Tag: greg oden

  • I Rockets per prendere Dwight Howard tagliano Luis Scola

    I Rockets per prendere Dwight Howard tagliano Luis Scola

    Giornata di transizione nel mercato NBA, senza particolari colpi di scena che avevano caratterizzato invece i giorni precedenti. I movimenti maggiori si sono avuti sul fronte dei tagli, dato che fino al 17 di luglio le squadre hanno tempo per tagliare un giocatore (se necessario) dal roster senza che lo stipendio poi dovuto vada ad influire sul salary cap. I primi a muoversi sono stati gli Houston Rockets che hanno l’Amnesty (la nuova regola che permette la rinuncia gratuita ad un atleta, come già detto poco fa), per tagliare il lungo argentino Luis Scola (il cui contratto comportava 21 milioni di dollari per i prossimi 3 anni). La mossa sarà utile ai texani perchè creando spazio salariale potranno prendere Dwight Howard, il corteggiatissimo centro degli Orlando Magic che in Florida non vuole più restare come ha ribadito ieri in un incontro con la dirigenza che gli chiedeva di rivedere la sua posizione. Il “no” è stato inequivocabile, ribadendo i suoi propositi di cambiare squadra. Ora, con i Brooklyn Nets che apparentemente si sono chiamati fuori dai giochi, ed i Lakers in difficoltà ad imbastire uno scambio, i favoriti nella corsa ad Howard sono proprio i Rockets che oltre al lungo potrebbero prendere anche Jason Richardson, Chris Duhon ed Hedo Turkoglu o meglio i loro corposi contratti di cui la dirigenza dei Magic vuol disfarsi per iniziare la ricostruzione partendo da un salary cap ridotto al minimo. Turkoglu (2 anni rimanenti a 23.8 milioni), Duhon (anche lui 2 anni, 7.5 milioni) e Richardson (3 anni per 18.6 milioni) avrebbero dato il benestare al passaggio di squadra. A breve ulteriori sviluppi.

    Ufficiale anche la rinuncia dei Mavericks al centro Brendan Haywood che verrà sostituito a breve da Elton Brand “amnistiato” dai Sixers. Con Kaman e Nowitzki il pacchetto lunghi di Dallas sarà completamente rinnovato.

    A New York sono stati ufficializzati gli arrivi di Marcus Camby, che sarà il ricambio di Tyson Chandler, e di Jason Kidd, che molto probabilmente farà da chioccia al playmaker Jeremy Lin, giocatore che ha ricevuto un’offerta molto interessante dai Rockets ma che con ogni probabilità i Knicks pareggeranno trattenendolo in squadra (anche Mike Woodson, coach dei newyorchesi, si è espresso in tal senso). Secondo le ultime voci invece i bluarancio non pareggeranno l’offerta dei Toronto Raptors fatta pervenire alla guardia Landry Fields che così sarà lasciato libero di approdare in Canada alla corte di Andrea Bargnani (New York ieri ha rifirmato J.R. Smith per sostituire proprio Fields).

    Golden State, pur vicina al tetto salariale causa contratti ingombranti di Richard Jefferson ed Andris Biedrins, cerca ancora un vice David Lee, ma per arrivare a Carl Landry (vero obiettivo di mercato) sarà necessario un sign and trade con New Orleans.

    Luis Scola | & copy; Harry How/Getty Images

    Charlotte prende Ramon Sessions e lascia libero Augustin, corteggiato dai Pacers. Milicic viene tagliato da Minnesota che aspetta di sapere se Portland pareggerà l’offerta per Nicolas Batum: in caso i Blazers trattenessero l’ala son pronte le soluzioni alternative come O.J. Mayo, Andre Iguodala (ancora sotto contratto con Philadelphia) e Courtney Lee (che però vorrebbe andare a Boston da coach Doc Rivers a cui è legato da profonda amicizia).

    Chicago cerca un acquirente per il formidabile tiratore Kyle Korver, Jamison vorrebbe andare a Charlotte per stare vicino alla famiglia ma su di lui si sono gettati Nets e Lakers.

    Infine, speriamo, una buona notizia: Greg Oden, (centrone di ruolo che in molti avevano paragonato al nuovo Shaquille O’Neal), che fu prima scelta al Draft del 2007 (addirittura davanti ad un fenomeno come Kevin Durant) ma che ha giocato appena 82 gare in 5 anni a causa di svariati infortuni ad entrambe le ginocchia, è pronto a ritornare in gioco e vorrebbe firmare (al minimo salariale ovviamente) con i neo campioni dei Miami Heat, che hanno bisogno proprio di un centro per completare il roster ed il mercato di questa stagione.

  • NBA, Brandon Roy annuncia il ritiro

    NBA, Brandon Roy annuncia il ritiro

    Notizia clamorosa dal mondo NBA : Brandon Roy, guardia 27enne dei Portland Trail Blazers, ha annunciato il proprio ritiro dai parquet per problemi fisici cronici ed irreversibili!

    Brandon Roy, Portland Trail Blazers | © Jonathan Ferrey/Getty Images

    Il fuoriclasse di Portland, uno dei migliori giocatori della Lega NBA, deve convivere ormai da tempo con fastidi alle ginocchia che gli impediscono il regolare svolgimento di allenamenti e partite. Secondo lo staff sanitario dei Trail Blazers a Roy non sarebbe rimasta cartilagine ad entrambe le ginocchia. I suoi problemi erano evidenti dato che nell’ultima stagione l’atleta di Seattle aveva avuto un minutaggio limitato in campo chiudendo con la media (molto bassa per lui) di 12,2 punti a partita.

    Premiato nel 2007 con il titolo di migliore esordiente dell’anno davanti al nostro Andrea Bargnani Roy aveva collezionato anche 3 presenze all’All Star Game. In carriera per lui 321 partite ufficiali, tutte con la maglia di Portland che lo aveva acquisito dai Minnesota Timberwolves pochi minuti dopo la sua selezione al Draft del 2006 (sesto assoluto) alla media di 19 punti per partita.

    Sarà una grave perdita la sua per la franchigia dell’Oregon che puntava sul suo talento e sulle sue qualità per ritornare ai fasti del passato. La sorte ancora una volta è stata avversa nei confronti dei Blazers dato che la rinascita della squadra doveva passare proprio da Roy e da Greg Oden, centro potenzialmente devastante, selezionato come prima scelta assoluta nell’anno seguente all’acquisto di Brandon, ma che al pari della guardia si è ritrovato sin da subito a combattere con gravi infortuni alle ginocchia. Pensare che per scegliere Oden i Blazers sono passati su un certo Kevin Durant, chiamato come numero 2 dai Seattle Sonics ed ora Star indiscussa della Lega, fa capire quanta sfortuna ci sia stata in questi anni in Oregon. Anche perchè perso Roy, a breve potrebbe toccare proprio ad Oden rinunciare alla sua carriera: in 4 anni da professionista il 23enne centro è riuscito a giocare solo 82 gare su328 (un quarto esatto di quelle disponibili) ed anche quest’anno non è detto che possa ritornare sul parquet. Infatti sembrava pronto a rientrare a gennaio ma da voci che circolano insistentemente pare che Greg abbia avuto una ricaduta e che quindi ora sia costretto a saltare anche totalmente questo campionato. Il tutto dopo che Portland ieri gli aveva rinnovato il contratto a quasi 9 milioni di dollari. Senza lui e senza Roy i Blazers torneranno ad essere una squadra perdente e dovranno fare i conti con l’ennesima ricostruzione della loro storia.

    Queste le dichiarazioni di Brandon Roy in merito al suo ritiro, apparse sul sito ufficiale dei Portland Trail Blazers:

    E’ un giorno molto difficile e doloroso. Amo il basket, i Portland Trail Blazers e i nostri tifosi, ma dopo essermi consultato con i dottori ho capito di aver subito un infortunio che pone fine alla mia carriera. La mia famiglia e la salute sono le cose più importanti per me e alla fine questa decisione l’ho presa per loro e per la qualità della mia vita. Ringrazio tutti a Portland: è stata un’avventura fantastica!

    In bocca al lupo, Brandon.

