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  • F1, super Button vince a Melbourne davanti a Vettel. Alonso è 5°

    F1, super Button vince a Melbourne davanti a Vettel. Alonso è 5°

    Jenson Button vince il Gran Premio d’Australia, primo appuntamento stagionale del Mondiale di Formula 1. Il pilota inglese conquista il terzo successo della carriera sul circuito dell’Albert Park, grazie al sorpasso iniziale sul compagno di squadra Lewis Hamilton e sfruttando la migliore strategia di gara rispetto agli avversari che gli ha permesso di restare sempre davanti al gruppo a parità di pit-stop.

    Neanche la safety-car, entrata in pista nelle fasi finali del GP per rimuovere la Catehram di Vitaly Petrov rimasta ferma in rettilineo, ha impensierito il campione del mondo del 2009, che porta a casa il suo 13esimo successo in carriera, reso ancora più importante dalla statistica che negli ultimi 5 anni ha incoronato campione del mondo il vincente di Melbourne.

    Alle spalle della McLaren numero 3 troviamo la Red Bull di Sebastian Vettel, in netta ripresa rispetto alle qualifiche opache del sabato, e che sul passo gara sembra avere ancora qualcosa in più rispetto agli avversari. Il tedesco, pur senza effettuare neanche un sorpasso, guadagna ben quattro posizioni sin dallo start, agevolato dal ritiro dello sfortunato Michael Schumacher, abbandonato dalla sua Mercedes per una rottura del cambio mentre era in lotta con il campione del mondo per la terza posizione, e alla fine deve dire grazie alla safety-car entrata in pista che gli ha permesso di rientare ai box e di rimanere davanti ad Hamilton.

    Hamilton che dopo la pole position conquistata ieri può essere considerato il grande deluso della giornata. Si fa beffare in partenza da Button e si mostra più debole del compagno nella strategia di gara. Anche sfortunato nella parte finale con l’entrata in pista della safety-car, proprio un giro dopo il suo rientro ai box, ma deve fare mea-culpa per aver ritardato un pò troppo il momento del primo pit-stop. Hamilton riesce a portare a casa comunque un podio meritato.

    Podio che viene assaporato per un momento anche dall’altra Red Bull di Mark Webber, arrivato vicinissimo alla McLaren di Hamilton. L’australiano, che nella gara di casa avrebbe voluto portare a casa almeno il terzo posto, non è riuscito nella fase finale della corsa a portare l’attacco decisivo all’anglo-caraibico, nonostante il distacco sotto al secondo gli permetteva di sfruttare la doppia zona DRS. La Red Bull sembra infatti pagare ancora qualche chilometro di troppo nei confronti della vettura di Woking in rettilineo, ma alla fine la quarta posizione deve tenersela stretta visto che alla partenza ha rischiato il peggio con il doppio contatto con la Toro Rosso del connazionale Daniel Ricciardo e la Williams di Bruno Senna.

    Jenson Button © PAUL CROCK/AFP/Getty Images

    Quinta posizione per la Ferrari di Fernando Alonso, che come sempre riesce a tirare il miglior potenziale da una vettura che non sembra proprio la migliore del lotto. Lo spagnolo imprime anche un buon ritmo alla gara nelle fasi iniziali ma poi si perde come sempre nella fase decisiva della gara, quella finale, perdendo di consistenza nel momento in cui la vettura comincia a svuotarsi del carburante. In più la Ferrari sembra soffrire ancora tanto nel portare a temperatura gli pneumatici, che con il diminuire dei gradi hanno faticato a dare grip alla F2012. Dopo la safety-car infatti Alonso ha dovuto fare i miracoli per difendersi dall’ottima Williams di Pastor Maldonado, che le ha provate tutte per portarsi davanti all’asturiano, esagerando nell’ultimo giro ed eliminandosi da solo commettendo un errore alla curva dopo il primo intermedio. Comunque incoraggiante la prestazione della vettura del team di Groove.

    Ottima prestazione anche per le Sauber di Kamui Kobayashi e Sergio Perez. Il samurai giapponese, dopo qualifiche non proprio esaltanti, si è fatto spazio in gara come al suo solito a suon di sorpassi riuscendo a terminare la gara in sesta posizione. Anche il messicano di scuola Ferrari è autore di una garande rimonta fino all’ottavo posto dopo la penalizzazione nella giornata di ieri che lo ha portato in fondo allo schieramento per aver sostituito il cambio.

    Tra le due Sauber la Lotus di Kimi Raikkonen, che riesce a limitare i danni dopo la deludente 18esima posizione delle qualifiche. La vettura del finlandese soffre comunque di qualche problema di assetto ma la bravura dell’ex campione del mondo, nonostante la pausa di due anni dalla Formula 1, gli ha permesso di portare a casa la settima posizione e sei punti importantissmi per il morale e la classifica. Il compagno di team Romain Grosjean conclude la gara dopo solo due giri per la rottura della sospensione causata dal contatto con la Williams dello sfortunato Pastor Maldonado. Il ritorno del francese ha cosi un brutto epilogo, anche se comunque il campione del mondo GP2 compromette la sua gara sin dalla partenza, scattando malissimo allo start perdendo la terza posizione e scivolando fino alla sesta.

    Ancora una volta malissimo Felipe Massa che inizia nel peggiore dei modi la sua stagione 2012. Dopo una gara opaca passata più a lottare con i problemi di bilanciamento della sua F2012 che con gli avversari confeziona il primo ritiro stagionale a causa di un contatto per evitare il sorpasso all’esterno di Bruno Senna. I due camminano insieme dalla curva Hellas fino al primo intermedio, poi i danni all’alettone e alla sospensione costringono il ferrarista a ritirarsi.

