Tag: gp germania

  • Superbike, GP Germania: a Nurburgring finalmente Haga. In gara 1 vittoria di Rea

    Superbike, GP Germania: a Nurburgring finalmente Haga. In gara 1 vittoria di Rea

    Sono Jonathan Rea e Noriyuki Haga i vincitori dei due round del Gran Premio di Germania che si è disputato oggi pomeriggio sul tracciato del Nurburgring.
    In gara 1 si è imposto il britannico della Honda che è scappato via insieme al giapponese della Ducati, caduto a metà gara mentre si trovava in seconda posizione, e Carlos Checa. Biaggi, partito male dalla pole position, si è dovuto accontentare del quarto posto. Un buon risultato se si considera che il diretto rivale per la corsa al titolo mondiale Leon Haslam è giunto sesto al traguardo.
    Da segnalare l’ottima gara di Sykes che con l’evoluzione della nuova Kawasaki è riuscito a piazzarsi quinto.

    Stesso copione in gara 2: il trio Rea, Haga e Checa ha fatto l’andatura ma lo spagnolo della Ducati si è steso nella stessa curva che aveva tradito Haga. Il giapponese in sella alla moto di Borgo Panigale ha staccato Rea guadagnando quel vantaggio che gli ha consentito di controllare la gara e di tagliare il traguardo in prima posizione. Il nipponico ha centrato così la vittoria che gli mancava da ben 7 Gran Premi (ultima affermazione a Valencia). A completare il podio Haslam con la Suzuki mentre Biaggi è transitato quinto sotto la bandiera a scacchi quinto.

    Per quanto rigaurda il campionato, quando mancano due Gran Premi e 4 corse al termine, guida ancora Biaggi che vanta un vantaggio di 58 punti su Haslam, più staccati gli altri con Rea terzo e Checa quarto.

    Ordine d’arrivo Gara 1GUARDA LA CLASSIFICA PILOTI E COSTRUTTORI

    1. REA HONDA 38’42”.640
    2. CHECA DUCATI + 1”.126
    3. CRUTCHLOW YAMAHA + 10”.006
    4. BIAGGI APRILIA + 10”.716
    5. SYKES KAWASAKI + 17”.391
    6. HASLAM SUZUKI + 19”.301
    7. XAUS BMW + 19”.613
    8. GUINTOLI SUZUKI + 19”.880
    9. BYRNE DUCATI + 21”.176
    10. SCASSA DUCATI + 29”.752
    11. LANZI DUCATI
    12. LOWRY KAWASAKI
    13. HAYDEN KAWASAKI
    14. BAIOCCO KAWASAKI







    Ordine d’arrivo Gara 2GUARDA LA CLASSIFICA PILOTI E COSTRUTTORI

    1. HAGA DUCATI 38’43”.565
    2. REA HONDA + 3”.061
    3. HASLAM SUZUKI + 8”.060
    4. CRUTCHLOW YAMAHA + 8”.457
    5. BIAGGI APRILIA + 9”.392
    6. GUINTOLI SUZUKI + 9”.556
    7. SYKES KAWASAKI + 16”.819
    8. TOSELAND YAMAHA + 20”.564
    9. XAUS BMW + 21”.040
    10. BYRNE DUCATI + 21”.168
    11. SMRZ APRILIA
    12. CORSER BMW
    13. LANZI DUCATI
    14. SCASSA DUCATI
    15. NEUKIRCHNER HONDA
    16. HAYDEN KAWASAKI
    17. BAIOCCO KAWASAKI
    18. LAI HONDA
    19. FABRIZIO DUCATI


  • Superbike, Biaggi in pole a Nurburgring

    Superbike, Biaggi in pole a Nurburgring

    Il fulmine Max Biaggi è inarrestabile: il pilota dell’Aprilia è stato il più veloce di tutti sul circuito del Nurburgring dove domani si correrà il Gran Premio di Germania, l’11esima e terz’ultima prova del Mondiale Superbike, fermando il crono su uno strepitoso 1’54”595 che gli vale anche il record della pista. Biaggi potrà cercare così di chiudere la pratica Mondiale già domani perchà se il romano dovesse centrare la vittoria in entrambi i round metterebbe una serie ipoteca sul campionato con l’unico contendente rimasto, Leon Haslam, che attualmente si trova distanziato di 60 punti in classifica.

