Tag: honda

  • Stoner imprendibile a Phillip Island. Seguono Pedrosa e Lorenzo

    Stoner imprendibile a Phillip Island. Seguono Pedrosa e Lorenzo

    Casey Stoner ha conquistato le prime libere del Gran Premio d’Australia, 19esimo e penultimo appuntamento del Mondiale MotoGP. Sul circuito di casa di Phillip Island l’australiano ha dettato subito legge firmando il miglior tempo in entrambe le sessioni di prove staccando il miglior crono nel secondo turno grazie all’incredibile tempo di 1:29.999.

    Il campione del mondo in carica ha dimostrato un feeling particolare con il “suo” circuito e mostrato un passo inavvicinabile per gli avversari che si sono limitati ad osservare le prestazioni del canguro australiano e a competere soltanto per la seconda posizione virtuale. Troppo forte infatti il ritmo del pilota della Honda che è stato non a caso l’unico pilota a scendere sotto il muro del minuto e trenta, anche se per un solo millesimo di secondo. Tutti gli altri hanno realizzato tempi sopra il minuto e trentuno, tranne Daniel Pedrosa che con la moto gemella di Stoner è riuscito a trovare il guizzo per piazzare un tempo sul 30 alto: il tempo dello spagnolo infatti è di 1:30.884 ma è di quasi nove decimi più alto di quello del compagno di squadra che sembra al momento inavvicinabile.

    Casey Stoner © PAUL CROCK/AFP/Getty Images

    Terzo posto per Jorge Lorenzo che bracca da vicino, uno solo è infatti il decimo di distacco, il suo rivale nella rincorsa al titolo. Il maiorchino, che comunque sembra reggere il passo di Pedrosa, in vista della gara potrebbe avere un aiuto inaspettato, quello di Stoner, che pare abbia tutte le intenzioni di chiudere in bellezza la sua carriera sul circuito di casa togliendo così punti preziosi al compagno coinvolto nella lotta al titolo e consegnando in anticipo la corona iridata a Lorenzo, che a due gare dalla fine si trova con 23 punti di vantaggio sul connazionale.

    Alle spalle di Lorenzo troviamo le altre due Yamaha, quelle clienti, di Andrea Dovizioso e Cal Crutchlow che, a parte Stoner, hanno retto alla grande il ritmo dei primi e in gara potrebbero sicuramente scombussolare le posizioni davanti. Dietro i due “uomini in nero” troviamo due Honda, quella del team Gresini di Alvaro Bautista e quella Lcr di Stefan Bradl staccati rispettivamente di 1″ e 6 e 1″ e 7 decimi dalla vetta ma abbastanza in linea con i tempi dei primi.

    Valentino Rossi naviga in terza fila e non è andato oltre l’ottava posizione. Il pesarese è il primo dei piloti Ducati ma è anche il primo degli inseguitori con due secondi di distacco da Stoner. Alle sue spalle la seconda GP12 di Nicky Hayden che ha invertito con il comapgno le posizioni del primo turno e ha chiuso la terza fila virtuale in nona posizione.

    Buona prova di Randy De Puniet che con la Crt è stato bravo ad inserirsi tra le due Ducati ufficiali di Hector Barbera e Karel Abraham. Il primo degli italiani con le Crt è Michele Pirro in 14esima posizione alle spalle di Colin Edwards ma davanti ad Aleix Espargaro. 16esimo Danilo Petrucci mentre Roberto Rolfo ha chiuso i9n 19esima e ulrima posizione ed è statoprotagonista anche di una brutta caduta durante il turno di prove fortunatamente senza conseguenze fisiche.

    Sarà assente invece la Yamaha di Ben Spies che ha rimediato un infortunio alla spalla nella caduta del Gran Premio della Malesia lo scorso week-end e che per precauzione non prenderà parte alla gara.

  • Simoncelli, un anno dalla sua morte. Il nostro ricordo

    Simoncelli, un anno dalla sua morte. Il nostro ricordo

    Quanto ci manchi Sic. E’ già passato un anno dal quel maledetto 23 ottobre 2011, secondo giro del Gran Premio di Malesia. Perde il controllo della sua Honda in una curva verso destra e due moto passano sopra il suo corpo che rimane inanime a terra. Da subito si capisce che non è il classico incidente, come spesso se ne vedono in Moto Gp, con i piloti che si rialzano con qualche graffio o nel peggiore dei casi con qualche frattura. Lui purtroppo no, non è riuscito a rialzarsi, pur con l’incitamento del pubblico da casa che fino alla fine ha sperato di vedere un dito muoversi, un cenno con la testa o qualsiasi movimento. Invece niente. Dicono siano i rischi del mestiere. Ma noi vogliamo ricordare il Campione Simoncelli per il suo sorriso, per i suoi capelli ricci e per la sua simpatia.

