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  • Mondiali 2014: rimonta Olanda, favola Costa Rica

    Mondiali 2014: rimonta Olanda, favola Costa Rica

    Una giornata piena di emozioni quella che è andata in scena ieri nei mondiali in Brasile. I due ottavi di finale hanno saputo tenere i tifosi sulle spine sino all’ultimo secondo in un’altalena di emozioni in cui la suspence l’ha fatta da padrona.

    Nel pomeriggio il Messico ha sfiorato l’impresa con l’Olanda, la Tricolor è arrivata a due minuti dalla qualificazione ma la rimonta Orange negli ultimi istanti della gara è stata incredibile e ai quarti si è qualificata la squadra europea.

    Nella serata Costa Rica è stata ad un passo dalla qualificazione, poi la Grecia l’ha riagganciata e alla fine è stata la lotteria dei rigori a stabilire che la favola sarebbe proseguita per i centramericani.

     

    Veniamo al racconto del match tra Olanda e Messico. Van Gaal sceglie il suo 3-5-2 (o 5-3-2 a seconda dei momenti) con l’inserimento di Kuyt e Wijnaldum al posto di Jaanmat e De Guzman. Herrera risponde con lo stesso modulo, con Hernandez costretto a partire dalla panchina anche in questa occasione.

    Il primo tempo non è certo indimenticabile, caldo tremendo e tensione la fanno da padrona, la gara la fa il Messico, l’Olanda soffre però poco e si limita a contenere.

    Klaas Jan Huntelaar
    Klaas Jan Huntelaar

    Ad inizio ripresa la prima, inaspettata svolta, al 48° Giovani Dos Santos dal limite lascia partire un tiro che supera il portiere Orange e da il vantaggio al Messico. A questo punto Van Gaal abbandona tutte le prudenze, inserisce Depay ed Huntelaar e l’Olanda inizia a premere, Ochoa però si dimostra la muraglia vista contro il Brasile e sfodera super interventi. Al 88° però il portiere del Messico deve arrendersi quando Snejider si avventa su una respinta e con la sua conclusione fa 1-1. Supplementari in arrivo? No perchè al 93° Robben cade dopo uno slalom in area, è rigore che Huntelaar con glaciale freddezza trasforma spedendo l’Olanda ai quarti.

    OLANDA-MESSICO 2-1 (0-0) (48° Dos Santos (M), 88° Sneijder (O), 93° rig. Huntelaar (O))

    OLANDA (3-5-2): Cillessen; Vlaar, De Vrij, Blind; Verhaegh (57° Depay), De Jong (9° Martins Indi), Sneijder, Wijnaldum, Kuyt; Van Persie (76° Huntelaar), Robben.

    Allenatore: Van Gaal.

    MESSICO (5-3-2): Ochoa; Aguilar, Marquez, Maza Rodriguez, Moreno (47° Reyes), Layun; Herrera, Salcido, Guardado; Dos Santos (62° Aquino), Peralta (75° Hernandez).

    Allenatore: Herrera.

    Arbitro: Proenca.

    Ammoniti: Aguilar (M), Guardado (M), Marquez (M)

     

    I mister di Costa Rica e Grecia scelgono le loro migliori formazioni con i centroamericani che scendono in campo col consueto 5-4-1 e gli europei che schierano un 4-3-3 con Samaris al posto dell’infortunato Kone.

    Il primo tempo è tutto fuorchè da ricordare, se si eccentua un’occasione per Salpingidis salvata da Navas al 37°.

    Nella ripresa la gara si vivacizza un pochino, al 52° Bolanos mette in mezzo per Ruiz che colpisce, la palla scivola via piano, piano, sembra innocua ma invece va ad infilarsi nell’angolo con Karnezis immobile. Al 67° altra svolta del match, Duarte commette un fallo ingenuo, prende il secondo giallo e lascia Costa Rica in 10. La Grecia a questo punto inserisce Gekas e Mitroglou e si butta in avanti, ma il fortino avversario resiste sino al 91° quando Papastathopoulos è rapido a ribadire in gol una respinta di Navas su tiro di Gekas, tutto da rifare. Nei supplementari Costa Rica resiste agli assalti greci e si va così ai calci di rigore.

    Keylor Navas
    Keylor Navas

    Dal dischetto le due squadre sono perfette sino al 4° rigore greco, Gekas va a calciare ma Navas sfodera la grande parata servendo il match point ad Umana che non fallisce e la favola Costa Rica prosegue sino ai quarti dove affronterà l’Olanda.

    COSTA RICA – GRECIA 6-4 d.c.r (1-1 al 120°) ( 52° Ruiz (C), 91° Papastathopoulos (G))

    COSTA RICA (5-4-1): Navas; Gamboa (77° Acosta), Duarte, Gonzalez, Umana, Diaz; Ruiz, Borges, Tejeda (66° Cubero), Bolanos (83° Brenes); Campbell.

    Allenatore: Pinto.

    GRECIA (4-3-3): Karnezis; Torosidis, Manolas, Papastathopoulos, Holebas; Karagounis, Maniatis (78° Katsouranis), Samaris (58° Mitroglou); Chirstodoulopolus, Salpingidis (69° Gekas), Samaras.

    Allenatore: Santos.

    Arbitro: Williams.

    Ammoniti: Granados (dalla panchina) (C), Navas (C), Ruiz (C), Tejeda (C), Manolas (G), Samaris (G).

    Espulso: Duarte.

    Sequenza rigori: Borges (C) gol, Mitroglou (G) gol, Ruiz (C) gol, Christodoulopoulos (G) gol, Gonzalez (C) gol, Holebas (G) gol, Campbell (C) gol, Gekas (G) parato, Umana (C) gol.

  • Mondiali 2014: Gruppo C, Colombia tutto facile, impresa Grecia

    Mondiali 2014: Gruppo C, Colombia tutto facile, impresa Grecia

    L’ultima giornata del Gruppo C ai Mondiali in Brasile ha confermato la forza della Colombia che se pur con un ampio turnover ha vinto nettamente contro un Giappone che paradossalmente ha fatto una buona partita.

    La sorpresa però arriva dall’altra gara dove la Grecia che prima delle sfide partiva dall’ultimo posto in graduatoria, è riuscita nell’impresa di battere la Costa d’Avorio e conquistare così il pass per gli ottavi di finale.

