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  • Pedrosa vince sotto la pioggia a Le Mans. Marquez rimonta, Rossi cade

    Pedrosa vince sotto la pioggia a Le Mans. Marquez rimonta, Rossi cade

    Daniel Pedrosa ha vinto il Gran Premio di Francia, quarto appuntamento della stagione 2013 della MotoGP. Sul circuito di Le Mans lo spagnolo ha centrato il secondo successo stagionale bissando la vittoria di due settimane fa sul tracciato di casa a Jerez balzando in cima alla classifica del mondiale con 83 punti. Il pilota della Honda dopo un avvìo di campionato in sordina ha ottenuto il suo secondo successo consecutivo, primo tra i piloti di testa ad aver raggiunto questo traguardo che pur mancando tante gare al termine lo proietta decisamente tra i maggiori candidati alla vittoria finale, che sarebbe la prima della carriera.

    Daniel Pedrosa
    Daniel Pedrosa © Mirco Lazzari/Getty Images

    Sotto la pioggia battente “Camomillo” ha fatto decisamente la differenza interpretando al meglio le condizioni del tracciato che poco prima della partenza è stato reso bagnato da un breve temporale. Pioggia che tra l’altro ha regalato una gara davvero emozionante e ricca di sorpassi e colpi di scena, come quello che ha portato la Ducati di Andrea Dovizioso a giocarsi la vittoria per gran parte della corsa, con una GP12 che come al solito si è dimostrata efficacissima con condizioni di pista estreme, meno in condizioni miste poichè quando la pista ha cominciato ad asciugarsi la Rossa di Borgo Panigale ha cominciato ad accusare problemi di trazione e usura gomme che hanno portato il forlivese a chiudere la gara ai piedi del podio alle spalle di Cal Crutchlow e Marc Marquez. Sarebbe potuta andare meglio al Dovi, soprattutto se avesse continuato a piovere ma di certo il risultato di oggi gli darà una grande iniezione di fiducia per il prosieguo della stagione.

    Applausi anche per gli altri due piloti saliti sul podio, Crutchlow e Marquez. Il britannico merita una menzione particolare per aver corso una gara da infortunato, poichè la caduta nelle ultime libere del sabato gli ha procurato la frattura del piatto tibiale, ma a giudicare dai risultati sia in qualifica con pista asciutta che in gara con il bagnato nessuno ne avrebbe mai sospettato. Il risultato è stato reso ancora più importante dal fatto di aver tenuto alto il nome della Yamaha nel giorno in cui le due moto del team ufficiale hanno fatto decisamente flop, con Lorenzo settimo e Rossi 12esimo. Mentre lo spagnolo nonostante una partenza ad handicap che lo ha relegato a centro gruppo è riuscito ad esibirsi in una grande rimonta che lo ha portato dalla nona alla terza posizione finale. Il giovane rookie della Honda non aveva mai provato una  MotoGP su pista bagnata, ma ci ha messo davvero poco a trovare il ritmo giusto per andare più forte di tutti e alla fine i giudizi per la sua gara non possono che essere positivi, considerando anche il fatto che da inizio anno è stato l’unico pilota che è andato a podio in tutti i GP, non male per un ragazzo al primo anno nella top-class.

    Molto bravo è stato anche Nicky Hayden che ha portato la seconda Desmosedici a ridosso delle prime posizione, quinto proprio alle spalle del suo compagno di squadra e davanti alla Honda di Alvaro Bautista, mentre ritornando ai due piloti ufficiali di casa Yamaha la gara francese è stata nettamente da dimenticare. Jorge Lorenzo era stato il più veloce nel warm-up e anche la partenza aveva fatto sperare in una gara tra i protagonisti. Invece lo spagnolo ha perso lentamente di consistenza trovandosi in netta difficoltà tecnica con una M1 che oggi ne aveva decisamente meno della Honda. Decisamente più bruciante invece la gara di Valentino Rossi che a pochi giri dal termine si stava giocando il podio con Dovizioso salvo poi incappare in una brutta scivolata che gli ha fatto perdere la possibilità di agguantare il secondo podio stagionale dopo quello ottenuto in Qatar nella gara inaugurale. A differenza del maiorchino il Dottore deve mangiarsi le mani per aver gettato al vento da solo la possibilità di un buon risultato, oggi alla sua portata. Da segnalare anche la buona gara di Michele Pirro, ottavo, e quella di Andrea Iannone che ha chiuso proprio davanti a Rossi ma alle spalle di Bradley Smith e Stefan Bradl.

  • Pole per Marquez a Le Mans. 3° Dovi, solo 8° Rossi

    Pole per Marquez a Le Mans. 3° Dovi, solo 8° Rossi

    Marc Marquez ha conquistato la pole position del Gran Premio di Francia, quarto appuntamento della stagione della MotoGP. Sul circuito di Le Mans il pilota spagnolo ha siglato la sua seconda pole position stagionale fermando il cronometro sul miglior tempo di 1:33.187 beffando di pochi millesimi, 30 per la precisione, il suo connazionale Jorge Lorenzo che si è dovuto accotrentare della seconda posizione. La Yamaha del maiorchino è stata in tutti i settori più veloce della Honda del giovane rookie, ad eccezione del solo primo intermedio, fatto paradossale poichè il tallone d’achille della casa dei tre diapason sembrava essere l’ultimo settore, precisamente l’ultima curva dove la Honda può sfruttarne la migliore accelerazione in uscita. Si riproporrà quindi sicuramentei il duello che ha visto protagonisti i due piloti nell’ultima gara a Jerez con la “spallata” che ha fatto tanto discutere e che ha fatto storcere il naso a Lorenzo.