    Nonostante la cattiveria agonista (ogni tanto sopra le righe) che metteva in gara, tutti i piloti hanno un ottimo ricordo del Sic, Campione del Mondo Classe 250 e secondo i più esperti, lo sarebbe diventato presto anche nella Classe Regina. Battuta sempre pronta, disponibile con tutti e quel talento naturale con le due ruote, ma anche per le quattro ruote, visto che di tanto in tanto si cimentava in qualche gara di rally con il suo amico, nonché pluricampione del mondo, Valentino Rossi. Questo era Marco Simoncelli, sangue romagnolo, 24 anni e un futuro radioso davanti. Ci ha lasciati nel suo campo di battaglia.

    Marco Simoncelli
    Simoncelli © Giuseppe Bellini/Getty Images

    Il suo addio ha colpito tutto il mondo sportivo, e non solo. Incredibile ed indimenticabile la folla il giorno del suo funerale. Fantastici gli attestati di stima e soprattutto le dediche arrivate. Il circuito di Misano ha preso il suo nome. Lui ne sarebbe orgoglioso. Appena due giorni fa si è gareggiato proprio a Sepang. Il Team Gresini, con la quale correva il pilota romagnolo, ha deciso di apporre una targa con il 58 di Sic nella maledettissima curva numero 11 e tutto il paddock, all’inizio del week end di gara, ha voluto rendere omaggio a Simoncelli con una passeggiata silenziosa in pista fino a quel punto. Un gesto sincero, che ha commosso tutti.

    Per molti è stato protagonista indiretto della gara di domenica, conclusa in anticipo per la forte pioggia. Un segno arrivato dall’alto, un modo tutto suo, di Simoncelli, per dire “se io non posso gareggiare, anche voi non correrete!“. Lui è ancora con noi, pronto a spalancare il gas a manetta e farci divertire con i suoi sorpassi al limite e perché no, anche per i suoi folti capelli ricci che fuoriuscivano dal casco, ma guai a toccarglieli! Quanto ci manchi Sic! 

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  • Tris Pedrosa sotto il diluvio. Lorenzo secondo in difficoltà

    Tris Pedrosa sotto il diluvio. Lorenzo secondo in difficoltà

    Daniel Pedrosa ha vinto il Gran Premio della Malesia sul circuito di Sepang, terzultimo appuntamento della stagione. Il pilota della Honda, anche oggi in uno stato di forma strepitoso, è andato a vincere la sua terza gara consecutiva, sesta della stagione, riaprendo di fatto i giochi per il mondiale portando a 23 i punti, su 50 disponibili a due gare dalla fine, che lo dividono dal leader della classifica Jorge Lorenzo, secondo e mai cosi in difficoltà come oggi.

    Lo spagnolo è stato il miglior interprete delle difficili condizioni del tracciato malese, sul quale è venuta a cadere la pioggia poco prima della partenza portando i commissari a dichiarare la gara bagnata. Tutti quindi sono partiti con gomme da bagnato ma il leight-motive della gara non è cambiato rispetto alle ultime uscite, con Lorenzo e Pedrosa davanti a fare gara solitaria e tutti gli altri dietro racchiusi in un gruppetto molto compatto capitanato da Casey Stoner.

    Il maiorchino ha cercato di replicare la gara di Motegi abbozzando un tentativo di allungo nei primi giri della gara cercando di sfruttare la migliore efficacia della gomma da bagnato morbida rispetto a quella dura dell’avversario, ma Pedrosa ha tenuto il passo e dopo aver studiato l’avversario per un paio di giri ha portato l’attacco decisivo esattamente a metà gara, a 10 giri dalla fine, superando il connazionale all’ultima curva prima del traguardo sferrando una grande staccata, violenta come se fosse stato sull’asciutto. Nel giro di poche curve lo spagnolo ha cominciato ad allungare e a prendere un margine importante sul rivale che si è ritrovato in difficoltà con la gomma quasi arrivata alla frutta e l’asfalto che intanto andava sempre di più bagnandosi per il progressivo aumentare della pioggia.

    E a 7 giri dal termine infatti è proprio Lorenzo, tra l’altro unico pilota a farlo, a richiamare l’attenzione dei commissari di gara giapponesi per sospendere la gara alzando il braccio destro in segno che la pista stava diventando impraticabile. Reclamo che è stato accolto al 13esimo passaggio, lasciando qualche disappunto nel team della Honda Hrc visto che Stoner stava guadagnando sempre più terreno nei confronti del pilota della Yamaha con la possibilità di superarlo e dare una mano al compagno di squadra che avrebbe guadagnato 4 punti in più su Lorenzo in chiave iridata.

