Tag: gp australia

  • Ferrari, l’ora della verità

    Ferrari, l’ora della verità

    Ci siamo, con le prime prove libere del Gran Premio di Melbourne inizia il nuovo Campionato Mondiale di Formula 1 e la Ferrari, che nei test di Jerez ha mostrato incoraggianti progressi è chiamata a confermare il suo trend di crescita che dovrebbe portarla in una condizione di competitività già dalle prime battute.

    Se nelle ultime stagioni il Cavallino Rampante ha dovuto fare una rincorsa forsennata per cercare di recuperare gli avversari, sia gara dopo gara che per tutto il campionato quest’anno i tempi fatti registrare in Spagna pongono la Ferrari già come una monoposto che se la può tranquillamente giocare, tuttavia resta poi il test più importante, quello della gara, dove si fanno certo numerosi calcoli sui consumi e sull’aerodinamica ma dove soprattutto poi conta il lavoro svolto dai piloti per rendere le auto performanti al limite.

    Nel team si respira aria nuova e una fiducia ritrovata, a giovarne è tutto l’ambiente ma soprattutto Kimi Raikkonen, che nel nuovo compagno, il quattro volte Campione del Mondo Sebastian Vettel, ha trovato uno stimolo in più per continuare l’avventura in rosso. Entrambi si sono detti entusiasti del lavoro fatto nei test invernali e particolarmente ansiosi di portare la monoposto al limite per scoprire il vero grado di competitività della nuova Ferrari.

    Le Ferrari a Melbourne pronte per l'inizio della nuova stagione | Foto Twitter
    Le Ferrari a Melbourne pronte per l’inizio della nuova stagione | Foto Twitter

    Il tracciato dell’Albert Park di Melbourne è la tipica pista che esalta un pilota, tuttavia è ricavata da un percorso urbano che si adopera nel week-end per diventare autodromo, questo rende la cosa ancora più difficoltosa in quanto l’asfalto presenta molte sconnessioni e quindi diverse insidie, tutti fattori che rendono per Vettel la corsa ancora più affascinante. Proprio per l’irregolarità della pista sarà necessario un assetto in grado di assorbire le sconnessioni ed al tempo stesso essendo la prima gara ufficiale non sarà facile trovare subito correttivi sulle nuove macchine, ma in questo, per l’innesto dei nuovi regolamenti che hanno portato in tutte le scuderie cambiamenti radicali, ci sarà da lavorare per tutti.

    Con questo video sul sito ufficiale della Ferrari è presentata la nuova stagione:

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    Entusiasmo e aria diversa per Kimi Raikkonen che è convinto della bontà della squadra e del fatto che la maggior parte del lavoro che il team si era prefissato sia stato fatto in inverno. Raikkonen si dice fiducioso sul fatto che i frutti del lavoro si vedranno anche in gara e che proprio l’aria di ritrovata armonia nella scuderia sarà la chiave del successo.

    Con l’occasione dell’inizio della nuova stagione di Formula 1 il sito della Ferrari ne approfitta per cambiare la sua veste grafica che sarà lanciata giovedì, proprio prima dello scendere in pista delle nuove monoposto.

  • Gp Australia, trionfa Rosberg. Alonso quarto?

    Gp Australia, trionfa Rosberg. Alonso quarto?

    Primo Gran Premio della stagione di Formula Uno, prime sorprese: nel Gp Australia trionfa il tedesco Nico Rosberg su Mercedes dopo una gara perfetta, in testa dall’inizio alla fine bruciando in partenza Hamilton che partiva dalla pole position; cadono i “grandi” traditi dall’affidabilità delle rispettive monoposto, dal campione del mondo in carica Sebastian Vettel  – già in difficoltà nelle qualifiche di sabato – a Lewis Hamilton, dominatore delle qualifiche del sabato ma “abbandonato” in gara dalla sua Mercedes. Al secondo posto l’australiano Ricciardo della Red Bull, anche se il suo ottimo piazzamento potrebbe venir cancellato dai giudici di gara considerando che è finito “sotto inchiesta” per consumo anomalo di carburante. Eventualmente, dunque, il podio potrebbe essere riformulato scalando di una posizione: per ora, però, al terzo posto si è collocato l’esordiente Magnussen su Mc Laren; al quarto posto Button e solo quinto il ferrarista Fernando Alonso (che, dunque, in caso di squalifica di Ricciardo sarebbe quarto) coinvolto in un leggero scontro con Bottas durante un sorpasso, con conseguente foratura di uno pneumatico che ha costretto Alonso ad una sosta ai box per cambiarlo e il conseguente ingresso in pista della Safety Car, che ha portato quasi tutti i piloti ad approfittarne per effettuare la sosta ai box per il cambio pneumatici, mantenendo le soft. Per l’altra Ferrari, quella del finlandese Kimi Raikkonen un’ottava posizione. 

