sa, prima o poi emette sempre le sue sentenze.

  • NBA Western Conference, Thunder e Lakers davanti a tutti

    NBA Western Conference, Thunder e Lakers davanti a tutti

    Dopo aver esaminato la Eastern Conference, passiamo in rassegna i team della Western Conference che da molti anni ormai si rivela molto più competitiva ed equilibrata rispetto a quella delle squadre poste ad Est della NBA. Questa l’analisi delle Division e delle franchigie che si apprestano a giocare nel campionato 2012/2013.

    SOUTHWEST DIVISION

    Dallas Mavericks: Gli ex campioni NBA si apprestano a disputare una stagione completamente (o quasi) rinnovati. Squadra più giovane ed inserimenti mirati come Darren Collison in regia, Kaman al centro dell’area, Elton Brand lungo di lusso dalla panchina e O.J. Mayo nel ruolo di guardia sperando che possa esplodere. L’avvio non sarà facile visto che i Mavs dovranno fare a meno per un pò di tempo del leader tedesco Nowitzki per alcuni problemi al ginocchio. Tuttavia Dallas può essere tranquillamente annoverata tra le squadre che parteciperanno ai playoff.

    Houston Rockets: Chi farà più fatica a conquistare un posto per la post season è Houston che al momento pare meno attrezzata per raggiungere questo obiettivo. Le fortune dei Rockets passeranno dalle mani di Jeremy Lin, fantastico nella scorsa annata ai Knicks fino a quando non si è infortunato. Ma il resto del team è troppo giovane ed inesperto per poter puntare in alto. Forse sarebbe meglio perdere qualche partita in più e puntare ai primi posti della Draft Lottery per poter continuare il processo di costruzione.

    Memphis Grizzlies: Squadra come al solito molto interessante e completa, che però potrebbe pagare la cessione di Mayo che dalla panchina portava sempre il suo discreto contributo (un pò come Harden ai Thunder). Memphis ha un grande settore lunghi e un back court completo e con la giusta dose di fortuna nessun traguardo pare vietato preventivamente. Rudy Gay è chiamato alla stagione della sua definitiva consacrazione.

    New Orleans Hornets: Gli Hornets sono in piena ricostruzione e tutto pare andare a gonfie vele visto che in un Draft ricco di talenti come quello del 2012 il team della Louisiana ha scelto davvero bene: Anthony Davis (il giocatore più simile a Dwight Howard) come prima scelta assoluta, a completare l’opera è arrivato Austin Rivers, figlio di Doc (coach di Boston) che ha già fatto intravedere lampi del suo talento. Anche il resto della squadra non è male e già in questo primo anno di rilancio si potranno avere buoni risultati. Ovviamente i playoff appaiono lontani ma gli Hornets, mattone dopo mattone, cercheranno di rientrare nei piani alti del basket NBA.

    San Antonio Spurs: Ultima grande occasione per i texani che proveranno ancora una volta l’assalto al titolo. Le potenzialità per vincere ci sono tutte ma vista l’alta età media dei giocatori chiave ci sarà bisogno del contributo di tutti per dare modo a Ginobili, Duncan e Parker di poter riposare ed essere più freschi al momento della post season. La squadra è molto competitiva e possiede una panchina profonda e lunga, vedremo molto presto cosa riusciranno a fare i neroargento.

    PACIFIC DIVISION

    Golden State Warriors: Team molto interessante questi Warriors, il quintetto titolare è di gran livello con Curry in regia, Thompson guardia tiratrice (atteso a progressi notevoli), il rookie Barnes come ala piccola (che se trova la mano dalla distanza diventa inarrestabile) e la coppia di lunghi David Lee-Andrew Bogut che potenzialmente appare devastante. Non c’è molto talento in panchina (a parte 2/3 cambi) e per questo Golden State probabilmente non potrà ambire ai playoff. Ma il futuro sorride a questa squadra dopo qualche anno al di sotto delle previsioni.

    Los Angeles Clippers: La squadra meno blasonata di Los Angeles dovrà provare ad alzare l’asticella degli obiettivi. Lo scorso anno fu semifinale di Conference ad Ovest con conseguente sconfitta pesante contro gli Spurs. Ora Chris Paul, Blake Griffin e compagni dovranno cercare di ottenere un risultato migliore ma non sarà facile nell’agguerrita Western Conference. Il talento c’è per poter puntare in alto, esperienza e gioventù si fondono in un bel mix ma servirà anche avere i nervi saldi nei momenti di difficoltà. Solo così si potrà arrivare in alto.

