Nel Gran Premio d’Italia disputato a Monza doppietta per il pilota della Yamaha Eugene Laverty. In gara 1 l’irlandese ha preceduto Max Biaggi, in gara 2 il compagno di box Marco Melandri dopo che Biaggi, fino a tre quarti di gara in testa, ha dovuto scontare una penalizzazione per il taglio della prima variante.
Nonostante un nono e un decimo posto in classifica guida sempre Carlos Checa con 145 punti seguito da Melandri (118) e Biaggi (117). Nella classifica marche comanda la Ducati con 152 punti tallonata dalla Yamaha (147) e dall’Aprilia (139).
Dopo la bella vittoria in gara 1, Eugene Laverty si ripete in gara 2 e porta a casa la doppietta nel Gran Premio d’Italia. Sul circuito di Monza, che sembra essere fatto su misura per il pilota irlandese della Yamaha che può festeggiare un weekend d’oro, Laverty conquista la sua seconda vittoria stagionale e in carriera al termine di una corsa che lascerà polemiche importanti per quel che riguarda il campione iridato Max Biaggi. Il pilota romano infatti, mentre conduceva tranquillamente in testa alla gara con un vantaggio sul più immediato inseguitore, Marco Melandri, di oltre 5 secondi a pochi giri dal termine taglia la prima chicane e viene penalizzato dalla direzione di gara con un drive through, un passaggio nei box a velocità limitata, che lo relega in 13esima posizione. Alla fine Max riesce a guadagnare qualcosa transitando sotto la bandiera a scacchi all’ottavo posto ma è furioso per la decisione presa dalla direzione. In effetti la scelta di penalizzare Biaggi sembra troppo dura e fiscale perchè anche se dalla manovra, involontaria, il pilota ha guadagnato qualche decimo (il regolamento penalizza chi riceve un vantaggio di posizione o di tempo) a discapito di Melandri, il distacco comunque era ormai incolmabile vedendo anche la differenza di tempi tra lui e gli inseguitori. Forse serviva maggiore buon senso in questo caso e lasciare a Biaggi la vittoria che sarebbe stata ampiamente meritata.
Negli ultimi giri, con il campione del mondo ormai fuori causa, i due piloti Yamaha Melandri e Laverty infiammano il pubblico di Monza con un duello serrato che vede l’irlandese avere la meglio per un errore proprio all’ultimo curva, alla Parabolica, del ravennate che deve accontentarsi del secondo posto dopo aver accarezzato a lungo il sogno della vittoria in Italia.
Splendido terzo posto per Michel Fabrizio, autore di una gara lodevole e di grande tenacia, esattamente come quella di Noriyuki Haga, che riscatta la brutta prestazione di gara 1, giunto quarto solo ad un decimo dal podio. Bene anche le Bmw di Troy Corser e Ayrton Badovini, quinto e sesto, mentre cade ad inizio gara Leon Haslam insieme a Jonathan Rea. Decimo il leader del Mondiale, il ducatista Checa.
A Monza, nel tempio delle velocità, trionfa il nuovo: Eugene Laverty, il pilota della Yamaha ed esordiente in Superbike, mette tutti in fila in gara 1 del Gran Premio d’Italia ingaggiando un bel duello per la vittoria con Max Biaggi che non è riuscito a trovare lo spunto per mettere le proprie ruote davanti a quello del vincitore finale. Per l’irlandese della Yamaha R1 è la prima vittoria in carriera in Superbike.
Completano il podio Max Biaggi e Leon Haslam con una buona Bmw: ma dal campione del mondo in carica dell’Aprilia ci si aspettava qualcosa in più considerando anche il record della pista segnato ieri durante la Superpole. Seguono il duo italiano con Marco Melandri, quarto, e Michel Fabrizio in sella alla Suzuki quinto. Weekend difficile per il leader della classifica iridata Carlos Checa, nono al traguardo, con una Ducati che ha sofferto la maggiore velocità in rettilineo delle rivali Aprilia, Yamaha, Bmw, Honda e Suzuki.