    Marc Marquez
    Marc Marquez © PIERRE-PHILIPPE MARCOU/AFP/Getty Images

    Mentre il terza posizione alle spalle di Honda e Yamaha si è piazzata a sorpresa una Ducati, quella di Andrea Dovizioso, che un ultimo giro straordinario è riuscito a conquistare la terza casella a soli quattro decimi dalla prima posizione, decisamente meno rispetto agli standard della moto di Borgo Panigale che comunque ha dimostrato di avere un buon feeling su questo tracciato dove si è sempre ben comportata. Complice anche il meteo che ha mantenuto basse le temperature  del tracciato il forlivese è riuscito a togliersi una bella soddisfazione centrando per la prima volta in stagione la prima fila.

    Alle sue spalle partiranno il suo ex compagno di squadra Cal Crutchlow, Stefan Bradl e Daniel Pedrosa. Il britannico è stato autore di una grande prestazione considerando la brutta caduta nelle quarte libere, caduta che gli ha procurato anche perdita di sangue dal naso, ma nonostante ciò, avuto l’ok da parte della clinica mobile, è sceso in pista con il coltello tra i denti conquistando una importantissima quarta posizione, tanto per le statistiche quanto per il morale. Mentre invece non si può di certo dire la stessa cosa per Pedrosa, visibilmente deluso a fine sessione per la sesta posizione . Anche lo spagnolo è stato vittima di una caduta all’inizio dell’ultima sessione, la Q2, nella curva in cui anche Marquez è stato tradito dalla stessa buca, che praticamente gli ha reso difficile il prosieguo della sessione relegandolo all’ultima casella della seconda fila

    Qualifiche da dimenticare per Valentino Rossi staccato di ben 8 decimi dalla pole e dal compagno di squadra in seconda posizione. Il pesarese non è riuscito a trovare il ritmo sin da subito e a sfruttare la gomma morbida per migliorare la prestazione negli ultimi 15 minuti di sessione, a differenza anche di quanto accaduto negli anni passati in Ducati, dove su questo tracciato ha sempre ottenuto le migliori prestazioni. Partirà alle spalle di Alvaro Bautista e davanti a Bradley Smith. Ultima fila per la Ducati di Nicky Hayden e per le Crt di Aleix Espargaro e Randy De Puniet.

  • Biaggi campione del mondo, Sykes beffato per mezzo punto

    Biaggi campione del mondo, Sykes beffato per mezzo punto

    Max Biaggi è il nuovo campione del mondo della Superbike. Al campione romano, dopo la caduta in gara 1, è bastato ottenere un quinto posto nella seconda manche di Magny Cours, ultima gara dell’anno, per conquistare la corona iridata, e conquistare il suo secondo titolo nelle derivate di serie sempre in sella alla Aprilia Rsv4. Beffato il pilota della Kawasaki Tom Sykes, al quale non è bastata la vittoria in gara 2 per ottenere uno storico titolo mondiale che manca dal lontano 1993. Delusione per Marco Melandri, l’altro pretendente al titolo, caduto al settimo giro di gara 2 dopo aver conquistato la seconda posizone nella prima manche.

    GARA 1 – Si parte con pista bagnata per la pioggia caduta abbonadante in mattinata prima del warm-up, e la gara riserva subito clamorosi colpi di scena. Il primo a fare le spese del tracciato bagnato è proprio il leader del Mondiale Max Biaggi che già al secondo giro termina la prima manche del Gran Premio di Francia, perdendo in staccata in modo anomalo e inspiegabile l’anteriore della sua moto alla curva Adelaide dopo il lungo rettilineo del primo intermedio uscendo di scena e riaprendo di fatto la lotta per il titolo che sembrava ormai quasi chiusa.

    La stessa sorte del centauro dell’Aprilia tocca qualche giro più tardi a Carlos Checa , che nel tentativo di andare a riprendere Tom Sykes perde il controllo della sua Ducati 1098 alla curva Estoril mandando in fumo il suo tentativo di rimonta. L’uscita di scena di Biaggi ridà molto più di una speranza a Marco Melandri e Sykes: il primo dopo una brutta partenza rimonta posizione su posizione fino ad arrivare al quarto posto, il secondo si gioca la vittoria con Johnny Rea, che dimostra però di essere di un altro livello sul bagnato e prende il largo. Per poco però, visto che la curva Estoril miete un’altra vittima.

    E’ infatti proprio il pilota britannico che a 11 giri dal termine viene scaraventato a terra dalla sua CBR 1000 per aver osato troppo nonostante i 10 secondi di vantaggio accumulati su Sykes. Sia il ravennate che il pilota della Kawasaki ringraziano e a questo punto si trovano in prima e in seconda posizione per giocarsi la vittoria. Ma la mina vagante non è quella da sottovalutare e porta il nome di Sylvain Guintoli, padrone di casa e indiscusso idolo dei tifosi. Il centauro della Ducati del team Pata è da sempre uno dei migliori interpreti del bagnato e infatti, galvanizzato dall’asfalto di casa e dal tifo della folla, si sbarazza in poche curve dei due avversari accumulando un vantaggio incolmabile fino alla fine della corsa.

