Tag: gp abu dhabi

  • Raikkonen vince il GP di Abu Dhabi. Alonso a -10 da Vettel

    Raikkonen vince il GP di Abu Dhabi. Alonso a -10 da Vettel

    E’ successo di tutto nei 55 giri del Gran Premio di Abu Dhabi, 18esimo e terzultimo appuntamento della stagione e uno dei più belli degli ultimi anni. Sul circuito di Yas Marina ha trionfato Kimi Raikkonen che è ritornato sul gradino più alto del podio dopo quasi tre anni dalla sua ultima vittoria datata Gran Premio del Belgio 2009 al volante della Ferrari. Il pilota della Lotus, a cui quest’anno mancava soltanto la vittoria per coronare un campionato molto più che positivo, ha vinto meritatamente la prima gara dopo il suo rientro in Formula 1, correndo una gara accorta ed intelligente dopo aver guadagnato la seconda posizione ai danni di Webber alla partenza, centrando il suo 19esimo successo della carriera sfruttando al meglio il ritiro di Lewis Hamilton che al 20esimo giro è stato costretto al ritiro mentre era saldamente in testa alla gara per un problema tecnico sulla sua Mp4-27, che nella stessa situazione di Singapore ha peccato ancora una volta di affidabilità.

    Il successo del finlandese però è dolce-amaro visto che nonostante la vittoria e i 25 punti conquistati è uscito matematicamente dalla lotta al titolo Mondiale che ora riguarda soltanto Fernando Alonso e Sebastian Vettel. Nell’ordine perché lo spagnolo ha chiuso in seconda posizione mentre il tedesco, partito dalla pit-lane per la penalità inflittagli dai commissari per essere rimasto senza benzina alla fine delle qualifiche, ha compiuto una grande rimonta che lo ha portato al terzo posto finale, limitando i danni in un week-end che dopo i problemi del sabato sembrava non poter portare a nulla di buono. Invece il campione del mondo in carica ha saputo rispondere in pista da vero fuoriclasse, aiutato senza dubbio anche dalla doppia entrata in pista della safety-car, limitando a solo 3 i punti guadagnati dal ferrarista nei suoi confronti quando al termine della stagione mancano solo 2 gare e 50 punti a disposizione. E visto i 10 punti di vantaggio potrebbe chiudere i conti Mondiali già in Texas, gara in programma tra 2 settimane.

    Kimi Raikkonen © KARIM SAHIB/AFP/Getty Images
    Doveva essere la grande occasione per Alonso che invece ha dovuto accontentarsi di recuperare tre soli miseri punti al rivale nella lotta al titolo, pochi ripensando a come era iniziata la gara ma non per questo potrebbero rivelarsi meno importanti. Già perché in gara lo spagnolo ha mostrato il solito incoraggiante passo seppur soltanto nel finale dopo l’entrata della seconda sefety-car, dopo aver gestito al meglio, grazie ad un’ottima velocità di punta nei due rettilinei, gli attacchi della McLaren di Jenson Button, arrivato a fine corsa con gli pneumatici alla frutta. L’inglese, dopo aver cullato l’idea di conquistare la seconda posizione ai danni dell’asturiano, ha dovuto subire anche il sorpasso di Vettel che grazie alla strategia di gara adottata e un pizzico di fortuna si è ritrovato negli ultimi giri con gomme più nuove e performanti, le morbide, trovandosi relegato in quarta posizione ai piedi del podio con l’unica McLaren superstite. Il ritiro di Hamilton infatti ha messo in serio pericolo la possibilità di aggancio alla seconda posizione nel campionato costruttori, occupata momentaneamente dalla Ferrari, e si vede ora insidiata dalla Lotus per la terza.

    Discorso simile per la Red Bull, che avrebbe potuto chiudere già qui ad Abu Dhabi i giochi per il Mondiale e invece il ritiro di Mark Webber ha complicato i piani del team di Milton Keynes, che pur tenendo saldamente la testa della classifica ha dovuto rimandare i festeggiamenti. All’australiano infatti ne sono capitate di tutti i colori, prima il solito sorpasso subito da Alonso, poi un testacoda per un contatto con Maldonado nel tentativo di rimonta e alla fine l’ incidente con Romain Grosjean che lo ha messo definitivamente k.o., nella carambola causata da Sergio Perez, poi penalizzato, e che ha coinvolto anche la Force India di Paul Di Resta, che comunque è riuscito a terminare la sua gara in nona posizione e a portare 2 punti preziosi al team.

    Tornando alla classifica finale quindi alle spalle di Button ha chiuso Pastor Maldonado che come al suo solito ha lottato e ha fatto a sportellate per difendere la sua posizione. Il giusto premio per la sua tenacia è stato il quinto posto finale che nonostante la quarta posizione iniziale resta un gran risultato. Alle spalle della sua Williams troviamo la Sauber di Kamui Kobayashi, anche lui autore di una grande gara, entrambi hanno chiuso davanti alla Ferrari di Felipe Massa che non è andato oltre la settima posizione in una gara priva di acuti degni di nota.