    Partiamo con l’analizzare Giappone-Colombia, Zaccheroni reinserisce Kagawa dal primo minuto, per il resto conferma la formazione del turno precedente, Pekerman invece con la qualificazione già in tasca fa riposare molti titolari. Parte meglio il Giappone, obbligato  a vincere per sperare ma al 17° un’ingenuità di Konno regala il rigore alla Colombia che Cuadrado trasforma. I nipponici si ributtano in avanti e pur rischiando in contropiede trovano il pareggio con Okazaki di testa, imbeccato da Honda proprio allo scadere del primo tempo.

    Rodriguez e Martinez
    Rodriguez e Martinez

    Nella ripresa Jackson Martinez al 55°  riporta avanti i suoi, il Giappone non molla, spinge, costruisce ma non concretizza ed al 82° arriva la doppietta di Martinez che spegne ogni speranza. Nel finale c’è la chance per gli uomini di Zac per accorciare le distanze ma Kagawa spreca e al 89° arriva il gioiello di James Rodriguez che fissa il finale sul 4-1, lanciando la Colombia agli ottavi a punteggio pieno.

    GIAPPONE – COLOMBIA 1-4 (1-1) (17° rig. Cuadrado (C), 45°+1 Okazaki (G), 55°, 81° Martinez (C), Rodriguez (C))

    GIAPPONE (4-2-3-1): Kawashima ; Uchida, Konno, Yoshida, Nagatomo, Uchida; Aoyama (62° Yamaguchi ), Hasebe; Honda, Kagawa (85° Kiyotake sv), Okazaki (69° Kakitani); Okubo.

    Allenatore: Zaccheroni.

    COLOMBIA (4-4-2): Ospina (84° Mondragon sv); Arias, Armero, Balanta, Valdes; Cuadrado 7 (46° Carbonero), Guarin, Mejia, Quintero (46° Rodriguez 7); Martinez 7,5, Ramos 6.

    Allenatore: Pekerman.

    Arbitro: Proença.

     

    Nell’altra gara come detto si è avuta una sorpresa enorme, il Ct della Grecia Santos costretto a vincere mette in campo il 4-3-3, stesso schema  per Lamouchi che questa volta manda in campo dal primo minuto Drogba. La partita comincia male per la Grecia che nei primi 25 minuti perde per infortunio Kone (al 12°) e il portiere Karnezis. Le difficoltà caricano gli ellenici che al 33° centrano una traversa con Holebas ed al 43° trovano il vantaggio con il sostituto di Kone, Samaris che scambia con Samaras e fa 1-0.

    L'esultanza di Samaras
    L’esultanza di Samaras

    Nella ripresa ancora la Grecia in attacco ed ancora un legno a fermarli. Lamouchi inserisce Bony ed al 74° la mossa da i suoi frutti, assist di Gervinho e pari di Bony con la qualificazione che torna agli ivoriani. Sembra tutto finito ma ecco che al 92° Sio commette un ingenuo fallo da rigore su Samaras, dal dischetto va lo stesso attaccante ex Celtic che realizza e manda sull’Olimpo tutta la Grecia per una qualificazione agli ottavi, contro Costa Rica, davvero inaspettata.

    GRECIA – COSTA D’AVORIO 2-1 (1-0) (43° Samaris (G), 74° Bony (C), 93° Samaras (G))

    Grecia (4-3-3): Karnezis (25° Glykos 6); Holebas, Manolas, Papastathopoulos, Torosidis; Christodoulopoulos, Karagounis (76° Gekas), Kone sv (12° Samaris); Maniatis, Salpingidis, Samaras.

    Allenatore: Santos.

    Costa d’Avorio (4-3-3): Barry; Aurier, Bamba, Boka, Toure’; Die, Tiote’ (60° Bony), Toure’; Drogba (79° Diomande’ sv), Gervinho 6 (83° Sio), Kalou.

    Allenatore: Lamouchi.

    Arbitro: Carlos Vera.

  • Mondiali 2014: bene Colombia, pari Giappone

    Mondiali 2014: bene Colombia, pari Giappone

    Nella seconda giornata del gruppo C dei Mondiali 2014  la Colombia di mister José Néstor  Pekermann sconfigge la Costa d’Avorio e prenota gli ottavi di finale, nel match serale pareggio senza reti tra Giappone e Grecia.

    La partita tra Colombia e Costa d’Avorio vive di fiammate, ma nel primo tempo  le due formazioni, schierate a specchio, peccano in fase conclusiva. Sono due gli uomini che fanno girare la Colombia: Cuadrado, le cui accellerazioni sono irresistibili, e James Rodriguez, decisivo nei momenti chiave. Da un’invenzione d Cuadrado, culminata con un incrocio dei pali, scocca la scintilla. Il giocatore della Fiorentina sforna il cross dell’1-0 per il colpo di testa puntuale di Rodriguez. Il 2-0 è opera di Quintero, su assist di Gutierrez. La Costa d’Avorio di mister Sabri Lamouchi non s’arrende e con una serpentina di Gervinho riapre la gara, ma l’ingresso di Drogba è ancora una volta tardivo. Contro il Giappone era bastato inserirlo a partita in corso, contro la Colombia serviva il suo impiego dall’inizio.

    La prima palla gol arriva al 6′ con Gutierrez, lancio lungo di Rodriguez per Cuadrado che trova un assist abbastanza casuale per Gutierrez: Teo conclude da fuori, pallone a lato. Al 25′ Tiotè prova un sinistro da fuori con un sinistro pretenzioso: palla alta. Al 28′ occasione Colombia: lancio illuminante di Cuadrado, James Rodriguez pesca al centro Gutierrez che da ottima posizione si divora il gol dell’1-0. Al 32′ Aurier entra in area e piazza il tiro: Ospina respinge. Al 37′ tiro di Die, Zapata fa muro, tiro da fuori area di Serey Die, palla in corner.

