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  • Palermo – Roma 0-1, le pagelle. Borini super, Munoz un disastro

    Palermo – Roma 0-1, le pagelle. Borini super, Munoz un disastro

    La Roma torna alla vittoria dopo le due sconfitte consecutive con Atalanta e Lazio grazie alla rete del solito Borini al 3′, autore di un’altra prestazione maiuscola. Tre punti che alimentano le speranze europee giallorosse che danno anche un pò di tranquillità a tutto l’ambiente dopo i mugugni da parte dei tifosi delle ultime settimane. Per il Palermo si tratta del terzo ko di fila, dopo un primo tempo da dimenticare nella ripresa c’è stata la reazione, Mutti dovrà ripartire dai secondi 45 minuti per far ritrovare ai rosanero la via del successo.

    PAGELLE PALERMO – ROMA

    PALERMO

    Munoz 4.5: fatale il doppio errore sull’azione che ha deciso la partita, prima sbaglia il disimpegno servendo Lamela e poi sull’assist dell’attaccante argentino non sale come dovrebbe tenendo in gioco il match winner Borini. Nel primo tempo appare frastornato, quando viene puntato da Lamela va sempre in confusione.

    Mantovani 6: schierato da Mutti al centro della difesa per l’assenza di Silvestre lui che non è un centrale puro, disputa un match attento. Molto meglio del compagno di reparto.

    Acquah 6: il giovane ghanese, che avrebbe dovuto partire dalla panchina, fa il suo dovere tamponando in mezzo al campo. Giocatore di grande quantità e dal futuro assicurato.

    Zahavi 4.5: Mutti lo preferisce ad Ilicic, l’israeliano non ripaga la fiducia concessagli dall’allenatore non riuscendo a combinare nulla di buono nei primi 45 minuti di gioco. All’intervallo Mutti, giustamente, lo lascia negli spogliatoi per far spazio allo sloveno.

    Ilicic 6: bocciato dal primo minuto per il suo recente scarso rendimento, il trequartista viene chiamato in causa dal tecnico ad inizio secondo tempo per cercare di raddrizzare la partita. Con il suo ingresso in campo il Palermo gira meglio e, anche se non si rende particolarmente pericoloso, almeno fa vedere di avere una gran voglia di fare bene.

    Miccoli 6: il bomber tascabile svaria su tutto il fronte offensivo ma cade spesso nella trappola del fuorigioco. Ammonito per uno screzio avuto con Heinze, salterà la sfida di settimana prossima a Lecce contro la sua squadra del cuore.

    Fabio Borini © MARCELLO PATERNOSTRO/AFP/Getty Images

    ROMA

    Lobont 7: grandi riflessi quando si oppone da terra sul tiro a botta sicura di Miccoli dopo essersi scontrato con un compagno di squadra. Si fa trovare sempre pronto sulle conclusioni da fuori, un paio di queste insidiose, non facendo rimpiangere Stekelenburg.

    Kjaer 6: il danese ex della gara, uscito ultimamente dalle rotazioni di Luis Enrique, è chiamato a sostituire Juan. Compito difficile per il difensore che esegue i suoi compiti ottenendo la sufficienza in pagella.

    Greco 6.5: schierato a sorpresa da Luis Enrique, il centrocampista fa una grande gara sia in fase di contenimento che in quella propositiva. E’ il migliore del reparto.

    Totti 6: il capitano giallorosso si sacrifica molto scalando a centrocampo per dare man forte ai compagni di squadra. Nel finale la sua abilità di tenere palla è  fondamentale per guadagnare minuti preziosi.

    Lamela 7: primo tempo straordinario per l’attaccante argentino, assist per Borini e finte ubriacanti per Munoz che va in difficoltà. Nella ripresa per poco non segnava con un coast to coast di circa 60 metri, la stanchezza poi prende il sopravvento e cala con il passare dei minuti.

    Borini 7.5: è lui l’uomo del momento della Roma, l’attaccante ex Chelsea firma il suo nono centro in campionato, il settimo nelle ultime nove partite, decidendo il match. E non è la prima volta che toglie le castagne dal fuoco al tecnico asturiano. La rivelazione del campionato. Nessuno, a parte Luis Enrique, si sarebbe aspettato un tale rendimento. Dopo la chiamata di Prandelli per l’amichevole contro gli Stati Uniti, meriterebbe al momento di far parte della spedizione azzurra agli Europei.

    PALERMO (4-3-1-2): Viviano 6; Pisano 5.5, Munoz 4.5, Mantovani 6, Balzaretti 5.5; Barreto 5.5, Donati 6, Acquah 6 (87′ Vazquez sv); Zahavi 4.5 (46′ Ilicic 6); Budan 5 (46′ Hernandez 5.5), Miccoli 6. Allenatore: Mutti 5.5.

    ROMA (4-3-1-2): Lobont 7; Rosi 6, Kjaer 6, Heinze 6.5, José Angel 6.5; Greco 6.5 (78′ Marquinho 6), De Rossi 6, Gago 6 (87′ Simplicio sv); Totti 6; Lamela 7 (80′ Bojan 6), Borini 7.5. Allenatore: Luis Enrique 6.

    HIGHLIGHTS PALERMO – ROMA 0-1

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  • Napoli – Cagliari 6-3, le pagelle. FantaNapoli, super Lavezzi

    Napoli – Cagliari 6-3, le pagelle. FantaNapoli, super Lavezzi

    Fuochi d’artificio al San Paolo nella serata di ieri, con un Napoli scatenato ma un po’ troppo distratto in difesa, anche se mai in difficoltà contro un Cagliari che se si eccettuano Larrivey ed Ibarbo non è mai sceso in campo.

