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  • Djokovic sorprende il Verona. Cesena, punto d’oro al Bentegodi

    Djokovic sorprende il Verona. Cesena, punto d’oro al Bentegodi

    Spreca una ghiottissima chance il Verona di Mandorlini fermato in casa sull’1 a 1 dal Cesena. Per gli scaligeri sfuma cosi la possibilità di agganciare il Sassuolo dal quale adesso si rischia di subire un altro allungo. Un punto d’oro in chiave salvezza per i romagnoli salvati dalla prodezza di Djokovic che ha reso cosi vano il vantaggio veneto di Rivas. Per quanto concerne le due formazioni scese in campo Mandorlini come al solito schiera i suoi con il 4-3-3 nonostante l’assenza del capocannoniere Cacia, squalificato. In attacco agiscono Juanito, Rivas e Cocco. Dall’altro lato qualche grattacapo di troppo per Bisoli il quale si affida ad un’unica punta che è Graffiedi ma con un centrocampo piuttosto folto.

    Comincia molto meglio il Verona che già dopo un quarto d’ora passa: Hallfredsson imbecca Rivas il quale si inserisce dalla sinistra e con un gran tiro sul secondo palo infila l’estremo difensore ospite Belardi. Il Cesena tuttavia non riesce a reagire e l’iniziativa resta in mano al Verona che poco prima della mezz’ora trova il raddoppio con Cocco ma l’arbitro annulla per un fuorigioco molto contestato. Sul finire di tempo si fa notare anche Juanito ma il suo cross a centro area non trova nessuno pronto alla conclusione a rete.

    Il Verona esulta
    L’esultanza del Verona © Dino Panato/Getty Images

    Nella ripresa è un altro Cesena e dopo 8’ arriva il gol del pareggio: dalla distanza Djokovic di sinistro mette la sfera sotto l’incrocio dei pali della porta difesa da Rafael. Il Verona non ci sta e le tenta tutte, con Juanito che prova a risolvere più volte la contesa senza mai tuttavia trovare l’acuto vincente prima di piede poi di testa. Alla fine ne vien fuori un punto d’oro per l’opportunista Cesena mentre per il Verona è un passo falso inatteso proprio nel momento in cui si sognava l’aggancio in vetta.

    Le immagini video di Verona-Cesena:
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  • Mauri salva la Lazio, al Torino non basta l’incornata di Glik

    Mauri salva la Lazio, al Torino non basta l’incornata di Glik

    Un piccolo ma importante passo in avanti per il Torino. La continuazione di un momento non troppo positivo per la Lazio. L’1 a 1 dell’Olimpico di sicuro soddisfa più i piemontesi che si riabilitano dopo i ceffoni presi in casa dal Parma domenica scorsa mentre la Lazio appare ancora una volta poco brillante dopo la sconfitta di Firenze. Glik aveva portato avanti i torinesi nel primo tempo mentre nella ripresa Mauri ha ristabilito la parità, permettendo cosi alla sua squadra di raggiungere quota 19 in classifica. Di sicuro Petkovic ha pagato a caro prezzo le assenze di due uomini chiave del proprio scacchiere, Ledesma e Hernanes, nonostante abbia dato fiducia a Cana e Rocchi i quali però non lo hanno ripagato a dovere, specie il secondo che sembra aver perso lo smalto che un tempo lo contraddistingueva.

    Il match si è giocato su di un terreno reso pesante dalla pioggia  ma che inizialmente ha favorito i granata che già dopo una manciata di minuti si trovano avanti: sugli sviluppi di un calcio d’angolo infatti il difensore Glik salta più in alto di tutti e insacca in rete. A questo punto la Lazio comincia ad attaccare a testa bassa ma lo fa in modo confusionario tanto che gli unici pericoli li creano Candreva, ma Gillet si oppone e Mauri, che di sinistro sfiora il palo. Dal canto suo il Torino potrebbe mettere a segno il gol del 2-0 ma è sprecone, specie con Cerci che si divora una bella occasione.

    Kamil Glik festeggia il gol
    Kamil Glik festeggia il gol © Paolo Bruno/Getty Images

    Ad inizio ripresa la gara sale di tono e di spettacolo. Santana spreca un’ottima palla per il 2-0 e cosi al 12’ la Lazio la punisce: Candreva apparecchia per Mauri che di sinistro supera Gillet. I biancocelesti ci credono ma Rocchi manda alle ortiche due ottime occasioni mentre dall’altro lato le folate di Cerci non si concretizzano. Alla fine ne vien fuori un pareggio più utile ai ragazzi di Ventura mentre la Lazio ancora una volta si ferma nel momento in cui doveva fare il salto di qualità.

    Le pagelle di Lazio-Torino:
    Candreva 7: Si conferma il più in forma della sua squadra ed è lui a tirare la carretta nei momenti di difficoltà.
    Mauri 6,5: Ha il merito di riportare in gara i suoi, anche se ci si aspetta un contributo più alto da lui.
    Rocchi 5: Manca due ottime palle gol: il Rocchi di una volta non sarebbe stato così sprecone.
    Glik 6,5: Voto a metà per un gol fatto e uno mancato di poco.
    Cerci 7: Qualità e quantità. Mette il turbo ed è capace anche di grandi giocate.
    Bianchi 5: Non crea mai pericoli a Bizzarri, né crea grattacapi alla difesa avversaria.