    Daniel Pedrosa © ROSLAN RAHMAN/AFP/Getty Images

    Si è atteso poi qualche minuto un miglioramento delle condizioni metereologiche per far riprendere la gara, miglioramento che non c’è stato perchè la pioggia e il vento sono aumentati inducendo i commissari a dichiarare chiusa la gara che comunque ha assegnato tutti i punti ai piloti essendo stati svolti i giri necessari. La classifica finale dunque ha proclamato ancora una volta Pedrosa vincitore, Lorenzo in seconda posizione che salva una gara che si stava mettendo male e protegge la testa della classifica, e Stoner terzo, che ritrova il podio a distanza di qualche mese, mancava infatti dal Gran Premio degli Stati Uniti a Laguna Seca.

    Appena fuori dal podio le Ducati, con Nicky Hayden quarto e Valentino Rossi in quinta posizione. Gara accorta e ragionata per lo statunitense che ha saputo sfruttare gli errori degli avversari per chiudere alle spalle dei migliori tre, mentre per il pesarese è stata una gara tutta d’attacco sin dalla partenza che però lo ha portato a commettere un brutto errore al nono giro mentre si trovava alle spalle di Andrea Dovizioso in quinta posizione, che lo ha relegato nono alle spalle del gruppetto composto da Cal Crutchlow, Ben Spies, Stefan Bradl e Alvaro Bautista. Il Dottore è poi riuscito a recuperare anche grazie alle cadute che in successione hanno colpito prima Spies, che ha riportato conseguenze fisiche ad una clavicola, e poi Dovizioso, Bradl e Crutchlow, tutti traditi dall’asfalto bagnato, ma c’è da dire che oggi la Ducati aveva davvero un buon passo, almeno al pari con quello di Stoner e Dovizioso. Alle spalle di Rossi troviamo il trio spagnolo composto da Bautista a 17 secondi dalla vetta mentre molto più staccati troviamo Hector Barbera e Aleix Espargaro con la prima delle Crt. Nelle ultime due posizioni gli italiani Danilo Petrucci e Michele Pirro

    Giornata nera per la Yamaha che di 4 moto in pista ha visto terminare la gara soltanto quella di Lorenzo che comunque qualche minuto prima dell’interruzione della gara è riuscito a tenere miracolosamente in piedi la sua M1 che stava lentamente scivolando a terra sull’asfalto bagnato, rischiando di perdere il vantaggio su Pedrosa e di compromettere il cammino nel Mondiale.

    Mondiale che riprenderà domenica prossima, ancora alle prime luci dell’alba quì in Italia, perchè si correrà in Australia sul circuito di Phillipe Island, teatro del penultimo appuntamento della stagione. La sfida sarà ancora tra i due pretendenti al titolo Lorenzo e Pedrosa ma occhio a Stoner che sul circuito di casa potrebbe essere la variabile impazzita che farà da arbitro al campionato.

     

  • A Sepang Pedrosa comanda le libere. Rossi 11°

    A Sepang Pedrosa comanda le libere. Rossi 11°

    Daniel Pedrosa è stato il pilota più veloce nella prima giornata di libere sul circuito di Sepang che domenica ospiterà il Gran Premio della Malesia, 16esima gara della stagione. Dopo il ricordo in onore di Marco Simoncelli tutti i piloti sono scesi in pista e hanno sfruttato la sessione di libere del mattino su pista asciutta, nella quale lo spagnolo ha fatto registrare il miglior tempo grazie al crono di 2:01.621, che sebbene sia più alto di circa due secondio rispetto agli ultimi test svolti a febbraio su questo cicuito, dimostra una volta di più quanto Dani sia attualmente il pilota più in forma della classe regina.

    Discorso che vale anche per la Honda che ha piazzato le due moto del team Hrc nelle prime due posizioni. Casey Stoner infatti ha conquistato il secondo miglior tempo alle spalle del compagno di squadra per un solo decimo e mezzo, segno che le condizioni fisiche dell’australiano stanno cominciando a migliorare influenzandone positivamente le prestazioni.

    Al terzo posto, staccato di tre decimi la prima di Yamaha, quella di Jorge Lorenzo che nonostante il ritardo ha comunque dimostrato di poter tenere il passo delle due Honda ufficiali. Anche perchè dopo i primi tre il distacco è notevolmente aumentato, con Andrea Dovizioso, ancora il migliore dei piloti clienti, al quarto posto con oltre sei decimi di ritardo davanti al compagno di squadra Cal Crutchlow, con un tempo praticamente identico a quello del Dovi, peggiore di soli 30 millesimi.

