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  • MAX VERSTAPPEN è campione del mondo 2021

    MAX VERSTAPPEN è campione del mondo 2021

    Se avete deciso di uscire prima della bandiera a scacchi del Gran Premio di Abu Dhabi forse non crederete al nostro titolo, se lo avete fatto vi siete persi un incredibile finale che ha visto Max Verstappen conquistare il titolo di Campione del Mondo di F1 2021.

    I due contendenti Hamilton e Verstappen erano arrivati a pari punti a quest’ultimo Gran Premio della stagione, in sostanza il vincitore di questa gara si sarebbe portato a casa il titolo.

    Le qualifiche avevano visto un super giro della Red Bull di Verstappen con l’olandese che si era conquistato una Pole Position forse anche a scapito della prestazione in gara.

    Si temeva forse un contatto in partenza, con Verstappen che con entrambi fuori avrebbe ottenuto il titolo per maggior numero di vittorie stagionali, riportando alla mente le sfide di Suzuka 1989 e 1990 tra Ayrton Senna ed Alain Prost.

    In realtà così non è stato, Verstappen è partito male ed è subito stato infilato da Lewis Hamilton, a curva 6 del primo giro Max ha tentato un attacco, Lewis è uscito nella via di fuga ed ha tirato dritto riproponendosi nuovamente al primo posto senza alcun intervento dei commissari di gara.

    La Mercedes con le gomme medie ha mostrato un passo migliore ed ha allungato su Verstappen che dopo il Pit Stop, grazie ad un gran lavoro da scudiero di Perez, ha riportato il suo distacco intorno ad un secondo su Hamilton.

    Lewis però ha dimostrato un passo migliore ed ha allungato nuovamente costringendo la Red Bull ad un nuovo cambio gomme, durante Virtual Safety Car, per permettere una disperata rimonta a Max grazie agli pneumatici più freschi.

    La mossa non è stata vincente, Verstappen ha ridotto il suo distacco sino a 11 secondi ma al termine della gara mancavano solo 5 giri.

    A questo punto è arrivato il colpo di scena, Latifi in lotta con Mick Schumacher ha perso il controllo della macchina ed è finito contro le barriere, costringendo la direzione gara a far entrare la Safety Car.

    Hamilton non si è fermato ed è rimasto con le gomme dure messe nel suo unico pit stop, Verstappen ha montato un set di soft ed è rientrato in pista.

    La confusione ha regnato sovrana, è stato concesso ad alcuni doppiati di sorpassare la Safety Car e Max si è così accodato a Lewis.

    La Safety Car si è spostata con un solo giro da disputare, con le gomme più prestazionali Max Verstappen ha portato l’attacco a curva 5, Hamilton non si è potuto difendere, ha cercato una replica a curva 9 ma il sorpasso non è riuscito e così l’olandese si è presentato per primo sul traguardo, davanti al rivale e Carlos Sainz, ed ha conquistato il suo primo titolo mondiale di F1.

    Grande gioia nel paddock per gli uomini Red Bull e per la Honda, che saluta la F1.

    Poco dopo la cerimonia del podio però si è avuto notizia di un ricorso da parte della Mercedes, relativamente ad alcune infrazioni che avrebbe commesso Verstappen e sulla modalità di ripartenza dopo la Safety Car.

    In serata è arrivata la notizia che i commissari hanno deciso di respingere i ricordi della Mercedes: Max Verstappen è il Campione del Mondo della F1 nel 2021.

    Max Verstappen e Christian Horner festeggiano sul podio | © FORMULA 1

    CLASSIFICA FINALE PILOTI MONDIALE F1 2021 (prime 10 posizioni)

