Il Gran Premio della Malesia di Formula Uno è la seconda gara della stagione Mondiale e si preannuncia già come un importante banco di prova per i principali team, che sembrano essere all’inseguimento della Mercedes in grande spolvero. Le qualifiche del sabato del Gp Malesia, sotto una pioggia incessante e abbondante che ne ha condizionato lo svolgimento e ne ha anche ritardato l’inizio, hanno decretato proprio questo: pole position per Lewis Hamilton su Mercedes (bis dopo quella del Gp d’Australia), secondo tempo per Sebastian Vettel con la sua Red Bull che prova a riscattare il pessimo inizio di Melbourne, terzo tempo per l’altro pilota su Mercedes, Nico Rosberg che proprio all’ultimo giro ha strappato la terza posizione ad Alonso. Quarto tempo proprio per il ferrarista spagnolo Fernando Alonso, che riesce a rimediare allo scontro con Kvyat che gli ha causato la rottura della sospensione anteriore sinistra e che avrebbe potuto compromettere tutte le qualifiche: fortunatamente i meccanici Ferrari sono stati in grado di riparare al danno in tempi da record (tre minuti) e di rimettere in pista la monoposto di Alonso che a fine qualifiche ha definito “lavoro super” quello dei suoi meccanici del cavallino, sbilanciandosi in una previsione-auspicio per la gara di domani “lottiamo per il podio”. Quinta posizione in griglia di partenza per Ricciardo e sesta per l’altro ferrarista, Kimi Raikkonen che ha dimostrato di non gradire particolarmente la pista bagnata di Sepang e che, almeno sul giro secco, è apparso in difficoltà rispetto ai primissimi.
Di certo, il circuito malese è più tecnico rispetto al circuito cittadino di Melbourne e, dunque, il valore dei piloti in pista farà la sua parte: senza dubbio, però, è già emerso quello che potrebbe essere il “filo conduttore” della stagione di Formula Uno, e che il Gp Malesia (così come anche la giornata del Sabato del Gp Australia) ha evidenziato: la netta supremazia della Mercedes che costringerà la Red Bull e la Ferrari (che al momento sembrano le più quotate inseguitrici) a rincorrere costantemente le vetture della casa tedesca.
Il Gp Malesia vedrà, dunque, i “due ritirati illustri” del Gp Australia sfidarsi fianco a fianco in prima fila, ma la Ferrari di Alonso e Nico Rosberg potrebbero essere il terzo (e quarto) incomodo del weekend. Pioggia permettendo ovviamente.
La diretta del Gp Malesia sarà visibile sui canali di Sky, a partire dalle ore 10.00, mentre la gara verrà poi trasmessa in chiaro in differita alle ore 14.00 su Rai Uno.
Sebastian Vettel ha vinto un entusiasmante Gran Premio della Malesia, secondo appuntamento della stagione di Formula 1. Sul circuito di Sepang è andata in scena una gara spettacolare e ricca di sorpassi e colpi di scena, con il tedesco della Red Bull che ha conquistato la prima vittoria della stagione imponendosi di forza sul compagno di squadra Mark Webber al quale negli ultimi giri di gara ha effettuato un sorpasso da campione, percorrendo praticamente un intermedio affiancatogli ruota a ruota dopo essere andato quasi a toccare il muretto del rettilineo principale rischiando tantissimo di porre fine nel peggiore dei modi la gara di entrambi. Vettel ha avuto il grande merito di avere una fame fuori dal comune e di aver voluto a tutti i costi la vittoria, andando contro gli ordini di scuderia e non importa se questo gli è costato i richiami del suo box.
Dal canto suo l’australiano, che grazie ad una ottima strategia stava conducendo la gara fino a pochi giri dal termine, è rimasto molto deluso e arrabbiato dall’atteggiamento assai rischioso del suo team-mate, reo di essere stato troppo aggressivo nel sorpasso quando la gara andava ormai avviandosi verso una doppietta tranquilla. Proprio per questo, nonostante l’aver ottenuto i primi due gradini del podio, nel box delle lattine sono cominciati ad affiorare i primi musi lunghi con Webber apparso molto scuro nel post-gara sebbene siano arrivate prontamente le scuse del tre volte campione tedesco dopo i richiami del team austriaco.
E’ arrivata invece la prima gioia per Lewis Hamilton che alla sua seconda gara in Mercedes è riuscito ad ottenere il primo podio stagionale. Veramente buona la gara del campione anglo-caraibico che per lunghi tratti di gara è stato anche capace di impensierire i due piloti di testa della Red Bull per poi calare alla distanza per il solito problema di usura gomme. Tantissimi sono stati infatti i pit-stop dei piloti con proprio Hamilton che alla sua prima sosta ha regalato un momento abbastanza comico rientrando nella piazzola del suo ex team, la Mclaren.
Anche in casa Mercedes comunque non mancano i malumori con Nico Rosberg che alla fine non è rimasto affatto soddisfatto del quarto posto. Il pilota tedesco infatti era sembrato visibilmente più veloce del suo amico e compagno di squadra e capace di insidiare la sua posizione ma degli ordini di scuderia neanche troppo velati gli hanno impedito il sorpasso. Un grande passo in avanti comunque per il team di Stoccarda che in questa gara malese ha ampiamente dimostrato di poter lottare per le posizioni di vertice.