    Daniel Pedrosa © Mirco Lazzari gp/Getty Images

    Al sesto posto Ben Spies ha chiuso un quartetto composto da Yamaha e ha preceduto il tedesco della Honda Lcr Stefan Bradl. L’attuale campione della Moto 2 si è dimostrato ancora una volta più che positivo ed è stato l’ultimo dei piloti a chiudere con un distacco inferiore al secondo dal leader della classifica. Mentre all’ottavo posto troviamo la prima delle Ducati, questa volta con Nicky Hayden, che è riuscito a trovare il giro buono per portarsi ad u  secondo e un decimo dalla vetta davanti alla Honda del team Gresini dello spagnolo Alvaro Bautista reduce dall’ottima gara di Motegi lo scorso week-end chiusa al terzo posto.

    Alle sue spalle un terzetto Ducati composto da Hector Barbera, Valentino Rossi e Karel Abraham, non particolarmente positivi in questa prima giornata di prove libere. Lo spagnolo e il pesarese sono riusciti a contenere il ritardo sotto i due secondi mentre il pilota ceco è andato addirittra oltre i tre secondi ed è stato l’ultimo dei piloti con una moto prototipo.

    Nella seconda sessione la pioggia l’ha fatta da padrona ed ha permesso ai piloti di girare soltanto per provare un eventuale assetto da bagnato per la gara. Sulla pista bagnata hanno avuto tempo e modo di girare soprattutto le Crt con Ivan Silva che ha conquistato la migliore prestazione in 2:10.602, tempo di 9 secondi più alto rispetto a quello fatto registrare da Pedrosa al mattino, seguito da Michele Pirro, Randy De Puniet e Roberto Rolfo. Nella seconda sessione Valentino Rossi si è piazzato al settimo posto con la Ducati unica moto prototipo ad essere scesa in pista. Tutti gli altri big hanno preferito restare ai box per non rischiare.

  • A Sepang una targa in omaggio a Simoncelli

    A Sepang una targa in omaggio a Simoncelli

    A quasi un anno da quel terribile 23 ottobre 2011, giorno in cui perse la vita Marco Simoncelli, la MotoGP si appresta a ritornare nel luogo della tragedia, a Sepang, dove domenica andrà in scena il Gran Premio della Malesia, 16esima gara della stagione.

    L’indimenticato pilota di Coriano verrà ricordato da tutti i piloti e dai responsabili delle squadre con una serie di iniziative proposte dal  direttore generale del circuito, Razlan Razali, che giovedì riunirà tutti i componenti del paddock alla curva 11, tratto del circuito dove SuperSic perse il controllo della sua Honda Rc212V per poi essere travolto dagli incolpevoli Colin Edwards e Valentino Rossi che sopraggiungevano, dove sarà posta una targa commemorativa in bronzo. Tutti gli addetti ai lavori partiranno alle ore 16 dal box di Fausto Gresini e si recheranno sul luogo dell’incidente per rendere un omaggio collettivo allo sfortunato campione scomparso all’età di 24 anni.

    Marco Simoncelli © Mirco Lazzari gp/Getty Images

    Inoltre sempre Razali ha annunciato che nella giornata di sabato, alla vigilia del Gran Premio, sarà presentato il premio “Marco Simoncelli Rookie of the year“, istituito per premiare ogni anno il miglior debuttante nel campionato della classe regina e che sarà assegnato per la prima volta al termine del campionato in corso a   Valencia in occasione del Gran Premio della Comunità Valenciana, ultimo appuntamento del Mondiale in programma l’11 novembre prossimo.

    Già nel marzo scorso in occasione del Gran Premio della Malesia di Formula 1 la Ferrari aveva reso omaggio a Sic posando nei pressi della curva 11 con tutto lo staff con un cartello di segnalazione, di quelli che solitamente si utilizzano per le coimunicazioni dai box, con la scritta “Sic sempre con noi”, mentre in precedenza tutto lo staff della Honda capitanato da Fausto Gresini  poneva nello stesso punto una corona di fiori in omaggio al pilota di Coriano.

    Da li in poi saranno tante le manifestazioni d’affetto in onore di Simoncelli ma c’è da dire che per molti, se non per tutti, Sepang non sarà più la stessa. Circuito che viene ricordato per la tragica domenica del 23 ottobre scorso e per la perdita di uno dei più promettenti piloti del Motomondiale ma che per molti anni è stato teatro delle gioie di molti piloti, diventati campioni proprio su questo circuito come capitato allo stesso Sic, che proprio a Sepang nella stagione 2008 divenne campione per la prima e unica volta della classe 250, sullo stesso circuito che qualche anno più tardi segnò la fine della sua comunque grandiosa storia.

  • Pedrosa riapre il Mondiale a Motegi

    Pedrosa riapre il Mondiale a Motegi

    Daniel Pedrosa ha vinto il Gran Premio del Giappone, 15esimo appuntamento del Motomondiale. Sul circuito di Motegi, gara di casa per la Honda, lo spagnolo ha trionfato in modo sin troppo facile rispetto a quello che avevano lasciato presagire le qualifiche andando a conquistare il suo quinto successo della stagione che lo avvicina ancora di più alla testa della classifica del Mondiale, comandata ancora da Jorge Lorenzo che vede ridursi cosi a 28 punti il suo vantaggio a sole tre gare dalla fine con 75 punti ancora a disposizione.

