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  • Italia: la grande beffa

    Italia: la grande beffa

    “Gli italiani perdono le partite di calcio come se fossero guerre e perdono le guerre come fossero partite di calcio”.

    Il celebre enunciato dello statista britannico Winston Churchill si rivela particolarmente adeguato a descrivere l’Italia di Antonio Conte che ha appena terminato la sua spedizione ad Euro2016. Un’Italia da battaglia, fiera e mai doma, che si è opposta con orgoglio e fine disciplina tattica ai Campioni del Mondo della Germania.

    La rappresentativa teutonica, nei 120 minuti di gioco, ha dimostrato di meritare i gradi di favorita che la stampa, unanimemente, gli aveva attribuito alla vigilia della grande sfida. Chi credeva, però, in una prova d’orgoglio, di carattere dell’Italia, non sarà rimasto deluso.

    I quattordici azzurri scesi sul terreno di gioco di Bordeaux, ieri sera, si sono rivelati particolarmente agguerriti e hanno meritato di non perdere nel gioco, acciuffando un prodigioso pari, che non è bastato a scongiurare l’eliminazione dal torneo, patita ai calci di rigore. Si sa che, dagli undici metri, è sempre una lotteria, ma il dispiacere di non poter fare di più e di meglio in questa competizione, laddove vi era la possibilità, rimane tanta.

    A macchiare una prestazione di egregia fattura della nostra Nazionale sono stati in particolare due tiratori scelti, già messi sulla graticola dai tifosi azzurri sul web e nelle conversazioni sostenute nelle piazze e nei bar dello “stivale”: si sta parlando, come ovvio, di Zaza e Pellé.

    Simone Zaza sbaglia malamente il rigore per l'Italia | Foto Twitter
    Simone Zaza sbaglia malamente il rigore per l’Italia | Foto Twitter

    Al primo si rimprovera di essere entrato all’ultimo secondo utile in campo appositamente per tirare i rigori e di aver calciato un penalty improbabile, soprattutto considerata la preparazione dello stesso, con una rincorsa che ha ricordato più una danza tribale che il gesto atletico di un campione. Al secondo si addebita l’irriverenza di un gesto rivolto allo straordinario portiere tedesco, Manuel Neuer, col quale il centravanti azzurro avrebbe mimato l’intenzione di voler calciare l’ormai celebre “scavetto” di tottiana memoria, prima di eseguire, infine, un tiro ad incrociare a pelo d’erba che è terminato irrimediabilmente a lato della porta difesa dal gigante teutonico.

    Se il peccato di Zaza appare tutto sommato veniale, trattandosi comunque di un errore essenzialmente tecnico, quello di Pellé è apparso davvero un modo poco consono di proporsi ad una platea internazionale. Siamo stati la Nazionale dell’orgoglio, della lotta e dell’umiltà ed un gesto di tale superbia è apparso davvero stonato e fuori luogo, giustamente punito dal destino.

    Antonio Conte ha costruito una grande Italia | Foto Twitter
    Antonio Conte ha costruito una grande Italia | Foto Twitter

    Ma le dietrologie e i “j’accuse” del caso non producono frutti rigogliosi e succulenti. Resta comunque la soddisfazione di aver assistito ad una Nazionale degna di essere chiamata tale e, nonostante alla vigilia il bagaglio tecnico a disposizione di Conte non apparisse competitivo, l’Italia ha eliminato la Spagna Campione d’Europa e hanno dato filo da torcere alla Germania Campione del Mondo.

    Ora spazio a Ventura che avrà il non facile compito di rimotivare un gruppo che aveva trovato solidità e compattezza granitiche. La base tecnico-tattica potrebbe non essere del tutto dissimile dall’impostazione di Conte (si dovrebbe ripartire dal 3-5-2), con la speranza che il prossimo biennio produca qualche talento in più e ci veda sempre e comunque protagonisti per il prossimo mondiale in Russia.

  • Azzurri, più no che sì ma c’è Pellè

    Azzurri, più no che sì ma c’è Pellè

    Gli azzurri di Antonio Conte non convincono, risolvono la pratica Malta con una rete di Graziano Pellè ma finito il match si resta con l’amaro in bocca per la prova opaca di alcuni giocatori, per le difficoltà incontrate dalla Nazionale e per i troppi brividi in difesa contro un avversario che dall’inizio alla fine ha solo pensato a difendersi.

    Antonio Conte aveva un solo pensiero, rivolto alla Nazionale maltese ed era riferito all’attaccante Effiong. Vero, il gigante maltese è stato un pericolo e ha messo in difficoltà Chiellini più di una volta con la sua velocità, un po’ meglio è andata a Bonucci anche se spesso ha dovuto usare il “mestiere”, tuttavia c’è da riscontrare che questo giocatore è stato l’accentratore di tutti gli attacchi di Malta.

    Lo spirito gladiatorio del C.T. si vede poco, solo nel pressing degli azzurri e la mano tattica diventa evidente quando, come nella sua Juventus, Pirlo non trova idee e sbocchi e si ricorre ai lanci di Bonucci.

    Il primo tempo parla solo azzurro, ma la parlantina è stentata, zoppicante e spesso s’infrange contro il muro di undici uomini eretto da Pietro Ghedin. La partita potrebbe sbloccarsi grazie ad un paio di calci di punizione di Pirlo però imprecisi, un’occasione solare per Eder che dopo una bella triangolazione dal limite conclude fuori di pochissimo e un tiro di Bertolacci deviato dalla schiena di un difensore avversario che in volo viene neutralizzato da Hogg. Tutto qua, la prima frazione è pressing azzurro, maglie maltesi chiuse a riccio e qualche fiammata di Effiong in contropiede. Entrambi i portieri toccano il pallone solo per ordinaria amministrazione, tranne Hogg nell’occasione raccontata prima.