    Ottavo Bruno Senna che ha portato anche la seconda Williams a punti davanti a Di Resta e a Daniel Ricciardo con la Toro Rosso che ha chiuso la top-ten. Ancora anonima la gara della Mercedes se non fosse per lo spaventoso incidente che ha coinvolto Nico Rosberg e Narain Karthikeyan nelle prime battute di gara. La W03 del tedesco è decollata sopra la vettura dell’indiano che aveva subito un rallentamento anomalo proprio all’ultima curva del circuito causando la prima safety-car della gara e il doppio ritiro dei due piloti. Il compagno di squadra Michael Schumacher è invece riuscito a terminare la gara ma in 11esima posizione al di fuori della zona punti.

  • Hamilton in pole ad Abu Dhabi beffa le Red Bull. Alonso 7°

    Hamilton in pole ad Abu Dhabi beffa le Red Bull. Alonso 7°

    Lewis Hamilton ha conquistato la pole position del Gran Premio di Abu Dhabi, 18esima gara del Mondiale di Formula 1. Sul circuito di Yas Marina il pilota inglese della McLaren, dopo aver prenotato la pole position ottenendo il miglior tempo nelle terze libere, ha dominato le qualifiche completando il giro migliore in Q3 che gli è valso la pole in 1:40.630 regalando al team di Woking la 154esima pole della storia.

    A Hamilton è bastato un unico tentativo in Q3 per portare a casa la 25esima pole della carriera e interrompere lo strapotere in qualifica della Red Bull che durava da 4 gare, dimostrando di avere un altro passo rispetto alla concorrenza ottenendo i tempi migliori in tutte e tre le sessioni di qualifica grazie ad una serie di giri veloci inarrivabili per gli avversari, e questa volta neanche la Red Bull ha potuto nulla contro lo strapotere dell’anglo-caraibico. Anche per questo i due alfieri delle lattine volanti hanno commesso moltissimi errori che alla fine del turno sono riusciti parzialmente a rimediare ottenendo il secondo e il terzo posto ma a posizioni inverite visto che Mark Webber, unico insieme a Hamilton a scendere sotto il muro dell’1:41, partirà davanti a Sebastian Vettel sulla griglia di partenza.

    Lewis Hamilton © Ker Robertson/Getty Images Sport

    Il tedesco è sembrato molto nervoso e ha rischiato di uscire dalle qualifiche già al primo turno a causa di un contatto con il muretto alla curva 19 nella parte finale del circuito a dimostrazione del fatto che la vettura anglo-austriaca non è imbattibile su questo tracciato. In più il campione del mondo in carica ha completato la sua giornata nera parcheggiando a fine turno la sua Red Bull a bordo pista per un presunto problema tecnico. Non proprio il massimo per stare tranquilli visto che la RB8 continua a soffrire di affidabilità dopo che in mattinata, nelle terze libere, sempre Vettel era stato condizionato da un problema ai freni. Ma anche senza problemi tecnici sarebbe stato molto difficile battere un Hamilton che ancora una volta su questo circuito si è dimostrato pilota da battere e i distacchi pesanti, 3 decimi per l’australiano, 4 per il tedesco, lo dimostrano.

    Ancora più indietro la Ferrari che nonostante gli aggiornamenti apportati sulla vettura sembra essere peggiorata sul giro secco in qualifica dove ha perso altre due posizioni rispetto al GP d’India della scorsa settimana. La F2012 infatti ha sofferto dannatamente e non è riuscita ad andare oltre al settimo tempo di Fernando Alonso che ha chiuso con un ritardo di quasi un secondo da Hamilton. Ancora peggio Felipe Massa, relegato alla fine del turno in nona posizione anche se il distacco dal compagno di squadra è di un solo decimo, segno che il livello della Rossa in qualifica non è superiore a quello mostrato.

    Ma soprattutto in previsione gara preoccupano i tanti piloti posizionati davanti ai due di Maranello, perchè nonostante i due lunghi rettilinei non sarà facile effettuare sorpassi su un circuito con queste caratteristiche. Anche perchè davanti allo spagnolo troviamo la Williams di Pastor Maldonado, bravissimo a conquistare la quarta posizione ai danni di Kimi Raikkonen e da un deludente Jenson Button, sesto, ma capace nel finale di trovare il guizzo giusto per piazzarsi davanti alla Rossa numero 5.

    In mezzo alle due Ferrari troviamo la Mercedes che ha trovato uno spiraglio di luce grazie alla prestazione di Nico Rosberg, ottavo. Romain Grosjean con il decimo tempo ha invece chiuso la top-ten. Delusione invece nell’altra parte del box Mercedes con Michael Schumacher che come nelle libere ha confermato che oltre la 14esima posizione proprio non riesce ad andare. Davanti a lui le due Force India di Nico Hulkenberg, 11esimo e Paul Di Resta, 13esimo, con la Sauber di Sergio Perez che le divide in 12esima posizione.

  • Ad Abu Dhabi Vettel davanti alle McLaren. 7° Alonso

    Ad Abu Dhabi Vettel davanti alle McLaren. 7° Alonso

    Sebastian Vettel ha ottenuto il miglior tempo nella prima giornata di prove libere sul circuito di Yas Marina dove domenica andrà in scena il Gran Premio di Abu Dhabi, 18esimo e terzultimo appuntamento della stagione. Il campione del mondo in carica ha ottenuto il giro migliore di giornata nella seconda sessione grazie al tempo di 1:41.751 appena dopo aver montato la mescola più morbida portata dalla Pirelli per questa gara beffando la McLaren di Lewis Hamilton, in testa fino a quel momento, per un solo decimo di secondo e che aveva ottenuto il tempo migliore nella prima sessione.