    1° MAX VERSTAPPEN (Red Bull Honda) 395.5 punti

    2° LEWIS HAMILTON (Mercedes) 387.5

    3° VALTTERI BOTTAS (Mercedes) 226

    4° SERGIO PEREZ (Red Bull Honda) 190

    5° CARLOS SAINZ (Ferrari) 164.5

    6° LANDO NORRIS (McLaren Mercedes) 160

    7° CHARLES LECLERC (Ferrari) 159

    8° DANIEL RICCIARDO (McLaren Mercedes) 115

    9° PIERRE GASLY (AlphaTauri Honda) 110

    10° FERNANDO ALONSO (Alpine Renault) 81

    CLASSIFICA FINALE COSTRUTTORI F1 2021

    1° MERCEDES 613.5 punti

    2° RED BULL HONDA 585.5

    3° FERRARI 323.5

    4° MCLAREN MERCEDES 275

    5° ALPINE RENAULT 155

    6° ALPHATAURI HONDA 142

    7° ASTON MARTIN MERCEDES 77

    8° WILLIAMS MERCEDES 23

    9° ALFA ROMEO FERRARI 13

    10° HAAS FERRARI 0

  • Addio Fausto Gresini, il Team annuncia la sua scomparsa

    Addio Fausto Gresini, il Team annuncia la sua scomparsa

    La notizia che ieri sera aveva fatto tremare tutti e poi tirare un sospiro di sollievo in quanto si era rivelata falsa, è arrivata purtroppo stamattina: Fausto Gresini non ce l’ha fatta.

    Gresini era ricoverato da circa due mesi all’ospedale di Bologna per le complicazioni di un infezione polmonare causata dal Covid, contratto poco prima di Natale, ha lottato alternando momenti più critici in terapia intensiva ed altri in cui si vedevano miglioramenti.

    La scorsa settimana la situazione pareva evolvere in maniera leggermente positiva, poi c’è stato un peggioramento nel corso del weekend che ha portato i medici dell’Ospedale Maggiore di Bologna a nuove sedazioni e terapie.

    Nella serata di ieri era girata la voce della morte, smentita poi prima dal suo Team e poi anche dal figlio tramite social network.

    Questa mattina però la speranza ha lasciato spazio alla disperazione, intorno alle 10.30 è apparso un tweet direttamente scritto dal Gresini Racing Team che informava sulla scomparsa del 60enne ex pilota.

    Nato ad Imola il 23 Gennaio 1961, Gresini aveva esordito nel mondiale 125 nel 1982 con un’unica gara conclusa con un ritiro.

    Negli anni a seguire fu un crescendo con la conquista del Mondiale 125 nel 1985 in sella ad una Garelli, titolo bissato nel 1987 (dopo un secondo posto nel 1986) sempre con la stessa marca.

    Il passaggio all’Aprilia per una sola stagione prima di accasarsi alla Honda con la quale corse per cinque anni, dal 1990 al 1994, conquistando altri due titoli di vicecampione del mondo 125.

    Al termine della stagione 1994 decise di ritirarsi dalle corse, con un bottino di 21 vittorie in 132 gare, per intraprendere la carriera manageriale.

    La Gresini Racing nacque nel 1997 ed iniziò nella classe 500 con una Honda guidata dal brasiliano Alex Barros. Furono due anni positivi prima di scendere in 250, categoria nella quale arrivò il titolo mondiale nel 2001 con il giapponese Daijiro Kato in sella ad una Honda.

    Nel 2002 il salto in MotoGp con Kato che giunse 7° nel mondiale.

    L’anno dopo però arrivò la prima tragedia a funestare il team, nel Gp del Giappone a Suzuka, gara d’esordio del 2003, Kato ebbe un grave incidente che lo portò alla morte due settimane dopo.

    Il Team di Gresini reagì e rimase in lotta per il mondiale con Gibernau che poi fu sconfitto da Valentino Rossi.

    Nel 2010 arrivò il secondo mondiale, questa volta di Moto2, grazie a Toni Elias.

    La sfortuna però sembrava aver deciso di non abbandonare il Gresini Racing e nel 2011, a Sepang nel Gp di Malesia, fu Marco Simoncelli, arrivato l’anno prima nel Team di MotoGp, a perdere la vita in pista.

    Gli anni successivi furono avari di soddisfazioni per Fausto Gresini che però non lasciò mai il mondo delle corse e riuscì a togliersi la soddisfazione del titolo in Moto3 con Jorge Martin nel 2018 e in MotoE con il pilota Matteo Ferrari nel 2019.

    Il progetto 2021, dopo un 2020 davvero particolare per tutto il mondo dello sport e non solo, era pronto a partire con team in tutte e 4 le categorie, Fausto Gresini però non ci sarà più nel box, Fausto è andato a riabbracciare Daijiro e Marco.

    Loro certamente saranno stati felici di rivederlo anche se sicuramente avrebbero voluto darsi quell’abbraccio tra tanti anni e non così presto.