    Al fianco di Biaggi in prima fila domani scatteranno anche Carlos Checa, davvero in forma su questo tracciato, e la Suzuki di Sylvain Guintoli, compagno di squadra di Haslam che partirà dalla seconda fila in quinta posizione; in mezzo la Honda di Rea mentre Haga da segnali di vita con la Ducati ufficiale, che ha comunicato l’abbandono delle corse per quanto riguarda le derivate di serie a partire dal prossimo anno, piazzandosi sesto dopo un campionato disastroso e da dimenticare. Infine la prima Yamaha è quella di James Toseland che domani partirà dall’ottava posizione in griglia.

    Programma Superbike GP Germania, Nurburgring

    Gara 1 ore 12:00
    Gara 2 ore 15:30

    Griglia di partenza

    1. Max Biaggi (Aprilia Alitalia Racing) 1’54.595
    2. Carlos Checa (Althea Racing) 1’54.621
    3. Sylvain Guintoli (Team Suzuki Alstare)  1’54.934
    4. Jonathan Rea (HANNspree Ten Kate Honda)  1’55.138
    5. Leon Haslam (Team Suzuki Alstare) 1’55.161
    6. Noriyuki Haga (Ducati Xerox Team) 1’55.276
    7. Tom Sykes (Kawasaki Racing Team) 1’55.378
    8. James Toseland (Yamaha Sterilgarda Team)  1’54.909
    9. Michel Fabrizio (Ducati Xerox Team) 1’55.264
    10. Cal Crutchlow (Yamaha Sterilgarda Team)  1’55.295
    11. Ruben Xaus (BMW Motorrad Motorsport)  1’55.375
    12. Lorenzo Lanzi (DFX Corse) 1’55.524
    13. Jakub Smrz (Team PATA B&G Racing)  1’55.577
    14. Troy Corser (BMW Motorrad Motorsport)  1’55.599
    15. Max Neukirchner (HANNspree Ten Kate Honda)  1’55.735
    16. Luca Scassa (Supersonic Racing Team)  1’55.908
    17. Shane Byrne (Althea Racing) 1’56.457
    18. Roger Lee Hayden (Team Pedercini) 1’57.613
    19. Ian Lowry (Kawasaki Racing Team) 1’57.669
    20. Leon Camier (Aprilia Alitalia Racing)  1’56.825
    21. Fabrizio Lai (ECHO CRS Honda) 1’58.812
    22. Matteo Baiocco (Team Pedercini) 1’59.875

  • F1: Ecclestone sta con la Ferrari. Quando il vero problema è il regolamento…

    F1: Ecclestone sta con la Ferrari. Quando il vero problema è il regolamento…

    Il polverone alzato in questi giorni dal caso Ferrari, ha fatto “scendere in pista” anche il boss della Formula 1 Bernie Ecclestone. Il padre padrone del Grande Circus, in merito a quanto successo nell’ultimo Gran Premio di Germania con il sorpasso di Alonso su Massa platealmente ordinato dal box, si è schierato apertamente con la Ferrari:

    • Gli ordini di scuderia? Devo confessare che sarei d’accordo con chi pensa che sarebbe il caso di abolirlo. Credo che ciò che fanno i componenti all’interno del team, e come gestire il loro team, spetti a loro“.

    La stampa mondiale nei giorni scorsi si era scagliata contro il comportamento della scuderia di Maranello, accusata di aver ridicolizzato la Formula 1. Tante le critiche piovute addosso, ma quello che ha sorpreso di più è stata l’accusa di un quotidiano spagnolo a Massa reo di aver macchiato la vittoria di Alonso con la sua manovra, passando così da vittima a carnefice.

    La regola, istituita a partire dal Gran Premio di Zeltweg del 2002 quando sul traguardo dell’A1 Ring Barrichello fece superare Schumacher, è facilmente aggirabile e per questo inutile anche perchè la pena inflitta in questa occasione alla Ferrari di 100 mila dollari, spiccioli in confronto a quanto si andrebbe a guadagnare con un piazzamento migliore in classifica costruttori, non ha sicuramente gli stessi effetti di come può averli una penalizzazione nell’ordine d’arrivo o in classifica piloti e costruttori. Quindi o vengono applicate pene severe oppure è meglio toglierla perchè diverrebbe una norma inutile.