    Ottime prestazioni invece per Daniel Ricciardo, nono con la Toro Rosso nel Gran Premio di casa, e Paul Di Resta con la Force India, che chiude la top-ten portando a casa i primi punticini di questo mondiale. In classifica comandano Button e la Mclaren davanti a Vettel e alla Red Bull, mentre la Ferrari, in attesa di miglioramenti, deve accontentarsi della quarta piazza alle spalle della Sauber.

    La Formula 1 non si ferma qui. I piloti saranno impegnati a scendere in pista anche il prossimo week-end a Sepang, dove andrà in scena il secondo GP del Mondiale 2012 valevole per il Gran premio della Malesia. Appuntamento a settimana prossima.

  • F1, Hamilton in pole in Australia, male Red Bull e Ferrari

    F1, Hamilton in pole in Australia, male Red Bull e Ferrari

    Va a Lewis Hamilton la prima pole position della stagione. Sul circuito dell’Albert Park di Melbourne teatro del primo Gran Premio del 2012 il pilota inglese conquista la prima casella grazie ad un primo giro straordinario nell’ultima qualifica, la Q3, agevolato anche dal fatto di aver montato per primo un set di coperture morbide nuove risparmiate nelle altre due precedenti sessioni. L’anglo-caraibico è stato comunque l’unico in grado a scendere sotto il muro dell’1.25, anche se per soli pochi centesimi, fermando il cronometro sul tempo di 1.24:922, precedendo di un solo decimo il compagno di squadra Jenson Button (1.25:074 il tempo del vice campione del mondo), e partirà cosi davanti a tutti nel GP d’Australia. Per lui seconda pole position sul circuito australiano, 20esima della carriera.

    La McLaren conferma dunque le indiscrezioni dei protonistici e si conferma velocissima conquistando tutta la prima fila che non è sembrata mai in discussione per tutta la durata delle prove. Basti considerare che al terzo posto troviamo la sorpresa di giornata, la Lotus di Romain Grosjean, che bagna il suo rientro in Formula 1 con la prima piazza della seconda fila, davanti ad una coppia ritrovata, il binomio Mercedes-Schumacher, che conquista il miglior risultato da quando il tedesco ha fatto rientro nel Circus. La prestazione del team di Stoccarda è sembrata molto incoraggiante visto che hanno passato tutta la sessione nelle prime posizioni, e solo un errore per giro nell’ultima qualifica, ha impedito a Nico Rosberg di impensierire le due McLaren. Per il giovane figlio d’arte soltanto la settima posizione a sette decimi dalla vetta, davanti alla Williams Di Pastor Maldonado, la Force India di Nico Hulkenberg e la Toro Rosso di Daniel Ricciardo, che chiude la top-ten

    Lewis Hamilton © WILLIAM WEST/AFP/Getty Images

    Soltanto la terza fila invece per la Red Bull. Fa un pò effetto trovare indietro i campioni del mondo, le vetture che l’anno scorso monopolizzavano la prima fila facendo la differenza nell’ultimo giro secco. Sebastian Vettel chiude lontanissimo dalle McLaren, sesto e a sette decimi, dietro anche al suo compagno di squadra Mark Webber, cha ha accusato lo stesso ritardo. Secondo Chris Horner entrambi i piloti sarebbero stati rallentati da problemi al Kers, che avrebbero contribuito ad una prestazione abbastanza opaca. Ma anche l’anno scorso il sistema di recupero dell’energia non era il più funzionante sulla vettura anglo-austriaca, ma questo non gli impediva di dominare i GP. Insomma siamo solo all’inizio ed è ancora presto per tirare delle conclusioni,  ma le lattine volanti paiono aver perso un pò di competitività e lo strapotere visto lo scorso anno sembra essere soltanto un lontano ricordo.

    Parte male anche la stagione della Ferrari. A differenza della Red Bull, le difficoltà della F2012 erano state ampiamente previste e annunciate nei giorni scorsi e proprio per questo motivo nessuno si aspettava la pole position. Ma già dal primo Gran Premio stagionale vedere fuori dalla top-ten entrambe le monoposto di Maranello fa una certa impressione. Fernando Alonso chiude la sua qualifica in 12esima posizione, al secondo tentativo di giro veloce in Q2 a causa di un suo errore alla prima curva insabbiandosi nella ghiaia dopo un testacoda provocato dal contatto con l’erba a lato della pista. Peccato perchè il primo giro dello spagnolo era stato abbastanza incoraggiante e senza l’errore avrebbe potuto lottare sicuramente almeno per la seconda fila. Ma con i se e con i ma non si va da nessuna parte.

    Felipe Massa invece chiude 16esimo, semplicemente per il fatto di essere stato più lento degli altri. Il brasiliano, chiamato a riscattare la stagione 2011 molto più che deludente, non poteva avere inizio peggiore, e viene graziato da Kimi Raikkonen, che non inizia proprio nel migliore dei modi la sua seconda vita in F1. il finlandese chiude in 18esima posizione, terminando i giochi già nella Q1.

    Chiudono la classifica le Caterham del connazionale Kovalainen e Petrov, le Marussia di Glock e Pic e le HRT di De La Rosa e Karthikeyan che non hanno superato neanche il 107% e rischiano di non prendere parte alla gara di domani.

    La griglia di partenza potrebbe essere comunque modificata a seguito di alcune irregolarità di alcune vetture. Alla fine della Q2 infatti i commissari di gara hanno messo sotto la lente di ingrandimento il comportamento di alcuni piloti che erano scesi contemporaneamente in pista per cercare di passare il turno e che probabilmente hanno commesso qualche scorrettezza. Nelle prossime ore il verdetto.