    Napoli

    Cannavaro 6,5: il capitano dei partenopei è una sicurezza per il reparto difensivo e non disdegna le sortite offensive che in questo match gli valgono l’ambito premio del gol, il secondo per i suoi.

    Campagnaro 6: la sufficienza è soltanto perchè dopo un 6-3 non si può non essere magnanimi, ma si perde per ben tre volte Larrivey che lo punisce senza pietà e non ce ne voglia l’attaccante argentino che del Bati ha mostrato di avere proprio poco.

    Gargano 7: è il motorino inesauribile del centrocampo azzurro, recupera palloni a destra e a manca e poi lo ritrovi in attacco a sostenere la manovra, splendida l’azione del suo gol, cominciata con un preciso lancio per Cavani e conclusa con un bel tiro incrociato che  s’insacca alle spalle di Agazzi.

    Hamsik 7: finalmente una prestazione sopra le righe e non da sparring partner, il centrocampista slovacco apre le danze nella serata del San Paolo, con una bella rasoiata dal limite che rompe l’equilibrio e spiana la strada ai partenopei.

    Lavezzi 7,5: sta attraversando un momento di forma splendido, è sempre presente nelle maggior parte delle azioni pericolose dei suoi, fornisce l’assist a Cannavaro, propizia l’autogol di Astori e si procura e realizza il rigore del 4-1. Imprescindibile. 

    Napoli (3-4-2-1): De Sanctis 5,5; Campagnaro 6, Cannavaro 6,5, Aronica 6; Zuniga 6, Gargano 7 (28′ st Vargas 5,5), Inler 6,5, Dossena 6; Hamsik 7 (18′ st Maggio 6,5), Lavezzi 7,5 (14′ st Cavani 6,5); Pandev 6.
    A disp.: Rosati, Fideleff, Fernandez, Ammendola.

    Ezequiel Lavezzi| © gettyimages

    Cagliari

    Agazzi 5: a fine partita e crediamo anche dopo avrà avuto gli incubi, sognando maglie azzurre arrivare da tutte le parti. Incolpevole su tutti i sei gol subiti alla mezz’ora visto l’andazzo si sarà certamente messo l’anima in pace.

    Astori 5: maldestro nel infilare il proprio portiere alla mezz’ora sul cross teso di Lavezzi, per il resto del match non ci mette le mani come tutto il resto del reparto arretrato. Sa e può dare di più.

    Canini 5: un’ammonizione che ne condiziona la partita non lo esime dal commettere un ingenuo fallo da rigore su Lavezzi all’inizio del secondo tempo, proprio quando sembrava che i suoi potessero creare qualche problema ai napoletani.

    Larrivey 7: una tripletta al San Paolo non è da tutti, peccato che serva a poco ai fini del risultato. Ma almeno avrà la soddisfazione di poterlo raccontare ai nipotini di aver siglato tre reti nello stadio che fu di Maradona.

    Ibarbo 7: il ragazzo è un vero portento, offre due assist al bacio e in fotocopia al compagno di reparto Larrivey ed è sempre una spina nel fianco della difesa di casa.

    Cagliari (4-3-1-2): Agazzi 5; Pisano 5 (1′ st Perico 5), Canini 5, Astori 5, Agostini 5; Dessena 5,5 (21′ st Gozzi 5,5), Conti 5,5, Nainggolan 5,5 (30′ Thiago Ribeiro 5); Ekdal 5,5; Larrivey 7, Ibarbo 7. A disp.: Avramov, Cossu, Ariaudo, Nené.

    HIGHLIGHTS NAPOLI – CAGLIARI 6-3

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  • Bologna – Juventus 1-1, le pagelle. Marchisio e Vidal in affanno

    Bologna – Juventus 1-1, le pagelle. Marchisio e Vidal in affanno

    Nonostante non abbia ancora perso, il quarto pareggio nelle ultime 5 giornate suona come un campanello d’allarme per la Juventus che a Bologna viene fermata sull’1-1. A passare in vantaggio sono i padroni di casa con Di Vaio, il pareggio porta la firma di un deludente Vucinic.

    PAGELLE BOLOGNA – JUVENTUS

    BOLOGNA

    Raggi 7: si trova di fronte un cliente scomodo come Vucinic, che attualmente non sta attraversando un bel periodo, e lo argina con efficacia. Bravo e attento in tutti i 90 minuti.

    Perez 7.5: regge da solo un intero centrocampo. Pressa, recupera palloni e dai suoi piedi riparte la manovra dei felsinei. E’ un moto perpetuo, il migliore in campo. Monumentale.

    Ramirez 7: mette in difficoltà la retroguardia della Juventus ogniqualvolta parte palla al piede. Bonucci deve utilizzare le maniere forti ricorrendo al fallo sistematico che gli costa il cartellino rosso.

    Di Vaio 6.5: freddo e micidiale come al solito davanti alla porta, beffa Buffon in uscita portando in vantaggio i rossoblu. Sa sempre cosa fare in ogni situazione, quando la palla è tra i suoi piedi, i compagni possono stare tranquilli.

    JUVENTUS

    Lichtsteiner 5: Meno attento del solito e poco propositivo in avanti. Si addormenta in occasione del vantaggio del Bologna tenendo in gioco Di Vaio. Fallisce il colpo di testa da due passi. Anche lo svizzero, come tanti altri ha finito la benzina.

    Bonucci 5: Difficile il suo compito di caricarsi sulle sue spalle l’intero peso del reparto difensivo, specie dopo le brutte figure e i fischi rimediati nelle ultime uscite. Il suo approccio alla partita non sarebbe neanche peggiore di tanti altri se non fosse per qualche disimpegno errato e per il rosso che va a complicare l’esistenza di Conte che nel prossimo turno dovrà inventarsi una nuova difesa nella trasferta di Genova.