    I giochi di squadra ci sono sempre stati: la McLaren, ai tempi di Hakkinen e Coulthard, ne ha beneficiato un paio di volte, lo stesso non si può dire quando Alonso ed Hamilton erano i compagni-rivali al volante delle Frecce d’Argento, la Ferrari è la scuderia che ne ha abusato di più con Barrichello costretto a cedere il passo al capitano Schumacher varie volte; in questo caso la cosa che ha fatto imbestialire di più è che non c’era nessun bisogno di avvantaggiare Schumi perchè il tedesco in quegli anni vinceva i campionati già a metà stagione.

    E allora il discorso è semplice: se le regole ci sono vanno rispettate, sia che siano a sfavore della Ferrari sia che lo siano per la McLaren, Red Bull e così via per non far perdere credibilità alla Formula 1. E soprattutto le accuse reciproche dei vari team non hanno ragione di esistere: tanto la questione è “oggi l’hai fatto tu, domani lo faccio io…“. Le polemiche che hanno investito la McLaren nelle settimane scorse, provenienti soprattutto dal team in rosso, ora stanno facendo il percorso inverso: la Formula 1 è una ruota che gira.
    Quello che chiediamo tutti alla Federazione Internazionale dell’Automobile sono regole precise che vengano rispettate e in caso di violazione delle stesse che vengano sanzionate con le giuste pene. Chiediamo troppo?

  • Alonso, trionfo e polemiche

    Subito dopo la gara corsa ad Hockenheim, le reazioni degli addetti ai lavori sul sorpasso “ordinato” dalla Ferrari a Felipe Massa per far vincere Fernando Alonso non si sono fatte attendere. Nel paddock c’è chi esprime il suo parere in modo cauto e chi interviene pizzicando la scuderia di Maranello, ma i più duri senza dubbio sono gli attacchi dei giornali brasiliani, che definiscono “immonda” la vittoria dello spagnolo per via dell’ordine via radio del team. Indubbiamente la gara di Massa era stata fin lì impeccabile, autore di una grande partenza e di un piccolo vantaggio ben amministrato nei confronti del compagno di squadra e del tedesco Vettel, e quasi sicuramente avrebbe concluso il Gran Premio al primo posto, cosa che sarebbe risultata fantastica per il pilota brasiliano, ad un anno esatto dal terribile incidente occorsogli in Ungheria. Come dicevamo, diverse le reazioni a fine gara di alcuni piloti e dei team: l’ex Barrichello non è affatto sorpreso dall’accaduto (essendo stato lui stesso in passato vittima di uno stesso sorpasso quando era il compagno di squadra di Michael Schumacher) e afferma che queste cose non sono nuove in casa Ferrari.
    Michael Schumacher invece tenta di “giustificare” il suo ex team dicendosi dispiaciuto per Felipe, ma solo uno alla fine può vincere il Mondiale ed è questa la cosa che conta di più.
    Duro invece Martin Whitmarsh, responsabile della McLaren, il quale dà merito alla Ferrari per la doppietta, ma preferisce non esprimersi su quello che è accaduto.
    Infine Jenson Button vorrebbe rivedere il sorpasso su Massa prima di esprimere il suo pensiero sulla vicenda.

  • F1, le classifiche dopo il GP di Germania. Alonso avvicina Hamilton

    F1, le classifiche dopo il GP di Germania. Alonso avvicina Hamilton

    Con la vittoria nel Gran Premio di Germania [leggi l’articolo], Fernando Alonso accorcia le distanze sui primi della classifica: ora Hamilton dista solo 34 punti. La coppia McLaren (Hamilton – Button) guida la graduatoria seguita da quella Red Bull con Vettel e Webber a pari punti (136 a testa) e Alonso a 123.
    Nella classifica costruttori guida sempre la McLaren Mercedes con 300 punti seguita da Red Bull con 272 e Ferrari che porta a casa il massimo con la doppietta conquistata salendo a 208.