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  • NBA, i free agent del mercato 2012

    NBA, i free agent del mercato 2012

    Il mercato NBA aprirà ufficialmente i battenti domani venerdì 9 dicembre. Abbiamo selezionato i migliori free agent disponibili in questa sessione, non sono certamente i grandi nomi dell’Estate 2010, tra i quali spiccavano LeBron James, Chris Bosh (finiti entrambi ai Miami Heat) Dwyane Wade (che con l’arrivo dei 2 amici si convinse a restare proprio in Florida), Carlos Boozer (andato a Chicago), David Lee (acquisito dai Golden State Warriors), Ray Allen, Paul Pierce, Rudy Gay (i primi 2 rimasti a Boston e Gay a Memphis), Joe Johnson (rifirmato da Atlanta a suon di milioni), Dirk Nowitzki (trattenuto dai Dallas Mavericks poi vincitori del titolo a fine anno) ed Amar’è Stoudemire (strappato ai Phoenix Suns dai New York Knicks del suo ex allenatore Mike D’antoni con un quinquennale da 100 milioni di dollari).

    David West, New Orleans Hornets | © Christian Petersen/Getty Images

    I giocatori di quest’anno pur non avendo un talento fuori dal comune come quelli già citati potrebbero essere acquisti molto utili in quanto capaci di inserirsi in breve tempo in un eventuale nuovo sistema di gioco e rendere il nuovo team altamente competitivo. Ecco, in ordine di forza, i migliori atleti liberi di trovarsi una nuova squadra (tra parentesi ruolo, età ed ultimo team di appartenenza):

    25) Jason Richardson (Guardia Tiratrice, 31 anni, Orlando Magic): I tempi dei Golden State Warriors sono lontani e Richardson sembra aver perso sia la vena realizzativa che l’atletismo mostrato nei tempi d’oro. Con le giuste motivazioni però potrebbe tornare utile come tiratore puro.

    24) Kris Humpries (Ala Grande, 26 anni, New Jersey Nets): Gregario di lusso. Se in area c’è bisogno di “gomiti” e rimbalzi è lui l’uomo giusto.

    23) Tracy McGrady (Guardia Tiratrice, 32 anni, Detroit Pistons): Stella NBA ormai sul viale del tramonto è in cerca di una squadra con cui possa vincere il suo primo titolo nella Lega.

    22) Grant Hill (Ala Piccola, 39 anni, Phoenix Suns): a 39 anni il vecchio Hill è pronto ancora a stupire. Reduce da un paio di ottime stagioni ai Suns è anche lui, come McGrady, alla ricerca di uan squadra da titolo per prendersi un anello che manca tanto all’ex giocatore di Pistons e Magic.

    21) Jamal Crawford (Guardia Tiratrice, 32 anni, Atlanta Hawks): l’ultima stagione è stata altalenante ma se si ha bisogno di un tiratore da 3 punti Crawford è uno specialista e potrebbe risultare molto utile.

    20) Shane Battier (Ala Piccola, 34 anni, Memphis Grizzlies): Memphis vorrebbe trattenerlo, difensore eccellente è utile anche all’interno dello spogliatoio essendo un grande uomo-squadra.

    19) Samuel Dalembert (Centro, 30 anni, Sacramento Kings): Usa il fisico come pochi altri al centro dell’area. Se servono stoppate ed intimidazione è il centro perfetto per le squadre con lacune nel ruolo.

    18) Carl Landry (Ala Grande, 28 anni, New Orleans Hornets): Sopperisce ai centimetri mancanti per una power forward con un atletismo ed un’applicazione mentale straordinari nella lettura del gioco. Gli Hornets vorrebbero tenerlo ma serve qualche milione in più del previsto.

    17) Glen Davis (Ala Grande, 26 anni, Boston Celtics): A Boston serve un giocatore d’impatto come lui capace di cambiare un match entrando dalla panchina ma dopo 4 anni di minimo salariale nei Celtics “Big Baby” vorrebbe qualche gratifica sul nuovo contratto.

    16) Chuck Hayes (Centro, 28 anni, Houston Rockets): Alzi la mano chi ha mai visto un centro di 196 centimetri! Eppure Hayes ha sostituito degnamente negli ultimi anni lo spilungone di 230 centimetri Yao Ming ai Rockets mostrando che in NBA anche lui può dare il suo contributo. Arcigno in difesa, è un potenziale rimbalzista da doppia cifra a serata.

    15) Caron Butler (Ala Piccola, 32 anni, Dallas Mavericks): un tempo Star della Lega a Washington, gli infortuni ne hanno minato l’integrità fisica. Resta un grosso punto di domanda sulle sue condizioni ma per chi vuole puntare su di lui potrebbe anche essere una scommessa vinta.

    14) J.J. Barea (Playmaker, 27 anni, Dallas Mavericks): Giocatore molto piccolo in altezza, ma dalla velocità elettrizzante. Negli ultimi playoff si è fatto beffe degli avversari dando un importante contributo ai Mavs nella conquista del titolo. Ora passerà a riscuotere i frutti dei suoi sacrifici.

    13) Tayshaun Prince (Ala Piccola, 32 anni, Detroit Pistons): Giocatore polivalente, sa fare tutto e bene. Ha perso un pò di smalto negli ultimi anni facendosi travolgere dal declino dei Pistons. Forse in una nuova squadra riuscirà a trovare gli stimoli per ritagliarsi uno spazio importante.

    12) Andrei Kirilenko (Ala Grande/Piccola, 31 anni, Utah Jazz): AK-47 quasi sicuramente non tornerà a giocare a Salt Lake City. Atleta universale, può giocare in 4 ruoli diversi, da guardia fino a centro. Negli ultimi tempi in Europa ha dimostrato di non essere finito. Se regge a livello mentale sarà un grande acquisto per chi vorrà puntare ancora su di lui.

    11) Thaddeus Young (Ala Piccola, 23 anni, Philadelphia 76ers): Per potenziale uno dei migliori tra i free agent di questa stagione. Non è ancora esploso ed in questi anni si è accontentato del ruolo di sesto uomo di lusso ai 76ers. L’età gioca dalla sua parte, potrebbe essere il colpo a sorpresa del mercato.

    10) Rodney Stuckey (Playmaker, 25 anni, Detroit Pistons): Playmaker atipico, è giovane ed in rampa di lancio. Su di lui ci sono le mire di metà delle squadre NBA. Detroit è avvisata.

    9) Marcus Thornton (Guardia Tiratrice, 24 anni, Sacramento Kings): Altro giovane in netta crescita, snobbato al Draft del 2009 dove venne scelto al secondo giro, il 24enne di Baton Rouge è riuscito a costruirsi una discreta fama in questi anni.

    8) Arron Afflalo (Guardia Tiratrice, 26 anni, Denver Nuggets): Entra nella Lega per il suo talento nel difendere fortissimo sugli avversari diretti ma da quando è a Denver ha dimostrato di aver migliorato di molto anche la tecnica di tiro diventando una delle principali armi della squadra di Danilo Gallinari.

    7) Jeff Green (Ala Piccola/Grande, 25 anni, Boston Celtics): Boston lo scelse come quinto assoluto nel 2007 (girato subito ai Seattle Sonics per avere Ray Allen) ed a Boston è ritornato nel febbraio scorso nello scambio che ha portato Kendrick Perkins agli Oklahoma City Thunder, squadra nata dalle ceneri proprio dei Sonics. Talento purissimo al quale manca la continuità per entrare stabilmente tra i Big della Lega è appetito da numerose squadre.

    6) Greg Oden (Centro, 23 anni, Portland Trail Blazers): A livello di talento è senza ombra di dubbio il più forte tra i giocatori free agent. Paragonato a Shaquille O’Neal la prima scelta assoluta del Draft 2007 ha avuto tantissima sfortuna finora con 3 infortuni alle ginocchia che lo hanno tenuto fermo per 3 dei 4 anni disputati in NBA. Se starà bene diventerà il centro più forte negli States, l’incognita sono le sue condizioni fisiche: Portland vorrebbe rifirmarlo ma è dubbiosa, Miami farebbe invece carte false per averlo.