    A seguire l’altra Ferccia d’Argento di Jenson Button staccato però di sei decimi dalla vetta e di mezzo secondo dal compagno di squadra ma anche quì come accaduto nel GP d’India la McLaren sembra essere molto vicina alle prestazioni della Red Bull sul passo gara e potrebbe sicuramente svolgere un ruolo da protagonista inserendosi nella lotta al titolo tra il tedesco e Fernando Alonso.

    Sebastian Vettel © KARIM SAHIB/AFP/Getty Images

    Alonso che non è andato oltre il settimo tempo alle spalle della seconda Red Bull di Mark Webber, alle prese ancora una volta con il solito problema al Kers che lo aveva rallentato anche nel corso del GP di India facendogli perdere la posizione in favore del ferrarista, e delle due Lotus di Romain Grosjean e Kimi Raikkonen, fresco di rinnovo contrattuale con il team francese. Lo spagnolo ha accusato a fine turno un riotardo di otto decimi dal rivale nella lotta al titolo, nonostante in Ferrari abbiano fatto i miracoli per presentare al meglio la vettura nelle prove libere. I meccanici infatti hanno cominciato a lavorare all’alba per montare sulla F2012 i nuovi aggiornamenti, soprattutto quelli dell’ala anteriore e posteriore provati prima da Massa e poi da Alonso che però sembrano non garantire il salto di qualità per impensierire sul giro secco la Red Bull, almeno da quello che si è evinto da questa prima giornata.

    Felipe Massa si è classificato in ottava posizione ad oltre un secondo di ritardo dalla prima posizione e ha preceduto la Williams di Pastor Maldonado e la Sauber di Sergio Perez, che ha chiuso la top-ten delle prove libere, dove ancora una volta non figura la Mercedes, che naviga a metà classifica con Nico Rosberg in 12esima posizione e il compagno di squdra Michael Schumacher in 14esima ad un secondo e mezzo di ritardo. Non c’è dubbio che il team di Stoccarda stia attraversando uno dei momenti più difficili della sua storia.

  • F1, le pagelle del GP di Abu Dhabi. Hamilton e Alonso leoni

    F1, le pagelle del GP di Abu Dhabi. Hamilton e Alonso leoni

    Le pagelle ai protagonisti del Gran Premio di Abu Dhabi 2011.

    Lewis Hamilton | © DIMITAR DILKOFF/AFP/Getty Images

    Hamilton 10: visibilmente imbronciato al termine delle qualifiche per aver perso per un soffio una pole position che sembrava già sua, a Luigino torna finalmente il sorriso in gara salendo sul gradino più alto del podio a distanza di quasi 4 mesi. Dopo aver vissuto un periodo negativo tra prestazioni altalenanti e problemi di natura personale, Lewis fa una gara a dir poco perfetta e condotta con una concentrazione tale da non fare neanche una sbavatura. Sempre preciso e veloce ingaggia un bel duello, a debita distanza, con Alonso a suon di giri veloci resistendo alla pressione del ferrarista tenendo i nervi saldi, cosa che di recente non riesce ad avere. Certo, Vettel gli spalanca le porte del successo andando ko alla seconda curva ma l’inglese ha dimostrato di avere tutte le carte in regola per portare a casa la vittoria anche se Vettel fosse rimasto in gara. Chapeau.

    Alonso 10: tornato sul luogo del “suicidio Ferrari” della scorsa stagione dove un errore di valutazione degli ingegneri nella strategia gli aveva fatto perdere il Mondiale, si mette tutto alle spalle e parte come come un razzo guadagnando subito dopo poche curve la seconda posizione. Pensare che dovrebbe essere normale per uno come lui e per una scuderia gloriosa come la Ferrari puntare alla vittoria invece la vettura mostra ancora delle lacune aerodinamiche e delle difficoltà a mandare in temperatura gli pneumatici che costringono il pilota spagnolo a compiere una vera e propria impresa, l’ennesima della stagione, arrivando secondo ed arrendendosi solo ad un Hamilton irresistibile. E’ l’unico a tenere il passo dell’inglese. Chiunque al suo posto farebbe peggio.

    Button 8: sale sul gradino più basso del podio anche se il suo obiettivo principale era quello di arrivare davanti ad Alonso per aumentare il vantaggio e difendere il secondo posto in classifica piloti. Si fa infilare dallo spagnolo sul primo rettilineo dopo la partenza, poi gli salta il Kers e deve fare gara di contenimento su Webber, cosa che gli riesce alla grande.

    Webber 6: appena la sufficienza per l’australiano che alla partenza si fa beffare da Alonso concedendogli troppa strada e poi non riesce ad avere la meglio su un Button costretto a difendersi dai suoi attacchi senza poter utilizzare il Kers. Ok che la Red Bull nelle mani di Vettel è un’altra cosa, ma il quarto posto odierno non è sicuramente il risultato migliore che ci si aspettava. E’ lontano dalla forma strepitosa dello scorso anno.

    Massa 5.5: nei primi giri è pimpante tant’è che resta agganciato al treno guidato da Button e Webber per diversi giri; poi però il brasiliano molla gradualmente e finirà quinto. Nei giri finali va anche in testacoda, cercherà il riscatto sulla pista di casa a San Paolo tra due settimane per il Gran Premio del Beasile.