    “Camomillo” ha deciso di rompere gli indugi a 13 giri dalla fine dopo aver passato metà gara alle spalle del rivale, che ha tentato un timido allungo nelle fasi iniziali di gara senza però ottenere risultati. Pedrosa dopo il sorpasso ha impresso ancora una volta un ritmo inarrivabile per gli avversari primo su tutti Lorenzo, che non ha neanche provato a restare in scia al connazionale mantenendo una seconda posizione che comunque nessuno ha mai messo in discussione durante la gara, portando a casa punti importanti per la classifica piloti.

    Completa una tripletta spagnola Alvaro Bautista, galvanizzato dal fresco rinnovo di contratto per un altro anno con il team di Fausto Gresini, che ha chiuso la sua splendida gara sul gradino più basso del podio per la seconda volta consecutiva e per la terza in stagione. Lo spagnolo ha meritato il risultato ottenuto conquistato dopo una bella lotta con la Yamaha di Cal Crutchlow, superato a pochi giri dalla fine e costretto ad arrenderso proprio nell’ultima tornata per un problema al motore della sua M1.

    Daniel Pedrosa © TOSHIFUMI KITAMURA/AFP/GettyImages

    Il britannico ha così fatto un favore involontario al compagno di squadra Andrea Dovizioso che è scalato al quarto posto ma più staccato rispetto ai primi tre. Il forlivese, pur senza brillare, è riuscito a raddrizzare in gara un week-end che fino alle qualifiche del sabato sembrava non riservare nulla di buono, recuperando punti preziosi al rientrante Casey Stoner che ha chiuso alle sue spalle in quinta posizione.

    L’australiano è ancora in evidente difficoltà fisica dopo lo stop forzato di tre gare per l’operazione alla caviglia destra lesionata conseguentemente alla caduta di Indianapolis, e, nonostante abbia portato a casa il quinto posto al rientro, vede ora avvicinarsi pericolosamente alle sue spalle l’italiano del team Tech 3, rischiando così di perdere alla sua ultima stagione anche la terza posizione nel Mondiale.

    Sesta posizione per Stefan Bradl in sella alla Honda del team Lcr, davanti alla Ducati di Valentino Rossi, ancora primo tra i piloti di Borgo Panigale ma ancora molto lontano dalle prestazioni di Honda e Yamaha. Il pesarese sembra non poter fare di più per lottare con i team e i piloti di vertice ma è stato in grado di vincere il duello in famiglia con il compagno di team Nicky Hayden, settimo alle sue spalle. Lo statunitense ha però dovuto fare i miracoli per mantenere la posizione da un arrembante Katsuyuki Nakasuga, che ha provato in tutti i modi a sopravanzarlo per conquistare l’ottavo posto. Al traguardo sono stati solo 5 i centesimi di vantaggio del ducatista nei confronti del giapponese che ha comunque disputato la sua prima gara della stagione in modo eccellente.

    Alle sue spalle Hector Barbera su Ducati ha chiuso la top-ten in decima posizione davanti all’altra Ducati di Karel Abraham. Caduto dopo solo un giro Ben Spies mentre si trovava in terza posizione. Lo statunitense ha tirato troppo la staccata ed è andato diritto alla prima curva nel tentativo di tenere il passo dei primi due, finendo contro il muretto di recinsione senza riportare conseguenze fisiche.  Soltanto 16 i piloti giunti al traguardo tra i quali non annoveriamo Danilo Petrucci che si è ritirato dopo appena un giro. Ultime due posizoni invece per Michele Pirro e Roberto Rolfo che sostituirà Mattia Pasini fino al termine della stagione.

  • Lorenzo, pole e record a Motegi. Rossi solo nono

    Lorenzo, pole e record a Motegi. Rossi solo nono

    Jorge Lorenzo ha conquistato la pole position del Gran Premio del Giappone sul circuito di Motegi, 15esima gara della stagione. Il pilota spagnolo ha firmato il miglior tempo proprio sotto la bandiera a scacchi grazie ad un ultimo giro fenomenale fermando il cronometro sull’ 1:44.969, tempo che oltre ad avergli regalato la sesta pole position stagionale gli è valso anche lo strepitoso record del circuito strappato a Casey Stoner di oltre due decimi.