    Gp Australia, trionfa Rosberg |foto da web
    Gp Australia, trionfa Rosberg |foto da web

    Il bilancio del Gp Australia, dunque, sorride alla Mercedes confermando  le ottime sensazioni sia delle qualifiche sia dei test invernali per il team tedesco; deludente, invece, l’inizio stagione delle rosse di Maranello: non hanno brillato per tutto il weekend e, alla fine, è necessario accontentarsi del risultato ottenuto. Ancor più deludente, poi, l’avvio di stagione del campione del mondo in carica Sebastian Vettel: per avere un quadro completo delle reali forze in campo, però, dopo la “prima” è meglio aspettare la prossima gara: appuntamento il 24 Marzo per il Gp di Malesia a Kuala Lumpur.

    Di seguito, il completo ordine d’arrivo del Gp Australia: 1. Rosberg, 2. Ricciardo, 3. Magnussen, 4. Button, 5. Alonso, 6. Bottas, 7. Hulkenberg, 8. Raikkonen, 9. Vergne, 10. Kvyat, 11. Perez, 12. Sutil, 13. Gutierrez, 14. Chilton, 15. Bianchi.

  • Gp Australia, Hamilton in pole. Alonso solo quinto

    Gp Australia, Hamilton in pole. Alonso solo quinto

    Ritorna il Mondiale di Formula Uno e, come di consueto, la prima gara della stagione è in Australia, a Melbourne. Le consuetudini, però, si fermano qui, almeno stando alla griglia di partenza del Gp Australia che si è delineata con qualche sorpresa: se la pole position per Hamilton  con il tempo di 1’44”231 non può essere catalogata nella categoria “non ce lo aspettavamo” considerata la superiorità della Mercedes per tutto l’inverno nei vari test, la sorpresa principale giunge dal secondo posto di Daniel Ricciardo su Red Bull, sebbene staccato di tre decimi da Hamilton, e dalla quarta posizione del debuttante Mc Laren Kevin Magussen. Al terzo posto, invece, a conferma della “gran forma” della Mercedes, Nico Rosberg. La sorpresa ulteriore delle qualifiche del Gp Australia è, poi, la difficoltà di Sebastian Vettel, eliminato in Q2, finendo in dodicesima posizione. In casa Ferrari, Fernando Alonso partirà quinto – probabilmente a causa della scelta non troppo felice degli pneumatici a causa dell’asfalto bagnato ma non troppo – mentre la delusione principale giunge dal “rientrante” Kimi Raikkonen che, però, si è schiantato contro un muro dopo la curva tre andando a sbattere con il muso alle protezioni della curva quattro e, dunque, è stato eliminato in Q2 finendo undicesima posizione. Sesta posizione per la Toro Rosso di Vergne, mentre la quarta fila vedrà Hulkenberg con la Force India e Kvyat su Toro Rosso. Poi, la Williams di Felipe Massa e la Mc Laren di Button.

    Gp Australia, Hamilton in pole | foto da web
    Gp Australia, Hamilton in pole | foto da web

    Come detto, poi, fuori dai primi dieci posti Raikkonen su Ferrari undicesimo e Vettel su Red Bull dodicesimo. A seguire, al tredicesimo posto, Sutil su Sauber, Kobayashi quattordicesimo, Bottas quindicesimo, Perez sedicesimo, Chilton diciassettesimo, Bianchi diciottesimo, Ericsson diciannovesimo, Grosjean ventesimo, Maldonado ventunesimo e Gutierrez ventiduesimo.

    Da segnalare, inoltre, che nel computo delle qualifiche del Gp Australia un fattore determinante è stato il meteo: si è partiti, infatti, in Q1 con pista asciutta (anche se i nuvoloni neri presagivano la pioggia imminente) e si è arrivati al Q2 con asfalto bagnato: proprio questa circostanza ha penalizzato fortemente alcuni big, con grandi difficoltà per Button, Vettel e Raikkonen.