  • MotoGp: Marc Marquez mette l’ottavo titolo in bacheca

    MotoGp: Marc Marquez mette l’ottavo titolo in bacheca

    La palla numero otto finisce in buca, così Marc Marquez al termine del vittorioso Gran Premio di Thailandia ha voluto celebrare la conquista matematica del suo ottavo titolo mondiale.

    A Buriram il pilota spagnolo numero 93 ha dovuto combattere dall’inizio alla fine con uno scatenato Fabio Quartararo che ha cercato in tutti i modi di portare a casa il primo successo in carriera e si è dovuto piegare soltanto all’ultimo giro.

    Un ultimo giro nel quale Marquez ha trovato il sorpasso all’esterno nel rettilineo e poi si è difeso, incrociando la traiettoria, dinanzi al disperato attacco del francese all’ultima curva.

    In Thailandia il pilota della Honda ha infilato la nona vittoria stagionale, successi ai quali vanno aggiunti 5 secondi posti ed una caduta.

    Un ruolino di marcia davvero inarrestabile che ha permesso a Marquez di ottenere 112 punti di vantaggio su Andrea Dovizioso e quindi laurearsi campione con quattro gare di anticipo.

    Proprio Andrea Dovizioso è stato l’unico in questa stagione di contendere il primo posto a Marquez, il successo in Qatar, il podio in Argentina ed il ritiro dello spagnolo ad Austin hanno permesso al pilota Ducati di conquistare la vetta mondiale dopo 3 gare.

    Dal ritorno in Europa però la “dittatura” Marquez ha iniziato a prendere campo e a non lasciare spazio a nessun’altro, sono arrivate in successione le vittorie a Jerez e Le Mans, il secondo posto al Mugello, altre vittorie a Barcellona e Sachsenring, intervallate dal secondo posto di Assen, in sostanza si è arrivati alla pausa estiva con un mondiale già praticamente chiuso.

    Al ritorno dopo la pausa il copione non è cambiato, Marquez ha vinto a Brno, si è accontentato di due secondi posti (al Red Bull Ring dietro a Dovizioso e a Silverstone alle spalle di Rins) e poi ha infilato un tris di vittorie Misano, Aragon e Buriram che hanno chiuso anche matematicamente il discorso mondiale a suo favore.

    Marc Marquez conquista così il suo ottavo titolo mondiale, il sesto in MotoGp (il quarto consecutivo nella classe regina del motomondiale) e adesso punta i nove titoli di Valentino Rossi e Mike Hailwood, i quindici mondiali di Giacomo Agostini sembrano ancora lontani, c’è da dire però che Marquez ha solo 26 anni ed una fame di successi che sembra aumentare stagione dopo stagione.

     

     

     

  • Moto Gp, la settima meraviglia di Marquez

    Moto Gp, la settima meraviglia di Marquez

    Era nell’aria, bisognava solo capire quando e dove sarebbe arrivato il giudizio definitivo anche della matematica, l’ufficialità è arrivata questa mattina dal gran premio del Giappone: Marc Marquez è nuovamente campione del mondo della MotoGp.

    Il successo nel Gp di Motegi, pista di proprietà della Honda, ha permesso al campione spagnolo di portare il proprio vantaggio a 102 punti su Andrea Dovizioso,caduto, e così con tre gare rimanenti il divario è divenuto incolmabile.

    Marc Marquez conquista così il suo settimo titolo mondiale (uno in 125 nel, uno in 250 nel e ben 5 in MotoGp) il terzo consecutivo nella classe regina del Motomondiale.

    Un successo meritato che ha visto il pilota della Honda dover rimontare dopo una partenza non brillantissima, solamente secondo in Qatar, alle spalle di Andrea Dovizioso, e fuori dai punti dopo una disastrosa gara in Argentina.

    Fortunatamente per il numero 93 la gara successiva è stato il Gp di Austin, circuito sul quale Marquez ha sempre vinto e anche in questo 2018 non ha mancato il successo. A Jerez, nel quarto appuntamento del Mondiale, Marquez ha vinto e grazie anche al k.o. di Dovizioso, caduto in uno scontro con il compagno in Ducati Lorenzo e Dani Pedrosa, ha preso per la prima volta la vetta del campionato.