    Il tabellino di Lazio-Torino:
    LAZIO
    (4-4-2): Bizzarri 6; Konko 6, Biava 6, Dias 6, Lulic 5,5; Cana 5,5, Gonzalez 5,5 (12′ st Cavanda 6), Candreva 7 (40′ st Brocchi sv), Mauri 6,5; Rocchi 5 (29′ st Floccari sv), Klose 5,5. In panchina: Carrizo, Guerrieri, Ciani, Scaloni, Zauri, Radu, Stankevicius, Onazi, Kozak. Allenatore: Petkovic 5,5
    TORINO (4-2-4): Gillet 6; Darmian 6, Glik 6,5, Rodriguez 5,5, D’Ambrosio 6; Brighi 6, Gazzi 6; Cerci 7 (41′ st Birsa sv), Bianchi 5, Sgrigna 5,5 (17′ st Meggiorini 5,5), Santana 6 (12′ st Stevanovic 5,5). In panchina: Gomis, Di Cesare, Agostini, Caceres, Basha, Verdi. Allenatore: Ventura 6

    Le immagini di Lazio Torino:
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  • Anticipi Serie B, la Juve Stabia vola con Mbakogu. Novara, poker al Brescia

    Anticipi Serie B, la Juve Stabia vola con Mbakogu. Novara, poker al Brescia

    Nove gol in due partite. Il sabato di Serie B si dimostra piuttosto scoppiettante grazie alle sfide tra Juve Stabia e Bari, giocata nel pomeriggio e terminata 2-1 e a quella tra Novara e Brescia, nella quale si sono imposti i piemontesi per 4 a 2.

    JUVE STABIA-BARI 2-1 
    Vittoria nel segno di Jerry Mbakogu per la Juve Stabia che batte 2-1 il Bari e lo scavalca in classifica. Le Vespe, dopo un pessimo avvio di stagione, dimostrano di essersi ripresi e conquistano un successo importante non foss’altro perché raggiunto con una squadra in piena emergenza, specie in attacco, viste le defezioni di Bruno, Cellini e Danilevicius. Partono meglio i padroni di casa che dopo appena un quarto d’ora si trovano in vantaggio: Caserta conquista palla in mezzo al campo e appoggia per Erpen il quale lancia subito Mbakogu. Quest’ultimo si beve sia Dos Santos che Lamanna e in diagonale fa centro.

    Pronta la risposta dei pugliesi con Caputo, ma sulla linea Nocchi e Figliomeni sventano la minaccia. La Juve Stabia gioca una gara attendista tanto che il Bari prende coraggio e il solito Caputo manca di un soffio il pari. Nella ripresa i pugliesi spingono e dopo una punizione di Bellomo trovano il pareggio con Caputo che in contropiede fa 1-1. A questo punto i biancorossi vogliono il colpaccio ma si espongono ai contropiedi con Mbakogu che però vede svanire la gioia del gol a causa di una scivolata di Ceppitelli sulla linea di porta. Alle mezz’ora il risultato cambia. Sempre il solito Mbakogu si fionda in velocità e dopo aver superato un paio di difensori gioca d’anticipo anche su Lamanna insaccando in rete. Genevier per poco non cala il tris ma sarebbe stato veramente troppo per il Bari.

    Le immagini di Juve Stabia Bari
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    NOVARA-BRESCIA 4-2 
    Si rialza il Novara che dopo due ko consecutivi ha la meglio su un Brescia che invece dopo oltre un mese di imbattibilità conosce un’amarezza. In avvio meglio i lombardi con Marina Rini ma Kosicky gli dice di no. Il Novara pian piano esce fuori e alla mezz’ora sblocca la partita: lancio di Marianini per Gonzalez che fa sponda su Mehmeti il quale a tu per tu con Arcari non sbaglia. Sino alla fine del tempo non cambierà più nulla. Nella ripresa il Novara sembra adottare un modulo più difensivo, grazie anche all’inserimento di Perticone per Lepiller e al 13’ Gonzalez fa 2-0 con un bel tiro a giro dalla distanza.

    Allan Pierre Baclet
    Allan Pierre Baclet © Valerio Pennicino/Getty Images

    Il Brescia però non ci sta e riapre subito il match con un colpo di testa di Caracciolo sugli sviluppi di un calcio d’angolo. Calori a questo punto le prova tutte inserendo anche Mitrovic ma quest’ultimo si fa espellere quasi subito. Il Novara ne approfitta e fa il tris con la complicità di Stovini, il quale devia verso la propria porta un cross di Faragò destinato a Gonzalez. Il solito Caracciolo però riapre il match sempre di testa ma negli istanti finali Baclet ci mette lo zampino su un tiro cross di Del Prete chiudendo definitivamente i giochi.

    Le immagini di Novara-Brescia 4-2
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  • Spezia, cinque sberle al Livorno per tornare a sognare

    Spezia, cinque sberle al Livorno per tornare a sognare

    Che scoppola! Uno Spezia stratosferico rifila una sberla a mano piena al Livorno lasciandogli ben impresse tutte e cinque le dita. Sì, proprio cinque, come i gol che i liguri hanno messo a segno contro la squadra di Nicola in una partita da sempre molto sentita dalle opposte tifoserie. Livorno che dunque non riesce a rimanere in scia del Sassuolo e che a conti fatti perde persino un punto dal Varese. Spezia che invece agguantano il quarto posto in compagnia proprio dei biancorossi lombardi e di un’altra matricola terribile, la Ternana di Mimmo Toscano.