  • Raikkonen trionfa a Melbourne. Secondo Alonso davanti a Vettel

    Raikkonen trionfa a Melbourne. Secondo Alonso davanti a Vettel

    E’ stato Kimi Raikkonen il trionfatore assoluto del Gran Premio d’Australia, gara inaugurale della stagione 2013 di Formula 1. Sul circuito di Melbourne, sul quale sin da sabato è successo davvero di tutto con la pioggia che aveva causato anche il rinvio della pole position a poche ore prima dell’inizio della gara, il finlandese ha avuto la meglio sugli avversari grazie ad una strategia di gara pressochè perfetta ed una gestione degli pneumatici Pirelli da vero maestro. Kimi infatti ha dimostrato che le ottime prestazioni viste nei test invernali della E21 non erano soltanto fumo, e lo ha messo in pratica sapendo tenere il piede pesante quando c’è stato bisogno di spingere e di aumentare il ritmo, ma nello stesso tempo leggero e delicato per permettere ai nuovi pneumatici, ancora meno resistenti rispetto allo scorso anno, di arrivare fino alla fine. Iceman è stato infatti l’unico dei piloti delle prime posizioni ad aver effettuato soltanto due soste, venendo ripagato dalla scelta di aver ritardato e allungato il primo stint con gomme supersoft che sulle altre vetture sono durate appena 6-7 giri(compresi anche quelli dell’ultima qualifica), strategia impossibile per tutti gli altri piloti, che ha permesso al campione del mondo 2007 di andare a vincere la prima gara dell’anno e la seconda della sua “nuova vita” in Formula 1.

    Fernando Alonso è riuscito a tenere il passo del pilota della Lotus, anzi alcune volte anche ad essere più veloce, ma neanche a lui è riuscita l’impresa di preservare come il rivale le sue gomme. Lo spagnolo come al solito è riuscito in ottimo spunto in partenza per poi tenere un ritmo indiavolato per tutta la gara ma alla fine è pesata molto la sosta in più effettuata al giro 40  ma in casa Ferrari si può essere molto soddisfatti per l’incoraggiante inizio di stagione che nulla ha a che fare con il disastroso inizio dello scorso anno. La base della F138 sembra essere molto competitiva, di un’altro livello rispetto alla F2012 e ne è la dimostrazione anche l’ottima prova di Felipe Massa, a volte anche più veloce del suo compagno di squadra, come nel giro di qualifica, che ha chiuso la gara al quarto posto. La Ferrari è sembrata la squadra più solida in questa gara d’inizio ed infatti comanda al momento la classifica costruttori con 30 punti, per cui il morale per il prosieguo della stagione resta alto.

    Kimi Raikkonen
    Kimi Raikkonen © GREG WOOD/Getty Images

    Ci si aspettava invece sicuramente di più dalla Red Bull che in qualifica, qualche ora prima della gara, si era dimostrata nettamente superiore a tutti monopolizzando la prima fila grazie alla pole di Sebastian Vettel e al secondo posto di Mark Webber. Ma se sul giro secco la lattina volante è sembrata imprendibile non altrettanto lo si può dire sul passo di gara che sicuramente quì a Melbourne non è stato superiore a quello degli avversari. Il tedesco pareva avere vita facile nei primi giri facendo pensare alla solita gara monotona alla “Vettel”, ma il leight-motiv della gara è cambiato dopo le soste. Il campione del mondo in carica infatti non è più riuscito a mettere in serie giri veloci e a mantenere un ritmo da “prima posizione” venendo beffato all’ultimo pit da Alonso. Finale di pura gestione poi, il numero 1 ha dovuto soltanto mantenere la terza posizione per portare a casa il terzo gradino del podio che gli ha dato comunque punti importanti, meno comunque rispetto a quelli che tutti, compreso lui, si aspettavano dopo le qualifiche.

    Ancora più delusione per il compagno di squadra Mark Webber autore di una partenza disastrosa che lo ha relegato dalla seconda alla settima posizione in un sol colpo e di una gara assolutamente priva di acuti. L’impressione è che la vettura anglo-austriaca, dominatrice degli ultimi tre campionati, quest’anno avrà da faticare parecchio per avere la meglio in ogni gara. L’australiano ha preceduto le ottime Force India di Adrian Sutil e Paul Di Resta, entrambe a punti in questo GP inaugurale.  Una nota di merito certamente va al tedesco, che si è ben comportato al suo rientro in Formula 1 dopo mesi di inattività comandando anche per un certo tratto la gara. Buona anche la sua strategia di gara a 1 sosta che lo aveva illuso fino a poche tornate dal termine ma che inevitabilmente a fine gara lo ha portato a guidare “sulle tele”. Comunque buona la sua settima posizione, cosi come buona è stata la prestazione del compagno di team, subito alle sue spalle.

    Aldilà di ogni aspettativa anche la prestazione della Mercedes. Lewis Hamilton dopo aver non poco impensierito il duo Red Bull in qualifica guadagnando la terza posizione si è esibito in una gara di tutto rispetto riportando nelle posizioni di vertice il team di Stoccarda chiudendo in quinta posizione alle spalle dei big. Certo l’anglo-caraibico ha dovuto fare i conti ancora con la troppa usura degli pneumatici, ma come per la Ferrari, anche il progetto della nuova W04 sembra essere nato bene. Bello il duello ruota a ruota con la Ferrari di Alonso al giro 31, ma per lottare con le migliori serve ancora qualcosina che di certo grazie al suo aiuto potrà arrivare in futuro.