    In Francia a Le Mans, Marquez ha infilato la terza vittoria di fila e, grazie alle uscite di Dovizioso e Zarco, ha portato a ben 36 punti il vantaggio sul secondo in classifica, divenuto Vinales.

    Al Mugello, nel Gp d’Italia, è arrivato il secondo zero stagionale per Marquez, caduto e ripartito è giunto infatti solo 16°, che ha permesso ai rivali, Valentino Rossi e Maverick Vinales, di accorciare il distacco rispettivamente a 23 e 28 punti. Nel Gran Premio di Catalogna Marquez ha dovuto accontentarsi del secondo posto alle spalle di Lorenzo ma ha guadagnato altri 4 punti su Rossi giunto 3° al traguardo. Dopo due gare senza successo, ad Assen Marc Marquez è tornato ad assaporare il gusto del primo gradino del podio, vittoria pesante che ha spinto Valentino Rossi a 41 punti di distacco nella classifica del Mondiale. In Germania al Sachsenring, lo spagnolo ha concesso il bis ed è andato alla pausa estiva con ben 46 punti di vantaggio sul più diretto avversario, Valentino Rossi.

    Al rientro dalle vacanze, nel Gp della Repubblica Ceca, Marquez ha dovuto inchinarsi alla doppietta Ducati ma ha incamerato altri tre punti di vantaggio su Rossi. Al Red Bull Ring in Austria è arrivata un’altra vittoria di Jorge Lorenzo ma il contemporaneo secondo posto di Marquez, sommato ad una Yamaha in crisi, ha permesso al numero 93 della Honda di portare il proprio vantaggio su Rossi a 59 lunghezze.

    La 12° gara del mondiale, in programma sul circuito di Silverstone è stata cancellata a causa delle violenti piogge che hanno allagato l’asfalto britannico.

    Il Gran Premio di San Marino a Misano ha visto Dovizioso imporsi su Marquez e divenire così, a 67 punti di distacco, il primo avversario per il pilota spagnolo che però ha cominciato il conto alla rovescia verso il settimo titolo mondiale. Ad Aragon prima e nel nuovo Gp di Thailandia poi Marquez ha vinto mettendosi alle spalle il rivale ducatista, il vantaggio dello spagnolo è volato così a 77 lunghezze.

    A Motegi Marc Marquez ha avuto in mano il primo match point, i risultati delle prove sembravano poter permettere ad Andrea Dovizioso di rovinare la festa alla Honda. La partenza della gara ha cominciato a dare conferme dei risultati delle prove con Dovizioso davanti e Marquez incollato dietro. A 4 giri dalla fine lo spagnolo ha piazzato il sorpasso e poi ha guidato in maniera perfetta costringendo l’italiano ad un ritmo così intenso che al penultimo giro l’ha portato alla caduta. L’ultimo giro è stato sostanzialmente una passeggiata verso la gloria.

    Al passaggio sotto la bandiera a scacchi è iniziato il momento di celebrare la leggenda Marc Marquez, una leggenda che a soli 25 anni ha già collezionato la bellezza di sette titoli mondiali e con il futuro tutto davanti a se per poter ampliare la propria bacheca.

     

     

  • Dovizioso si arrende, Marquez conquista il sesto mondiale

    Dovizioso si arrende, Marquez conquista il sesto mondiale

    Tutte le emozioni concentrate in pochi secondi, Marc Marquez rischia di cadere, va lungo ma si salva, passa pochissimo e questa volta è Andrea Dovizioso a finire lungo in frenata e ad appoggiarsi con la moto nella ghiaia.

    Il succo del Gran premio della Comunità Valenciana si concentra tutto qua, tutto a cavallo tra i giri 23 e 24, una duplice emozione (triplice se si aggiunge l’uscita di Lorenzo, tra quelle di Marquez e Dovizioso) che ha riacceso per un istante il sogno del Dovi ma che poi ha consegnato matematicamente il titolo a Marc.

    C’è da dire che quest’anno Marquez ha dovuto decisamente sudarsela ed il merito è stato di un grandissimo Andrea Dovizioso, vincitore di ben 6 gran premi, in sella ad una Ducati brillante come non si vedeva da anni.