    Los Angeles Lakers: I gialloviola dopo la grande campagna acquisti del mercato estivo sono la più seria candidata della Western Conference (assieme ai Thunder ovviamente) alla Finale NBA: sono arrivati in rapida sequenza uno dei migliori playmaker del momento e della storia NBA come Steve Nash, un grande ricambio in panchina come Jamison ed il centro più forte della lega, ovvero Dwight Howard. Questi giocatori vanno a rinforzare un gruppo che già può contare sul fenomeno indiscusso Kobe Bryant, su Pau Gasol (una delle ali grandi più forti della NBA) e su World Peace (alias Ron Artest) rendendo il roster dei Lakers uno dei miglior e più competitivi. Non sarà facile battere Oklahoma City nel testa a testa che si svilupperà nella stagione ma Los Angeles ha dato un segnale forte alla NBA, chi vorrà vincere dovrà fare i conti (necessariamente) con questi Lakers che puntano decisamente al titolo dopo un paio di stagioni non all’altezza del loro blasone.

    Phoenix Suns: Restyling in casa Suns con i viola-arancio che si presentano ai nastri di partenza come una delle possibili sorprese della stagione. La squadra non ha delle vere e proprie “Stelle” considerando l’addio di Nash, ma un gruppo solido e valido in ogni reparto che potrà dare molto fastidio a tutti. L’obiettivo è quello di arrivare ai playoff, cosa non così sicura ma neanche impossibile. Beasley dovrà far vedere il suo vero potenziale, finora molto nascosto. Attenzione al rookie Marshall, playmaker che potrà diventare uno dei migliori della Lega.

    Sacramento Kings: La mina vagante della Western Conference. Finalmente, dopo una decina di anni di Draft Lottery, a Sacramento ci sono le basi per far bene.  La squadra è molto interessante ma soprattutto giovane e futuribile. A dare man forte sotto canestro ad un potenziale fenomeno come Cousins è arrivato Thomas Robinson dal Draft. In cabina di regia gran colpo con l’acquisto di Aaron Brooks che assieme ad Evans e Thornton promette scintille. Fredette dovrà elevare il suo rendimento, per completare questa squadra e renderla perfetta per l’approdo ai playoff serve un’ala piccola di livello, capace di segnare e difendere al tempo stesso. Ma a Sacramento possono guardare con fiducia al futuro, anche se il rischio di perdere la franchigia incombe sempre, dato che i Maloof (i proprietari dei Kings) non vogliono sborsare molti soldi per i rinnovi dei giocatori e per la costruzione della nuova Arena e da Seattle premono forte per acquistare una squadra talentuosa ed in rampa di lancio per ricreare i tanto rimpianti SuperSonics.

    Nba | foto tratta dal web

    NORTHWEST DIVISION

    Denver Nuggets: Il team di Danilo Gallinari punta deciso ai traguardi più alti ed in effetti nulla pare precluso a priori. Il “Gallo” ha attorno a sè compagni di alto livello come il play Ty Lawson, l’ala grande Faried (la vera sorpresa della scorsa stagione), il centro McGee (dal potenziale enorme ma dalla testa deficitaria), in più dai Sixers è arrivato un top player come Andre Iguodala (sacrificando un onesto comprimario come Afflalo ora ad Orlando). Chiaro dunque che le potenzialità dei Nuggets appaiono illimitate, considerando anche la panchina lunga, da sempre punto di forza della franchigia del Colorado. Per Denver sarebbe possibile anche l’approdo alla Finale di Conference se tutto procederà nel verso giusto.

    Minnesota Timberwolves: Reduci da una buona stagione nello scorso torneo, i Timberwolves sono chiamati a migliorarsi ed a centrare (dopo molti anni) la post season. L’obiettivo non pare poi così irraggiungibile anche se a Minneapolis la partenza sarà ad handicap visto l’infortunio alla mano di Kevin Love (che salterà sicuramente il primo mese di regular season) e la degenza di Rubio (che sta recuperando dall’infortunio al ginocchio che lo ha messo KO nello scorso campionato con i Timberwolves in lotta per un posto playoff). I loro recuperi saranno fondamentali per le fortune di Minnesota che in Estate ha completato il roster con le acquisizioni di Kirilenko e Brandon Roy, tornato nel grande basket dopo aver annunciato solo 12 mesi fa il suo ritiro dalla scena a soli 27 anni.