    Notte fonda invece per la McLaren che chiude con i soli due miseri punti di Jenson Button arrivato in nona posizione. Sergio Perez ha chiuso in 11esima posizione fuori dalla zona punti dopo una qualifica disastrosa e a nulla sono valsi gli attacchi nel finale a Romain Grosjean che ha resistito fino alla fine portando a casa la decima posizione. Nessun incidente da segnalare, ma soltanto i ritiri di Nico Rosberg per un non ancora specificato problema tecnico al 26esimo giro, Pator Maldonado, Nico Hulkenberg e Daniel Ricciardo.

  • Superbike, Carlos Checa in pole a Phillip Island

    Superbike, Carlos Checa in pole a Phillip Island

    Nel weekend che apre ufficialmente il campionato Superbike Carlos Checa conquista la Superpole nel Gran Premio d’Australia. Sul circuito di Phillip Island lo spagnolo della Ducati ha fatto registrare il tempo migliore in 1:30.234 precedendo Eugene Laverty e l’italiano Michel Fabrizio entrambi su Aprilia. Stesso crono per Tom Sykes, quarto, e Marco Melandri, quinto: entrambi hanno fatto registrare un tempo di 1:30.615 effettuato per prima dal pilota della Kawasaki che partirà davanti al pilota italiano della BMW. Sesto posto per Sylvain Guintoli , più staccati seguono Camier, Haslam, Jonathan Rea e Davide Giugliano, decimo, staccato di un secondo dal pole-man di giornata.

    Proprio in prossimità della bandiera scacchi Checa firma un tempone e straccia il suo vecchio record (1:30.882) ottenuto nel 2011, che pochi minuti prima era stato abbassato da Michel Fabrizio, prendendosi la pole che sembrava essere destinata proprio a quest’ultimo, sempre in testa durante tutto l’arco delle qualifiche, che alla fine ottiene sì la prima fila ma un terzo tempo che non lo rende troppo soddisfatto.

    Carlos Checa
    Carlos Checa Superpole a Phillip Island © by Quinn Rooney/Getty Images

    Ottima seconda piazza per Eugene Laverty con l’Aprilia ufficiale, vera favorita del campionato anche in virtù dei problemi accusati dalla Ducati in questo avvio di stagione, in primis l’infortunio al piede per il pilota italiano Ayrton Badovini che ne ha condizionato la prestazione e risiede in 19° posizione staccati di oltre due secondi dal suo compagno di squadra Checa. Proprio lo spagnolo ha ammesso di aver guidato al massimo per centrare questa grande prestazione dopo due qualifiche in cui le nuove Ducati Panigale 1199R hanno faticato più del previsto piazzandosi indietro rispetto alle previsioni.

    Battagliero Marco Melandri piazzatosi quinto con lo stesso tempo di Tom Sykes ma con una BMW competitiva; il pilota ravennate potrebbe rappresentare una vera mina vagante nel corso della gara, andando a insidiare le posizioni di testa sperando che la spalla non gli procuri dei problemi in termini di rendimento. Staremo a vedere come si svolgerà la gara d’apertura della stagione del mondiale Superbike, di certo si preannuncia un Gran Premio ricco di emozioni sul circuito australiano che anche in passato ha regalato numerosi colpi di scena per gli appassionati delle due ruote.

  • Marc Marquez è Campione del Mondo Moto2, Cortese trionfa in Moto3

    Marc Marquez è Campione del Mondo Moto2, Cortese trionfa in Moto3

    Pol Espargaro ha vinto il Gran Premio d’Australia a Phillip Island, penultimo appuntamento della stagione, ma il titolo iridato va al connazionale Marc Marquez, futuro pilota ufficiale Honda in MotoGp. Ad Espargaro non bastano le quattro vittorie di fila per poter giocarsi il mondiale fino all’ultimo con Marquez, giunto terzo nella gara odierna dopo il sorpasso all’ultima curva ai danni di Scott Redding. Per Marquez è il secondo titolo iridato, dopo quello ottenuto in 125 nella stagione 2010, ma non dimentichiamo che anche l’anno scorso è andato vicino a laurearsi Campione se non fosse stato per il problema alla vista che lo ha costretto a saltare alcuni Gran Premi. A soli 19 anni il piolta di Cervera ha già conquistato due titoli iridati, cosa che fan ben sperare in casa Honda che hanno puntato su di lui per sostituire un grande campione come Casey Stoner. Secondo posto per Anthony West in sella alla sua Speed Up del QMMF Racing Team, quarto Redding, infilato in poco più di un giro proprio da West e da Marquez. Settimo Simone Corsi sulla sua FTR, ritirato invece Andrea Iannone dopo un problema sulla moto.