    Rosberg 7: con un contratto appena rinnovato con la Mercedes (prolungamento fino al 2013 con opzione fino al 2014 a 12 milioni di euro a stagione) Nico fa il suo dovere in pista finendo davanti al compagno di squadra Schumacher e staccato di un paio di secondi da Massa. E’ la Mercedes che deve migliorare, non il pilota.

    Vettel 10/sv: era doveroso dare due voti, uno per la qualifica stupenda di ieri e che ha un significato ben preciso visto che ha eguagliato il record di pole position conquistate in una sola stagione (14) detenuto da Mansell e che resiste dal lontano 1992 e l’altro per la gara che lo ha visto ko incolpevolmente dopo poche centinaie di metri tradito da una foratura allo pneumatico posteriore destro.

    Sutil 8: pare che la Force India non voglia riconfermarlo per la prossima stagione, un peccato perchè Adrian è pilota costante e competitivo. Meriterebbe il salto in un top team, ma attualmente tutti i sedili sono occupati. Arriva ottavo e ancora una volta davanti al compagno di squadra Di Resta (nono), anche lui protagonista di una gara consistente e di “botte” con Buemi.

    Barrichello 8: quale miglior modo della rimonta dall’ultimo posto fino al 12esimo per rispondere alle voci che lo vorrebbero ormai un bollito e con una Williams che vorrebbe “silurarlo” per affidare il suo volante a Raikkonen. Il pilota più longevo della Formula 1 con le sue 325 gare, quello nella sua San Paolo tra due settimane potrebbe essere il suo ultimo Gran Premio in F1. Noi gli auguriamo, in caso di divorzio dalla Williams, di trovare un’altra sistemazione adeguata.

  • Hamilton re ad Abu Dhabi, Alonso 2°. Vettel out

    Hamilton re ad Abu Dhabi, Alonso 2°. Vettel out

    Dopo un lungo digiuno durato diversi mesi e prestazioni poco convincenti, Lewis Hamilton torna sul gradino più alto del podio vincendo il Gran Premio di Abu Dhabi, penultimo appuntamento del Mondiale 2011 di Formula 1. Il pilota inglese della McLaren ottiene il suo terzo successo in stagione, dopo Cina e Germania, e il 17esimo in carriera, confermando la competitività della sua Freccia d’Argento sin dalle prime libere del venerdì.

    Lewis Hamilton | © Mark Thompson

    Partito dalla prima fila al fianco di Sebastian Vettel che il giorno prima gli aveva soffiato proprio all’ultimo tentativo la pole position, Hamilton ha avuto vita abbastanza facile nel corso del GP: il tedesco campione del mondo in carica infatti, scattato bene allo spegnimento del semaforo rosso mantenendo la prima posizione, è stato tradito da una foratura dello pneumatico posteriore destro – forse a causa della conformazione del cordolo del circuito di Yas Marina – che lo ha messo ko dopo solo due curve e dopo aver percorso solo poche centinaia di metri andando in testacoda e lasciando via libera all’anglo-caraibico. Vettel poi riuscirà a conquistare lentamente i box ma sarà costretto al ritiro per il danneggiamento del mozzo posteriore destro. Per il due volte campione del mondo si tratta del primo ritiro stagionale, non si ritirava infatti dal lontano Gran Premio di Corea dello scorso anno quando ruppe il propulsore mentre era in testa alla gara e compromettendo il campionato, poi comunque vinto.

    Hamilton si è dovuto così limitare a controllare Fernando Alonso, ancora una volta straordinario e protagonista di una meravigliosa partenza, cosa che recentemente gli riesce con molta facilità. Lo spagnolo infatti, partito quinto dallo schieramento, dopo le prime curve si ritrova terzo e in fondo al rettilineo porta l’attacco su Jenson Button superandolo e mettendosi così negli scarichi di Hamilton che però ben presto accumula un vantaggio oscillante nell’ordine di 2-3 secondi sul ferrarista.

    Dietro di loro Button e Mark Webber si danno battaglia per il terzo posto con Felipe Massa immediatamente dietro che poco a poco perde contatto. Nè il pilota McLaren nè l’unica Red Bull rimasta in pista però riescono a tenere il passo dei due davanti che fanno gara a sè. Al quattordicesimo giro Button accusa dei problemi al Kers e si stacca definitivamente dal duo di testa tenendo però sempre dietro l’australiano.
    Nella prima girandola dei pit stop le posizioni di testa non cambiano, salvo che i meccanici Red Bull impiegano troppo tempo nella sosta e ciò fa perdere a Webber la quarta posizione in favore di Felipe Massa. Per tentare di riportarsi sotto Button, gli ingegneri della scuderia austriaca modificano la strategia facendo compiere uno sosta in più al pilota con gomme morbide per poi montare le dure solo all’ultimo giro (il regolamento impone di utilizzare entrambe le mescole in gara). La rimonta però riesce solo a metà perchè Webber alla fine nei giochi di strategia sopravanza solo Massa mentre l’inglese della McLaren è riuscito nel suo intento di salire sul gradino più basso del podio,

    Fernando Alonso | © Clive Mason/Getty Images

    Il tutto mentre Hamilton e Alonso si sfidano a distanza a suon di giri veloci. La Ferrari capisce di non avere grosse chances di vittoria e modifica la strategia dello spagnolo azzardando un rientro ai box ritardato rispetto ad Hamilton ma alla fine l’inglese, su gomme dure, riesce a perdere solo pochi decimi nei confronti del ferrarista, con gomme morbide usurate, andando a trionfare sotto la bandiera a scacchi.