Sul circuito di Monza, valido per il Gran Premio d’Italia, quarto appuntamento stagionale della Superbike, Max Biaggi conquista una pole position da record firmando il tempo di 1:41.745 e battendo di quasi 4 decimi il record che già gli apparteneva e fatto registrare l’anno scorso. Il pilota romano era già saldamente in testa alla classifica ma ha voluto migliorarsi ancora nel suo ultimo tentativo, aggiudicandosi cosi la sua quarta pole position nelle derivate di serie.
Alle sue spalle il britannico Eugene Laverty con la Yamaha staccatissimo a sei decimi, mentre in terza posizione partirà la Honda di Johnatan Rea.
Chiude la prima fila Troy Corser su Bmw.
La seconda fila viene aperta dalla Yamaha di Marco Melandri, a quasi un secondo dal leader, davanti alla Bmw di Leon Haslam.
Ottima prestazione per Michel Fabrizio, settimo con la Suzuki davanti alla Aprilia non ufficiale di Nori Haga.
Chiudono la top-ten Badovini e Camier, mentre deludente è la prestazione del leader del mondiale Carlos Checa, soltanto 11esimo.
Sul tracciato di Monza dove domenica si correrà l’attesissimo Gran Premio d’Italia, Leon Haslam apre il weekend brianzolo da leader beffando proprio negli ultimi istanti di sessione Max Biaggi facendo registrare la migliore prestazione in 1:42.934. Solo 19 millesimi dividono il pilota inglese della Bmw dal romano campione del mondo in carica che si può consolare con il record di velocità per la categoria, la Superbike, toccando con la sua RSV4 sul lunghissimo rettilineo finale i 332.5 km/h.
I due piloti sono stati gli unici a scendere sotto il muro dell’1:43 e precedono nell’ordine Eugene Laverty (1:43.265) in sella alla Yamaha, il sorprendente Ayrton Badovini su Bmw, a chiudere la prima fila; poi seguono Jonathan Rea con la prima Honda e Noriyuki Haga su Aprilia, per il nipponico ottimo risultato sulla pista che può considerare di casa visto che abita a pochi passi dall’Autodromo. A chiudere la seconda fila la Yamaha di Marco Melandri, alla “prima” sulla pista di Monza, e Troy Corser. Male il leader della classifica iridata Carlos Checa che con la sua Ducati chiude con il 14esimo tempo ad oltre un secondo da Haslam.
Domani le seconde qualifiche e poi la Superpole a partire dalle 15:00.
Anche se racimola un quinto e 11esimo posto, Max Biaggi diventa per la prima volta campione del mondo in Superbike con una gara d’anticipo, titolo conquistato proprio nel Gran Premio d’Italia sul circuito di Imola. Il diretto avversario per il titolo iridato Haslam in gara 1 getta alle ortiche punti pesanti non accontentandosi del secondo posto andando lungo nelle ultime curve mentre cercava di superare Checa arrivando quinto, in gara 2 è costretto al ritiro per il cedimento del motore della sua Suzuki.
In classifica marche all’Aprilia mancano 9 punti per diventare campione del mondo per la prima volta nella sua storia.
Diamo le pagelle ai protagonisti del Gran Premio d’Italia
Alonso 10 e lode: non poteva essere altrimenti. Conquista pole, vittoria e giro veloce (in gergo automobilistico hat trick) facendo impazzire la folla rossa giunta all’autodromo di Monza per tifare Ferrari. Una partenza non perfetta gli costa la prima posizione in favore di Button che gli partiva a fianco; Fernando però non demorde e bracca il rivale marcandolo stretto fino al pit stop nel quale riesce a superare l’inglese della McLaren. Da li in poi è una passerella fino al traguardo. Dopo il disastro di Spa si rimette prepotentemente in carreggiata per la corsa al titolo Mondiale. E con una Ferrari così è lecito sognare la grande rimonta.