Mezzo disastro invece in casa Ferrari dove Felipe Massa con l’unica Rossa superstite è riuscito a salvare il salvabile in una domenica che di buono ha avuto davvero ben poco. In primo luogo perchè il passo mostrato oggi dalla F138 non è stato all’altezza di quello fatto vedere in Australia, secondo perchè dopo una grande partenza che lo aveva portato ad insidiare seriamente Vettel per la prima posizione Fernando Alonso ha gettato al vento una gara che lo avrebbe potuto portare a lottare per la vittoria.
Lo spagnolo infatti è stato protagonista di un contatto alla seconda curva con il tedesco che ha causato il danneggiamento dell’ala anteriore che per tutto un giro ha praticamente fatto scintille urtando il tracciato, ma l’asturiano, anzichè rientrare ai box per sostituirla ha preferito continuare sperando di poter restare attaccato ai primi e sfruttare la sosta per sostituire l’ala unitamente agli pneumatici intermedi visto che la pista, dichiarata bagnata ad inizio gara dai commissari, andava via via asciugandosi. Ma la scelta si è rivelata azzardata perchè sul rettilineo principale l’ala anteriore ha ceduto andando a finire sotto la vettura che ha tirato diritta andandosi ad insabbiare nella ghiaia. Non proprio il modo migliore per Nando di festeggiare i 200 Gran Premi in Formula 1, essendo stato costretto al ritiro dopo solo un giro di gara mandando cosi in fumo ogni sogno di gloria.
Gara non esaltante neanche quella della Lotus, che ha compiuto mezzo passo indietro rispetto alla prestazione di Melbourne con Romain Grosjean che ha chiuso in sesta posizione davanti al compagno di squadra Kimi Raikkonen. La strategia della Lotus questa volta ha fatto acqua e pur con un pit-stop in meno rispetto agli altri alla fine entrambe le E21 sono state beffate da Massa che con una sosta in più ma con gomme più fresche ha recuperato ben 10 secondi in 5 giri.
Ancora peggio è andata alla McLaren, la cui crisi sembra non avere proprio fine. Ancora una volta la Freccia d’argento entrata nella top-ten è solo una, quella di Sergio Perez che ha chiuso al nono posto dopo una gara pressochè anonima. Mentre invece Jenson Button, autore davvero di una bella gara, si è ritirato dopo aver visto la sua corsa compromessa all’ultimo pit-stop dai suoi stessi meccanici che si sono dimenticati di avvitargli il dado della ruota anteriore destra lasciandolo per oltre un minuto fermo nella corsia dei box. Davvero un peccato per l’inglese, quinto fino a quel momento, che con una sosta in meno avrebbe potuto impensierire almeno il duo Mercede per il podio.
A punti sono andati anche Nico Hulkenberg, ottavo e autore di un bellissimo duello ruota a ruota e al limite del regolamento con Raikkonen, e Jean Eric Vergne che hanno portato rispettivamente 4 punti alla Sauber e uno alla Toro Rosso.
Sebastian Vettel si è aggiudicato al pole position del Gran Premio della Malesia, secondo appuntamento stagionale del mondiale di Formula 1. Sul circuito di Sepang il pilota della Red Bull ha fatto nuovamente la differenza sul giro secco stampando un tempo praticamente inarrivabile per gli avversari. Il tre volte campione tedesco si è dimostrato superiore a tutti nonostante le condizioni avverse della pista che nell’ultima parte della Q2 e per tutta la Q3 hanno visto protagonista assoluta la pioggia, annunciata e puntualmente arrivata ad abbattersi sul circuito malese per mescolare le carte in tavola.
Vettel non si è scomposto e cosi come in Australia ha trovato il guizzo giusto per piazzare la sua RB9 davanti a tutti grazie al tempo irraggiungibile di 1:49.674, ben nove decimi inferiore rispetto a quello fatto segnare da Felipe Massa, secondo, che affiancherà il pilota di Hoppenheim in prima fila. Il brasiliano è riuscito a strappare la seconda posizione al suo ultimo giro utile al compagno di squadra Fernando Alonso, terzo ad oltre un secondo dalla vetta.
Le due Ferrari nelle prime tre piazze dimostrano come la nuova F138 sia davvero competitiva in tutte le condizioni di pista, ed infatti proprio l’asturiano nei giorni scorsi aveva detto di sentirsi abbastanza sicuro della prima fila. Pronostico azzeccato ma con Massa che per la seconda volta su due gare è riuscito a balzargli davanti. In gara, anche grazie alle condizioni pazze del meteo malese le cose potrebbero cambiare radicalmente, soprattutto se come già visto in Australia la Red Bull si dimostrerà inferiore sul passo gara.
Anche perchè proprio in questo senso l’avversario più pericoloso, Kimi Raikkonen, è stato retrocesso dai commissari di gara dalla settima alla decima posizione per aver ostacolato nel giro di qualifica Nico Rosberg. Il finlandese comunque non è apparso in condizioni brillanti cosi come la sua Lotus E21, sicuramente meno efficace che in Australia.
Sarà quindi Lewis Hamilton a partire alle spalle delle due Ferrari in quinta posizione, non per la penalizzazione inflitta a Raikkonen, che comunque si era qualificato più indietro in griglia, ma per suoi grandi meriti avendo portato il team di Stoccarda nelle posizioni di vertice. Dietro di lui Mark Webber, ad una vita dal compagno di team che pare avere un altro mezzo tra le mani con i suoi oltre due secondi e mezzo di ritardo stretto nella morsa delle due Mercedes visto che alle sue spalle avrà la Freccia d’Argento di Rosberg che scatterà sesto.