    I bianconeri di Serena dal canto loro sembrano essere tornati sugli standard di rendimento delle primissime giornate e con l’organico di cui dispongono hanno tutte le carte in regola per puntare in alto. Di certo c’è che a facilitare il compito degli ospiti è stato il cartellino rosso sventolato al portiere di casa Mazzoni dopo 10’. Una superiorità numerica durata poco più di un tempo visto che al 18’ della ripresa è toccata a Porcari la stessa sorte. Tanto però è bastato ai liguri per rendere ampio il divario e incassare l’intera posta in palio. Nessuna sorpresa negli undici iniziale eccezion fatta nello Spezia dove Schiavi, non al top, viene lasciato in panchina. Al suo posto c’è Pasino.

    Non passano nemmeno 10’ che il match cambia completamente volto: Lambrughi si addormenta permettendo cosi ad Okaka, servito da Di Gennaro, di entrare in area di rigore dove Mazzoni lo stende. Calcio di rigore ed espulsione del portiere che purtroppo perde per qualche istante conoscenza, salvo riprendersi poco dopo. Per lui tre costole rotte. Al suo posto va Fiorillo che subentra a Gentsoglou ma dagli undici metri l’ex Di Gennaro non sbaglia.

    Esultanza Spezia
    Esultanza Spezia © Marco Luzzani/Getty Images

    La reazione dei padroni di casa c’è ma lo Spezia, che intanto sostituisce l’infortunato Okaka con Antenucci, non si fa mai sorprendere e in chiusura di primo tempo raddoppia: Di Gennaro innesca Bovo che facilmente insacca. Ad inizio ripresa la rete che chiude il match: sul calcio d’inizio battuto dal Livorno i difensori di casa servono involontariamente Di Gennaro il quale appoggia per Sansovini che insacca. Una mazzata per i toscani che vedono calarsi il poker da Antenucci in contropiede.

    L’espulsione di Porcari per doppia ammonizione rimette in parità la situazione numerica al 18’ ma ormai è troppo tardi e dopo che Belingheri incoccia in pieno la traversa è Antenucci da dentro l’area di rigore a firmare il gol del momentaneo 5-0. Proprio sul finire di gara arriva il gol della bandiera per la vicecapolista con Paulinho che concretizza un calcio di rigore a seguito di un fallo di Piccini.
    Festa solo per i bianconeri che tornano cosi a sognare in grande e che anche dal punto di vista del morale acquisiscono tantissima fiducia. Deluso, soprattutto per la grandezza dello scarto tra le due squadre Nicola, il quale dovrà lavorare molto sotto l’aspetto psicologico per recuperare i suoi in vista del difficile posticipo di lunedì prossimo sul campo della Reggina dove tra l’altro non ci sarà Mazzoni, squalificato ed infortunato.

    Le immagini di Livorno-Spezia:
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  • La Juventus cancella Zeman. I bianconeri ne fanno quattro alla Roma

    La Juventus cancella Zeman. I bianconeri ne fanno quattro alla Roma

    Caterpillar Juventus. A distanza di quattro giorni dalla prova incolore contro la Fiorentina la formazione bianconera si riscatta alla grande schiacciando una Roma bruttissima. Un 4-1 netto e senza storie con i piemontesi che nei primi 20’ mandano in bambola la squadra del contestatissimo Zeman il quale lo Juventus Stadium se lo ricorderà non solo per i cori che gli sono stati intonati contro ma anche per il poker che gli è stato servito dalla formazione di Carrera.

    Sono bastati 18’ ai torinesi per mettere in cassaforte la gara grazie a Pirlo, Vidal e Matri. Nella ripresa Osvaldo prova a dare la scossa ma è solo illusione: nel finale infatti Giovinco chiude i conti rendendo ancora più pesante il passivo. Bianconeri che cosi rimangono in vetta alla classifica e fanno salire a 45 il numero di gare consecutive senza sconfitte. Per la Roma invece si interrompe la striscia di risultati utili esterni, che di fatto era stato il punto di forza dei capitolini sino al momento. Zeman dovrà cambiare veramente tanto. Tre sorprese nell’undici iniziale della Juventus: Carrera infatti sceglie Caceres, De Ceglie e Matri, tre che sin qui avevano giocato con il contagocce, lasciando fuori Isla, Asamoah e Quagliarella dati per titolari certi alla vigilia.

    Tre cambi che però non scalfiscono la forza della squadra bianconera a cui bastano 11’ per sbloccare la gara: dapprima Taddei commette fallo su Marchisio lanciato a rete con l’arbitro che tra la proteste dei torinesi toglie solo un cartellino giallo al giocatore ospite che commette però fallo da ultimo uomo. Ma ci pensa Pirlo con una punizione dal limite, complice uno Stekelenburg parecchio disattento, a far gioire i tifosi della Juventus Stadium.

    Esultanza Juventus © GABRIEL BOUYS/Getty Images

    Il gol fa crollare tutte le certezze della Roma che qualche minuto dopo subisce un altro duro colpo: Castan con una mano respinge un tiro di Matri in area di rigore e per l’arbitro non ci sono dubbi circa l’assegnazione del calcio di rigore che Vidal con freddezza glaciale trasforma. I giallorossi affondano definitivamente al 19’ quando Matri scatta sul filo del fuorigioco su un assist di Vidal e davanti al portiere non sbaglia. La Juventus a tratti sembra divertirsi mentre Zeman in panchina è letteralmente di sasso. Marchisio e Vucinic cominciano il “tiro alla traversa” ed è grazie ai legni che il passivo per gli ospiti, letteralmente storditi, non è ancora più pesante.