Ferrari 10 e lode: la costanza di rendimento di Massa, che è riuscito a mantenere i ritmi forsennati di Alonso e Button, dimostra la superiorità del Cavallino Rampante a Monza. Bravi entrambi i piloti per essersi nascosti durante le prove libere non mostrando la reale potenzialità della Rossa che inanella così un altro successo sul circuito brianzolo (sono 18). Mai nessuna scuderia aveva vinto così tanto su uno stesso tracciato.
Button 10: Una gara fantastica per il campione del mondo in carica che deve arrendersi solo ad un Alonso scatenato. Dopo un grande spunto alla partenza si mette dietro lo spagnolo per una trentina di giri difendendosi come meglio non poteva e facendo registrare giri record quando richiesto dai box. Poi il sorpasso subìto nel valzer dei pit stop accontentandosi della piazza d’onore. Saggia la decisione di non eliminare dalla sua vettura il sistema F-Duct come ha scelto invece il compagno di team Hamilton.
Massa 9: oscurato dalla luce emanata da Alonso, è bravo ugualmente a ritagliarsi il suo spazio dimostrandosi costante e girando sui tempi dei due di testa portando a casa punti pesanti. Avrebbe voluto vincerla questa corsa, magari l’anno prossimo ci riproverà.
Red Bull 5: faticano molto le “lattine con le ali” a Monza. Forse il Gran Premio in cui hanno sofferto di più con Vettel e Webber transitati sotto la bandiera a scacchi in quarta e sesta posizione ma accusando un ritardo di mezzo minuto da Ferrari e McLaren.
Hamilton 4: Decide di azzardare una McLaren senza F-Duct puntando tutto sulla gara a discapito della prestazione in qualifica. Una scelta che potrebbe essere anche condivisa ma se poi vanifichi il tutto andando a tamponare la Ferrari di Massa alla Roggia preso dalla foga agonistica e ansioso di recuperare posizioni con tutto il tempo che hai davanti… a volte bisogna anche gareggiare con il cervello. Ammette l’errore che potrebbe costargli caro in ottica Mondiale. Sarebbe stato bello vederlo lottare insieme al compagno di squadra e alle Ferrari per la vittoria del Gran Premio.
Webber 5.5: arriva sesto e complice l’uscita di scena di Hamilton si riprende il comando della classifica piloti. La sua Red Bull durante tutto il weekend non è mai stata competitiva.
Schumacher 6: sufficienza per il campione tedesco che torna a Monza, sua per 11 anni tanti quanti sono stati quelli di militanza in Ferrari, a distanza di 3 anni. L’accoglienza non è stata calorosa, qualche striscione ma nulla di più. Il 41enne Schumi in pista fa quel che può con una Mercedes con la quale non ha ancora trovato il giusto feeling, prendendole ancora da Rosberg e arrivando nono al traguardo. Magra consolazione il recupero dalla 12esima posizione e i due punti conquistati in classifica, lui che era abituato a fare bottino pieno in ogni gara.
Hulkenberg 7.5: niente male questo esordiente che nel corso della stagione ha fatto qualche errore di troppo giustificabili vista l’inesperienza. Oggi ne commette altri andando lungo per un paio di volte alla prima chicane ma il settimo posto su un circuito impegnativo come Monza e al volante di una Williams, che è solo la lontana parente di quella vincente degli anni ’90, la dice lunga sulle sue potenzialità.
Monza 10e lode: E’ sempre un’emozione grandissima vedere sfrecciare le vetture di Formula 1 sui lunghi rettilinei del circuito brianzolo sul quale si è disputato l’81esimo Gran Premio d’Italia. Sentire il “canto” dei motori portati al limite della potenza e che sprigionano tutti gli 800 cavalli, come dice lo slogan di una nota pubblicità, non ha prezzo.