    La ripresa inizia con lo stesso tema tattico, a Malta un pareggio ovviamente va benissimo, l’Italia, evidentemente indottrinata da Conte nell’intervallo, inizia a cercare di allargare di più il gioco e ottiene risultati migliori. Al 53° da un bel calcio di punizione dal limite, su schema Pirlo serve largo a destra in area di rigore Darmian liberissimo con un rasoterra, l’esterno del Torino tira con Hogg in uscita ma la palla viene intercettata da un difensore che vanifica l’ottima opportunità.

    Conte capisce che è necessario maggiore dinamismo e al posto di un impreciso Bertolacci inserisce Parolo, i cambi saranno determinanti per sbloccare la gara.

    Dopo cinque minuti, sempre sulla destra, un’ottima triangolazione tra Darmian e Gabbiadini permette, dal limite, al giocatore del Napoli di avere lo spazio per il tiro, Gabbiadini di sinistro calcia a giro verso la porta superando il portiere ma la palla si stampa nell’incrocio dei pali.

    Graziano Pellè segna contro Malta | Foto Twitter
    Graziano Pellè segna contro Malta | Foto Twitter

    Il C.T. decide di puntare sulla fascia destra per scardinare la difesa maltese e al 64° inserisce Candreva al posto di Gabbiadini, traversa a parte molto opaco per un’ora di gioco. Cambio che darà i suoi frutti cinque minuti dopo, quando l’asse Candreva-Darmian produce il continuo smarcamento del laziale che offre l’assist d’oro a Pellè per sbloccare la partita con un cross in area, l’uscita maldestra di Hogg e la deviazione vincente della punta forse con il braccio.

    Subita la rete Malta non cambia atteggiamento e l’Italia si adegua addormentando il gioco e cercando di controllare la gara, qui un paio di scorribande di Effiong mettono in imbarazzo la difesa ma non succede più nulla.

    In generale la partita è stata buona solo per il risultato e per un paio di questioni tecniche, l’intesa tra gli interpreti della catena di destra, la funzionalità di Pellè veramente indomabile ma solo e la vivacità di Eder discontinua ma sempre importante. Per il resto tante ombre, il doppio play maker che stenta, la difesa da registrare e la sterilità in attacco considerando che in un torneo breve come un Europeo soprattutto nella fase finale a gironi questi difetti potrebbero essere deleteri per andare avanti nella competizione.

    ITALIA-MALTA 1-0 (0-0) – 69° Pellè (I)

    Italia (4-3-3): Buffon S.V., Darmian 6,5, Bonucci 6, Chiellini 5, Pasqual 5; Verratti 5, Pirlo 5, Bertolacci 5 (dal 55° Parolo 6); Gabbiadini 5,5 (dal 64° Candreva 6,5), Pellè 7, Eder 6 (dal 7° Soriano 6).

    Allenatore: Antonio Conte 6

    Malta (4-4-2): Hogg 6,5; A. Muscat 6, Agius 5,5, Z. Muscat 6, Borg 6; Failla 6, Briffa 6 (dal 91° Sciberras S.V.), Fenech 6, R. Muscat 6,5; Effiong 6,5 (dal 93° Mifsud S.V.), Schembri 5,5 (dal 72° Kristensen 6).

    Allenatore: Pietro Ghedin 6

    Arbitro: Ovidiu Hategan 5,5

    Ammoniti: Fenech (M), Effiong (M) Espulsi:

     

  • Townsend rovina il ritorno di Conte, allo Stadium è 1-1

    Townsend rovina il ritorno di Conte, allo Stadium è 1-1

    Il ritorno di Antonio Conte, applaudito dal pubblico, allo Juventus Stadium poteva avere anche la gioia del successo. Al gol di Pellè nel primo tempo ha infatti risposto Townsend nel finale di gara, andando a cancellare una possibile vittoria azzurra.

    Antonio Conte | Foto Twitter
    Antonio Conte | Foto Twitter

    L’Italia, contro un avversario di prestigio, se pur si trattasse di un’amichevole, ha mostrato dei passi in avanti rispetto alla scialba prestazione di sabato scorso a Sofia contro la Bulgaria. Il primo tempo è stato più di marca azzurra mentre nella ripresa la freschezza di Barkley e Townsend ha messo in difficoltà l’Italia portando al meritato pareggio inglese. Da segnalare anche il positivo il debutto di Valdifiori, elogiato anche dal mister a fine partita.

    Veniamo al racconto della gara.

    Conte opta per il suo classico 3-5-2 dando le chiavi del centrocampo a Valdifiori e puntando sulla coppia d’attacco Pellè-Eder.

    Hodgson risponde con un 4-3-1-2 che vede Rooney agire alle spalle del talento Kane e dal rapido Walcott.

    Si parte ed ovviamente i ritmi iniziali sono blandi senza strappi ne azioni pericolose. Al 10° si vede la prima conclusione verso la porta, ci prova Parolo da lontano, Hart alza in corner. Al 17° buona percussione di Darmian che mette in mezzo per Eder che viene anticipato all’ultimo istante da Jagielka. Al 21° si vedono anche gli inglesi, Rooney va al tiro, la conclusione è sporca e di controbalzo, Buffon è battuto ma il pallone colpisce la traversa. Al 29° l’Italia passa in vantaggio, bel cross di Chiellini, svetta Pellè che colpisce il pallone mandandolo dove Hart non può arrivare. Non si vede una grande reazione inglese, l’Italia si limita a controllare e a provare qualche veloce ripartenza. Si va al riposo con gli azzurri avanti 1-0.

    Prova a partire forte l’Inghilterra ma è l’Italia a sfiorare il gol al 50° prima con Eder, bravo Hart a respingere, poi con Pellè che, sulla ribattuta, calcia fuori. I bianchi di Hodgson però provano a rendersi pericolosi, prima con Kane, devia Chiellini in corner, poi con Gibbs che spara sull’esterno della rete da buona posizione. La gara devono farla gli inglesi, non accade molto però, almeno sino al 71° quando Buffon neutralizza un’insidiosa conclusione di Rooney. Al 79° arriva il pareggio, Townsend controlla e dal limite lascia partire un diagonale che non lascia scampo a Buffon. L’Italia va in difficoltà ed il portiere azzurro è costretto a salvare, con un gran intervento, su conclusione di Rooney. La risposta degli uomini di Conte arriva con Antonelli che, al 84°, lascia partire un diagonale che si spegne di poco a lato. Nel finale c’è solo tempo per un tiro di Kane bloccato da Buffon in due tempi, finisce in parità, a Torino Italia-Inghilterra è 1-1.