    Nel frattempo Balzaretti, ex di turno, accusa febbre alta ed è costretto ad uscire. Anche se Zeman, forse, avrebbe preferito cambiare anche gli altri al termine di un primo tempo nel quale la sua squadra è sembrata letteralmente in balia dei padroni di casa.
    Al rientro dagli spogliatoi la Juventus comincia a pensare alla gara di Champions in programma martedì contro lo Shakhtar e pensa bene di cominciare ad amministrare in vantaggio, anche se Vucinic e Matri provano a calare il poker.

    Zeman getta nella mischia Destro che quantomeno si da dare fare e si conquista anche un calcio di rigore che Osvaldo non sbaglia. Un fuoco di paglia però visto che la Juve non ha problemi e nel finale in contropiede Giovinco chiude i conti. Per la Roma c’è poco da fare: con una squadra cosi, e contro una Juve cosi, i discorsi scudetto sono rimandati. Almeno di un anno.

    LE PAGELLE DI JUVENTUS-ROMA:
    Marchisio 7,5: I suoi inserimenti sono come una lama che si infilza nel burro. Sarà che la difesa della Roma vista allo Juventus Stadium è stata obbrobriosa, sarà che lui era in una serata super, tant’è che ha fatto ciò che ha voluto.
    Pirlo 7: Stavolta non è stanco né appannato. Trova il secondo gol stagionale su punizione ed è decisivo nell’avvio arrembante dei bianconeri.
    Matri 7: Dopo Quagliarella ecco Matri. Anche lui alla prima chance utile va in gol. Sfrutta al meglio l’occasione che gli viene concessa.

    De Rossi 4,5: Viene dato per recuperato, ma evidentemente non lo era. Sempre lontano dalla sua zona di competenza, gioca una pessima gara.
    Florenzi 6: Predicatore nel deserto. L’unico, ma anche Destro non è andato male nello spezzone di gara cui ha preso parte, a combinare qualcosa di buono in una squadra assai deludente.
    Totti 5: Deludente la sua prova. Ok che di palloni non gliene giungono tanti, ma lui non fa nemmeno cosi tanto per andare a conquistarseli.

    IL TABELLINO DI JUVENTUS-ROMA:
    JUVENTUS (3-5-2): Buffon 6; Barzagli 6,5, Bonucci 6, Chiellini 6; Caceres 6, Vidal 7,5, Pirlo 7, Marchisio 7,5 (31′ st Asamoah sv), De Ceglie 6,5 (39′ st Pogba sv); Matri 7 (30′ st Giovinco 6,5), Vucinic 6,5. In panchina: Storari, Lucio, Marrone, Isla, Lichtsteiner, Giaccherini, Padoin, Bendtner, Quagliarella. Allenatore: Carrera 7,5
    ROMA (4-3-3): Stekelenburg 5,5; Taddei 4,5, Burdisso 5, Castan 5,5, Balzaretti 5 (34′ Marquinhos 5,5); De Rossi 4,5, Tachtsidis 4,5 (19’ st Perrotta 6), Florenzi 6; Lamela 5, Osvaldo 5, Totti 5 (18’ st Destro 6,5). In panchina: Goicoechea, Svedkauskas, Marquinho, Piris, Romagnoli, Lopez. Allenatore: Zeman 4

    Le immagini di Juventus-Roma:
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  • Play off, prevale il fattore campo. Samp di rimonta, Varese in scioltezza

    Play off, prevale il fattore campo. Samp di rimonta, Varese in scioltezza

    Prevale il fattore casalingo nelle semifinali di andata dei play off di Serie B. La Sampdoria, in rimonta, piega il Sassuolo, e dunque nel match di ritorno potrà contare su due risultati su tre a proprio favore visto il 2 a 1 di Marassi. Nell’altra gara pesante successo per il Varese che piega 2 a 0 il Verona e che nell’incontro in programma nel week end al Bentegodi potrà permettersi anche di perdere con un gol di scarto. Ma andiamo a vedere nello specifico cosa è accaduto nei due match.

    SAMPDORIA-SASSUOLO 2-1
    Successo molto importante per la Sampdoria che si trova costretta a rincorrere un Sassuolo passato in vantaggio dopo aver perfino fallito un calcio di rigore. Gli emiliani cominciano senza rischiare nulla e pungendo in contropiede, con la Sampdoria che invece non riesce a pungere. La prima ghiotta chance per gli ospiti capita a Valeri che spreca malamente ma ancora peggio fa Sansone che al 34’ si fa parare da Da Costa un calcio di rigore concesso dall’arbitro per un fallo dello stesso estremo difensore su Boakye.

    Eder e Pozzi © Marco Luzzani/Getty Images

    Ma il Sassuolo non si scoraggia e pochi minuti dopo Missiroli approfitta di una frittata tra Da Costa e Pozzi per depositare in rete. Sul finire di primo tempo il pari dei doriani, arrivato in maniera piuttosto fortuita: Piccioni rinvia il pallone di testa ma la sfera sbatte sulla faccia di Eder che insacca. Ad inizio ripresa si concretizza il sorpasso degli uomini di Iachini: ancora Eder protagonista, stavolta nelle vesti di assist man, con Pozzi che sul primo palo anticipa tutti e di testa infila in rete, facendosi perdonare l’indecisione sul gol avversario e soprattutto permettendo alla Samp, nel match di ritorno, di poter giocare per due risultati su tre a proprio favore.