    Oklahoma City Thunder: Assieme ai Lakers la grande favorita dell’Ovest. Squadra giovanissima ma già vincente, assetto collaudato, talento a bizzeffe, a questi Thunder non manca proprio nulla per aggiudicarsi il titolo di campioni NBA. E’ cambiato poco rispetto all’ultima (quasi) trionfale annata (vista la sconfitta in Finale contro i Miami Heat di LeBron James), è arrivato Perry Jones III dal Draft, giocatore molto simile a Jeff Green, l’unico pezzo importante perso per strada del progetto vincente partito da Seattle nel 2007. Il gruppo è rimasto intatto e si sente unito e pronto a togliersi finalmente grandi soddisfazioni. Con un asso come Kevin Durant, al momento il secondo giocatore più forte della lega dopo James, nulla è precluso. Ibaka ha rinnovato il contratto ed a centro area dispenserà ancora una volta le sue stoppate, l’incognita è Harden che invece ha il contratto in scadenza e per esigenze di salary cap potrebbe essere piazzato a qualche altra squadra anche in corso di campionato per non perderlo a zero a luglio. Ma per il resto la corazzata Thunder è pronta a (ri)scrivere la storia.

    Portland Trail Blazers: Portland è in una fase delicata, di ricostruzione, e per questo non ci si potrà aspettare molto dai giovani Blazers. Tutto ciò che arriverà in questo campionato sarà solo un guadagno, in attesa di vedere una squadra vincente nell’immediato futuro. Attenzione al rookie Damian Lillard, un playmaker moderno dalle capacità illimitate.

    Utah Jazz: I progressi dei Jazz sono evidenti, la forza della squadra è indubbiamente il settore lunghi, con Jefferson, Millsap, Kanter e Favors che rappresentano quasi il meglio che si può trovare sotto canestro. Meno completo il back court. Ma le fortune della squadra dello Utah dovranno essere costruite nelle gare in trasferta, da sempre punto debole di questa franchigia, vista invece la difficoltà degli altri team a giocare a Salt Lake City, parquet quasi inespugnabile. Lotteranno per aggiudicarsi l’ultimo posto playoff.

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    Marco Belinelli vicinissimo ai Chicago Bulls, Lee va a Boston

    Marco Belinelli, guardia italiana che nelle ultime 2 stagioni ha militato nei New Orleans Hornets, è vicinissimo a vestire la maglia dei Chicago Bulls nella prossima stagione. Ad ore potrebbe esserci l’incontro per chiudere la trattativa, la squadra dell’Illinois così potrebbe sostituire il fortissimo tiratore da 3 punti Kyle Korver ceduto agli Atlanta Hawks. Sempre Chicago molto attiva sul mercato con la firma di Nazr Mohammed, centro veterano che andrà a sostituire (per 2 anni) il lungo turco Omer Asik, partito per Houston (triennale da 25 milioni di dollari che non sarà pareggiato).

    Minnesota rinforza il reparto lunghi con l’acquisizione di Greg Stiemsma dai Boston Celtics: il giocatore è restricted free agent ma la difficile situazione del salary cap dei Celtics non permetterà di pareggiare l’offerta dei Timberwolves per cui il giocatore può già considerarsi a Minnesota. Un arrivo importante per la squadra di Minneapolis che nei giorni scorsi ha dovuto rinunciare al francese Nicolas Batum, dato che Portland ha pareggiato l’offerta di quasi 50 milioni in 4 anni che i Timberwolves avevano proposto all’ala.

    Boston comunque si rafforza prendendo dai Rockets Courtney Lee (che voleva fortemente i Celtics per il rapporto di amicizia che lo lega a coach Doc Rivers) in uno scambio a 3 dove a Houston finiscono JaJuan Johnson, E’Twaun Moore, Sean Williams, una seconda scelta al prossimo Draft (da Boston), e Jon Diebler (da Portland). Ai Blazers invece come controparte dell’affare va Sasha Pavlovic ormai ex Celtics mentre Lee ha potuto firmare con i biancoverdi.

    I Denver Nuggets hanno ufficializzato la firma di Anthony Randolph. Il giocatore arriva dai Minnesota Timberwolves.

    Accordo tra Lakers e Jordan Hill con il lungo che guadagnerà 8 milioni di dollari in 2 stagioni.

    Shannon Brown resta ai Phoenix Suns con un biennale da 7 milioni complessivi. Kwame Brown, ex prima scelta assoluta dei Washington Wizards (una delle peggiori della storia tra l’altro) ha firmato con i Sixers.

    Marco Belinelli © Doug Pensinger/Getty Images

    I Golden State Warriors sono alla ricerca di un lungo sul mercato ed hanno mostrato interesse per Carl Landry e Kenyon Martin, ma stando alle ultime indiscrezioni provenienti dalla Baia di Oakland anche il russo Andrei Kirilenko è finito nel mirino dei Warriors. Il russo, attualmente sotto contratto con il CSKA Mosca, rappresenterebbe un’ottima alternativa a David Lee, ala grande titolare dei Warriors. Per la difesa di Golden State sarebbe inoltre un’aggiunta preziosa e la dirigenza ci sta pensando seriamente. Kirilenko ha ricevuto anche un’offerta dai Brooklyn Nets del magnate russo Prokhorov.