     

    ITALIA – INGHILTERRA 1-1 (29° Pellè (It), 79° Townsend (In))

    Italia (3-5-2): Buffon; Ranocchia, Bonucci, Chiellini (72° Moretti); Florenzi (60° Abate), Parolo, Valdifiori (67° Verratti), Soriano, Darmian (72° Antonelli); Pellè (60° Immobile), Eder (60° Vazquez).

    Allenatore: Conte.

    Inghilterra (4-3-1-2): Hart; Clyne (46° Walker), Smalling (44° Carrick), Jagielka, Gibbs (88° Bertrand); Delph (69° Townsend), Jones, Henderson (74° Mason); Rooney; Kane, Walcott (55° Barkley).

    Allenatore: Hodgson.

    Arbitro: Brych.

    Ammoniti: Gibbs (In), Pellè (It)

  • Pellè regala il successo ad una brutta Italia a Malta

    Pellè regala il successo ad una brutta Italia a Malta

    Una brutta Italia fornisce una prestazione per nulla convincente ma riesce, grazie al gol di Pellè nel suo esordio in nazionale, a portare a casa tre punti preziosissime che permettono alla nazionale di Antonio Conte di mantenere la vetta del proprio girone a punteggio pieno.

    Sicuramente una serata non indimenticabile, ci sarà da lavorare, sul piano del gioco in queste ultime due gare è stato fatto un passo indietro e sopratutto c’è da pensare che a novembre ci sarà da ospitare la Croazia che questa sera ha inviato un bel messaggio agli azzurri con il netto 6-0 rifilato all’Azerbaijan.

    Veniamo al racconto del match di questa sera.

    Conte non rinuncia al suo 3-5-2 ma modifica alcuni interpreti, spostando Darmian in difesa con Bonucci e Chiellini ed inserendo dal primo minuto Verratti, Pellè, Candreva e Pasqual, dando un turno di riposo a De Sciglio, Pirlo, Ranocchia e Zaza.

    Ghedin opta per lo stesso modulo, un 3-5-2 che però è più un 5-3-2 con il Bomber Mifsud e Schembri a guidare l’attacco.

    Graziano Pellè
    Graziano Pellè

    L’Italia prova a partire forte ma dopo i primissimi minuti Malta si sistema e si chiude bene ed anzi con Failla sfiora il vantaggio al 15° con un tiro che sfiora il palo. Gli azzurri si svegliano e prima prendono la traversa con Pellè e sul successivo corner Chiellini scheggia il palo. Al 23° però il gol arriva, calcio d’angolo, palla che rimane in area e dalla mischia risolve Pellè con un tocco da pochi passi. Al 26° altra svolta della gara, Mifsud commette un’entrata rude su Florenzi e si prende il rosso diretto. Si pensa ad un’Italia all’arrembaggio per chiudere la partita ed invece il primo tempo si trascina senza altre emozioni sino al fischio dell’arbitro.

     

    La ripresa riparte senza cambi e con l’Italia che tenta un approccio con più ritmo anche se le occasioni da gol continuano a latitare. Gli azzurri avanti di un gol e di un uomo sembrano accontentarsi e non spingono con grande convinzione. Conte si gioca anche le carte Aquilani e Giovinco per Florenzi ed Immobile ma il copione non cambia, il portiere Hogg non viene sostanzialmente mai impegnato. Al 73° si ristabilisce la parità numerica con Bonucci che si prende il rosso diretto per fallo su Schembri con l’arbitro che considera la chiara occasione da gol. Dopo una lunga serie di palleggi dell’Italia, che sembra aver timore di una possibile beffa, arriva al 91° l’azione di Giovinco con il diagonale del numero 10 azzurro che centra il palo. Malta non si butta all’attacco e l’Italia non concede praticamente niente sino al fischio finale che certifica la vittoria azzurra.

     

    MALTA – ITALIA 0-1 (0-1) (23° Pellè)

    MALTA (3-5-2): Hogg; Agius, Camilleri, Z. Muscat; Fenech, Failla (93° Bezzina), Briffa, R. Muscat, Mintoff (72° Baldacchino); Mifsud, Schembri (85° Cohen).

    Allenatore: Ghedin.

    ITALIA (4-4-2): Buffon; Darmian, Chiellini, Bonucci; Pasqual, Verratti, Florenzi (59° Aquilani), Marchisio, Candreva; Immobile (65° Giovinco), Pellè (76° Ogbonna).

    Allenatore: Conte.

    Arbitro: Haltegan.

    Ammoniti: Briffa (M), Darmian (I).

    Espulsi: Mifsud (M), Bonucci (I).

  • An Italian job: Pellè e il gusto del gol all’olandese

    An Italian job: Pellè e il gusto del gol all’olandese

    L’Olanda figura tra i maggiori paesi europei esportatori di calciatori ed anche di allenatori che vanno ad insegnare calcio un po’ ovunque nel Vecchio Continente nel resto del mondo. I Paesi Bassi danno però spazio anche a tanti calciatori stranieri, molti provenienti dalle ex-colonie ma con rare eccezioni per gli italiani in verità. Il primo ad arrivare da queste parti fu nel 1997 Marco De Marchi, ex-difensore di Maifredi al Bologna e poi successivamente della Juventus e della Roma, che difese per un paio di stagioni i colori del Vitesse Arnhem, squadra in cui approdò molti anni più tardi anche Luca Caldirola, promettente difensore attualmente in forza al Brescia.