    La video sintesi di Sampdoria Sassuolo:
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    VARESE-VERONA 2-0
    A distanza di due settimane il Varese si vendica del tris subito al Bentegodi in campionato e batte per 2 a 0 il Verona, facendo sensibilmente aumentare le proprie possibilità di accesso alla finale play off. Successo assolutamente meritato per gli uomini di Maran contro un Verona che ha fatto veramente poco, subendo il gioco dei lombardi che sbloccano il punteggio dopo appena 3’ grazie a Kurtic, il quale di destro su punizione infila un Rafael apparso disattento e fuori posizione nella circostanza. Il Varese va più volte vicino al raddoppio ma Neto Pereira, De Luca e Rivas a più riprese mancano il colpo del ko.

    Che comunque arriva quando oramai mancano appena 12’ alla fine: merito del gigante Terlizzi, appena qualche settimana fa messo fuori rosa e che invece si conferma non solo buon difensore ma anche goleador visto che su azione d’angolo trova il suo quinto gol della stagione. Nel match di ritorno dunque la formazione di Maran potrà permettersi persino il lusso di perdere con un gol di scarto. Discorso contrario per la formazione di Mandorlini che dovrà ripetere quanto già fatto in campionato contro i varesini. E di sicuro giocare molto meglio di quanto fatto al Franco Ossola dove una sola squadra ha brillato. E non era di certo la sua.

    La video sintesi di Varese Verona:
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  • Milan Novara 2-1, Inzaghi saluta alla sua maniera

    Milan Novara 2-1, Inzaghi saluta alla sua maniera

    Che sarebbe stata una partita diversa dalle altre era facilmente prevedibile ma solo nella migliore delle ipotesi si poteva ipotizzare una vittoria del Milan suggellata da un gran gol di Pippo Inzaghi su assist di Clarence Seedorf. La coppia che in questi anni ha spesso illuminato le notti magiche rossonere segnando vittorie importanti della gloriosa storia del Milan. Milan Novara aveva poco da chiedere in termini di risultato e classifica, i rossoneri con il ko nel derby avevano consegnato con una giornata d’anticipo lo scudetto alla Juventus, l’undici di Tesser invece aveva ormai finito di sperare in un clamorosa rimonta salvezza iniziando già a programmare il prossimo campionato di serie B.

    Pippo Inzaghi in gol Milan Novara | © Getty Images

    Milan Novara, la partitaI rossoneri in campo con una formazione altamente sperimentale iniziano al piccolo trotto perdendo i duelli al centrocampo e concedendo qualche ripartenza di troppo al Novara di Tesser. I piemontesi approfittano infatti del clima di festa e rassegnazione in casa rossonera per cercare il secondo colpaccio a San Siro e trovando la rete del vantaggio con Garcia a metà primo tempo. Nella ripresa invece i rossoneri hanno di fatto cambiato atteggiamento trovando il pari con Flamini e sfiorando il raddoppio in tante occasioni prima del gol vittoria firmato dal redivivo Pippo Inzaghi.

    Milan Novara lacrime e addii La partita contro i piemontesi verrà comunque ricordata per un passaggio epocale di casa rossonera. Il Milan perde in un colpo solo quasi tutta la Vecchia Guardia dovendo gioco forza tuffarsi sul calciomercato alla ricerca dei giocatori ma sopratutto degli uomini in grado di far ripartire il motore rossonero per un nuovo ciclo. Lacrime per Gennaro Gattuso sin dalla fase di riscaldamento e lacrime per Super Pippo Inzaghi che chiude con un gol alla sua maniera ma già nel dopo partita ammette di voler provare a rimanere al Milan.

    Più contenuti gli addii di Nesta e Zambrotta comunque acclamati dagli ultrà e riempiti di abbracci dall’intero staff rossonero. In lacrime anche Massimo Ambrosini, il capitano che dovrebbe rimanere in rossonero e adesso sempre più solo a tramandare lo stile e lo spirito Milan alla Vecchia Guardia.

    Il gol di Pippo Inzaghi in Milan Novara
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    Le lacrime di Gennaro Gattuso
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  • Milan – Bologna 1-1, diavolo all’inferno

    Milan – Bologna 1-1, diavolo all’inferno

    Brutto stop per il Milan che davanti al proprio pubblico stecca clamorosamente e ottiene solo uno scialbo pareggio, raggiunto tra l’altro in extremis grazie al solito Ibrahimovic. Una gara che gli uomini di Allegri paiono affrontare col giusto piglio, attaccando fin da subito e rendendosi pericolosi con un tiro dalla distanza dell’attaccante svedese, ben parato a terra da Agliardi, oggi chiamato a sostituire il titolare Gillet. I padroni di casa cercano di mettere subito in chiaro le cose e al quarto d’ora vanno ancora vicini al gol sempre con il solito numero 11, che stavolta alza troppo la mira e spedisce sopra la traversa da posizione interessante.

    Nonostante la forte pressione ecco che al 26° avviene il fattaccio che cambierà le sorti della partita e potrebbe cambiare anche quelle del campionato, Van Bommel su pressione di Diamanti, ottima la sua prova, perde palle clamorosamente sulla trequarti e lascia spazio al contrattacco rossoblu, con lo stesso numero 23 che lancia in profondità Ramirez e l’uruguaiano bravo a sfruttare l’assist e a battere Abbiati in uscita.
    I rossoneri accusano il colpo e cominciano a perdere dinamismo, anche se alcuni minuti dopo riescono a rendersi pericolosi con Robinho che dopo una bella azione personale riesce a mettere in mezzo per Nocerino, anticipato di un soffio da Morleo in ripiegamento difensivo. La pressione degli uomini di Allegri pericolosi anche con Abate al 33°, lascia molto spazio ai contropiedi degli ospiti che con Mudingayi riescono ad arrivare caparbiamente al tiro, la mira del centrocampista non è però buona e la palla finisce fuori di poco. Si va a riposo con gli ospiti in vantaggio.