Passo in avanti incoraggiante per l’altra scuderia argentata, la McLaren, che approfitterà dell’arretramento di Raikkonen per partire dalla settima casella con Jenson Button. Pesante comunque resta il distacco dalla prima Red Bull, 3 secondi e mezzo anche se in condizioni di pista abbastanza avverse per tutti, mentre Sergio Perez che aveva chiuso la top-ten in decima posizione partirà nono. Buona prova ancora una volta di Adrian Sutil, unica Force India ad entrare nei migliori dieci, che dopo la grande prestazione a Melbourne scatterà tra le due monoposto di Woking a dimostrazione che il lungo periodo di attività non sembra avergli procurato alcuna ruggine. Fuori nella Q2 invece Romain Grosjean con la seconda Lotus, sfortunato ad essersi imbattuto nella pioggia nell’ultima parte di sessione che gli ha impedito di migliorare la prestazione.
Daniel Pedrosa ha vinto il Gran Premio della Malesia sul circuito di Sepang, terzultimo appuntamento della stagione. Il pilota della Honda, anche oggi in uno stato di forma strepitoso, è andato a vincere la sua terza gara consecutiva, sesta della stagione, riaprendo di fatto i giochi per il mondiale portando a 23 i punti, su 50 disponibili a due gare dalla fine, che lo dividono dal leader della classifica Jorge Lorenzo, secondo e mai cosi in difficoltà come oggi.
Lo spagnolo è stato il miglior interprete delle difficili condizioni del tracciato malese, sul quale è venuta a cadere la pioggia poco prima della partenza portando i commissari a dichiarare la gara bagnata. Tutti quindi sono partiti con gomme da bagnato ma il leight-motive della gara non è cambiato rispetto alle ultime uscite, con Lorenzo e Pedrosa davanti a fare gara solitaria e tutti gli altri dietro racchiusi in un gruppetto molto compatto capitanato da Casey Stoner.
Il maiorchino ha cercato di replicare la gara di Motegi abbozzando un tentativo di allungo nei primi giri della gara cercando di sfruttare la migliore efficacia della gomma da bagnato morbida rispetto a quella dura dell’avversario, ma Pedrosa ha tenuto il passo e dopo aver studiato l’avversario per un paio di giri ha portato l’attacco decisivo esattamente a metà gara, a 10 giri dalla fine, superando il connazionale all’ultima curva prima del traguardo sferrando una grande staccata, violenta come se fosse stato sull’asciutto. Nel giro di poche curve lo spagnolo ha cominciato ad allungare e a prendere un margine importante sul rivale che si è ritrovato in difficoltà con la gomma quasi arrivata alla frutta e l’asfalto che intanto andava sempre di più bagnandosi per il progressivo aumentare della pioggia.
E a 7 giri dal termine infatti è proprio Lorenzo, tra l’altro unico pilota a farlo, a richiamare l’attenzione dei commissari di gara giapponesi per sospendere la gara alzando il braccio destro in segno che la pista stava diventando impraticabile. Reclamo che è stato accolto al 13esimo passaggio, lasciando qualche disappunto nel team della Honda Hrc visto che Stoner stava guadagnando sempre più terreno nei confronti del pilota della Yamaha con la possibilità di superarlo e dare una mano al compagno di squadra che avrebbe guadagnato 4 punti in più su Lorenzo in chiave iridata.
Si è atteso poi qualche minuto un miglioramento delle condizioni metereologiche per far riprendere la gara, miglioramento che non c’è stato perchè la pioggia e il vento sono aumentati inducendo i commissari a dichiarare chiusa la gara che comunque ha assegnato tutti i punti ai piloti essendo stati svolti i giri necessari. La classifica finale dunque ha proclamato ancora una volta Pedrosa vincitore, Lorenzo in seconda posizione che salva una gara che si stava mettendo male e protegge la testa della classifica, e Stoner terzo, che ritrova il podio a distanza di qualche mese, mancava infatti dal Gran Premio degli Stati Uniti a Laguna Seca.
Appena fuori dal podio le Ducati, con Nicky Hayden quarto e Valentino Rossi in quinta posizione. Gara accorta e ragionata per lo statunitense che ha saputo sfruttare gli errori degli avversari per chiudere alle spalle dei migliori tre, mentre per il pesarese è stata una gara tutta d’attacco sin dalla partenza che però lo ha portato a commettere un brutto errore al nono giro mentre si trovava alle spalle di Andrea Dovizioso in quinta posizione, che lo ha relegato nono alle spalle del gruppetto composto da Cal Crutchlow, Ben Spies, Stefan Bradl e Alvaro Bautista. Il Dottore è poi riuscito a recuperare anche grazie alle cadute che in successione hanno colpito prima Spies, che ha riportato conseguenze fisiche ad una clavicola, e poi Dovizioso, Bradl e Crutchlow, tutti traditi dall’asfalto bagnato, ma c’è da dire che oggi la Ducati aveva davvero un buon passo, almeno al pari con quello di Stoner e Dovizioso. Alle spalle di Rossi troviamo il trio spagnolo composto da Bautista a 17 secondi dalla vetta mentre molto più staccati troviamo Hector Barbera e Aleix Espargaro con la prima delle Crt. Nelle ultime due posizioni gli italiani Danilo Petrucci e Michele Pirro
Giornata nera per la Yamaha che di 4 moto in pista ha visto terminare la gara soltanto quella di Lorenzo che comunque qualche minuto prima dell’interruzione della gara è riuscito a tenere miracolosamente in piedi la sua M1 che stava lentamente scivolando a terra sull’asfalto bagnato, rischiando di perdere il vantaggio su Pedrosa e di compromettere il cammino nel Mondiale.