    Tuttavia, un altro italiano è sbarcato in Olanda, seppur con due esperienze in due momenti diversi, ed attualmente è uno dei maggiori protagonisti dell’Eredivisie. Si chiama Graziano Pellè, è uno specialista nei colpi di testa ed approda in un primo momento all’AZ Alkmaar, dove tra alti e bassi decide poi di ritornare in Italia. L’esperienza olandese lo ha in parte esaltato ed in parte depresso. Un suo gol in rovesciata alla’Ajax ne evidenzia le doti acrobatiche e di goleador, poi Pellè opta per il ritorno in Italia nelle file del Parma prima e della Sampdoria poi, pur avendo vinto lo Scudetto olandese nel 2009, ma senza poi riuscire a trovare un posto da titolare in prima squadra e con qualche incomprensione di troppo nell’ambiente.

    Graziano Pellè | ©BAS CZERWINSKI/AFP/Getty Images
    Graziano Pellè | ©BAS CZERWINSKI/AFP/Getty Images

    Ma nel nostro campionato il goleador salentino ha smarrito le sue doti realizzative. Non riesce a guadagnarsi degli ulteriori estimatori, mentre nel momento meno atteso giunge una nuova e clamorosa offerta dall’Eredivise, campionato in cui Pellè tutto sommato ha lasciato comunque un buon ricordo. Il Feyenoord questa volta lo convince ad accettare il trasferimento in prestito alla cifra di un milione di euro.

    Pellè questa volta non sbaglia. Trova a Rotterdam l’ambiente ideale ed il tecnico Ronald Koeman, un passato illustre nel PSV Eindhoven e nel Barcellona, gli struttura un impianto di gioco che ne esaltano le caratteristiche. Del resto il Feyenoord è una squadra dalle grandissimi tradizioni, di estrazione operaia e da sempre eterna rivale dell’Ajax. I biancorossi negli ultimi tempi erano caduti in disgrazia. Fuori dalle competizioni europee e a lottare addirittura per non retrocedere. Poi la ricostruzione ed adesso un rilancio in grande stile. Il Feyenoord non vince il campionato dal 1999 e la coppa nazionale dal 2008, ma è stata la prima squadra olandese a vincere la Coppa dei Campioni nel ’70 ed in bacheca conta anche due Coppa UEFA.

    La squadra di Koeman si è arrampicata fino al 4° posto in graduatoria con una squadra di giovani talenti in molti approdati anche in Nazionale, ma la sua posizione potrebbe essere anche ulteriormente migliorata. Peccato per l’eliminazione patita in Coppa d’Olanda per mano del PSV. La squadra è imbattuta in casa e Pellè sta vivendo una stagione di soddisfazioni straordinarie. E’ il vero idolo del De Kuip con i suoi ben 17 gol realizzati. Ha fatto meglio di lui soltanto l’ivoriano Bony del Vitesse con 19 centri, ma adesso le quotazioni di mercato di Pellè sono cresciute vertiginosamente.

    Il suo cartellino è stato riscattato dal Feyenoord per 3 milioni di euro ed ha sottoscritto un contratto di 4 anni ed anche le ambizioni del club e del giocatore sono cresciute. Abilissimo nel gioco aereo, riesce a dare spesso un tocco di classe al campionato olandese. Lo scorso 26 dicembre sul campo dell’Heerenveen ha realizzato un calcio di rigore all’italiana, con un cucchiaio degno del miglior Totti.

  • Crollano tutte le big, Sampdoria ad un solo punto dai play off

    Crollano tutte le big, Sampdoria ad un solo punto dai play off

    La trentatreesima giornata di Serie B regala clamorose sorprese. A partire dal ko, indolore, del Torino in casa dell’Empoli. Indolore poiché il Pescara esce sconfitto in casa contro il Bari mentre il Sassuolo non va oltre il pari a Grosseto. I granata di Ventura restano cosi primi. Clamoroso tonfo anche per il Padova, sconfitto in casa dal Crotone, ma non va meglio nemmeno al Varese mandato al tappeto dalla Juve Stabia. L’unica ad approfittarne, in attesa del posticipo di lunedi tra Reggina e Brescia è la Sampdoria che supera la Nocerina. Colpaccio del Vicenza in casa dell’Albinoleffe, del Livorno a Gubbio mentre il Modena si aggiudica tre punti tra le mura amiche.

    ALBINOLEFFE-VICENZA 0-1: Si risolve proprio nel finale di gara la sfida tra Albinoleffe e Vicenza. A due minuti dalla fine infatti è Paolucci a sbloccare il punteggio permettendo ai biancorossi di conquistare la prima vittoria dopo ben 13 gare di digiuno. Per l’Albinoleffe un ko pesante che avvicina i bergamaschi alla Lega Pro. Contestazione a fine gara da parte del pubblico che invoca il ritorno di Fortunato. Non tantissime le occasioni, visto che bisogna attendere la ripresa per vedere qualcosa di interessante con Abbruscato che di poco manca il gol mentre dopo il gol di Paolucci, bravo a raccogliere la respinta di Offredi, è Belotti a sfiorare il pari ma il suo tiro si infrange sulla traversa.

    EMPOLI-TORINO 1-0: Grande colpo dell’Empoli che al Castellani ferma la corsa della capolista. A siglare il gol vittoria, al 24’, è Maccarone, abile a battere Benussi sul secondo palo con un bel tiro dal limite. I granata cercano il pari a testa bassa, ma Meggiorini nel primo tempo, Antenucci, Pasquato e Bianchi nella ripresa non riescono a trovarlo. A fine gara Ventura ha chiesto un momento di riflessione per capire gli errori commessi. Nonostante tutto però un sabato non del tutto negativo visti i ko delle rivali.