    James Rodriguez
    James Rodriguez

     

    Al 57′ occasione Costa d’Avorio: cross di Toure per Bony che tenta un’improbabile rovesciata. Al 59′ lancio di Quintero, Cuadrado se ne va e da posizione defilata prima scarta Boka e poi tira benissimo: Barry si supera con l’aiuto del palo. Al 64′ vantaggio Colombia: assit da corner di Cuadrado, il suo traversone è perfetto, il colpo di testa di Rodriguez è perfetto. Al 70′ raddoppio Colombia: Rodriguez recupera la sfera, la passa a Gutierrez  il cui passaggio per Quintero è perfetto: il neo entrato insacca di fronte a Barry. Al 74′ accorcia le distanze la Costa d’Avorio: Gervinho ubriaca di finte gli avversari in area e segna, Ospina devia ma non riesce a opporsi. Al 89′ conclusione di Quintero da distanza se la cava Barry.

    COLOMBIA-COSTA D’AVORIO: (0-0) 2-1

    Colombia (4-2-3-1): Ospina; Zuniga, Zapata, Yepes, Armero (72′ Arias); Sanchez, Aguillar (79′ Mejia), Cuadrado, Rodriguez, Ibarbo (53′ Quintero); Gutierrez

    Costa d’Avorio (4-2-3-1): Barry; Aurier, Azokora, Bamba, Boka; Die Serey (73′ Bolly), Tiokè; Gervinho, Y. Toure, Gradel (68′ Kalou); Bony (60′ Drogba)

    Arbitro:Webb (inghilterra)

    Ammoniti: 55′ Zokora;

    Il Giappone è inconcludente e nonostante la superiorità numerica dal 38′ per l’espulsione di Katsouranis non scardina la difesa di Santos. Delude la formazione di Alberto Zaccheroni.

    Cosa succede quando una squadra cerca di andare in porta con il pallone e l’altra fa costantemente muro difendendo con 10 uomini? La risposta è uno 0-0 scritto. Giappone e Grecia non regalano un grande spettacolo nel match di Natal: l’occasione di vincere una gara del Mondiale e di raggiungere la Costa d’Avorio a quota 3 punti non è abbastanza stimolante per snaturare il credo di due formazioni facili da leggere: il Giappone ha il demerito di fare un possesso palla inconcludente e la Grecia ha costituito un catenaccio stile anni 60′. L’atteggiamento guardingo non viene scardinato nemmeno dall’espulsione di Katsouranis; a deludere sono gli asiatici di Zaccheroni, ora appesi a un filo per la qualificazione agli ottavi di finale. La Grecia avrà il vantaggio di avere lo scontro diretto con la Costa d’Avorio mentre il Giappone dovrà vedersela con la Colombia.

    Al 11′ perde palla il Giappone, Kone s’invola e conclude da fuori: Kawashima blocca. al 19′ Osako da fuori, tentativo da fuori area dopo una bella azione del Giappone: Karnezis blocca a terra senza problemi. Al 21′ ancora Osako questa volta prova un tiro a giro sul secondo palo; gran tentativo, spunto questa volta valido ma il tiro finisce a lato. Al 29′ calcia bene Honda ma Karnezis riesce a respingere. Al 38′ la Grecia rimane in dieci uomini, espulso Katsouranis intervenuto in ritardo su Hasebe, Al 40′ è sorpresa la difesa giapponese: Torodisis ci prova due volte, il secondo tentativo è pericolosissimo e Kawashima si supera.

    Yoshito Okubo e Sokratis Papastathopoulos
    Yoshito Okubo e Sokratis Papastathopoulos

     

    Al 60′ colpo di testa di Kawashima dice di no in tuffo. Al 68′ palla illuminante di Kagawa, sponda di Uchida dalla destra e Okubo si divora il gol. Al 71′ pasticcia la difesa greca  e Uchida si mangia il gol sotto misura.

    Giappone-Grecia 0-0

    Giappone (4-2-3-1): Kawashima, Uchida, Konno, Yoshida, Nagatomo; Hasebe (45′ Endo), Yamaguchi; Okazaki, Honda, Okubo; Osako ( 57′ Kagawa)

    Grecia (4-4-2): Karnezis, Torosidis, Manolas, Papastathopoulos, Holebas; Fetfatzidis (42′ Karagounis), Maniatis, Katsouranis, Kone (88′ Salpingidis); Samaras, Mitroglou ( 35′ Gekas)

    Arbitro: Joel Antonio Aguillar ( El Salvador)

    Ammoniti: 12′ Hasebe; 27′ Katsouranis; 53′ Samaras; 89′ Torosidis

    Espulsi: 38′ Katsouranis

  • Brasile 2014: Sorpresa Colombia, Drogba rimonta il Giappone

    Brasile 2014: Sorpresa Colombia, Drogba rimonta il Giappone

    La seconda giornata di Brasile 2014 inizia con il debutto del Girone C con Colombia-Grecia e a chiudere Giappone-Costa D’Avorio. Alle 18 ora italiana ascendono in campo Colombia-Grecia con i Cafeteros, che tornano a giocare un Mondiale dopo 16 anni dall’ultima volta, ad infliggere un sonoro 3-0 alla compagine di Santos.

    La Colombia, orfana del suo uomo di punta Falcao, parte subito col piede giusto e dopo 5′ di gioco passa subito in vantaggio con Armero che sfrutta al meglio un affondo dalla destra di Cuadrado: il giocatore dell’Udinese, complice la deviazione di Manolas, supera Karnezis per il vantaggio. Gli ellenici non ci stanno e provano subito a prendere il mano il gioco, ci provano ma negli ultimi metri non riescono a trovare lucidità. Al 27′ Torosidis, sugli sviluppi di un calcio piazzato, ci prova con potente colpo di testa che però non trova precisione. Pochi minuti più tardi è Kone a sciupare una buona opportunità. Il primo tempo si chiude sul vantaggio per una rete della Colombia.

    Colombia-Grecia

    Al 13′ del secondo tempo arriva il raddoppio di Gutierrez che infilza il tap-in vincente su sponda di Aguilar. Due minuti più tardi la traversa nega la gioia del gol a Gekas. La Grecia prova a stare in partita affacciandosi spesso dalle parti di Ospina senza nulla di fatto. Il 3-0 definitivo arriva nei minuti di recupero con James Rodriguez che infila su tacco di Cuadrado.