    • Classifica piloti
    1. HAMILTON McLAREN MERCEDES 157
    2. BUTTON McLAREN MERCEDES 143
    3. VETTEL RED BULL RENAULT 136
    4. WEBBER RED BULL RENAULT 136
    5. ALONSO FERRARI 123
    6. ROSBERG MERCEDES 94
    7. KUBICA RENAULT 89
    8. MASSA FERRARI 85
    9. SCHUMACHER MERCEDES 38
    10. SUTIL FORCE INDIA MERCEDES 35
    11. BARRICHELLO WILLIAMS COSWORTH 29
    12. KOBAYASHI SAUBER FERRARI 15
    13. LIUZZI FORCE INDIA MERCEDES 12
    14. PETROV RENAULT 7
    15. BUEMI TORO ROSSO FERRARI 7
    16. ALGUERSUARI TORO ROSSO FERRARI 3
    17. HULKENBERG WILLIAMS COSWORTH 2
    • Classifica costruttori
    1. McLAREN MERCEDES 300
    2. RED BULL RENAULT 272
    3. FERRARI 208
    4. MERCEDES 132
    5. RENAULT 96
    6. FORCE INDIA MERCEDES 47
    7. WILLIAMS COSWORTH 31
    8. SAUBER FERRARI 15
    9. TORO ROSSO FERRARI 10
  • F1, GP Germania: trionfo rosso con giallo. Vince Alonso, secondo Massa

    F1, GP Germania: trionfo rosso con giallo. Vince Alonso, secondo Massa

    Una doppietta strameritata per la Ferrari ma che viene macchiata dall’ordine di scuderia che ha concesso ad Alonso di superare Massa, fin li in testa alla corsa, e di andare a vincere il Gran Premio di Germania sul circuito di Hockenheim, il secondo della stagione per il pilota spagnolo dopo il successo in Bahrain. Secondo, a completare la doppietta, Massa visibilmente deluso a fine corsa per aver dovuto cedere il passo al compagno di team che comunque in quel momento era il più veloce in pista. A completare il podio il pilota di casa Vettel con una Red Bull che è stata inferiore alla Rossa per tutti i 67 giri di Gran Premio così come lo è stato per la McLaren, alle prese con notevoli problemi di messa a punto della vettura per la durata di tutto il weekend tedesco.

    Un corsa dominata dalla Ferrari: Massa alla partenza trova il guizzo vincente per portarsi in testa alla gara beffando sia Vettel che Alonso; lo spagnolo sopravanza il tedesco dopo una manovra azzardata di quest’ultimo al via e insieme al brasiliano impongono un ritmo insostenibile per i rivali. Hamilton supera Webber in rettilineo portandosi in quarta posizione, Button rimane in sesta. Non succede praticamente nulla fino al primo pit stop in cui l’inglese campione del mondo in carica, ritardando la sua sosta, sopravanza l’australiano della Red Bull.

    Al giro 49 il “fattaccio” evidente, che alimenterà molte polemiche, che la Ferrari ha tentato “stupidamente” di nascondere nel dopo gara e per questo, personale opinione, mostrando una caduta di stile: Rob Smedley, ingegnere di pista di Massa, comunica a Felipe: “Alonso è più veloce di te, confermi?” Dall’abitacolo nessuna risposta del pilota che qualche tornata dopo, all’uscita di una curva, lascia spazio a Fernando. Chiaro che sia stato un ordine di scuderia. Confermato anche dallo stesso ingegnere qualche minuto più tardi che via radio si scuserà con il pilota brasiliano: “Ben fatto, sorry“, e dalla delusione di Massa che nelle interviste post gara risponderà all’inevitabile domanda: “C’è bisogno di commentare?“.
    Per carità, gli ordini dai box ci sono sempre stati e sempre ci saranno, forse è proprio il regolamento che andrebbe rivisto in questo senso. L’importante è saper tenere la bocca chiusa quando la vicenda ha riguardato e riguarderà anche altri team….

    Non dovrebbero esserci squalifiche o provvedimenti particolari in merito perchè il paragrafo 39.1 del regolamento vieta espressamente ordini di scuderia come questo ma non ne specifica al meglio le sanzioni da applicare. Si va da una possibile cancellazione dalla classifica del Gran Premio a quella più grave della squalifica dal campionato fino ad arrivare a quella più leggera, e quella che presumibilmente verrà applicata alla Ferrari, di una semplice multa.