    GROSSETO-SASSUOLO 2-2: Pareggio tra le polemiche per la direzione arbitrale di Palazzino tra Grosseto e Sassuolo. Il direttore di gara infatti prima non sanziona con il rigore un fallo di mani in area da parte di Terranova, poi concede una rete a Marchi senza la certezza che la palla abbia varcato interamente la linea bianca e infine estrae solo un giallo a Marzorati per una parata su un tiro di Crimi. Nonostante gli errori dell’arbitro gioca meglio il Grosseto che non solo agguanta il pari in rimonta ma in pieno recupero sfiora il colpaccio mancato solo per una grande parata di Pomini su tiro di Olivi. Nel primo tempo Marchi, con un gol fantasma, manda avanti i suoi ma al 5’ della ripresa Sforzini su rigore agguanta il pari. A 20’ dalla fine ospiti in vantaggio con un colpo di testa di Boakye mentre al 90’ ancora Sforzini centra il pari con un bel diagonale.

    GUBBIO-LIVORNO 1-2: Continua il momento no del Gubbio che rimedia un’altra sconfitta, stavolta in casa, contro un non irresistibile Livorno.Toscani avanti dopo 17’ grazie ad un calcio piazzato di Belingheri, ma le cose si complicano per il Gubbio dopo il rosso rimediato da Buchel. Nonostante tutto Nwankwo centra il pareggio in mischia ma al 49’ Bernacci riporta gli ospiti in vantaggio. A fine gara Alessandrini si è detto fiducioso per le prossime gare: certo è che servirà un cambio di marcia.

    Sampdoria © Marco Luzzani/Getty Images

    JUVE STABIA-VARESE 2-0: Si ferma dopo nove gara la serie positiva del Varese costretto ad arrendersi dinanzi alla Juve Stabia. Match che si sblocca in chiusura di prima frazione quando Mbakogu protegge la palla e serve Scozzarella che dal limite infila Bressan. Nella ripresa il Varese prova ad alzare il baricentro ma Sau per poco non trova il gol della giornata da centrocampo. Al 18’ però lo stesso attaccante con un pallonetto supera Bressan. La Juve Stabia sfiora poi il 3 a 0 due volte ma per stavolta può bastare così.

    MODENA-ASCOLI 2-0: Il Modena non smette più di stupire. La squadra più in forma del momento non ha problemi a battere l’Ascoli e ad ipotecare una salvezza oramai in tasca. Greco porta avanti i canarini al 27’ del primo tempo su calcio di rigore concesso per fallo di Peccarisi su Signori mentre nella ripresa Ardemagni chiude i conti su assist di Di Gennaro. Nel finale, con l’Ascoli protesto in avanti, il Modena sfiora il tris.

    PADOVA-CROTONE 1-2: Tonfo interno inaspettato per il Padova che cade contro un Crotone sempre più sorprendente con la cura Drago. Decisivo Florenzi che porta avanti i suoi dopo un quarto d’ora con un bel tiro al volo su assist di Mazzotta. Il Padova prova a reagire ma è ancora Florenzi al 22’, su assist di Sansone, a gonfiare la rete. Nella ripresa tocca all’ex di turno Cutolo, su servizio di Bentivoglio, insaccare la palla che rimette in corsa i rossocrociati. Franco tenta il colpo del 2 a 2 ma Belec è pronto e salva il risultato.

    PESCARA-BARI 1-2: Il Bari centra il colpaccio a Pescara e per la squadra di Zeman sfuma una ghiotta chance per ciò che concerne la classifica. Match iniziato nel ricordo del portiere Franco Mancini, scomparso poche ore prima. Abruzzesi avanti al 7’: Sansovini apparecchia per Immobile che con un tiro all’angolino supera il portiere biancorosso. Al 20’ il pari: errore di Balzano che innesca Defendi, il tiro di quest’ultimo chiama in causa Anania il quale però nulla può su Scavone. Nel finale di tempo Sansovini potrebbe riportare avanti i delfini ma da posizione favorevolissima centra la traversa. Nella ripresa Lamanna ferma miracolosamente Insigne e poco dopo Bellomo da centrocampo vede Anania fuori dai pali e lo infila per il 2 a 1 pugliese. Nel finale ci prvano Immobile e Insigne ma non vi è nulla da fare: la festa è biancorossa.

    SAMPDORIA-NOCERINA 2-0: La Sampdoria sente profumo dei play off. Complici i risultati negativi di chi precede la squadra di Iachini si rifà sotto dopo la facile vittoria con la Nocerina. Al 6’ blucerchiati in vantaggio: Munari pesca Pellè sul filo del fuorigioco e quest’ultimo infila Concetti. Al 26’ il raddoppio: Renan crossa per Pellè che in posizione dubbia insacca. Nel final di tempo Munari e Juan Antonio mancano il tris. Nella ripresa la Nocerina abbozza una reazione ma Pellè ed Eder sfiorano il tris.

  • Calciomercato Serie B: rivoluzione Samp, il Varese cambia attacco

    Calciomercato Serie B: rivoluzione Samp, il Varese cambia attacco

    Come al solito sono stati tanti gli affari conclusi nelle ultime ore di calciomercato anche in Serie B. Colpacci in attacco per il Varese che si assicura le prestazioni di Plasmati e Granoche mentre dietro ecco Albertazzi dal Milan. La Juve Stabia perde Cazzola, molto richiesto e alla fine passato all’Atalanta ma al suo posto tessera l’esperto Caserta. Salvatore Masiello firma con il Torino. La Sampdoria, dopo aver ceduto Palombo all’Inter, Koman al Monaco e Piovaccari al Brescia, ha preso l’attaccante Pellè dal Parma, Munari dalla Fiorentina e dal Savona i giovani Zuloaga e Termine.