    Lorenzo è stato anche l’unico pilota ad aver girato sotto il muro dell’1:45 ed ha soffiato proprio al suo ultimo tentativo la pole position a Daniel Pedrosa, che ha chiuso al secondo posto staccato di 246 millesimi dal connazionale. Il pilota spagnolo della Honda ha dovuto fare i conti più che in altre gare con i problemi di chattering della sua RC213V , segno che la moto di Tokyo non è esattamente appsto per la gara. A differenza di una Yamaha che invece sembra volare e che dopo qualche battuta d’arresto sembra intenzionata a ritornare alla vittoria proprio con Lorenzo che vuole allungare nel Mondiale.

    A dimostrazione di ciò la terza posizione di Cal Crutchlow che si è piazzato alle spalle dei due pretendenti alla corona iridata ed ha chiuso cosi la prima fila. Il britannico del Team Tech 3 non è lontanissimo da Pedrosa, solo 42 millesimi lo dividono dallo spagnolo e domani potrebbe diventare un serio alleato per il suo team-mate visto il grande potenziale della Yamaha sul circuito nipponico.

    Anche perchè al quarto posto, ad aprire la seconda fila troviamo la terza Yamaha, quella ufficiale, di Ben Spies che però è caduto sul finire del turno nel tentativo di migliorare il suo tempo fortunatamente senza conseguenze fisiche. Il prossimo pilota della Ducati ha preceduto la Honda Gresini di Alvaro Bautista, che ha provato ad interrompere un dominio netto e incontrastato della Yamaha piazzandosi davanti ad Andrea Dovizioso, che comunque è più in difficoltà rispetto ai suoi compagni.

    Il pilota forlivese è infatti distanziato di sei decimi dalla migliore prestazione ed è poco soddisfacente il fatto di aver tenuto alle sue spalle il rientrante Casey Stoner, ancora alle prese con molti guai fisici. La resistenza fisica dell’australiano non è certamente al top e la settima posizione a quaso otto decimi di ritardo dalla vetta ne sono la dimostrazione, segno che la migliore condizione è ancora lontana ma c’è da dire che anche il set-up della moto non è eccellente.

    Ottavo posto per Stefan Bradl, ultimo dei piloti che è riuscito a contenere il distacco sotto il secondo nonostante il tedesco sia scivolato ad inizio turno. Il pilota della Honda Lcr si è piazzato ancora una volta davanti alle Ducati ufficiali di Valentino Rossi e Nicky Hayden. Il pesarese è stato ancora una volta il migliore dei piloti di Borgo Panigale anche se la prestazione delle qualifiche ha lasciato un pò di rammarico visto l’andamento delle prime libere del venerdi. Molti miglioramenti da parte della Gp12 non si sono visti e Hayden, convalescente come Stoner, si è accontentato del decimo posto a quattro decimi dal compagno di team.

    Alle spalle delle due Ducati troviamo Katsuyuki Nakasuga, wild-card sul tracciato di casa con la Yamaha M1, e l’altra Ducati di Hector Barbera che ha chiuso la classifica dei prototipi. La prima delle Crt è quella di Aleix Espargaro che vince il “duello in famiglia” con Randy De Puniet, entrambi bravi a mettersi alle loro spalle uno spento Karel Abraham, 15esimo. Tra gli italiani 18esimo e 19esimo hanno chiuso Michele Pirro e Danilo Petrucci mentre Roberto Rolfo, che da Motegi fino alla fine della stagione sostituirà Mattia Pasini appiedato dalla Art del team Speed Master, ha chiuso in 21esima posizione, penultimo davanti al solo Ivan Silva.

  • Pedrosa vince ad Aragon davanti a Lorenzo. Rossi 8°

    Pedrosa vince ad Aragon davanti a Lorenzo. Rossi 8°

    Daniel Pedrosa si aggiudica il Gran Premio d’Aragon, teatro del 14esimo appuntamento della stagione. Il pilota spagnolo domina praticamente dall’inizio alla fine vincendo a mani basse sul circuito di casa mettendo a segno la sua quarta vittoria stagionale, riscattando la brutta battuta d’arresto nel Gran Premio di San Marino, dove era stato tamponato e buttato fuori da Hector Barbera. L’alfiere della Honda si riprende quello che aveva perso a Misano Adriatico anche se quello zero in classifica pesa ancora molto in ottica Mondiale. I punti di distacco ora dal leader Jorge Lorenzo sono ora 33 a quattro GP al termine della stagione.

    Il pilota della Honda conferma il suo grande scatto alla partenza ma deve fare i conti per buona parte di gara con il rivale numero uno Jorge Lorenzo, del tutto intenzionato a portare a casa la vittoria sul circuito di casa. La resistenza del maiorchino dura però soltanto pochi giri perchè dopo un timido tentativo di allungo, Pedrosa decide di rompere gli indugi superandolo con una facilità imbarazzante e allungando  il suo vantaggio giro dopo giro con una lunga serie di giri veloci. Da li in poi la gara per la prima posizione non dice più nulla tanto che sono ben 6 i secondi che al traguardo dividono i due spagnoli con Lorenzo che dopo il sorpasso subìto amministra la gara nel migliore dei modi pensando alla classifica iridata che al momento è tutta dalla sua parte.