    Alonso transita così per primo sotto la bandiera scacchi riaprendo il discorso Mondiale, seguito da Massa, Vettel, Hamilton, Button e Webber.
    La delusione del pubblico per lo scarso rendimento della scuderia di casa, la Mercedes, e del suo pilota più amato Schumacher: il sette volte campione del mondo chiude in nona posizione, il compagno di squadra Rosberg lo precede in ottava. Per la scuderia tedesca un Gran Premio di casa da dimenticare.
    Non c’è però il tempo per festeggiare perchè si vola subito per Budapest dove tra sette giorni si correrà il Gran Premio d’Ungheria nel quale la Ferrari cercherà di confermarsi.

    Ordine d’arrivoGUARDA LA CLASSIFICA PILOTI E COSTRUTTORI

    1. ALONSO FERRARI 1h28’38”.866
    2. MASSA FERRARI + 4”.196
    3. VETTEL RED BULL RENAULT + 5”.121
    4. HAMILTON McLAREN MERCEDES + 26”.896
    5. BUTTON McLAREN MERCEDES + 29”.482
    6. WEBBER RED BULL RENAULT + 43”.606
    7. KUBICA RENAULT + 1 giro
    8. ROSBERG MERCEDES + 1 giro
    9. SCHUMACHER MERCEDES + 1 giro
    10. PETROV RENAULT + 1 giro
    11. KOBAYASHI SAUBER FERRARI
    12. BARRICHELLO WILLIAMS COSWORTH
    13. HULKENBERG WILLIAMS COSWORTH
    14. DE LA ROSA
    SAUBER FERRARI
    15. ALGUERSUARI TORO ROSSO FERRARI
    16. LIUZZI FORCE INDIA MERCEDES
    17. SUTIL FORCE INDIA MERCEDES
    18. GLOCK VIRGIN COSWORTH
    19. SENNA HISPANIA COSWORTH
  • F1: Sutil il più veloce nelle libere ad Hockenheim. Incidente per Hamilton

    Adrian Sutil si è aggiudicato la prima sessione di prove libere del venerdì sul circuito di Hockenheim dove domenica si correrà il Gran Premio di Germania. Il pilota tedesco, folta è la rappresentanza in questo GP dei piloti di casa, al volante della sua Force India ha fatto segnare il miglior giro girando in 1’25″701 in condizioni meteo un pò precarie con la pista bagnata per effetto della pioggia caduta sul tracciato.
    Ottimo secondo posto per Felipe Massa, la sua Ferrari è sembrata competitiva, tornato davanti dopo un periodo sottotono seguito dalla prima McLaren di Jenson Button. Barrichello e Petrov, rispettivamente in quarta e quinta posizione, vanno a chiudere il lotto dei piloti scesi sotto il muro dell’1’27’.

    I protagonisti del Mondiale sono rimasti attardati: il leader della classifica piloti Lewis Hamilton è rimasto coinvolto in un incidente, per fortuna senza conseguenze per il pilota, a causa della pista abbastanza scivolosa per la pioggia che ha danneggiato vistosamente la sua McLaren; negli otto giri effettuati, 17esimo miglior tempo per lui. Ancora peggio però ha fatto Fernando Alonso che ha chiuso in 19esima posizione mentre le due Red Bull si sono piazzate all’11esimo posto con Vettel e 14esimo con Webber.

    I tempi delle prime prove libere del venerdì

    1. Sutil (Force India Mercedes) 1:25.701
    2. Massa (Ferrari) 1:26.850
    3. Button (McLaren Mercedes) 1:26.936
    4. Barrichello (Williams Cosworth) 1:26.947
    5. Petrov (Renault) 1:26.948
    6. Rosberg (Mercedes) 1:27.448
    7. Buemi ( Toro Rosso Ferrari) 1:28.114
    8. Hulkenberg (Williams Cosworth) 1:28.193
    9. Liuzzi (Force India Mercedes) 1:28.300
    10. De La Rosa (Sauber Ferrari) 1:28.486
    11. Vettel (Red Bull Renault) 1:28.735
    12. Glock (Virgin Cosworth) 1:28.735
    13. Kubica (Renault) 1:28.903
    14. Webber (Red Bull Renault) 1:29.048
    15. Trulli (Lotus Cosworth) 1:29.280
    16. Alguersuari (Toro Rosso Ferrari) 1:29.366
    17. Hamilton ( McLaren Mercedes) 1:29.429
    18. Di Grassi (Virgin Cosworth) 1:29.500
    19. Alonso (Ferrari) 1:29.684
    20. Kobayashi (Sauber Ferrari) 1:29.690
    21. Fauzy (Lotus Cosworth) 1:30.938
    22. Senna (Hispania Cosworth) 1:31.720
    23. Schumacher (Mercedes) 1:32.450
    24. Yamamoto (Hispania Cosworth) 1:32.791