    5) DeAndre Jordan (Centro, 23 anni, Los Angeles Clippers): L’infortunio di Kris Kaman ha lanciato in squadra Jordan che fa della potenza fisica e dell’atletismo la sua arma migliore. Più compatibile rispetto a Kaman (indiziato a lasciare Los Angeles) nell’integrarsi con la Stella Blake Griffin verrà molto probabilmente rifirmato dai Clippers, con buona pace delle altre squadre.

    4) Tyson Chandler (Centro, 29 anni, Dallas Mavericks): Considerato finito fino a 2 anni fa per gravi problemi alle caviglie, è ritornato a splendere nell’ultima stagione firmando un contratto annuale con i Mavericks. Dopo l’ottimo lavoro svolto a centro area soprattutto nei playoff, dove lui e Nowitzki hanno trascinato i texani al titolo, ora vuole riconosciuti i suoi meriti, ma Dallas non vorrebbe sborsare molto per la sua riconferma. Più facile che trovi un’altra squadra disposta a dargli quello che chiede.

    3) Nenè (Centro, 29 anni, Denver Nuggets): Le voci lo danno lontano da Denver, vuole una squadra da titolo ed i Nuggets non lo sono. Probabile che vista l’esperienza che porterà in dote possa firmare il contratto “della vita” con una nuova squadra.

    2) Marc Gasol (Centro, 27 anni, Memphis Grizzlies): Assieme a Randolph forma una coppia assolutamente solida e talentuosa sotto canestro. Memphis lo terrà a costo di svenarsi, abbina talento, fisico ed un’età relativamente giovane. I Grizzlies vogliono tornare ai playoff ed il fratellino di Pau è una base importante della formazione del Tennessee.

    1) David West (Ala Grande, 31 anni, New Orleans Hornets): Il più forte (escluso il talento di Oden) tra i giocatori liberi sul mercato. Abbina punti, rimbalzi, difesa, forza fisica ed esperienza. Ha ancora 3-4 anni ad alto livello e vuole monetizzare al massimo il prossimo contratto. New Orleans potrebbe anche trattenerlo ma se va via Chris Paul (con gli Hornets che diventerebbero una delle peggiori squadre della NBA) anche West è destinato a partire e firmerà con un’altra squadra. Situazione in evoluzione anche per via dell’infortunio al ginocchio subìto nel finale della scorsa regular season.

    Da tenere d’occhio anche la situazione dei vari Wilson Chandler, J.R. Smith, Aaron Brooks e Kenyon Martin, atleti che hanno lo status di “Star” NBA ma che hanno firmato contratti vincolanti con squadre cinesi senza clausola d’uscita. Se non verranno rilasciati dalle rispettive squadre di appartenenza dovranno terminare la stagione nel campionato cinese.

  • NBA, Lakers su Howard. Miami tenta Oden

    NBA, Lakers su Howard. Miami tenta Oden

    Venerdì 9 dicembre il mercato NBA aprirà ufficialmente ma in questi giorni sono già tante le voci di possibili trattative tra le squadre. Sulla cresta dell’onda c’è sempre Dwight Howard, centro degli Orlando Magic, a cui scadrà il contratto alla fine di questa stagione. “Superman” non sembra intenzionato a rifirmare con la franchigia della Florida (fatale la sconfitta nel primo turno playoff dello scorso torneo contro gli Atlanta Hawks) essendosi ormai convinto che sarebbe difficile arrivare a vincere il titolo con il suo attuale team e starebbe vagliando con attenzione le offerte pervenute al suo agente in modo da scegliere poi la squadra potenzialmente migliore per puntare alla vittoria del campionato. I più interessati all’acquisizione di Howard sono i Los Angeles Lakers che se riuscissero nel colpaccio porterebbero via da Orlando un altro grande centro dopo aver strappato qualche anno fa, a suon di milioni di dollari, Shaquille O’Neal. La storia potrebbe (il condizionale è comunque d’obbligo vista la lunga lista di pretendenti) ripetersi dato che i Magic non vogliono assolutamente perdere a parametro 0 il loro giocatore simbolo il che significherebbe l’ennesima ricostruzione della loro giovane storia. I gialloviola sono pronti a mettere sul piatto della trade 2 giocatori da scegliere in una rosa di 3 ed i nomi sono di tutto rispetto dato che comprendono il centro Andrew Bynum, ragazzo dalle numerose qualità e potenzialità, un pò fragile fisicamente ma sempre uno dei migliori nel suo ruolo, l’ala grande di nazionalità spagnola Pau Gasol, giocatore su cui tecnicamente non si può discutere ed infine il versatile Lamar Odom. Lo scambio permetterebbe ai Lakers di avere un atleta dominante come nessun altro in NBA a centro area ed ai Magic di restare sempre altamente competitivi. Secondo alcune fonti il trasferimento dovrebbe essere praticamente fatto ma attenzione agli inserimenti di altri team dell’ ultima ora dato che ad Orlando comunque conviene scatenare un’asta per ottenere quanto più possibile dalla cessione di Howard.

    Dwight Howard, Orlando Magic | © Kevin C. Cox/Getty Images

    Sempre a proposito di centri si sta facendo strada prepotentemente la voce che vede i Miami Heat dei “Big Three” Wade-James-Bosh interessati allo sfortunato centro dei Portland Trail Blazers Greg Oden. L’ex Ohio State University, prima scelta assoluta di Portland al Draft del 2007, paragonato da molti esperti a Shaquille O’Neal per l’impatto che avrebbe potuto avere nella Lega e per la potenza fisica fuori dal comune assimilabile a quella del giovane Shaq nelle sue migliori stagioni ai Magic ed ai Lakers, in 4 stagioni è riuscito a scendere in campo solo per 82 partite (in pratica un solo torneo su 4) a causa di gravissimi infortuni ad entrambe le ginocchia. A gennaio è previsto il suo ennesimo ritorno sul parquet ma ai Blazers sono indecisi sul da farsi visto che il giocatore è free agent con restrizione, ovvero libero sul mercato ma pareggiando l’offerta migliore che perverrà all’agente del centro la squadra dell’Oregon potrà tranquillamente tenerlo in squadra avvalendosi del suo diritto. Miami ha evidenziato nell’ultima stagione grandi problemi a centro area e seppur sia arrivata in Finale (persa però contro i Mavericks di Dirk Nowitzki) punta ad un massiccio rafforzamento del roster. Un Oden in salute sarebbe l’ideale, non solo per gli Heat ma per qualsiasi franchigia NBA. Tuttavia l’incognita sulle sue reali condizioni fisiche sono tante e permangono nonostante le rassicurazioni dello staff sanitario dei Blazers. Il team della Florida potrebbe usare la sua eccezione salariale da 5 milioni di dollari all’anno per strapparlo ai biancorossoneri, staremo a vedere l’evolversi della situazione.

    Restano sul mercato altri 2 centri di rilievo, Tyson Chandler che ha rifiutato la proposta di rinnovo dei Dallas Mavericks campioni in carica ritenendola troppo bassa e Marc Gasol, fratello minore di Pau, che sta valutando il prolungamento di contratto con i Memphis Grizzlies anche se la prima offerta della franchigia del Tennessee non ha soddisfatto del tutto lo spagnolo.

    Chiudiamo il discorso mercato parlando di un grandissimo giocatore come Grant Hill: la 39enne ala piccola, nell’ultima stagione ai Phoenix Suns, non sembra accusare il peso dell’età che avanza e dopo l’ottima regular season con la squadra dell’Arizona starebbe pensando ad un team di vertice per chiudere la carriera magari vincendo un titolo. Se Chris Paul andasse ai New York Knicks (rendendo quindi gli arancioblu una seria pretendente all’anello) il suo ingaggio da parte della franchigia della Grande Mela sarebbe cosa certa per unirsi al fantastico trio che si formerebbe con Paul in cabina di regia, Carmelo Anthony star indiscussa del Madison Square Garden ed Amar’è Stoudemire a dominare a centro area. Hill darebbe qualità ed esperienza ad una panchina molto carente come quella dei Knicks, ma su di lui attenzione alle mosse di Chicago Bulls e Los Angeles Clippers.