    Daniel Pedrosa © JOSE JORDAN/AFP/GettyImages

    Pedrosa vince il duello tutto spagnolo con Lorenzo per la vittoria, al terzo posto invece la lotta in famiglia per il terzo gradino del podio viene vinta ancora una volta da Andrea Dovizioso che per l’ennesima volta tiene dietro le sue spalle il compagno di squadra Cal Crutchlow. Il pilota forlivese mette in serie un altra bella prestazione che gli permette di conquistare il suo settimo podio stagionale, podio che mancava dalla gara di Indianapolis del 19 agosto scorso.

    Anche perchè alle spalle del duo firmato Tech3 troviamo la Yamaha ufficiale di Ben Spies, molto efficace nella prima parte di gara quanto in difficoltà nel finale a causa del calo delle gomme Bridgestone. Lo statunitense è l’ultimo della colonia Yamaha che occupa i posti dalla seconda alla quinta posizione e anche oggi dimostra di essere il “peggiore”.

    Sesta posizione per la Honda Gresini di Alvaro Bautista, autore di una bella rimonta dopo le disastrose qualifiche del sabato chiuse addirittura alle spalle della Crt di Aleix Espargaro. In gara lo spagnolo si è saputo risollevare grazie anche all’uscita di scena del povero Stefan Bradl, caduto nelle prime fasi di gara mentre lottava per la terza posizione insieme a Spies, togliendosi la soddisfazione di mettersi dietro la Honda ufficiale di Johantan Rea, settimo, che dalla prossima gara lascerà il testimone al rientrante Casey Stoner, che inevitabilmente diventerà arbitro del mondiale.

    Conferma la posizione delle qualifiche invece Valentino Rossi, che chiude in ottava posizione. La sua gara sarebbe potuta andare diversamente se il pesarese non avesse commesso un errore al primo giro nel tentativo di superare Rea. Il Dottore, arrivato lungo e costretto ad andare diritto per non colpire l’avversario, rientra in ultima posizione ma si esibisce in un’ottima rimonta superando ben dodici avversari. Comunque negativa la giornata della casa di Borgo Panigale, completata dal brutto incidente di Nicky Hayden scaraventato oltre le recinzioni della pista dopo uno schianto contro le barriere. Per fortuna nessuna conseguenza per lo statunitense che comunque ha letteralmente distrutto la sua moto.

    Nono posto per l’altra Ducati di Karel Abraham davanti alla prima Crt dell’ottimo Aleix Espargaro che chiude la top-ten. Indietro tutti gli altri italiani con Michele Pirro, Mattia Pasini e Danilo Petrucci tutti in fila rispettivamente in 15esima, 16esima e 17esima posizione davanti al solo Colin Edwards, che chiude la classifica in ultima posizione.

  • Lorenzo in pole ad Aragon beffa Pedrosa. Rossi 8°

    Lorenzo in pole ad Aragon beffa Pedrosa. Rossi 8°

    E’ Jorge Lorenzo il mattatore delle qualifiche della MotoGP ad Aragon, 14esimo appuntamento della stagione. Il pilota spagnolo è il più abile ad interpretare le condizioni di una pista asciutta ma umida e particolarmente insidiosa e conquista la sua quinta pole position stagionale grazie al miglior tempo di 1:49.404, fatto segnare negli ultimi giri della sessione.

    Nessuna sorpresa al secondo posto dove troviamo il rivale e connazionale Daniel Pedrosa, che non è riuscito a strappare la prima posizione al pilota della Yamaha per soli 88 millesimi. La sessione del pilota della Honda è partita male, con una caduta all’inizio delle qualifiche che gli ha impedito di proseguire il lavoro con la prima moto, ma c’è da dire che anche con la moto di riserva lo spagnolo ha dato del filo da torcere a Lorenzo che gli ha tolto la pole solo al suo ultimo tentativo, mentre Dani al suo ultimo giro ha trovato Rossi che lo ha di molto rallentato.

    In terra spagnola dunque le prime due posizioni vengono monopolizzate da due spagnoli, mentre al terzo posto alle spalle dei due dominatori, troviamo Cal Crutchlow che chiude la prima fila con un gran tempo, 1:49.576, ad un solo decimo dalla migliore prestazione.

    Jorge lorenzo © JOSE JORDAN/AFP/GettyImages

    Il britannico della Yamaha del team Tech3 tiene alle sue spalle il suo team-mate e dominatore delle prime due sessioni di libere Ben Spies che chiude a tre decimi dalla pole. Con quella dello statunitense sono ben tre le Yamaha nelle prime quattro posizioni, a dimostrazione dell’ottimo feeling della M1 sul tracciato spagnolo, sia in condizioni d’asciutto, che in condizioni da bagnato.