    Pirlo 6.5: Compito difficile per il regista bianconero che si trova a districarsi dalla marcatura di due mastini come Perez e Mudingayi. Trova un corridoio fantastico per Vucinic che firma la rete del pareggio. Perde pochi palloni è uno dei migliori dei suoi come al solito.

    Claudio Marchisio © Dino Panato/Getty Images

    Vidal e Marchisio 5: se la Juve sta faticando ed è meno pericolosa del solito è perchè sta venendo a mancare l’apporto dei due centrocampisti che in mezzo al campo vanno in difficoltà dinanzi alla dinamicità degli avversari e non riescono più a trovare le incursioni giuste in avanti per far male, caratteristica questa che li ha contraddistinti nella prima parte di stagione. In affanno.

    Vucinic 5.5: un voto in più, inevitabile, per il gol del pareggio. Completamente fuori forma, non gli riesce mai un dribbling e non va mai via all’avversario diretto. Sembra che giochi in maniera svogliata e non più con quella grinta, determinazione e spirito di sacrificio che avevano fatto le fortune della Juventus e di Conte nella prima parte della stagione, quando era stato prezioso anche in fase di ripiegamento.

    Bologna (3-4-2-1): Gillet 6; Raggi 7, Portanova 6.5, Antonsson 6.5; Garics 6.5 (66′ Pulzetti 6), Perez 7.5, Mudingayi 7, Rubin 6 (87′ Beldofil sv); Ramirez 7, Diamanti 6 (66′ Konè 6); Di Vaio 6.5

    Juventus (4-3-3): Buffon 6; Lichtsteiner 5, Caceres 6, Bonucci 5, De Ceglie 6; Marchisio 5, Pirlo 6.5, Vidal 5; Pepe 5.5 (85′ Padoin sv), Borriello 5 (78′ Quagliarella sv), Vucinic 5.5 (78′ Giaccherini)

    HIGHLIGHTS BOLOGNA – JUVENTUS 1-1

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  • Roma – Lazio 1-2, le pagelle. Mauri uomo derby, Borini generoso

    Roma – Lazio 1-2, le pagelle. Mauri uomo derby, Borini generoso

    Un derby palpitante quello vinto dalla Lazio per 2-1 contro una Roma generosa ma pasticciona. I ragazzi di Reja hanno sfruttato l’episodio iniziale del rigore con espulsione per impostare una partita di copertura e concentrazione con poche sbavature difensive. Il resto lo hanno fatto i simboli biancocelesti in grande forma: Klose ha procurato il rigore che Hernanes ha realizzato, Mauri ha insaccato il gol vittoria su punizione di Ledesma. I giallorossi, sfortunati e messi male nell’occasione chiave ad inizio gara, hanno fatto vedere un grande orgoglio e la voglia di non mollare mai, ma hanno comunque evidenziato le solite beghe difensive e di concentrazione.

    PAGELLE ROMA.

    Luis Enrique 5 La partita gira subito malissimo e l’episodio iniziale ne condiziona tutto l’andamento, ma sia il rigore che il 2 a 1 nascono da errori ormai ripetuti troppe volte nel corso della stagione. Impreparato.

    Borini 7 Riaccende le speranze romanista con un gol da rapace nel momento più nero del match. E’ un leone in mezzo al campo e sembra non sentire la fatica. Generoso.

    De Rossi 6,5 La sua presenza come scudo davanti alla difesa è troppo importante per la squadra. Catalizza il gioco e spezza le incursione avversarie con lucidità e carisma. Imprescindibile.

    Totti 6,5 Da vero capitano si batte con coraggio. Prende una marea di falli e cerca di dare geometrie ma non è facile con l’uomo in meno attaccare ad organico completo e trovare le vie della pericolosità. Garanzia.

    Bojan 6,5 (dal 32′ s.t.)  Entra e scuote la Roma con vivacità e due percussioni insidiose, una porta una punizione insidiosa, l’altra un fallo da giallo del già ammonito Biava, ma Bergonzi non vede.

    Marquinho (dal 12′ s.t.)  Sostituisce Pjanic e fa meglio del bosniaco con una buona spinta sulla sinistra e qualche interessante cross.

    Juan 6 La sua partita è fatta di alti e bassi. Sul rigore si fa superare da Klose in velocità ma la disposizione della linea difensiva lo danneggia enormemente. Sul 2-1 di Mauri liscia il colpo di testa e lascia il laziale libero di battere a rete. Nel mezzo una partita di classe e sostanza. E’ miracoloso su Hernanes sventando il quasi certo 3 a 1. Innervosito dai cori razzisti della Curva Nord.

    Pjanic 5,5 Non entra nel vivo del match fin quando si fa male. Non riesce ad incidere anche per la fatica dell’uomo in meno senza però commettere errori marchiani, ma ancora una volta ci si aspetterebbe di più dal suo talento.

    Lobont 5,5 (dal 10′ p.t.) Entra a freddo e non può nulla sul penalty. Per il resto della gara una sola facile parata e il gol della vittoria il quale solo un grande colpo di reni sventerebbe.

    Stekelenburg 5 La sua partita dura 7 minuti. La colpa in realtà è della difesa romanista scriteriata e della bravura di Klose.

    Jose Angel 5 Ennesimo bocciatura per un giocatore ancora oggetto misterioso. Quando prova a spingere sulla fascia arrivato nella zona calda puntualmente si ferma e ricomincia da dietro. In difesa insicurezza costante.