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    NBA, MARCO BELINELLI NEL MIRINO DEI CHICAGO BULLS

  • NBA: Yao Ming, altra frattura al piede! Carriera finita?

    NBA: Yao Ming, altra frattura al piede! Carriera finita?

    Non c’è solamente Greg Oden, centro dei Portland Trail Blazers, a rischio ritiro nella NBA.
    E’ stato reso noto dallo staff medico degli Houston Rockets che Yao Ming, centro di 30 anni, 229 centimetri per 140 chili di peso, ha nuovamente subito una frattura da stress al piede sinistro, questa volta nella zona della caviglia (quindi un punto diverso rispetto all’infortunio precedente) che lo terrà lontano dai campi di gioco per tutto il resto della stagione!

    Yao aveva già subito 2 fratture da stress sia ad un piede che all’altro, ora questo nuovo infortunio mette a serio rischio la sua prosecuzione come giocatore di basket. Il cinese era rientrato in questa stagione dopo quasi un anno e mezzo di inattività sempre per la famosa (e già menzionata) frattura da stress al piede sinistro nel primo turno (gara 2 precisamente) dei playoff 2009 contro i Lakers (sfida poi persa 4-3 dai Rockets). Dal lontano Maggio 2009, al ritorno ad ottobre 2010, dopo 17 mesi di calvario, tutto sembrava risolto, anche se per iprimi periodi lo staff sanitario texano aveva annunciato un impiego parziale di solo 24 minuti a partita e nei back to back (2 partite in 2 giorni che in NBA abbondano visto il fitto calendario) un utilizzo di una sola gara su 2 per permettere il pieno recupero agonistico. Invece ora la nuova mazzata per il centro cinese che ora medita il ritiro dalle scene del basket vista la gravità del nuovo infortunio.

    Yao Ming in questa stagione è riuscito a scendere in campo solamente in cinque occasioni, firmando una media di 10,2 punti, 5,4 rimbalzi in 18,2 minuti per partita.
    Molte similitudini avvicinano la sua situazione a quella di Greg Oden (anche se l’età è diversa visto che il pari ruolo dei Blazers ha solo 22 anni) visto che Oden in pochi anni di NBA ha subito 3 gravi infortuni alle ginocchia, mentre per Yao i 3 infortuni sono stati riscontrati alle ossa dei piedi.

  • NBA: Sfortuna Oden, ancora un anno fuori! E la carriera è a rischio!

    NBA: Sfortuna Oden, ancora un anno fuori! E la carriera è a rischio!

    Una notizia che riempie il cuore di tristezza, una notizia che non avremmo mai voluto dare ma Greg Oden, centro dei Portland Trail Blazers sarà costretto a saltare anche tutta la stagione 2010-2011 per via di ennesimi guai al ginocchio sinistro che renderanno necessaria un’operazione di microchirurgia visto che la frattura della rotula subita lo scorso anno in una partita di inizio anno contro gli Houston Rockets ha creato dei problemi alla cartilagine.

    Nell’Oregon c’è sconforto, i tifosi sono inferociti con lo staff dirigenziale, con lo staff medico dei Blazers, accusati di non essersi resi conto nei provini pre-Draft 2007 che lo sfortunato Greg era un giocatore sostanzialmente rotto e che non valeva la chiamata come numero 1 assoluto in quell’anno. Ancor di più se si pensa che il giocatore scelto con il numero 2 e draftato dai Seattle Supersonics era un certo Kevin Durant che sta dispensando meraviglie nella Lega ed in 4 anni di carriera ha dato l’impressione di essere lanciato verso un futuro luminosissimo e da dominatore della Lega dei prossimi 10 anni.

    Proprio per questo i fan biancorossoneri sembrano ripercorrere tormenti mai sopiti quando Portland nel Draft del 1984 con la chiamata numero 2 scelse l’illustre sconosciuto Sam Bowie piuttosto che andare su di un certo Michael Jordan da North Carolina University, letteralmente regalato a Chicago e che con i Bulls vinse 6 titoli, dominò la Lega come nessuno aveva mai fatto prima prendendosi di diritto la nomea di giocatore più forte di tutti i tempi! Scelta disgraziata che ha segnato la franchigia dell’Oregon ed i suoi tifosi negli anni a venire, scherniti dai supporter delle squadre avversarie e dagli opinionisti NBA che non sono mai riusciti a capire il perchè di quella selezione così assurda a posteriori. Ora la storia pare ripetersi, Oden (non per causa sua comunque) ed i Trail Blazers sono pronti a prendersi la reputazione di peggiore prima scelta assoluta ed a scalzare la coppia Kwame Brown-Washington Wizards, che nel Draft 2001 si legarono indissolubilmente e visti i risultati in molti tra gli analisti ritengono quella come la peggiore prima scelta della NBA.
    A posteriori sembra lampante che non sarebbe stato azzeccato costruire sul numero 52 un progetto giovane, ambizioso e vincente ma bisogna vedere se i segni di questa debacle tecnica e fisica potevano avere un qualche fondamento. 215 centimetri ed una montagna di muscoli che evidentemente le sue fragili ginocchia non riescono a reggere ed a sopportare, l’eredità di Shaquille O’Neal lasciata obbligatoriamente a qualcun’altro, ma ora l’importante per lo sfortunato atleta sarà cercare di affrontare questo ennesimo momento buio con positività e poi vedere come andrà il recupero fisico (e forse anche mentale). Magari le cose si raddrizzeranno ed i parquet potranno mostrarne le sue gesta al Mondo intero nei prossimi anni.

    Oden in 3 stagioni ha giocato solo 82 partite: 61 nell’annata 2008/09 (dopo il recupero dal primo infortunio al ginocchio della preseason 2007-2008 che gli costò l’intero anno) e 21 in quella successiva (2009-2010 quando contro i Rockets si fratturò la rotula ricadendo male sulla gamba). Ora dovrà saltarne altre 82, i numeri sono impietosi: contando questa annata sulle 328 partite disponibili ne ha giocate solo 82 (come già detto) in pratica ha disputato un solo anno su 4, ma il ragazzo ha solo 22 anni (è nato il 22 gennaio 1988) e si spera possa recuperare appieno le sue capacità visto che c’è qualcuno che ne mette in dubbio la carriera dopo questo ennesimo, lungo stop.

    L’ex stella di Ohio State University nelle 82 partite disputate in carriera ha avuto una media di 9,4 punti e 7,3 rimbalzi. Lo scorso anno, prima di infortunarsi, aveva una media di 11,7 punti 8,8 rimbalzi e 2,4 stoppate ma soprattutto sembrava pienamente recuperato e pronto ad esplodere. Poi la doppia mannaia sulla sua testa, prima la frattura della rotula, ora la cartilagine da riparare. Sarà la prima scelta assoluta (assieme al famoso e già citato Kwame Brown) a non vedere rinnovato il suo contratto da rookie, visto che Portland vorrà prima capire bene i margini di recupero prima della firma di un nuovo contratto.

    Tecnicamente l’infortunio al ginocchio sinistro di Oden è dovuto a d un pezzo di osso della rotula che buca la cartilagine e che ha provocato del liquido all’interno dell’arto. Drenato il liquido sono stati fatti degli esami approfonditi che hanno rivelato la lesione e il conseguente stop per una operazione delicata. Oden aveva subito un’operazione di microchirurgia anche all’altro ginocchio, quello destro, nella preseason della stagione 2007-2008 (doveva essere la stagione da rookie).
    E’ per questo motivo, per il fatto che sono state lesionate entrambe le ginocchia, che qualcuno prospetta la carriera finita per il centro.

    Un grosso in bocca al lupo, Greg, ritorna in campo al più presto, raggiungi i massimi livelli e dimostra a tutti quanti che si sbagliano e che la tua non è una carriera finita.