    Massa chiuderà in quinta posizione seguito dalle due Mercedes di Nico Rosberg, fresco di rinnovo con la scuderia di Stoccarda, e Michael Schumacher. Buone prestazioni anche per le due Force India, entrambe a punti, giunte all’ottavo e nono posto rispettivamente con Adrian Sutil e Paul Di Resta. Un risultato aspettato per la scuderia indiana visto il buon week-end trascorso ad Abu Dhabi. Chiude la top ten Kamui Kobayashi con la Sauber, restano fuori invece dalla zona punti le due Toro Rosso, con Sebastien Buemi aggressivo e in lotta con Di Resta per gran parte della gara ma costretto al ritiro, e le due Renault (13esimo Vitaly Petrov e 16esimo Bruno Senna). Buonissima la gara di Rubens Barrichello, che probabilmente l’anno prossimo cederà il suo volante a Kimi Raikkonen – signifivativa la presenza nel paddock del manager del pilota finlandese ex McLaren e Ferrari per un suo imminente ritorno in F1, che piazza la sua Williams in dodicesima posizione dopo essere partito dal fondo della griglia; tra luci e ombre invece la gara del compagno di team Pastor Maldonado che, partito anche lui dalle retrovie per aver finito la scorta di 8 motori da utilizzare nell’arco di tutto il campionato ricorrendone ad un nono, è giunto 14esimo ma beccandosi due penalità per non aver rispettato le bandiere blu.

    ORDINE D’ARRIVO

    Pos. Pilota Team Tempo
    1.   HAMILTON McLAREN MERCEDES 1h37:11.886
    2.   ALONSO FERRARI +8.457
    3.   BUTTON McLAREN MERCEDES +25.881
    4.   WEBBER RED BULL RENAULT +35.784
    5.   MASSA FERRARI +50.578
    6.   ROSBERG MERCEDES +52.317
    7.   SCHUMACHER MERCEDES +1:15.900
    8.   SUTIL FORCE INDIA MERCEDES +1:17.100
    9.   DI RESTA FORCE INDIA MERCEDES +1:40.000
    10.   KOBAYASHI SAUBER FERRARI +1 GIRO
    11.   PEREZ SAUBER FERRARI +1 GIRO
    12.   BARRICHELLO WILLIAMS COSWORTH +1 GIRO
    13.   PETROV RENAULT +1 GIRO
    14.   MALDONADO WILLIAMS COSWORTH +1 GIRO
    15.   ALGUERSUARI TORO ROSSO FERRARI +1 GIRO
    16.   SENNA RENAULT +1 GIRO
    17.   KOVALAINEN LOTUS RENAULT +1 GIRO
    18.   TRULLI LOTUS RENAULT +2 GIRI
    19.   GLOCK VIRGIN COSWORTH +2 GIRI
    20.   LIUZZI HISPANIA COSWORTH +2 GIRI
    21.   RICCIARDO HISPANIA COSWORTH RIT
    22.   BUEMI TORO ROSSO FERRARI RIT
    23.   D’AMBROSIO VIRGIN COSWORTH RIT
    24.   VETTEL RED BULL RENAULT RIT
  • F1, Vettel, pole e record ad Abu Dhabi

    F1, Vettel, pole e record ad Abu Dhabi

    Ennesima pole position per Sebastian Vettel, la 14esima stagionale (eguagliato Mansell). Sul circuito di Yas Marina il pilota tedesco della Red Bull strappa all’ultimo tentativo la prima piazza a Lewis Hamilton e soprattutto rovina la festa in casa McLaren per una sfiorata prima fila delle Frecce d’Argento.

    Sebastian Vettel | © Paul Gilham/Getty Images

    Perfetto il giro lanciato finale del bicampione del mondo che nell’ultima parte stacca l’inglese di quasi 2 decimi sorprendendo gli addeti ai lavori, non tanto per le sue già conosciute qualità di campione, ma più che altro per la superiorità mostrata dalla McLaren durante le libere del venerdì e del sabato, nelle quali si era pronosticata una pole della scuderia inglese.
    In seconda fila partiranno Jenson Button “distante” 11 millesimi dal compagno di squadra e Mark Webber, ancora sottotono nonostante abbia la stessa macchina di Vettel (ma non lo stesso talento!).

    Quinto Fernando Alonso, che dà, come sempre, il massimo per una Ferrari nettamente inferiore alle rivali e già con la testa alla stagione 2012. Più lontano Massa che è staccato di oltre 6 decimi dallo spagnolo, seguono in quarta e quinta fila le due Mercedes di Rosberg e Schumacher, rispettivamente settimo e ottavo, e le due Force India di Sutil e di Di Resta (nono e decimo). Da segnalare la crisi della Williams con Maldonado e Barrichello che partiranno nelle retrovie, il primo per una penalizzazione che gli ha fatto perdere 10 posizioni in griglia (dovuto al limite massimo di motori utilizzabili in stagione), il brasiliano per non aver realizzato tempi nelle qualifiche dovuto al cambio del motore sulla sua vettura.