Mondiale che riprenderà domenica prossima, ancora alle prime luci dell’alba quì in Italia, perchè si correrà in Australia sul circuito di Phillipe Island, teatro del penultimo appuntamento della stagione. La sfida sarà ancora tra i due pretendenti al titolo Lorenzo e Pedrosa ma occhio a Stoner che sul circuito di casa potrebbe essere la variabile impazzita che farà da arbitro al campionato.
A Sepang è stata scoperta proprio oggi la targa commemorativa in bronzo in memoria di Marco Simoncelli, il pilota di Coriano che proprio un anno fa perse la vita sullo stesso circuito in occasione del Gran Premio della Malesia. All’iniziativa hanno preso parte tutti i componenti del paddock, piloti e responsabili dei team che nel pomeriggio sono partiti dal box del team di Fausto Gresini, per il quale correva Marco, per poi arrivare alla fatidica curva 11, punto del circuito in cui avvenne l’incidente mortale osservando un minuto di silenzio dopo un lungo applauso rivolto allo sfortunato pilota di Coriano.
E’ passato quasi un anno esatto da quel tragico momento, era il 23 ottobre del 2011, al secondo giro della gara la Honda Rc212V guidata da Marco perse inspiegabilmente il controllo per poi rientarre in traiettoria venendo colpita icolpevolemte dagli accorrenti Colin Edwards e Valentino Rossi che nulla hanno potuto per evitare il terribile scontro. Ma a distanza di tanto tempo il ricordo di Super Sic è ancora vivo nelle menti di tutti, in particolare proprio di Rossi, coinvolto nell’incidente e grande amico di infanzia di Simoncelli: “Marco mi manca moltissimo, soprattutto ora che siamo in Malesia per la gara“ – il ricordo del pilota di Tavullia un anno dopo la scomparsa dell’amico nella conferenza alla vigilia del Gran Premio – “Un anno dopo quel momento è ancora peggio. E’ una sensazione molto difficile per me ed è brutto che non ci sia più, soprattutto per la sua famiglia, i suoi amici che se lo potevano godere e che lo potevano incontrare tutti i giorni a Coriano, manca a tutti, tantissimo”.
La commozione del Dottore nel parlare dell’amico scomparso è tanta, a dimostrazione di come, ancora dopo un anno, si faccia fatica a dimenticare tutto quanto accaduto quel giorno, ma è proprio sulle note del dolore che il pesarese ha cercato di rievocare con il sorriso sulle labbra i ricordi più belli del pilota di Coriano: “Di lui mi manca il suo modo di essere, la sua purezza, il Sic era uno vero, e poi era divertente starci insieme. Quando Marco c’era ti riempiva molto la giornata perché era vulcanico e poi il bello del Sic è che era sempre positivo, sorridente e cercava sempre di fare qualche casino e di portarti con lui”.
Anche Casey Stoner, suo compagno alla Honda anche se in team diversi, ha voluto rivolgere un pensiero al collega scomparso: “E’ passato ormai un anno dalla scomparsa di Marco eil fatto che questo week end rappresenti l’anniversario della scomparsa di Marco farà si che l’atmosfera sarà di sicuro particolare quando scenderemo in pista”.
Daniel Pedrosa è stato il pilota più veloce nella prima giornata di libere sul circuito di Sepang che domenica ospiterà il Gran Premio della Malesia, 16esima gara della stagione. Dopo il ricordo in onore di Marco Simoncelli tutti i piloti sono scesi in pista e hanno sfruttato la sessione di libere del mattino su pista asciutta, nella quale lo spagnolo ha fatto registrare il miglior tempo grazie al crono di 2:01.621, che sebbene sia più alto di circa due secondio rispetto agli ultimi test svolti a febbraio su questo cicuito, dimostra una volta di più quanto Dani sia attualmente il pilota più in forma della classe regina.
Discorso che vale anche per la Honda che ha piazzato le due moto del team Hrc nelle prime due posizioni. Casey Stoner infatti ha conquistato il secondo miglior tempo alle spalle del compagno di squadra per un solo decimo e mezzo, segno che le condizioni fisiche dell’australiano stanno cominciando a migliorare influenzandone positivamente le prestazioni.
Al terzo posto, staccato di tre decimi la prima di Yamaha, quella di Jorge Lorenzo che nonostante il ritardo ha comunque dimostrato di poter tenere il passo delle due Honda ufficiali. Anche perchè dopo i primi tre il distacco è notevolmente aumentato, con Andrea Dovizioso, ancora il migliore dei piloti clienti, al quarto posto con oltre sei decimi di ritardo davanti al compagno di squadra Cal Crutchlow, con un tempo praticamente identico a quello del Dovi, peggiore di soli 30 millesimi.
Al sesto posto Ben Spies ha chiuso un quartetto composto da Yamaha e ha preceduto il tedesco della Honda Lcr Stefan Bradl. L’attuale campione della Moto 2 si è dimostrato ancora una volta più che positivo ed è stato l’ultimo dei piloti a chiudere con un distacco inferiore al secondo dal leader della classifica. Mentre all’ottavo posto troviamo la prima delle Ducati, questa volta con Nicky Hayden, che è riuscito a trovare il giro buono per portarsi ad u secondo e un decimo dalla vetta davanti alla Honda del team Gresini dello spagnolo Alvaro Bautista reduce dall’ottima gara di Motegi lo scorso week-end chiusa al terzo posto.