    Giappone- Costa D’Avorio

    Drogba e GervinhoA chiudere il girone C ci pensano Giappone-Costa D’Avorio con gli uomini di Lamouchi che hanno la meglio sulla compagine di Zaccheroni. Orfani del suo uomo simbolo Didier Drogba, gli africani subiscono il vantaggio al 16′ con Honda che servito bene da Nagatomo infligge Berry con un potente sinistro. Poco più tardi è Uchida a provarci ma questa volta il numero 1 ivoriano respinge. La Costa D’avorio ci prova ma senza lucidità, potrebbe agguantare il pareggio sul finale del primo tempo ma la conclusione di Bonysu respinta sbagliata di Kawashima scheggia il palo.

     

    Al 62′ è Drogba che fa il suo ingresso in campo e cambia le sorti del match. Due minuti dopo il suo ingresso gli ivoriani infatti trovano il pari: cross di Aurier girato di testa da Wilfried e palla alle spalle del portiere Kawashima. Ancora due minuti dopo il pareggio è Gervinho che raccoglie di testa un cross preciso dalla destra di Aurier, per il definitivo 2-1. Sul finale ci prova Drogba dapprima con una punizione dai 30 metri e poi colpisce un palo da distanza ravvicinata.

  • Germania Grecia 4-2, i tedeschi spaventano l’Europa

    Germania Grecia 4-2, i tedeschi spaventano l’Europa

    Senza pietà verrebbe da dire ma, si sa, nel calcio non c’è spazio per questo genere di sentimento: la Germania giganteggia con la Grecia nel quarto di finale di Danzica, e si qualifica alle semifinali in gran scioltezza, con un sonoro risultato di 4 a 2, conquistando la quindicesima vittoria consecutiva in tornei ufficiali,  prenotando un posto nella sfida contro la vincente di Italia-Inghilterra. La superiorità dei tedeschi è stata a tratti anche imbarazzante, giocando in piena sicurezza quasi per tutto il match nonostante il ct Low avesse rivoluzionato in maniera inaspettata la formazione titolare, lasciando fuori la punta Gomez – autore finora di tre reti – per inserire l’esperto Miroslav Klose, e sostituendo Muller e Podolski con i giovani Andrè Schuerrle e Marco Reus.

    A posteriori, la gara non ha avuto storia, con percentuale di possesso palla dell’80% a favore della Germania, oltre che innumerevoli occasioni da gol create, anche se la piccola Grecia ha profuso comunque un lodevole impegno, mettendo sul campo la fisicità e la grinta (in alcuni occasioni al limite del regolamentare), soprattutto quando la gara era ancora bloccata sullo 0-0. La svolta della partita arriva, però, proprio sul finire del primo tempo quando Lahm indovina un tiro a rientrare che beffa il portiere Sifakis, realizzando il gol dell’1-0.

    Festeggiamenti tedeschi | © PATRIK STOLLARZ/AFP/GettyImages
    Nella ripresa la Grecia decide di giocare il tutto per tutto e manda in campo una punta, Gekas, per provare ad alzare il suo baricentro di gioco ed impensierire i tedeschi che, fino ad allora, avevano solo pensato ad attaccare, cercando e sfiorando il gol del raddoppio; la mossa “offensiva” degli ellenici si rivela vincente ed, al minuto 55, Salpingidis crossa per Samaras che riesce ad infilare il gol del momentaneo pareggio: 1-1, colpo di scena e palla al centro. Sembra, così, che la partita possa cambiare registro, scalfendo le certezze granitiche dei tedeschi ma, in realtà, l’equilibrio durerà solo per una manciata di minuti: ci pensa Khedira, che raccoglie un preciso cross di Boateng ed infila il portiere Sifakis con la rete del 2-1. Arrivano, così, i cambi di Low che si riaffida ai suoi uomini di maggiore esperienza per chiudere la partita: dentro Muller al posto di Shurrle, e qualche minuto dopo giunge il gol del 3-1 firmato da Klose su azione da calcio d’angolo, con pesanti responsabilità del portiere greco che sbaglia il tempo dell’uscita.

    Alla Germania, però, sembra non bastare, puntando al risultato pesante ed a  mostrare i propri muscoli in tutto e per tutto, anche contro un avversario ormai stremato ed arrreso al proprio destino; arriva, così, anche il gol del 4-1 firmato da Reus che raccoglie una respinta imprecisa del portiere Sifakis (in giornata no) su tiro di Klose. La partita è praticamente chiusa quando la Grecia ottiene la concessione del calcio di rigore per fallo di mano di Boateng su tiro di Fotakis: se ne incarica Salpingidis che realizza, così, il definitivo 4 a 2 che rende meno pesante il passivo dell’incontro per la Grecia, anche se il divario in campo fra le due Nazionali è stato assolutamente netto e mai in discussione, come la stessa Angela Merkel ha sottolineato al termine della gara: “Abbiamo dominato“.

    La speranza “romantica” del riscatto sportivo del popolo greco termina, così, in maniera brusca, senza lasciare possibilità d’appello, confermando anche sul campo i punti di spread fra i due Paesi, lasciando l’impressione di una Germania solidissima, che fa paura alle sue prossime avversarie.

    Le pagelle di Germania Grecia:

    Germania:
    Il migliore è Reus, voto 7,5: realizza il gol del 4-1 che lo premia per lo straordinario lavoro profuso in tutto l’incontro: lasciato a sorpresa da Low fra i titolari, sorprende tutti positivamente con i suoi movimenti e con le sue giocate di prima.

    Khedira 7: ottima prova, sfiora la rete in più circostanze e poi la trova nella ripresa realizzando il 2-1 e rivelandosi preziosissimo per Low

    Il peggiore fra i tedeschi è Schweinsteiger voto 5: nonostante la brillantezza della Germania, la sua prestazione è ampiamente insufficiente: stanco, confuso e quasi mai lucido a centrocampo

    Grecia:
    Il peggiore è il portiere Sifakis, voto 4: incerto nelle uscite ed in qualsiasi intervento, goffo nelle parate, ha molte responsabilità sul gol del 3-1 e, soprattutto, sul 4-1 segnato da Reus su sua respinta.