  • Horford rinnova con gli Hawks, Josh Smith è in bilico

    Horford rinnova con gli Hawks, Josh Smith è in bilico

    E’ Arrivata finalmente l’estensione di Al Horford (24 anni) con gli Atlanta Hawks.
    Il centro ha siglato un contratto che lo legherà alla franchigia della Georgia per altri 5 anni per un totale di 60 milioni di dollari:

    • Ho voluto questa estensione per rendere facile il lavoro di tutti senza distrarre la squadra, adesso che è tutto sistemato non ho preoccupazioni per la stagione

    Ha dichiarato Horford subito dopo la firma. Adesso tutte le attenzioni degli Hawks si spostano su Jamal Crawford, con il quale vi sono stati ripetuti screzi in Estate in merito dell’estensione del contratto.
    Inoltre nelle ultime ore vi sono parecchie voci in merito a Josh Smith, il quale potrebbe lasciare gli Hawks a febbraio ma non per volontà sua, ma per necessità di bilancio. Smith è appetito da moltissime squadre vista la sua versatilità ed il suo atletismo (al momento è anche il miglior stoppatore in NBA con 4,3 di media a partita. Il numero 5 dei “Falchi” si trova bene ad Atlanta ed il progetto vincente messo sù dalla squadra gli piace molto, ma nell’NBA la volontà di un giocatore non conta quasi nulla quando si è sotto contratto con una franchigia: ci si può ritrovare da un giorno all’altro dalla migliore squadra NBA alla peggiore senza dover battere ciglio per impedirlo.

    Oltre ad Horford (terza scelta assoluta del Draft 2007 dietro solo a Greg Oden e Kevin Durant) sono da menzionare anche i rinnovi di Mike Conley (quarta scelta assoluta sempre del 2007) con Memphis (45 milioni di dollari in 5 anni) e di Jared Dudley con i Phoenix Suns (22,5 milioni di dollari in 5 anni).

    Ancora nessuna novità invece in merito ad Aaron Brooks, playmaker degli Houston Rockets, che ha fatto sapere di non gradire la situazione creatasi in merito al suo rinnovo contrattuale.

    Anderson Varejao intanto (28 anni) ha fatto sapere che vorrebbe lasciare Cleveland. E non è il solo visto che anche Mo Williams ed Antawn Jamison hanno la medesima idea. Se tutto ciò accadesse, Cleveland in pochi mesi avrebbe perso quattro quinti (ci sarebbe da aggiungere anche LeBron James) del quintetto titolare che la scorsa stagione raggiunse il miglior record della Lega.

  • Parker rinnova con gli Spurs per 4 anni. E intanto cresce il rischio lockout

    Parker rinnova con gli Spurs per 4 anni. E intanto cresce il rischio lockout

    Tony Parker, stella francese di San Antonio, ha prolungato il contratto di 4 anni con la squadra texana.

    Arrivato agli Spurs all’età di 19 anni, ha vinto 3 titoli NBA, nel 2003, nel 2005 e nel 2007 (qui nominato M.V.P. delle finali contro i Cleveland Cavaliers di LeBron James), tutti con i neroargento che finora sono stati l’unica squadra del playmaker nato a Bruges, in Belgio, con i quali ha collezionato 668 presenze.

    Parker ha firmato fino al 2015 (il contratto attuale scadrà a giugno 2011, rinnovo quadriennale per lui) e guadagnerà complessivamente 50 milioni di dollari, circa 36 milioni di euro.

    Una decisione, quella degli Spurs, che va controcorrente rispetto a quella di altre squadre della Lega che non stanno rinnovando i contratti in scadenza nel giugno 2011: infatti in Estate sarà ridiscusso il contratto collettivo dei giocatori che scadrà proprio al termine di questa stagione agonistica. Ma il Commissioner NBA David Stern ha promesso un taglio drastico alle cifre spropositate che oggi percepiscono le superstar della Lega, anche perchè la crisi economica del Paese va avanti e non accenna ad arrestarsi. Se i giocatori non cederanno alle richieste di Stern (che vorrebbe tagliare del 50% circa lo stipendio massimo da dare ai giocatori, ovvero dal massimo dei 30 milioni di dollari attuali, come percepito da Kobe Bryant ad esempio, si passerebbe a poco più di 15 milioni all’anno) potrebbe esserci il rischio lockout. Una decina di anni fa accadde già la stessa situazione e la serrata costrinse la Lega a tagliare la stagione di ben 32 partite (invece delle 82 previste se ne disputarono 50).
    Da quel blocco furono introdotte, per esempio, misure innovative come la luxury tax. Chissà cosa salterà fuori questa volta. Secondo David Stern i margini per giungere ad un accordo senza conseguenze ci sono, ma di sicuro non sarà facile.

    Proprio per questi tagli agli stipendi molte franchigie hanno interrotto le trattative con i giocatori che andranno in scadenza nel giugno 2011, visto che i proprietari potrebbero sfruttare migliori condizioni contrattuali a discapito dei giocatori. E’ per questo che giocatori come Jeff Green, stella degli Oklahoma City Thunder (assieme a Kevin Durant) ancora non ha ricevuto nessuna proposta, lo stesso dicasi per Brandan Wright dei Warriors ad esempio, di Greg Oden dei Blazers (anche se in molti dicono che sia la prima scelta assoluta del Draft 2007 a non voler rifirmare per andare via), di Wilson Chandler dei Knicks (che in questo avvio di stagione è il migliore della squadra di D’antoni), di Rodney Stuckey dei Detroit Pistons, playmaker che potrebbe fare gola a molte squadre. Unici ad aver ricevuto proposte di rinnovo sono stati proprio Durant e Joakim Noah dei Chicago Bulls, dato le franchigie che ne possiedono i diritti, per il talento mostrato sul parquet, non si sono voluti lasciare sfuggire. Soprattutto per quanto riguarda Durant dei Thunder, che pare destinato a dominare la Lega nei prossimi anni.

    Insomma una situazione che è in evoluzione ma la necessità di arrivare ad un accordo in tempo utile è auspicata da tutti, proprietari, dirigenti, tifosi ed ovviamente i giocatori.

  • NBA: La lista e l’analisi dei free agent per il mercato più interessante della storia della NBA

    Parte oggi il mercato della NBA, e sarà l’Estate più calda dell’intera storia della NBA: mai così tanti campioni si sono ritrovati nella condizione di essere free agent tutti nello stesso anno!
    Volendo, anche una franchigia dalle potenzialità modeste, attingendo al mercato di questi 2-3 mesi potrebbe diventare una squadra da titolo, se ha creato spazio salariale per firmare qualcuno di questi grandi nomi.

    Di seguito proponiamo una scala gerarchica in base ai rapporti di forza che si sono venuti a creare nell’ultima stagione con annessa analisi del giocatore in questione. Alla fine daremo anche i nomi di 2 atleti che sebbene abbiano ancora il contratto garantito, secondo le ultime voci avrebbero chiesto di cambiare squadra.

    Ecco dunque la lista dei free agent (con almeno 15 nomi di lusso). Occhio alla top ten che si preannuncia fenomenale:

    40) Zydrunas Illgauskas (Centro, 35 anni, Cleveland Cavaliers): L’età è quella che è, ma la mano resta sempre pericolosa, anche dai 5-6 metri. Potrebbe essere molto utile per quelle squadre che hanno dei giovani centri in squadra e devono fare esperienza, visto che i suoi consigli potrebbero risultare molto utili.

    39) Amir Johnson (Ala Grande, 23 anni, Toronto Raptors): Durante l’infortunio di Chris Bosh, quest’anno, si è trovato catapultato in squadra e non ha demeritato, portando alla causa tantissima difesa, energia e anche qualche punto. Ancora in crescita tecnica, le squadre che stanno ricostruendo potrebbero anche puntare su di lui per il ruolo di ala grande.

    38) Kris Humpries (Ala Grande, 25 anni, New Jersey Nets): Nella stagione fallimentare di New Jersey ecco una piccola luce nel buio: il sostituto di Yi Jianliang ha prodotto alcune prestazioni fuori dal normale, ma è la continuità che manca. Un posto da titolare in una squadra di medio-bassa classifica potrebbe lanciarlo sul grande palcoscenico della NBA, anche perchè di “lunghi” nella Lega c’è sempre bisogno.