    Un Mondiale che all’inizio sembrava sorridere alla Yamaha, in particolare a Vinales, vincitore di 3 gare nei primi 5 appuntamenti. Poi pian piano la casa di Iwata si è spenta ed è iniziata la gran stagione di Dovizioso che con la doppietta Mugello-Barcellona si è avvicinato alla vetta conquistata poi ad Assen. Il doppio successo di Marquez al Sachsenring e a Brno ed il secondo posto, dietro a Dovizioso, con il sorpasso e controsorpasso all’ultima curva in Austria sembrava aver indirizzato il mondiale verso Marc Marquez.

    A Silverstone però il motore della Honda numero 93 è andato arrosto e Dovizioso ne ha approfittato alla grande prendendosi successo e testa della classifica.

    Al rientro dopo la sosta estiva è tornato un MM93 in condizioni super e con una tremenda doppietta Misano-Aragon, ha nuovamente spedito l’avversario a 16 punti di distanza.

    Tutto finito, no, per lo meno per un altro gp Dovizioso ha provato a mettere i bastoni tra le ruote a Marquez e a Motegi ha rosicchiato altri 5 punti allo spagnolo.

    Il disastro del forlivese in Australia, con la contemporanea vittoria del rivale, ha praticamente chiuso i giochi lasciando al ducatista solo la speranza di un’impresa alimentata dal successo di Sepang che ha portato i due contendenti a giocarsi il titolo qua a Valencia.

    Serviva il miracolo a Dovizioso, un successo con un contemporaneo 12°, o peggio, posto per Marquez.

    Così non è stato ma certamente tutti i tifosi potranno ringraziare lo sconfitto per averci provato fino in fondo e celebrare il campione.

    Marquez porta a casa così il suo sesto titolo mondiale, uno in 125, uno in Moto2 e ben 4 (in soli 5 anni) in MotoGp.

    Un vero e proprio fenomeno che oltre alla classe, strepitoso anche oggi il salvataggio che gli ha permesso di non cadere quando ormai sembrava fatto, ha anche dalla sua la giovane età, parliamo di un classe 93, che nei prossimi anni potrebbe andare a scrivere ulteriori record nella storia del Motomondiale.

    CLASSIFICA FINALE MOTOGP 2017 (prime 10 posizioni)

    1° Marquez (Honda) 298 pt

    2° Dovizioso (Ducati) 261 pt

    3° Vinales (Yamaha) 230 pt

    4° Pedrosa (Honda) 210 pt

    5° Rossi (Yamaha) 208 pt

    6° Zarco (Yamaha) 174 pt

    7° Lorenzo (Ducati) 137 pt

    8° Petrucci (Ducati) 124 pt

    9° Crutchlow (Honda) 112 pt

    10° Folger (Yamaha) 84 pt

  • Addio Nicky Hayden, il motorsport piange la sua scomparsa

    Addio Nicky Hayden, il motorsport piange la sua scomparsa

    La notizia che nessuno avrebbe mai voluto leggere è arrivata nel pomeriggio di oggi: Nicky Hayden non ce l’ha fatta.

    Ancora una volta un incidente in bici, come accaduto pochi giorni fa al campione di ciclismo Michele Scarponi 

    Il pilota americano, ricoverato da mercoledì scorso all’ospedale Bufalini di Cesena in gravissime condizioni dopo un incidente stradale mentre si allenava in bici, ha perso la sua lotta e si è dovuto arrendere alla morte.

    A comunicare il decesso di Hayden è stata proprio la Ausl Romagna nel tardo pomeriggio.

    Si era capito subito che la situazione era disperata, ogni bollettino confermava la gravità dei traumi riportati nell’impatto e la speranza andava a scemare giorno dopo giorno.

    Nicky Hayden ci lascia così a soli 35 anni.

    Kentucky Kid, questo il suo soprannome, era nato il 30 luglio 1981 ad Owensboro (nel Kentucky appunto) e si era da subito messo in luce nelle corse della Superbike americana.

    Nel 2003 il Team Honda Hrc decise di dare una moto a Nicky Hayden nel mondiale di MotoGp, come compagno di squadra di Valentino Rossi e, alla sua stagione di debutto, lo statunitense chiuse con un buon 5° posto mondiale. Nel 2004 con l’addio di Valentino dalla Honda, Nicky sembrava poter recitare ruolo da protagonista ma la stagione non fu delle migliori, solo 8° nel mondiale.