    Marc Marquez
    Marc Marquez © Mirco Lazzari gp/Getty Images

    Sandro Cortese ha trionfato nella classe Moto3, salendo sul gradino più alto del podio davanti al portoghese Oliveira e all’australiano Sissis. Il pilota tedesco neo campione ha vopluto festeggiare al meglio il titolo appena conquistato a Sepang settimana scorsa, ma ha dovuto lottare contro Oliveira per avere la meglio sul pilota della Suter Honda. Ottimo sesto posto per Romano Fenati che, partito dalla 14° posizione in griglia, si è reso protagonista di una grande rimonta nella seconda metà di gara, precedendo al traguardo il connazionale Tonucci, anch’egli su FTR Honda. Da segnalare la scivolata di Maverick Vinales, che è stato costretto a ritirarsi in quanto la carenatura della sua moto ha ceduto da un lato dopo la caduta.

  • Lorenzo Campione del Mondo, a Phillip Island vince Stoner

    Lorenzo Campione del Mondo, a Phillip Island vince Stoner

    Jorge Lorenzo fa festa: sul circuito australiano di Phillip Island lo spagnolo della Yamaha diventa Campione del Mondo con una gara d’anticipo piazzandosi al secondo posto dietro all’idolo di casa Casey Stoner, vincitore del Gran Premio di casa, dove vince puntualmente da 6 anni a questa parte nella classe regina, dominatore fin dall’inizio della gara dopo la caduta del leader Daniel Pedrosa, che ha permesso così a Lorenzo di gestire la propria gara al meglio portando in fondo al traguardo quella moto che lo ha conscarato per la seconda volta Campione del Mondo nella classe MotoGp.

    Gara subito in discesa per il maiorchino il quale beffa alla partenza Stoner per poi essere reinfilato da entrambe le Honda ufficiali con il connazionale Pedrosa a precedere l’australiano. Ma appena completato il primo giro ecco il colpo di scena: Pedrosa, forse con troppa foga, sbaglia la staccata e finisce a terra mostrando una fragilità evidente quando si trova sotto pressione e dicendo addio ad un possibile sogno iridato, semmai sia mai esistita la concreta possibilità di spuntarla su Lorenzo, sempre costante e al top della forma, il quale non ha corso particolari rischi negli ultimi gran premi, quasi sempre vinti dal rivale numero 26. Inizia così la gara solitaria di Casey Stoner, desideroso di affascinare per l’ultima volta il pubblico di casa con una guida al limite dell’umano, da stroppicciarsi gli occhi ad ogni suo passaggio, che sia in curva o in rettilineo. Tira come un forsennato il numero 1 australiano, quasi a voler rammentare allo spagnolo neo campione che con un Casey al top non sarebbe stata la stessa storia: a metà gara Stoner ha già lasciato un vuoto fra sè e Lorenzo, il quale decide saggamente di non rischiare perchè in fondo il suo rivale in classifica è fuori dai giochi, consapevole quindi di avere il titolo nelle mani e di non lasciarselo scappare per nessuna ragione al mondo.

    Jorge Lorenzo
    Jorge Lorenzo campione del mondo MotoGP © WILLIAM WEST/AFP/Getty Images

    Dietro di lui si intravede uno splendido Cal Crutchlow, autore di una stagione eccezzionale con la sua Yamaha Tech 3, mentre lo spettacolo si riversa su chi la spunta per la quarta posizione, per la quale lottano caparbiamente Bradl, Dovizioso e Bautista. Alla fine la spunterà Andrea Dovizioso, ma la scena è condivisa a metà tra il vincitore odierno Stoner e il vincitore del Mondiale Lorenzo, entrambi festanti nel parco chiuso, ognuno con sensazioni diverse, ma con stati d’animo accomunati da una gioia paricolare. Casey Stoner ci teneva a vincere davanti al proprio pubblico, per congedarsi al meglio dal suo pubblico dopo la notizia del ritiro alla fine della stagione motociclistica annunciato dallo stesso australiano all’inizio del campionato, che non ha lasciato indifferenti addetti ai lavori e fans. Nelle retrovie (ma è stato frequentemente il leit motiv di stagione) ritroviamo le Ducati di Rossi e Hayden, rispettivamente 7° e 8° dopo una gara opaca e anonima. Dietro di loro si sono piazzate la ART di Espargaro e De Puniet, mentre gli italiani Petrucci e Pirro si sono classificati in 13° e 14° posizione.

    Appuntamento con l’ultima gara della stagione in programma a Valencia l’11 Novembre, dove sicuramente ci saranno i festeggiamenti del pubblico di casa per l’idolo spagnolo neo Campione del Mondo.