Alle sue spalle un terzetto Ducati composto da Hector Barbera, Valentino Rossi e Karel Abraham, non particolarmente positivi in questa prima giornata di prove libere. Lo spagnolo e il pesarese sono riusciti a contenere il ritardo sotto i due secondi mentre il pilota ceco è andato addirittra oltre i tre secondi ed è stato l’ultimo dei piloti con una moto prototipo.
Nella seconda sessione la pioggia l’ha fatta da padrona ed ha permesso ai piloti di girare soltanto per provare un eventuale assetto da bagnato per la gara. Sulla pista bagnata hanno avuto tempo e modo di girare soprattutto le Crt con Ivan Silva che ha conquistato la migliore prestazione in 2:10.602, tempo di 9 secondi più alto rispetto a quello fatto registrare da Pedrosa al mattino, seguito da Michele Pirro, Randy De Puniet e Roberto Rolfo. Nella seconda sessione Valentino Rossi si è piazzato al settimo posto con la Ducati unica moto prototipo ad essere scesa in pista. Tutti gli altri big hanno preferito restare ai box per non rischiare.
A quasi un anno da quel terribile 23 ottobre 2011, giorno in cui perse la vita Marco Simoncelli, la MotoGP si appresta a ritornare nel luogo della tragedia, a Sepang, dove domenica andrà in scena il Gran Premio della Malesia, 16esima gara della stagione.
L’indimenticato pilota di Coriano verrà ricordato da tutti i piloti e dai responsabili delle squadre con una serie di iniziative proposte dal direttore generale del circuito, Razlan Razali, che giovedì riunirà tutti i componenti del paddock alla curva 11, tratto del circuito dove SuperSic perse il controllo della sua Honda Rc212V per poi essere travolto dagli incolpevoli Colin Edwards e Valentino Rossi che sopraggiungevano, dove sarà posta una targa commemorativa in bronzo. Tutti gli addetti ai lavori partiranno alle ore 16 dal box di Fausto Gresini e si recheranno sul luogo dell’incidente per rendere un omaggio collettivo allo sfortunato campione scomparso all’età di 24 anni.
Inoltre sempre Razali ha annunciato che nella giornata di sabato, alla vigilia del Gran Premio, sarà presentato il premio “Marco Simoncelli Rookie of the year“, istituito per premiare ogni anno il miglior debuttante nel campionato della classe regina e che sarà assegnato per la prima volta al termine del campionato in corso a Valencia in occasione del Gran Premio della Comunità Valenciana, ultimo appuntamento del Mondiale in programma l’11 novembre prossimo.
Già nel marzo scorso in occasione del Gran Premio della Malesia di Formula 1 la Ferrari aveva reso omaggio a Sic posando nei pressi della curva 11 con tutto lo staff con un cartello di segnalazione, di quelli che solitamente si utilizzano per le coimunicazioni dai box, con la scritta “Sic sempre con noi”, mentre in precedenza tutto lo staff della Honda capitanato da Fausto Gresini poneva nello stesso punto una corona di fiori in omaggio al pilota di Coriano.
Da li in poi saranno tante le manifestazioni d’affetto in onore di Simoncelli ma c’è da dire che per molti, se non per tutti, Sepang non sarà più la stessa. Circuito che viene ricordato per la tragica domenica del 23 ottobre scorso e per la perdita di uno dei più promettenti piloti del Motomondiale ma che per molti anni è stato teatro delle gioie di molti piloti, diventati campioni proprio su questo circuito come capitato allo stesso Sic, che proprio a Sepang nella stagione 2008 divenne campione per la prima e unica volta della classe 250, sullo stesso circuito che qualche anno più tardi segnò la fine della sua comunque grandiosa storia.
Alzi la mano chi avrebbe pronosticato una vittoria della Ferrari in questo week-end. Tutti vedevano come candidata al successo finale una McLaren, quella di Hamilton o quella di Button, qualcuno avrebbe puntato sul riscatto di Vettel che, dalla terza fila, avrebbe potuto emulare la gara di sette giorni fa in Australia quando riuscì a risalire fino alla seconda piazza forte dell’ottimo passo gara di cui gode la Red Bull a dispetto della non brillantezza sul giro secco, i “romantici” erano attrattati dall’idea di vedere Michael Schumacher, che scattava dalla terza piazza in griglia, di nuovo trionfatore in un GP di Formula 1 a distanza di 6 anni dall’ultima volta ma mai nessuno, a parte qualche sprovveduto, avrebbe potuto pensare ad un Fernando Alonso sul gradino più alto del podio oggi dopo la non confortante qualifica del sabato e i problemi di messa a punto con l’aerodinamica e lo scarso feeling con gli pneumatici Pirelli che si sono intravisti sette giorni fa a Melbourne.
E invece a transitare per primo sotto la bandiera a scacchi è stato proprio il pilota spagnolo che si è aggiudicato il Gran Premio della Malesia, secondo appuntamento del Mondiale 2012 di Formula 1, per la prima inaspettata affermazione stagionale e la 28esima in carriera. Certo, non ci fossero state le bizzarie del meteo difficilmente Alonso avrebbe potuto gioire con le McLaren che al semaforo verde erano riuscite a conservare le prime due posizioni prima che l’acquazzone abbattutosi sul circuito di Sepang rovinasse i piani della scuderia di Woking costringendo Charlie Whiting (il direttore di gara, ndr) a far entrare in pista prima la safety car e qualche minuto dopo a far esporre la bandiera rossa interrompendo la gara annullando così tutto il vantaggio accumulato dalle Frecce d’Argento in 9 giri di corsa.