    37) Richard Jefferson (Ala Piccola, 30 anni, San Antonio Spurs): Stagione quasi fallimentare a San Antonio, in cerca di rilancio dopo una vita passata ad essere una delle stelle dei New Jersey Nets assieme a Jason Kidd e Vince Carter. Gli ultimi 2 anni a Milwaukee e San Antonio non gli hanno fatto certo onore ma il talento c’è e va riportato in superficie. Sarebbe ottimo anche come sesto uomo di lusso nel ruolo di ala piccola.

    36) Josh Howard (Ala Piccola, 30 anni, Washington Wizards): Talento pazzesco, ma qui il limite sono gli infortuni e la fragilità delle sue ginocchia, motivo per cui i Dallas Mavericks lo hanno tradato a metà stagione ai Wizards. Molto difficile che ritrovi l’esplosività perduta assieme ai suoi legamenti, ma la mano non cambia neanche se si hanno 60 anni e Howard se riuscisse a riciclare il suo gioco un pò più lontano da canestro potrebbe ancora dire la sua.

    35) Kyle Korver (Ala Piccola, 29 anni, Utah Jazz): Tremendo tiratore da 3, quest’anno ha avuto quasi il 54% dalla lunga distanza. Squadre povere nel settore degli specialisti da dietro l’arco dovrebbero farci un pensierino per risolvere i loro problemi.

    34) Wes Matthews (Guardia Tiratrice, 23 anni, Utah Jazz): Compagno di squadra di Korver a Utah, ha sorpreso il mondo intero in questa stagione: non draftato (ovvero nel Draft 2009 è finito fuori dai primi 60!) ha avuto un’occasione con i Jazz e ha dato prova di costanza, applicazione e sacrificio, riuscendo a prendersi in breve tempo il posto in squadra e diventando pericolosissimo sia dalla lunga distanza che da dentro l’area vista anche la stazza non indifferente. Molto vicino comunque al rinnovo con i Jazz.

    33) Drew Gooden (Ala Grande, 28 anni, Los Angeles Clippers): Per anni ci si è chiesti dove fosse il talento di questo “omone” che ha fallito in ogni squadra dove ha giocato, prima di arrivare, nell’ultimo giorno di mercato della scorsa stagione, ai Los Angeles Clippers, dove accanto a Kaman ha trovato la sua dimensione e fatto intravedere ottime cose: il problema è che dopo un anno di inattività per guai al ginocchio, il posto di ala grande titolare nei Clippers, sarà preso dalla prima scelta assoluta dello scorso Draft, ovvero Blake Griffin e ciò potrebbe spingere Gooden a trovarsi una nuova sistemazione.

    32) Derek Fisher (Playmaker, 36 anni, Los Angeles Lakers): Nella regular season sembra essere sempre un corpo estraneo nei Los Angeles Lakers, ma quando sente aria di playoff, il playmaker gialloviola si scatena e diventa essenziale per Kobe e compagni (e lo ha dimostrato ampiamente nella sua lunga carriera). Dovrebbe rinnovare per un’altro anno con i bi-campioni NBA.

    31) Nate Robinson (Playmaker, 26 anni, Boston Celtics): 175 centimetri scarsi di esplosività, non per niente ha vinto le ultime 2 edizioni dello Slam Dunk Contest all’All Star Game. Ma la testa va “curata” visti i numerosi sbalzi di concentrazione durante le partite che possono anche pregiudicare la vittoria di una gara.

    30) Jason Williams (Playmaker, 34 anni, Orlando Magic): Tornato in NBA dopo un anno sabbatico, il playmaker bianco dei Magic si ritrova senza una squadra ma le possibilità che Orlando lo rifirmi sono comunque alte: la sua esperienza sarà fondamentale anche in futuro per ritornare in Finale NBA.

    29) Ronnie Brewer (Guardia Tiratrice, 25 anni, Memphis Grizzlies): Non sarà mai un grande realizzatore ma la sua difesa è sempre di primo piano: autentico rubapalloni, non faticherà a trovare un ingaggio, anche se i problemi fisici quest’anno lo hanno molto limitato rispetto al solito standard di livello di gioco a cui ci aveva abituati.

    28) Travis Outlaw (Ala Piccola, 25 anni, Los Angeles Clippers): Ala piccola di livello assoluto, con un’altezza da ala grande che gli permette di tirare in testa agli avversari senza possibilità di essere stoppato dai suoi pari ruolo (un pò come succede per il fenomeno degli Oklahoma City Thunder Kevin Durant). Se è in serata può letteralmente incendiare il canestro avversario a suon di triple e tiri dalla media distanza, il suo pezzo forte del repertorio, ma quando si intestardisce nei momenti in cui la palla non entra risulta a dir poco dannoso per sè e per la squadra. Va “curato” in questi particolari e potrebbe essere un “big player” nei prossimi anni.

    27) Jermaine O’Neal (Ala Grande, 31 anni, Miami Heat): In forte parabola discendente come si è potuto vedere nell’ultimo anno disputato ad Indiana per poi essere ceduto prima a Toronto e poi a Miami. Il motivo di tutto ciò è oscuro, coi Celtics nei playoff ha avuto una percentuale realizzativa che ha sfiorato il ridicolo, ma il giocatore ammirato nei primi anni a Portland e in seguito ai Pacers non può essere scomparso nel nulla: serve dargli fiducia e non mortificarlo al primo errore, anche perchè è uno dei pochi “lunghi” che può abbinare classe e talento sia in attacco che in difesa vista la tecnica di tiro non indifferente.

    26) Shaquille O’Neal (Centro, 38 anni, Cleveland Cavaliers): Sull’orlo dei 40 anni, ormai più utile per far numero che per altri scopi, ha scritto la storia della Lega nei suoi anni ad Orlando, Lakers e Miami. Ma Shaq potrebbe ancora essere decisivo se centellinato con sapienza visto che la sua stazza sotto i tabelloni può risultare ancora decisiva per qualsiasi squadra.

    25) Mike Miller (Guardia Tiratrice, 30 anni, Washington Wizards): Ecco uno dei giocatori più completi dell’intera NBA: grandissimo tiartore dalla lunga distanza, ottimo passatore e anche efficace rimbalzista (quest’anno ha sfiorato più volte la tripla doppia, e nei Wizards sarebbe stata un’impresa di non poco conto!), appetito da diverse squadre non solo per le doti già elencate prima ma anche per un’intelligenza cestistica molto elevata, altruista quando serve, ma anche pronto a prendersi le sue responsabilità nei momenti difficili del match. Un jolly da non lasciarsi sfuggire, piace ad Orlando che lo portò nella Lega scegliendolo al Draft.

    24) Tracy McGrady (Guardia Tiratrice, 31 anni, New York Knicks): Lontano anni luce dal fenomeno che ha monopolizzato l’NBA negli anni passati tra Orlando Magic e Houston Rockets, visibilmente ingrassato, è in cerca di una squadra da titolo con campioni veri per fare il gregario (prima volta nella sua carriera) ed aiutare i suoi eventuali nuovi compagni a conquistare l’NBA.

    23) Raymond Felton (Playmaker, 26 anni, Charlotte Bobcats): Piccolo playmaker dalle mani buone ma con poca sapienza in regia, tuttavia sarebbe un’ottimo cambio per chi già possiede un buon regista per fargli tirare il fiato nei momenti di stanca delle partite. Se non sviluppa la sua visione di gioco non potrà ambire ad essere un titolare fisso e un uomo franchigia come più volte espresso nelle sue interviste. Comunque il talento non manca e neanche i suoi corteggiatori.

    22) Al Harrington (Ala Piccola, 30 anni, New York Knicks): Giocatore tuttofare, segna da 2 e da 3, prende rimbalzi e contribuisce, se tutto va per il verso giusto, alle vittorie di squadra. Ma se le cose vanno male finisce molto spesso con il perdersi nel marasma generale senza riuscire a trascinare i compagni, è questo il vero limite di un giocatore che avrebbe potuto sicuramente dare di più al mondo del basket americano. Tuttavia ci sono ancora almeno 5 anni di carriera, si attendono progressi nella sua tenuta mentale.