    CLASSIFICA PILOTI – Lorenzo 350, Pedrosa 307, Stoner 238, Dovizioso 208, Bautista 165, Rossi 157, Crutchlow 151, Bradl 135, Hayden 122, Spies 88, Barbera 83, Espargaro 69, De Puniet 58, Abraham 50, Pirro 32, Ellison 28, Hernandez 28, Edwards 25, Petrucci 19, Rea 17, Pasini 13, Silva 12, Elias 10, Nakasuga 7, Rapp 2, Salom 1

    CLASSIFICA COSTRUTTORI – Honda 387, Yamaha 366, Ducati 183, Art Aprilia 93, Ftr 32, Ftr Kawasaki 29, Suter Bmw 25, Ioda Aprilia 19, Aprilia 2,

  • Stoner pole a Phillip Island davanti a Lorenzo e Pedrosa. Rossi 8°

    Stoner pole a Phillip Island davanti a Lorenzo e Pedrosa. Rossi 8°

    Casey Stoner ha conquistato la pole position del Gran Premio d’Australia sul circuito di Phillip Island, teatro del 17esimo e penultimo appuntamento del Mondiale. L’australiano ha fatto un altro mestiere rispetto alla concorrenza e dopo aver dominato tutti i turni di prove libere ha conquistato la sua sesta pole della carriera sul tracciato di casa, nonchè quinta della stagione e 39esima in carriera e ha tutta l’intenzione di portarsi a casa la vittoria, che sarebbe la sesta consecutiva, in quella che per lui sarà l’ultima apparizione sul “suo” circuito.

    Per il campione del mondo in carica anche un brivido ad inizio turno causato da una caduta alla curva 4 che ha fatto temere il peggio per la sua caviglia ancora malconcia, ma nonostante ciò il canguro australiano è riuscito a risalire in sella e spadroneggiare anche con la moto di riserva. Il giro che gli è valso la pole è stato di 1:29.623, e anche se gli altri si sono riavvicinati rispetto ai distacchi abissali delle prove libere, è stato l’unico pilota a girare costantemente sotto il muro del minuto e 30″.

    Casey Stoner © PAUL CROCK/AFP/Getty Images

    Al secondo posto Jorge Lorenzo che pur avvicinandosi molto al pilota della Honda non è riuscito a scendere sotto il mezzo secondo di distacco, ma è riuscito nel suo intento di piazzarsi momentaneamente davanti al diretto rivale nella lotta al titolo iridato Daniel Pedrosa. Il maiorchino quì a Phillip Island ha la prima chance di laurearsi campione del mondo, ipotesi non impossibile visto che lo spagnolo della Honda si è dimostrato meno efficace rispetto alle ultime uscite con diversi problemi di set-up sella sua Rc213V. A complicare poi i piani di Pedrosa si è messa anche la pioggia, arrivata sul finire del turno, che non ha permesso allo spagnolo di migliorare il suo tempo che è rimasto inchiodato sul 1:30.575 a circa nove decimi di ritardo dal compagno di squadra, e questa volta per tenere accese le sue speranze iridate non gli basterà arrivare davanti a Lorenzo che si presenta al penultimo appuntamento della stagione con 23 punti di vantaggio sul connazionale su 50 disponibili fino al termine del campionato. Vedremo se Pedrosa, che non si potrà permettere una gara in difesa, avrà la forza di ribaltare i favori del pronostico ma l’impresa si preannuncia molto difficile a meno di clamorosi colpi di scena, che potranno accadere soprattutto se in gara dovesse venire a cadere la pioggia, che potrebbe cambiare le carte in tavola.

    Ad aprire la seconda fila troviamo la Yamaha clienti del team Tech e di Cal Crutchlow che però accusa oltre un secondo da Stoner e sarà affiancato da Stefan Bradl sulla Honda Lcr, vicinissomo al britannico e staccato di soli 35 millesimi, e dal compagno di squadra Andrea Dovizioso con la seconda Yamaha Monster, che non ha particolarmente brillato in queste qualifiche australiane.

    Settimo tempo invece per la Honda Gresini di Alvaro Bautista che aprirà la terza fila davanti alla prima delle Ducati, quella di Valentino Rossi che ha confermato gli standard delle prove libere e ha chiuso con due secondi pieni di distacco dalla vetta. Queste premesse sono tutt’altro che buone per il pesarese che dovrà sperare ancora una volta nell’arrivo della pioggia per poter disputare una gara all’altezza delle posizioni davanti visto che il potenziale della GP12 sull’asciutto è quasi pari a quelo della Crt. Stesso discorso per il compagno di team Nicky Hayden, in decima posizione a chiudere la top-ten che a conferma di ciò ha chiuso addirttura alle spalle di un condfermatissimo e ottimo Randy De Puniet, bravissimo a piazzarsi tra le due moto di Borgo Panigale con la sua Art Crt.

    Alle spalle dello statunitense la Ducati Cardion di Karel Abraham davanti ad Aleix Espargaro e Hector Barbera. Poi solo Crt con il primo degli italiani che è stato Michele Pirro in 14esima posizione davanti a Danilo Petrucci 15esimo. 18esima e penultima posizione per Roberto Rolfo.