    Salpingidis 6 Autore del rigore che fissa il risultato sul 4-2, corre e lotta generosamente

    Samaras 6.5 Ci mette l’orgoglio e realizza il gol del provvisorio pareggio per 1-1

    Germania (4-2-3-1): Neuer 6; J.Boateng 6, Hummels 6, Badstuber 6, Lahm 6.5; Khedira 7, Schweinsteiger 5; Reus 7.5 (35’st Gotze), Ozil 7, Schurrle 6 (22’st Muller); Klose 7 (35’st Gomez)
    Grecia (4-2-3-1): Sifakis 4; Torosidis 5, Papadopoulos 5, Papastatopoulos 5.5, Tzavellas 5 (1’st Fotakis); Maniatis 5.5, Katsouranis 5, Makos 5 (27’st Liberopoulos); Ninis 5 (1’st Gekas), Saplingidis 6; Samaras 6.5

    Video Germania Grecia:
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  • Germania Grecia, il derby dello spread vale la semifinale

    Germania Grecia, il derby dello spread vale la semifinale

    Era stata presentata come la gara del servo contro il padrone, della Cenerentola contro la Regina d’Europa, e via dicendo fra metafore e figure rappresentative di un match che va aldilà dell’aspetto calcistico perchè mette a confronto due Nazionali simbolo di due Stati fortemente contrapposti da questioni economiche e finanziarie: la Grecia e la Germania.

    La crisi ha dilaniato il Paese ellenico, antica culla della civiltà occidentale che non ha saputo custodire con cura il suo tesoro ed il suo patrimonio – non solo culturale – giungendo ad un passo dal baratro del default del proprio debito pubblico, finendo per diventare anche un “untore” temuto dall’intera Comunità Europea che, per scongiurare il rischio contagio, ha messo in quarantena il malato, costringendolo ad ottemperare a rigidi paletti fissati, mettendo in atto manovre di emergenza drastiche e dagli impatti devastanti per la società civile, definite, proprio per questo motivo, “lacrime e sangue”.

    La Germania della Cancelliera Merkel ha adottato, come principale potenza dell’Ue, il ruolo della guida severa ed intransigente, esclusivamente proiettata a portare avanti il rispetto dei suoi diktat, senza fare sconti, senza concedere proroghe. Il divario economico fra i due Paesi è incommensurabile, misurato proprio dai famigerati punti di Spread e, dunque, soltanto la partita di questa sera valida per i quarti di finale di Euro 2012, potrà concedere alla claudicante Grecia l’occasione di una piccola rivincita, di una soddisfazione sportiva che possa essere, perlomeno, una scintilla di quell’antico orgoglio da ritrovare, per regalare un motivo di gioia al suo popolo sofferente. La fotografia del diverso momento all’interno dei due Paesi sta anche nel fatto che la Cancelliera Merkel sarà presente in tribuna ad assistere all’incontro, (dopo aver ottenuto l’anticipazione del vertice di Roma, ndr) mentre il neo eletto presidente Samaras rimarrà ad Atene per occuparsi di questioni ben più urgenti.

    Tifosi pre Germania-Grecia | ©PATRIK STOLLARZ/AFP/GettyImages

    Situazioni contrapposte, luce e buio, sicurezza e incertezza: la simpatia verso il più debole fa propendere la maggioranza del tifo neutrale verso la Grecia, ma è d’obbligo sottolineare che, nonostante la “pancia piena” derivante dall’opulenza, la Nazionale teutonica ha nel suo Dna quei geni che da sempre hanno contraddistinto la forza del suo popolo, ossia la tenacia e la capacità di lottare, di costruire e ricostruire, di non mollare mai, neppure di fronte alle peggiori avversità.

    Questa sera alle 20.45 lo stadio di Danzica raccoglierà tutti questi temi, che costituiranno le premesse ed il contorno dell’incontro ma, poi, sarà solo il campo con il suo verdetto sportivo ed inappellabile a decretare chi approderà alle semifinali. All’ immediata vigilia, la Nazionale di Low parte con tutti i favori del pronostico, anche perchè la sua squadra è l’unica ad aver vinto, finora, tutte le partite disputate e le scelte tecniche del ct tedesco saranno, dunque, orientate alla riconferma della “squadra che vince”, con Gomez come unica punta, supportato da un centrocampo solido con Podolski, Ozil Muller, Schweinsteiger e Khedira nel consolidato 4-3-2-1.

    La Grecia di Santos, invece, proporrà un modulo 4-3-3 pronto a trasformarsi in un 4-5-1 molto difensivo, per limitare le folate dei tedeschi, dovendo, inoltre, anche fare i conti con la pesante assenza di Karagunis, squalificato per questa delicata partita.

    Germania Grecia, le probabili formazioni:

    Germania (4-2-3-1): Neuer; Boateng, Hummels, Badstuber, Lahm; Schweinsteiger, Khedira; Muller, Ozil, Podolski; Gomez.

    Grecia (4-3-3): Sifakis; Torosidis, K.Papadopoulos, Papastathopoulos, Tzavellas; Maniatis, Katsouranis, Makos; Salpingidis, Gekas, Samaras.

  • Euro 2012 quarti di finale, gli accoppiamenti. Italia esame inglese

    Euro 2012 quarti di finale, gli accoppiamenti. Italia esame inglese

    Si è conclusa ieri la prima fase a questo Campionato Europeo 2012 dove sedici squadre, divise in quattro gironi, si sono scontrate nella fase a gironi disputato tre partite a testa e dando vita alle seguenti classifiche:

    Girone A: Repubblica Ceca 6, Grecia 4, Russia 4, Polonia 2.
    Girone B: Germania 9, Portogallo 6, Danimarca 3, Olanda 0.
    Girone C: Spagna 7, Italia 5, Croazia 4, Irlanda  0.
    Girone D: Inghilterra 7, Francia 4, Ucraina 3, Svezia 3.

    Inutile nascondere che le più deludenti siano state l’Olanda e la Svezia: Sneijder e compagni non sono riusciti nemmeno ad impensierire le avversarie, concludendo questo torneo addirittura senza riuscire a strappare nemmeno un punto alla Danimarca, considerata prima degli Europei il fanalino di coda del girone; dall’altra Ibrahimovic non è riuscito a trascinare la propria squadra alla vittoria nel primo match contro l’Ucraina, riuscendo invece a superare la Francia nell’ultimo incontro del girone e tornando a casa con un po’ d’amarezza per la qualificazione non ottenuta. Miglior squadra in questa fase è stata invece la Germania, unica ad essere riuscita a conquistare tre vittorie su altrettante partite ed andando a segno ben sei volte di cui la metà è stato autore Mario Gomez, considerato uno dei migliori attaccanti di questa fase a gironi.