    Nel 2005 arrivò la prima vittoria, nell’amata Laguna Seca e nel 2006 Nicky riuscì nel capolavoro di conquistare il titolo mondiale allo sprint finale nell’ultima gara a Valencia, proprio ai danni di Rossi.

    Le stagioni successive, con il passaggio anche in Ducati, non furono certo piene di soddisfazioni per Hayden, anzi arrivarono un totale di soli 7 piazzamenti sul podio in 9 stagioni mondiali.

    Dal 2016 tornò alla Superbike dove in sella alla Honda chiuse il mondiale con un buon 5° posto.

    In questa stagione le cose non erano certo partite nel verso giusto, con un settimo posto come migliore risultato nel mondiale Superbike 2017, il tempo per recuperare poteva esserci ma purtroppo il destino ha deciso diversamente.

    Il mondo del Motorsport in questi giorni si era fatto vicino a Nicky Hayden con tanti messaggi d’affetto e d’incoraggiamento arrivati in particolar modo dai suoi ex colleghi impegnati nel Gp di Francia a Le Mans. 

    Toccanti erano state le parole di Valentino Rossi che dal suo profilo Facebook aveva ricordato i bei momenti passati prima da compagno di squadra e poi da rivale del pilota col numero 69.

    Gli appassionati di motori purtroppo oggi piangono ancora una volta, come successo in passato per Luis Salom, Jules Bianchi, Marco Simoncelli, Shoya Tomizawa e Daijiro Kato tanto per ricordare alcuni piloti che ci hanno lasciato prima di Kentucky Kid Nicky Hayden.

  • Formula 1, on-Line svelata la nuova McLaren-Honda

    Formula 1, on-Line svelata la nuova McLaren-Honda

    Si svela e si mostra al pubblico la nuova monoposto di Formula 1 del team di Woking (Regno Unito), bella e “cattiva” come non mai. Si chiamerà MP4/30 continuando la linea delle precedenti e segnando la voglia di riscatto del ritrovato binomio McLaren-Honda.

    Livrea con il classico (da fine anni ’90) grigio metallizzato, una linea rossa fosforescente ed una forma aerodinamica accattivante che prende spunto dai nuovi regolamenti in materia. A spingerla ci penserà il propulsore Honda che promette da subito prestazioni top e la volontà congiunta di riportare dalle prime gare la McLaren nelle prime posizioni. Alla guida, oltre al confermatissimo Jenson Button, ci sarà l’ex ferrarista Fernando Alonso.

    La nuova MP4/30 che correrà la stagione di Formula 1 2015 | Foto Web
    La nuova MP4/30 che correrà la stagione di Formula 1 2015 | Foto Web

    Come si comporterà e di quali prestazioni sia capace la nuova MP4/30 lo vedremo presto, perché la scuderia sarà pronta dal 1 febbraio a scendere in pista a Jerez de la Fronteira per i classici test pre-campionato.

    Proprio sul nuovo inizio tra McLaren e la Honda è proprio Yasuhira Arai, Capo Motorsport Honda, a dire che c’è stata una strettissima collaborazione tra le due basi logistiche di Milton Keynes e Sakura con continuo interscambio di informazioni e prove per far uscire una monoposto che non sia solo un compromesso tra consumi e aerodinamica, ma l’esaltazione di entrambe le componenti per raggiungere il meglio. In mezzo c’è tanta tecnologia, ce come sempre in Formula 1 va all’avanguardia per essere poi nel tempo esportata nella produzione di auto di serie.

    Dal punto di vista aerodinamico, la MP4/30 porta l’influenza del nuovo Capo Ingegniere Peter Prodromou che dal settembre scorso è approdato in McLaren dopo l’esperienza vincente alla Red Bull. Rispetto alla Williams, vista la settimana scorsa, si possono notare alcune piccole differenze come il muso allungato e tenuto basso mentre il posteriore è raccolto intorno al motore con una presa di raffreddamento alta più larga rispetto a quanto visto sulla Williams.

    Inutile dire che i due piloti mostrano nei primi commenti grande ottimismo, Jenson Button si dichiara entusiasta e desideroso di apprendere subito nei test il più possibile della nuova monoposto per poi portarla ai limiti nella stagione che dovrà affrontare. Alonso non è da meno, dichiarando che durante la pausa invernale ha fatto parecchio allenamento per essere in una forma fisica perfetta già dai primi test a Jerez.