    Il Pescara ha ufficializzato un affare ormai nell’aria da diverse settimane, quello di Caprari dalla Roma ma allo stesso tempo ha ceduto Giacomelli alla Ternana e Nicco al Frosinone. Il Modena rinforza il proprio attacco con il forte Cellini. Il Vicenza prende in prestito il terzino Bianco, nella prima parte di stagione a Grosseto. Per il Cittadella c’è in entrata Ciancio mentre c’è da registrare l’addio di Martignago passato al Latina. Russotto, laterale d’attacco del Livorno, passa all’ambiziosa Carrarese. Sempre gli amaranto cedono a titolo definitivo al Pergocrema l’attaccante Rey Volpato mentre prendono Morosini dall’Udinese e Sini dalla Roma.

    angelo palombo | © Giuseppe Bellini/Getty Images

    Il Vicenza preleva in comproprietà Brighenti dal Chievo Verona. La Reggina si priva di Bini e Ruggeri, ceduti al Piacenza, e Sarno, finito al Lanciano, mentre in entrata oltre al portiere Belardi ufficializza anche Armellino, Brunori Sandri e Melara. Finisce l’avventura di De Paula al Bari: il giocatore infatti rientra al Chievo. In Puglia arriva Cavanda. Cesaretti lascia l’Empoli per passare al Frosinone. Il Crotone ha prestato alla Reggiana l’esterno di difesa Cabeccia ma ha preso il giovane scuola Juventus Essabr.

    Alla Nocerina arriva il giovane difensore centrale Nieddu dal Como unitamente al centrocampista della Roma Barusso, al difensore Figliomeni del Varese e all’attaccante esterno del Torino Pagano, mentre Petrilli passa al Casale e Marsili va all’Andria. L’Ascoli ingaggia Montalto dal Siracusa cedendo alla stessa società siciliana Aloe. Altro scambio dei bianconeri quello con il Foggia tra Real e Tomi. Il Grosseto ha prelevato l’esterno scuola Juve Esposito, il forte Jadid dal Parma e il giovane attaccante dell’Aprilia Martino e Misuraca ex Palermo mentre ha ceduto Giovio al Piacenza.

  • Calciomercato, tutti i colpi last minute dei club di Serie A

    Calciomercato, tutti i colpi last minute dei club di Serie A

    Atalanta ceduto ieri mattina Simone Padoin alla Juventus per 5 milioni di euro perfeziona in serata lo scambio Riccardo Cazzola – Fabio Caserta con la Juve Stabia, il primo, perno del centrocampo stabiese arriva in prestito mentre il secondo viene ceduto a titolo definitivo alle Vespe.

    Bologna Ishak Belfodil, attaccante algerino classe ’92 con passaporto francese, è l’unico movimento della società felsinea nelle ultime ore di calciomercato. Arriva dal Lione, dove ha fatto qualche apparizione sia in Ligue 1 che in Champions League, in prestito con diritto di riscatto a giugno fissato sui 4 milioni di euro circa. A Bologna ritrova Taider suo compagno nella nazionale francese Under 19.

    Cagliari nessuna operazione nè in entrata nè in uscita, Radja Nainggolan, inseguito a lungo dalla Juventus, resta almeno per il momento in Sardegna. Il discorso sul suo approdo a Torino è solo rimandato a giugno.

    Catania etnei scatenati nelle ultime ore di mercato: dopo 30 giorni di apparente immobilismo, sono arrivati in sequenza Marco Motta dalla Juventus, Felipe Seymour dal Genoa, Osarimen Ebagua dal Torino e Juan Pablo Carrizo dalla Lazio, tutti in prestito, a puntellare difesa, centrocampo, attacco e porta. Il portiere argentino arriva per sostituire il connazionale Mariano Andujar tornato in patria all’Estudiantes, l’attaccante granata per prendere il posto di Maxi Lopez ceduto al Milan. L’ad Lo Monaco ha poi rivelato che il Catania aveva praticamente definito l’acquisto di Rolando Bianchi per 4 milioni di euro ma il Toro ci ha ripensato all’ultimo minuto accettando invece di prestare fino al termine della stagione Ebagua che quest’anno al Torino non è risucito a dimostrare tutto il suo valore. Per quanto riguarda le uscite ceduto Pablo Alvarez al Saragozza.

    Cesena bianconeri attivissimi, lasciano la Romagna Erjon Bogdani, passato al Siena, Abdel Ghezzal, al Levante via Bari, e Antonio Candreva che sbarca nella capitale sponda Lazio in prestito in cambio di Simone Del Nero che fa il percorso inverso. Arrivano a rinforzare la rosa a disposizione di Daniele Arrigoni inoltre Mario Alberto Santana, seguito in estate dal club romagnolo che poi scelse Napoli dove ha trovato pochissimo spazio, e l’attaccante della Juventus Vincenzo Iaquinta, uno dei tanti esuberi della Vecchia Signora pronto a rimettersi in gioco dopo un lungo periodo di inattività, che dovrà far compiere al Cesena il salto di qualità in attacco per centrare l’obiettivo della salvezza.

    Chievo i clivensi puntellano la difesa con l’arrivo di Dario Dainelli dal Genoa, arriva nelle ultime ore anche Nikola Gulan dalla Fiorentina e rientra dal prestito dal Bari l’attaccante brasiliano De Paula, fuori per il resto della stagione per un infortunio al ginocchio.

    Fiorentina saltano all’ultimo minuto gli arrivi dell’attaccante Mounir El Hamdaoui dall’Ajax e del centrocampista argentino Guido Pizarro dal Lanus. I viola concludono la giornata prelevando dal Copenaghen per 800 mila euro l’attaccante di origini ivoriane Kenneth Zohore, giovane promessa classe ’94 entrato nel giro della nazionale Under 19 danese. In uscita ceduto a titolo definitivo il centrocampista Gianni Munari alla Sampdoria per 1 milione di euro circa. Fiorentina e Genoa non trovano l’accordo per il trasferimento di alessio Cerci in Liguria, mentre salta lo scambio sempre con i rossoblu Lorenzo De Silvestri – Giandomenico Mesto.

    Genoa il grosso del mercati il Grifone lo aveva già fatto nelle settimane scorse rinforzando la squadra con gli arrivi di Alberto Gilardino, Davide Biondini e Giuseppe Sculli e quelli di Fernando Belluschi e Roger Carvalho ufficializzati ieri. Sfuma uno dei grandi obiettivi di Preziosi, Alessio Cerci che resta a Firenze, mentre lasciano la Liguria Dario Dainelli passato al Chievo e Felipe Seymour andato al Catania. Il grande colpo il Genoa lo mette a segno per la prossima stagione essendosi assicurata la metà del cartellino del giovane bomber della Juventus, in prestito al Pescara e capocannoniere del campionato di Serie B, Ciro Immobile per 4 milioni di euro.