    L’ultima notizia riguarda un giocatore del campionato italiano: i San Antonio Spurs infatti sono molto ad interessati a Bo McCalebb. Il folletto della Montepaschi Siena, fortemente inseguito da Fenerbahce e Unics Kazan, potrebbe finire alla corte di Gregg Popovich. L’ostacolo per i neroargento potrebbe essere il sontuoso buyout richesto da Siena, ben 550 mila dollari per lasciarlo partire, ma non è escluso che si riesca a limare la cifra con un incontro tra le parti. Quello di McCalebb sarebbe un gran colpo per i texani dato che in Europa il playmaker naturalizzato macedone ha dimostrato di essere di gran lunga il  migliore ed il più forte giocatore di basket del Vecchio Continente.

  • Jeremy Lin a Houston. Belinelli inseguito dai Bulls

    Jeremy Lin a Houston. Belinelli inseguito dai Bulls

    Ora è ufficiale: Jeremy Lin è un nuovo giocatore degli Houston Rockets. Il playmaker di origini cino-taiwanesi dice addio ai New York Knicks che hanno lasciato trascorrere il tempo utile per pareggiare l’offerta texana invano. Confermate dunque le indiscrezioni delle ultime con il team della Grande Mela che ha deciso di rinunciare al giocatore più sorprendente egli ultimi anni in NBA.

    A Houston Lin percepirà un ingaggio di 25 milioni di dollari in 3 anni, 10 nei primi 2 poi ben 15 nella terza stagione. Ed è stato proprio questo stipendio che Lin percepirà nel 2014/2015 a convincere il Presidente Dolan a non pareggiare l’offerta dei Rockets, per non intasare il salary cap e pagare una salatissima luxury tax.

    Stando a quanto riferiscono fonti ben informate poi, Dolan avrebbe agito in questo modo anche perchè il giocatore avrebbe mostrato poca riconoscenza verso la franchigia che lo ha fatto diventare un fenomeno mediatico in tutto il Mondo nel giro di poche settimane. Qualunque sia la vera ragione dell’inaspettato ed incredibile divorzio, di sicuro i tifosi dei Knicks, che avevano anche provato a far cambiare idea a Dolan con una raccolta di firme, non l’hanno presa affatto bene: dopo aver sognato un potenziale tandem delle meraviglie in regia (Steve Nash-Jeremy Lin) i fan newyorchesi si ritrovano adesso con la coppia Raymond Felton-Jason Kidd. In questo momento non sono i molti a New York a condividere la scelta della dirigenza dei Knicks. Mancheranno ai bluarancio anche i milioni di dollari che Lin avrebbe portato come merchandising dal mercato asiatico, come già dimostrato nella parte finale della scorsa stagione dopo la sua esplosione sui parquet NBA. Staremo a vedere se la mossa di Dolan e della dirigenza newyorchese pagherà oppure no. Quel che è certo è che ora la “Lin-sanity” si trasferisce a Houston e magari l’acquisto del playmaker servirà ai Rockets per arrivare al centro Dwight Howard per formare un’accoppiata da sogno.

    Grant Hill approda a Los Angeles: l’ala ex Phoenix Suns sembrava sul punto d firmare con i Lakers e raggiungere l’amico Steve Nash ma a beffare i gialloviola sono stati i cugini dei Clippers (per lui, quasi 40enne ma ancora in grado di dare tanto, i termini del contratto non sono stati ancora resi noti). I Lakers nella prossime ore dovrebbero consolarsi con l’acquisto di Antawn Jamison.

    Jeremy Lin | © Drew Hallowell/Getty Images

    L’accordo dei Clippers con Hill allontana il nostro Marco Belinelli da Los Angeles ma su di lui si sono fatti subito vivi i Chicago Bulls, che già lo cercarono la scorsa Estate, alla ricerca di un tiratore affidabile dopo la cessione ieri di Kyle Korver ad Atlanta. In seconda fila ci sono i Knicks e subito dietro gli Orlando Magic, la decisione spetterà solo a Belinelli.

    Intanto la “Amnesty Rule” miete altre 2 vittime (ieri l’ultimo era stato Blatche dei Wizards), ovvero Ryan Gomes dei Clippers e Chris Andersen dei Nuggets. Denver, dopo aver salutato uno degli idoli storici dei tifosi come il Birdman, ha raggiunto un accordo con l’ex Timberwolves Anthony Randolph, compagno di Danilo Gallinari ai Knicks.