    La McLaren-Honda MP4/30 | Foto Web
    La McLaren-Honda MP4/30 | Foto Web

    Insomma le componenti della McLaren-Honda hanno dato tutte il massimo per partire nella nuova stagione alla grande. Nei prossimi giorni avremo i primi riscontri.

     

  • Brasile 2014: Sorpresa Colombia, Drogba rimonta il Giappone

    Brasile 2014: Sorpresa Colombia, Drogba rimonta il Giappone

    La seconda giornata di Brasile 2014 inizia con il debutto del Girone C con Colombia-Grecia e a chiudere Giappone-Costa D’Avorio. Alle 18 ora italiana ascendono in campo Colombia-Grecia con i Cafeteros, che tornano a giocare un Mondiale dopo 16 anni dall’ultima volta, ad infliggere un sonoro 3-0 alla compagine di Santos.

    La Colombia, orfana del suo uomo di punta Falcao, parte subito col piede giusto e dopo 5′ di gioco passa subito in vantaggio con Armero che sfrutta al meglio un affondo dalla destra di Cuadrado: il giocatore dell’Udinese, complice la deviazione di Manolas, supera Karnezis per il vantaggio. Gli ellenici non ci stanno e provano subito a prendere il mano il gioco, ci provano ma negli ultimi metri non riescono a trovare lucidità. Al 27′ Torosidis, sugli sviluppi di un calcio piazzato, ci prova con potente colpo di testa che però non trova precisione. Pochi minuti più tardi è Kone a sciupare una buona opportunità. Il primo tempo si chiude sul vantaggio per una rete della Colombia.

    Colombia-Grecia

    Al 13′ del secondo tempo arriva il raddoppio di Gutierrez che infilza il tap-in vincente su sponda di Aguilar. Due minuti più tardi la traversa nega la gioia del gol a Gekas. La Grecia prova a stare in partita affacciandosi spesso dalle parti di Ospina senza nulla di fatto. Il 3-0 definitivo arriva nei minuti di recupero con James Rodriguez che infila su tacco di Cuadrado.

    Giappone- Costa D’Avorio

    Drogba e GervinhoA chiudere il girone C ci pensano Giappone-Costa D’Avorio con gli uomini di Lamouchi che hanno la meglio sulla compagine di Zaccheroni. Orfani del suo uomo simbolo Didier Drogba, gli africani subiscono il vantaggio al 16′ con Honda che servito bene da Nagatomo infligge Berry con un potente sinistro. Poco più tardi è Uchida a provarci ma questa volta il numero 1 ivoriano respinge. La Costa D’avorio ci prova ma senza lucidità, potrebbe agguantare il pareggio sul finale del primo tempo ma la conclusione di Bonysu respinta sbagliata di Kawashima scheggia il palo.

     

    Al 62′ è Drogba che fa il suo ingresso in campo e cambia le sorti del match. Due minuti dopo il suo ingresso gli ivoriani infatti trovano il pari: cross di Aurier girato di testa da Wilfried e palla alle spalle del portiere Kawashima. Ancora due minuti dopo il pareggio è Gervinho che raccoglie di testa un cross preciso dalla destra di Aurier, per il definitivo 2-1. Sul finale ci prova Drogba dapprima con una punizione dai 30 metri e poi colpisce un palo da distanza ravvicinata.

  • MotoGP, Misano: nelle prove è Marquez il più veloce, Rossi terzo

    MotoGP, Misano: nelle prove è Marquez il più veloce, Rossi terzo

    Valentino Rossi, pluricampione mondiale della MotoGP, a margine di un’analisi riguardo la prossima gara sul circuito di Misano, ha ripercorso le passate stagioni alla guida della Ducati.

    In proposito all’imminente GP di Misano, tredicesima gara del mondiale di MotoGP prevista per domenica prossima, Valentino Rossi, pilota del Yamaha Factory Racing, ha espresso le sue sensazioni in merito alla pista del GP di San Marino: “Misano è alle porte. E’ il mio Gran Premio casalingo, sarà un fine settimana importante. La pista mi piace, vado sempre veloce lì, soprattutto con la Yamaha. In passato sono sempre salito sul podio con la Yamaha. Andremo molto forte e cercheremo di fare del nostro meglio”.