Interruzione di gara durata quasi un’ora in attesa che il meteo concedesse una tregua, a quel punto il pericolo maggiore era rappresentato dal buio dal momento che erano state già oltrepassate le cinque del pomeriggio ora locale e le nuvole che nascondevano i raggi del sole non giocavano a favore di una conclusione naturale della gara potendo rendere la visibilità dei piloti molto ridotta. Alla ripartenza, avvenuta in regime di safety car, le posizioni si sono consolidate fino a quando Button non ha deciso di aprire le danze dei pit-stop seguito al giro successivo da Hamilton e Alonso e progressivamente tutti gli altri. E questa sarà la chiave di svolta, il leader della gara ha perso secondi preziosi ai box venendo scavalcato dallo spagnolo che si è ritrovato in testa al Gran Premio rientrando davanti alla Sauber di Sergio Perez mentre le due McLaren si sono ritrovate leggermente più indietro, con Button davanti all’anglo-caraibico. Il trionfatore di Melbourne però non è stato perfetto come una settimana fa e commette una leggerezza tamponando alla curva 9 Karthikeyan: la fermata ai box per sostituire l’ala anteriore danneggiata è obbligatoria compromettendo così la sua gara.
Alonso, passato in testa, con pista libera e bagnata si è esaltato e ha inanellato 4 giri veloci consecutivi rifilando 7 secondi a Perez, 14 ad Hamilton e oltre 20 a Vettel che nel frattempo era riuscito a risalire fino alla quarta posizione superando il compagno di squadra Webber mentre le due Mercedes di Schumacher e Rosberg hanno sofferto di mancanza di grip perdendo posizioni così come Massa che è scivolato nelle retrovie. Ma la gara vive le sue fasi più entusiasmanti negli ultimi 15 giri, con la pista che è andata progressivamente asciugandosi Perez si è trovato a proprio agio con le nuove condizioni del tracciato imponendo un ritmo impressionante e recuperando addirittura un secondo al giro sullo spagnolo, ai -5 dal traguardo è partito l’assalto del giovane pilota messicano oramai giunto negli scarichi di Alonso ma l’inesperienza ha giocato un brutto scherzo a “Chejo” che è andato lungo alla curva 14 perdendo tutto quello che aveva guadagnato in precedenza. Nonostante dal muretto gli ingegneri cerchino di convincerlo di accontentarsi della straordinaria seconda piazza (sarebbe il suo primo podio in Formula 1), Perez, pilota in orbita Ferrari, si è ributtato con ardore all’inseguimento di Fernando mettendolo di nuovo nel mirino. Ma è troppo tardi, Alonso transita primo sotto la bandiera a scacchi facendo commuovere ingegneri e tecnici e balzando in vetta alla classifica del Mondiale.
Dato più che confortante, considerate le premesse, per gli uomini di Maranello è quello di aver girato sugli stessi tempi di McLaren e Red Bull, lo spagnolo poi ci ha messo del suo quando si è trattato di effettuare lo strappo decisivo sui rivali con la sua guida pulita. Sul gradino più basso del podio è salito Hamilton che ha replicato il terzo posto dell’Australia dopo essere partito entrambe le volte dalla pole position, mentre Vettel nei giri finali ha forato lo pneumatico posteriore sinistro mentre si trovava in quarta posizione che lo ha costretto ad un’ulteriore sosta ai box giungendo fuori dalla zona punti in 11esima posizione. Quarto posto per Webber seguito dall’ottimo Kimi Raikkonen, il finlandese, autore di una buona qualifica ma retrocesso di 5 posizioni per aver sostituito il cambio sulla sua Lotus il sabato, ha guidato come se i due anni lontani dalla Formula 1 non fossero mai esistiti, portando a casa un meritato quinto posto. Straordinaria anche la gara di Bruno Senna che ha portato la Williams al sesto posto dimostrando di avere buone qualità al di là del cognome pesante che porta. A chiudere la top ten le due Force India di Paul di Resta (settimo) e Nico Hulkenberg (nono) divise dalla Toro Rosso di Jean Eric Vergne che ha conquistato i suoi primi punti iridati e Michael Schumacher in decima mentre Button e Massa sono giunti in 14esima e 15esima posizione.
Il brasiliano era già stato messo in discussione e il suo avvio di stagione tutt’altro che confortante di certo non lo aiuterà ad evitare un avvicendamento a fine stagione, se non addirittura prima, al volante della Ferrari, magari con quello stesso Sergio Perez che oggi ha compiuto una vera e propria impresa con una vettura, la Sauber, che non è il massimo della competitività portandola ad uno storico traguardo. A dimostrazione che l’exploit è tutto frutto della bravura del pilota, la deludente prestazione del compagno di squadra Kobayashi. La Formula 1 potrebbe aver trovato nel messicano una nuova stella.
In Malesia come in Australia. Lewis Hamilton conquista la seconda pole position consecutiva della stagione nelle qualifiche del Gran Premio di Malesia bissando quella ottenuta lo scorso week-end sul circuito di Melbourne nel Gran premio d’Australia ottenendo l’en-plein nelle prime due uscite stagionali.