  • F1, prove libere nel segno di McLaren e Mercedes

    F1, prove libere nel segno di McLaren e Mercedes

    Sono partite questa mattina sul circuito dell’Albert Park di Melbourne in Australia le prime libere che hanno aperto il mondiale 2012 di Formula 1. Entrambe le sessioni sono state caratterizzate da una leggera pioggia che ha reso umido il tracciato, ma se nella prima parte di giornata i 20 gradi di temperatura hanno contribuito ad asciugare la pista, dopo la pausa pranzo la pioggia torrenziale ha costretto per la maggior parte del tempo i piloti a rimanere nei box.

    La sessione mattutina si è aperta nel segno della McLaren che ha conquistato le prime due posizioni con Jenson Button, autore del miglior crono con il tempo di 1.27:560, davanti al compagno di squadra Lewis Hamilton, staccato di soli due decimi. Terzo posto per Michael Schumacher, in ritardo di sei decimi dalla coppia di Woking. L’altra Mercedes del compagno Nico Rosberg chiude in sesta posizione.

    Dietro le tre Frecce d’Argento la Ferrari di Fernando Alonso, che si ferma a otto decimi dalla vetta. Non malissimo la posizione dello spagnolo che comunque ammette che le condizioni della F2012 non sono ancora al meglio. Il compagno di squadra Felipe Massa comincia la sua stagione nel peggiore dei modi chiudendo la sua prima sessione in 18esima posizione a tre secondi di ritardo e con un errore all’attivo che lo ha costretto ad insabbiarsi nella ghiaia dopo un testacoda.

    Jenson Button © WILLIAM WEST/AFP/Getty Images

    Male apparentemente anche la Red Bull, che comunque si pensa abbia fatto pretattica facendo di tutto per nascondersi. Mark Webber chiude quinto a quasi un secondo, Sebastian Vettel è addirittura 11esimo, fuori dalla top ten, con oltre due secondi di svantaggio, dietro anche al rientrante Kimi Raikkonen che chiude in decima posizione.

    La pioggia  ha reso praticamente inutile la seconda sessione visto che le condizioni metereologiche hanno permesso ai piloti di montare le gomme slick solamente a 20 minuti dalla fine, quiando i giochi erano praticamente fatti. Il più veloce di tutti nell’ultima sessione è stato Michael Schumacher, seguito da Nico Hulkenberg con la Force India e dalla Sauber di Sergio Perez.

    Le insidie del tracciato bagnato non hanno risparmiato l’altra C32 di Kamui Kobayashi, che si è resa protagonista di un testacoda proprio sul rettilineo finale, finendo sal centro della pista essendo uscito troppo largo dall’ultima curva e avendo toccato l’erba sintetica ancora troppo umida. I top team hanno girato con cautela testandole condizioni della pista senza foezare il tempo, mentre Alonso conferma la quarta posizione.

    Per le qualifiche non è prevista pioggia quindi le prove che decideranno la griglia di partenza si svolgeranno con pista asciutta. A differenza delle libere di oggi che lasciano il tempo che trovano, da domani si farà sul serio.

  • F1, Mondiale 2012 al via da Melbourne. La caccia a Vettel è aperta

    F1, Mondiale 2012 al via da Melbourne. La caccia a Vettel è aperta

    Tutti i piloti e i team sono già arrivati al Melbourne, manca ormai poco all’inizio dell’attesissimo Mondiale 2012 di Formula 1, soltanto 24 ore alle prime libere sul circuito dell’Albert Park in Australia che apriranno la 63esima edizione del campionato del mondo, quello che sarà infatti il più lungo mondiale della storia della F1. Da quest’anno saranno infatti ben 20 i Gran Premi su cui i piloti dovranno confrontarsi, uno in più rispetto allo scorso anno quando venne cancellato dal calendario il GP del Barhain per gli ormai noti disordini del paese.

    Le new-entry quest’anno saranno proprio il rientro del Bahrain e il nuovo GP di Austin sui quali però aleggiano ancora molti dubbi, mentre di sicuro non avremo più il Gran Premio della Turchia sul circuito di Istanbul, che saluta la competizione dopo 7 anni. Per il resto tutto confermato, con il rientro del Nurburgring a discapito di Hockenheim per l’alternanza ogni anno per il GP della Germania, e i due suggestivi Gran Premi in notturna di Singapore e Abu Dhabi.

    Si riparte da Melbourne, che come nella maggior parte delle volte sarà teatro della gara inaugurale del Mondiale. Circuito cittadino ma da sempre uno dei più veloci considerando le medie sul giro tra le più alte della Formula 1, è da tradizione favorevole alla vettura meglio bilanciata in conseguenza dell’alto carico aerodinamico che le vetture necessitano per percorrere le sue 16 curve. Il punto in cui i piloti potranno maggiormante tentare il soprpasso sarà sul rettilineo del traguardo, favoriti dal dispositivo DRS introdotto la scorsa stagione, che da quest’anno potrà essere attivato ben due volte su questo circuito, sia sul rettilineo principale che in quello successivo tra la le curve 2 e 3.   Il punto di detection point invece sarà solo uno, e sarà posto alla curva prima del traguardo.

    Sarà un GP molto importante perchè da molti anni resiste la tradizione che vede campione del Mondo il pilota che riesce a vincere  su questa pista. Il favorito numero uno in questione è sicuramente Sebastian Vettel, forte della sua consacrazione negli ultimi due anni e voglioso di eguagliare il record di Micheal Schumacher e Fangio di conquistare tre titoli mondiali consecutivi. Riuscendoci riuscirebbe sicuramente a smentire tutti coloro (più dai colleghi stessi che dall’esterno) che lo etichettano come “pilota che vince perchè ha la macchina più forte”. Anche perchè da quest’anno si riparte da una sorta di anno zero, in cui sono state tantissime le limitazioni e le innovazioni imposte dalla Fia.