    GP Misano - Valentino Rossi terzo nelle prove libere | © GABRIEL BOUYS / Getty Images
    GP Misano – Valentino Rossi terzo nelle prove libere | © GABRIEL BOUYS / Getty Images

    Il biennio passato alla guida della rossa di Borgo Panigale non sembra aver lasciato in Rossi un buon ricordo: “Alla fine del primo anno avevo già capito che non ci sarebbe stata nessuna possibilità di vincere, purtroppo sono rimasto lì anche per la seconda stagione. Dover continuare sapendo di non poter lottare per le buone posizioni è stato difficile, dovevo cercare di rimanere concentrato, cercando ovunque le motivazioni, se non ti diverti a fare 18 gare in cui non lotti per quello che vuoi, non è facile andare avanti”.

    LE ASPETTATIVE DI LORENZO: Grande ottimismo in vista della gara di Misano per il pilota spagnolo Jorge Lorenzo, compagno di Rossi al Yamaha Factory Racing: “Mi sento di nuovo forte come ero al Mugello prima dello schianto. La prestazione a Silverstone è stata davvero buona, l’unico punto debole era la velocità di punta rispetto ai nostri avversari, ma alla fine abbiamo ottenuto una grande vittoria contro Marc. Misano è una pista che mi piace molto e anche la Yamaha va bene lì. Il mio obiettivo è lottare per la vittoria ancora una volta. Poi, penseremo gara per gara, migliorando il nostro ritmo passo dopo passo”.

    PROVE LIBERE TARGATE MARQUEZ: Dominio indiscusso di Marc Marquez, pilota del Repsol Honda Team, durante la prima giornata di prove libere del GP di Misano. Il giovane talento di Cervera ha ottenuto il primo tempo in 1’34″200, a soli 33 millesimi di distacco l’altra Honda ufficiale di Dani Pedrosa, terzo Valentino Rossi con il tempo di 1’34″458, staccata di 76 millesimi l’altra Yamaha di Jorge Lorenzo.

  • MotoGP, a Silverstone vince Lorenzo, Rossi 4°

    MotoGP, a Silverstone vince Lorenzo, Rossi 4°

    Jorge Lorenzo, campione mondiale in carica della MotoGP, sbaraglia la concorrenza ed acciuffa con una zampata da fuoriclasse nel finale il primo posto del gran premio di Silverstone. Marquez nonostante la forte lussazione alla spalla arriva secondo, terzo Pedrosa, niente podio per Rossi giunto quarto.

    Il detentore del titolo mondiale della classe regina, Jorge Lorenzo, ha vinto sul tracciato britannico di Silverstone buttandosi alle spalle un acciaccato quanto combattivo Marc Marquez, terza posizione per l’altra Honda di Dani Pedrosa, solo quarta la Yamaha di Valentino Rossi.

    Moto Gp di Silverstone | ©Mirco Lazzari/ Getty Images
    Moto Gp di Silverstone | ©Mirco Lazzari/ Getty Images

    SINTESI DEL GRAN PREMIO DI SILVERSTONE: Partenza di gara a razzo per il campione mondiale Lorenzo, l’asso della Yamaha in breve tempo balza in prima posizione, Marc Marquez, in pista nonostante la forte lussazione alla spalla rimediata poco prima durante il warm up, riesce eroicamente a rimanere vicino ai tubi di scarico della moto di Lorenzo. L’altro pilota della Honda, Dani Pedrosa, inizialmente in lieve difficoltà, inanellando una serie di giri veloci giunge a ridosso dei due top player spagnoli. Bagarre spettacolare con una serie di sorpassi per il quarto posto tra Bautista, Bradl e Rossi. Il campione di Tavullia mostra nel finale il miglior Valentino e passa in extremis Álvaro Bautista. Nulla da fare per la Ducati, Hayden giunge ottavo alle spalle di Bradl e Crutchlow, Dovizione cade a pochi giri dal termine della gara. Quando mancano due giri alla fine Marc Marquez, per nulla domo nonostante l’infortunio, ci prova e passa Jorge Lorenzo, il campione mondiale non ci sta e ripassa un giro dopo il giovane talento di Cervera. Poche curve prima del termine della gara Marc Marquez riporta le ruote della sua Honda davanti alla Yamaha di Jorge Lorenzo, ma nel finale il campione del mondo in carica reagisce con un sorpasso da fuoriclasse ed agguanta definitivamente la vetta del podio.