    Più staccati tutti gli altri con Stefan Bradl in sella alla Honda Lcr che occupa la quinta posizione affianco di Spies davanti all’altra Yamaha di Andrea Dovizioso che chiude cosi la seconda fila. Ad aprire la terza fila invece ci pensa Johnatan Rea con la seconda Honda ufficiale, quella di Casey Stoner, che migliora e tiene dietro un terzetto di Ducati composto da Valentino Rossi, Nicky Hayden ed Hector Barbera.

    Il pilota di Tavullia in ottava posizione è il migliore tra i piloti di Borgo Panigale anche se il suo distacco si stabilizza ad un secondo e mezzo dalla vetta , di gran lunga superiore rispetto alle ultime uscite stagionali. Ma il pesarese si prende la soddisfazione di tener dietro il suo compagno di squadra Hayden, molto veloce nelle sessioni del venerdi, seppur in non perfette condizioni fisiche, mentre Barbera chiude la top-ten in decima posizione.

    Aleix Espargaro chiude la sessione in 11esima posizione ed è il primo dei piloti Crt, bravo a chiudere davanti alla Honda Gresini di un Alvaro Bautista in difficoltà sin dalle libere del venerdi. Tra gli italiani troviamo Michele Pirro in 15esima posizione seguito subito da Mattia Pasini in 16esima. Più indietro Danilo Petrucci in 18esima posizione alle spalle di Colin Edwards. Chiude la classifica David Salom.

  • Spies il più veloce nelle libere di Aragon. Rossi 8°

    Spies il più veloce nelle libere di Aragon. Rossi 8°

    Ben Spies è il pilota più veloce nella prima giornata di prove libere ad Aragon, 14esimo round del Motomondiale. Il pilota statunitense fa segnare il miglior tempo nella seconda sessione, chiudendo il suo giro migliore in 2:00.219 precedendo di soli 66 millesimi il primo dei pretendenti al titolo mondiale, lo spganolo Daniel Pedrosa.

    Alle loro spalle a completare la prima fila virtuale il connazionale Jorge Lorenzo che però è staccato di oltre mezzo secondo dal suo compagno di squadra in vetta alla classifica, anche se tra i tre sembra al momento il pilota messo meglio sulla distanza di gara nonostante le condizioni a dir poco proibitive della pista resa molto bagnata, quasi impraticabile daal pioggia.

    In quarta posizione troviamo Nicky Hayden, con la prima delle Ducati, ferma a sette decimi dalla vetta ma a soli due da Lorenzo. L’americano era stato anche il più veloce nel turno della mattina, condizionato però fortemente dalla pioggia che ha costretto quasi tutti i piloti a restare fermi ai box e risparmiare cosi le rispettive moto.

    Ben Spies © PIERRE-PHILIPPE MARCOU/AFP/GettyImages

    Hayden, che rispetto al GP precedente gode di condizioni di salute nettamente migliori, precede di ben 4 decimi la Yamaha Tech 3 di Andrea Dovizioso, suo prossimo compagno di squadra in Ducati nel team ufficiale, e l’ottimo Stefan Bradl con la Honda del team LCR. Il tedesco chiude nella morsa delle due Yamaha satellite poichè al settimo posto troviamo l’altra M1 di Cal Crutchlow, a cui però è stato annullato il giro più veloce per aver tagliato una chicane.

    Dopo un primo turno abbastanza promettente, nonostante l’assenza di molti piloti, chiuso in seconda posizione alle spalle del compagno di squadra Hayden, nella seconda sessione Valentino Rossi non riesce ad andare oltre l’ottavo tempo alle spalle proprio del pilota ex Superbike e prossimo acquisto Ducati Pramac. Il Dottore è staccato di sette decimi da Crutchlow e chiude a oltre due secondi dalla vetta complice anche un problema al cambio su una delle sue moto che ha compromesso il regolare svolgimento del suo programma. C’è da dire anche però che il feeling con il tracciato aragonese non è dei migliori e soprattutto dopo la bella prova di Misano ci si aspettava di più.

    Tanto che alle sue spalle a soli due decimi si piazza Karel Abraham con la Ducati satellite del team Pramac, che si permette il lusso di precedere le due Honda di Alvaro Bautista e Johnatan Rea, che con la Honda di Casey Stoner, ancora fermo ai box dopo l’incidente ad Indy, non riesce a fare meglio dell’11esimo tempo.

    A seguire la fitta colonia di CRT aperta dal solito Randy De Puniet seguito da Aleix Espargaro e James Ellison.Più indietro gli altri italiani, con Mattia Pasini in 15esima posizione, Michele Pirro in 17esima e Danilo Petrucci in 19esima. Chiude la classifica Colin Edwards.