L’anglo-caraibico si conferma ancora re del giro secco conquistando la migliore prestazione già al primo giro lanciato della Q3 fermando il crono sul tempo di 1.36:219. Il tempo del pilota della McLaren sarebbe potuto essere ancora più basso se non avesse avuto una piccola indecisione all’ultima curva dopo il lungo rettilineo dietro ai box, andando al bloccaggio delle ruote anteriori che forse qualche decimino per strada lo ha fatto perdere, ma nessuno poi è riuscito ad avvicinare il suo tempo tanto che non c’è stato bisogno neanche dell’ultimo tentativo lanciato. In definitiva Lewis può ritenersi soddisfatto della sua prestazione, dopo un sabato cominciato male, con un’escursione di pista nelle ultime libere e la pole, la 21esima delle sua carriera, poteva essere la miglior risposta possibile.
Come a Melbourne anche la prima fila, tutta McLaren con Jenson Button che partirà alle spalle del compagno di squadra seppur di un solo decimo ( 1.36:368 il tempo del vincitore del Gran premio d’Australia), che spera di ripetere la prestazione del primo Gran Premio attaccando già in partenza il compagno di squadra, che sulla strategia di gara ha certamente qualcosina in meno. La McLaren comunque sembra davvero in forma e anche domani sarà la vettura da battere.
Terzo posto per Michael Schumacher, che ottiene la sua miglior prestazione in qualifica dal suo ritorno in Formula 1 grazie ad un ottimo giro e ad una Mercedes che sul singolo giro non ha niente da invidiare a nessuno ma che sicuramente troverà qualche difficoltà in più sulla distanza di gara come già dimostrato in Australia.
Per trovare la prima Red Bull bisogna scendere fino alla quarta posizione, dove troviamo Mark Webber che batte nuovamente in qualifica il suo compagno di squadra Sebastian Vettel, ancora una volta in sesta posizione. Le lattine volanti non hanno più il passo dello scorso anno in qualifica, ma si sono dimostrate più veloci di tutte nelle libere sul passo di gara. Occhio anche alla strategia del campione del mondo che ha ottenuto il miglior tempo con gomme dure e che fa presagire ad una strategia diversa rispetto a tutti gli altri.
Tra le due vetture anglo-austriache la Lotus di Kimi Raikkonen, ritrovatissimo campione che sembra non aver patito la lontanaza di due anni dalla Formula 1. Il finlandese, dopo aver ottenuto il primo tempo nella Q2, si ripete con un grandissimo tempo nell’ultima sessione ma purtroppo per lui sarà scalato di cinque posizioni per aver sostituito ieri la scatola del cambio e partirà dalla decima posizione.
Buona anche la prestazione del compagno di squadra Romain Grosjean a conferma dell’ottimo bilanciamento della Lotus E20, che sembra essere nata davvero bene. Il francese chiude in settima posizione, ma, complice l’arretramento di Raikkonen partirà in sesta posizione, alle spalle di Vettel.
Non perfetto Nico Rosberg, che viene battuto dal compagno di squadra Schumacher. Il tedesco paga ancora una volta un’errore di troppo nel giro buono, e nonostante una Mercedes ben bilanciata non riesce ad andare oltre l’ottavo posto. Il rammarico cresce guardando la prestazione delle terze libere, chiusa con la migliore prestazione.
Soltanto nono Fernando Alonso, che sembra non avere segnali incoraggianti dalla sua Ferrari F2012. Qualche piccolo miglioramento rispetto all’Australia lo si è visto ma il gap dalle posizioni che contano è ancora troppo alto e non sembra colmabile in poco tempo visto che anche gli avversari corrono eccome. La penalità inflitta a Raikkonen gli farà guadagnare la quarta fila, non certo soddisfacente. Va peggio all’altro ferrarista Felipe Massa, che chiude le sue qualifiche già nella Q2 in 12esima posizione. Il brasiliano ha mostrato tanta fatica anche a passare la prima qualifica in cui ha dovuto utilizzare anche un set di gomme morbide al pari degli avversari inferiori. Piccola consolazione per lui il nuovo telaio portato da Maranello, che almeno lo ha avvicinato alle prestazioni di Alonso, distante soltanto tre decimi.
Chiude la top-ten la Sauber di Sergio Perez, colui che in questi giorni è stato accostato al sedile della Ferrari proprio al posto di Massa. Bella la risposta del messicano che con una grande prestazione riesce a chiudere la sua qualifica con i migliori dieci e partirà alle spalle di Alonso.