  • Stoner imprendibile a Phillip Island. Seguono Pedrosa e Lorenzo

    Stoner imprendibile a Phillip Island. Seguono Pedrosa e Lorenzo

    Casey Stoner ha conquistato le prime libere del Gran Premio d’Australia, 19esimo e penultimo appuntamento del Mondiale MotoGP. Sul circuito di casa di Phillip Island l’australiano ha dettato subito legge firmando il miglior tempo in entrambe le sessioni di prove staccando il miglior crono nel secondo turno grazie all’incredibile tempo di 1:29.999.

    Il campione del mondo in carica ha dimostrato un feeling particolare con il “suo” circuito e mostrato un passo inavvicinabile per gli avversari che si sono limitati ad osservare le prestazioni del canguro australiano e a competere soltanto per la seconda posizione virtuale. Troppo forte infatti il ritmo del pilota della Honda che è stato non a caso l’unico pilota a scendere sotto il muro del minuto e trenta, anche se per un solo millesimo di secondo. Tutti gli altri hanno realizzato tempi sopra il minuto e trentuno, tranne Daniel Pedrosa che con la moto gemella di Stoner è riuscito a trovare il guizzo per piazzare un tempo sul 30 alto: il tempo dello spagnolo infatti è di 1:30.884 ma è di quasi nove decimi più alto di quello del compagno di squadra che sembra al momento inavvicinabile.

    Casey Stoner © PAUL CROCK/AFP/Getty Images

    Terzo posto per Jorge Lorenzo che bracca da vicino, uno solo è infatti il decimo di distacco, il suo rivale nella rincorsa al titolo. Il maiorchino, che comunque sembra reggere il passo di Pedrosa, in vista della gara potrebbe avere un aiuto inaspettato, quello di Stoner, che pare abbia tutte le intenzioni di chiudere in bellezza la sua carriera sul circuito di casa togliendo così punti preziosi al compagno coinvolto nella lotta al titolo e consegnando in anticipo la corona iridata a Lorenzo, che a due gare dalla fine si trova con 23 punti di vantaggio sul connazionale.

    Alle spalle di Lorenzo troviamo le altre due Yamaha, quelle clienti, di Andrea Dovizioso e Cal Crutchlow che, a parte Stoner, hanno retto alla grande il ritmo dei primi e in gara potrebbero sicuramente scombussolare le posizioni davanti. Dietro i due “uomini in nero” troviamo due Honda, quella del team Gresini di Alvaro Bautista e quella Lcr di Stefan Bradl staccati rispettivamente di 1″ e 6 e 1″ e 7 decimi dalla vetta ma abbastanza in linea con i tempi dei primi.

    Valentino Rossi naviga in terza fila e non è andato oltre l’ottava posizione. Il pesarese è il primo dei piloti Ducati ma è anche il primo degli inseguitori con due secondi di distacco da Stoner. Alle sue spalle la seconda GP12 di Nicky Hayden che ha invertito con il comapgno le posizioni del primo turno e ha chiuso la terza fila virtuale in nona posizione.

    Buona prova di Randy De Puniet che con la Crt è stato bravo ad inserirsi tra le due Ducati ufficiali di Hector Barbera e Karel Abraham. Il primo degli italiani con le Crt è Michele Pirro in 14esima posizione alle spalle di Colin Edwards ma davanti ad Aleix Espargaro. 16esimo Danilo Petrucci mentre Roberto Rolfo ha chiuso i9n 19esima e ulrima posizione ed è statoprotagonista anche di una brutta caduta durante il turno di prove fortunatamente senza conseguenze fisiche.

    Sarà assente invece la Yamaha di Ben Spies che ha rimediato un infortunio alla spalla nella caduta del Gran Premio della Malesia lo scorso week-end e che per precauzione non prenderà parte alla gara.

  • F1, le pagelle del GP d’Australia. Button perfetto

    F1, le pagelle del GP d’Australia. Button perfetto

    Le pagelle dei protagonisti del Gran Premio d’Australia

    Button 10: capisce che è la sua gara già dall’inizio quando svernicia in partenza Hamilton allontanandosi con un ritmo quasi inavvicinabile. Lo stratega della Formula 1 si conferma tale, perfetta come al solito la gestione della gara, neanche la safety-car entrata a pochi giri dal termine riesce a guastargli la festa e soltanto la pole mancata per un solo decimo in qualifica gli ha impedito di coronare un week-end perfetto, ma si sa, quello che conta alla fine è solo la vittoria. Ed ecco spiegato il perchè molti quotisti già da sabato scommettevano sulla sua.