  • Moto GP, Germania: vince Pedrosa, Rossi lotta per il podio ma è quarto

    Moto GP, Germania: vince Pedrosa, Rossi lotta per il podio ma è quarto

    Nel giorno del ritorno in una gara di Valentino Rossi brilla la stella di Dani Pedrosa che con una gara strepitosa va a vincere il Gran Premio di Germania bissando il successo ottenuto nel 2007 sul circuito del Sachsenring. Lo spagnolo della Honda, alla sua seconda vittoria stagionale e la decima nella classe regina, precede al traguardo il connazionale Jorge Lorenzo che riceve una bella lezione da “Camomillo”. Pedrosa interrompe così la striscia di tre vittorie consecutive del rivale maiorchino che si è accontentato della piazza d’onore in virtù di un ampio margine in classifica di 47 punti.

    Sul gradino più basso del podio Stoner che beffa all’ultima curva un commovente Rossi, quarto al traguardo. E’ da sottolineare e da applaudire la gara del “Dottore” che ha ingaggiato un duello serrato con il ducatista con sorpassi e controsorpassi come se 40 giorni fa quel terribile volo che gli procurò la frattura scomposta ed esposta della tibia della gamba destra non fosse mai avvenuto.
    Dietro di loro si piazzano Dovizioso (quinto), con evidenti problemi di assetto della sua moto per tutto il weekend, un super Simoncelli (sesto) e Hayden (settimo) con l’altra Ducati .

    Da segnalare purtoppo che il francese De Puniet nell’incidente che ha provocato l’interruzione della gara all’ottavo giro di corsa ha riportato la stessa diagnosi di Rossi: frattura scomposta della tibia.

    La “prima gara” vede andare al comando subito Lorenzo e Pedrosa con Stoner e Dovizioso a seguire subito dietro. Rossi è costretto a lottare con Simoncelli e Hayden e perde terreno rispetto ai battistrada. Al nono giro l’interruzione da parte dei commissari di gara per l’incidente che coinvolge Bautista, Espargaro e lo sfortunato De Puniet che termina con la frattura della tibia un weekend cominciato male (ieri era caduto riportando la una leggera distorsione alla caviglia) e concluso nel peggiore dei modi.

    Nella seconda partenza si assiste al solito copione: Lorenzo e Pedrosa vanno in fuga mentre Dovizioso (terzo nei primi giri) comincia ad alzare le sue prestazioni scivolando nel secondo gruppetto composto oltre a lui da Simoncelli e Hayden.
    A dieci giri dal termine Pedrosa mette il turbo e con 4 giri straordinari consecutivi sotto il muro dell’1’20” in cui fa registrare anche il record della pista, mette tra se e Lorenzo un paio di secondi che gli consentono di arrivare indisturbato alla bandiera a scacchi.
    Nel frattempo Rossi, che trovato il ritmo si mette a girare sui tempi dei primi, va a riprendere e superare Stoner: è un duello fantastico, i due piloti ci provano ad ogni curva e si sorpassano ad ogni giro. Ma proprio all’ultima curva dell’ultimo giro Valentino non riesce a resistere all’attacco troppo duro dell’australiano che rischia di buttare giù il 6 volte campione del mondo della Moto GP. Un vero peccato perchè il podio sarebbe stato davvero un risultato epico. E tra sette giorni c’è il Gran Premio degli Stati Uniti a Laguna Seca.