    Zlatan Ibrahimovic | © Marco Luzzani/Getty Images

    Al rientro in campo l’undici rossonero prova a rimettere la partita sui binari giusti, al terzo minuto è Nocerino ad avere una ghiotta occasione sempre da dentro l’area sfruttando una palla vagante, il centrocampista ex Palermo non aggiusta il tiro e di mancino spara fuori. Al 52° è stavolta Diamanti a rendersi pericoloso con un tiro-cross sul quale Abbiati ci mette una pezza.

    I minuti passano e l’impotenza dell’attacco milanista fa spazientire i tifosi presenti allo stadio e non solo. Ogni tentativo dei rossoneri sembra, infatti, essere vano e ben contrastato dall’ottima difesa felsinea che protegge la propria porta con ordine come nell’occasione in cui Cherubin riesce ad anticipare Cassano, nel frattempo subentrato ad uno spento Seedorf, liberato davanti ad Agliardi da un ottimo assist di Ibra, o affidandosi alla fortuna come all’87° quando lo svedese s’inventa un numero d’alta classe con una rovesciata che finisce di poco a lato, ma l’appuntamento con il gol è solo rimandato è al 90°, infatti, che arriva la tanto sospirata rete del pareggio con l’attaccante bravo a sfruttare uno splendido assist al bacio da parte di Emanuelson, battendo sul tempo sia il portiere che il difensore addetto alla sua marcatura. Il Milan prova a credere nella spettacolare rimonta, ma è troppo tardi e anche la sfortuna gioca la sua parte quando Robinho da pochi passi e totalmente libero in area spedisce a lato il gol che sarebbe valso la vittoria e il primato in classifica.

    Pagelle Milan

    Bonera 5: mai in partita si perde troppo spesso l’uomo e si fa saltare con troppa facilità essendo poi costretto a falli al limite del regolamento e che gli costeranno l’espulsione per doppia ammonizione, sostituire Thiago Silva non è di certo compito facile.

    Emanuelson 6: entra e nel finale fornisce due assist al bacio per Ibra e Robinho, il primo tramutato in gol, il secondo no. Ma in 10 minuti combina più del titolare Antonini.

    Van Bommel 4: a Milano ancora si chiedono come è possibile pretendere dall’olandese che ricopra il ruolo che fu di Pirlo, non è di certo uomo d’ordine e a cui affidare l’impostazione della manovra, la prova è quando si fa soffiare goffamente la palla da Diamanti spianando la strada al vantaggio ospite.

    Robinho 5,5: prova a darsi da fare ma in sostanza è molti giochi di gambe e poca sostanza, sfiora il gol del vantaggio a trenta secondi dal termine ma la palla finisce a lato sul suo pericoloso colpo di testa.

     Ibrahimovic 6: la sufficienza solo perchè con caparbietà riesce a rimettere in piedi una partita che l’aveva visto protagonista in negativo, una prova impalpabile quella dello svedese che non punge quasi mai e sbaglia anche qualche tocco di troppo, a tratti appare svogliato.

     

    Pagelle Bologna

    Agliardi 6,5: sostituire Gillet non è di certo compito facile ma il portiere classe ’83 non fa rimpiangere l’assenza del titolare e compie delle ottime parate sbarrando la strada alle incursioni degli avanti milanisti.

    Cherubin 7: copre, chiude e tiene botta, ottima prestazione da parte sua come da parte di tutta la difesa felsinea, chiamata ad un compito di certo non facile.

    Mudingayi 6,5: la sua è una partita tutta cuore e polmoni, da lui non si pretende altro, ha una buona occasione, ma arriva troppo stanco al tiro e spedisce fuori dopo essersi liberato bene al tiro.

    Ramirez 6,5: tecnica sopraffina, il suo sarà sicuramente un futuro radioso e purtroppo per i rossoblu lontano dalle due torri, ma fino ad allora si godranno le giocate di questo splendido giocatore che ha il merito di mettere pressione ad un Milan apparso stanco e svogliato, bravo ad ottimizzare una delle pochissime palle buone capitategli nel match.

    Diamanti 7: aveva detto che lo scudetto avrebbe preferito fosse finito al Milan,ma con la sua prestazione ed il suo prezioso assist ha regalato un prezioso assist agli “odiati” bianconeri. Una prestazione preziosa che vale come messaggio diretto a Cesare Prandelli.

    Milan (4-3-2-1): Abbiati 6; Abate 6, Nesta 5,5, Bonera 5, Antonini 5,5 (24′ st Emanuelson 6); Nocerino 6, Van Bommel 4 (27′ st Aquilani 5), Muntari 5,5; Seedorf 5 (11′ st Cassano 6); Robinho 5,5, Ibrahimovic 6. A disp.: Amelia, Yepes, Gattuso, Maxi Lopez.
    Bologna (3-4-2-1): Agliardi 6,5; Raggi 6, Portanova 6,5, Cherubin 7; Garics 6, Perez 6, Mudingayi 6,5, Morleo 6,5; Ramirez 6,5, Diamanti 7 (20′ st Taider 5,5); Di Vaio 5,5 (30′ st Acquafresca 6). A disp.: Stojanovic, Antonsson, Rubin, Kone, Gimenez.