    Vettel 7,5: parte sesto e arriva secondo. Nessun sorpasso in pista e ha la fortuna di aver ritrovato come alleata la safety-car, che gioca uno scherzo ad Hamilton, facendogli guadagnare la seconda posizione. Raggiungere Button era impossibile e ha capito che quest’anno non sarà facile dominare come nel 2011 perchè la McLaren al momento è davanti alla sua “Abbey”, ma gli eventi oggi non gli sono andati certamente contro (chiedere allo sfortunato Schumacher, voto 8 che dopo averci messo del suo in partenza per agguantare la terza posizione viene appiedato dalla sua Mercedes, voto 4 che lo lascia senza cambio nel momento della lotta) e questo è un aspetto non irrilevante.

    Hamilton 6,5: la pole position di sabato lo aveva fatto ben sperare e invece Lewis non riesce a ripetere la bella prestazione della qualifica perdendosi sul più bello. Superato sin dal via da Button deve vederselo scappare senza riuscire a tenere il suo passo e alla fine quello che deve mangiarsi le mani per il risultato è proprio Luigino. Sfortunato alla fine quando la safety-car gli fa perdere la seconda posizione ai danni di Vettel, ma l’errore nel ritardare di un giro il primo pit-stop gli è stato fatale. Sarebbe stata una beffa se Webber gli avesse tolto anche la “gioia” del podio ma, fortuna per lui, così non è stato.

    Webber 7: neanche lui riesce a spiegarsi come ha fatto ad uscire indenne dallo scontro in partenza con altre due vetture, costrette poi al ritiro. Scivola in nona posizone ma passato lo spavento poi si riprende aiutato anche dalla safety-car che gli permette di sopravanzare Alonso. Alla fine guadagna una posizione rispetto alla partenza chiudendo in quarta piazza e a pochi decimi dal podio, ma di certo nella sua gara di casa ci si aspettava di più.

    Alonso 8,5: forse non parte male come lo scorso anno ma poco ci manca. La F2012 è nata male e manca di competitività, ma nonostante questo Nando tira il solito coniglio dal cilindro compiendo un vero e proprio miracolo e di più davvero non gli si può chiedere. La fortuna, che oggi era ospite del box Red Bull, gli gira le spalle a favore di Webber nel finale, con la safety-car che nel walzer dei pit-stop gli fa perdere la quarta posizione a favore dell’australiano. Ma in Ferrari resta senza dubbio l’unico punto fermo.

    Ferrari 5: distante anni luce al momento da Red Bull e soprattutto McLaren, che ha recuperato tutto il gap nei confronti della scuderia anglo-austriaca. Quello che non si riesce a spiegare è il perchè non ci riescano neanche nel team di Maranello. E’ vero che la progettazione di un’auto completamente nuova rispetto al passato richiede tempo per migliorare, ma se davanti scappano, dietro stanno arrivando e anche quest’anno ci sarà da soffrire.

    Jenson Button © Clive Mason/Getty Images

    McLaren 10: siamo soltanto alla prima gara ma al momento la scelta del team di non optare per lo scalino sul muso e  di andare controtendenza rispetto alle avversarie sta pagando. La nuova Mp4-27 è sembrata fin da subito la macchina più veloce e a differenza dello scorso anno non è costretta a rincorrere, essendo al momento la macchina migliore del lotto. Proprio per questo la Freccia d’Argento si candida quest’anno come seria pretendente per il titolo mondiale. Merita pienamente la testa della classifiica.

    Massa 4: la giornata del buon Felipe rispecchia pienamente la condizione della Ferrari. Fatica a trovare il giusto assetto e combatte più con i problemi della F2012 che con gli avversari in pista. Lottare come oggi nelle retrovie  non è certo quello che nel team si aspettano, nella stagione che deve essere del riscatto. Deve dimostrare di valere e di meritare la Ferrari e al momento non lo sta facendo.

    Raikkonen 8: la gara del rientro sembra essere stregata sin dal sabato, in cui non riesce ad andare oltre la 18esima posizione, addirittura fuori nella Q1. Sembra, perchè grazie alla sua bravura (e anche agli errori altrui) Iceman riesce a risalire fino alla settima posizione lottando in pista come ai vecchi tempi, che per suo dire era la cosa che più gli mancava. Può fare certamente di meglio e deve togliersi ancora un pò di ruggine di dosso, ma questi primi punti mondiali sono oro sia per il morale che per la classifica.

    Regia 0: pessima la scelta nel finale di indugiare nelle retrovie mentre davanti si ritrovavano a lottare “per caso” grazie all’entrata in pista della safety-car, che aveva ricompattato il gruppo. Ci si lamenta dello spettacolo, che negli ultimi tempi sembra essersi perso per strada in Formula 1, poi quel minimo di duelli non viene neanche inquadrato. Siamo alla prima gara, ma se il buongiorno si vede dal mattino…