    Heinze 5 L’argentino ci mette la solita grinta, ma sbaglia il passaggio che innesca il rigore ed espulsione. Non è aiutato dalla brutta fase difensiva di Luis Enrique, ma si dimentica di impartire le marcature sul calcio piazzato che decide il match.

    Taddei 5 Non ha la solita brillantezza in entrambe le fasi. Sulla rete di Mauri partecipa colpevolmente alla immobilità della difesa.

    Simplicio 5 Sbaglia il passaggio che innesca il possibile contropiede del 3 a 1 laziale rimediato da Juan. Il resto è una continua ricerca della posizione in mezzo al campo senza grande gamba e fantasia.

    Stefano Mauri © GABRIEL BOUYS/AFP/Getty Images

    PAGELLE LAZIO.

    Reja 6,5 La sua Lazio conferma il trend del campionato fatto di solidità e concretezza. Non esprime un gioco frizzante ma fa sempre le cose giuste con concentrazione e determinazione. Gli episodi aiutano a prendere i tre punti. Così si arriva in Champions.

    Hernanes 7 Prima imbecca Klose che prende il rigore poi lo trasforma con freddezza. In mezzo al campo è il vero regista della Lazio e non smette mai di correre. Solo un grande recupero di Juan gli nega la gioia della doppietta. Fondamentale.

    Klose 7 Con un’unica giocata praticamente segna il Derby in favore della Lazio: la zampata che toglie la palla dalle braccia di Stekelenburg e lo spinge al fallo è da fuoriclasse universale che ha mantenuto l’umiltà e la forma per lottare su ogni palla anche quando di giocabili ne arrivano poche. Decisivo.

    Mauri 7 E’ l’ago della bilancia tattica che per tanto tempo è mancato alla Lazio. Trova un gol in spaccata con il pezzo migliore del suo repertorio: l’inserimento in area. Ritrovato.

    Ledesma 6,5 Fa un grande lavoro oscuro in mediana e pennella la punizione del gol partita dimostrando ancora una volta di avere quantità e qualità.

    Gonzales 6,5 E’ il maratoneta della Lazio. Corre e pressa ma se vede lo spazio prova a infilarsi negli spazi per fare male in zona gol.

    Dias 6,5 Il suo gioco è talvolta irruento, ma il risultato è che nella sua zona non si passa mai.

    Marchetti 6 E’ praticamente inoperoso.

    Matuzalem 6 Dei due mediani è quello che si dovrebbe proporre di più, ma non sempre ha la gamba per sprintare in avanti e dunque preferisce tenere la posizione.

    Garrido 6 Partita di grande ordine per il terzino sinistro che non concede nulla sulla fascia di competenza nonostante spinga molto poco.

    Biava 5,5 Insieme a Dias forma il valico difensivo, ma a differenza del collega commette qualche fallo plateale di troppo e l’arbitro lo grazia dal rosso.

    Scaloni 5,5 Lui il rosso lo prende, ma a poco dalla fine e dopo una partita di grande generosità e concentrazione difensiva.

    HIGHLIGHTS ROMA -LAZIO 1-2

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  • Inter – Catania 2-2, pagelle. Almiron top, Pazzini flop

    Inter – Catania 2-2, pagelle. Almiron top, Pazzini flop

    Un’Inter dalla due facce, dove nel primo tempo non trova la via del gol e seguendo la stessa trama delle ultimissime partite si fa trovare sguarnita e impreparata in difesa lasciando quasi per ‘educazione’ l’ingresso libero in area agli attaccanti avversari. One shot one kill è ormai impresso sulla porta difesa da Julio Cesar, poiché alla prima vera occasione utile subita, i nerazzurri puntuali come gli svizzeri passano in svantaggio. Nella ripresa la trasformazione con l’ingresso di Sneijder e la duplice sostituzione di un Palombo inguardabile e un Cambiasso ormai stremato, con l’energia e la freschezza di Poli e Obi ridanno vitalità alla manovra di gioco nerazzurra. Il Catania ha le colpe di essersi giocata l’occasione della vita in maniera superficiale, sprecando malamente le palle gol del 3-0, e calando in maniera eccessiva nella ripresa lasciando il pallino del gioco nelle mani dei nerazzurri. Carrizo ci ha messo del suo riaprendo la partita con una papera evitabile, mentre al resto ci hanno pensato Forlan e Milito. Morale della favola? Il pari nasce più dai demeriti del Catania che dalle pochissime buone cose fatte vedere dai nerazzurri, palesando ancora una volta una sorta di anarchia tattica in mezzo al campo che mostra come Ranieri solo fisicamente sia ancora il tecnico dell’Inter.

    PAGELLE INTER

    Nagatomo 4,5 Male, malissimo. Ha l’attenuante che gioca sulla fascia destra non di sua competenza, ma si fa saltare come un novellino sulla prima sterzata di Gomez, concedendogli il tiro con il suo piede migliore, regalando in questo modo il gol del vantaggio. Partita colma di errori e imprecisioni.

    Palombo 4 Ancora oggi rimane inspiegabile il suo acquisto dopo la cessione di Thiago Motta, quasi a voler colmare una casella vuota nella caselle delle entrate, scegliendo a casaccio. Sbaglia moltissimi palloni e non trova mai la posizione utile ad aiutare la retroguardia.

    Forlan 6,5 Torna a segnare dopo un’eternità, e si prende dopo le vagonate di fischi i suoi primi applausi dal pubblico di San Siro. Partita a due fasi, dove nel primo tempo si intestardisce fin troppo calciando da ogni posizione, e nella ripresa complice la fortuna e l’orrore di Carrizo trova la rete del 2-1. Non bastasse pennella l’assist per Milito.