    Inter tanta indecisione sul mercato, prima l’offerta senza neanche troppa convinzione al Manchester City per Carlos Tevez per contrastare il Milan in un derby tutto milanese salvo poi ritirarsi dalla corsa all’Apache, poi l’attesa delle ultime ore per perfezionare alcune operazioni importanti: lascia i nerazzurri Thiago Motta che alla fine ha ceduto alla corte del Paris Saint Germain di Carlo Ancelotti e Leonardo con l’Inter che incassa un cospicuo assegno da 10 milioni di euro, per rimpiazzare il centrocampista brasiliano naturalizzato italiano arrivano in prestito con riscatto al termine della stagione Fredy Guarin, ad un passo pochi giorni fa dalla Juventus, dal Porto e Angelo Palombo dalla Sampdoria a rinforzare la mediana di Claudio Ranieri. Ceduto Sulley Muntari al Milan.

    Juventus sistemata la difesa e l’attacco con Martin Caceres e Marco Borriello, grandi manovre nelle ultime ore per il centrocampista richiesto da Antonio Conte: scartato Fredy Guarin quando ormai sembrava essere già bianconero preferendo riservare l’unico posto rimasto da extracomunitario al difensore uruguagio e falliti tutti i tentativi per portare a Torino Radja Nainggolan che il Cagliari ha voluto tenere a tutti i costi, è arrivato Simone Padoin dall’Atalanta per 5 milioni di euro. Per quanto riguarda le partenze nell’ultimo giorno sono andati via tutti gli esuberi (ad eccezione di Fabio Grosso) presenti in rosa, dopo Amauri è stato il turno ieri di Luca Toni che si è accordato con l’Al Nasr di Walter Zenga, Vincenzo Iaquinta che ha firmato con il Cesena, Marco Motta è stato ceduto al Catania e Michele Pazienza si è trasferito all’Udinese.

    Lazio i biancocelesti non riescono a chiudere per il trequartista giapponese del Cska Mosca Keisuke Honda, obiettivo numero uno di Claudio Lotito ed Edy Reja, che sarebbe dovuto arrivare per sopperire alla cessione di Djibril Cisse al Queens Park Rangers per 5 milioni di euro. Gli uomini mercato della Lazio hanno così cambiato obiettivo riuscendo a chiudere sul filo di lana lo scambio con il Cesena Antonio Candreva che arriva nella capitale e Simone Del Nero che va ai romagnoli. Vanno via anche Juan Pablo Carrizo, in prestito al Catania, e Luis Pedro Cavanda, terzino destro in prestito al Bari.

    Lecce il colpo è arrivato in attacco nelle ultime ore, Valeri Bojinov torna in Salento dopo 7 anni e rinforzerà il reparto avanzato a disposizione di Serse Cosmi; ultimo arrivo in casa giallorossa l’esterno Luca Di Matteo in prestito dal Palermo.

    Milan doveva arrivare Carlos Tevez, che ha rifiutato tutte le destinazioni possibili mantenendo la parola data ad Adriano Galliani e invece i rossoneri hanno dovuto optare per il piano B Maxi Lopez, prelevato dal Catania negli ultimi giorni di mercato in prestito oneroso a 1.5 milioni e riscatto a giugno. Le ultime ore sono state poco proficue, bruciati dall’Inter per Angelo Palombo hanno ripiegato su Sulley Muntari arrivato proprio dai cugini. Preso anche un giovane attaccante dell’Internacional di Porto Alegre classe ’91, Lucas Roggia.

    Napoli il suo colpo il Napoli lo aveva messo a segno già a dicembre assicurandosi le prestazioni di Eduardo Vargas dall’Universidad de Chile, attaccante cileno che in patria viene definito come il clone del connazionale Alexis Sanchez e anche di Ezequiel Lavezzi, a sistemare una rosa già completa. L’unico movimento last minute è stato in uscita, i partenopei hanno ceduto in prestito al Cesena Mario Alberto Santana.

    Novara la squadra piemontese aveva già concluso il suo mercato da tempo, se vogliamo il “colpo” è arrivato in panchina con l’ingaggio di Emiliano Mondonico sollevando dall’incarico Attilio Tesser, artefice del doppio salto del Novara dalla Lega Pro alla Serie A in due anni.

    Palermo anche in Sicilia ultime ore tranquille, Maurizio Zamparini nel corso degli anni ci aveva abituato a stravolgimenti nell’ultimo giorno invece l’unica operazione di mercayo è in uscita e riguarda la cessione in prestito di Luca Di Matteo al Lecce.

    Parma l’ultimo giorno di mercato ha regalato a Roberto Donadoni il centrocampista McDonald Mariga dalla Real Sociedad via Inter, un ritorno il suo in Emilia, mentre sono andati via in prestito Abder Jadid al Grosseto e Graziano Pellè alla Sampdoria.

    Roma a parte il riscatto della seconda metà del cartellino dell’attaccante Fabio Borini dal Parma per 4.6 milioni di euro, poca roba il mercato giallorosso. I dirigenti e il tecnico Luis Enrique hanno giudicato all’altezza la rosa a disposizione preferendo concentrarsi sul rinnovo spinoso di Daniele De Rossi. Ceduto David Pizarro al Manchester City, il centrocampista cileno messo fuori rosa per un litigio con il tecnico.

    Siena colpo in attacco per la squadra toscana, prelevato dal Cesena Erjon Bogdani unica operazione conclusa dal ds Giorgio Perinetti che ha provato fino all’ultimo secondo di convincere Filippo Inzaghi a sposare il progetto senese.