    I Nets si accordano con Humpries per un biennale da 24 milioni complessivi (forse un pò troppi), ed i Lakers sono tornati a parlare con il general manager dei Magic in merito all’affare Howard ma la soluzione per il passaggio in gialloviola del centro resta difficilissima.

  • Jeremy Lin al bivio: Rockets o Knicks. Mayo va a Dallas

    Jeremy Lin al bivio: Rockets o Knicks. Mayo va a Dallas

    Oggi martedì 17 luglio è il giorno in cui si deciderà il destino di Jeremy Lin: i New York Knicks infatti in serata dovranno comunicare all’NBA se pareggeranno l’offerta degli Houston Rockets (da 25 milioni in 3 anni) per trattenere il playmaker cino-taiwanese oppure se faranno a meno delle sue prestazioni in futuro facendolo così partire per il Texas.

    Lin è un restricted free agent e la squadra della Grande Mela, offrendo lo stesso contratto delle altre squadre interessate può trattenere il giocatore nel roster. Il problema è che i Rockets hanno studiato un accordo fatto apposta per mettere i bastoni tra le ruote ai Knicks, dato che il salario è molto basso nei primi 2 anni (5 milioni di dollari a stagione e su queste basi New York può competere) ma diventa esorbitante nel terzo anno di contratto dato che si parla di una cifra vicina ai 15 milioni di dollari (14,5 per la precisione) e questo provocherà  sicuramente degli sconquassamenti nel salary cap newyorchese nella stagione 2014/2015.

    Proprio per questo motivo in molti sono convinti che i Knicks non pareggeranno l’offerta di Houston e lasceranno andare via l’idolo del Madison Square Garden: gli ingaggi negli ultimi giorni di 2 playmaker come Jason Kidd (arrestato ieri per guida in stato di ebrezza, rischia tra l’altro un anno di carcere) e del cavallo di ritorno Raymond Felton paiono aver diramato la questione ma niente di definitivo si potrà dire fino a stasera quando tutto sarà risolto, o in una direzione oppure nell’altra.

    Intanto i Dallas Mavericks, mettono a segno un importante colpo di mercato: O.J. Mayo, talentuosa guardia tiratrice dei Memphis Grizzlies, ha accettato l’offerta degli ex campioni NBA. Ovviamente, così come Lin, anche Mayo è restricted free agent e quindi i Grizzlies pareggiando l’offerta dei Mavs potranno trattenere il giocatore, ma difficilmente lo faranno dato che sotto la guida di coach Lionel Hollins Mayo non ha mai giocato con continuità, partendo più che altro dalla panchina. Il giocatore ieri ha comunicato la sua scelta, quella di firmare con Dallas, ma ora si attende la decisione di Memphis. Beffati comunque i Phoenix Suns che erano fortemente interessati al giocatore dopo che i New Orleans Hornets, ieri, erano riusciti a trattenere Eric Gordon che dalla squadra dell’Arizona aveva ricevuto un corposo contratto da 58 milioni di dollari complessivi in 4 anni. Gli Hornets hanno pareggiato l’offerta e così le attenzioni di Phoenix erano andate proprio su Mayo, ma anche qui non c’è stato nulla da fare.

    Jeremy Lin | © Chris Chambers/Getty Images

    L’ex Rockets Aaron Brooks, invece, dopo l’esperienza nella scorsa stagione nel campionato cinese con i Guangdong Tigers, torna nella NBA e firma un biennale da 6.6 milioni di dollari totali con i Sacramento Kings.

    Dopo il corteggiamento di Minnesota, alla fine Kyle Korver va ad Atlanta. Gli Hawks per lui mettono in piedi una trade con i Bulls spedendo a Chicago una “trade exception” salariale da 5 milioni di dollari.

    I Lakers invece, sempre vigili sul fronte Dwight Howard (difficilissimo però portarlo ora in California), sembrano vicini a prendere il 36enne Antawn Jamison e non mollano la presa nemmeno su un altro veterano di sicuro affidamento, Grant Hill, ma nelle ultime ore anche i cugini dei Clippers sembrano aver messo gli occhi sul free agent di Phoenix. Resta a Orlando il playmaker Jameer Nelson, il quale si lega alla franchigia della Florida con un contratto triennale, nelle prossime ore potrebbe arrivare la rinuncia dei Washington Wizards al lungo Blatche che verrà tagliato con la “Amnesty Clause“.