    Milito 6 Non brilla, cercando di trovare lo spunto che gli manca dal match contro il Palermo, ma di palloni giocabili davanti non se ne vedono. Poi Forlan gli serve l’assist vincente e lui spacca la porta con un gol rabbioso.

    Pazzini 3 Involuzione totale dell’attaccante che solo poco tempo fa era in grado di risolvere le partite segnando quei gol da rapace d’area. Anche per lui davanti non si vedono palloni giocabili, ma in maniera quasi irritante continua a chiedere falli che non ci sono, e nel finale sbaglia un gol impossibile calciando centrale da due passi solo davanti a Carrizo.

    Sergio Almiron © OLIVIER MORIN/AFP/Getty Images

    PAGELLE CATANIA

    Carrizo 4,5 Paperaccia dell’argentino ex Lazio, che dopo essere rimasto inoperoso per tutto il match regala il gol che riapre la partita su una conclusione forte di Forlan tutt’altro che imparabile. Sul secondo gol non può nulla.

    Izco 6,5 Recupera dall’infortunio e torna da protagonista, segnando la rete del 2-0, ma soprattutto diventando una vera spina del fianco per tutti i giocatori nerazzurri.

    Almiron 7,5 Assoluto protagonista in positivo della sfida. Recupera un milione di palloni e serve con assist calibrati i compagni di squadra, dettando i tempi della manovra e delle ripartenze alla perfezione. Uno come lui servirebbe come il pane ai nerazzurri.

    Gomez 7 Papu Gomez non perdona. Ranieri si affida alla velocità di Nagatomo per evitare le sue accelerazioni, ma l’attaccante del Catania è inarrestabile e con una sterzata secca prima manda fuori tempo il terzino nipponico e poi mette la sua firma sul tabellino dei marcatori con un destro a giro imprendibile per Julio Cesar.

    HIGHLIGHTS INTER – CATANIA 2-2

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  • Juventus – Chievo 1-1, le pagelle. Vucinic bocciato

    Juventus – Chievo 1-1, le pagelle. Vucinic bocciato

    PAGELLE JUVENTUS – CHIEVO 1-1

    Buffon 6: Salva su punizione di Acerbi nulla può sul gol del pareggio.
    Lichtsteiner 5,5: Lotta ma è in affanno, paga l’inizio di stagione giocato a grandi ritmi (Dal 78’) Del Piero S.V.
    Barzagli 6: Esce per infortunio fino a quel momento non aveva sbagliato nulla (Dal 40’) Bonucci 5: Indovina un lancio per Giaccherini che sfiora il gol, ma sbaglia almeno altrI tre lanci consegnando di fatto la palla agli avversari, ma la sua partita non finisce qui: appostato sulla linea di porta riesce a rinviare la palla nella sua porta.
    Chiellini 6,5: Il solito muro in difesa, rimane in campo anche con una gamba sola correndo e rincorrendo gli avversari.
    De Ceglie 7: Ormai è diventato una certezza dal suo rientro ogni volta che è sceso in campo risulta essere uno dei migliori, cala alla distanza, ha siglato il gol del vantaggio.
    Padoin 6: Fa la sua parte certo non dovrebbe essere lui a cambiare le sorti dell’incontro ma ci prova in due occasioni e Sorrentino gli nega la gioia del gol.
    Marchisio 5,5: Si nota per un paio di interventi nel primo tempo ma è quasi sempre tagliato fuori dal gioco, sostituito (Dal 71’) Caceres 5,5: Viene buttato nella mischia ma non riesce a evitare il gol del pari.
    Pirlo 6: Le fatiche della Nazionale si sentono, non è il solito Pirlo, si fa vedere poco, ma è l’ultimo ad arrendersi sfiora il gol al 90’.
    Giaccherini 6,5: E’ l’unico giocatore in campo per la Juventus che punta e che riesce a saltare l’uomo insieme a De Ceglie mandano in crisi la corsia di destra del Chievo.
    Matri 5: Al primo minuto ha l’occasione per segnare un gol solo davanti al portiere ma fallisce incredibilmente, per lui sarà anche l’ultimo tiro in porta durante tutta la partita.
    Vucinic 4: Inguardabile, dovrebbe crescere invece va peggiorando, non riesce a saltare l’uomo, qualsiasi giocatore del Chievo riesce a fermarlo, non tira mai in porta e quando ci prova i portieri avversari stanno tranquilli tanto non centra mai la porta, il suo acquisto è da rivedere.

    Mirko Vucinic © Claudio Villa/Getty Images

    Conte 5: I’ennesimo cambio di modulo genera solo confusione tra i giocatori, tenere in campo Vucinic fino alla fine è stato un errore e con il senno del poi, dare un’altra possibilità a Bonucci è stato un vero suicidio.

    Sorrentino 7,5: Se il Chievo ha portato via un punto è anche grazie ai suoi miracoli.
    Acerbi 7: Era praticamente sconosciuto, invece si è visto in tutte le zone del campo. Pericoloso su punizione.
    Dramè 7: Meritava l’espulsione ma ha giocato una gran bella partita siglando il gol.
    Frey 5,5: Un po’ impreciso negli interventi.
    Andreolli 6,5: Non fa toccare pallone a Vucinic.
    Bradley 7,5: Dalle sue parti non passa nessuno, da applausi un suo recupero su Vucinic lanciato verso la porta.
    Rigoni 6,5: Fa il suo dovere in mezzo al campo.
    Sammarco 6: Svolge il compito da trequartista con efficacia, viene sostituito nella ripresa.
    (Dal 64’) Hetemaj 6: Recupera molti palloni e argina le ripartenze bianconere.
    Luciano 6: Partita di sostanza e sacrificio la sua (Dal 64’) Moscardelli 7: E’ suo l’assist per il pareggio, ma il suo ingresso sposta gli equilibri in attacco.
    Thereau 6,5: Partecipa anche lui alla conquista del meritato pareggio, sfiora il gol con un gran tiro dai 40 metri circa.
    Paloschi 5,5: Poteva sfruttare meglio alcune occasioni avute nel corso della gara. (Dal 82’) Vacek sv

    Di Carlo 8: E’ tutto merito suo quello che il Chievo ha offerto a Torino, azzecca le mosse in campo e le sostituzioni effettuate al momento giusto, ha il merito di tenere in campo Dramè che in varie occasioni ha rischiato il rosso, ma alla fine è stato ripagato realizzando il gol del pareggio.