    21) Channing Frye (Ala Grande, 27 anni, Phoenix Suns): Reduce dalla migliore stagione della sua carriera ha mostrato evidenti miglioramenti, soprattutto mettendo in piedi un tiro da 3 letale che nessuno si aspettava da un quasi centro come lui. Ala grande che Portland ha mandato a Phoenix ma visti i problemi nel settore lunghi con gli infortuni di Oden e Przbylla avrebbe fatto meglio a tenere. Non mancano le pretendenti per lui ma i Suns vorrebbero tenerlo, sempre a cifre ragionevoli.

    20) Brendan Haywood (Centro, 30 anni, Dallas Mavericks): Centro da non sottovalutare, non spettacolare ma molto concreto, ha cambiato marcia ai Mavs quest’anno con il suo arrivo dai Wizards in cambio di Josh Howard. Peccato che i texani non abbiano sfruttato il secondo posto ottenuto in regular season ma le sue quotazioni sono in ascesa e non avrà difficoltà a trovare una squadra in vista del nuovo anno agonistico.

    19) J.J. Redick (Guardia Tiratrice, 26 anni, Orlando Magic): In ombra per un paio d’anni nella panchina degli Orlando Magic, è letteralmente esploso quest’anno: guardia bianca con un tiro letale, ha mostrato oltre alla sua tecnica di tiro e ai punti che può mettere assieme in una serata, anche un notevole progresso nella tenuta mentale. Molte volte ha salvato i Magic con le sue “bombe”, è chiamato alla riconferma per stabilizzarsi nella cerchia dei migliori tiratori NBA.

    18) Udonis Haslem (Ala Grande, 30 anni, Miami Heat): Sempre molto concreto e tenace, standard di rendimento molto stabile, non accusa cali a livello mentale. Può essere molto utile sia da titolare in ala grande che uscendo dalla panchina vista la grande disponibilità che dà al coach e alla squadra. Prezioso, a cifre ragionevoli Miami potrebbe tenerlo, visto che punta a creare una squadra con 3 “big free agent” per competere immediatamente per il titolo.

    17) Linas Kleiza (Ala Piccola, 25 anni, Olympiacos Pireo): Può sembrare strano vederlo così in alto, ma basta pensare alle ultime 2 stagioni di Denver per capire il perchè: anno 2008-2009 (con il lituano) e Denver dà filo da torcere ai Lakers in Finale di Conference. Anno 2009-2010 (con Kleiza all’Olympiacos) e i Nuggets vengono distrutti dai Jazz al primo turno dei playoff. Se inserito nel giusto roster è un tassello a cui non si può rinunciare, a Denver farebbero carte false per riaverlo ed accoppiarlo a Melo Anthony nei ruoli di ala (sempre che Anthony resti ai Nuggets!)

    16) Josh Childress (Ala Piccola, 27 anni, Olympiacos Pireo): Compagno di squadra, quest’anno, all’Olympiacos di Kleiza, è pronto a ritornare in NBA, ma bisogna dare tanti soldi a questo atleta che sa fare tutto ma che in alcuni momenti spegne la lampadina nella sua mente.

    15) Tyrus Thomas (Ala Grande, 24 anni, Charlotte Bobcats): Il problema per questo atleta dai mezzi fisici straordinari è il prezzo che richiede per il nuovo contratto: a Charlotte non sono disposti ad investire così tanto anche se lui ha trovato nel North Carolina la sua dimensione reale dopo il fallimento ai Bulls. Situazione in evoluzione, dopotutto è stato sempre una seconda scelta assoluta!

    14) John Salmons (Guardia Tiratrice, 30 anni, Milwaukee Bucks): Dopo la strepitosa metà stagione (febbraio-maggio) dopo il suo arrivo a Milwaukee che è stata trascinata ai playoff da questo folletto dalla mano sartoriale, ecco che le ambizioni di Salmons iniziano a venire a galla: vuole una squadra da titolo e probabilmente i Bucks lo perderanno, ecco perchè la franchigia del Wisconsin si è cautelata prendendo dai Golden State Warriors il suo sostituto naturale Corey Maggette.

    13) Luis Scola (Ala Grande, 30 anni, Houston Rockets): Uno dei giocatori più graditi a qualsiasi General Manager NBA, grazie alla sua applicazione e alla sua durezza nel gioco fisico anche contro avversari molto più quotati e grossi. Houston tentenna nella decisione se rinnovare il contratto e l’argentino rischia di allontanarsi inesorabilmente dal Texas.

    12) David Lee (Ala Grande, 27 anni, New York Knicks): Straordinario rimbalzista che nell’ultima stagione si è scoperto anche realizzatore. Molte volte vicino ai 20 punti e 20 rimbalzi, altre volte ha toccato e superato queste cifre riuscendo ad attirare l’attenzione su di sè di oltre mezza NBA. Portland farebbe carte false per prenderlo ed affiancarlo a Camby, Aldridge e Oden per il settore lunghi più forte e completo dell’intera Lega. Lui vorrebbe restare a New York se si realizzasse il sogno LeBron James, ma il suo desiderio contrasta con i soldi che richiede alla dirigenza arancioblu per i suoi servigi.

    11) Ray Allen (Guardia Tiratrice, 35 anni, Boston Celtics): Il tiratore più forte attualmente in NBA (in questi giorni c’è anche la discussione su chi tra lui e il grande numero 31 degli Indiana Pacers, tal Reggie Miller, che bruciava la retina avversaria suon di triple, alcune volte impossibili, sia più forte dalla lunga distanza) ha il contratto scaduto con i Celtics e vorrebbe restare sempre in una squadra da titolo, se non con i biancoverdi almeno con franchigie di pari livello. Il record di tiri da 3 punti segnati in una gara di Finale NBA (ben 8 bombe quest’anno in gara 2 contro i Lakers) potrebbe giocare a suo favore e dargli un’altra possibilità in un club pronto a diventare campione.

    10) Rudy Gay (Ala Piccola, 23 anni, Memphis Grizzlies): Atletismo incredibile e talento in esplosione per il capitano dei Memphis Grizzlies. A soli 23 anni è uno dei pezzi pregiati di questo mercato e i Minnesota T-Wolves farebbero follie per portarlo in squadra. In rampa di lancio per diventare un All Star al pari di altri campioni, potrebbe spostare gli equilibri della Lega con un eventuale trasferimento, almeno così sperano i Timberwolves…

    9) Yao Ming (Centro, 29 anni, Houston Rockets): Sarebbe uno dei top five tra i free agent di questa Estate, ma i dubbi sulle sue condizioni fisiche (caviglie e piedi visto il grande peso che sono costretti a sopportare quando scende giù dopo ogni salto) sono un’incognita da non sottovalutare. Probabilmente resterà a Houston, visto che è vicinissimo ai 30 anni ed è stato una vita intera in Texas,  ma New York un pensierino lo farebbe volentieri al centrone cinese per ritornare in alto e ai fasti di Pat Ewing che ha scritto la storia dei Knicks nel ruolo di centro.

    8) Carlos Boozer (Ala Grande, 28 anni, Utah Jazz): Etica del lavoro e forza mentale sono i punti forti di questa ala grande scelta qualche anno fa dai Cleveland Cavaliers addirittura al secondo giro del Draft e che in pochi anni è diventato uno dei lunghi più forti della Lega, che andando ai Jazz ha scomodato anche il paragone con il grandissimo Karl Malone, assieme a John Stockton la storia della franchigia di Salt Lake City. Le mani sono ottime anche dai 6 metri, la potenza devastante e anche se manca qualche centimetro è superlativo anche a rimbalzo arrivando sempre abbondantemente sopra la doppia cifra. Teoricamente sarebbe quasi da 20 punti e 20 rimbalzi a serata, gran colpo per chi vorrà metterlo sotto contratto visto che i Jazz e la politica al risparmio della dirigenza non sembrano dargli conferma nello Utah.