    Da stasera si apriranno i quarti di finale ad l’eliminazione diretta: importante sarà quindi l’approccio alla gara fin dal primo minuto di gioco e nessun errore da parte di ogni squadra che potrebbe costare caro alla fine dei 90′. A passare il turno sono state le prime due di ogni girone

    EURO 2012 QUARTI DI FINALE

    21 Giugno 2012 alle ore 20.45: Repubblica Ceca – Portogallo
    22 Giugno 2012 alle ore 20.45: Germania – Grecia
    23 Giugno 2012 alle ore 20.45: Spagna – Francia
    24 Giugno 2012 alle ore 20.45: Inghilterra – Italia

    Cristiano Ronaldo © PATRICIA DE MELO MOREIRA/AFP/GettyImages

    A scendere in campo per prime saranno quindi la squadra di Bilek e di Bento che si affronteranno al National Stadium di Varsavia in una partita che sulla carta vede favoritissima i lusitani, guidati da Cristiano Ronaldo che, dopo un inizio non particolarmente brillante, si è riscattato e ha ingranato la marcia nei migliori dei modi. Il match valevole per il passaggio diretto in semifinale sarà condotto dall’inglese Howard Webb; i portoghesi dovranno comunque fare attenzione a Cech e compagni e non sottovalutare l’incontro in quanto i cechi sono riusciti a conquistare il primo posto in un girone dove la favorita era la Russia di Advocaat.

    A giocarsi l’arrivo in semifinale venerdì, saranno invece Germania e Grecia: le due nazioni, impegnate sul fronte politico, si affronteranno anche in campo in questo momento importante e delicato dove a dirigere l’incontro che si disputerà all’Arena di Gdansk di Danzica sarà Damir Skomina. I tedeschi sono visti come favoriti alla vittoria finale e quindi sulla carta la partita dovrebbe essere tutta in discesa per i ragazzi di Joachim Low; dopo il terzo posto al Campionato del Mondo, la Germania punta sicuramente a conquistare il gradino più alto del podio a questo evento europeo. La Grecia dall’altra parte, sorpresa del momento, farà affidamento ai suoi migliori giocatori per cercare di impensierire la squadra avversaria, riportando alla mente il successo da tutti inaspettato conquista nel 2004 quando furono proprio i greci a conquistare la medaglia d’oro al Campionato Europeo.

    Altro quarto di finale sarà quello più atteso dove ad affrontarsi saranno la Spagna e la Francia, avversarie da sempre sia in campo che fuori, lotteranno per conquistare l’altra semifinale. Fernando Torres e compagni vorranno sicuramente bissare le vittorie degli anni precedenti sia in ambito europeo che in quello mondiale e non concederanno alcun errore ai francesi, i quali hanno disputato un ultimo match non spettacolare, uscendo sconfitti dalla Svezia nell’ultima gara della fase a gironi. Il ct spagnolo Del Bosque vanta tanti giocatori considerati tra i migliori in questa prima fase: Casillas, Piquè, Ramos, Fabregas, Xavi, Silva e Torres sapranno infatti impensierire la squadra di Blanc che sembra non essere nelle condizioni migliori. Nonostante tutto la Francia vorrà sicuramente provare a fare lo sgambetto alla pluricampionessa nel match che si disputerà alla Donbass Arena di Donetsk dove a dirigere l’incontro sarà l’italiano Nicola Rizzoli.

    Chiude il quadro dei quarti di finale l’incontro tra Inghilterra e Italia che verrà diretta dal portoghese Pedro Proenca e si disputerà all’Olympic Stadium di Kiev. Le due squadre hanno compiuto un percorso altalenante in questa prima fase: gli inglesi, dopo il pareggio con la Francia hanno superato Svezia e Inghilterra con una sola rete di scarto, conquistando comunque il primo posto nel girone, mentre gli italiani hanno totalizzato cinque punti causa i due pareggi con Spagna e Croazia e la vittoria sull’Irlanda. La formazione di Prandelli dovrà fare attenzione all’attacco inglese in quanto dall’ultima partita Hodgson ha potuto usufruire dell’ottimo Rooney, il quale ha scontato le due giornate di squalifica. Dall’altra gli inglesi dovranno preparare al meglio l’incontro sia nella fase offensiva che in quella difensiva: gli italiani vantano una buona difesa anche se dovranno purtroppo fare a meno di Chiellini, infortunatosi nel match contro l’Irlanda, ed un attacco molto vario dove con Cassano, Balotelli e Di Natale potranno bucare la difesa inglese in vari modi.

    SPECIALE EURO 2012

  • Grecia Germania, il servo sfida il padrone

    Grecia Germania, il servo sfida il padrone

    Il bello del calcio, in particolare nelle competizioni fra Nazioni, è che, talvolta, riesce a riproporre sul terreno di gioco sfide che assumono significati ben più profondi di quelli sportivi, più ampi del semplice risultato del campo. Curiosi intrecci del destino, che proiettano nei fatidici novanta minuti confronti fra Nazionali rappresentative di Paesi spesso rivali perchè in contrasto per questioni economiche, politiche, sociali.

    Ecco, dunque, che alla vigilia del giorno in cui la Grecia era chiamata al delicato voto per eleggere il nuovo capo del Governo, la Nazionale ellenica ha conquistato l’accesso ai quarti di finale di Euro 2012 battendo la Russia dei petrolieri, nei “nuovi ricchi”, con un gol del suo uomo più rappresentativo, Karagounis, trentacinquenne protagonista della sorprendente Grecia che vinse gli Europei nel 2004. Un modo per ricordare ad un popolo afflitto  ed impoverito dalla crisi, i suoi periodi migliori, dando un segnale di speranza, almeno dal punto di vista calcistico.

    Nella giornata di ieri, il popolo greco ha espresso il suo voto eleggendo Antonis Samaras, decidendo di restare nell’Euro, di guardare al futuro continuando a remare nella direzione europeista, anche a costo di altri sacrifici ed ulteriori tagli, rimanendo ancora sotto il giogo di Berlino e dell’intransigenza della cancelliera Angela Merkel che, giornalmente, afferma come non sia tempo di “far sconti ad Atene” riferendosi all’ impossibilità di concedere alla Grecia tempi più lunghi per rispettare gli impegni assunti.