    Max Biaggi © Mirco Lazzari gp/Getty Images

    Per il francese si tratta della seconda vittoria stagionale, entrambe ottenute dopo il suo passaggio dal team Effembert a quello Pata, mentre Melandri vince il duello con Sykes, che nel finale di gara cala il ritmo. Lotta al vertice che torna a farsi avvincente con Biaggi che ora ha solo 14,5 punti di vantaggio su Sykes e 18,5 su Melandri. Il Mondiale è riaperto.

    GARA 2 – Vittoria doveva essere e vittoria è stata. A Tom Sykes serviva un unico risultato per tenere accese le speranze iridate e il britannico della Kawasaki svolge in pieno il suo lavoro. Primo dall’inizio alla fine e vittoria mai messa indiscussione se non per qualche minuto targato Eugene Laverty che poi perde di consistenza nel finale di gara e perde terreno.

    Alle spalle di Sykes si danno battaglia ancora una volta Johnny Rea e Sylvain Guintoli, vincitore di gara 1, protagonisti assoluti di questo avvincentissimo GP di Francia. Alla fine a spuntarla è il pilota della Honda, caduto in gara 1 mentre era saldamente in testa al gruppo, che conquista la seconda posizione davanti all’idolo di casa. Laverty chiude più indietro davanti al compagno di squadra Max Biaggi, al quale bastava la quinta posizione per laurearsi campione e alla fine cosi è stato.

    Dopo un inizio non proprio esaltante il campione romano riprende il suo ritmo e comincia una rimonta che culmina con il sorpasso a 10 giro dal termine sullo spagnolo della Ducati Carlos Checa. Da li in poi Biaggi si limita ad amministare la gara e a limitare gli attacchi di Davide Giugliano che per qualche giro insidia la posizione del centauro dell’Aprilia che mantiene comunque senza troppi problemi il quinto posto che gli permette di conquistare il sesto titolo della carriera dopo i 4 ottenuti nella ex classe 250 tra il 1994 e il 1995, e di regalare al team anche il titolo costruttori.

    La gara di Melandri invece finisce dopo soli sette giri mandando in fumo tutti i sogni di gloria. Il ravennate scivola su una chiazza di umido e viene scaraventato nella ghiaia dalla sua Bmw, chiudendo a “zero” per ben 5 volte nelle ultime sei gare. Comunque grande la stagione di Macio, visti i tanti problemi incontrati a inizio stagione con la nuova moto ma con una migliore gestione dele gare questo Mondiale poteva veramente portarselo a casa.

    Da sottolineare lle ottime prove di Claudio Corti alla sua “prima uscita”  ufficiale in Superbike. Il pilota della Kawasaki del team Pedercini chiude con un grande nono posto in gara 1, complici anche le cadute di tanti piloti, e con il 12esimo posto nella seconda manche.

    In questo modo si è chiusa una avvincente stagione della Superbike, che come pochi anni ha visto più piloti in lotta per la vittoria finale. Biaggi, dall’alto della sua grande esperienza, ha saputo sfruttare le defaillance degli avversari per accumulare vantaggio durante la stagione e gli ultimi tentativi di aggancio dei rivali sono stati resi vani.

    Per Sykes è una vera è propria beffa ma al britannico resta sicuramente la consapevolezza di aver disputato una grande stagione seppur con una moto leggermente inferiore rispetto alla concorrenza. Nonostante tutto il pilota della Kawasaki ha messo in bacheca ben 9 pole position su 14 GP e tanti record sul giro, ed è stato degno avversario di un Biaggi che tuttavia ha meritato pienamente il Mondiale conquistato a 41 anni suonati.

  • Sykes, nona pole a Magny Cours. Biaggi decimo

    Sykes, nona pole a Magny Cours. Biaggi decimo

    Tom Sykes ha conquistato la pole position del Gran Premio di Francia sul tracciato di Magny Cours che domani ospiterà l’ultimo round del Mondiale Superbike. Il pilota britannico, che scatterà per la nona volta in stagione davanti a tutti con la sua Kawasaki Ninja, si è confermato nuovamente re indiscusso della Superpole e imbattibile sul giro secco grazie al miglior tempo di 1:36.950, che gli è valso per la seconda volta consecutiva, come la scorsa gara a Portimao, il record della pista.

    Sykes è stato l’unico pilota in grado di scendere sotto il muro dell’1:37 e ha preceduto di circa mezzo secondo il centauro della Ducati Althea Carlos Checa, ormai tagliato fuori dalla lotta per il titolo mondiale. “El Toro” però, da sempre competitivo su questo circuito, darà battaglia per ottenere la vittoria sino alla fine e inevitabilmente sarà uno dei pochi piloti che giocheranno il ruolo di “arbitro del mondiale”.