     

    Highlights Milan-Bologna 1-1

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  • Goleada Roma, Novara travolto 5-2

    Goleada Roma, Novara travolto 5-2

    Il lunch match tra Roma e Novara della 30esima di Serie A vede il successo dei giallorossi in rimonta per 5 a 2. Una partita costellata da molti errori da parte delle due squadre e anche della terna arbitrale, una Roma come al solito molto svagata in difesa sfrutta un Novara catenacciaro che non sembra in grado di raddrizzare una stagione fallimentare per convinzione e qualità della rosa. Nonostante tutto i piemontesi tengono vivo il match insidiando il risultato con qualche squillo.

    L’avvio nella pentola bollente dell’Olimpico è sotto il segno dei ritmi bassi con la Roma che trotterella con la palla tra i piedi. Così dopo un pericoloso tiro cross di Osvaldo, al 17′ l’Airone Caracciolo si avvita splendidamente su un cross di Jeda e anticipando De Rossi di testa realizza il gran gol del vantaggio piemontese. La risposta di una Roma disordinata, però, non si fa attendere e al 25′ Marquinho pareggia di testa su cross di Bojan sfruttando la totale solitudine in mezzo all’area. Il Novara non è brillante e pensa solo a difendersi, ma la Roma non fa meglio col classico possesso sterile. Al 34′ così arriva il gol del 2 a 1 giallorosso da palla inattiva: calcio d’angolo di Totti e Osvaldo ancora una volta solo in piena area batte di testa Ujkani. Il primo tempo si conclude con la Roma in lieve crescita e tanti passaggi sbagliati da entrambe le parti con un Novara che da la sensazione di poter mettere in difficoltà la Roma con semplice lanci lunghi.

    Osvaldo e Bojan © Paolo Bruno/Getty Images

    Il caldo si fa sentire per gli uomini di Luis Enrique che cominciano la seconda frazione di gioco in affanno con un Novara redivivo che si rende pericoloso con Caracciolo ancora una volta. Poi lo snodo della partita al 56′ con Simplicio che dopo una percussione centrale sfrutta un batti e ribatti e gela il neoentrato Fontana con un delizioso cucchiaio: è 3 a 1. La partita sembra in discesa per i giallorossi che trovano molti spazi nella disastrosa retroguardia del Novara tant’è che al 63′ Bojan sfrutta una prateria sulla destra si presenta davanti a Fontana e fa 4 a 1 con freddezza. Il gol dello spagnolo sembrerebbe aver ucciso la partita, ma la fragilità difensiva della Roma la riapre: è Taddei che regala un assit a Caracciolo che serve Morimoto che al 78′ accorcia le distanze e riporta i suoi sul 4 a 2. Il Novara però non ne ha più e la Roma è in controllo del match. Al 92′ c’è gloria poi per il neoentrato Lamela che fissa il punteggio sul 5 a 2.

    LE PAGELLE

    ROMA

    Luis Enrique 5,5 Il risultato abbondante potrebbe nascondere le inammissibili lacune difensive che invece sono il vero problema della Roma.

    Bojan 7 E’ l’uomo più in palla della Roma. Quando accelera è imprendibile, salta uomini come birilli e riesce a essere lucido nelle giocate di rifinitura. Il gol legittima una bella prestazione.

    Osvaldo 6,5 Non è molto brillante, ma segna ed è questo che conta per un attaccante.

    Marquinho 6,5 E’ fra i migliori della Roma, segna, corre e si propone con discreta qualità.

    Simplicio 6 Partita anonima. Sembra un fantasma fino al momento del delizioso gol.

    Totti 5,5 Il capitano non è in forma e sbaglia qualche appoggio non da lui. Di positivo c’è qualche sventagliata alla sua maniera, ma fa troppi errori e non trova più la porta.

    De Rossi 5,5 Nel nuovo ruolo di centrale difensivo ha più di un problema. Caracciolo lo anticipa sullo 0-1 e in generale balla insieme a Kjaer contro un Novara che attacca con due uomini e sfrutta una Roma messa male dietro.

    Kjaer 5 Come al solito soffre tantissimo la tattica difensiva di Enrique, ma abbina una costante insicurezza e irruenza negli interventi.

    Stekelenburg 6; Taddei 5,5; Jose Angel 5; Gago 5,5; Lamela 6

    NOVARA

    Tesser 5 La sua squadra è ormai condannata alla retrocessione, ma questo non giustifica l’atteggiamento e lo schieramento rinunciatario.

    Caracciolo 6,5 Realizza un grandissimo gol e si batte per tutta la partita contro l’intera difesa romanista.

    Jeda 6 Insieme all’Airone attacca la Roma sgusciando ai difensori in più di una occasione ma non è supportato dalla squadra.

    Jensen 6 Partita di grande sostanza e ordine a centrocampo.

    Morganella 6 Difende molto bene sulla sua fascia di competenza, ma probabilmente gli ordini di scuderia gli impediscono di spingere.

    Lisuzzo 4,5 Insieme agli altri due centrali combina solo disastri. Non marca mai l’avversario sulle palle inattive, sbaglia spesso il posizionamento del fuorigioco e tra l’altro fallisce il gol dell’ipotetico 2 a 2 a fine primo tempo.