    GRIGLIA DI PARTENZA

    Pos. Pilota Team Tempo Gap
    1.   VETTEL RED BULL RENAULT 1:38.481
    2.   HAMILTON McLAREN MERCEDES 1:38.622 +0.141
    3.   BUTTON McLAREN MERCEDES 1:38.631 +0.150
    4.   WEBBER RED BULL RENAULT 1:38.858 +0.377
    5.   ALONSO
    FERRARI 1:39.058 +0.577
    6.   MASSA
    FERRARI 1:39.695 +1.214
    7.   ROSBERG MERCEDES 1:39.773 +1.292
    8.   SCHUMACHER
    MERCEDES 1:40.662 +2.181
    9.   SUTIL
    FORCE INDIA MERCEDES 1:40.768 +2.287
    10.   DI RESTA
    FORCE INDIA MERCEDES NO TIME
    11.   PEREZ SAUBER FERRARI Q2
    12.   PETROV
    RENAULT Q2
    13.   BUEMI TORO ROSSO FERRARI Q2
    14.   SENNA RENAULT Q2
    15.   ALGUERSUARI TORO ROSSO FERRARI Q2
    16.   KOBAYASHI SAUBER FERRARI Q2
    17.   MALDONADO
    WILLIAMS COSWORTH Q2
    18.   KOVALAINEN LOTUS RENAULT Q1
    19.   TRULLI LOTUS RENAULT Q1
    20.   GLOCK VIRGIN COSWORTH Q1
    21.   RICCIARDO HISPANIA COSWORTH Q1
    22.   D’AMBROSIO VIRGIN COSWORTH Q1
    23.   LIUZZI HISPANIA COSWORTH Q1
    24.   BARRICHELLO WILLIAMS COSWORTH Q1
  • Hamilton il più veloce nelle ultime libere di Abu Dhabi

    Hamilton il più veloce nelle ultime libere di Abu Dhabi

    Dopo il dominio McLaren nelle libere di ieri, questa mattina nel terzo e ultimo turno disponibile di free practice prima delle qualifiche ufficiali del Gran Premio di Abu Dhabi previste alle 14:00 ora italiana, è stato ancora una Freccia d’Argento a svettare davanti a tutti.

    Lewis Hamilton | © Mark Thompson

    Il miglior tempo è stato fatto segnare da Lewis Hamilton che, con il crono di 1:38.976, è stato anche l’unico pilota in grado di scendere sotto il muro dell’1:39. L’anglo-caraibico sembra in ottima forma nonostante la brutta gara di due settimane fa in India e negli ultimi due appuntamenti, prima che cali il sipario sulla stagione 2011, vorrebbe fare bella figura e portare a casa il massimo, ovvero la vittoria.
    Hamilton ha preceduto le due Red Bull di Mark Webber e Sebastian Vettel, staccate di oltre 4 decimi, a soli 2 millesimi dal campione del mondo, con il quarto tempo, troviamo l’altra McLaren di Jenson Button che dovrà difendere la sua seconda posizione nel Mondiale dagli attacchi di Alonso e Webber che nella classifica iridata tallonano da vicino l’inglese.

    Quinto tempo proprio per Fernando Alonso, staccato di 7 decimi da Hamilton, e che è l’ultimo pilota a scendere sotto il muro dell’1:40 (1:39.661). Seguono Nico Rosberg, con la prima Mercedes, e Felipe Massa con l’altra Ferrari. Poi le due Force India di Adrian Sutil e Paul Di Resta, che sembrano competitive e in grado di poter lottare per entrare nella Q3, la terza e ultima fase di qualifica che assegna la pole position. Chiude la top ten Michael Schumacher.
    Ai margini della top ten troviamo le due Sauber chiuse nella morsa delle due Renault: Kamui Kobayashi e Sergio Perez sono preceduti da Bruno Senna che a loro volta precedono il russo Vitaly Petrov.

    Come dicevamo, alle 17:00 locali, quando in Italia saranno le 14:00, il via alla sessione di qualifiche che assegna la pole position del Gran Premio di Abu Dhabi, penultima gara del Mondiale 2011 di Formula 1.

  • Abu Dhabi, McLaren davanti nelle libere

    Abu Dhabi, McLaren davanti nelle libere

    McLaren subito competitive sul circuito di Yas Marina, dove domenica si correrà il Gran Premio di Abu Dhabi, nelle prime prove libere del venerdì. Nella sessione della mattina era stato Jenson Button a siglare il miglior giro con il tempo di 1:40.263, in quella pomeridiana è stato il compagno di scuderia Lewis Hamiltona mettere tutti in fila con il miglior crono di 1:39.586.

    Lewis Hamilton | © DIMITAR DILKOFF/AFP/Getty Images

    Con le Frecce d’Argente davanti in entrambi i turni, le Red Bull e le Ferrari si sono dovute accontentare delle posizioni immediatamente successive: nella prima sessione meglio le Lattine Volanti con Mark Webber, secondo, e Sebastian Vettel, quarto, a seguire le Rosse, nel secondo e ultimo turno di giornata Fernando Alonso, tornato sul “luogo del delitto” a distanza di un anno sul circuito dove nella passata stagione per una strategia errata del muretto Ferrari perse il titolo Mondiale in favore di Vettel, e Felipe Massa si sono messi davanti l’australiano e il neo campione del mondo, rimasto vittima di un incidente alla prima curva danneggiando solo in modo lieve la sua vettura tant’è che i meccanici del team austriaco hanno potuto rimettere a posto la sua Red Bull consentendo a Sebastian di poter rientrare in pista e prendere parte alla fase conclusiva della libere.