    Udinese un’operazione in entrata e una in uscita per i friulani che hanno preso in prestito dalla Juventus il centrocampista Michele Pazienza e hanno ceduto al Livorno con la stessa formula Piermario Morosini.

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    Pagelle Parma-Palermo, nella nebbia spunta Giovinco

    Paletta 6,5: gara d’ordine la sua certo gli avanti rosanero gli facilitano il compito ma risulta sempre molto attento su ogni tentativo d’attacco

    Biabiany 6,5: è in forma e si vede, corre dribbla e cerca la rete, una spina nel fianco per gli avversari

    Valiani 6,5: partita tatticamente ineccepibile sempre presente sulla corsia di competenza in appoggio ed in copertura, ci prova da fuori ma è sfortunato a colpire la traversa

    Giovinco 7: è l’uomo in più di questo Parma, un mix di tecnica e genialità, le sue giocate risultano essere sempre le migliori e se non trovasse il palo sulla sua strada il voto sarebbe sicuramente più alto. Rischiara nella nebbia

    Pellè 6: il ragazzone ci prova con due o tre giocate degne di nota, gli manca solo la rete e questo è imperdonabile agli occhi dei tifosi gialloblu che alla sua uscita dal campo gli riservano bordate di fischi

    Parma (4-4-1-1): Mirante 6; Zaccardo 6,5, Paletta 6,5, Lucarelli 6, Gobbi 6; Biabiany 6,5, Morrone 6, Galloppa 6, Valiani 6,5; Giovinco 7; Pellè 6 (45′ st Masucci sv).
    A disp.: Pavarini, Santacroce, Rubin, Marques, Palladino, Crespo.

    Sebastian Giovinco| © Dino Panato/Getty Images

    Benussi 6,5: ci mette una pezza in più di un’occasione e si capisce il perchè Mangia lo preferisca all’ex titolare Tzorvas.

    Silvestre 6: non si fa distrarre dalla nebbia, sempre molto attento sulle incursioni avversarie, lascia pochi spazi agli avanti ducali

    Balzaretti 6: è significativo che l’unico vero pericolo alla porta di Mirante lo porti lui con una rasoiata di mancino, che l’estremo gialloblu respinge bene. Per il resto partita d’ordine senza grossi exploit.

    Ilicic 5,5: soffre più di tutti i compagni il mal di trasferta, forse il calore del Barbera lo trasforma, ma nel match di ieri non illumina, anche se non combina grossi disastri come a Torino.

    Pinilla 4: dovrebbe essere l’arma in più ritrovata, ma si perde nella nebbia del Tardini, inconcludente, sbaglia posizione e spesso anche le giocate più semplici.

    Palermo (4-3-2-1): Benussi 6,5; Pisano 6, Silvestre 6, Migliaccio 6, Balzaretti 6; Acquah 5,5, Bacinovic 5 (10′ st Bertolo 5), Barreto 5,5; Ilicic 5,5, Lores 5,5 (21′ st Alvarez 5); Pinilla 4 (39′ st Della Rocca sv).
    A disp.: Tzorvas, Cetto, Aguirregaray, Bollino.

  • Parma-Palermo probabili formazioni. Emergenza attacco per Mangia

    Parma-Palermo probabili formazioni. Emergenza attacco per Mangia

    Partita difficile quella di stasera al Tardini e non solo per la nebbia che minaccia di far sospendere la partita, ma soprattutto per i valori in campo delle due squadre, che vivono diverse situazioni di classifica e di morale. I padroni di casa del Parma sono, infatti, reduci da una pessima figura rimediata a Novara e vivono un momento non proprio esaltante, vorrebbero quindi cercare la vittoria per racimolare quei 3 punti fondamentali, contro un avversario di un certo livello, per risalire la china. Per far questo Colomba si affiderà al solito modulo con difesa e centrocampo a 4 e Giovinco a muoversi dietro l’unica punta che, nonostante il recupero di Sergio Floccari, sarà ancora Graziano Pellè. In difesa confermati Zaccardo e Rubin sugli esterni, con la solita coppia centrale composta da Paletta e A.Lucarelli. In mediana spazio all’ottimo Biabiany sull’out di destra e a Valiani largo su quella di sinistra, mentre a fare da diga contro gli avanti rosanero saranno Galloppa e capitan Morrone.

    Parma (4-4-1-1): Mirante; Zaccardo, Paletta, A. Lucarelli, Rubin; Biabiany, Morrone, Galloppa, Valiani; Giovinco; Pellé. A disp.: Pavarini, Santacroce, Gobbi, Floccari, Palladino, Jadid, Crespo.

    Denis Mangia| © Tullio M. Puglia/Getty Images

    In casa Palermo, invece, Mangia, nonostante sia in forte emergenza specialmente nel reparto offensivo dove dovrà fare a meno di Hernandez, Miccoli e che avrà un Pinilla non al massimo della condizione, insegue la sua prima vittoria esterna. L’attaccante cileno sarà affiancato dal giovane Lores in vantaggio su Bertolo nel ruolo di seconda punta più arretrata quasi sulla linea di trequarti, dove agirà sicuramente Ilicic. La linea a quattro della difesa vedrà il rientro dello squalificato Balzaretti sulla corsia di sinistra e mentre sulla destra ci sarà Pisano. In mezzo confermato Migliaccio nel ruolo alla Mascherano ritagliato per lui dal tecnico lombardo, affiancato da Silvestre. Sulla linea mediana Acquah-Bacinovic-Barreto, completeranno la formazione, con un centrocampo arcigno e votato soprattutto a spezzare le trame di gioco avversarie.

    Palermo (4-3-1-2): Benussi; Pisano, Silvestre, Migliaccio, Balzaretti; Acquah, Bacinovic, Barreto; Ilicic; Lores, Pinilla. A disp.: Tzorvas, Cetto, Mantovani, Della Rocca, Bertolo, Alvarez.

    Upgrade il Tardini è avvolto dalla nebbia a breve ci sarà il sopralluogo dell’arbitro ma la sensazione è che sarà rinviata la partita