    Gervasoni 5: Non vede il fuorigioco di De Ceglie, non espelle Dramè per un fallaccio plateale meritevole almeno del secondo giallo, e forse nega un calcio di rigore su Del Piero.

    HIGHLIGHTS JUVENTUS – CHIEVO 1-1

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  • Varese – Vicenza 3-0. Dominio totale dei lombardi

    Varese – Vicenza 3-0. Dominio totale dei lombardi

    Con un secco 3-0 il Varese incassa l’intera posta in palio nell’anticipo di Serie B contro il Vicenza. Un match a senso unico in favore degli uomini di Maran i quali hanno sempre avuto in mano l’incontro, trovando il gol del vantaggio dopo mezz’ora con Zecchin e chiudendo i conti a fine primo tempo con Kurtic. Nella ripresa non resa che amministrare e Cacciatore nel finale chiude il match. Ma se da un lato si è visto un grande Varese, grazie ad un centrocampo ermetico e allo stesso tempo propositivo, dall’altro lato il Vicenza ha deluso le aspettative, lasciando intravedere ben poco e andando letteralmente al tappeto dopo i due gol dei lombardi che nella ripresa non hanno subito nulla. Per Cagni dunque ci sarà tanto da lavorare in vista dei prossimi impegni.

    Maran schiera i suoi con il più classico dei 4-4-2: in porta c’è Bressan, davanti a lui difesa formata da Cacciatore e Grillo laterali, Troest e Terlizzi centrali. In mezzo al campo agiscono Filipe e Kurtic, con Zecchin e Rivas esterni. Davanti ecco Neto Pereira e Granoche. Cagni manda i suoi in campo con un abbottonato 4-4-1-1. In porta c’è Frison, davanti a lui ecco Martinelli e Zanchi con Tonucci e Giani esterni. Botta e Soligo fanno da schermo alla difesa mentre Pinardi e Gavazzi sono chiamati a spingere sulle fasce. In avanti Abbruscato gioca in appoggio a Maiorino.

    Il Varese vuole mettere subito in chiaro le cose e già dopo 1’ Cacciatore, su angolo di Kurtic, prova a staccare di testa. Palla alta. I lombardi però macinano tanto gioco sulle fasce e al 4’ Grillo si invola sulla destra mettendo dentro per Neto Pereira il quale sotto porta prova la deviazione vincente ma la palla termina di poco a lato. Per il Vicenza un avvio di gara non facile che si complica al 7’ quando Botta, dopo aver ricevuto un colpo alla testa, è costretto ad abbandonare il campo anzitempo. Al suo posto entra Rigoni. I biancorossi ospiti pian piano sembrano uscire dal guscio, e al 12’ Gavazzi di testa sfiora la traversa su assist di Maiorino. Ma è pura illusione. Il Varese infatti non lascia spazio agli avversari con Grillo e Neto che provano la conclusione ma non sono fortunati.

    Alberto Frison © Marco Luzzani/Getty Images

    Kurtic è in ottima serata e lo si nota anche quando Rigoni, per fermarlo, deve ricorrere alle maniere dure, beccandosi tra l’altro un giallo. Al 28’ però i padroni di casa passano: è Neto sulla sinistra a far fuori Zanchi e mettere in mezzo per Zecchin che di sinistro batte Frison per il momentaneo 1-0. I lombardi non sono contenti, tanto che che Cacciatore, di testa, sfiora appena 2’ dopo il raddoppio. Granoche, anch’esso scatenato, costringe al fallo da ammonizione sia Soligo che Giani in appena due minuti. Il tiro di Pinardi al 37’ è solo un fuoco di paglia visto che al 39’ arriva il raddoppio lombardo: Kurtic prende palla e dai 35 metri lascia partire un missile che si piazza nell’angolo alto alla sinistra della porta difesa da Frison. Si va cosi al riposo sul 2-0.

    Ad inizio ripresa Cagni prova a cambiare qualcosa inserendo Pisano al posto di Soligo. Ma di pericoli la porta dei padroni di casa non ne corre. Al 10’ è Rivas a sfiorare il tris, ma Frison si salva in corner. E’ l’ultimo acuto dell’argentino sostituito poco dopo da Nadarevic. E quest’ultimo, al 20’ chiama Frison agli straordinari con un tiro dal limite. Continua la girandola dei cambi, con Paolucci che rileva Giani nel Vicenza e Martinetti che subentra a Neto Pereira tra i padroni di casa. Per vedere un tiro verso la porta avversaria del Vicenza bisogna attendere il 33’ ma il tiro di Pisano trova Bressan pronto. Le speranze dei vicentini svaniscono tra il 41’ e il 43’: prima Tonucci si becca un cartellino rosso per fallo su Nadarevic, poco dopo Cacciatore, da due passi, insacca un pallone respinto corto da Frison. Non succede più nulla, se si eccettua l’ingresso in campo di De Luca per Granoche. Varese Vicenza va meritatamente ai padroni di casa.