    Nico Rosberg, fresco di rinnovo con la Mercedes, ha chiuso la giornata con un ottavo e un ventesimo posto lavorando differentemente tra la prima e la seconda sessione, al contrario il compagno di box Michael Schumacher che al mattino aveva ottenuto solo il 15esimo tempo per poi chiudere la giornata con il settimo tempo. Competitive si sono dimostrate anche le due Force India che con Adrian Sutil e Paul Di Resta sono riuscite ad entrate nella top ten. Male le due Renault che dovranno faticare più del previsto domani in qualifica, Vitaly Petrov ha chiuso con il 13esimo tempo sia al mattino che al pomeriggio, ancora più dietro Bruno Senna che nella seconda sessione ha terminato con il 15esimo miglior crono.

  • F1: le pagelle del GP di Abu Dhabi

    F1: le pagelle del GP di Abu Dhabi

    Diamo i voti ai protagonisti del Gran Premio di Abu Dhabi.

    Vettel 10 e lode: diventa il più giovane campione del mondo della storia della Formula 1 meritatamente, è sempre stato più veloce del compagno di team Webber (e le 10 pole contro le 5 dell’australiano sono la dimostrazione) ma ha anche fatto molti più errori con un’unica differenza, che il tedesco nel momento di maggior pressione è rimasto con i nervi saldi, Mark è crollato come in Corea e come ad Abu Dhabi. E i campioni si riconoscono anche da questo. Una gara condotta magnificamente, self-control e quel pizzico di adrenalina che ti aiuta a stare concentrato. Complimenti Sebastian.

    Red Bull 10 e lode: fa bottino pieno, porta a casa entrambi i titoli iridati dopo che nella passata stagione c’era andata davvero vicina. E’ sicuramente la migliore vettura del 2010. Un plauso particolare va per non aver mai impartito ordini di scuderia ai suoi piloti lasciando decidere alla pista, neanche quando sembrava logico. Una tattica che si rivela vincente perchè se in Brasile Horner avesse ordinato a Vettel di far passare Webber (messo meglio di lui in classifica e potenzialmente ad un punto da Alonso) a quest’ora il titolo mondiale sarebbe volato a Maranello.

    Hamilton 9: si congeda dal 2010 nel migliore dei modi con un secondo posto, merito anche di una McLaren che ha trovato, ma per sua sfortuna solo nell’ultimo GP, il giusto set lottando ad Abu Dhabi al pari della Red Bull di Sebastian Vettel: fino al primo pit stop, fin quando non ha trovato traffico, l’inglese era costantemente negli scarichi del neo campione del mondo. Kubica, che ancora doveva fermarsi, lo rallenta ma una volta liberatosene fa registrare per tre volte consecutive il giro più veloce della gara.

    McLaren 9: a dimostrazione di quanto le Frecce d’Argento erano davvero competitive è il terzo posto di Button che non saliva sul podio dal lontano Gran Premio d’Italia. D’altronde lo si era capito già dal venerdì che le McLaren potevano dire la loro. Paga a caro prezzo la crisi nel finale di stagione.

    Alonso 8: concentrato, determinato, attento, frustrato, incazzato, triste, deluso. Sono gli stati d’animo che ha attraversato in successione lo spagnolo prima, durante e dopo il Gran Premio di Abu Dhabi. Era davvero ad un passo dal titolo, aveva Webber dietro e con Vettel vincitore gli sarebbe bastato un quarto posto: parte terzo, perde una posizione nei confronti di Button poi viene indotto all’errore dagli ingegneri Ferrari per un pit stop apparso assurdo e rimanendo per tutta la gara dietro la Renault di Petrov. E’ qui che il suo sogno mondiale è sfumato. A parte qualche errore da principiante, ha comunque fatto una magnifica stagione.

    Webber 4: a 34 anni suonati era l’occasione della sua vita, l’ha gettata alle ortiche dilapidando un vantaggio che gli avrebbe consentito nelle ultime gare di controllare sia Vettel che Alonso, invece è crollato subito dopo Corea. L’ultima corsa vinta è datata 1 agosto 2010, Gran Premio d’Ungheria, un dato da non sottovalutare. Ad Abu Dhabi era in difficoltà, si vedeva che era al limite ma più lento di Alonso che lo precedeva e neanche quando ci si è messo di mezzo Petrov è riuscito ad avvicinare lo spagnolo. E non è più certa una sua riconferma in Red Bull per l’anno prossimo.

    Strategia Ferrari 2: il team di Maranello ha scritto una delle pagini più tristi della sua lunga e splendida storia facendo rientrare Fernando per il cambio gomme quando non ce n’era ancora bisogno per marcare da vicino e tenere a bada Webber perdendo completamente di vista colui che poi si è laureato campione del mondo. Le richieste dai box del suo ingegnere di usare tutto il suo talento per superare Petrov la dice lunga sulla stagione della Ferrari, aggrappatasi per davvero al talento di Oviedo per tutta la stagione.

    Petrov 10: sembra che faccia la gara della vita, com’è giusto che sia perchè doveva meritare in pista una riconferma per la prossima stagione se non in Renault nel team che la rileverà (Lotus ndr). Tiene dietro con grande personalità Alonso per oltre tre quarti di gara diventando il vero arbitro del mondiale. Vedremo se si è guadagnato un’altra chance.