    La prima Aprilia si è collocata in terza posizione, ma è quella di Eugene Laverty che ha tenuto alle sue spalle l’altro candidato alla vittoria del campionato Marco Melandri in sella alla Bmw, ancora in non perfette condizioni fisiche dopo la caduta nel GP del portogallo a Portimao.  Il ravennate ha chiuso la prima fila, e cosi come Sykes, deve sperare in un mezzo miracolo per vincere il campionato poichè il distacco dal leader della classifica Max Biaggi è di 38,5 punti, 8 in più rispetto a Sykes che lo segue più direttamente in seconda posizione.

    Tom Sykes © KIRILL KUDRYAVTSEV/GETTY IMAGES

    Biaggi che oggi non è riuscito ad andare oltre la decima posizione chiudendo una Superpole abbastanza deludente. Il campione romano non è riuscito ad entrare nell’ultima qualifica a causa di un errore commesso durante il suo giro veloce nella seconda manche di qualifica, ma soprattutto sembra molto in difficoltà nella parte centrale della pista. Tuttavia al pilota dell’Aprilia basteranno 20 punti, e quindi due sesti posti, per laurearsi campione del mondo per la seconda volta nelle derivate di serie.

    Tornando alla classifica dei tempi l’idolo di casa Sylvain Guintoli aprirà la seconda fila in sella alla Ducati del team Pata davanti a Johnny Rea su Honda e Leon Haslam sulla seconda Bmw. Chaz Davies ha chiuso la seconda fila e la classifica dei migliori otto. Assieme a Biaggi in terza fila partiranno Leon Camier, nono, Michel Fabrizio in 11esima posizione e Claudio Corti, “sbarcato” in Superbike alla Kawasaki del team Pedercini dopo essere stato scaricato dal team Italtrans in Moto2. Buon debutto del pilota italiano che ha chiuso le sue prime qualifiche nelle derivate di serie in 12esima posizione.

    Alle spalle del pilota italiano troviamo la Kawasaki di Loris Baz e il trio Ducati formato dal francese Maxime Berger, Davide Giugliano e Lorenzo “Zorro” Zanetti. Fuori dalla Superpole Ayrton Badovini, Hiroshi Aoyama, John Hopkins, Alexander Lundh e Norino Brignola, che chiuderanno lo schieramento.

  • MotoGP, Lorenzo domina a Le Mans. Rinascita Rossi 2°

    MotoGP, Lorenzo domina a Le Mans. Rinascita Rossi 2°

    Jorge Lorenzo ha praticamente dominato il Gran Premio di Francia, quarto appuntamento stagionale della MotoGP. Sull’asfalto bagnato e insidioso di Le Mans, lo spagnolo, dopo aver superato alla partenza le due Honda di Stoner e Pedrosa, non ha più mollato la vetta della classifica, guidando alla perfezione su un tracciato reso viscidissimo dalla pioggia e accumulando giro dopo giro un vantaggio incolmabile per gli avversari.

    Il pilota della Yamaha è stato dunque il più abile di tutti visto che sin dalle prove libere del venerdi aveva lavorato nella direzione giusta, ovvero in previsione di una gara che tutti avevano annunciato bagnata e che tale si è manifestata e una volta di più ha dimostrato di aver aver raggiunto il livello di maturità giusto che potrebbe permettergli di vincere il mondiale pur non avendo la moto migliore del lotto.

    La vittoria di oggi infatti, seconda stagionale dopo quella ottenuta a Losail nel Gran Premio del Qatar, lo riporta in vetta lla classifica generale davanti al duo Honda composto da Stoner e Pedrosa.

    La notizia del giorno, che non mette in secondo piano la strepitosa vittoria di Lorenzo ma vi si pone a pari merito, è la straordinaria impresa di Valentino Rossi che sull’asfalto bagnato di Le Mans da lui stesso tanto invocato nei giorni scorsi dimostra di non aver perso lo smalto dei tempi migliori e di poter essere molto competitivo quando la moto glielo consente. Il Dottore, con una Ducati finalmente all’altezza dei primi che si è adattata bene alle condizioni critiche dell’asfalto, si scrolla di dosso tutte le critiche degli ultimi tempi andando a conquistare di forza la seconda posizione, il miglior piazzamento in due anni di Ducati.

    Il tutto grazie ad un duello come ai vecchi tempi fatto di rimonte, sorpassi e controsorpassi che lo ha visto duellare con la ben più quotata Honda di Casey Stoner. L’australiano che non è riuscito a recuperare terreno nei confronti del fuggitivo Lorenzo, si ritrova a fine gara con le gomme finite e con alle spalle un Rossi arrembante che dopo averlo studiato per un paio di giri lo supera prendendo quel margine necessario per chiudere la gara davanti a lui.

    Jorge lorenzo © Mirco Lazzari gp/Getty Images

    Evidentemente il circuito francese porta bene al pilota di Tavullia che già lo scorso anno in condizioni simili andò a conquistare il suo primo e fino ad oggi unico podio con la casa di Bologna. Stoner invece deve accontentarsi del gradino più basso del podio, che non lo soddisfa certamente visto che perde la leadership della classifica mondiale proprio nel week-end dell’annuncio del suo ritiro alle corse.