    A partire dall’abolizione dei tanto discussi scarichi soffiati introdotti dal genio Adrian Newey, che da quest’anno saranno posizionati più in alto sulla vettura come ai vecchi tempi e non potranno generare più tanto carico aerodinamico. Proprio per questo motivo la Pirelli che anche quest’anno sarà il fornitore ufficiale degli pneumatici fornirà gomme che consentiranno al pilota una maggiore aderenza al posteriore.

    Ma la novità più importante a livello visivo sarà sicuramente l’antiestetico muso a becco d’anatra che sarà presente su tutte le vetture ad eccezione della sola McLaren che ha preferito optare per una soluzione lineare in controtendenza rispetto al resto della compagnia. Questa soluzione aerodinamica sarà caratterizzata dalla divisione per via di uno scalino della parte dell’abitacolo con la parte anteriore del muso stesso per via delle nuove regolamentzioni che vincolano l’altezza massima della vettura nella parte anteriore, per diminuire la pericolosità dell’impatto in caso di urto con la parte laterale della vettura che è stata appositamente rialzata.

    C’è chi ha fatto quindi di necessità virtù, neanche a dirlo Newey si è subito adoperato per trovare uno stratagemma per trasformare un semlice scalino in un’arma micidiale: vi ha infatti posto una fessura per il passaggio dell’aria che non si è ancora riuscita a decifrare ma si è pronti a scommettere su un’altra invenzione aerodinamica (simile all’F-duct) e non ad un semplice passaggio d’aria per refrigerare i piloti come lui stesso ha dichiarato. Anche la Sauber ha presentato una soluzione analoga posta però al di sopra dello scalino.

    F1, Gran Premio Australia | © Robert Cianflone/Getty Images

    Dalle varie Gallerie del Vento si è passati poi alla pista e i test pre-stagionali hanno mostrato che per forza di cose la macchina da battere sarà ancora la Red Bull campione del mondo in carica ma la lotta si preannuncia molto serrata: la macchina più in forma è stata sicuramente la Lotus, dominatrice nella maggior parte delle giornate di test, che quest’anno schiera una coppia tutta nuova quanto ambiziosa. Il campione del mondo 2007 Kimi Raikkonen fa il suo ritorno dopo due anni passati nel Rally, e Romain Grosjean, campione iridato GP2, ansioso di riscattare la mezza stagione nel 2009 con la Renault in cui venne ingaggiato per sostituire Nelsinho Piquè e nella quale non si mise certo in luce per i risultati in pista, abbastanza deludenti.

    Dalle premesse la scuderia francese sicuramente potrebbe essere la sorpresa della stagione, anche se le gerarchie là davanti non sembrano essere cambiate. La McLaren si presenta sicuramente come anti Red Bull visto che nei test collettivi è stata una delle scuderie più convincenti. Hamilton e Button sono due piloti di sicuro affidamento e che possono puntare entrambi al Mondiale, ma l’anglo-caraibico dovrà dimostrare di saper gestire meglio la sua vita al di fuori della pit-lane. Per il resto la scelta del team di andare in controtendenza nella progettazione della nuova vettura è stata molto coraggiosa e bisognerà aspettare ancora poco per sapere se porterà un vantaggio o uno svantaggio.

    E poi c’è la Ferrari che nonostante i problemi annunciati da Domenicali ci si aspetta di trovarla sempre lassù a lottare per la vittoria. E’ vero che i test non sono andati nel modo in cui si sperava ma la progettazione di un’auto innovativa rispetto allo scorso anno richiede tempo per migliorare. Anche la McLaren lo scorso anno partì malissimo ma finì per diventare l’anti Red Bull. E se su Alonso si può fare sicuro affidamento, Massa deve dimostare di meritare la Ferrari riscattando la stagione deludente dello scorso anno, portando più risultati utili possibili al team.

    Alle spalle delle prime tre big, la Mercedes sembra essere nata sotto i migliori auspici, e come al solito il team tedesco, sotto la direzione dell’ex Ferrari Ross Brawn, è stato uno dei miglior a livello di innovazione. Basti pensare al W-duct, fratello di quell’ F-duct bandito dalla FIA, che migliora l’aerodinamica della vettura e incrementa la velocità in rettilineo mandando in stallo l’ala anteriore. Non è un caso che il dispositivo sia stato copiato subito dalla McLaren, ma essendo stato considerato un sistema legale le vetture ad utilizzarlo non potranno che aumentare. Sicuramente all’interno del team si punterà sulla voglia di riscatto del vecchio leone Micheal Schumacher che vuole dimostare di non essere un pilota finito e per questo ripartirà dal record di sorpassi ottenuto lo scorso campionato, e sulla bravura di Nico Rosberg, pilota mai sbocciato completamente ed in attesa della prima vittoria.

    Posibili outsider sicuramente la Force India che punta a migliorare il campionato dello scorso anno già di ottimo livello. Per farlo potrà contare su Nico Hulkenberg che ha dimostrato il suo valore già in Williams conquistando anche una pole position nel GP del Brasile 2010, e su Paul Di Resta. Fatto fuori invece Adrian Sutil a seguito della vicenda che lo ha coinvolto nel caso Lux. Desta molta sorpresa la coppia tutta nuova in Toro Rosso con Daniel Ricciardo e Jean-Eric Vergne che hanno sostituito Alguersuari e Buemi che comunque non demeritavano affatto. Se per lo svizzero c’è stata la promozione se pur come terzo pilota in Red Bull per lo spagnolo è stata una vera è propria bocciatura. Sicuramente dalla nuova coppia ci si aspetta di più dal team, staremo a vedere.