    HIGHLIGHTS VARESE VICENZA 3-0

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  • Napoli – Inter 1-0, le pagelle. Lavezzi trascinatore

    Napoli – Inter 1-0, le pagelle. Lavezzi trascinatore

    I numeri sono impietosi: settima sconfitta su otto match, 20 gol subiti, e dopo il 4 a 4 di Palermo nessun giocatore nerazzurro ha più trovato la via del gol. Ranieri colpevole o no ha sicuramente il demerito di non essere riuscito a dare quella scossa per far in qualche modo ripartire la squadra. Contro il Napoli i nerazzurri hanno di fatto tirato in porta in un’unica occasione, sprecando inoltre malamente con Pazzini, dimostrando come anche con l’uomo in più la partita e il gioco siano rimasti nelle mani di un Napoli assoluto padrone del campo. Mazzarri ha mandato in campo undici leoni, sfruttando la supremazia quasi imbarazzante di Lavezzi, Maggio e Zuniga sugli esterni, costringendo l’Inter a fare per novanta minuti un catenaccio degno della miglior squadra di provincia. Ranieri saluta?

    PAGELLE NAPOLI

    Aronica 5 Non c’è molto lavoro da fare dietro anche perché Milito gioca quasi sempre nella propria metà campo e non riceve un pallone buono, mentre il fantasma di Forlan si aggira senza creare problemi nella trequarti campo per un tempo. Poi commette un’ingenuità controllando male il pallone e lasciandosi sfuggire Nagatomo. Il fallo per fermarlo è da ultimo uomo, così si guadagna anzitempo gli spogliatoi.

    Maggio 6,5 Avrebbe asfaltato anche uno come Maicon in una serata in cui accende il motore e solca la sua fascia come un Eurostar Napoli Milano. Corsa inserimento e diagonali sono tutte scritte sul suo biglietto da visita. Sfiora anche il gol e non commette un solo errore in fase difensiva.

    Dzemaili 7,5 Devastante. Dribbling tanta corsa, tempi degli inserimenti perfetti e assist decisivi. È gran parte suo il merito del primo gol del Napoli, quando mette a sedere Lucio e scarica un pallone perfetto per Lavezzi. Ci prova da fuori area impegnando Julio Cesar in un paio di belle parate, ed è sfortunato su un colpo di testa che sfiora il palo. Scelta azzeccatissima di Mazzarri.

    Ezequiel Lavezzi © Giuseppe Bellini/Getty Images

    Lavezzi 7,5 Una spina nel fianco per Faraoni e per tutta la retroguardia nerazzurra che praticamente è costretta costantemente al raddoppio per fermarlo. Forse sarà che nelle grande sfide lui si esalta in particolar modo, ma un Lavezzi così non si era mai visto. Difficilmente si sentirà ancora dire che il Pocho sottoporta non è così devastante: il diagonale con il quale batte Julio Cesar è un altro segnale per i tifosi del Napoli: è lui il nuovo idolo dei partenopei!

    Cavani 7 El matador stasera non segna, ma contribuisce al successo della squadra in maniera determinante. Corre come un forsennato, e si sacrifica quasi sempre ripiegando in fase difensiva e recuperando palloni fondamentali per le ripartenze.

    PAGELLE INTER

    Julio Cesar 6  A differenza delle altre partite, ci mette i pugni e i guantoni per far rimanere a galla i suoi, ma sul tiro di Lavezzi può solo rimanere a guardare, rivedendo lo stesso film delle ultime sfide.

    Lucio 5,5 Sventa nel primo tempo con un intervento tanto disperato quanto fondamentale, un contropiede del Napoli, prima su Lavezzi poi su Cavani. Sembra essere in partita, quando commette l’ingenuità decisiva di farsi saltare da Dzemaili con la difesa a tre, e la frittata è fatta.

    Sneijder 5 Niente da dire sull’impegno e sulla corsa, ma da uno come lui ci si aspettano le giocate che possano sbloccare una partita e invece è solo buio pesto. Fatica a trovare la posizione ideale e gli spazi e l’unica cosa degna di nota è una buona punizione alla fine del primo tempo. Fuori nella ripresa.

    Forlan 4 Chi?

    Pazzini 5 Non tocca molti palloni, ma quando avrebbe l’occasione buona per pareggiare, di fatto si divora la rete di testa da due passi, senza inquadrare lo specchio della porta. È l’immagine che meglio di tutte racchiude lo stato di questa Inter.

    HIGHLIGHTS NAPOLI INTER 1-0

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  • Siena – Palermo 4-1, le pagelle. Destro si Miccoli no

    Siena – Palermo 4-1, le pagelle. Destro si Miccoli no

    Siena Palermo finisce 4-1. Bella vittoria del Siena del mister Giuseppe Sannino contro un Palermo decisamente sottotono anche se, a parziale giustificazione della truppa rosanero, pesa l’espulsione dopo nemmeno 2’ di gioco di Federico Balzaretti per un fallo considerato da ultimo uomo alquanto discutibile. Decidono il poker di gol messi a segno dai bianconeri con Terzi, su rigore, Bogdani, Rossettini e Franco Brienza su calcio di punizione dopo l’iniziale vantaggio degli ospiti firmato da Igor Budan.

    Siena

    Destro 7,5 al talento ex Inter non fa assolutamente sentire la mancanza di Emanuele Calaiò, manca soltanto il gol in una prestazione veramente da incorniciare, incubo dell’allegra difesa rosanero impreziosisce la sua ottima prestazione con l’assist al bacio per il gol del 2-1 di Bogdani.