    Chi invece deve recriminare più di tutti considerando la pole position conquistata nelle qualifiche di ieri è Daniel Pedrosa, che già dalle prime curve esce fuori dalla lotta per i primi posti nonostante su queste condizioni in passato si sia sempre comportato bene. Lo spagnolo, molto sotto tono, chiude la sua deludente corsa senza acuti in quarta posizione, ed esce per la prima volta in stagione fuori dal podio. Alle sue spalle il compagno di marca Stefan Bradl, quinto sulla Honda LCR, che beffa nel finale la Ducati di Nicky Hayden, staccato sul traguardo di soli 4 decimi.

    In settima posizione troviamo invece uno sfortunatissimo Andrea Dovizioso, che dopo una gara corsa insieme al gruppetto dei primi, fatta eccezione per il solo Lorenzo che oggi ha fatto un altro sport, scivola a pochi giri dal termine nel tentativo di restare incollato agli scarichi della Ducati di Rossi che nel frattempo si stava avvicinando alla Honda di Stoner. Il forlivese, dopo essersi steso nella ghiaia, è poi riuscito a ripartire ma è chiaro che per la gara che stava realizzando meritava un epilogo certamente migliore. Stessa sorte per il compagno di squadra Cal Crutchlow, che completa nel peggiore dei modi la giornata nera del team Monster Tech 3. Il britannico, caduto al 18esimo giro della corsa, chiude la sua gara in ottava posizione a pochi secondi dal Dovi.

    Completa la top-ten il duo spagnolo composto dalla Ducati di Hector Barbera e la Honda Gresini di Alvaro Bautista, a più di un minuto dalla testa della corsa. Chi invece vede lontana la parola fine per la sua crisi è Ben Spies, 16esimo ad un giro di distacco dal compagno di squadra Lorenzo, vincitore della corsa. Per il texano anche una sosta ai box per aver perso la visiera del casco che comunque non basta a spiegare quanto di negativo stia facendo in questa stagione. E la terzultima posizione dietro a quasi tutte le CRT ne è la dimostrazione.

    Davanti a lui anche i nostri Mattia Pasini e Michele Pirro rispettivamente 12esimo e 14esimo, cosi come James Ellison, Aleix Espargaro e Yonny Hernandez. Chiudono la classifica in penultima e ultima posizione Chris Vermeulen, sostituto di Colin Edwards sulla CRT NGM e Ivan Silva. Fuori Randy De Puniet, Karel Abraham e soprattutto Danilo Petrucci caduto a 4 giri dal termine ma fino a quel momento autore di una grandissima gara in 11esima posizione.

  • Moto2, Luthi non sbaglia a Le Mans. Moto3, vince Rossi. Fenati ko

    Moto2, Luthi non sbaglia a Le Mans. Moto3, vince Rossi. Fenati ko

    Nel Gran Premio di Francia sul circuito di Le Mans, quarto appuntamento stagionale del Motomondiale, la fa da padrona la pioggia, caduta copiosa durante la mattinata, che caratterizza le gare delle classi Moto2 e Moto3, nelle quali hanno la meglio l’idolo di casa Louis Rossi e Thomas Luthi, entrambi al loro primo successo stagionale. Va male invece agli altri protagonisti, su tutti Romana Fenati, out dopo pochi giri e Alex De Angelis. Ottimo secondo posto nella classe intermedia per Claudio Corti.

    MOTO 2 – Prima vittoria della stagione per Thomas Luthi che vince il GP nella classe intermedia. Da vero svizzero l’ex campione del mondo 125 gestisce la gara con la lucidità giusta per poter arrivare fino in fondo prendendo la vetta della classifica nell’ultima parte di gara complice le tante cadute degli avversari.

    Lo svizzero ringrazia lo spagnolo Marc Marquez, autore della pole position ma caduto a metà gara, che gli spalanca le porte del primato solitario nella corsa, cosi come Alex De Angelis protagonista di una scivolata alla curve Chapelle, in cui è rimasto pericolosamente in mezzo alla pista per fortuna senza essere centrato da nessuno, cosi come non ci sono conseguenze per Simone Corsi, caduto alla prima curva con la stessa modalità.

    Il tutto a favore di Claudio Corti che conquista il primo podio della carriera nel Motomondiale sfruttando la caduta negli ultimi giri della gara del padrone di casa Johann Zarco, che esagera nella rimonta e che è costretto a dire addio ai sogni di gloria. A podio assieme a Luthi e Corti, anche Scott Redding, mentre Andrea Iannone deve accontentarsi della medaglia di legno ai piedi del podio. Piccola impresa anche per Julian Simon, che caduto a pochi metri dal traguardo riesce a portare a piedi la moto alla bandiera a scacchi, chiudendo in 13esima posizione

    Thomas Luthi © JEAN-FRANCOIS MONIER/AFP/GettyImages

    Pol Espargaro, nonostante il sesto posto alle spalle di Mika Kallio, balza ora solitario in vetta alla classifica con 71 punti davanti a Marquez, con 70. Il vincitore della corsa Luthi è terzo a sole tre lunghezze di distacco dalla vetta, mentre è più staccato Andrea Iannone, che segue con 46 punti. Sale anche Corti, settimo a quota 32.