    Da non sottovalutare anche la Sauber spinta dal propulsore Ferrari e che potrà contare su un pilota sempre di scuola “Rossa” come Sergio Perez e dal samurai giapponese Kamui Kobayashi, capace come pochi di rifilare sorpassi in un fazzoletto di pista. Molte aspettative anche sul fronte Williams, la grande decaduta ormai da un pò (troppi) anni, abbandonata anche dai suoi sponsor principali. Così per mantenere il suo grande appeal ha richiamato un binomio affscinante, quello con Senna che ricalca le orme dello zio Ayrton, affiancato dal venezuelano Pastor Maldonado sperando che in questi anno arrivino risultati più convincenti.

    Partono in ultima posizione sia la Marussia, exVirgin, che ha totalizzato pochi chilometri con Timo Glock e Charles Pic tra l’altro con la vecchia vettura, e la HRT di Pedro de La Rosa e Narain Karthikeyan, che si apprestano ad iniziare il Mondiale con zero chilometri sulle spalle. Davanti a loro la comunque migliorata Catehram, che ha perso la battaglia legale con la Renault per il nome Lotus, schiererà Heikki Kovalainen e Vitaly Petrov, che grazie ai suoi sponsor ha scalzato all’ultimo momento Jarno Trulli.

    Per questo motivo il Mondiale partirà dopo moltissimi anni senza nessun portabandiera a difendere il nostro tricolore, ma in compenso potremo contare sullo spettacolo che si spera i ben 6 campioni del Mondo daranno nell’arco della stagione. In pista contemporaneamente ci saranno 12 titoli iridati, con Michael Schumacher, re assoluto con 7 titoli all’attivo, seguito dalla coppia Vettel e Alonso che inseguono a quota 2. Un titolo a testa per la coppia McLaren Hamilton e Button e l’ex Raikkonen.

    Chi avrà la meglio quest’anno? Allacciate le cinture, il responso, come al solito, lo darà la pista.

  • Superbike, Biaggi e Checa vincono a Phillip Island

    Superbike, Biaggi e Checa vincono a Phillip Island

    Dopo la tragedia per la morte del giovane pilota australiano Oscar McIntyre durante la gara di contorno di sabato mattina della Superstock 600  e il conseguente annullamento della Superpole, la Superbike è ritornata in pista oggi per mettere in scena il primo atto del Mondiale 2012 sul circuito di Phillip Island.

    Protagonista assoluto di giornata è stato Max Biaggi, che si è aggiudicato la prima manche in assoluta scioltezza favorito anche dalla caduta di Carlos Checa nei primi giri della gara, e ottenuto un secondo posto strepitoso in Gara 2 dopo una rimonta incredibile dall’ultimo posto. Bene anche Melandri, secondo in Gara 1, e a podio anche Guintoli e Sykes.

    GARA 1 – A scattare davanti a tutti nella prima manche è la Kawasaki di Tom Sykes, autore del miglior tempo  nella prima qualifica del venerdi. La lotta iniziale coinvolge ben quattro piloti con Sykes, Checa, Biaggi e Rea, con il campione del mondo in carica che cerca di fare subito il vuoto davanti superando la Kawasaki. Dopo essersi sbarazzati di Sykes, che aveva tutt’altro passo, il pilota Ducati e Aprilia danno vita ad un bel duello nei primi giri della gara fatto di sorpassi e controsorpassi ma la sorpresa avviene poche tornate più tardi quando Checa apre il gas troppo presto all’uscita della curva 3 vedendosi catapultato sulla ghiaia dalla sua 1198R dopo un volo spettacolare che per fortuna non ha riportato conseguenze fisiche per il pilota. Da quel momento in poi la leadership della gara non è mai stata in dubbio con Biaggi a fare l’andatura e a consolidare giro dopo giro la 17esima vittoria in Superbike che gli permette di eguagliare il record di un altro grande delle derivate di serie, Pierfrancesco Chili.

    La vera battaglia si disputa alle sue spalle con l’accesa lotta per il podio con Guintoli e un grande Marco Melandri che riesce a beffare proprio nel finale di gara il francese della Ducati e a conquistare una seconda posizione che porta alla BMW il miglior risultato dalla sua entrata in Superbike. Ai piedi del podio il poleman Tom Sykes davanti al ceco Jakub Smrz, mentre alla fine cede Johnny Rea, arrivato alle spalle della Suzuki del nostro Michel Fabrizio. Bene anche l’esordiente Davide Giugliano campione Superstock 600 e compagno di Carlos Checa, arrivato in nona posizione, e Lorenzo “zorro” Zanetti che chiude appena fuori dalla top-ten in 11esima posizione. Dodicesimo Leon Haslam, molto positivo nonostante due chiodi nella tibia operata qualche giorno fa hanno fatto si che le sue condizioni fisiche non fosseroal 100%.

    Biaggi, Checa e Sykes © Mirco Lazzari gp/Getty Images

    GARA 2: nella seconda manche Carlos Checa rimedia alla grande all’errore commesso nella mattinata vincendo senza alcun problema Gara 2  e prendendosi la rivincita sul corsaro di casa Aprilia. L’episodio cruciale che vede protagonista proprio il campione del mondo 2010 avviene poco dopo la partenza quando Biaggi nel tentativo di sopravanzare la Kawasaki di Sykes allarga troppo la curva e finisce sulla ghiaia perdendo secondi preziosissimi ed è cosi costretto a rimontare dall’ultima posizione. Mentre davanti Checa riesce a sbarazzarsi di Rea e Sykes andando a gestire al meglio il prosieguo della gara, Max riesce a risalire la classifica a suon di giri veloci e di sorpassi spettacolari grazie anche ad una Aprilia in forma che fa registrare velocità di punta assolutamente eccezionali.