    Esultanza Grecia | © Shaun Botterill/Getty Images

    Dalle questioni politico-economiche alle vicende del calcio il parallelo potrebbe apparire un azzardo, ma – come detto – spesso la cronaca sportiva si intreccia con vicende ben più importanti e, dunque, il campionato Europeo riserverà proprio lo scontro fra la Regina e la Cenerentola d’Europa: Grecia Germania, in programma il 22 Giugno a Danzica sarà il secondo quarto di finale di Polonia e Ucraina 2012.

    Un match che potrebbe fornire alla Grecia l’occasione del riscatto con un significato che andrebbe ben aldilà della metafora di Davide contro Golia. Sarà la sfida del padrone ricco ed in piena crescita, tutore e guardiano del rispetto dei conti Europei, contro il “servo” greco, obbligato al rispetto delle direttive di Berlino, sempre più fermo e deciso a ritenere necessarie le manovre lacrime e sangue.

    La partita della Grecia sarà la chance per invertire sul campo il divario abissale che la separa dalla grande Germania, unica occasione che consenta di colmare quel gap ed, addirittura, di invertire le gerarchie. Senza dubbio, la Grecia giocherà rappresentando la volontà di rivincita di tutto il suo popolo, affamato e bistrattato, senza lesinare energie ed impegno, per provare a scalfire le sicurezze granitiche di chi si sente forte, solido, inattaccabile, dall’alto del suo gradino privilegiato.

    Tutta l’Europa, probabilmente, tiferà per la Cenerentola-Grecia, che si presenterà al gran ballo vestita di stracci ma che spera in un miracolo che trasformi la sua zucca in carrozza, per risollevare la sua immagine ed il suo orgoglio troppo spesso calpestato, in virtù delle prioritarie esigenze di risanamento della finanza pubblica. Il sostegno verso la Grecia, dunque, risulterà come una naturale simpatia verso i più deboli, sperando che il calcio possa regalare loro una piccola ma significativa soddisfazione, restituendo alla Germania un dolore (sportivo) che possa scalfire quella superbia tipica dei più forti, e possa riscattare la dignità greca per mezzo della stessa arma che l’ha indotta a chinare il capo, il rigore, inteso – in tal caso – come penalty dagli undici metri e non come impostazione di politica economica.

    Forza Grecia!

  • Grecia-Russia 1-0, eroe Karagounis, Advocaat rimandato in greco

    Grecia-Russia 1-0, eroe Karagounis, Advocaat rimandato in greco

    Ci credete alle favole? Grecia-Russia termina 1-0 in favore della Nazionale di Santos. Risultato che elimina dagli Europei la Russia, alla vigilia considerata una delle outsider per la vittoria finale, sopratutto dopo la vittoria in amichevole contro l’Italia pochi giorni prima dell’inizio del torneo. La rete che da ai greci l’accesso ai quarti di finale la realizza Karagounis al 45′ del primo tempo. La Russia, che prima del fischio di inizio comandava il Gruppo A a quota 4 punti, frutto della larga vittoria all’esordio contro la Repubblica Ceca e del pareggio con la Polonia, chiude il girone al terzo posto, a pari punti proprio con la Grecia. Gli ellenici, in virtù del successo di oggi si qualificano ai danni degli uomini di Advocaat. Nessuno avrebbe mai scommesso su un finale così.

    ESOPO – Ora non ci azzardiamo di certo a dire che Santos conosca a tal punto la mitologia greca da poter utilizzarla in qualche modo prima dell’inizio di una partita, qualcosa però sarà sicuramente passata per la testa del ct portoghese, che ha firmato un’impresa d’altri tempi. Tanta roba si direbbe oggi. Non osiamo immaginare cosa avrebbe fatto Esopo o Omero se fosse stato presente ieri sera a Varsavia. Fortunatamente ad assistere ad uno dei miracoli calcistici più incredibili della storia recente c’erano alcune migliaia di persone sulla cui carta d’identità figurava il nome Grecia. Magari non hanno pensato di portare carta e penna per stilare una nuova Iliade, oppure regalare un Odissea ai propri amici russi, però le emozioni che hanno vissuto ieri difficilmente potranno ripetersi nei prossimi due-tre anni. E chissà se fra loro c’era qualche tifoso di basket, dell’Olympiakos ovviamente. Sì, proprio una favola.

    georgios karagounis | © NATALIA KOLESNIKOVA/AFP/GettyImages

    NUMERO 10 – E come ogni mito che si rispetti, c’è bisogno di un protagonista divino, o che almeno si avvicini a tali abiti. Deve avere il numero 10, su questo non si discute. D’accordo, c’è tale Georgios Karagounis. Chi è? Ha la fascia da capitano, aspetto incolto che mal si presta ai paragoni con le divinità sbarbatelle, però non dimentichiamo che Zeus il rasoio non sapeva neanche cosa fosse. Determinato, abituato alle imprese impossibili, coraggioso nel 2003 quando decise di trasferirsi all’Inter, salvo poi tornare sui suoi passi e approdare nuovamente sotto il monte Elicona. Fondamentali nel suo processo evolutivo le Musa, psicologhe un po’ vetuste ma sempre attuali. Eroe nel 2004 in Portogallo, ha ricordato a tutti una legge non scritta che permea l’universo intero: la storia si ripete.

    Grecia-Russia 1-0 pagelle
    GRECIA
    Sokratis 7: in Italia pochi hanno un buon ricordo di lui, sopratutto i tifosi del Milan, compreso Allegri. Ieri però al centro della difesa ha giocato una delle sue migliori partite. Bentornato Sokratis!
    Karagounis 8: il Zeus greco ha dettato legge ieri sera. Meglio Karagounis o Alessandro Magno? No aspetta, c’è anche Ercole e Leonida. Potremmo discutere per ore senza trovare una risposta. Santos, da persona concreta qual è, si fa poche domande. E forse è meglio così.
    Salpingidis 7: se la Grecia è ai quarti di finale un po’ di merito (diciamo l’80%) ce l’ha anche l’esterno d’attacco Salpingidis. Anche ieri prova encomiabile del calciatore del Paok. Prima il gol del pareggio contro la Polonia, poi il rigore guadagnato e sbagliato pochi secondi dopo da Karagounis, ora la qualificazione. Ma allora è un vizio Dimitrios!
    Gekas 6,5: un po’ sfortunato lo è Gekas. Nonostante sia uno degli artefici della favola ellenica, l’unica volta che ha segnato i propri compagni di squadra hanno perso. Bene, ora c’è la sfida dei quarti. Se Gekas segna sappiamo già come andrà a finire.