    MOTO 3 – La prima gara della domenica invece , apertasi sotto una pioggia torrenziale, va al francese Louis Rossi, che con il successo odierno regala al proprio pubblico la sua prima vittoria nel Motomondiale. In una gara ad eliminazione diretta l’idolo di casa è bravo a non commettere errori e rimanere in sella alla sua moto sfruttando al massimo le cadute degli avversari, ritrovandosi incredibilmente primo da quinto e ultimo del gruppetto.

    A farne le spese sono nell’ordine i più quotati Hector Faubel e Miguel Oliveira, in lotta fino a quel momento per la prima posizione, e successivamente anche a Maverick Vinales e Luis Salom. Stessa sorte per Romano Fenati che non è altrettanto bravo come a Jerez dove in condizioni simili aveva ottenuto una strepitosa vittoria, è il primo a provare l’asfalto di Le Mans dopo soli due giri.

    Grandissima gara per il nostro Niccolò Antonelli con la Honda del team Gresini, che rimonta dalla 27esima fino alla quarta posizione. Alla fine poteva poteva portare a casa un risultato ancora più positivo ma un errore engli ultimi giri della corsa gli nega la gioia del podio, sul quale salgono Alberto Moncayo, e Alex Rins.

    Alla fine soltanto 15 i piloti al traguardo, ben 18 quelli ritirati a causa della scarsa aderenza al tracciato. Ride il tedesco Sandro Cortese che nonostante il sesto posto scavalca Vinales in testa alla classifica mondiale con 12 punti di vantaggio sullo spagnolo. Fenati torna a casa con il quarto posto a 22 punti vantaggio dalla vatta staccato di 4 punti dallo spagnolo Salom.

  • MotoGP, pole per Pedrosa a Le Mans. Rossi è 7°

    MotoGP, pole per Pedrosa a Le Mans. Rossi è 7°

    Dopo tre turni di prove libere dominate da Casey stoner, nelle qualifiche del Gran Premio di Francia, valevole per il quarto appuntamento del Motomondiale ecco rispuntare Daniel Pedrosa, che con un guizzo porta a casa la prima pole position della stagione.

    Lo spagnolo ha saputo interpretare al meglio le condizioni del tracciato di Le Mans, inizialmente bagnato a causa della pioggia caduta copiosamente questa mattina dopo il terzo turno di libere, dopo che appunto tutte e tre le sessioni si erano disputate sull’asciutto. Il circuito si è via via asciugato permettendo ai piloti di  montare le gomme slick e abbassare tornata dopo tornata i tempi sul giro. Pedrosa è stato il più rapido grazie al tempo di 1:33.638, un decimo meglio del giro più veloce fatto segnare da Casey Stoner nelle seconde libere di ieri, e di 303 millesimi migliore rispetto altempo dello stesso pilota australiano che si piazza al secondo posto dietro alla Honda RC213V gemella del compagno di squadra. Il campione del mondo, il più veloce nella mattinata e autore nella stessa sessione di una caduta alla destra-sinistra della curva Chemin Aux Boeufs, non riesce nell’impresa di conquistare anche l’ultimo turno di prove, ed è costretto a rinunciare all’assalto alla pole negli ultimi minuti della sessione a causa del traffico che non gli permette di migliorare il suo tempo.

    Daniel Pedrosa © Mirco Lazzari gp/Getty Images

    Stesso discorso per Jorge Lorenzo, costretto ad alzare più volte l’acceleratore della sua M1, che aprirà la seconda fila dalla quarta posizione. Più bravo di lui Andrea Dovizioso, terzo,  che con il tempo di 1:33.976 conquista una meritata prima fila staccato di soli 35 millesimi dall’ex compagno di squadra Stoner. Il pilota forlivese deve rinunciare anche alla possibilità di un ultimo tentativo alla pole a causa di un problema tecnico al motore della Yamaha che lo costringe ha restare forzatamente ai box, senza però togliergli la soddisfazione e la certezza di aver disputato delle ottime qualifiche. Tutta la seconda fila invece sarà composta dalla colonia Yamaha, con appunto Lorenzo, Cal Crutchlow e Ben Spies, in ripresa rispetto alle ultime gare.

    La prima Ducati è quella di Valentino Rossi che domani aprirà la terza fila dalla settima posizione, decisamente meglio rispetto alle ultime uscite. Il Dottore chiude ad 1 secondo e due decimi dal leader della classifica ma sembra trovarsi più a suo agio in questa pista, che non a caso l’anno scorso gli ha regalato il primo podio in Ducati, ma soprattutto sembra essere uno dei migliori interpreti delle condizioni variabili della pista anche se sarà molto difficile tenere lo stesso passo dei primi. Alle spalle del pesarese la Honda del team Gresini di Alvaro Bautista, caduto nel finale, poi solo Ducati con Hector Barbera, Karel Abraham e Nicky Hayden, soltanto 11esimo e fuori dalla top-ten.

    Grande risultato per Randy De Puniet con la prima delle CRT, capace di chiudere in 12esima posizione davanti anche alla Honda prototipo di Stefan Bradl, anche se malconcio a causa di una caduta ad inizio sessione. In 14esima posizione Michele Pirro con la FTR del team Gresini, mentre per trovare gli altri italiani dobbiamo scendere in 18esima e 20esima posizione occupate rispettivamente da Danilo Petrucci e Mattia Pasini. Ultima posizione ancora una volta per Chris Vermeulen che paga un distacco di circa 5secondi dai primi.