    Nel finale di gara dopo essersi sbarazzato di Melandri riesce a raggiungere e superare Sykes e Rea conquistando una seconda posizione davvero insperata e alle sue spalle la lotta per l’ultimo posto sul podio viene vinta dal britannico della Kawasaki che riesce a sfruttare il calo delle gomme di Rea andandolo a superare sul rettilineo finale. Grande gara ancora una volta per Haslam che riesce a vincere il duello in famiglia con Melandri piazzando la sua BMW in quinta posizione davanti a quella dell’italiano, mentre Fabrizio è costretto al ritiro nei primi giri della gara. Tredicesima e14esima posizione per Giugliano e Zanetti alle spalle dell’ex compagno in Aprilia di Biaggi Leon Camier.

    Il bilancio dopo il primo appuntamento della stagione vede l’italia primeggiare con Biaggi che comanda in classifica con 45 punti grazie al primo e al secondo posto di oggi seguito da Marco Melndri a 15 lunghezze di distacco. Più staccato il campione del mondo in carica Carlos Checa con 20 punti di distacco, alle spalle anche di Sykes per quattro lunghezze.
    Prossimo appuntamento tra circa un mese e andrà in scena l’1 aprile sul circuito di Imola.

  • MotoGP, le pagelle del GP d’Australia. Immenso Stoner

    MotoGP, le pagelle del GP d’Australia. Immenso Stoner

    Le pagelle ai protagonisti del Gran Premio d’Australia 2011 Stoner 10 e lode: vittoria davanti al pubblico di casa, nel giorno del suo 26esimo compleanno e titolo mondiale in cassaforte. Vero, è agevolato dal forfait di Lorenzo che cade rovinosamente nel warm-up, ma, non si ha mai la controprova, avrebbe vinto lo stesso a mani basse. Basti pensare che dopo sole poche tornate aveva già ben sette secondi di vantaggio su Sic secondo in classifica. Resiste anche alla minaccia della pioggia guidando e spazzolando la pista come fosse sull’asciutto. Non poteva chiedere di meglio, week-end perfetto e mondiale meritato e soprattutto avversari bastonati per gran parte della stagione. Merito anche della Honda.

    Casey Stoner | © Robert Cianflone/Getty Images
    Simoncelli 8: si prende la doppia soddisfazione di aver conquistato per la prima volta un secondo posto, e di aver battuto ancora una volta nei giri finali della corsa il compagno-rivale Andrea Dovizioso. Finalmente un Simoncelli concentrato che resiste anche alle insidie della pioggia. Dovizioso 7.5: come Simoncelli. Mezzo punto in meno per aver perso il duello corpo a corpo con il connazionale, ma in definitiva una buona gara anche per lui. Notizia di pochi giorni fa dall’anno prossimo, passerà alla Yamaha Tech3, per poi sperare di passare ad un team ufficiale nel 2013. Pedrosa 5: “week-end nero” per Camomillo che non riesce a tirare il meglio della sua RC212V. La sua è una gara anonima, lo dimostrano i quasi 20 secondi di ritardo dalla vetta. Honda 9: monopolizza il Gran Premio d’Australia conquistando le prime quattro posizioni in classifica, agevolata anche dall’assenza delle due Yamaha di Lorenzo e Spies. In ogni caso si è sempre dimostrata sempre superiore ai rivali giapponesi. Edwards 7.5: gara di spessore per uno dei veterani della MotoGP a cui va il compito di indossare i panni di primo Yamahista visti i forfait di Lorenzo e Spies. Sfrutta al massimo le cadute degli avversari. Rossi 4.5: secondo zero in classifica dopo quello del Giappone per il Dottore a cui non va certo il merito di aver osato di più rispetto agli altri piloti quando la pioggia ha cominciato a farsi più insistente, per di più con una Ducati in queste condizioni. Ducati 3: che sia GP11 o GP11.1 la Ducati non va e si vede. Il progetto della casa di Borgo Panigale andrebbe cestinato, anzi andrebbe ricordato ogni giorno agli ingegneri in Rosso affinchè non si ripresentino in futuro gli stessi errori commessi quest’anno. Bautista 6.5: è la prima vittima delle prime gocce di pioggia che cadono sull’asfalto di Phillip Island, ma lo spagnolo porta la Suzuki a scattare dalla quarta posizione in griglia e a combattere, fino alla sua caduta, a lottare per il quarto e il quinto posto, risulato neanche lontanamente immaginabile a inizio stagione, partita con il piede sbagliato. Da metà stagione in poi la Suzuki (voto 8) è migliorata tantissimo, al contrario di altre….

  • MotoGP, le classifiche dopo il GP d’Australia. Stoner campione

    MotoGP, le classifiche dopo il GP d’Australia. Stoner campione

    Casey Stoner si laurea campione del mondo nel Gran Premio d’Australia, a due gare dal termine della stagione. Epilogo inaspettato per l’australiano che deve ringraziare il forfait di Jorge Lorenzo, infortunatosi nel warm-up e assente dalla gara. Tuttavia per lui non dovrebbe essere a rischio la seconda piazza avendo 48 punti di vantaggio sul nostro Andrea Dovizioso. Altro zero in classifica dopo quello del Giappone per Valentino Rossi che viene raggiunto e superato da Marco Simoncelli.