    RUSSIA

    Sergey Ignashevich | ©CHRISTOF STACHE/AFP/GettyImages

    Ignashevich 4: il 32 enne difensore del Cska l’ha combinata davvero grossa. E ora chi glielo dice a Putin? Calcolando l’età e lo shock di ieri notte, crediamo che Ignashevich abbia chiuso anticipatamente la sua carriera in Nazionale. Anche perché difficilmente i tifosi lo vorranno nuovamente in rosa.
    Zhirkov 6: commovente vederlo alla fine del primo tempo rincorrere Karagounis. C’era anche quasi riuscito a rimediare quanto aveva scelleratamente fatto Ignashevich, purtroppo per lui però i cm nel calcio possono fare la differenza. Vuoi mettere Muntari? Sufficienza meritata.
    Dzagoev 6: uno dei paradossi della Russia di Advocaat è proprio Dzagoev. Tre gol in due partite per poi essere eliminato contro l’ultima del Gruppo A. Resterà la stella incompiuta di questi Europei. Per fortuna che ha solo 22 anni e avrà modo di rifarsi, con un altro allenatore in panchina.
    Kerzhakov 4: dire che ha disatteso le aspettative è un eufemismo. L’attaccante dello Zenit ha scambiato gli Europei per una gita turistica. Zero gol all’attivo e una sostituzione durante l’intervallo nell’ultima partita. Al peggio non c’è mai fine.

    CLASSIFICA FINALE GIRONE A

    SPECIALE EURO 2012

    GRECIA RUSSIA 1-0 HIGHLIGHTS
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  • Grecia-Russia, Dzagoev per i quarti, greci disperati

    Grecia-Russia, Dzagoev per i quarti, greci disperati

    Stasera terza e ultima giornata del Gruppo A. A Varsavia si sfidano Grecia-Russia, due Nazionali che si presentano all’appuntamento decisivo con una classifica completamente diversa. Per gli ellenici la situazione è piuttosto disperata. Con un solo punto all’attivo infatti, dovrebbero contemporaneamente vincere contro la Russia sia sperare che nell’altro incontro Repubblica Ceca e Polonia pareggino. La Russia invece anche soltanto con un pareggio chiudere qualsiasi discorso qualificazione portandosi a quota 5 punti ed essendo sicura almeno del secondo posto. Tra i greci Santos pare intenzionato a schierare dal primo minuto Gekas, mentre in difesa tornerà lo squalificato Papastathopoulos. Advocaat invece schiera la formazione delle prime due gare, con Kerzhakov unica punta nel 4-3-3 che ha come stella Dzagoev, autore già di 3 reti in questi Europei.

    GRECIA – Il ct Santos dovrà fare a meno del portiere Chalkias, infortunatosi nell’incontro precedente, al suo posto giocherà Sifakis. Clamorosa bocciatura quindi per Tzorvas, di proprietà del Palermo. In difesa come ricordato in precedenza rientra al centro della difesa Sokratis, espulso nella gara di esordio contro la Polonia. Al suo fianco il giovane dello Schalke Papadopoulos. I terzini sono sempre gli stessi, Torosidis a destra e Holebas a sinistra. A centrocampo il mediano basso sarà Katsouranis. Davanti a lui, in posizione più avanzata giocheranno il compagno di club Karagounis e il 25 enne Maniatis. Il tridente offensivo sarà composto dagli esterni Salpingidis-Samaras e la boa centrale Gekas.

    alan dzagoev | © GABRIEL BOUYS/AFP/GettyImages

    RUSSIA – Nessun problema di formazione per Advocaat, che continua a schierare lo stesso 11 dall’inizio del torneo, bagnato con la convincente vittoria ai danni della Repubblica Ceca. In porta Malafeev, in difesa la coppia centrale del Cska, Ignashevich e Berezutski. Terzini Anyukov e Zhirkov. A centrocampo, insieme a Shirokov, giocheranno Denisov e con ogni probabilità Zyryanov. Davanti il trio delle meraviglie Dzagoev, Arshavin e Kerzhakov. Parte dalla panchina ancora una volta l’attaccante del Lokomotiv Mosca Pavlyuchenko.

    PRECEDENTI – Negli ultimi 11 anni la Grecia non ha mai battuto la Russia. Nel 2004 e nel 2008, entrambe le volte durante la Fase a gironi degli Europei, la Russia ha battuto la Nazionale ellenica. L’ultimo incontro fra le due squadre si è disputato l’11 novembre scorso, amichevole terminata sul risultato di 1-1.

    QUOTE – I bookmaker vedono i russi favoriti assoluti dell’incontro. Il “2” è dato a 1.70. La vittoria della Nazionale del ct Santos invece è considerata altamente improbabile, come dimostra la quota di 5. Il pareggio paga 3,60 la posta.

    Probabili formazioni Grecia-Russia, terza e ultima giornata Gruppo A
    Grecia (4-3-3): Sifakis, Torosidis, Sokratis, Papadopoulos, Holebas, Katsouranis, Karagounis, Maniatis, Salpingidis, Samaras, Gekas.
    A disposizione: Tzorvas, Tzavellas, Malezas, Feftatzidis, Ninis, Fotakis, Makos, Fortounis, Liberopoulos, Mitroglu. Allenatore: Santos
    Russia (4-3-3): Malafeev, Anyukov, Ignashevich, Berezutski, Zhirkov, Shirokov, Denisov, Zyryanov, Dzagoev, Arshavin, Kerzhakov.
    A disposizione: Akinfeev, Shunin, Sharonov, Granat, Nabakin, Semshov, Izmailov, Glushakov, Kombarov, Pavlyuchenko, Progrebnyak. Allenatore: Advocaat.