    Rosberg 8.5: pessime qualifiche, cambia subito strategia con l’entrata in pista della safety car al primo giro, per tentare una rapida risalita. E Gli riesce alla grande perchè il tedesco giunge quarto dietro Vettel e le McLaren. Lo attendiamo l’anno prossimo con una Mercedes più forte, è sicuramente uno dei top driver.

    Massa 4.5: Felipe non è mai stato in gara (anche per lui stessa strategia di Alonso rimanendo dietro la Toro Rosso di Buemi per gran parte di GP) e non è mai stato in corsa per il Mondiale. Cosa dire, ha deluso tutte le aspettative. La Ferrari prende nota e potrebbe decidere, nonostante abbia rinnovato il contratto quest’anno per i due successivi, un avvicendamento con Kubica già subito (anche il polacco ha rinnovato qualche giorno dopo il brasiliano con la casa francese fino al 2012) magari pensando ad uno scambio di piloti tra scuderie.

    Yas Marina 7: un circuito che sembra uguale a tanti altri, curve spigolose a 90 gradi, chicane strette, un rettilineo lungo dove si sono visti solo i sorpsassi dei doppiaggi ma niente più. Tilke sembra disegnarli tutti alla stessa maniera. E’ comunque suggestivo farlo disputare al tramonto, con opere faraoniche (parco Ferrari e Hotel di lusso, come è suggestivo il cambio di luce quando si passa dalla luce solare a quella artificiale dei riflettori posti lungo il tracciato.

  • Alonso affranto, Montezemolo lo difende: “Strategia sbagliata”

    Alonso affranto, Montezemolo lo difende: “Strategia sbagliata”

    E’ un Alonso comprensibilmente rammaricato quello che si presenta in conferenza stampa al termine dell’ultimo Gran Premio della stagione che ha consegnato la corona iridata a Vettel. Lo spagnolo, presentatosi ad Abu Dhabi da leader della classifica, è stato vittima di una strategia Ferrari sbagliata che gli ha tolto la possibilità di quello che sarebbe stato il suo terzo titolo mondiale, il primo all’esordio con la scuderia di Maranello. Una batosta per il pilota asturiano che commenta così la debacle odierna:

    • Così sono le gare e lo sport in generale, facciamo di tutto per fare bene e vincere, alcune volte ci riesce altre volte no. Speriamo di fare bene l’anno prossimo ma i complimenti vanno a chi ha vinto. Abbiamo copiato la strategia di Webber e invece dovevamo imitare quella di Button, non dovevamo difenderci, abbiamo pensato a difendere una posizione lasciandone scoperta un’altra.
      Non abbiamo perso il Mondiale qui, il campionato è lungo, ha diciannove gare. Ci sono stati gran premi in cui abbiamo perso punti ma anche gran premi in cui siamo stati fortunati come in quello della Sud Corea. Quando mi sono accorto di aver perso il Mondiale? L’ho capito all’ultimo giro quando sullo schermo gigante ho visto Vettel che tagliava il traguardo. Pensavo fino all’ultimo che potesse succedere qualche cosa
      “.

    Alonso poi lancia una frecciatina, dettata anche dalla frustrazione del momento particolare, a Petrov colui che ha ostacolato, in maniera del tutto regolare, la rimonta dello spagnolo:

    • Abbiamo visto in lui un’aggressività mai vista prima in tutto il campionato. In ogni caso la Renault aveva un’ottima velocità di punta ed era praticamente impossibile superare Petrov. Ho provato a superarlo ma non potevo rischiare la collisione“.

    Amareggiato anche il presidente della Ferrari Luca Montezemolo, giunto ad Abu Dhabi nella giornata di ieri e che è voluto stare vicino al team al fianco dei suoi uomini nella speranza di un risultato positivo, che scagiona completamente Alonso e che trova la forza di elogiare il grande lavoro svolto da team fino all’ultimo e di guardare avanti al futuro con fiducia:

    • Dire che siamo giù di morale è poco. Oggi era una gara in cui bastava tenere la posizione o arrivare al quarto posto. Purtroppo è andata così e credo che Vettel durante la stagione abbia avuto la macchina migliore: noi oggi gli abbiamo dato una mano, non tutto ha funzionato, ma nessuno pensava mesi fa di poter partire prima dell’ultimo GP in testa. Alonso è stato grandissimo, se non ha vinto il titolo oggi non è certo per colpa sua: avrà modo di riscattarsi già a partire dalla prossima stagione“.

    Fa mea culpa il direttore della gestione sportiva del team Ferrari Stefano Domenicali, messo sotto accusa da molti e ritenuto il responsabile della disfatta rossa nel deserto degli Emirati Arabi:

    • E’ andata male, non possiamo essere contenti. C’è sicuramente delusione, complimenti a chi ha vinto, le analisi le faremo con calma. Sappiamo dove abbiamo sbagliato. Pensavamo che con le morbide il degrado era più forte e abbiamo marcato Webber per questo. La safety car all’inizio, poi, ha messo in mezzo altre squadre che hanno complicato la rimonta. Dobbiamo tenere alta la testa perché la squadra ha fatto un grandissimo lavoro, lavoriamo per il prossimo anno“.