  • I Rockets per prendere Dwight Howard tagliano Luis Scola

    I Rockets per prendere Dwight Howard tagliano Luis Scola

    Giornata di transizione nel mercato NBA, senza particolari colpi di scena che avevano caratterizzato invece i giorni precedenti. I movimenti maggiori si sono avuti sul fronte dei tagli, dato che fino al 17 di luglio le squadre hanno tempo per tagliare un giocatore (se necessario) dal roster senza che lo stipendio poi dovuto vada ad influire sul salary cap. I primi a muoversi sono stati gli Houston Rockets che hanno l’Amnesty (la nuova regola che permette la rinuncia gratuita ad un atleta, come già detto poco fa), per tagliare il lungo argentino Luis Scola (il cui contratto comportava 21 milioni di dollari per i prossimi 3 anni). La mossa sarà utile ai texani perchè creando spazio salariale potranno prendere Dwight Howard, il corteggiatissimo centro degli Orlando Magic che in Florida non vuole più restare come ha ribadito ieri in un incontro con la dirigenza che gli chiedeva di rivedere la sua posizione. Il “no” è stato inequivocabile, ribadendo i suoi propositi di cambiare squadra. Ora, con i Brooklyn Nets che apparentemente si sono chiamati fuori dai giochi, ed i Lakers in difficoltà ad imbastire uno scambio, i favoriti nella corsa ad Howard sono proprio i Rockets che oltre al lungo potrebbero prendere anche Jason Richardson, Chris Duhon ed Hedo Turkoglu o meglio i loro corposi contratti di cui la dirigenza dei Magic vuol disfarsi per iniziare la ricostruzione partendo da un salary cap ridotto al minimo. Turkoglu (2 anni rimanenti a 23.8 milioni), Duhon (anche lui 2 anni, 7.5 milioni) e Richardson (3 anni per 18.6 milioni) avrebbero dato il benestare al passaggio di squadra. A breve ulteriori sviluppi.

    Ufficiale anche la rinuncia dei Mavericks al centro Brendan Haywood che verrà sostituito a breve da Elton Brand “amnistiato” dai Sixers. Con Kaman e Nowitzki il pacchetto lunghi di Dallas sarà completamente rinnovato.

    A New York sono stati ufficializzati gli arrivi di Marcus Camby, che sarà il ricambio di Tyson Chandler, e di Jason Kidd, che molto probabilmente farà da chioccia al playmaker Jeremy Lin, giocatore che ha ricevuto un’offerta molto interessante dai Rockets ma che con ogni probabilità i Knicks pareggeranno trattenendolo in squadra (anche Mike Woodson, coach dei newyorchesi, si è espresso in tal senso). Secondo le ultime voci invece i bluarancio non pareggeranno l’offerta dei Toronto Raptors fatta pervenire alla guardia Landry Fields che così sarà lasciato libero di approdare in Canada alla corte di Andrea Bargnani (New York ieri ha rifirmato J.R. Smith per sostituire proprio Fields).

    Golden State, pur vicina al tetto salariale causa contratti ingombranti di Richard Jefferson ed Andris Biedrins, cerca ancora un vice David Lee, ma per arrivare a Carl Landry (vero obiettivo di mercato) sarà necessario un sign and trade con New Orleans.

    Luis Scola | & copy; Harry How/Getty Images

    Charlotte prende Ramon Sessions e lascia libero Augustin, corteggiato dai Pacers. Milicic viene tagliato da Minnesota che aspetta di sapere se Portland pareggerà l’offerta per Nicolas Batum: in caso i Blazers trattenessero l’ala son pronte le soluzioni alternative come O.J. Mayo, Andre Iguodala (ancora sotto contratto con Philadelphia) e Courtney Lee (che però vorrebbe andare a Boston da coach Doc Rivers a cui è legato da profonda amicizia).

    Chicago cerca un acquirente per il formidabile tiratore Kyle Korver, Jamison vorrebbe andare a Charlotte per stare vicino alla famiglia ma su di lui si sono gettati Nets e Lakers.

    Infine, speriamo, una buona notizia: Greg Oden, (centrone di ruolo che in molti avevano paragonato al nuovo Shaquille O’Neal), che fu prima scelta al Draft del 2007 (addirittura davanti ad un fenomeno come Kevin Durant) ma che ha giocato appena 82 gare in 5 anni a causa di svariati infortuni ad entrambe le ginocchia, è pronto a ritornare in gioco e vorrebbe firmare (al minimo salariale ovviamente) con i neo campioni dei Miami Heat, che hanno bisogno proprio di un centro per completare il roster ed il mercato di questa stagione.