    Brienza 7 l’ex di turno ha punito eccome la sua ex squadra con la pennellata su Rossettini e la punizione del 4-1 finale.

    Palermo

    Fabrizio Miccoli ©Gabriele Maltinti/Getty Images

    Miccoli 5,5 questa volta il capitano rosanero non riesce ad incidere con il suo piede destro fatato anche se, comunque nel gol di Budan, riesce a mettere sempre il suo zampino.

    Aguirregaray 4,5 l’oggetto misterioso della campagna acquisti estiva del presidente Zamparini riesce a dare risposta ai tanti perché del suo mancato utilizzo, impazzisce dietro Destro non riuscendo mai a combinarne una giusta in tutta la partita.

    Munoz 4,5 stesso discorso di cui sopra, impacciato e perennemente in ritardo nelle chiusure, sicuramente non sfruttata al meglio l’occasione concessagli dall’infortunio di Silvestre.

    Viviano 5 l’ex portiere del Bologna non ripete l’ottima prestazione fornita contro la Lazio della scorsa settimana non uscendo in occasione del terzo gol senese e piazzando malissimo la barriera sulla punizione di Franco Brienza.

    Le Pagelle di Siena Palermo

    SIENA (4-4-2): Pegolo 6; Vitiello 6,5, Terzi 7, Rossettini 7, Del Grosso 6,5 (dal 36′ s.t. Belmonte s.v.); Giorgi 6 (dal 16′ s.t. Reginaldo 6), Gazzi 6, Vergassola 6,5, Brienza 7; Destro 7,5 (30′ s.t. Mannini 6), Bogdani 6,5. (Farelli, Pesoli, Parravicini, Gonzalez). All.: Sannino.

    PALERMO (4-3-1-2): Viviano 5; Pisano 5, Silvestre s.v. (11′ p.t. Munoz 4,5), Mantovani 5, Balzaretti 5; Bertolo 5,5, Donati 5, Barreto 5; Ilicic s.v. (9′ p.t. Aguirregaray 4,5); Budan 6, Miccoli 5,5 (20′ s.t. Vazquez 5). (Tzorvas, Della Rocca, Zahavi, Mehmeti). All.: Mutti.

    HIGHLIGHTS SIENA PALERMO 4-1

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  • Genoa-Parma 2-2, le pagelle. Poco Giovinco, tanto Palacio

    Genoa-Parma 2-2, le pagelle. Poco Giovinco, tanto Palacio

    Frey 6: Del tutto incolpevole su entrambe le reti dei gialloblu, sfortunato specie sul secondo quando riesce a deviare sul palo la conclusione di Giovinco con la palla che poi raggiunge Floccari, su cui nulla può. Non corre altri rischi e si merita una piena sufficienza.

    Kaladze 5: troppo distratto, si perde Floccari in occasione del raddoppio gialloblu, dovrebbe dare sicurezza alla propria retroguardia con tutta l’esperienza di cui dispone, di certo non una delle sue prestazioni migliori.

    Constant 5,5: partita anomala e senza grossi demeriti, se non quelli di perdere tanti, troppi palloni a centrocampo, lasciando spesso spazi, fortunatamente non sfruttati dagli avanti avversari.

    Jankovic 6: di certo non offre una grossa mano al suo compagno di reparto. Da un giocatore con le qualità tecniche di cui dispone, è dato aspettarsi molto di più, troppo avulso dalla manovra.

    Palacio 7:orfano di Gilardino, si carica sulle spalle il peso della squadra e la trascina ad un pari tutto sommato meritato e raggiunto in extremis. Di certo non può perennemente ergersi a salvatore della patria, ma in attesa di tempi migliori, Marino non può far altro che ringraziarlo per aver salvato la propria panchina.

    Genoa (4-3-1-2): S.Frey 6; Rossi 6,5, Granqvist 5,5, Kaladze 5, Moretti 6 (23′ st Ze Eduardo 6,5); Kucka 5, Veloso 5,5 (12′ st Mesto 6), Constant 5,5; Belluschi 5,5 (44′ st Jorquera sv); Jankovic 6, Palacio 7
    A disp.: Lupatelli, Carvalho, Alhassan, Birsa.

    Sebastian Giovinco| © Marco Luzzani/Getty Images

     

    Lucarelli 5: non ha particolare colpe, se non quella di non coprire adeguatamente sulla verticalizzazione di Jorquera che manda in rete Palacio e mortificando così il doppio vantaggio dei suoi.

    Biabiany 7: autore di una splendida prestazione, corre, insegue l’avversario e da il via ad una lampante azione di contropiede che porterà poi al raddoppio ad opera di Floccari.

    Gobbi 6,5: punisce Frey alla prima vera occasione con una splendida rete dal limite dell’area, sfortunatamente però è costretto ad uscire anticipatamente per un problema muscolare.

    Giovinco 6: poteva e doveva essere l’elemento che sposta gli equilibri della partita, ma non lo fa, entra nell’azione del raddoppio dei suoi, ma per il resto poco veramente troppo poco per un talento come il suo.

    Floccari 6,5: un gol da opportunista e tanta lotta anche su palle sporche, corre si danna e cerca sempre di rendersi pericoloso, di certo un giocatore recuperato alla causa.

    Parma (3-5-2): Mirante 6,5; Zaccardo 6, Ferrario 5, Lucarelli 5; Biabiany 7, Galloppa 6, Musacci 5,5 (12′ st Morrone 5,5), Mariga 6, Gobbi 6,5 (27′ Modesto 6,5); Giovinco 6, Floccari 6,5 (16′ st  Valiani 6)
    A disp.: Pavarini, Jonathan, Santacroce, Okaka.

    HIGHLIGHTS GENOA PARMA 2-2

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