    Ordine d’arrivoGUARDA LA CLASSIFICA PILOTI E COSTRUTTORI

    1. PEDROSA HONDA 28′:50.476
    2. LORENZO YAMAHA + 3.355
    3. STONER DUCATI + 5.257
    4. ROSSI YAMAHA + 5.623
    5. DOVIZIOSO HONDA + 17.158
    6. SIMONCELLI HONDA + 17.757
    7. HAYDEN DUCATI + 17.935
    8. SPIES YAMAHA + 20.957
    9. BARBERA DUCATI + 22.000
    10. MELANDRI HONDA +35.217
    11. CAPIROSSI SUZUKI
    12. DE ANGELIS HONDA









  • Moto GP: in Germania la pole è ancora di Lorenzo, Rossi quinto

    Moto GP: in Germania la pole è ancora di Lorenzo, Rossi quinto

    Dominio Lorenzo anche al Sachsenring dove domani si correrà il Gran Premio di Germania, ottava prova del Motomondiale. Le qualifiche sono andate allo spagnolo della Yamaha che ha centrato la sua quarta pole position stagionale in 1’21″817 davanti a Stoner di un soffio (solo 24 millesimi di differenza) e i piloti Honda Pedrosa e Dovizioso. Valentino Rossi, al rientro dopo l’infortunio del Mugello, ha chiuso con il quinto tempo dopo che nelle libere della mattina aveva fatto segnare la terza migliore prestazione. A completare la seconda fila il sorprendente Barbera in sella alla Ducati del team Aspar.

    Per quanto riguarda gli altri italiani, Simoncelli scatterà dall’ottava posizione in griglia. Un ottimo risultato se si pensa che il compagno di team Melandri è dietro in decima piazza; Capirossi con la sua Suzuki ha invece chiuso con il 14esimo tempo.

    Lorenzo, nonostante l’inconveniente al motore che lo ha costretto a cambiare moto, ha confermato che è lui il pilota più forte e al momento non ce n’è per nessuno. Il rivale numero uno, il “convalescente” Rossi, sta prendendo sempre più confidenza con la sua moto giro dopo giro anche se al momento rimane lontana l’ipotesi di vederlo battagliare domani in gara con i big.

    Griglia di partenza

    1. LORENZO YAMAHA 1:21.817
    2. STONER DUCATI +0.024
    3. PEDROSA HONDA +0.131
    4. DOVIZIOSO HONDA +0.446
    5. ROSSI YAMAHA +0.578
    6. BARBERA DUCATI +0.637
    7. DE PUNIET HONDA +0.793
    8. SIMONCELLI HONDA +0.807
    9. ESPARGARO DUCATI +1.093
    10. MELANDRI HONDA +1.100
    11. KALLIO DUCATI
    12. EDWARDS YAMAHA
    13. SPIES YAMAHA
    14. CAPIROSSI SUZUKI
    15. HAYDEN DUCATI
    16. BAUTISTA SUZUKI
    17. DE ANGELIS HONDA







  • Moto GP: buon rientro per Rossi, nelle libere al Sachsenring è settimo

    Moto GP: buon rientro per Rossi, nelle libere al Sachsenring è settimo

    Ha fatto meglio del previsto Valentino Rossi che nelle libere al Sachsenring in Germania ha conquistato un settimo tempo, ottimo se si considera che ha rischiato di chiudere la stagione anzitempo, e forse anche qualcosa di più, con l’incidente occorso al Mugello 40 giorni fa.
    Il pilota della Yamaha, agevolato dalla struttura della pista (molte curve verso sinistra e poche verso destra, il lato della gamba infortunata) e dalla “lentezza” della stessa (il Sachsering è la pista più lenta di tutto il Motomondiale) non ha lamentato particolari problemi ed è stato comunque uno dei migliori considerato il fatto che il rivale compagno di team Lorenzo ha fatto meglio di lui di soli 23 millesimi. Certo, manca ancora lo spunto decisivo ma Rossi sa che la prudenza non è mai troppa. La gamba operata e la spalla infortunata non gli hanno dato fastidio anche se a fine prove si poteva intravedere un minimo di stanchezza celata da un sorriso incoraggiante.

    Per la cronaca le prove libere del venerdì sono andate a Pedrosa che ha staccato il miglior crono con il tempo di 1’22”521, seguito da Stoner, Hayden e Spies. In grande spolvero Simoncelli che ha chiuso con il quinto tempo, da rivedere gli altri italiani Melandri (nono), Dovizioso (decimo) e Capirossi (14esimo).
    Domani alle 14 le qualifiche del Gran Premio di Germania.