  • Houston prova a prendere Howard, Kaman firma con Dallas

    Houston prova a prendere Howard, Kaman firma con Dallas

    Sembra sfumata la trattativa tra Nets e Magic che avrebbe portato il centro Dwight Howard a Brooklyn e nella corsa al centro di Orlando si inseriscono a sorpresa gli Houston Rockets che fino a poche ore fa dovevano solo essere i partner dei Los Angeles Lakers per far quadrare lo scambio con il team della Florida. Il pacchetto offerto dai texani al neo general manager dei Magic Hennigan prevede soluzioni interessanti come quello di accollarsi i pesanti contratti di Hedo Turkoglu (2 anni rimanenti a 23.8 milioni), di Chris Duhon (anche lui 2 anni, 7.5 milioni) e di Jason Richardson (3 anni per 18.6 milioni). Orlando in questo modo otterrebbe ciò che vuole, ovvero azzerare il cap in vista della rifondazione che partirà a breve. Houston però per fare spazio nel salary cap dovrà necessariamente usare la clausola Amnesty per tagliare qualcuno dei contratti più sostanziosi a bilancio. L’indiziato prinicipale per il taglio è Luis Scola che nei prossimi 3 anni percepirà 21 milioni di dollari. Nel fine settimana non mancheranno gli sviluppi anche perchè i Lakers e forse anche i Nets (che secondo alcuni stanno cercando di forzare la mano alla dirigenza dei Magic tirandosi fuori dalla trattativa) potrebbero non essere tagliate fuori. Proprio la franchigia di Brooklyn per cautelarsi da ogni scherzo mette rinnova per 4 anni (a 60 milioni di dollari complessivi) il centro Brook Lopez.

    Fonti molto attendibili riferiscono che nelle prossime ore i New York Knicks pareggeranno l’offerta degli Houston Rockets per Jeremy Lin e tratteranno il playmaker.

    Ufficiali gli ingaggi di Ray Allen e Rashard Lewis (ex compagni ai Seattle SuperSonics) che vestiranno la maglia dei Miami Heat per i prossimi 3 anni. Entrambi si inseriscono alla perfezione nel piano di Miami per aiutare James, Wade e Bosh con tiratori dalla distanza che possano far allargare le maglie delle difese avversarie. I 2.718 canestri da 3 punti messi a segno da Allen rappresentano il record NBA di tutti i tempi (superato il grande Reggie Miller), mentre Lewis è al quinto posto della classifica dei giocatori in attività con 1.690 centri da oltre l’arco.

    Dwight Howard | &© Chris Trotman/Getty Images

    Presentazione ufficiale anche per Steve Nash con la maglia dei Lakers. Il playmaker canadese, grande appassionato di calcio, indosserà la maglia numero 10 (la numero 13 gialloviola è ritirata dato che è appartenuta al grande Wilt Chamberlain) ed ha dichiarato che è un omaggio ai grandi “10” del calcio degli ultimi anni quali Zinedine Zidane ed Alessandro Del Piero, che furono compagni di squadra nella Juventus.

    Dallas taglia il centro Haywood con la Amnesty Rule (27 i milioni dovuti nei prossimi 3 anni) e trova l’accordo con Chris Kaman. L’ex Hornets così ritrova il suo amico e compagno di nazionale tedesca Dirk Nowitzki. I Mavericks rinnovano completamente il reparto lunghi con Elton Brand, nelle prossime ore dovrebbe arrivare l’ufficialità. Texani scatenati: mettono anche in piedi l’operazione di mercato che porta ai Pacers, via sign and trade, Ian Mahinmi e Dallas il playmaker Darren Collison più la guardia Dahntay Jones. Per quanto riguarda proprio gli Indiana Pacers, news dell’ultim’ora dato che sono vicinissimi a mettere sotto contratto Gerald Green (triennale da 10 milioni) reduce da una buona stagione con i Nets.

  • Marco Belinelli verso i Clippers. I Lakers insidiano i Nets per Howard

    Marco Belinelli verso i Clippers. I Lakers insidiano i Nets per Howard

    Marco Belinelli è finito nel mirino dei Los Angeles Clippers: a sponsorizzare l’arrivo della guardia Azzurra sarebbe stato il suo ex compagno di squadra, ai New Orleans Hornets, Chris Paul. Belinelli tornerebbe in California (è stato scelto dai Golden State Warriors nel Draft del 2007) per colmare il vuoto lasciato da Nick Young accasatosi ai Philadelphia 76ers. I losangelini vorrebbero offrire a Belinelli un contratto con la “mid level exception”. L’altro scenario prevede invece un sign and trade con gli Hornets con il coinvolgimento dell’ala Ryan Gomes. In attesa di vedere se si concretizzerà il passaggio del “Beli” a Los Angeles, i Clippers stanno costruendo una grande squadra per la prossima stagione: rinnovato il fenomeno Blake Griffin (la prima scelta assoluta al Draft 2009 si metterà in tasca 95 milioni di dollari nelle prossime 5 stagioni), sono arrivati a dare man forte a Chris Paul (in attesa anche lui di firmare il rinnovo contrattuale) Lamar Odom e Jamal Crawford.