    • CLASSIFICA PILOTI
    Pos. Pilota Team Pt.
    1.   STONER
    HONDA 325
    2.   LORENZO
    YAMAHA 260
    3.   DOVIZIOSO
    HONDA 212
    4.   PEDROSA
    HONDA 208
    5.   SPIES
    YAMAHA 156
    6.   SIMONCELLI
    HONDA 139
    7.   ROSSI DUCATI 139
    8.   HAYDEN
    DUCATI 132
    9.   EDWARDS
    YAMAHA 109
    10.   AOYAMA
    HONDA 94
    11.   BARBERA DUCATI 77
    12.   BAUTISTA
    SUZUKI 67
    13.   CRUTCHLOW
    YAMAHA 57
    14.   ABRAHAM
    DUCATI 56
    15.   ELIAS
    HONDA 55
    16.   DE PUNIET
    DUCATI 49
    17.   CAPIROSSI
    DUCATI 36
    18.   AKIYOSHI
    HONDA 10
    19.   HOPKINS
    SUZUKI 6
    20.   ITOH
    HONDA 3
    • CLASSIFICA COSTRUTTORI
    Pos. Team Pt.
    1.   HONDA
    380
    2.   YAMAHA
    305
    3.   DUCATI
    172
    4.   SUZUKI
    73
  • 125, Cortese vince a Phillip Island

    125, Cortese vince a Phillip Island

    Sandro Cortese si aggiudica il Gran Premio di Australia sul circuito di Phillip Island conquistando la sua seconda vittoria stagionale dopo quella ottenuta in Repubblica Ceca, a Brno.

    Sandro Cortese | © Paul Crock / Getty Images
    Il tedesco dell’Aprilia vince sullo spagnolo Luis Salom e sul vincitore dell’ultimo appuntamento del motomondiale in Giappone Johann Zarco, che grazie ad una gara abbastanza opaca del leader del mondiale Nico Terol, che chiude soltanto in sesta posizione, vede diminuire il suo distacco in classifica generale a 22 punti dal capoclassifica quando mancano solo due gare al termine del mondiale. La vittoria di Cortese è stata agevolata dalla bandiera rossa che è stata esposta a causa della pioggia a due tornate dal termine congelando le posizioni. Ai piedi del podio l’altro spagnolo Efren Vasquez mentre Maverick Vinales chiude in ottava posizione preceduto da Hector Faubel. Primo degli italiano Luigi Morciano in 12esima posizione. Ordine d’arrivo 1 11 SANDRO CORTESE APRILIA INTACT-RACING TEAM GERMANY 34:49.670 2 39 LUIS SALOM APRILIA RW RACING GP +13.572 3 5 JOHANN ZARCO DERBI AVANT-AIRASIA-AJO +14.311 4 7 EFREN VAZQUEZ DERBI AVANT-AIRASIA-AJO +14.926 5 23 ALBERTO MONCAYO APRILIA ANDALUCIA BANCA CIVICA +22.328 6 18 NICOLAS TEROL APRILIA BANKIA ASPAR TEAM 125CC +26.689 7 55 HECTOR FAUBEL APRILIA BANKIA ASPAR TEAM 125CC +28.887 8 25 MAVERICK VINALES APRILIA BLUSENS BY PARIS HILTON RACING +35.635 9 96 LOUIS ROSSI APRILIA MATTEONI RACING +36.553 10 99 DANNY WEBB MAHINDRA MAHINDRA RACING +36.686 11 77 MARCEL SCHROTTER MAHINDRA MAHINDRA RACING +38.608 12 3 LUIGI MORCIANO APRILIA TEAM ITALIA FMI +41.697 13 84 JAKUB KORNFEIL APRILIA ONGETTA-CENTRO SETA +43.349 14 10 ALEXIS MASBOU KTM CARETTA TECHNOLOGY +47.896 15 50 STURLA FAGERHAUG APRILIA WTR-TEN10 RACING +55.159 16 19 ALESSANDRO TONUCCI APRILIA TEAM ITALIA FMI +56.909 17 28 JOSEP RODRIGUEZ APRILIA BLUSENS BY PARIS HILTON RACING +1:10.093 18 17 TAYLOR MACKENZIE APRILIA PHONICA RACING +1:10.237 19 60 MANUEL TATASCIORE APRILIA PHONICA RACING +1:10.802 20 63 ZULFAHMI KHAIRUDDIN DERBI AIRASIA-SIC-AJO +1:10.844 21 14 BRAD BINDER APRILIA ANDALUCIA BANCA CIVICA +1:27.965 22 52 DANNY KENT APRILIA RED BULL AJO MOTORSPORT +1:37.676 23 8 JACK MILLER KTM CARETTA TECHNOLOGY +1:40.315 24 40 MARCO COLANDREA APRILIA WTR-TEN10 RACING 1 Lap 25 30 GIULIAN PEDONE APRILIA PHONICA RACING 1 Lap 26 46 JOSHUA HOOK APRILIA HOOK RACING.COM 1 Lap 27 26 ADRIAN MARTIN APRILIA BANKIA ASPAR TEAM 125CC 1 Lap

  • De Angelis trionfa a Phillip Island

    De Angelis trionfa a Phillip Island

    E’ Alex De Angelis a imporsi nel terz’ultimo appuntamento stagionale sul circuito di Phillip Island, in Australia. Il pilota sanmarinese vince beffando nel finale il tedesco Stefan Bradl, che comunque ritorna in vetta alla classifica mondiale complice il terzo posto di Marc Marquez.