  • MotoGP, Stoner domina le libere a Le Mans

    MotoGP, Stoner domina le libere a Le Mans

    Neanche l’annuncio del suo ritiro precoce dalle corse (ancora deve compiere 27 anni) a fine stagione deconcentra Casey Stoner che nelle prove libere del Gran Premio di Francia sul circuito di Le Mans piazza la sua Honda davanti a tutti in entrambe le sessioni: 1:34.321 il miglior tempo della mattina abbassato di quasi 6 decimi netti (1:33.740) il pomeriggio. La decisione di dire basta al termine di questo campionato è arrivata come un fulmine a ciel sereno anche se nel paddock si era intuito nelle settimane scorse il malessere del pilota asutraliano che, come affermato in conferenza stampa, è scemata la sua passione verso questo sport, che è anche il suo lavoro, a causa del l’incompatibilità con la MotoGP di oggi.

    Stoner ha preceduto il compagno di team Dani Pedrosa che ha chiuso la giornata con il secondo miglior crono in entrambe le prove libere dimostrando come la Honda RC213V sul tracciato francese disponga già di un ottimo potenziale. Un pò più attardato Jorge Lorenzo che è riuscito a risalire dal sesto tempo registrato nella prima sessione al terzo della seconda, riducendo il gap dal leader da 9 a 3 decimi. Il passo gara del campione del mondo 2010 comunque è ottimo anche in previsione della perturbazione che si abbatterà sulla Francia nel week-end e che porterà tantissima pioggia.

    Casey Stoner © Mirco Lazzari gp/Getty Images

    Quarta piazza ai piedi del podio virtuale per Alvaro Bautista, che con il tempo di 1:34.437, si mette alle spalle la Yamaha ufficiale di Ben Spies, ancora una volta non brillantissimo e a dimostrazione del suo non perfetto feeling con il tracciato francese una caduta per la perdita dell’anteriore della sua M1. Alle spalle del texano segue il duo Yamaha Tech3 con Andrea Dovizioso che precede seppur di pochi millesimi il compagno di squadra Cal Crutchlow. Anche il passo gara dei due sembra essere allineato sugli stessi tempi perciò nel team Monster si preannuncia un’altra avvincente sfida in famiglia per la gara.

    La prima delle Ducati la si trova in ottava posizione ed è quella clienti del team Pramac di Hector Barbera, che bene si era comportato anche al mattino con il quinto posto a soli otto decimi dal solito Stoner. Lo spagnolo precede di pochissimi millesimi le due Desmosedici ufficiali di Valentino Rossi e Nicky Hayden che compiono un leggero salto avanti rispetto al mattino con il campione di Tavullia che avanza dalla decima alla nona posizione, sempre in linea con il distacco registrato dai primi da inizio stagione, ovvero un secondo abbondante. L’americano inverte invece la posizione con il Dottore rispetto al mattino mantenedo invariato il suo distacco dalla vetta. Anche in Ducati, cosi come in Yamaha, si sta lavorando in previsione gara, anche perchè nel team sono sicurissimi dell’arrivo della pioggia, che a quel punto potrebbe davvero rimescolare le carte in tavola e favorire i due alfieri della casa di Bologna.

    Appena dietro la top-ten in 11esima posizione la Honda LCR di Stefan Bradl, davanti alla Ducati Cardion di Karel Abraham, sempre alla prese con problemi fisici che lo hanno accompagnato anche all’Estoril, e ultimo in sella ai prototipi di cilindrata 1000. Segue appunto il gruppetto di CRT aperto dal solito Randy De Puniet, che precede il colombiano Yonny Hernandez in sella alla sua Avintia Blusens. Subito dopo troviamo i due italiani con Mattia Pasini e Michele Pirro rispettivamente in 15esima e 16esima posizione mentre Danilo Petrucci chiude in 18esima posizione anche a causa di un problema al motore della sua Ioda Racing.

    Chiude il gruppo Chris Vermeulen, vincitore a Le Mans nel 2007 quando era in sella alla Suzuki, che ritorna per sostituire Colin Edwards, infortunatosi nelle qualifiche del GP del Portogallo alla clavicola. L’australiano, assente da 3 anni dalla MotoGP, non ritorna però nel migliore dei modi e chiude la sua prima giornata di prove libere in ultima posizione.

  • Superbike, in Francia Checa concede il bis. Anche la Ducati campione del mondo

    Superbike, in Francia Checa concede il bis. Anche la Ducati campione del mondo

    Gara 2 del Gran Premio di Francia, come al solito, emozionante che ha visto la vittoria ancora di Carlos Checa dopo il trionfo nella prima manche. Il pilota spagnolo, nonostante corra con il titolo di campione del mondo conquistato già in gara 1, non vuole regalare nulla agli avversari e centra la 14esima vittoria in una sola stagione, record per la categoria, e la 19esima in carriera. Inoltre i festeggiamenti sono doppi perchè la Ducati a Magny Cours conquista aritmeticamente il 17esimo titolo marche Superbike della sua storia. Una vera e propria impresa considerando che proprio da quest’anno la casa di Borgo Panigale aveva deciso di non partecipare più come team ufficiale ma appoggiarsi ad un team clienti.