Griglia di partenza
1. Lewis Hamilton McLaren-Mercedes 1m36.219s
2. Jenson Button McLaren-Mercedes 1m36.368s + 0.149
3. Michael Schumacher Mercedes 1m36.391s + 0.172
4. Mark Webber Red Bull-Renault 1m36.461s + 0.242
5. Kimi Raikkonen Lotus-Renault 1m36.461s + 0.242
6. Sebastian Vettel Red Bull-Renault 1m36.634s + 0.415
7. Romain Grosjean Lotus-Renault 1m36.658s + 0.439
8. Nico Rosberg Mercedes 1m36.664s + 0.445
9. Fernando Alonso Ferrari 1m37.566s + 1.347
10. Sergio Perez Sauber-Ferrari 1m37.698s + 1.479
11. Pastor Maldonado Williams-Renault 1m37.589s + 0.874
12. Felipe Massa Ferrari 1m37.731s + 1.016
13. Bruno Senna Williams-Renault 1m37.841s + 1.126
14. Paul di Resta Force India-Mercedes 1m37.877s + 1.162
15. Daniel Ricciardo Toro Rosso-Ferrari 1m37.883s + 1.168
16. Nico Hulkenberg Force India-Mercedes 1m37.890s + 1.175
17. Kamui Kobayashi Sauber-Ferrari 1m38.069s + 1.354
18. Jean-Eric Vergne Toro Rosso-Ferrari 1m39.077s + 1.905
19. Heikki Kovalainen Caterham-Renault 1m39.306s + 2.134
20. Vitaly Petrov Caterham-Renault 1m39.567s + 2.395
21. Timo Glock Marussia-Cosworth 1m40.903s + 3.731
22. Charles Pic Marussia-Cosworth 1m41.250s + 4.078
23. Pedro de la Rosa HRT-Cosworth 1m42.914s + 5.742
24. Narain Karthikeyan HRT-Cosworth 1m43.655s + 6.483
Lewis Hamilton è stato il più veloce in entrambe le sessioni di prove libere sul circuito di Sepang, che domenica sarà teatro del Gran Premio di Malesia, seconda tappa del Mondiale di Formula 1. Il pilota inglese della McLaren ha dominato la giornata ottenendo il miglior tempo nella mattinata, prima della pausa pranzo, fermando il cronometro sul tempo di 1:38.021, precedendo nella classifica generale del venerdi la Mercedes del tedesco Michael Schumacher di circa mezzo secondo e il compagno di squadra Jenson Button. Quarto tempo per Sebastian Vettel, che ha ottenuto lo stesso tempo del vincitore del GP d’Australia. Recupera nella seconda sessione Fernando Alonso e chiude in settima posizione.
PRIMA SESSIONE – Nonostante le previsioni metereologiche avessero annunciato l’arrivo della tanta temuta pioggia, la prima sessione di prove si è svolta sotto il sole che ha regalato 31°C di temperatura atmosferica e ben 43°C per l’asfalto. Così tutti i team ne hanno approfittato per effettuare diverse tornate per evitare di essere presi in controtempo dall’arrivo di qualche acquazzone, molto frequenti di questo periodo sul territorio malese.
Hamilton, che ha ottenuto il miglior tempo, ha lottato per tutta la sessione con Sebastian Vettel, che alla fine è costretto a lasciare la prima piazza all’anglo-caraibico per circa mezzo secondo. Alle spalle dei primi due troviamo entrambe le Mercedes di Nico Rosberg e Micheal Schumacher, rispettivamente in terza e quarta posizione. Ottima anche la prestazione delle Lotus, in quinta e settima posizione con Romain Grosjean e Kimi Raikkonen, intermezzate dalla Red Bull di Mark Webber.
Molto indietro le Ferrari con Felipe Massa 13esimo e Fernando Alonso 15esimo ad oltre un secondo e otto di ritardo dalla vetta. Molto probabile che in questa sessione entrambe le Rosse si siano concentrate sul lavoro in vista della gara e non sul giro di qualifica, sul quale solitamente si concentrano nelle seconde libere.
Problemi anche per Jenson Button, rimasto fermo per la maggior parte del tempo a causa di alcuni problemi idraulici sulla sua Mp4-27. Proprio per questo il vincitore della prima gara non è riuscito a fare meglio del nono tempo.
Da segnalare la prestazione del collaudatore della WilliamsValterri Bottas, che dopo essersi messo in luce nei test invernali, firma un ottimo venerdì di prove ottenendo l’11esimo tempo davanti al compagno di squadra Pastor Maldonado. Ultime le Marussia di Timo Glock e Charles Pic e le HRT di Narain Karthikeyan e Pedro De La Rosa.
SECONDA SESSIONE – Si conferma Lewis Hamilton che però non riesce a migliorare la prestazione del mattino, anche se per un solo decimo. Alle spalle dell’anglo-caraibico la Mercedes di Michael Schumacher e l’altra McLaren del compagno Jenson Button, che dimostra di essersi ripreso dopo i problemi della mattinata, staccati entrambi di tre decimi.
Rosberg conferma il ritmo tenuto nella mattinata e con un tempo simile si piazza in quarta posizione davanti alla Toro Rosso di Daniel Ricciardo, che recupera ben 14 posizioni rispetto alla prima sessione. Migliora anche Fernando Alonso, che porta la sua Ferrari in sesta posizione a sette decimi dalla vetta. Massa invece sembra non avere proprio feeling con la nuova F2012 e non riesce ad andare oltre la 16esima poszione staccato di due secondi da Hamilton.
Mezzo passo indietro per le Red Bull di Mark Webber con il settimo tempo, e soprattutto Sebastian Vettel, che chiude la top-ten con un distacco superiore al secondo. Stesso discorso anche per le Renault di Romain Grosjean e Kimi Raikkonen, che dopo una prima parte promettente hanno perso parte della loro competitività chiudendo rispettivamente in nona e 15esima posizione.
Da segnalare ancora una volta problemi tecnici per la Sauber C32 di Kamui Kobayashi, che perde mezz’ora ai box prima di rientare in pista e chiudere in 14esima posizione. Due uscite di pista invece per Paul Di Resta con la sua Force India.
A monopilizzare le ultime posizioni anche in questa sessione le Marussia di Timo Glock e Charles Pic e le HRT di Narain Karthikeyan e Pedro De La Rosa, a oltre 5 secondi dalla vetta.