    Alex De Angelis | © Mirco Lazzari / Getty Images
    Lo spagnolo ha tuttavia corso una grande gara, partendo dal fondo dello schieramento a causa della penalizzazione di 1 minuto inflittagli per l’errore nelle qualifiche del sabato, è riuscito ugualmente a risalire fino ad agguantare almeno un terzo posto che lo tiene ancora in gioco per il mondiale. Ai piedi del podio Claudio Corti, che deve accontentarsi della bella bagarre proprio con lo spagnolo, ma che alla fine non gli ha dato la gioia del terzo posto. Soltanto un deludente ottavo posto per Andrea Iannone. Ordine d’arrivo 1 15 ALEX DE ANGELIS MOTOBI JIR MOTO2 39:44.774 2 65 STEFAN BRADL KALEX VIESSMANN KIEFER RACING +1.358 3 93 MARC MARQUEZ SUTER TEAM CATALUNYA CAIXA REPSOL +6.362 4 71 CLAUDIO CORTI SUTER ITALTRANS RACING TEAM +6.475 5 44 POL ESPARGARO FTR HP TUENTI SPEED UP +14.815 6 54 KENAN SOFUOGLU SUTER TECHNOMAG-CIP +15.155 7 45 SCOTT REDDING SUTER MARC VDS RACING TEAM +15.261 8 29 ANDREA IANNONE SUTER SPEED MASTER +16.047 9 63 MIKE DI MEGLIO TECH 3 TECH 3 RACING +16.331 10 72 YUKI TAKAHASHI MORIWAKI GRESINI RACING MOTO2 +20.337 11 12 THOMAS LUTHI SUTER INTERWETTEN PADDOCK MOTO2 +22.081 12 77 DOMINIQUE AEGERTER SUTER TECHNOMAG-CIP +26.248 13 40 ALEIX ESPARGARO PONS KALEX PONS HP 40 +29.295 14 51 MICHELE PIRRO MORIWAKI GRESINI RACING MOTO2 +30.203 15 3 SIMONE CORSI FTR IODA RACING PROJECT +30.745 16 36 MIKA KALLIO SUTER MARC VDS RACING TEAM +30.776 17 88 RICARD CARDUS MORIWAKI QMMF RACING TEAM +30.784 18 38 BRADLEY SMITH TECH 3 TECH 3 RACING +43.520 19 80 AXEL PONS PONS KALEX PONS HP 40 +47.064 20 35 RAFFAELE DE ROSA SUTER NGM FORWARD RACING +50.357 21 4 RANDY KRUMMENACHER KALEX GP TEAM SWITZERLAND KIEFER RACING +50.364 22 9 KENNY NOYES FTR AVINTIA-STX +1:04.747 23 6 JOAN OLIVE FTR AEROPORT DE CASTELLO +1:04.907 24 68 YONNY HERNANDEZ FTR BLUSENS-STX +1:19.734 25 20 IVAN MORENO SUTER MAPFRE ASPAR TEAM MOTO2 1 Lap 26 64 SANTIAGO HERNANDEZ FTR SAG TEAM 1 Lap 27 56 BLAKE LEIGH-SMITH FTR BRP RACING 1 Lap 28 95 MASHEL AL NAIMI MORIWAKI QMMF RACING TEAM 1 Lap

  • Stoner week-end perfetto. Vittoria e titolo mondiale

    Stoner week-end perfetto. Vittoria e titolo mondiale

    Casey Stoner | © Mirco Lazzari / Getty Images
    Giornata di gloria per Casey Stoner che si aggiudica nel Gran Premio di casa di Phillip Island il secondo titolo mondiale, il primo con la Honda dopo quello conquistato con la Ducati. Il pilota australiano dopo la pole conquistata ieri completa un week-end perfetto andando a vincere in solitaria davanti al suo pubblico nel giorno del suo 26esimo compleanno, giornata impreziosita appunto dalla conquista del titolo mondiale. Il compito del canguro australiano è stato agevolato soprattutto dall’assenza di Ben Spies, infortunatosi durante il turno di prove, e soprattutto dal forfait di Jorge Lorenzo che ha dovuto rinunciare a correre la gara a causa di una brutta caduta nel warm-up che gli ha procurato una brutta lesione all’anulare della mano sinistra. Senza lo spagnolo a Stoner sarebbe bastato un sesto posto per chiudere in anticipo i conti mondiali, ma ha preferito chiudere in bellezza davanti al suo pubblico. Nona vittoria stagionale e quinta consecutiva per il portacolori della Honda, che chiude l’era delle 800 cosi come l’aveva iniziata, e cioè vincendo il titolo mondiale. In seconda posizione Marco Simoncelli che proprio nell’ultima parte di gara beffa il connazionale Andrea Dovizioso. Completa il dominio HRC Daniel Pedrosa, deludente a 13 secondi dal leader. Alle spalle della colonia Honda, Colin Edwards con la prima delle Yamaha, davanti a Randy De Puniet che fa meglio del suo ufficiale Nicky Hayden soltanto settimo. Terminano la gara soltanto in dieci piloti: ottavo Toni Elias davanti a Capirossi e Karel Abraham. Gara molto caotica, che miete molte vittime illustri a causa dell’asfalto resi viscido dalla pioggia. A parte Stoner, che sembra andare sul bagnato come sull’asciutto, ne fanno le spese Abraham che però cade e si rialza, Bautista, Aoyama e Crutchlow. Sfortunato invece Valentino Rossi, che complice l’assenza delle due Yamaha ufficiali stava lottando per le posizioni di vertice, ma la Ducati di piegare proprio non ne vuole sapere e dopo un sorpasso a Bautista nel 14esimo passaggio cade in terra mentre si trovava in quinta posizione. LE PAGELLECLASSIFICA PILOTI E COSTRUTTORI

    ORDINE D’ARRIVO

    Pos. Pilota Team Tempo
    1.   STONER HONDA 42:02.425
    2.   SIMONCELLI HONDA +2.210
    3.   DOVIZIOSO HONDA +2.454
    4.   PEDROSA HONDA +13.160
    5.   EDWARDS YAMAHA +30.886
    6.   DE PUNIET DUCATI +48.800
    7.   HAYDEN DUCATI +1:16.314
    8.   ELIAS HONDA +1 GIRO
    9.   CAPIROSSI DUCATI +1 GIRO
    10.   ABRAHAM DUCATI +2 GIRI
    11.   BAUTISTA SUZUKI RIT
    12.   AOYAMA HONDA RIT
    12.   CRUTCHLOW YAMAHA RIT
    14.   ROSSI DUCATI RIT
    15.   LORENZO YAMAHA NP
    16.   SPIES YAMAHA NP