    7) Joe Johnson (Guardia Tiratrice, 29 anni, Atlanta Hawks): Voci contrastanti su questa guardia tiratrice dalla stazza fuori dal normale: proprio questo è il punto di forza di Johnson che sfrutta i centimetri e i chili in più per fare ciò che vuole contro i diretti avversari. C’è chi lo da in partenza, chi invece lo conferma agli Hawks visto che la squadra ha già un’ossatura molto forte. Molto difficile capire cosa farà, certamente Atlanta per tenerlo dovrà fare un super contratto al suo leader se non vorrà diventare una squadra da Draft Lottery il prossimo anno.

    6) Paul Pierce (Ala Piccola, 32 anni, Boston Celtics): Teoricamente il capitano dei Celtics sarebbe libero sul mercato, ma in realtà non è proprio così perchè dopo una vita passata in biancoverde basterà sedersi ad un tavolo e trovare un accordo tramite 2 parole tra amici di vecchia data per la permanenza di “The Truth” nel Massachusetts. Le sorprese sono escluse, almeno apparentemente…

    5) Amar’è Stoudemire (Ala Grande, 27 anni, Phoenix Suns): La novità dell’ultim’ora per questa ala grande dallo strapotere fisico quasi imbarazzante, dal talento meraviglioso e dalla capacità di essere un “finisher” devastante è che si è riavvicinato ai Phoenix Suns e nelle prossime ore ci potrebbe essere la tanto attesa firma per la permanenza nell’Arizona. I problemi sorgerebbero qualora non si giunga al lieto fine con Stoudemire che non gradirebbe l’ennesima trattativa saltata e potrebbe voltare le spalle alla franchigia arancioviola.

    4) Dirk Nowitzki (Ala Grande, 32 anni, Dallas Mavericks): Il leader indiscusso dei Dallas Mavericks ha deciso un pò a sorpresa di uscire dal contratto non esercitando la sua opzione di rinnovo. La mossa è di difficile comprensione ma dovrebbe rifirmare per i Mavs anche perchè per accontentare il tedesco la proprietà, con Mark Cuban in testa, proverà a far arrivare in Texas il fenomeno LeBron James. Difficile, ma per Cuban niente appare impossibile.

    3) Chris Bosh (Ala Grande, 26 anni, Toronto Raptors): L’ala grande più talentuosa di tutta l’NBA è stanca del Canada e tra tutti i giocatori in scadenza e senza contratto è quello più sicuro di non rifirmare per la squadra di appartenenza. Le opzioni sono chiare: o firmare per una squadra texana (visto che lui è nativo di Dallas) per riavvicinarsi a casa, oppure andare a Miami, Chicago o New York assieme a James e Wade per vincere subito il titolo NBA. C’è anche l’opzione Lakers ma per averlo, attraverso un “sign and trade” coi Raptors, i gialloviola campioni dovrebbero mettere sul piatto della bilancia Lamar Odom ed Andrew Bynum! Difficile, ma per accontentare Kobe Bryant non ci si pone limiti.

    2) Dwyane Wade (Guardia Tiratrice, 28 anni, Miami Heat): Guardia tiratrice dal talento smisurato, la migliore della Lega. Wade è di Chicago ma ultimamente le voci su di un suo passaggio ai Bulls si sono affievolite, a Miami è a casa e si trova ottimamente. Se gli Heat, che hanno il monte salari più basso della Lega, riuscissero ad affiancargli altri 2 fenomeni tra i free agent che sono sul mercato, allora Dwyane non si muoverebbe, altrimenti restano vive le opzioni New York e forse anche Clippers per via dello scenario Hollywoodiano che Wade gradisce particolarmente essendo fenomeno sia dentro che fuori dal campo.

    1) LeBron James (Ala Piccola, 25 anni, Cleveland Cavaliers): Il primo posto è suo, il free agent più ambito nella storia della Lega. Più di mezza NBA è in fila per assicurarsi i suoi servizi sul parquet, giocatore a dir poco devastante che ha solo 25 anni, su cui si può costruire la fortuna di una franchigia. All around player, sa fare tutto e con estrema naturalezza, punti, rimbalzi, assist, stoppate, palle rubate, attacco e difesa più una leadership indiscussa all’interno dello spogliatoio vista la sua forte personalità! stupisce che a Cleveland non sia riuscito ad arrivare sinora al bersaglio grosso, ovvero il titolo di campione NBA. M.V.P. delle ultime 2 stagioni, Chicago smonterebbe la squadra per firmarlo e farne l’erede di Michael Jordan, i Clippers documenti falsi per contrastare lo strapotere dei cugini gialloviola dei Lakers e del mito Kobe Bryant, New York ne farebbe la pietra miliare per il prossimo decennio per vincere più titoli possibili e farne uno degli atleti più ricchi del Mondo intero grazie ai guadagni di una grande città come la “Grande Mela”, Cleveland invece punta a convincerlo dandogli carta bianca per comporre lui stesso la squadra con atleti a lui graditi, e staff dirigenziale e tecnico, facendo leva anche sul fatto che James è nativo di Akron, cittadina a pochi chilometri da Cleveland, e che in Ohio LeBron è riverito più di un Imperatore. Situazione molto fumosa e ingarbugliata, una città intera soffre, spera e attende la sua decisione che potrebbe cambiare il destino della franchigia. L’impressione è che Cleveland resti la prima opzione ma mai come questa volta le certezze potrebbero prima vacillare e poi crollare da un momento all’altro! Non resta che attendere…

    Menzioni speciali per 2 atleti che non si liberano dagli attuali contratti, ma che hanno manifestato, come già detto all’inizio, il desiderio di cambiare aria, e sono:

    1) Chris Paul (25 anni) dei New Orleans Hornets, assieme a Deron Williams il più forte playmaker della Lega e che è in partenza per altri lidi, visto anche il progetto degli Hornets che sta ricostruendo partendo dai giovani. Non che Paul sia vecchio, anzi ha solo 25 anni, ma avendo raggiunto già un certo status nella Lega, ha voglia di vincere e non può farlo certamente con una squadra che puntando sui giovani sarà competitiva al massimo tra 4-5 anni. Lakers, Blazers, Mavericks sono alla finestra, ci vogliono ottime contropartite ma gli Hornets non precluderanno i sogni del numero 3. La sua permanenza pare veramente difficile.

    2) Carmelo Anthony (26 anni): La situazione qui è un pò complicata perchè Anthony ha esercitato (non come i suoi colleghi Bosh, James, Wade, scelti tutti nello stesso anno al Draft) l’opzione di rinnovo per un ultimo anno ma i Nuggets, benchè abbiano proposto anche il rinnovo per altre 3 stagioni dopo il 2011, non vorrebbero perdere la loro stella a parametro zero come rischiano ora i Cavaliers, gli Heat e i Raptors. Ecco perchè oltre al rinnovo da 65 milioni di dollari, la dirigenza di Denver sta guardando a possibili scambi con altre franchigie in modo che se Anthony non dovesse firmare l’estensione, sarebbe ceduto all’istante per continuare ad essere competitivi grazie ad una trade che lasci inalterato il livello di talento della squadra. Situazione in evoluzione, Anthony è legato a Denver e ai Nuggets ma non si opporrebbe ad una cessione per far guadagnare qualcosa alla sua squadra.

  • NBA: Marcus Camby rinnova con i Blazers

    Marcus Camby, centro in scadenza di contratto a fine stagione, ha ottenuto l’estensione che desiderava dopo lunghe trattative per altri 2 anni da parte dei Portland Trail Blazers, molto soddisfatti del suo rendimento, della sua esperienza e della sua leadership all’interno della squadra e dello spogliatoio. A 36 anni compiuti, Camby è ancora in grado di fare la differenza sotto i tabelloni come ha ampiamente dimostrato da quando si è trasferito in Oregon dalla California, oltre che essere un veterano dei playoff, con 64 gare disputate prima di quest’anno.
    A dare l’annuncio il General Manager dei Blazers Kevin Pritchard, molto soddisfatto dell’accordo che permetterà a Portland, se recupereranno appieno sia Greg Oden che Joel Przbylla dai rispettivi infortuni, di essere devastanti sotto i tabelloni con una forza fisica non indifferente da far paura ed invidia a qualsiasi altra franchigia nell’intera Lega.