    © Mirco Lazzari gp/Getty Images
    Sul podio finiscono le due Yamaha di Marco Melandri e Eugene Laverty. Il ravennate è costretto, così come in gara 1, ad un’altra rimonta dalle retrovie superando poi il compagno di box all’ultimo giro e giungendo ad una manciata di secondi dal nuovo campione del mondo. Quarto transita un buon Leon Haslam su Bmw mentre è costretto al secondo ritiro odierno colui che ieri aveva conquistato con un giro record la Superpole, Jonathan Rea, questa volta andato ko per un problema tecnico sulla sua Honda mentre era in battaglia con Checa e Laverty per il primo posto. Bene anche il pilota di casa Sylvain Guintoli che porta la sua Ducati privata al quinto posto, poi seguono la prima Aprilia di Leon Camier, la Kawasaki di Joan Lascorz e le due Bmw di Ayrton Badovini e Troy Corser. Decimo Noriyuki Haga mentre Michel Fabrizio perde l’anteriore della sua Suzuki al secondo giro tornando a casa dalla trasferta francese con soltanto due punti in tasca. Prossimo e ultimo appuntamento del Mondiale 2011 Superbike a Portimao il 16 ottobre per il Gran Premio del Portogallo dove ritroveremo anche Max Biaggi, ormai recuperato dalla frattura al piede che non gli ha consentito di lottare fino all’ultimo con Checa e Melandri per il titolo per l’ultimo atto della stagione.

    ORDINE D’ARRIVO

    Pos. Pilota Team Tempo
    1. CHECA DUCATI 38:17.851
    2. MELANDRI YAMAHA +1.267
    3. LAVERTY YAMAHA +2.043
    4. HASLAM BMW +6.506
    5. GUINTOLI DUCATI +7.843
    6. CAMIER APRILIA +8.360
    7. LASCORZ KAWASAKI +15.285
    8. BADOVINI BMW +15.549
    9. CORSER BMW +16.278
    10. HAGA APRILIA +22.996
    11. FORES BMW +43.132
    12. BERGER DUCATI +47.846
    13. ROLFO KAWASAKI RIT
    14. REA HONDA RIT
    15. AITCHISON KAWASAKI RIT
    16. FABRIZIO SUZUKI RIT
    17. SYKES KAWASAKI RIT
  • Superbike, Checa trionfa in gara 1 a Magny Cours e diventa campione

    Superbike, Checa trionfa in gara 1 a Magny Cours e diventa campione

    “Non è mai troppo tardi” recita un noto proverbio. All’età di 39 anni (li compirà il prossimo 15 ottobre) di cui 20 trascorsi sulle piste di tutto il mondo in sella ad una moto, Carlos Checa si laurea campione del mondo della Superbike, il primo spagnolo a centrare il titolo iridato nel campionato delle derivate di serie. Per il centauro della Ducati è la 13esima vittoria in stagione (su 23 gare) e la 18esima in carriera in Superbike.

    © Mirco Lazzari gp/Getty Images
    Checa, al quale servivano soltanto 3 punti per ottenere la certezza aritmetica del titolo, ha vinto gara 1 del Gran Premio di Francia, disputatosi sul circuito di Magny Cours, facendo una gara a sè e precedendo il rivale numero uno al Mondiale Marco Melandri e Leon Haslam che completano il podio. In particolare il ravennate della Yamaha, che l’anno prossimo passerà in Bmw, si è reso protagonista di una strepitosa rimonta recuperando dall’ottavo posto risalendo fino alla piazza d’onore sfilando i suoi avversari uno dietro l’altro, per ultimo il compagno di squadra Eugene Laverty (quinto alla fine) che è andato in crisi di gomme negli ultimi giri cedendo il passo sia a Melandri e Haslam che a Leon Camier, giunto quarto con l’Aprilia ufficiale. Sesto e settimo posto per il beniamino di casa Sylvain Guintoli e Noriyuki Haga, completano la top ten le due Kawasaki di Joan Lascorz (ottavo) e Tom Sykes (decimo), in mezzo l’esperto Troy Corser su Bmw. E’ caduto invece nei primi minuti di corsa il favorito qui in Francia e titolare della superpole Jonathan Rea che, partito male, scivola all’ultima chicane danneggiando irrimediabilmente la sua Honda. Gara 2 prevista per le 15:30.

    ORDINE D’ARRIVO

    Pos. Pilota Team Tempo
    1. CHECA DUCATI 38:16.465
    2. MELANDRI YAMAHA +2.201
    3. HASLAM BMW +3.218
    4. CAMIER APRILIA +3.796
    5. LAVERTY YAMAHA +5.602
    6. GUINTOLI DUCATI +9.634
    7. HAGA APRILIA +9.814
    8. LASCORZ KAWASAKI +11.387
    9. CORSER BMW +17.143
    10. SYKES KAWASAKI +24.523
    11. FORES BMW +34.523
    12. FABRIZIO SUZUKI +1:19.742
    13. ROLFO KAWASAKI +1 GIRO
    14. BERGER DUCATI RIT
    15. REA HONDA RIT
    16. BADOVINI BMW RIT
    17. SMRZ DUCATI RIT
    18. AITCHISON KAWASAKI RIT