    Tim Duncan, 36 anni, ha trovato l’accordo per giocare altre 3 stagioni nei San Antonio Spurs: per lui 36 milioni di dollari complessivi che lo terranno alla corte di coach Gregg Popovich probabilmente fino a fine carriera. Duncan è arrivato a San Antonio nel 1997 come prima scelta assoluta al Draft. I movimenti degli Spurs non finiscono qui, infatti è stato anche raggiunto l’accordo per il ritorno di Boris Diaw (biennale da oltre 9 milioni) e Danny Green (triennale da 12 milioni). San Antonio pesca anche in Spagna: il 25enne francese Nando De Colo, negli ultimi 3 anni al Valencia, ha annunciato attraverso il sito del club spagnolo che giocherà negli Spurs le prossime 2 stagioni.

    L’altra notizia di giornata è la complicazione dell’affare Dwight Howard tra Brooklyn Nets e Orlando Magic. L’affare sembrava in dirittura d’arrivo, la trade doveva essere la seguente con 4 squadre coinvolte (oltre a Magic e Nets anche Cavaliers e Clippers): a Brooklyn sarebbero finiti, oltre ad Howard, anche Jason Richardson ed Earl Clark. Ai Magic sarebbero andati Brook Lopez, Damion Jones, Shelden Williams (dai Nets), Luke Walton (da Cleveland) e ben 3 scelte future (tutte da primo giro). Per i Cavaliers pacchetto composto da Quentin Richardson (in arrivo da Orlando) da Kris Humpries, da Sundiata Gaines (provenienti da Brooklyn), oltre ad una prima scelta e 3 milioni di dollari dai Nets. I Clippers invece avrebbero rilevato il contratto della guardia MarShon Brooks. Cleveland però ora si sarebbe tirata indietro, Brooklyn ha provato a convincere Orlando a mandare lo scambio in porto anche senza i Cavs ma non c’è stato nulla da fare. Ed allora sono entrati in gioco i Los Angeles Lakers che hanno inserito come terza parte dell’accordo gli Houston Rockets. In breve Howard finirebbe ai Lakers, Bynum a Houston (visto che il centro non vuole andare assolutamente ad Orlando) e i Magic riceverebbero una miriade di scelte future al Draft per poter ricostruire la squadra. In più pare che i pesanti contratti di Turkoglu e Jason Richardson, che gravano nel monte salari del team della Florida, potrebbero essere assorbiti proprio dai californiani e dai texani che prenderebbero un giocatore ciascuno. Tuttavia lo scambio appare ancora molto “fumoso”, alcuni analisti dicono addirittura che comunque la strada che porterebbe Howard ai gialloviola sia morta, dato che il giocatore firmerà il nuovo contratto (in scadenza a giugno 2013) solo quando approderà ai Brooklyn Nets, voluti fortemente dal centro. Staremo a vedere l’evoluzione della trattativa.

    Marco Belinelli © Doug Pensinger/Getty Images

    Secondo fonti ben informate i New York Knicks nelle prossime ore pareggeranno l’offerta dei Rockets fatta a Jeremy Lin (restricted free agent) e tratterranno il playmaker nella Grande Mela.

    Rashard Lewis firma un biennale con i Miami Heat: Lewis raggiunge in Florida l’ex compagno di squadra Ray Allen ai Seattle Supersonics.

    Atlanta sostituisce Joe Johnson (andato a Brooklyn) con Louis Williams, in uscita da Philadelphia. Il corteggiatissimo Courtney Lee (nell’ultimo anno agli Houston Rockets) vuole andare a Boston (per il grande rapporto di amicizia che lo lega a coach Doc Rivers ed alla sua famiglia) ma su di lui c’è l’interesse di almeno altre 7-8 squadre.

    Il 39 enne Grant Hill è pronto a raggiungere l’amico Steve Nash ai Lakers, il russo Shved approda ai Minnesota Timberwolves (triennale da 10 milioni complessivi), Dorell Wright va dai Golden State Warriors ai Philadelphia Sixers. Bayless, lasciato libero dai Raptors, trova la sua  nuova casa ai Grizzlies.