    Ujkani 6; Fontana 5,5; Paci 4,5; Garcia 4,5; Gemiti 6; Porcari 5; Pesce 5,5

    VIDEO ROMA – NOVARA 5-2

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  • Juventus – Inter 2-0, le pagelle. Vidal lottatore, Buffon uomo ragno

    Juventus – Inter 2-0, le pagelle. Vidal lottatore, Buffon uomo ragno

    La Juventus batte l’Inter nel derby d’Italia numero 185 in campionato, dopo un primo tempo ricco di occasioni da gol sia da una parte che dall’altra, nella ripresa i nerazzurri si arrendono sotto i colpi di Caceres e di Del Piero che trova la sua prima rete in campionato e allo Juventus Stadium proprio nella sfida più sentita tra le due squadre e tifoserie (le altre due reti stagionali allo Stadium il numero 10 le ha segnate in Coppa Italia). La Juve resta così a -4 dal Milan capolista.

    Juventus – Inter 2-0, la partita

    PAGELLE JUVENTUS

    Buffon 7,5: Nel primo tempo decide di chiudere la saracinesca e ci riesce con almeno 4 miracoli, nel secondo tempo assiste alla vittoria.

    Caceres 7,5: Il primo tempo ha giocato un pò in affanno, ma quando Conte passa al 3-5-2 lui si esalta e riesce anche a segnare il gol dell’1-0, corre e rincorre per tutto il secondo tempo senza mai fermarsi.

    Barzagli 6: Era al suo rientro dopo quasi un mese, ma ha il merito di farsi trovare pronto.

    Chiellini 7: Dopo il primo tempo con qualche sbavatura, decide di mettersi in carreggiata nei secondi 45 minuti, allora diventa un muro insuperabile in difesa e sfiora il gol con un’azione da autentico attaccante.

    De Ceglie 6,5: Dalle sue parti gioca un certo Maicon ma lui non ne esce certo sconfitto dal confronto, sbaglia la misura di qualche cross ma si fa trovare sempre pronto in difesa.

    Pirlo 6: Nel primo tempo viene francobollato da Poli e non riesce a brillare sbaglia passaggi facili ma dopo il vantaggio si allenta la marcatura e lui torna a danzare con la palla tra i piedi.

    Marchisio 6: Nel primo tempo rifiata mentre nella ripresa si inserisce negli spazi e accompagna l’azione, da una sua conclusione nasce il calcio d’angolo del 1 a 0.

    Vidal 7,5: E’ il più continuo dei giocatori bianconeri in campo, si batte per tutti i 90 minuti, e confeziona un bellissimo assist per il gol della sicurezza.

    Pepe 5,5: Ancora in ritardo di condizione, sbaglia tutti i cross, ma ha il merito di metterci comunque sempre la grinta. Dal 52’ Bonucci 6: Entra e si piazza al centro della difesa a tre, questa volta senza sbavature.

    Matri 5: Sbaglia due gol nel primo tempo, ma è praticamente assente, giustamente sostituito. Dal 52’ Del Piero 7: Ripaga la fiducia di Conte con il gol del 2 a 0 e con una prestazione ad alti livelli, molto meglio di chi lo ha preceduto in campo.

    Vucinic 5,5: Questa volta la stella non brilla, ma era normale dopo i 120’ minuti di Martedì, viene aiutato poco dagli altri compagni di reparto. Dal 73’ Quagliarella 5: In campo si muove bene ma sbaglia 2 gol facili, un attaccante può sbagliare un gol ma 2 sono già troppi.

    Allenatore Conte 7: La sua Juventus ancora è imbattuta, ha il merito di saper leggere le partite, infatti dopo un primo tempo un po’ in affanno ridisegna la squadra, e nel secondo tempo schianta l’Inter.

    Gianluigi Buffon © Valerio Pennicino/Getty Images

    PAGELLE INTER

    Julio Cesar 7: Determinante come il collega Buffon ma con un pizzico di fortuna in meno.

    Maicon 7: Le partite con la Juve lo esaltano e lui sfodera una prestazione grandiosa, salva sulla linea un gol già fatto.

    Lucio 5: Sbaglia sull’imbucata di Del Piero sul gol del 2 a 0 e non sempre è sicuro nelle chiusure.

    Samuel 6: E’ il migliore dei neroazzurri in difesa ma da solo non può reggere le avanzate bianconere.

    Nagatomo 5: In attacco si vede poco e in difesa sbaglia molto.

    Zanetti 6,5: Nonostante le sue primavere è sempre uno dei migliori in campo, è l’ultimo ad arrendersi.

    Stankovic 6: Nel primo tempo prende la sua squadra per mano e detta i tempi a centrocampo, cala vistosamente nella seconda frazione di gioco e i risultati si vedono.

    Poli 6,5: Ha il merito di fermare per tutto il primo tempo Pirlo, viene sostituito ingiustamente. Dal 67’ Faraoni 5,5: Entra quando la partita è già segnata.

    Obi 6,5: Nel primo tempo è devastante per corsa pressing e ritmo alto, ma cala alla distanza. Dal 67’ Pazzini 5: Non incide nei pochi minuti giocati.

    Milito 6: Cerca la rete in un paio di occasioni e si carica il peso dell’intero reparto offensifo dell’Inter, è poco aiutato da Forlan, ma lotta come un leone.

    Forlan 4,5: Non si registra una giocata degna di nota nei suoi 90 minuti in campo.

    Allenatore Ranieri 5,5: Azzecca le mosse del primo tempo, ma sbaglia tutto nel secondo le partite durano 90 minuti.

    HIGHLIGHTS JUVENTUS – INTER 2-0

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